Recensione Dungeons & Dragons: Dark Alliance

Dungeons & Dragons: Dark Alliance punta a riportare sugli schermi le atmosfere del Faerun e dei libri di R.A. Salvatore. Un viaggio tra caverne, profondità gelide e orribili mostri per sventare ancora una volta le trame dell’Oscurità. Riusciranno i nostri eroi a salvare le Dieci Città e divertire i giocatori al tempo stesso?

Versione testata: PC


Dungeons & Dragons: Dark Alliance – Un ritorno nelle lande ghiacciate

Dungeons & Dragons è il gioco di ruolo cartaceo più famoso di tutti i tempi. Negli ultimi cinquant’anni, da questo incredibile gioco cartaceo basato sulla fantasia dei giocatori sono scaturiti romanzi, espansioni, manuali, film, giochi da tavolo e, naturalmente, videogiochi.

Inizialmente pubblicati da TSR, i videogiochi ufficiali di Dungeons & Dragons erano complessi giochi di ruolo con componenti testuali, che cercavano di riprodurre in maniera quanto più fedele possibile l’esperienza di gioco al tavolo. Nel tempo (e dopo il passaggio a Wizards of the Coast) titoli come Baldur’s Gate, Neverwinter Nights, Demon Stone e Sword Coast Legends hanno continuato ad ispirarsi al brand di Dungeons & Dragons (nello specifico, adottando come ambientazione il Faerun, il più famoso tra gli scenari ufficiali proposti per il gioco originale) mantenendo un minimo di connessione con le regole del gioco cartaceo ma spostando via via il gameplay verso soluzioni più “action”.

Dungeons & Dragons: Dark Alliance si inserisce proprio in questo contesto. Al pari dei quasi-omonimi titoli usciti per PlayStation 2 (che però erano degli action RPG in stile hack ‘n slash alla Diablo II), si sforza di proporre un’esperienza basata sull’azione e chiamando in causa città, luoghi, personaggi e nemici ben noti ai fan del gioco cartaceo o agli accaniti lettori dei romanzi associati al gioco: è infatti ambientato tra il primo e il secondo libro de “La Trilogia delle Lande“.

Tuttavia conferisce all’esperienza un’anima profondamente cooperativa. Grazie alla penna di R.A. Salvatore, autore della suddetta trilogia e di moltissimi altri romanzi ambientati nel Faerun, i giocatori potranno vestire i panni di alcuni dei più famosi (ed amati) protagonisti dei libri: Drizzt Do’Urden, il drow rinnegato; Cattie-Brie, la giovane arciera umana; Bruenor Battlehammer, il re nano in esilio; Wulfgar figlio di Beornegar, barbaro della Valle del Vento Ghiacciato. E farli collaborare per salvare le Dieci Città dalla minaccia, nuovamente incombente, della Reliquia di Cristallo e di coloro che vogliono impadronirsene.

Dungeons & Dragons: Dark Alliance

Una rappresentazione mozzafiato

La prima cosa che salta all’occhio di Dungeons & Dragons: Dark Alliance è l’eccezionale cura visiva (e tecnica in generale). I quattro protagonisti sono riprodotti con eccellente dettaglio e totale riconoscibilità sia nei tratti somatici (capelli, colore della pelle, etc.) che in termini di abbigliamento e armamento.

Drizzt ha le caratteristiche doppie scimitarre, Cattie-Brie l’arco lungo, Wulfgar il martello e Bruenor un’ascia nanica. Inoltre le armature, i mantelli e gli accessori sono tutti perfettamente visibili nei dettagli da tutte le angolazioni e a seconda dell’illuminazione.

Al pari dei quattro eroi, anche i nemici sono rappresentati decisamente bene: dai fastidiosi e numerosissimi Goblin ai corpulenti Verbeeg, passando per i Duergar e naturalmente gli imponenti boss, come il Beholder. Tutti i personaggi, buoni e cattivi, di Dungeons & Dragons: Dark Alliance hanno degli ottimi modelli e delle animazioni così convincenti che sembra davvero che i libri di Salvatore prendano vita e si traducano in 3D.

Dungeons & Dragons: Dark Alliance

Allo stesso modo, le gelide ambientazioni della Valle del Vento Ghiacciato, con i cristalli di ghiaccio, i falò in mezzo alla neve, le pareti rocciose e le pile di cadaveri (specie di nani) ammucchiati un po’ ovunque costituiscono uno splendido contorno alle avventure narrate. Ogni cosa è al suo posto, compresi una colonna sonora decisamente ispirata ed un doppiaggio davvero all’altezza, che rende giustizia non solo ai personaggi principali, ma riesce a rappresentare al meglio anche la caratterizzazione di nemici come i Goblin o i Duergar.

Da un punto di vista tecnico, Dungeons & Dragons: Dark Alliance è una gioia per gli occhi e per le orecchie.


Dungeons & Dragons: Dark Alliance – Gameplay ben congegnato…

Purtroppo è qui che finiscono le lodi e cominciano le dolenti note. Sotto il profilo del gameplay e dell’esperienza di gioco in genere, Dungeons & Dragons: Dark Alliance presta il fianco ad una cattiva implementazione che gli fa saltare l’appuntamento con una potenziale eccellenza in un modo clamoroso e che lascia l’amaro in bocca a chi ha atteso a lungo questo gioco (magari da fan sfegatato dell’ambientazione).

Sulla carta, il design è molto efficace. Il combattimento è basato sull’azione e prevede affondi, parate, schivate e bloccaggi all’insegna di un movimento frenetico, come in ogni buon titolo d’azione moderno. Oltre a poter effettuare due attacchi di base, uno più blando e l’altro più forte, è possibile realizzare delle combo, finire i nemici con delle esecuzioni o eseguire con il giusto tempismo delle “parate perfette”, che sbilanciano il nemico e lo espongono ad attacchi devastanti. Con un’evidente ispirazione ai moderni Soulslike, il personaggio consuma una barra verde di “resistenza fisica” ogni volta che schiva, para o attacca e diventa fondamentale gestire questo parametro mentre si combatte.

Ogni personaggio ha una sua caratterizzazione, le sue armi e le sue abilità. Queste possono essere sviluppate attraverso un meccanismo di progressione che, da una missione all’altra, consente di sfruttare i soldi, il bottino e i punti esperienza ottenuti per migliorare le caratteristiche del proprio alter ego. Nominalmente, c’è anche la possibilità di scegliere tra più livelli di difficoltà che dimensionano la sfida e le ricompense in base ad un “rating” di potenza del personaggio, il quale tiene conto di livello, armi impugnate, armature e talenti acquisiti. E, naturalmente, di se si affronta la sfida da soli o in compagnia.

Dungeons & Dragons: Dark Alliance

…ma poi implementato male.

Allora dove sono i problemi? Anzitutto il controllo è legnoso, con animazioni belle ma “ingombranti” anche temporalmente e una marcata imprecisione nell’allocazione dei colpi (che fortunatamente affligge non solo i protagonisti, ma anche i nemici: rendendo però il tutto molto approssimativo). Da questo discende una sostanziale inutilità delle combo, che sono più che altro “sceniche” perché il miglior approccio al combattimento sarà un frenetico “premere bottoni selvaggiamente e a casaccio”, ricordandosi di schivare ogni tanto e che una parata qui e là fa figo. Questo aspetto compromette tutto il buon lavoro fatto per differenziare i personaggi e per inserire alberi di abilità e talenti, ma non è finita qui.

I nemici hanno un’intelligenza artificiale deficitaria, che purtroppo non è nemmeno il loro difetto maggiore. Sono proprio bilanciati male: ai livelli di difficoltà inferiori staranno lì a farsi massacrare opponendo ben poca resistenza; ma se invece si comincia a salire un po’ con il grado della sfida, diventano duri come l’adamantio, con più salute di un tirannosauro ed iniziano a richiedere tempo (e una pazienza pressoché infinita) per essere buttati giù.

Questo rallenta il gioco in maniera capitale, anche perché ciascuna delle (numerose) morti del giocatore porterà a dover ripartire da un checkpoint con il respawn di tutti i mostri precedentemente uccisi. Il che significa ripetere sequenze lunghissime, portando ad una durata anche di ore per scenari che dovrebbero consumarsi nell’arco di 30-40 minuti.

Dungeons & Dragons: Dark Alliance

Non tutte spine, ma nemmeno troppe rose

Al di là di questo, il level design è efficace, le mappe sono variegate e piene di trappole, baratri da saltare, segreti da trovare e una gran varietà di deviazioni, passaggi segreti e scrigni nascosti, contenenti monete d’oro o altri elementi di bottino. Inoltre gli obiettivi della missione cambiano molte volte nel corso di uno scenario, garantendo un minimo di mordente almeno durante la prima esperienza di gioco.

Ovviamente, il fatto che gli avanzamenti siano pressoché irrilevanti ai fini del combattimento rende molto meno gustosa l’esplorazione e la ricerca; inoltre verso la parte finale del gioco si è costretti, almeno in parte, a fermarsi per tornare indietro a “grindare” attraverso missioni lunghe, noiose e ormai arcinote: al solo scopo di potenziarsi al livello richiesto per avere un’esperienza non troppo ostica contro gli impietosi nemici e boss finali.

Intendiamoci, non si tratta di un disastro completo. Chi ha molto tempo a disposizione ed era già un amante di Forgotten Realms e della narrativa di R.A. Salvatore si troverà perfettamente a casa. E apprezzerà la sfida, consistente seppur molto “rozza ed ignorante”, rappresentata dai livelli di Dungeons & Dragons: Dark Alliance giocati ad una difficoltà superiore a quella consigliata.

Può divertire ed intrattenere anche chi non abbia mai avuto a che fare con i giochi di ruolo o non abbia letto i romanzi. Il problema è che si poteva fare molto, ma molto meglio con un titolo le cui potenzialità a livello di ambientazione, aspetto tecnico e anche design nominale  erano pressoché sconfinate.


Commento finale

Dungeons & Dragons: Dark Alliance svolge molto bene una parte (anche importante) del suo lavoro, proponendo in modo efficace una delle ambientazioni più popolari tra gli appassionati di fantasy e tratteggiandone i personaggi, i mostri e gli scenari in modo quasi impeccabile.

Gli scogli sui quali si infrange sono quelli di un gameplay legnoso e inefficace: anche ben studiato sulla carta ma poi, alla prova dei fatti, deficitario, caotico, casuale e mal bilanciato. E di una sostanziale ripetitività di fondo che si manifesta soprattutto se si cerca di aggiungere un po’ di mordente scegliendo un livello di difficoltà elevato. La cooperativa, pur essendo un’ottima idea di base, non aiuta molto a mitigare questi rovesci.

Consigliato prevalentemente ai fan ed appassionati di Forgotten Realms e a chi ha sempre desiderato giocare a una versione più moderna di Demon Stone; per gli altri rimarrà un titolo divertente ma senza nulla di eccezionale. Ed è un peccato perché le premesse erano ottime.

Dungeons & Dragons: Dark Alliance è disponibile per PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X/S e PC.

Se questo articolo vi è piaciuto, supportateci iscrivendovi ai nostri social:
YouTube | Telegram | Facebook | Gruppo FB | Twitch | Twitter | Instagram

Seguici sui nostri social media

7.0

Ben congegnato, ma migliorabile


Dungeons & Dragons: Dark Alliance svolge molto bene una parte (anche importante) del suo lavoro, proponendo in modo efficace una delle ambientazioni più popolari tra gli appassionati di fantasy e tratteggiandone i personaggi, i mostri e gli scenari in modo quasi impeccabile.

Gli scogli sui quali si infrange sono quelli di un gameplay legnoso e inefficace: anche ben studiato sulla carta ma poi, alla prova dei fatti, deficitario, caotico, casuale e mal bilanciato. E di una sostanziale ripetitività di fondo che si manifesta soprattutto se si cerca di aggiungere un po' di mordente scegliendo un livello di difficoltà elevato. La cooperativa, pur essendo un'ottima idea di base, non aiuta molto a mitigare questi rovesci.

Consigliato prevalentemente ai fan ed appassionati di Forgotten Realms e a chi ha sempre desiderato giocare a una versione più moderna di Demon Stone; per gli altri rimarrà un titolo divertente ma senza nulla di eccezionale. Ed è un peccato perché le premesse erano ottime.


PRO

    - Eccellente caratterizzazione di ambientazione e personaggi
    - Design dei livelli elaborato ed efficace
    - Grafica e comparto sonoro di ottimo livello

CONTRO

    - Combattimento rozzo e casuale
    - Cattivo bilanciamento dei nemici e della difficoltà
    - Ripetitività di fondo
    - Terribilmente lento
Alessandro "Arcangelo" Verso
Alessandro "Arcangelo" Verso
Dopo aver attraversato l'Abisso come Raziel ed esserne uscito molto più forte (ma anche più brutto) di prima, ha ripreso la sua passione per i videogiochi a 360°: giocare, commentare, scrivere. PCista convinto, si addentra sempre con cautela in una "Next Gen" di console.

Rispondi

Ultimi Articoli

Related articles

Follow us on Social Media