Recensione Bayonetta

bayonetta_thumbDante in parrucca.

Prendete il Dante di Devil May Cry, dategli una parrucca, due bocce e un fondoschiena da capogiro, un paio di occhiali sexy che lo fanno assomigliare alla Sarah Palin, ex candidata alla vicepresidenza degli Stati Uniti, mettetele in mano equipaggiamenti a dismisura aggiungendo ogni sorta di congegno infernale possiate immaginare, completate con una colonna sonora straordinaria e infine preparatevi a gustare uno dei piatti più succulenti di questo 2010, Bayonetta.

Nato dalla mente di Hideki Kamiya, già autore di Devil May Cry e ora in forze a Platinum Games, Bayonetta è un mix impressionante di azione frenetica, congegni di ogni tipo, scene divertenti quanto cruente.

Bayonetta è l’ ultima discendente di un’antica stirpe di streghe, le streghe di Umbra, che perduta la memoria, si mette in cerca di informazioni preziose che possano aiutarla a ricordare qualcosa del suo passato. Tuttavia a bloccarle la strada ci sono addirittura le schiere angeliche che, temendone i poteri faranno di tutto pur di ostacolarla, e una misteriosa strega rivale Jeanne.

A dir la verità la trama è l’aspetto meno considerato dal team di sviluppo e costituisce più che altro un semplice legame tra scene di azione e boss giganteschi davvero mozzafiato.

 

Arturo D'Apuzzo
Arturo D'Apuzzo
Nella vita reale, investigatore dell’incubo, pirata, esploratore di tombe, custode della triforza, sterminatore di locuste, futurologo. In Matrix, avvocato e autore di noiosissime pubblicazioni scientifiche. Divido la mia vita tra la passione per la tecnologia e le aride cartacce.

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