Recensione in pillole Tin Hearts

Dopo aver completato la nostra avventura in compagnia di Tin Hearts, ci siamo ritrovati con tanti pensieri. Sarà stato merito dell’esperienza di Rogue Sun, giovane team composto da veterani di Lionhead Studios, autori della saga di Fable. O sarà stato grazie ad un gameplay che rievoca e rielabora un classico come Lemmings. O forse il motivo è stata una direzione artistica sontuosa al servizio di una storia adulta e profonda. Ciò che invece si è attagliata perfettamente nella mente è stata la sensazione di aver giocato qualcosa di speciale.

Edito da Wired Productions (lo stesso publisher del recente The Last Worker), Tin Hearts è un puzzle game che coniuga la risoluzione di enigmi al racconto di una storia di una famiglia attraverso anni e generazioni. Un obiettivo audace che, come avrete già intuito, è stato pienamente centrato dal team di sviluppo.

Tin Hearts, già disponibile dal 20 Aprile per Nintendo Switch, è disponibile da oggi 16 Maggio per PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series e PC (via Steam). Il titolo arriverà poi nel corso dell’estate anche per PCVR, PSVR2 e Meta Quest 2.

C’è sempre un fascino nostalgico nei giocattoli di un tempo passato.

Versione testata: PlayStation 5


Che gioco è?

Tin Hearts prende spunto dal classico puzzle game Lemmings, nato nel lontano 1991 su Amiga e sviluppato da DMA Design sotto etichetta della mai troppo compianta Psygnosis.

Età vittoriana. Alfred J. Butterworth è un artista visionario che riversa il suo genio nella creazione di giocattoli. La sua esistenza scorre serena, circondata dall’amore verso la moglie Helen, una gentile e talentuosa musicista, e la loro dolce figlia Rose. Quella che sembra una fiaba senza tempo diventa, col passare degli anni, la storia della famiglia Butterworth, destinata ad intrecciarsi in un commovente racconto sulla vita, sui propri compromessi e sull’amore.

Alcuni percorsi vi porteranno anche in ambientazioni all’aperto.

Rogue Sun sposa una direzione artistica elegante che richiama il lavoro di titoli come Syberia: The World Before per proporre una realtà alternativa del tardo Ottocento. Tuttavia, è nella sceneggiatura che Tin Hearts semplicemente sorprende. Non possiamo e non vogliamo rivelarvi i colpi di scena della trama e le tematiche che verranno affrontate, perché ci sentiremo responsabili di avervi rovinato un viaggio toccante e significativo. Quello che possiamo dirvi è che, lungi da un aspetto da titolo dedicato ai più piccoli, Tin Hearts affronta una storia adulta e sfaccettata, che con egual garbo e potenza tocca argomenti complessi.

Una narrazione abile che ripudia lo staticismo delle cutscene, suggerendo al giocatore i lenti sviluppi dell’intreccio tra rivelazioni inattese e lunghi attimi riflessivi. Non nascondiamo di esserci anche commossi di fronte ad alcuni passaggi particolarmente suggestivi. Un enorme merito per il team di sviluppo, grazie anche all’eccellente doppiaggio del cast. Impossibile poi non citare la meravigliosa colonna sonora firmata da Matthew Chastney, pluripremiato compositore il cui palmares cita produzioni come Chernobyl, JOKER e Bridgerton.

La storia di Alfred affronterà molte tematiche, alcune delle quali estremamente delicate.

Perché giocarlo?

Tin Hearts si pone dunque due grandi obiettivi. Da un lato raccontare una storia toccante ed emozionante. Dall’altro lato, vuol essere un puzzle game fresco e divertente.

Un proposito ambizioso, reso ancora più arduo dalla particolarità del genere di riferimento. Pochi altri titoli son riusciti a realizzare, nella storia del gaming, l’alchimia tra rompicapo e narrativa… su tutti, un certo Portal 2. La buona notizia è che Tin Hearts entra di diritto tra le produzioni che son riuscite nell’impresa.

Negli oltre cinquanta livelli proposti dal titolo, il player si ritrova a guidare una truppa di soldatini di latta all’interno delle ambientazioni di una casa vittoriana. L’obiettivo sarà quello di condurre i piccoli giocattoli da un punto A ad un punto B: per farlo, sarà necessario risolvere enigmi e sfruttare abilità speciali (come la manipolazione del tempo), tracciando il percorso da far prendere ai soldatini.

Un baratro tra ripiani vi impedisce di proseguire? Un elemento dello scenario potrà essere abbattuto grazie ad un piccolo cannone giocattolo, in modo da creare un ponte artigianale. I soldatini devono affrontare un percorso tortuoso tra diversi ostacoli? Potrete porre dei blocchi sulla loro strada in modo da indurli ad alterare la loro marcia. Ciascun livello finisce dunque per comporre una macchina di Rube Goldberg sempre più complessa ed articolata.

Se avete visto Ritorno al Futuro o The Goonies, già saprete cos’è una macchina di Rube Goldberg.

Nelle circa dieci ore necessarie per raggiungere i titoli di coda, Tin Hearts è una fonte inesauribile di idee. Superati i primi venti livelli meramente introduttivi delle principali meccaniche, il titolo si aprirà in una progressiva ed emozionante complessità. Una curva perfettamente calibrata che non banalizza gli enigmi e che rispetta il pubblico, invitandolo ad un ragionamento diagnostico, sempre pragmatico e mai astratto.

Un’esperienza perfettamente soddisfacente, che ricompensa il player non solo con un’ottima varietà ludica, ma anche con il fascino della sua narrativa. La storia, che vi abbiam già anticipato essere matura e toccante, si dipana inizialmente tra sussurri e sospiri, per poi farsi spazio insinuandosi tra le fessure del gameplay fino ad arrivare ad un inatteso e potente finale catartico. Tin Hearts sa emozionare, questo è poco ma sicuro.

Alcuni meccanismi vi permetteranno di controllare liberamente un soldatino.

Perché no?

Come avrete già intuito, magari sbirciando il giudizio finale, Tin Hearts si è rivelato una delle più belle sorprese della scena indipendente della prima metà del 2023.

Tuttavia, è bene precisare che, nonostante il nostro giudizio positivo, l’opera di Rogue Sun porta con sé, allo stato attuale, diverse problematiche.

La nostra esperienza è stata infatti piuttosto ruvida. Nonostante non lo si possa definire un titolo con un comparto tecnico impegnativo, Tin Hearts presenta evidenti problemi di ottimizzazione. Il framerate non è granitico e, soprattutto in un livello specifico, accusa ingenti cali senza apparente giustificazione. Episodi di compenetrazione (fortunatamente, senza conseguenze ludiche), flickering nella gestione della telecamera durante le interazioni con gli scenari e bug assortiti. Purtroppo il codice di Tin Hearts presenta, ad oggi, profili piuttosto aspri, che auspichiamo vengano risolti con patch successive. Sia chiaro: nessuno di essi è talmente impattante da pregiudicare l’esperienza ludica o, peggio, impedirne la fruizione. Tuttavia, non aspettatevi un prodotto tecnologicamente lucido e senza sbavature.

Nel terzo atto i rallentamenti diventano piuttosto frequenti e, in linea generale, poco giustificabili.

Si trattano dunque di inciampi di natura tecnica, probabilmente figli di un budget piuttosto contenuto e della scelta di renderlo fruibile su tutte le piattaforme, nonché tra qualche mese anche con VR (su PC, tramite Meta Quest 2 nonché PSVR2).

Proprio la scelta di sviluppare il titolo con l’obiettivo di renderlo idoneo anche ad una fruizione in realtà virtuale ha probabilmente spinto gli sviluppatori verso un sistema di controllo piuttosto singolare.

Potrete infatti interagire con i soldatini in maniera indiretta, influenzando la loro marcia interagendo con oggetti ed elementi dello scenario. Una scelta divertente, ma che espone il titolo a qualche critica nella gestione dell’inquadratura e dei movimenti, talvolta piuttosto lenti. Dove poi il sistema di controllo rivela le maggiori debolezze è ogni qualvolta ci troveremo a controllare direttamente alcuni particolari soldatini. In queste fasi, il titolo abbozza elementi da platform 3D senza tuttavia poter godere della stessa attenzione e pulizia. Ecco dunque salti estremamente nervosi ed imprecisi, oltre ad una telecamera con la quale spesso ci si ritrova a combattere strenuamente. Anche in questo caso, non si tratta di problematiche pregiudizievoli, ma vi richiederanno di prenderci un po’ la mano soprattutto all’inizio.

Dovrete essere molto precisi quando potrete controllare direttamente i soldatini.

Commento finale

Tin Hearts è il motivo per cui le produzioni indipendenti non devono mai essere sottovalutate o, peggio, giudicate dalla copertina. Quello che, a prima vista, potrebbe sembrare un modesto titolo dedicato ai più piccoli, cela invece un puzzle game intelligente e gratificante, inesauribile nelle idee e nella voglia di sorprendere. Come se non bastasse, Rogue Sun ci regala altresì una storia emozionante, capace di affrontare tematiche profonde e di toccare con commozione le profonde corde nell’anima. Nonostante un comparto tecnico acerbo ed un sistema di controllo rivedibile, Tin Hearts è un’esperienza che ogni player dovrebbe fare sulla propria pelle.

8.2

Tin Hearts


Tin Hearts è il motivo per cui le produzioni indipendenti non devono mai essere sottovalutate o, peggio, giudicate dalla copertina. Quello che, a prima vista, potrebbe sembrare un modesto titolo dedicato ai più piccoli, cela invece un puzzle game intelligente e gratificante, inesauribile nelle idee e nella voglia di sorprendere. Come se non bastasse, Rogue Sun ci regala altresì una storia emozionante, capace di affrontare tematiche profonde e di toccare con commozione le profonde corde nell'anima. Nonostante un comparto tecnico acerbo ed un sistema di controllo rivedibile, Tin Hearts è un'esperienza che ogni player dovrebbe fare sulla propria pelle.

PRO

Ludicamente vario e gratificante | Deliziosa direzione artistica di stampo vittoriano | Una storia capace di commuovere e far riflettere |

CONTRO

Poca rigiocabilità | Tecnicamente molto grezzo | Sistema di controllo rivedibile |
Danilo Di Gennaro
Danilo Di Gennaro
Viaggiatore nel tempo, utilizzatore della Forza, ex SOLDIER di 1° classe. Accanto ad una passione incrollabile verso il media videoludico da oltre 30 anni, nel tempo mi appassiono quadrimensionalmente a tutto ciò che proviene dal Giappone, nonché a cinema, serie tv, supereroi e molto altro. Allons-y.

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