Call of Duty: Modern Warfare – Speciale Campagna

Infinity Ward è tornata sulla sua creatura e si vede: la campagna del nuovo Call of Duty: Modern Warfare è brutale e difficile da mandar giù, come ai vecchi tempi.

L’ultimo Call of Duty: Modern Warfare è uscito solo da qualche giorno e mentre stiamo spolpando il multiplayer per una recensione che sia più completa possibile, abbiamo finito la campagna single player e siamo qui per parlarvene.

La trilogia di Modern Warfare ci aveva abituato a storie brevi ma intense, capaci di raccontare la guerra moderna senza filtri. In effetti alcune missioni di quella saga avevano causato scalpore, come Niente Russo, che mostrava in prima persona un attentato terroristico. Questo nuovo capitolo della serie si pone sotto questo punto di vista in continuità con i primi tre, pur essendo a tutti gli effetti un reboot.

Anzi, Call of Duty: Modern Warfare riesce a fare anche meglio dei precedenti capitoli, schiaffeggiando più volte il giocatore con bocconi amari, difficili da mandar giù. Il titolo rende anche il racconto più credibile e meno fazioso che in passato, pur essendoci ancora da lavorare sotto questo aspetto.

Call of Duty: Modern Warfare

Storia contemporanea

Al di là dei tecnicismi, di una grafica impressionante – a tratti vicina al fotorealismo, accompagnata da recitazione ed espressioni facciali al livello delle migliori produzioni videoludiche – e di un comparto sonoro avvolgente e realistico, la campagna di Call of Duty : Modern Warfare è senza ombra di dubbio tra le migliori della serie. La storia è ambientata proprio in questi giorni, tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre 2019. Questa racconta il conflitto nella nazione fittizia dell’Urzikstan tra la cellula terrorista di Al-Qatala, le milizie locali, l’esercito russo e le forze speciali britanniche.

Il racconto è ritmato, denso di eventi, adrenalinico. Ogni missione è da vivere in Call of Duty: Modern Warfaretensione, in ansia, nonostante ci sia ancora qualche difetto che periodicamente interrompe la sospensione dell’incredulità. Resta tuttavia un’esperienza in prima persona estremamente immersiva, capace di trascinarvi nelle maglie della sua trama e catturarvi, anche al punto da lasciarsi giocare tutta d’un fiato.

Nella campagna di Call of Duty: Modern Warfare le situazioni sono davvero varie e tristemente realistiche. Alcune missioni faticherete a dimenticarle. Nel gioco ci si trova a tentare di sventare un attentato nel pieno centro di Londra, così come nei panni di un bambino intrappolato tra le macerie di un bombardamento in medio oriente. L’ultima opera di Infinity Ward non si fa scrupoli. Non ha paura di mostrare l’omicidio di un bambino o una donna portata via per venire stuprata. Né nel mostrare la tortura, la vessazione, il genocidio e la persecuzione.

Call of Duty: Modern Warfare

La guerra non cambia mai… Ma il modo di rappresentarla può ancora migliorare

L’opera si presta a varie chiavi di lettura ed è incredibilmente attuale. Non è difficile, ad esempio, far coincidere il paese fittizio dell’Urzikstan con il Kurdistan. Il paese tanto agognato dal popolo Curdo ha svariati tratti in comune con quello rappresentato nel gioco. Ma ancora di più il suo popolo sembra lottare contro il giogo dei dominatori Call of Duty: Modern Warfareallo stesso modo, cercando di scrollarsi di dosso l’etichetta di terroristi affibbiatagli dall’occidente.

Dispiace un po’, onestamente, per la scelta di rappresentare i russi come gli spietati e gli alleati (inglesi e americani) come i salvatori, ancora una volta. La realtà ha sicuramente molte più tonalità di questa netta distinzione tra bianco e nero rappresentata. Dispiace ancora di più per la presunta riscrittura storica su cui tanto si è giustamente polemizzato, riguardo l’autostrada della morte. La storia reale testimonia un bombardamento statunitense, mentre l’opera fittizia racconta di uno russo. Sicuramente una caduta di stile, per quanto la trama del gioco sia ovviamente inventata di sana pianta e diversamente contestualizzata, come sostenuto dagli sviluppatori in difesa della loro scelta.

Al netto comunque di questi difetti e piccole cadute di stile, il racconto di questo nuovo capitolo della serie di FPS è memorabile. Non solo segna il ritorno di una ritrovata importanza per il single player, ma anche di una rinnovata capacità nello scrivere la sceneggiatura di un videogioco. Call of Duty: Modern Warfare racconta una trama adulta, pesante, brutale, che sa coinvolgere nei suoi momenti più concitati e sconvolgere in quelli più violenti e realistici. Infinity Ward è davvero tornata e ha sviluppato quello che senza dubbio è uno tra i più bei Call of Duty di sempre. Il primo di una nuova trilogia, che siamo già ansiosi di sapere come continuerà.

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Andrea Scibetta
Andrea Scibetta
Gioco e scrivo, guardo film e serie tv, leggo libri e fumetti, disegno. Nel tempo libero faccio lo sviluppatore informatico

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