Recensione Monster Hunter Wilds, preparatevi alla lotta più epica della vostra vita

Monster Hunter Wilds – sequel di Monster Hunter: World (2018) – è il nuovo capitolo della storica ventennale saga (il primo capitolo è arrivato in Europa nel 2005) di Monster Hunter sviluppata e pubblicata da Capcom. Questo titolo non solo affina ciò che i fan della saga amano, ma introduce succose novità che potrebbero attirare anche i nuovi giocatori. In questa recensione, esploreremo vari aspetti del gioco, dalle sue innovazioni al ritorno di alcune tradizioni che hanno reso Monster Hunter un vero e proprio titolo videoludico di culto.

Il gioco è disponibile (per la prima volta in simultanea) dal 28 febbraio 2025 per Windows PC, PlayStation 5 e Xbox Series X e Series S.


Versione testata: PlayStation 5


Storia

La trama di Monster Hunter Wilds si distacca dalla linearità che ha caratterizzato i titoli precedenti della saga. Rispetto ai suoi predecessori che prevedevano – tra le cacce e le occasionali scene di intermezzo degli eventi principali – una costruzione della narrazione attraverso i dialoghi, Monster Hunter Wilds punta su una forma di narrazione molto più grandiosa e “cinematografica”. Per molti versi, sembra più un vero e proprio gioco di ruolo che un tradizionale gioco di Monster Hunter, e anche se ci è piaciuto molto che l’obiettivo fosse quello di proporre una storia più grande e roboante, non siamo pienamente convinti che la formula funzioni perfettamente. Quasi ogni missione inizia con una sequenza cinematografica o guardando il personaggio e il suo gruppo camminare attraverso un’area delle “Terre proibite”, o a volte entrambe le cose, per svariati (infiniti) minuti. E a differenza di giochi come Grand Theft Auto, che di solito sfruttano le meccaniche di guida come un escamotage per approfondire il dialogo pur “tecnicamente” ritrovandosi ancora all’interno del gameplay, in Wilds non è possibile controllare il proprio personaggio e, anche quando è possibile, ci si ritrova spesso ripresi per essersi allontanati troppo dal percorso prestabilito. Onestamente, non siamo contrari al fatto che Monster Hunter abbia una narrazione maggiormente estesa, e la storia in sé è davvero bella. Il problema nel cercare di rendere il gioco più “cinematografico” è che i videogiochi e il cinema sono due media – non ditelo a Kojima però – molto diversi, e se si dovesse propendere troppo sull’uno piuttosto che sull’altro, c’è il rischio di rovinare tutto.

La storia si sviluppa principalmente attraverso l’esplorazione di una serie di regioni selvagge, ognuna con il suo ecosistema unico. I cacciatori sono chiamati a esplorare, raccogliere risorse, e, soprattutto, cacciare mostri sempre più grandi e temibili. Sebbene non ci siano colpi di scena narrativi particolarmente impressionanti, il mondo stesso diventa il centro dell’esperienza, con i giocatori che si immergono in una varietà di biomi. La sensazione di essere parte di un ecosistema naturale, in cui le creature si comportano in modo realistico, è palpabile. In Monster Hunter Wilds, i cacciatori non sono solo partecipanti di una guerra tra umani e mostri, ma diventano parte di un equilibrio naturale dove ogni mostro è essenziale per mantenere l’ordine. Le interazioni con NPC e i piccoli accenni a eventi storici contribuiscono a creare una narrativa che si sviluppa lentamente, più attraverso le esperienze di gioco che con dialoghi espliciti. Insomma, Wilds quando cerca di essere Final Fantasy – a causa della evidente lentezza –  è un po’ tedioso (seppur incredibilmente affascinante), ma quando inizia a essere Monster Hunter, da davvero il meglio di se!

Gameplay e innovazioni

Il cuore pulsante di Monster Hunter Wilds è il suo gameplay, che rimane fedele alla formula che ha reso famoso il franchise (riprendendo molto di Monster Hunter World e Monster Hunter Rise) per un’esperienza più grande e molto più libera, ma che incorpora innovazioni significative. La più grande novità in questo capitolo è l’introduzione di un “mondo aperto“. A differenza dei titoli precedenti, dove il giocatore esplorava aree delimitate e circoscritte, qui l’esplorazione è “quasi” continua, senza interruzioni tra una zona e l’altra (si tratta di aree enormi che sembrano comprendere due o tre aree dei giochi precedenti). Le vaste pianure desertiche si collegano a enormi dune di sabbia, che a loro volta si collegano a grotte cristalline interconnesse … davvero impressionante. Ma il nostro quasi è voluto. Se ci si allontana “troppo” dal percorso, si verrà richiamati immediatamente a ricongiungersi con il party, il che limita un po’ la libertà esplorativa. Al di là di questo piccolo neo, ad aggiungere maggiore profondità al gioco, ogni nuova area presenta un villaggio locale in cui i giocatori possono stabilire una base principale, quindi c’è una vera sensazione di scoperta e connessione con gli abitanti e gli ambienti di questa nuova terra. Tuttavia, una critica che dobbiamo muovere agli ambienti di Monster Hunter Wilds è che, nonostante il loro incredibile senso di diversità, sembrano un po’ piatti, privi della verticalità e del dinamismo dei loro predecessori. Non è un qualcosa di particolarmente grave ma se ci si arriva direttamente da Monster Hunter Rise potrebbe sembrare un lieve passo indietro. 

Un altro elemento di diversificazione rispetto alle passate produzione è la reinvenzione dei Palimutes di Monster Hunter Rise, che ora assumono la forma di grandi creature a forma di uccello cavalcabili chiamate Seikrets. I Seikrets fungono efficacemente da portaoggetti oltre a fornire ai giocatori un’arma secondaria da portare in battaglia (permettendo di trasportare due armi distinte durante la caccia scambiabili in qualsiasi momento, sebbene l’armatura possa essere cambiata solo nel villaggio). A differenza dei Palimutes, tuttavia, non sono coinvolti nel combattimento e non possono ricevere abilità o armature. Tuttavia, il Seikret aggiunge un bel livello di mobilità all’attraversamento del mondo e alla caccia ai mostri che in qualche modo colma il divario dovuto alla rimozione del Wirebug. I giocatori possono facilmente chiamare il loro Seikret usando il D-Pad con determinate direzioni che forniscono funzioni rapide e utili come lo scambio di armi o il rifornimento di oggetti. E possono persino aiutare i giocatori a uscire da una brutta situazione in un batter d’occhio o guidarli automaticamente (attraverso il pilota automatico) verso il loro obiettivo. In modalità pilota automatico, i giocatori mantengono comunque il controllo del Seikret mediante la levetta analogica sinistra del DualSense, il che consente loro di deviare (qualora lo volessero) dal percorso o se qualcos’altro dovesse catturare la loro attenzione. Una volta terminata l’esplorazione, il Seikret riprenderà il viaggio automatizzato verso la località successiva. E udite udite, anche in sella alla creatura è possibile continuare a collezionare oggetti e maneggiare armi.

Il Focus è la chiave di tutto

Parlando di battaglie – invece – il combattimento in Monster Hunter Wilds è la ciliegina sulla torta. Mentre c’è un ritorno evidente ad una forma di combattimento più tradizionale simile a Monster Hunter Worlds, persino tornando allo Slinger al posto dei Wirebugs, riesce a mantenere quel senso di velocità e fluidità che era già presente in Monster Hunter Rise. Per la maggior parte, il feeling delle armi è piuttosto simile a Monster Hunter World, in particolare all’espansione Iceborne. Tuttavia, ci sono alcune sfumature aggiuntive che gli conferiscono una certa unicità e accessibilità. Nello specifico – abbiamo optato per la spada lunga … una volta raggiunto il massimo della barra spirito, il set di mosse standard scatena una raffica di attacchi che li rende assolutamente formidabili contro qualsiasi mostro. Ma la cosa più importante che Monster Hunter Wilds aggiunge al combattimento è il sistema Wound e la modalità focus. Se i giocatori colpiscono ripetutamente un mostro nello stesso punto, può aprirsi una ferita (a schermo verranno evidenziati da punti rossi luminosi). Mirando alla ferita (attraverso il tasto L2 si andrà ad attivare la modalità Focus) e colpendola con uno specifico attacco di affondo si andrà ad attivare una piccola animazione e – conseguentemente – si infliggeranno danni enormi. Il sistema in se funziona ma non è esente da difetti. Non è raro infatti in Monster Hunter che ci si ritrovi a colpire nel vuoto mentre i mostri si muovono in modo imprevedibile sul campo di battaglia. Tuttavia, ci si può riposizionare molto rapidamente e tornare ad infierire colpi calibrati al mostro, quindi i combattimenti risultano molto più fluidi e concentrati. Le armi stesse sono molto varie (ce ne sono quattordici in totale) e permettono un elevato grado di personalizzazione: ogni cacciatore può scegliere l’arma che meglio si adatta al suo stile di gioco, che si tratti di una spada lunga, di un arco o di un martello gigantesco.

Un’altra delle innovazioni più evidenti è la possibilità di usare un rampino, che consente di esplorare più liberamente le aree circostanti. Può essere utilizzato per arrampicarsi, attraversare aree complesse o addirittura per entrare in contatto con i mostri durante i combattimenti, aggiungendo una dimensione di verticalità e dinamismo che mancava nei precedenti episodi. Il sistema di progressione è estremamente soddisfacente, poiché il giocatore può raccogliere risorse, cacciare mostri e ottenere materiali per creare armi e armature sempre più potenti.

Il mondo – come anticipato – è brulicante di mostri e creature, ognuna con un proprio comportamento che rende ogni incontro unico. I combattimenti contro i mostri sono spettacolari, con animazioni fluide e battaglie epiche che mettono alla prova il giocatore. Ogni mostro richiede una strategia diversa e ben pianificata, e le dimensioni e la forza di alcune creature rendono la caccia una vera e propria sfida (il segreto sta nell’apprendere lo stile e gli schemi unici di ogni mostro). Ad esempio la Quematrice è una combinazione fra un gigantesco dinosauro e un pollo gigante, usa la coda per spargere la polvere infiammabile nell’area e accenderla a suo piacimento o ancora la Lala Barina che si avvale sia di movimenti veloci (simili a piroette) e sia di un agente neuroplegico che mescolato con l’acqua produce setole rosse capaci di paralizzare qualsiasi cosa entri in contatto con esse. Non solo è stato impegnativo affrontare le creature del gioco, ma è stato anche immensamente divertente, date le meccaniche di combattimento migliorate. 

Infine, l’ultimo elemento chiave del gameplay è l’introduzione della gestione delle risorse. I cacciatori devono ora fare attenzione alla stamina e alle risorse naturali durante le loro missioni. Non solo devono raccogliere oggetti e materiali, ma devono anche prestare attenzione al cibo e alle risorse mediche, che possono essere cruciali durante i combattimenti con mostri particolarmente potenti. Questo introduce una componente survival che rende le spedizioni più complesse e il gioco ancora più coinvolgente.

Grafica e prestazioni

Un altro aspetto che colpisce in Monster Hunter Wilds è la qualità grafica. Il gioco sfrutta appieno la console PlayStation 5 (soprattutto la versione Pro che finalmente ha un senso di esistere), con un motore grafico (il RE Engine) che rende ogni scena incredibilmente dettagliata. Le battaglie contro i mostri sono accompagnate da effetti visivi spettacolari, che rendono ogni scontro più intenso e soddisfacente. Il fuoco delle armi, il movimento dei mostri e la distruzione dell’ambiente contribuiscono a un’esperienza visiva di alto livello. La resa dei mostri è particolarmente impressionante: ogni creatura ha dettagli anatomici specifici che ne enfatizzano l’imponenza, e le animazioni sono fluide, rendendo ogni incontro unico e spettacolare. Le texture dei terreni, le foreste rigogliose, le montagne innevate e le acque cristalline sono un piacere da vedere e da esplorare, e il cambiamento dinamico del meteo (è necessario adattarsi ai cambiamenti climatici in quanto sono un fattore chiave per il successo della caccia) e delle ore del giorno arricchisce ulteriormente l’atmosfera e l’esperienza. Dal punto di vista della performance, Monster Hunter Wilds è impeccabile. Il gioco gira a 60 fps in modalità prestazioni, con un supporto nativo per il 4K mentre optando per la modalità grafica il framerate è bloccato a 30 (ma un limite così basso di fps poco si adatta ad un gioco di tale tipologia). Non ci sono cali di frame rate evidentissimi (parliamo di una fluttuazione fra 40-60) durante le battaglie più intense, e il caricamento dei vari ambienti è rapidissimo grazie alla velocità dell’SSD di PS5. Questo consente un’esperienza di gioco incredibilmente fluida e senza interruzioni. Noi, abbiamo optato per la modalità “bilanciata”, la quale, avendo un TV che supporta i 120 Hz, ci è sembrata quella più coerente in termini grafici e prestazionali (disattivando il Ray Tracing e bloccando il framerate a 40 fps). Quella performance è sicuramente più “problematica” in termini grafici, con un aspetto decisamente fangoso/sfocato un po’ fastidioso. Se si dovesse optare per la modalità performance, vi suggeriamo di disattiva il Motion Blur, andare in impostazioni HDR e abbassare la barra HDR Highlights per diminuire la luminosità complessiva e utilizzando il cursore, scurire le ombre. Questo aiuterà a migliorare la sfocatura. Da segnalare, indipendentemente dalla modalità prescelta, evidenti fenomeni di pop-in.

Se possedete PS5 Pro e volete giocare al meglio a Monster Hunter Wilds, il consiglio è di avviare il gioco in modalità bilanciata se avete uno schermo a 120 Hz. Ciò consente di avere un frame rate buono (anche se ben lontano dall’eccellenza) e, grazie alla potenza extra della Pro, potrete tenere attivo il Ray Tracing. Optando per la versione Performance, potrete intervenire per limitare il frame rate a 60 fps o lasciarlo illimitato. Anche in quest’ultimo caso, dovrete disattivare il Motion Blur e accedere alle impostazioni HDR per modificare elementi come le luci e ombre (scurendole per rimuovere l’aspetto sbiadito). Per una esperienza ottimale, vi lasciamo alla nostra guida dedicata.

Una colonna sonora maestosa

La colonna sonora di Monster Hunter Wilds è un’altra delle sue eccellenze. Ogni regione e ogni momento della caccia è accompagnato da un brano che accentua l’atmosfera del gioco. Le musiche sono epiche e maestose, perfette per accompagnare la caccia ai mostri. In alcune fasi, la musica si fa tesa e drammatica, aumentando l’adrenalina durante i combattimenti più difficili, mentre in altri momenti ci si imbatte in melodie più calme, che accompagnano l’esplorazione e la raccolta di risorse. Gli effetti sonori sono altrettanto ben curati: il ruggito dei mostri, il fruscio delle foglie, il clangore delle armi che si scontrano, tutto contribuisce a creare un ambiente immersivo. Anche il suono del vento, della pioggia o del battito di ali di un drago gigante aggiunge un ulteriore livello di realismo al gioco, facendo sentire i giocatori veramente immersi in un mondo selvaggio e pericoloso.

Multiplayer e longevità

Come da tradizione, Monster Hunter Wilds offre una solida esperienza multiplayer. Il gioco permette di affrontare le missioni in cooperativa con altri tre giocatori, creando dinamiche di gruppo che sono essenziali per la riuscita delle cacce più difficili. La cooperazione è fondamentale, e i giocatori devono coordinarsi per abbattere mostri enormi, ciascuno con il proprio ruolo. La possibilità di comunicare tramite chat vocale o messaggi rapidi rende l’esperienza multiplayer decisamente appagante. Come in World, il giocatore può lanciare un razzo SOS per chiamare altri giocatori o gli NPC per aiutarli nel bel mezzo di una caccia. Il gioco include anche un’opzione per i giocatori aracnofobici sostituendo i modelli di creature simili a ragni con blob amorfi.

La longevità di Monster Hunter Wilds è buona. Le missioni principali offrono ore e ore di contenuti (circa 15 ore per raggiungere i titoli di coda), ma la possibilità di completare missioni secondarie, affrontare mostri rari e sbloccare equipaggiamenti speciali estende ulteriormente la durata del gioco (la quale arriverebbe a quasi 55 ore complessive). L’elemento di progressione, dove ogni caccia porta nuove ricompense e nuove sfide, mantiene alta la motivazione a continuare a giocare.

Commento finale

Monster Hunter Wilds è senza dubbio uno dei giochi più completi e notevoli titoli della saga (se non forse il migliore). Con un mondo aperto e vasto, battaglie intense e una grafica mozzafiato, riesce a catturare sia i fan di lunga data che i nuovi arrivati. La sua combinazione di esplorazione, azione e strategia, insieme alla possibilità di giocare in cooperativa, lo rende un’esperienza indimenticabile. Le innovazioni introdotte in questo capitolo aggiungono una nuova profondità al gameplay, mentre la qualità tecnica, il design degli ambienti e la colonna sonora sono di altissimo livello. Se siete fan della saga o semplicemente un amante dei giochi d’azione, Monster Hunter Wilds è un titolo che non potete assolutamente perdervi.

8.8

Monster Hunter Wilds


Monster Hunter Wilds è senza dubbio uno dei giochi più completi e notevoli titoli della saga (se non forse il migliore). Con un mondo aperto e vasto, battaglie intense e una grafica mozzafiato, riesce a catturare sia i fan di lunga data che i nuovi arrivati. La sua combinazione di esplorazione, azione e strategia, insieme alla possibilità di giocare in cooperativa, lo rende un’esperienza indimenticabile. Le innovazioni introdotte in questo capitolo aggiungono una nuova profondità al gameplay, mentre la qualità tecnica, il design degli ambienti e la colonna sonora sono di altissimo livello. Se siete fan della saga o semplicemente un amante dei giochi d’azione, Monster Hunter Wilds è un titolo che non potete assolutamente perdervi.

PRO

Combat system migliorato | Il gameplay di Monster Hunter è avvincente come sempre | Colonna sonora fantastica | Elenco diversificato di mostri nuovi e vecchi | Miglioramenti radicali in termini di qualità della vita ...

CONTRO

... anche se l'Interfaccia utente è un po' complicata da gestire | Libertà esplorativa migliorabile | Potrebbe risultare più semplice (soprattutto per i veterani del brand) |

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