Creative è entusiasta di annunciare incredibili offerte per il Black Friday, anticipato quindi l’atteso evento che si terrà a fine mese, con sconti imperdibili sui suoi prodotti audio premium. Nello specifico, il periodo di sconto sarà attivo da oggi, 8 novembre, e fino al 2 dicembre 2024. È il momento perfetto per fare regali a voi stessi o ai vostri cari in previsione delle imminenti festività natalizie!
Scoprite i fantastici sconti per:
Aurvana Ace 2: Sconto del 49%! Prezzo normale: 179.99 EUR, ora solo 90.99 EUR.
Zen Hybrid SXFI: Sconto del 20%! Prezzo normale: 99.99 EUR, ora solo 79.99 EUR.
X5: Sconto del 10%! Prezzo normale: 299.99 EUR, ora solo 279.99 EUR.
Katana SE: Sconto di 50 EUR! Prezzo normale: 329.99 EUR, ora solo 279.99 EUR.
Pebble Pro: Sconto del 30%! Prezzo normale: 79.99 EUR, ora solo 55.99 EUR.
GS3: Sconto del 20%! Prezzo normale: 54.99 EUR, ora solo 43.99 EUR.
Non perdete l’occasione di amplificare la vostra esperienza audio con i migliori prodotti di Creative e di immergervi nella tecnologia audio olografica e immersiva SXFI. Visitate il sito per approfittare delle incredibili offerte: Creative.com/blackfriday.
Novità in vista per la seconda stagione di Fallout: sembra infatti che Macaulay Culkin entrerà nel cast in un ruolo ricorrente.
Secondo Deadline, la serie Prime Video vedrebbe dunque l’ingresso nel cast dell’ex bambino prodigio reso famoso dall’interpretazione di Kevin McCallister nei film Mamma, ho perso l’aereo (1990) e Mamma, ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York (1992). Culkin ha già collaborato con Amazon. Di recente ha doppiato un personaggio della serie animata The Second Best Hospital in the Galaxy. Ha avuto anche un ruolo importante in American Horror Story: Double Feature di FX e ha recitato in un arco della serie The Righteous Gemstones della HBO.
Prodotto da Jonathan Nolan, Lisa Joy, Geneva Robertson-Dworet e Graham Wagner, Fallout è basato sulla serie di videogiochi di Bethesda Game Studios. Duecento anni dopo l’apocalisse, alcuni abitanti dei rifugi antiatomici sono costretti a tornare nella degradata superficie, trovandosi davanti una nuova societ altamente violenta.
La serie è interpretata da Ella Purnell nel ruolo di Lucy, Aaron Moten in quello di Maximus, Walton Goggins nel ruolo del Ghoul, oltre a Kyle MacLachlan, Moisés Arias, Sarita Choudhury, Michael Emerson, Leslie Uggams, Frances Turner, Dave Register, Zach Cherry, Johnny Pemberton, Rodrigo Luzzi, Annabel O’Hagan e Xelia Mendes-Jones.
Fallout ha debuttato nella Top 3 dei titoli più visti di Prime Video e ha ottenuto 16 nomination agli Emmy per la sua prima stagione, tra cui Outstanding Drama Series.
Il rumor è di quelli tremendamente affascinanti: sembrerebbe che sia in arrivo una nuova serie spin-off del Batman di Matt Reeves, stavolta dedicata al Joker interpretato da Barry Keoghan.
La notizia, condivisa dal podcast di Devin Faraci (Marvelvision) e confermata dall’insider Jeffrey Sneider, riguarda un vasto progetto previsto per la nemesi di Batman, vista di sfuggita al termine del primo film.
Keoghan sarà la star di una serie TV posta tra gli eventi di The Batman Part II e The Batman Part III, nel quale rivestirà il ruolo di villain principale. Si tratterebbe dunque di una scelta simile a quella che ha visto coinvolo The Penguin in funzione di ponte tra primo e secondo film, contestualmente dando al personaggio di Joker uno spazio di primaria importanza. Non è chiaro invece se la serie verrà sviluppata per HBO o Max.
Nel frattempo, The Penguin sta registrando un clamoroso successo record di critica e pubblico, che stanno unanimamente promuovendo il progetto grazie ad una sceneggiatura efficace ed affascinante nonché per le interpretazioni di Colin Farrell e Cristin Milioti.
Stando a quanto riportato nelle ultime ore, Lucasfilm avrebbe stretto un accordo con Simon Kinberg per lo sviluppo di una nuova trilogia dedicata a Star Wars. Kinberg si occuperebbe della sceneggiatura dei tre film ed altresì curerebbe la produzione assieme a Kathleen Kennedy di Lucasfilm.
La notizia condivisa in esclusiva da Deadline si spinge oltre con i dettagli. La trilogia coinciderebbe infatti con gli Episodi X, XI e XII ponendoli in continuità con la Skywalker Saga. Su questo punto tuttavia il report non sarebbe assolutamente certo, permanendo dubbi sulla effettiva continuazione della storyline classica oppure se si tratterà di una storia completamente inedita in linea con gli altri progetti che coinvolgono James Mangold, Sharmeen Obaid-Chinoy, Taika Waititi e Donald Glover.
Un compito molto complesso per Kinberg, alla luce dei contraddittori risultati ottenuti non solo dalle pellicole cinematografiche (soprattutto dopo Epidosio IX) ma anche alla luce delle polemiche per la gestione delle serie TV (come nel caso del recente The Acolyte, cancellato senza troppi fronzoli dopo prestazioni non esaltanti).
La scelta di Kinberg è stata probabilmente caldeggiata dal suo ruolo in passato come sceneggiatore di Star Wars Rebels, col quale ha collaborato con Dave Filoni. Inoltre, ha lavorato assieme a J.J. Abrams, come consulente per Episodio VII. Tuttavia nel suo palmares spiccano i lavori svolti nella serie di film sugli X-Men nonché per il ruolo sceneggiatore e/o produttore di pellicole come Mr. & Mrs. Smith, Sherlock Holmes ed Elysium.
I fan non sembrano aver accolto con molta fiducia la notizia, complici anche i clamorosi scivoloni dello sceneggiatore e produttore nel corso degli anni. A lui infatti dobbiamo anche prodotti ben poco esaltanti come X-Men: The Last Stand e Dark Phoenix, nonché il reboot di The Fantastic Four.
Fatshark ha annunciato l’apertura dei preordini per Warhammer 40.000: Darktide, che arriverà in formato digitale – dopo il lancio nel 2022 su PC e nel 2023 su Xbox Series X/S – anche per PlayStation 5 il 3 dicembre 2024. Chi preordina l’Imperial Edition potrà giocare con sei giorni di anticipo.
I giocatori potranno acquistare l’edizione standard di Warhammer 40.000: Darktide sul PlayStation Store al prezzo di 39,99 dollari/39,99 euro. Inoltre, gli abbonati a PlayStation Plus avranno uno sconto del 10% sulla Standard Edition e del 15% sulla Imperial Edition.
La versione per PlayStation 5 conterrà tutti i contenuti e i miglioramenti apportati dal lancio su PC e sarà denominata PlayStation 5 Pro Enhanced. Il gioco supporterà:
Feedback aptico del DualSense;
Frame rate a 60 FPS e su una risoluzione 4K per PlayStation 5 Pro;
Modalità Performance (60 FPS con una risoluzione di 1440p) e Quality Mode (30 FPS con una risoluzione in 4K) per PlayStation 5.
Come riportato da Variety, è in fase di sviluppo presso gli Amazon MGM Studios, una serie tv dedicata a “Mass Effect” – l’icona videoludica action-RPG di Bioware – pubblicata da Electronic Arts a partire dal 2007. In precedenza, nel 2021, era stato già anticipato che Amazon era in trattative per sviluppare una serie televisiva di “Mass Effect”, ma fino ad oggi non c’erano stati stati aggiornamenti sul progetto. Ci sono stati anche vari tentativi di sviluppare un lungometraggio basato sui giochi, ma il progetto non si è mai concretizzato.
Daniel Casey scriverà e produrrà l’adattamento. Karim Zreik sarà il produttore esecutivo con la sua Cedar Tree Productions (che ha attualmente un accordo globale con Amazon MGM Studios), mentre Ari Arad e Michael Gamble di EA saranno anche produttori esecutivi. Casey ha recentemente lavorato alla sceneggiatura di “F9: The Fast Saga”. È noto anche per aver lavorato a film come il dramma fantascientifico “Kin” e per aver riscritto “10 Cloverfield Lane”. Zreik – invece – è stato in precedenza un dirigente dell’unità Marvel Television, ora defunta, sotto la guida di Jeph Loeb. Durante il periodo trascorso alla Marvel, è stato produttore esecutivo di serie di successo come “Daredevil”, “Jessica Jones”, “Luke Cage”, “The Punisher” e “Legion”. Arad ha già prodotto gli adattamenti dei giochi “Borderlands”, “Uncharted” e “Ghost in the Shell”. È stato anche produttore esecutivo di “Iron Man”, “Ghost Rider” e della serie televisiva “Blade” del 2006.
I dettagli esatti della trama non sono stati resi noti.
Per chi non conoscesse la saga: Il primo gioco di “Mass Effect” è stato lanciato ricevendo recensioni entusiastiche nel 2007. Da allora sono usciti altri tre giochi della serie principale, l’ultimo, “Mass Effect: Andromeda”, che ha debuttato nel 2017. Sono stati realizzati anche diversi giochi per mobile, oltre ad un film d’animazione, romanzi, fumetti e altri media. La storia dei primi tre giochi di “Mass Effect” ruota attorno al comandante Shepard, un soldato umano del 22° secolo che cerca di salvare l’umanità da una razza di alieni noti come i Razziatori. “Andromeda” ha spostato i giochi molto più in là nel futuro con un nuovo protagonista, mentre è in lavorazione anche un quinto capitolo.
Colpo di scena nella giornata odierna: Death Stranding Director’s Cut arriva ufficialmente su Xbox Series X/S ed è già disponibile per la vendita in partnership con 505 Games. Ma le sorprese non terminano qui: l’IP è infatti passata interamente in mano a Kojima Productions.
Si tratta di uno sviluppo totalmente inatteso, comunicato direttamente da Hideo Kojima ai microfoni di IGN USA. La proprietà intellettuale passa così dalla cooperazione con Sony direttamente al team del game designer giapponese. La conferma è stata inoltre accompagnata dall’annuncio dell’uscita del titolo anche su Amazon Luna.
Sullo store digitale Xbox è possibile acquistare Death Stranding Director’s Cut (del quale potete leggere qui la nostra recensione) ad un prezzo scontato del 50% per i prossimi 14 giorni, per un totale di 19,99 euro. Il titolovanta il supporto agli Obiettivi, al servizio Xbox Play Anywhere nonché alla possibilità di effettuare salvataggi in cloud.
Kojima Productions ha inoltre comunicato che, nei suoi cinque anni complessivi di commercializzazione, Death Stranding ha raggiunto un totale di 19 milioni di giocatori. Per la serie si aprono dunque le porte di una maggiore diffusione su più piattaforme, con Death Stranding 2 On the Beach verosimilmente in arrivo anche su PC ed Xbox Series in tempi più brevi rispetto a quanto visto per il primo capitolo.
Come ogni giovedìEpic Games Store regala uno o più giochi gratuiti per il nostroPC, questa settimana armiamoci di tutto punto e mettiamo all’opera le nostre doti da spie in Deceive Inc. e riscattiamo dei bonus per il popolare battle royale Apex Legends!
Deceive Inc. è un FPS multiplayer di stampo exctraction ambientato in universo cartoon fatto di spie e gadget futuristici. Agiamo in gruppo con altri agenti o in solitaria, e cerchiamo di prelevare il bottino dalle intricate mappe ispirate a diverse località del globo, pullulanti di segreti da scoprire.
Scegliamo il travestimento e mascheriamoci da uno qualsiasi degli NPC. Selezioniamo gli strumenti migliori per il nostro arsenale e adoperiamo con intelligenza le abilità uniche del nostro agente, ma stiamo attenti alle guardie, sempre vigili e nascoste dietro ogni angolo!
E in più, questa settimana possiamo riscattare il Bundle sblocco gratuito di Ash per il F2P multiplayer Apex Legends, che ci da accesso all’eroe Ash e alla sua skin epica “Cyberspazio“.
Potete fare vostri Deceive Inc. e i bonus per Apex Legends solo sull’ Epic Game Store, creando un account -in caso non l’aveste ancora fatto- e seguendoi corrispettivi link ai giochi.Non fatevi sfuggire quest’offerta, che scadrà alle ore 17:00 digiovedì 14 novembre.
E non perdetevi le live sul nostro canale ufficiale Twitch di 4News.it, in onda ogni giovedì alle 18:30, per scoprire assieme a Edoardo “SamaelBecks” Bechis cosa ci propongono questi, e altri titoli gratuiti nella rubrica #GiochiXPovery.
Shadows of the Damned, sviluppato da Grasshopper Manufacture è stato pubblicato nel lontano 2011 per PlayStation 3 e Xbox 360. Alla sua realizzazione hanno collaborato personalità del calibro di Shinji Mikami (creatore di creatori della serie Resident Evil), Akira Yamaoka (compositore delle colonne sonore di Silent Hill) e Gōichi Suda, noto anche con lo pseudonimo di Suda51, autore dell’irriverente e scanzonato, No More Heroes. La direzione – invece – fu affidata al nostro connazionale Massimo Guarini (Last Day of June). Il gioco, non fu universalmente ben accolto, vuoi per la vena folle (e sopra le righe) alla sua base, vuoi per alcune idee non sfruttate pienamente, ma riuscì comunque a portarsi un ottimo score Metacritic di 77 su PS3 e 76 su Xbox 360. Ora, a distanza di poco più di dieci anni, Grasshopper Manufacture ha deciso, seguendo un po’ la moda del momento, di pubblicare Shadows of the Damned: Hella Remastered, versione rimasterizzata di Garcia Hotspur e le sue gesta negli inferi.
Il gioco è attualmente disponibile per PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X/S e Nintendo Switch.
Versione testata: PlayStation 5
Si farebbe di tutto per amore!
Come anticipato, indossiamo i panni di Garcia “fucking”Hotspur, un focoso motociclista con le braccia ricoperte di tatuaggi e i capelli ingelatati. Una notte tranquilla in hotel, si trasforma nel peggiore degli incubi. La sua ragazza Paula viene rapita e trascinata negli inferi. L’amore di Garcia per Paula è talmente profondo che decide di lanciarsi nel portale aperto dal Signore dell’Inferno, Fleming (che ha deciso di rapire la donzella per vendicarsi dei demoni trucidati da Hotspur) con un solo obiettivo in mente: salvarla. Fortunatamente ha dalla sua una pistola magica chiamata … Johnson. Johnson è un teschio tanto elegante quanto spiritoso che funge da guida attraverso l’inferno, che di per sé sono più di semplici pozze di lava o un fiume fiancheggiato da fantasmi. È un viaggio attraverso strade gotiche, una foresta opprimente, una dimensione infernale, alcune squallide biblioteche, fogne sporche e altro ancora. Insomma, ci ritroviamo dinanzi ad una rappresentazione piuttosto caratteristica di un regno demoniaco, in stile B movie e che trae grande ispirazione dagli horror a basso budget. Quello che ne segue è uno sparatutto in terza persona ad alto numero di ottani con progressione lineare e puzzle basati sulla luce.
A caccia di demoni
Shadows of the Damned è uno sparatutto in terza persona caratterizzato dalla telecamera “over the shoulder” e questo stile di gioco non è stato modificato o raffinato nella rimasterizzazione. Da un lato è una buona cosa in termini di fedeltà all’originale, ma dall’altro, si percepisce chiaramente l’avanzare inesorabile del tempo e certamente non è all’altezza di titoli come Resident Evil 4 Remake e non presenta neanche un aggiornamento dei controlli ad uno schema più moderno. Garcia occupa una parte considerevole dello schermo e i controlli sono davvero goffi (anche se ci si abitua). Il gioco non richiede particolare velocità in termini di reazioni e schivate, ma un paio di sequenze, specialmente quelle in cui il nostro protagonista viene inseguito dai demoni mentre deve tentare di “riaccendere la luce” non sono state proprio semplici da portare a compimento.
Il gunplay è il fulcro principale della produzione ed è qui che entra in gioco il fedele Johnson. Questo demone inizialmente assume la forma di una solida pistola che infligge una discreta quantità di danni, ma man mano che si avanza nel gioco è possibile sbloccare forme di pistola differenti e potenziamenti per ciascuna di esse. Nello specifico: una pistola, una mitragliatrice e un fucile da caccia. Alla fine Johnson diventerà un’arma a dir poco devastante utilissima (complice anche l’abbondante disponibilità di proiettili) per affrontare demoni corazzati, grandi bruti e boss bizzarri caratterizzati da gemme rosse sui loro corpi. Oltre alle munizioni letali sparate da Johnson, è necessario anche sparare colpi di luce (ad una lampada o ad una testa di capra) per illuminare le aree più buie e scure, rimuovere le nubi letali di oscurità demoniaca e stordendo i nemici.
Questa è una meccanica ricorrente in quanto fondamentale per la risoluzione degli enigmi del gioco. Se non si attiva la luce, gradualmente l’oscurità andrà a ridurre la barra della salute del protagonista. Così come la necessità di dover sbloccare i cancelli caratterizzati da una faccia da bambino che deve mangiare qualcosa prima di poter essere sbloccato. E se vi preoccupate della varietà, potete star tranquilli. La varietà c’è ed impedisce che le cose diventino noiose in scenari uniti insieme alla buona. A volte hanno poca coesione, ma in virtù della follia del gioco finiscono per funzionare praticamente alla perfezione. Un punto culminante di Hella Remaster in particolare è un livello simile al cubo di Rubik in cui il giocatore è chiamato a riorganizzare le piattaforme per trovare l’uscita, un livello non dissimile nel recente remake di Bloober Team, Silent Hill 2.
Grafica e tecnica
Graficamente, Hella Remaster cambia solo in termini di risoluzione, passando al 4K, si possono rivelare e apprezzare così tanti dettagli, aiutando davvero a far risaltare il design visivo distintivo. I 60 fps rendono il gameplay più sanguinoso e fluido. L’estetica ha un’atmosfera in stile fumetto con linee audaci e ambienti malinconici, mentre la luce e l’oscurità svolgono un ruolo enorme non solo in termini di meccaniche di gioco ma anche in termini di tono. Il doppiaggio originale è ancora presente con battute piuttosto mature e dal doppio senso, talvolta un po’ troppo estremo con una tendenza grossolana verso la misoginia. Musicalmente c’è una bella atmosfera spettrale che aumenta ulteriormente l’immersività durante l’azione e per questo dobbiamo fare un plauso ad Akira Yamaoka. In termini prestazionali, invece, da segnalare la presenza di alcune animazioni rigide e di diversi bug minori.
Commento finale
Shadows of the Damned: Hella Remastered è ancora anticonformista e accattivante quanto lo era quando uscì originariamente 13 anni fa. La storia funziona proprio perché non ha paura di essere divertente, disgustosa e maliziosa (forse troppo) che potrebbe dar fastidio ad alcuni. Il gameplay è ancora oggi piuttosto buono e variegato. La risoluzione in 4K e i 60 fps, è l’unica vera differenza rispetto all’originale, il che non giustificherebbe l’acquisto di questa versione. Considerando però il prezzo, 24,99 €, se volete vivere un’esperienza sopra le righe ed insolita negli inferi, dategli una chance, non ve ne pentirete!
Nel corso di un’intervista, il vicepresidente esecutivo e capo del Global Transmedia Group di SEGA Justin Scarpone ha confermato che un nuovo capitolo della serie Virtua Fighter è attualmente in sviluppo.
Le dichiarazioni, rilasciate a Video Games Chronicle, si inseriscono all’interno del progetto di rilancio di molteplici IP storiche dell’azienda giapponese. “Abbiamo una serie di titoli in sviluppo in questo momento che rientrano in quel segmento legacy che abbiamo annunciato l’anno scorso ai The Game Awards. Crazy Taxi, Jet Set Radio, Streets of Rage, Golden Axe, Shinobi e abbiamo un altro Virtua Fighter in fase di sviluppo. E quindi tutto ciò è molto eccitante. E poi, in alcuni casi, stiamo anche realizzando serie di animazione o film live-action per ampliare il tutto ed essere parte di quelle tabelle di marcia.”
Prosegue dunque l’ambizioso progetto SEGA, che vedrà nel corso dei prossimi anni rilanci delle proprie IP storiche con una moltitudine di progetti non limitati al solo mondo videoludico, come abbiamo visto per la recente conferma di una pellicola dedicata a Shinobi.
Per quanto riguarda Virtua Fighter, si tratta di una notizia assolutamente positiva per tutti i fan del genere. La serie sviluppata da Sega AM R&D No.2 e da Yu Suzuki, tradizionalmente considerata una delle più profonde e tecniche, manca dal mercato dal 2006, anno di release di Virtua Fighter 5. Il titolo ha poi ricevuto un primo aggiornamento del 2010 con Final Showdown, al quale è seguito recentemente un porting nel 2021 con Ultimate Showdown per PlayStation 4.
Sono passati solamente tre anni dall’uscita di Life Is Strange: True Colors di Deck NineGames, il secondo gioco a concentrarsi su un cast di personaggi per lo più diverso rispetto al primissimo ed incredibile Life is Strange del 2015. Un titolo che ha lievemente modificato la formula della serie di avventure grafiche con la protagonista – Alex Chen che – grazie ai suoi poteri – è riuscita a trasmetterci le giuste emozioni del momento con il Colorado – ed in particolar modo la città di Heaven Springs – che rappresenta un meraviglioso sfondo all’intera avventura. Al di là della qualità indiscutibile di True Colors, c’erano ancora così tante domande sui personaggi e gli eventi di Life is Strange. Un titolo che ha portato i giocatori a grandi riflessioni sui legami che avevano forgiato con il suo cast iconico di personaggi, in particolare la carismatica Chloe e con cui Max era desiderosa di iniziare una relazione amorosa. Il risultato? Un finale che ha cementato quel gioco nella memoria, ha scatenato anni di discussioni e dibattiti tra i fan e gli addetti ai lavori e ha fatto capire con durezza che a volte non esiste una strada giusta da seguire. Life is Strange: Double Exposure tenta – nove anni dopo – di rispondere ad alcuni dei quesiti rimasti irrisolti e lo fa tornando – per certi versi – alle sue radici, ma sarà all’altezza?
Life is Strange: Double Exposure è disponibile dal 29 ottobre 2024 per Microsoft Windows, PlayStation 5, Xbox Series X/S e Nintendo Switch.
Versione testata: PlayStation 5
Nostalgia
In particolare, l’ultimo capitolo della serie Life is Strange si concentra nientemeno che su Max Caufield, protagonista del primo Life is Strange, ora adulta. Non possiamo parlare per tutti i fan della serie, ma penso che molti desideravano il ritorno di Max. Max “invecchiata” (si fa per dire visto che ha circa una ventina d’anni) fa un po’ strano, ma vi garantiamo che è ancora distintamente il personaggio che ricordavate. Ambientato 10 anni dopo le tragedie di Arcadia Bay, Oregon, segue Max Caulfield, la cui vita da allora ruota attorno a Lakeport, Vermont, dove lavora come nuova fotografa alla Caledon University. Life is Strange: Double Exposure consente innanzitutto di decidere cosa è successo a Chloe ad Arcadia Bay, scegliendo tra dire che è morta o dire che avete perso i contatti. Nel complesso, Chloe è relegata ad un ruolo piuttosto marginale, con piccoli riferimenti da parte di Max. Che sia giusto o sia sbagliata una scelta del genere, non sta a noi deciderlo. Ma a nostro giudizio, non si percepisce l’assenza di Chloe in termini narrativi e/o emotivamente parlando.
Tornano alla nostra amata protagonista, Max è sempre Max, e non ha perso le sue radici leggermente imbarazzanti; è ancora terribilmente goffa nel flirtare, ha un talento innato nell’intrufolarsi nelle stanze delle persone e pensa che Il Ritorno dei Morti Viventi sia un capolavoro di apocalisse zombie, ma non usa i suoi straordinari poteri di riavvolgimento temporale da quasi un decennio, poiché – stando alle sue parole – le hanno solo causato “più problemi e ancora più dolore”. Questo finché la sua nuova migliore amica, Safiya Llewellyn-Fayyad, non viene assassinata misteriosamente in un punto di osservazione del campus e Max scopre che la sua capacità di invertire la realtà si è evoluta fino a consentirle di squarciare una suddivisione del piano astrale e saltare tra due linee temporali alternate. Dal punto di vista caratteriale, Max è sicuramente cresciuta ma è chiaramente ancora traumatizzata da quanto accaduto ad Arcadia Bay, quasi da sembrare reclusa ogni volta che ricorda Chloe Price e altri aspetti della sua vita che furono. Max fa ancora fatica a elaborare la perdita, il dolore e ogni altra emozione ma i suoi nuovi poteri (dei quali vi parleremo fra pochissimo) le forniscono un modo per elaborare le diverse fasi del dolore e accettare pienamente la responsabilità delle proprie scelte. Naturalmente, farà di tutto per risolvere il mistero e scoprire chi ha ucciso Safiya e riconquistare la tranquillità tanto desiderata.
In termini puramente narrativi, non possiamo dirvi altro senza capitombolare in dolorosi spoiler, sebbene nel complesso la storia funzioni, ci siamo trovati dinanzi ad alcune illogicità. Per fare un esempio, Max si trova ad avere a che fare con una stramba teoria della polizia secondo cui la morte dell’amica è avvenuta tramite suicidio. Ma la vittima è morta per una ferita da arma da fuoco al torace e non è stata trovata alcuna arma sulla scena del crimine, il che rende illogica la teoria summenzionata e soprattutto davvero tanto superficiale e forzata piuttosto che avvincente o stimolante; non c’è modo che qualcuno, polizia o chicchessia, possa supporre che si tratti di un suicidio.
Detto questo, Double Exposure termina con quella che può essere descritta solo come una direzione audace per il futuro del franchise e che sicuramente susciterà dibattiti. Non vi diremo altro!
Abilità nuove di zecca
Max potrebbe non essere in grado di riavvolgere le proprie scelte come faceva un tempo, ma i suoi poteri si sono evoluti e le consentono di conviverci e di esaminare gli effetti a catena che ne conseguono. Nello specifico, Max può ora usare un’abilità chiamata Pulse per intravedere le linee temporali del suo mondo attuale e la sua nuova abilità Shift per creare un portale metafisico che le consente di saltare tra le due realtà (in una sorta di multiverso, tanto di moda in questi anni) in luoghi stabiliti in tutto Caledon. Il passaggio fra due linee temporali può essenzialmente essere fatto a proprio piacimento, e questo interscambio di realtà costituisce la spina dorsale del gameplay e della narrazione. Può anche usare un’altra abilità, chiamata Entanglement, per intrecciare oggetti tra le due linee temporali (un oggetto di cui si ha bisogno potrebbe essere trovato nella linea temporale B per far avanzare la narrazione nella linea temporale A, oppure potrebbero essere accessibili percorsi bloccati in una o nell’altra e viceversa). Tutte e tre le abilità le consentono di esplorare diversi scenari, risolvere enigmi, scoprire segreti, momenti zen e avere opzioni di dialogo. Double Exposure porta con se anche un famoso cavallo di battaglia della saga di LIS, quello di avere scelte principali e secondarie che alterano ambienti e relazioni interpersonali, il che aggiunge ulteriore profondità al gameplay.
In quanto “fotografa” della Caledon University, il ruolo di Max è abbastanza dinamico tanto da permettere da un lato di avere la libertà di indagare sull’omicidio dell’amica in entrambe le linee temporali e dall’altro di scoprire una rete di intrighi, rivalità e amori non corrisposti in tutto il campus, con segreti e storie secondarie da scoprire sia tra gli studenti che tra i docenti. Max riceve aiuto nelle sue indagini dal suo amico Moses, un personaggio che potremmo definire stoico e dal buon cuore e dalla barista dell’università Amanda, che ha una dolcissima alchimia con Max. Vedere Max da adulta cercare di vivere una vita normale, è stato fantastico, specialmente con personaggi come Safiya, Moses e Amanda che sono personaggi di supporto con grandi personalità. Il tutto, va a trattare tematiche decisamente meno forti del primo capitolo ma comunque di impatto come la solitudine, l’emotività, il costo delle relazioni, LGBT+ e sebbene ci sia sicuramente spazio per altro, questi temi sono marcatamente enfatizzati dalla possibilità per il giocatore di poter rivelare più contesto e indizi rispondendo ai messaggi di testo e tenendo d’occhio gli amici tramite una piattaforma di social media nel gioco chiamata Crosstalk. A differenza del primo Life Is Strange, Max può altresì usare la sua macchina fotografica analogica istantanea, una Polaroid Now Generation 2 i-Type, per scattare “istantanee” di diversi momenti in giro per Caledon. È un’aggiunta carina – anche se avrebbe potuto utilizzare più funzioni come filtri, flash, ma la sua macchina fotografica è integrata con una funzione di doppia esposizione che è fondamentale per creare due esperienze divergenti nei cinque capitoli del gioco.
Grafica e tecnica
Deck Nine è riuscita a creare un mondo di gioco incredibile. Le immagini di Double Exposure sono una vera delizia per gli occhi, poiché Lakeport fonde la tavolozza dei colori di Haven Springs e la cinematografia di Before the Storm. I modelli dei personaggi sono un po’ altalenanti, ma i principali, come Max e Safi, riescono a trovare un buon equilibrio tra il realistico e lo stilizzato. Ottime invece le animazioni e il linguaggio del corpo. E poi c’è la musica: mentre le precedenti puntate di Life Is Strange hanno esaltato più tematiche come la tragedia con canzoni di Bonobo, Daughter e Angus & Julia Stone, Double Exposure riflette sull’intimità con NewDad, Chloe Moriondo, Tessa Rose Jackson. Una colonna sonora a dir poco indovinata, che accompagna gli eventi dall’inizio fino ai titoli di coda.
L’altro elemento che contraddistingue la produzione è la recitazione. Hannah Telle riprende il suo ruolo di Max ed è affiancata da un cast eccellente, che include Safi (Olivia AbiAssi), Moses (Blu Allen), Amanda (Samantha Bowling), Diamond (Ilasiea Gray) e Gwen (Rachel Crowl) — tutti contribuiscono – a modo loro – alla narrazione tramite affermazioni e dialoghi. Sebbene ci siano piaciute le conversazioni con quasi tutti i personaggi, abbiamo avuto la sensazione che ci fossero troppe pause nelle stesse, al punto che le conversazioni ci sono sembrate un pochino innaturali, prolungate e – in determinati casi – forzate. Il che è un peccato, in quanto va a ridurre l’immersività. Anche le scelte, fiore all’occhiello di LIS, non ci sono sembrate così impattanti. Alcune delle decisioni in Double Exposure che sembravano davvero ovvie, invece si sono ritorte contro di noi. Mentre quelle che venivano indicate come “le nostre azioni avrebbero avuto delle conseguenze”, alla fine, non sembrano aver avuto un effetto duraturo. Rispetto ai giochi precedenti, in cui potevi letteralmente scegliere di salvare una persona piuttosto che un’intera città e vedere la storia progredire nel gioco successivo come risultato di quelle azioni, nessuna delle nostre scelte più importanti ha avuto un effetto così grande sul resto del gioco e del prosieguo dello stesso.
Lato performance, è possibile selezionare fra Qualità e Prestazioni. Non che cambi chissà cosa in un titolo del genere. Da segnalare qualche glitch grafico, con personaggi che improvvisamente sono scomparsi nel nulla per poi riapparire o linee di dialogo prive di audio. Infine, per quanto riguarda l’accessibilità nei giochi, il team dietro Life is Strange: Double Exposure ha fatto un lavoro eccezionale. Ci sono molte ottime impostazioni di accessibilità che fanno in modo che l’esperienza di gioco possa adattarsi a chiunque, inclusi tempi di decisione più lunghi.
Commento finale
Life is Strange: Double Exposure, ci ha riportato alle origini del franchise di Life is Strange. La nostra iconica protagonista, Max, ritorna più matura, anche se continua ad avere strascichi di quanto accaduto ad Arcadia Bay, ma decisamente più consapevole di se e di ciò che deve fare. I suoi poteri si sono evoluti e le consentono di conviverci e di esaminare gli effetti a catena che ne conseguono mentre il nuovo cast di personaggi, insieme alla straordinaria colonna sonora, supporta piuttosto bene un plot narrativo, sicuramente non perfetto ma che riesce a convincere trattando tematiche importanti anche se meno impattanti dell’originale. A nostro giudizio, Double Exposure è un’avventura avvincente che rappresenta una sorta di punto di svolta potenziale per una ulteriore espansione dell’universo di LIS e noi non vediamo l’ora di scoprire il suo prosieguo.
Interpretato da Dwayne Johnson, “Uno Rosso” è un’imperdibile action-comedy che offre una nuova chiave di lettura del Natale, in arrivo per le festività. Con la regia di Jake Kasdan, che in precedenza ha collaborato con Johnson nei film di successo “Jumanji”, tra i protagonisti del film troviamo anche la star Chris Evans, che si unisce a Johnson in un’avventura entusiasmante ed adrenalinica.
Sinossi: Interpretato da Dwayne Johnson, “Uno Rosso” è un’imperdibile action-comedy che offre una nuova chiave di lettura del Natale, in arrivo per le festività. Con la regia di Jake Kasdan, che in precedenza ha collaborato con Johnson nei film di successo “Jumanji”, questo evento planetario e multigenerazionale presenta grandi star del calibro di Chris Evans, che si uniscono in un’avventura ad alto rischio, ricca di adrenalina e carattere. Dopo che Babbo Natale – nome in codice: UNO ROSSO – viene rapito, il capo della sicurezza del Polo Nord (Dwayne Johnson) deve fare squadra con il più famigerato cacciatore di taglie del mondo (Chris Evans) in una missione globale travolgente e ricca di azione, per salvare il Natale.
Fanno parte del cast anche Lucy Liu (il franchise di “Charlie’s Angels”), Kiernan Shipka (“Twisters”), Bonnie Hunt (“Una scatenata dozzina”), Kristofer Hivju (“Il Trono di Spade”), Nick Kroll (“Big Mouth”), Wesley Kimmel (“The Mandalorian”) e il premio Oscar® J.K. Simmons (“Whiplash”).
Il film distribuito da Warner Bros. Pictures è disponibile alla visione nelle sale italiane dal 7 novembre 2024.
Take-Two Interactive Software ha venduto l’etichetta editoriale indipendente Private Division ad un acquirente non rivelato; l’obiettivo – come annunciato dalla società – è di concentrarsi su progetti più grandi e ambiziosi. L’amministratore delegato di Take-Two Interactive Software, Strauss Zelnick, ha dichiarato a GamesIndustry.biz che l’acquirente sarà reso noto “presto”.
L’acquisto comprende l’etichetta Private Division e tutti i suoi progetti live e inediti. Take-Two Interactive Software, tuttavia, continuerà a supportare l’RPG d’azione No Rest for the Wicked di Moon Studios, ancora in fase Early Access per PC con il lancio completo previsto per PlayStation 5, Xbox Series e PC.
A maggio Bloomberg aveva riportato la notizia che Take-Two Interactive Software aveva intenzione di chiudere gli studi affiliati a Private Division, Roll7 e Intercept Games, cosa che Zelnick aveva negato, nonostante i documenti affermassero il contrario. Tuttavia, con l’annuncio di oggi, un portavoce di Take-Two Interactive Software ha confermato che sia Roll7 che Intercept Games sono stati chiusi prima della vendita di Private Division.
Attualmente, Private Division e lo sviluppatore Weta Workshop hanno in programma di pubblicare il gioco di simulazione di vita per giocatore singolo Tales of the Shire: A The Lord of the Rings Gameper PlayStation 5, Xbox Series, Switch e PC via Steam il 25 marzo 2025.
L’industria dei videogiochi, che secondo l’Entertainment Software Association (ESA) ha generato ricavi globali per 184 miliardi di dollari nel 2023, si prepara a un nuovo capitolo con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Il settore, che ha attraversato profondi cambiamenti durante gli ultimi otto anni, si trova ora di fronte a sfide e opportunità senza precedenti.
L’Eredità del Primo Mandato Trump (2016-2020)
Durante il primo mandato Trump, l’industria dei videogiochi ha vissuto una fase di straordinaria espansione. Come riportato dal Wall Street Journal (2020), gli investimenti nel settore sono cresciuti del 43%, con particolare attenzione al mercato degli esports. “L’amministrazione Trump ha compreso il potenziale economico del gaming competitivo,” ha dichiarato Bobby Kotick, CEO di Activision Blizzard, al New York Times nel 2019. Nonostante questo, in passato non sono mancate da parte del presidente rieletto, affermazioni piuttosto provocatorie con riferimento ad un certo mondo videoludico. Durante il suo primo mandato, infatti, Trump aveva più volte puntato il dito contro i videogiochi, indicandoli come possibile causa della violenza giovanile. Nel marzo 2018, in seguito alla tragica sparatoria di Parkland, durante la quale diciassette persone furono uccise e molte altre rimasero gravemente ferite, aveva organizzato un incontro alla Casa Bianca con i principali esponenti dell’industria videoludica, tra cui i CEO di Take-Two Interactive (publisher di GTA) e ZeniMax Media.
In quell’occasione, Trump aveva mostrato un video contenente scene violente tratte da giochi come Call of Duty, Fallout e Wolfenstein (curiosamente in quella sede non si parlò di GTA V, contenente una delle scene più violente che ci sia capitato di provare e non dal punto di vista meramente del gore) e sostenuto l’esistenza di una correlazione tra violenza virtuale e reale. Una posizione che aveva trovato il supporto di personaggi come Brent Bozell del Media Research Center, ma che si scontrava con l’evidenza scientifica.
Violenza nei Videogiochi: : Evoluzione Storica . 2018: Dichiarazioni Trump post-sparatoria di Parkland- . 1992: Creazione dell’ESRB dopo le controversie su Mortal Kombat . 1999: Dibattito post-Columbine sulla violenza nei videogiochi . 2011: Caso Brown v. Entertainment Merchants Association
“La ricerca non ha dimostrato un collegamento causale tra videogiochi violenti e comportamenti violenti nella vita reale” – American Psychological Association, 2023
“I videogiochi sono una forma d’arte che riflette la complessità umana” – Hideo Kojima, GDC 2024
La Svolta “Woke” e la Reazione (2020-2024)
Il periodo post-Trump ha visto un’accelerazione significativa verso tematiche di inclusività e diversità. Titoli come “The Last of Us Part II” (qui un articolo del nostro Andrea su alcune delle polemiche che hanno interessato il gioco) e “Tell Me Why” hanno posto al centro della narrazione personaggi e tematiche LGBTQ+, generando sia plausi che polemiche. Electronic Arts, con la sua politica di diversità nei titoli sportivi, ha registrato reazioni contrastanti dal pubblico.
“Il problema non è l’inclusione in sé,” spiega John Carmack, leggenda dell’industria e padre di Doom e IdSoftware in un’intervista a Bloomberg (2023), “ma il rischio che la narrativa politica sovrasti la qualità del gameplay.” Ed è quello che pare stia accadendo con il nuovo Dragon Age: The Veilguard, accusato non di trattare per se argomenti “Woke” ma di utilizzarli del tutto fuori contesto. Come nel video che vi mostriamo qui sotto.
Il Nuovo Corso: Previsioni 2024-2028
Gli analisti di Goldman Sachs prevedono un possibile “ribilanciamento” del settore. “Le politiche Trump potrebbero portare a un approccio più market-driven nella scelta dei contenuti,” suggerisce Sarah Anderson, analista senior presso Morgan Stanley (WSJ, 2024). Ma sulle prospettive future dell’industria incide anche quello che a tutti gli effetti si è consolidato come il secondo grande player dell’industra: la Cina.
La tensione tra Stati Uniti e Cina rimane un fattore critico. Tencent, il colosso cinese che guida le fila di una crescita impressionante e che possiede quote significative in aziende come Epic Games e Riot Games, dopo l’annuncio del suo interesse verso Ubisoft, potrebbe trovarsi sotto maggiore scrutinio. “Le acquisizioni cinesi nel settore gaming americano saranno soggette a controlli più rigorosi,” prevede Michael Pachter, analista di Wedbush Securities (Reuters, 2024).
Gaming in Numeri (2024)
USA -Studi di sviluppo: 2,800 -Mercato: $65B -Occupati nel settore: 287,000
La moderazione dei contenuti resta un tema controverso. Trump ha criticato apertamente le politiche di censura delle piattaforme gaming, sulla scia di quanto fatto da Elon Musk nei confronti dei social tradizionali accusati di veicolare messaggi woke, e di oscurare il pensiero divergente. Ma esperti del settore sottolineano la necessità di standard minimi. “La libertà creativa è fondamentale,” afferma Phil Spencer, CEO di Microsoft Gaming al Financial Times (2024), “ma deve coesistere con la responsabilità sociale.”
Conclusioni: Un Settore in Evoluzione
L’industria dei videogiochi si trova in un momento di transizione. Le politiche della nuova amministrazione Trump potrebbero ridefinire gli equilibri tra creatività, mercato e responsabilità sociale. Come nota Jane McGonigal, ricercatrice e game designer, “Il gaming resta uno dei più potenti mezzi di espressione culturale. La sfida è mantenerlo tale rispettando tutte le voci.”
Con un trailer diffuso sui propri canali social, Netflix ha alzato il sipario su Stranger Things 5 con un primo teaser trailer che rivela il nome degli episodi della stagione conclusiva.
Stando a quanto riportato, l’ultima avventura della serie creata dai fratelli Duffer sarà ambientata nell’autunno del 1987, a circa un anno di distanza dallo sconvolgente finale della quarta stagione.
Ecco quali saranno dunque i nomi degli episodi:
La missione
La scomparsa di *CENSURATO*
La trappola
Il mago
La scossa
La fuga da Camazotz
Il ponte
Il mondo reale
I titoli si presentano in linea con quanto visto nelle precedenti stagioni, con vaghi riferimenti a quella che potrebbe essere la trama o lo svolgimento degli eventi.
Tuttavia particolare curiosità viene solleticata dal secondo episodio, che appare parzialmente censurato. Che si possa riferire alla scomparsa di un personaggio chiave che gli sceneggiatori non vogliono assolutamente anticipare prima del tempo? Altresì interessante è il titolo della sesta puntata, che cita Camazotz. Considerando i ricorrenti riferimenti a Dungeons & Dragons in tutta la serie, possiamo supporre si faccia riferimento alla omonima divinità Olman dei Pipistrelli, del Sottosuolo e dei Vampiri. Qui le teorie potrebbero sbizzarrirsi, vista la presenza nella quarta stagione dei terribili pipistrelli del Sottosopra che hanno apparentemente provocato l’uscita di scena di un amato personaggio. O magari sono solo gli sceneggiatori che vogliono prenderci in giro, chi lo sa?
Restiamo in attesa di nuovi sviluppi: Stranger Things 5 esordirà su Netflix nel corso del 2025.
Per molto tempo, uno dei migliori giochi di Rockstar Games, Red Dead Redemption era giocabile esclusivamente su Xbox 360 e PS3. Lo scorso anno, c’è stata finalmente la tanto attesa svolta; infatti, Red Dead Redemption è stato pubblicato per PlayStation 4eNintendo Switch, ottenendo (soprattutto in merito alle versione Sony) – per lo più – recensioni un po’ tiepidine. Vuoi per l’assenza totale di nuove funzionalità, di upgrade grafici di livello, dei soli 30 fotogrammi al secondo e nessuna aggiunta in termini di qualità della vita, vuoi che comunque moltissimi giocatori già avevano avuto modo di vivere l’esperienza offerta dal titolo (per saperne di più, vi rimandiamo alla nostra recensione) e non avevano alcuna intenzione di spendere quasi 50 € per l’acquisto. Al di là dell’accoglienza ricevuta dal porting, si percepiva – a distanza di tredici anni – che mancava ancora qualcosa. Ma cosa? Una versione PC! E finalmente, a distanza di quattordici anni (quante cose sono cambiate in questo arco di tempo), abbiamo vissuto il lancio di The Last of Us (e relativi porting e remake), del sequel Red Dead Redemption 2, e di tutta una sfilza di capolavori videoludici – senza dimenticare che nel frattempo c’è stata anche una pandemia, possiamo vivere la storia di John Marston con FPS e risoluzione aumentati. È un gioco che ha già una reputazione ben nota e a dir poco leggendaria. Questa recensione di Red Dead Redemptionper PC è soltanto una mera formalità. Uno dei migliori giochi della settima generazione di console regge (quasi) in forma maestosa ancora oggi.
Questo è il tipo di gioco di cui si parla ancora, anche a più di un decennio dalla sua uscita. Il suo sequel/prequel, Red Dead Redemption 2, è sicuramente uno dei migliori e più impressionanti giochi mai realizzati della storia. Ora, i giocatori PC, possono rivisitare il seguito del magnifico mondo western di Rockstar Games sotto una nuova luce, mentre allo stesso tempo, un’intera nuova generazione di videogiocatori viene introdotta al titolo che ha dato inizio a tutto. Non preoccupatevi, è ben lontano dal pasticcio fatto con la GTA Definitive Trilogy qualche anno fa. Lo sviluppatore, Double Eleven, ha svolto un lavoro fantastico nel portare l’intramontabile capolavoro su una piattaforma che lo meritava da tempo immemore.
Red Dead Redemption è disponibile per PC, PS4, Nintendo Switch e Xbox One. Il gioco è giocabile su PS5 e Xbox Series X|S tramite la funzione di retrocompatibilità.
Versione testata: PC (Steam)
La vita di un fuorilegge
Red Dead Redemption vi mette nei panni di John Marston, un ex fuorilegge costretto (direttamente dal governo e dal Bureau of Investigation) a tornare ad una vita da criminale. La missione di Marston? rintracciare la sua ex gang di compagni, fra cui il suo mentore Dutch van der Linde, e consegnarli alla giustizia – venendo finalmente a patti con il suo passato – in cambio di una vita finalmente libera insieme alla sua amata moglie e a suo figlio. La narrazione è un avvincente mix fatto di tematiche come vendetta e lealtà e i paesaggi desertici del selvaggio West, rappresentano la cornice perfetta per un’avventura indimenticabile in una delle migliori esperienze narrative che è possibile vivere in salsa videoludica.
Un mondo incredibile
Durante la campagna che si svolge attraverso missioni principali e una pletora di missioni secondarie, ognuna delle quali aggiunge profondità al mondo e ai suoi abitanti, avrete modo di incontrare un cast di personaggi stellare. Rockstar ha creato un mondo mozzafiato (che impallidisce in confronto all’ultimo capitolo di Rockstar per ovvi motivi) in termini di portata e dettaglio, come mai si era visto prima del 2010. Dai deserti assolati di New Austin alle cime innevate di Tall Trees, gli ambienti sembrano reali e vivi. Il mondo pullula di animali selvatici, a partire dai cervi, passando per i coyote, fino ad arrivare a conigli, serpenti a sonagli e addirittura mastodontici orsi grizzly. È possibile cacciare queste “bestie” per ricavarne pellicce e carne, o semplicemente osservarne il comportamento. Le città, con i loro saloon impolverati e lerci, i negozi di alimentari e di svago, sono assolutamente immersivi. Gli NPC svolgono la loro vita, in base ad una determinata routine quotidiana con tanto di conversazioni che possono essere ascoltate e con situazioni (talvolta imprevedibili) che portano il nostro cowboy fuorilegge a finire – più di una volta – in qualche guaio. Eventi casuali, come rapine alle diligenze o risse nei bar, aggiungono un tocco di dinamismo al mondo, facendovi sentire come se foste davvero tornati indietro in un’epoca passata. C’è sempre qualcosa di interessante da cogliere in RDR. Un sistema di onore tiene traccia delle azioni morali e immorali, che vanno ad incidere direttamente sulla fama e su come John verrà percepito e trattato dai cittadini. È l’ideale stare dalla parte giusta della legge e non andare in giro a massacrare ogni singolo fuorilegge che incontrerete sul vostro percorso per il bene di una cooperazione quasi universale. Tuttavia, azioni “infami” possono portare ad alcune interessanti alternative. Naturalmente, c’è anche Undead Nightmare, un’espansione in cui John deve combattere un’epidemia di zombi. Per quanto all’apparenza possa sembrare banale, il DLC si collega direttamente alla narrazione rappresentando un riuscito espediente per proseguire in una divertente storia non canonica.
Il combattimento di Red Dead Redemption è ancora oggi – anche se si percepisce il passare del tempo – un soddisfacente e funzionale mix fatto di azione e strategia. Il nostro John può entrare ad armi spianate (grazie ai suoi fidati revolver), crivellando di proiettili i propri oppositori o annientandoli attraverso un potente colpo di fucile a pompa. Ma un approccio più tattico viene spesso premiato. Usare la copertura, le manovre di accerchiamento e il Dead Eye, una meccanica bullet-time che all’epoca cambiò letteralmente le carte in tavola e che consente di assestare – attraverso un puntamento preciso (marcando direttamente i bersagli) – un bel colpo, sovvertendo l’esito di uno scontro, all’apparenza impari. La varietà di armi è a dir poco impressionante, con pistole, fucili, fucili a pompa e persino la possibilità di equipaggiare e lanciare candelotti di dinamite. Le armi – altresì – si degradano nel tempo, aggiungendo un ulteriore componente di realismo e costringendo il giocatore a tenere sott’occhio il proprio arsenale. Anche il peso di ogni arma è evidente, influenzando sia la velocità di movimento e sia la mira. Un altro elemento fondamentale di questa straordinaria IP è data dal cavallo; non solo un mezzo di trasporto ma un fedele compagno di avventure. Creare un legame con il destriero attraverso l’alimentazione, la spazzolatura e parlandoci per calmarlo è essenziale per costruire una relazione forte e sbloccare il suo pieno potenziale. Un legame forte con il cavallo, lo renderà più veloce, più reattivo e meno propenso a disarcionare il protagonista durante uno scontro a fuoco. La varietà di razze di cavalli, ciascuna con i suoi punti di forza e di debolezza, soddisfano una moltitudine di stili di gioco.
Cosa cambia in versione PC?
Red Dead Redemption è un solido porting per PC. Come anticipato è stato realizzato da Double Eleven e offre opzioni piuttosto interessanti, come il supporto ai 144 fotogrammi al secondo, HDR, filtro anisotropico fino a 16x e cursori per regolare la qualità delle ombre (che su PC presentano una maggiore profondità) ed il livello di dettaglio per geometria, terreno, alberi (inclusa la distanza di visualizzazione) ed erba. Ritorna l’FXAA, così come c’è il supporto AMD FSR 3 e a Nvidia DLSS, con Frame Generation e DLAA inclusi, il 4K nativo (che eleva l’esperienza visiva e lasciandoci un dolce ricordo dei 720p del 2010), il supporto al display Ultrawide e Super Ultrawide e Nvidia Reflex Low Latency. È questa la gamma più ampia di opzioni grafiche mai vista in un porting per PC? No, ma è sicuramente un deciso passo in avanti rispetto alle versioni per console dell’anno scorso, con un gameplay decisamente più fluido e con una qualità dell’immagine migliore. Detto questo, le differenze in termini di fedeltà visiva sono minime e non sono sufficienti, tant’è che pensiamo che sia davvero arrivato il momento di un bel remake, considerando che titoli che hanno meno anni sulle spalle, lo hanno già ricevuto. Ciò che è interessante di questa versione in particolare è il modo in cui si controlla con mouse e tastiera. Mentre il movimento e il combattimento standard sono ancora oggi fantastici, proprio come ci si aspetterebbe mirando con un mouse, non si può dire lo stesso nel modo in cui viene controllato il cavallo. Oltre ad essere rigido, è fin troppo scomodo se si predilige l’utilizzo di una tastiera, elemento che un po’ fa storcere il naso specialmente nelle missioni in cui è richiesta una certa rapidità. Non siamo riusciti a trovare la quadra, quindi abbiamo deciso di tornare ad usare un controller. Il gioco lo abbiamo testato sul nostro sistema AMD Ryzen 7 5800X e Nvidia RTX 3080ti. Il monitor è un HP OMEN 32c con pannello VA 16:9 2K QHD e con risoluzione nativa 2560 x 1440 Pixel a 165Hz. Naturalmente, trattandosi di un titolo abbastanza stagionato, non abbiamo avuto alcun problema (utilizzando impostazioni ad Ultra e a 60 fps, con un carico della CPU di circa il 60 %) considerando che le specifiche sono piuttosto basse; per quelle minime, parliamo infatti di una NVIDIA GeForce GTX 960 / AMD Radeon R7 360 e di una CPU Intel Core i5-4670 / AMD FX-9590, per quelle raccomandate, invece, NVIDIA RTX 2070 / AMD RX 5700 XT e Intel Core i5-8500 / AMD Ryzen 5 3500X.
Per quanto riguarda la prova con la nostra configurazione, dobbiamo segnalare qualche lieve incertezza. I cali di frame (non sono così rari) soprattutto in movimento in sella al destriero. Disattivando la sfocatura di movimento abbiamo un po’ ridotto la problematica ma non siamo riusciti a porre un rimedio definitivo. Da segnalare anche diverse texture slavate e modelli poligonali ormai datati.
Più interessante è stato il nostro test su ASUS ROG Ally dove abbiamo raggiunto agevolmente i 45/60 fps regolando e portando al massimo – direttamente da Command Center – i TDP (per il massimo Turbo Mode), nelle aree più dense. Se si desidera risparmiare batteria, mantenendo un’esperienza comunque giocabile, è possibile optare per 15W o 18W (mantenendo le stesse impostazioni). Utilizzando AMD Fluid Motion Frames per aumentare gli FPS, abbiamo riscontrato un po’ di input lag. Ottima anche l’implementazione dell’HDR nonostante una tavolozza di colori piuttosto limitata.
Infine, come sappiamo il vero vantaggio di una versione PC è dato dalle mod. Nel momento in cui stiamo scrivendo, ci sono già un centinaio di mod che migliorano la grafica e le prestazioni del gioco e che pertanto aprono nuove incredibili possibilità al gioco liberandolo pertanto dalle costrizioni di sistemi chiusi quali risultano esser le console casalinghe. Nei prossimi giorni, sicuramente inizieremo a provare anche qualche mod.
Commento finale
Red Dead Redemption resta ancora un titolo eccezionale. Pochissimi (fra cui il sequel/prequel del 2018) offrono questo livello di narrazione e presentazione cinematografica, combinato ad un mondo open world vivo ed organico (seppur impallidisce rispetto a quello del secondo capitolo), supportato da un gameplay, anche se si percepisce il passare dell’età, ancora di buon livello e funzionale. Questa versione PC, include tutta una serie di opzioni come filtro anisotropico fino a 16x, HDR, supporto ai 144 fps, Nvidia DLSS, AMD FSR 3 e altre, che sicuramente elevano – sia visivamente e sia in termini di fluidità – l’esperienza di gioco. Tuttavia, il tempo è tiranno e a nostro giudizio, anche se in termini di qualità il porting di Double Eleven funziona (al netto di qualche incertezza tecnica), crediamo che sia arrivato decisamente il momento di un remake che possa dare nuova luce ad un’avventura ancora oggi sensazionale ed indimenticabile. Immaginate Red Dead Redemption con il motore grafico di RDR2, un vero e proprio sogno ad occhi aperti … pensaci Rockstar!
Con un post affidato ad X, il presidente di Nintendo Shuntaro Furukawa ha confermato la piena retrocompatibilità della nuova console con tutti i videogiochi precedentemente usciti sul Switch.
La notizia, già sulla bocca di moltissimi insider nel corso dei mesi, arriva come una conferma importante nell’ambito della strategia di continuità promossa dalla casa di Kyoto.
Contestualmente, Nintendo ha anche confermato che l’abbonamento Switch Online sarà valido anche per le nuove console. Tuttavia non sono stati condivisi dettagli sui contenuti che esso garantirà, anche se è lecito aspettarsi quantomeno gli stessi servizi (come l’accesso al catalogo dei titoli delle console storiche Nintendo).
Ancora nessuna conferma invece né sul nome ufficiale della console, che continuiamo a chiamare convenzionamente Nintendo Switch 2, né sul periodo di annuncio della stessa rinviando ad un momento successivo.
Secondo le voci di corridoio, la console potrebbe essere annunciata entro la fine dell’anno, per poi arrivare sul mercato in un periodo imprecisato del secondo trimestre 2025. Restiamo in attesa di nuovi sviluppi.
Warner Bros. ha confermato ufficialmente lo sviluppo di Hogwarts Legacy 2, sequel del titolo campione di incassi del 2023.
La notizia arriva direttamente da un report sulle pagine di Variety, che approfondisce il futuro del franchise di Harry Potter.
Nello specifico, David Haddad, presidente di Warner Bros. Interactive Entertainment, ha definito il progetto “una priorità assoluta” per il gruppo e che verrà sviluppato in coordinamento con elementi narrativi coerenti con la serie TV HBO in arrivo.
Si tratta di una notizia che, ovviamente, non può cogliere di sorpresa. Il primo Hogwarts Legacy è stato capace di imporsi come il best seller del 2023 con oltre 24 milioni di copie vendute. Stando a quanto riportato da Insider Gaming, il titolo dovrebbe ricevere nel frattempo una Definitive Edition in grado di garantire tra le 10 e le 15 ore di contenuti aggiuntivi.
Nella nostra recensione di Hogwarts Legacy, abbiamo visto la produzione assolutamente imperdibile per i fan del fantastico Wizarding World di Harry Potter poiché “vivere la vita di un Mago (o di una Strega), non è mai stato così bello, immersivo e realistico“. Vi ricordiamo che il titolo è disponibile per PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series e Nintendo Switch.
Restiamo in attesa di nuovi sviluppi per Hogwarts Legacy 2.
Il team di Humble Bundle ha svelato i giochi disponibili per il mese di novembre nell’abbonamentoHumble Choice!
Warhammer 40,000: Darktide – Salviamo la città di Tertium da orde di brutali mostri assetati di sangue, in un avvincente e FPS co-operativo PvE ambientato nell’universo futuristico di Warhammer.
Persona 4 Golden – Considerato da molti come l’apice del genere Jrpg, il quarto capitolo della serie Persona ci porta nel Giappone rurale a investigare su una serie d’efferati omicidi.
The Lamplighters League – Scegliamo la nostra squadra di furfanti e gettiamoci in missioni dal respiro internazionale, in avvincenti scontri a turni, o in silenziosi furti con stile.
Cassette Beasts – Un clone di Pokémon che ci permette di fondere fino a 2 mostri assieme per ottenere nuove creature, e vivere una grande avventura in solitaria o in compagnia.
The Bookwalker: Thief of Tales – Aiutiamo lo scrittore Etienne Quist a ripulire il suo nome in un avvincente avventura narrativa che mescola esplorazione e puzzle games dentro il mondo dei libri.
Karmazoo – Bizzarro e unico puzzle platformer multiplayer in 2D che vede fino a 10 giocatori uniti per completare difficili livelli usando le abilità di 50 animali diversi.
Hexarchy – Uniamo le regole di un 4X con l’elettrizzante casualità di un deck building in questo entusiasmante strategico dal ritmo serrato con partite lampo da 60 minuti.
Garden Life: A Cozy Simulator – Dimentichiamo lo stress della quotidianità e rilassiamoci dando libero sfogo al nostro pollice verde con un simulatore di giardinaggio dal tono idilliaco.
In aggiunta avrete anche accesso all’Humble Games Collection -una selezione di titoli accessibili in maniera gratuita-, e fino al 20% di sconto addizionale per qualsiasi gioco acquistato sull’Humble Store. Questi 8 giochi per PC, e i relativi bonus – e in questo mese anche una preview -, possono essere vostri sottoscrivendo all’abbonamento Humble Choice al prezzo di soli 9,99€ al mese, oppure a 109€ con il piano annuale, e riscattandoli prima delle 19:00 del 30 settembre 2024!
E se volete conoscere meglio i titoli all’interno dell’offerta dell’Humble Choice, seguite la nostra rubrica Humble Wheel in onda ogni lunedì dalle 21:30 sul canale Twitch di 4news.it!
VMI Worldwide ha condiviso il primo trailer di Waltzing with Brando, pellicola biopic dedicata al celebre attore interpretato da Billy Zane.
A stupire, già nelle scorse settimane, è stata l’incredibile somiglianza dell’attore con l’iconica star Marlon Brando, che si può apprezzare nel trailer che vi proponiamo di seguito.
Scritto e diretto da Bill Fishman, il film ripercorre la vita di Brando tra il 1969 ed il 1974, mentre l’attore si prepara per i suoi memorabili ruoli ne Il Padrino e Ultimo tango a Parigi. La pellicola è tratta dall’omonimo libro di memorie di Bernard Judge. Nel cast anche Jon Heder ed il Premio Oscar Richard Dreyfuss.
Waltzing with Brando sarà presentato in anteprima mondiale al 42° Torino Film Festival, in occasione della cerimonia di premiazione di sabato 30 Novembre. Insieme al regista, sarà presente il protagonista Billy Zane.