South Park Digital Studios e THQ Nordic GmbH hanno annunciato che South Park: Snow Day! arriverà il prossimo 26 Marzo 2024 per PC, Nintendo Switch, PlayStation 5 ed Xbox Series S|X.
I preorder digitali sono disponibili sia per la Standard Edition al costo di € 29,99 sia per la Digital Deluxe Edition al costo di € 49,99. Entrambe comprendono il pacchetto di personalizzazioni estetiche Underwear Gnome, mentre l’edizione Digital Deluxe includerà ulteriori opzioni cosmetiche anche per armi, oltre ad una modalità di gioco esclusiva.
Unisciti a Cartman, Stan, Kyle e Kenny (in tre gloriose dimensioni) per festeggiare il giorno più magico della vita di qualsiasi bambino: una giornata di neve! Una tremenda bufera ha scatenato il caos in città e, cosa ancora più importante, ha fatto chiudere la scuola.
Combatti nelle innevate strade di South Park in questo nuovissimo gioco cooperativo in 3D.
Una bufera di proporzioni epiche ha coperto di neve le strade di South Park. Unisciti a Cartman, Stan, Kenny e Kyle per salvare la città da un inverno senza fine.
Affronta il primo gioco cooperativo ambientato a South Park con un massimo di tre amici o alleati controllati dall’IA e devasta i tuoi nemici con potentissimi attacchi coordinati.
Equipaggia e potenzia devastanti armi da mischia e a distanza. Scatena abilità e poteri speciali per sgominare orde di nemici e boss epici.
Scopri tantissimi, inconfondibili oggetti estetici con cui personalizzare il nuovo arrivato: berretti da neve, magliette Cheesy Poof, menti palloni e tanto altro ancora!
Inoltre, è stata annunciata l’esclusiva Collector’s Edition, che vi mostriamo di seguito.
Oltre al gioco, questa includerà il berretto di Cartman, la palla di neve di Cartman, il porta rotolo di carta igienica parlante (!), sei carte dei tarocchi, la soundtrack originale digitale. Il tutto al prezzo di € 219,99.
South Park: Snow Day! arriverà su PlayStation 5, Xbox Series, Nintendo Switch e PC il 26 Marzo 2024.
Cookie Cutter vuole, a tutti gli effetti, essere un manifesto di intenti per il proprio team di sviluppo. Subcult Joint LTD, software house di Brighton, si propone infatti di entrare nel mondo dei videogiochi per realizzare metroidvania di azione, infusi con uno stile ed una personalità unici. “Meccaniche solide e strambe, una narrativa ispirata, una soundtrack che spacca“, tutte al servizio di uno stile grafico che fonde influssi orientali con uno spirito punk rock anni ’90. Dichiarazioni piuttosto forti, per un genere che, è pacifico ammetterlo, sta rischiando un vero e proprio overflooding nel mercato indie.
Come opera di esordio, Cookie Cutter colpisce fin dai primi istanti proprio per la cifra autoriale che si palesa dalla ricerca di uno stile grafico immediatamente sopra le righe. Ma basta un pacchetto ben confezionato per sostenere l’ennesima proposta nel mare magno dei metroidvania?
Cookie Cutter è disponibile dal 14 Dicembre per PC (via Steam), Xbox Series e PlayStation 5.
Versione testata: PlayStation 5
Kill Bill… anzi, Victor
I toni scelti da Subcult Joint per il loro racconto appaiono fin dall’inizio ruvidi e duri come un pugno nello stomaco.
In un futuristico mondo distopico, la Megastruttura è una creazione tecnologica misteriosa che racchiude un potere immenso. In tanti hanno provato a scoprire i segreti del manufatto, senza successo. Finché un certo Victor Garbanzos riesce ad emergere dalle profondità della Megastruttura, dopo anni, con un intento malvagio nel cuore. Grazie ad incredibili ed illimitati poteri, crea una corporazione di schiavi obbedienti, esseri umani svuotati da ogni volontà se non quella di seguire gli ordini del proprio padrone: i Denzel. L’obiettivo ultimo è la creazione di un regno utopico, la Città dell’Oro, anche al costo di spazzare via ogni minima resistenza. Consapevole dei rischi per l’intera esistenza nell’universo, la dottoressa Shinji Fallon decide di tradire il despota, creando un Denzel diverso, con un’anima ed una coscienza: Cherry. Con lei nasce un sentimento che trascende quello tra creatore e creazione, sconfinando nell’amore più puro… finché un brutto giorno i Denzel di Garbanzos irrompono nel laboratorio di Fallon, rapendola e riducendo a brandelli Cherry, che giace esanime in un lago di sangue artificiale. Tuttavia, i cattivi hanno fatto un errore: non accertarsi della effettiva dipartita della ragazza robotica…
Il filmato iniziale è straziante e sinceramente non ci aspettavamo questa frizione tra un’estetica kawaii e contenuti crudi.
Insomma, una cosa è chiara. Da un punto di vista prettamente artistico e narrativo, Cookie Cutter non ha mezze misure e rappresenta un incredibile biglietto da visita per questo team di sviluppo esordiente. Non solo la presentazione artistica è graziata da un design ricercato e particolareggiato, ma ogni animazione è una autentica gioia per gli occhi, ricca di dettagli e sfumature. Un lavoro raffinato e di grandissima sensibilità stilistica… nonostante potrebbe essere banalizzato nel vederci solo citazioni gratuite e sangue a volontà.
La sceneggiatura, dal canto suo, è potente e spigolosa, ben lontana dall’estetica a tratti kawaii che il gioco parzialmente abbraccia. Subcult Joint decide infatti di narrare un racconto complesso, ricco di tematiche, anche al costo di passare quasi schizofrenicamente da un eccesso ridicolo ad uno drammatico.
In movimento, Cookie Cutter è davvero tanta roba.
Viuuuulenza!
Al di là della cornice estetica e narrativa, Cookie Cutter è in tutto e per tutto un classico metroidvania.
Nell’arco della dozzina di ore necessarie per raggiungere i titoli di coda, il percorso di vendetta della protagonista porterà il player attraverso mappe intricate ricche di segreti e passaggi, stratificate ed interconnesse, la cui esplorazione sarà vincolata non solo all’ottenimento di potenziamenti di movimento, ma altresì ad immancabili power up. Il senso di progressione, in questo senso, ben si accosta alla necessità, per Cherry, di accumulare mezzi e risorse per lanciare la rivolta contro i poteri forti e cercare di salvare Fallon. Perché ok il platforming… ma Cookie Cutter è soprattutto azione sfrenata e violentissima.
Una chitarra come arma? Ci ricorda qualcosa…
Il combattimento è infatti il cuore pulsante della produzione, nonché quella che dà ludicamente una propria identità all’esordio di Subcult Joint. Dimenticate i metroidvania lenti e ragionati: Cookie Cutter impone ritmi veloci, attenzione massima all’ambiente e ai pattern nemici, nonché un uso chirurgico del parry. Proprio quest’ultima meccanica è l’autentica chiave di volta degli scontri, visto che effettuarla in modo perfetto permette di poter eseguire una esecuzione mortale su qualsiasi nemico in qualsiasi condizione di vita residua. Una risorsa praticamente indispensabile per poter sfoltire rapidamente le fila nemiche, anche perché i vostri avversari sono abili ed infami.
In un certo senso, Cookie Cutter ci ha ricordato alcune velleità da action puro, complice anche la buonissima varietà di armi secondari (alcune palesemente omaggi del famoso ammazzademoni albino di Capcom), opzioni di crowd control, juggling e tecnicismi sparsi. Tuttavia, non aspettatevi di essere presi per mano: soprattutto all’inizio, Cherry non sarà così forte mentre i vostri nemici potranno smontarvi senza troppi complimenti. Complice anche la tempistica peculiare per l’utilizzo del parry, abbiamo dovuto riscontrare una curva della difficoltà a tratti un po’ approssimativa. Nulla di impossibile da gestire, ma i giocatori meno smaliziati potrebbero andare in sofferenza.
… anche la moto ci ricorda qualcosa…
Non è un paese per Denzel
Quindi insomma, tutto bellissimo? Diciamo di si, ma con alcune riserve. Il problema fondamentale di Cookie Cutter è disperso in una serie di piccole ingenuità commesse dagli sviluppatori in diverse aree.
Se il discorso legato al bilanciamento della difficoltà è temprato sia dall’abilità individuale sia da una fase iniziale più frastagliata del resto del gioco, lo stesso non possiamo dire in merito ad alcuni inconvenienti che si verificano nel corso dei combattimenti.
Anzitutto, la telecamera appare fin troppo spesso eccessivamente lontana dall’azione, impedendo di seguire nel dettaglio le fasi di lotta. Ma soprattutto, la leggibilità complessiva viene messa duramente alla prova negli scontri più concitati contro avversari numerosi. In questi casi si menano fendenti quasi alla cieca, trovando altrettanto complesso far entrare perfettamente una parata perfetta contro uno specifico nemico, mentre si viene malmenati da altri. Insomma, non proprio una situazione felicissima, figlia di qualche eccesso di game design.
Le opzioni offensive crescono andando avanti.
Non ultima, una riflessione legata alla scelta del metroidvania. Indubbiamente si tratta di un genere appetibile, che ha un proprio pubblico di affezionati e permette agli sviluppatori esordienti di farsi conoscere ed apprezzare. Tuttavia, è inevitabile che si inizi a sentire un pochino di stanca su questo genere, soprattutto quando, come in Cookie Cutter, non c’è niente di strutturalmente memorabile.
Forse avremo preferito una struttura a livelli predeterminati, anche per permettere agli sviluppatori di gestire meglio il sistema di combattimento e spingere per un equilibrato game design.
La tipica mappa intricata di ogni buon metroidvania.
Commento finale
Cookie Cutter è un sanguinoso e spumeggiante metroidvania, che fa della presentazione estetica, dell’euforia combattiva e delle inquietudini narrative i suoi assi vincenti. Come titolo di esordio, l’opera di Subcult Joint lascia il segno, grazie ad una cura generale evidentemente sopra le righe ed un tratto autoriale marcato e ben visibile. Ludicamente tuttavia, l’avventura di Cherry è molto più ordinaria ma, nonostante il divertimento sia sempre assicurato, cade spesso in errori di gioventù quali una telecamera fin troppo distanziata, una difficoltà non sempre bilanciata e un eccessivo caos in alcune battaglie. Tuttavia, il cammino di vendetta per farla pagare a Garbanzos sarà un’esperienza molto soddisfacente.
La sicurezza degli smartphone è diventata un problema importante con l’uso crescente dei dispositivi mobili nella nostra vita quotidiana. Dalle operazioni bancarie online agli acquisti, dai social media alla navigazione GPS, ci affidiamo molto ai nostri smartphone per varie attività. Tuttavia, questa comodità comporta il rischio di attacchi informatici e di hacking.
Sebbene tutti gli smartphone siano vulnerabili agli attacchi informatici, alcuni dispositivi sono più suscettibili di altri. Fattori come sistemi operativi obsoleti, password deboli e connessioni Wi-Fi non protette o libere (come quelle gratuite di bar e ristoranti), possono aumentare ulteriormente il rischio. Inoltre, la popolarità e la diffusione di alcuni marchi di smartphone possono renderli un obiettivo primario per i criminali informatici.
In questo articolo approfondiremo le vulnerabilità dei diversi modelli di smartphone e discuteremo le caratteristiche o le configurazioni specifiche che li rendono più inclini all’hacking. Comprendendo questi rischi e adottando le opportune misure di sicurezza, gli utenti possono proteggere meglio le loro informazioni personali e mantenere la privacy della loro vita digitale.
Applicazioni GPS e di tracciamento
Uno dei motivi principali per cui alcuni smartphone sono più vulnerabili alle violazioni è l’uso di applicazioni GPS (Global Positioning System) e di tracciamento. Queste funzioni consentono agli utenti di condividere la propria posizione e di tracciare i propri spostamenti, il che può essere comodo per vari scopi, come la navigazione e il fitness tracking. Tuttavia, l’aspetto negativo è che queste funzionalità consentono agli hacker di accedere facilmente ai dati degli utenti. (Per ulteriori informazioni sulla registrazione delle chiamate, visitare il sito https://haqerra.com/it/call-logging)
Hack legale
Le app dannose possono essere facilmente camuffate da innocue app di tracciamento o navigazione, inducendo gli utenti a scaricarle inconsapevolmente. Una volta installate, queste app possono monitorare la posizione GPS del dispositivo, accedere ai contatti e ai messaggi dell’utente e persino registrare le chiamate a sua insaputa o senza il suo consenso. Ciò rende gli smartphone con GPS e funzionalità di tracciamento un obiettivo primario per gli hacker che vogliono sfruttare le informazioni personali e violare la privacy.
Per proteggersi da queste vulnerabilità, è fondamentale che gli utenti di smartphone siano cauti nello scaricare le applicazioni, assicurandosi che provengano da fonti affidabili. Inoltre, mantenere il sistema operativo del dispositivo e tutte le app aggiornate con le ultime patch di sicurezza può contribuire a ridurre il rischio di hacking. Gli utenti possono godere dei vantaggi del GPS e delle funzioni di localizzazione senza compromettere i propri dati personali, comprendendo i rischi potenziali e adottando le precauzioni necessarie. Non tutte le applicazioni che hanno bisogno di tracciare la posizione o i dati dell’utente sono dannose: la maggior parte, anzi, lo fanno per offrire un servizio all’utente. Ma è necessario che l’utente sia consapevole di queste operazioni.
Apple, ad esempio, con le ultime versioni del suo sistema operativo iOS, ora consente all’utente di tenere traccia di tutte le applicazione che fanno ricorso al tracciamento dati, e, con un apposito avviso, di bloccare le attività di tracciamento quando l’utente non ritenga che queste siano necessarie al funzionamento dell’app. Un’app di ricette di cucina, del resto, perchè mai dovrebbe sapere dove vi trovate e quali siti internet state visitando?
Un altro fattore che rende alcuni smartphone più vulnerabili all’hacking è l’uso di tecniche di hacking legale. Si tratta di metodi utilizzati dalle forze dell’ordine per accedere a dispositivi bloccati o crittografati per le indagini. Ad esempio, nel 2016 l’FBI ha pagato oltre 1 milione di dollari a una terza parte sconosciuta per un hack che ha sbloccato un iPhone appartenente a uno dei killer di San Bernardino.
Se da un lato queste tecniche possono essere necessarie per le forze dell’ordine, dall’altro evidenziano le vulnerabilità della sicurezza degli smartphone. Gli hacker possono sfruttare questi metodi di backdoor per accedere ai dati sensibili degli utenti e compromettere i loro dispositivi.
Dispositivi più vecchi
Infine, è importante notare che gli smartphone più vecchi sono più vulnerabili all’hacking a causa del software e delle misure di sicurezza obsolete. Con l’uscita di nuovi modelli, i dispositivi più vecchi possono smettere di ricevere aggiornamenti software e patch di sicurezza, il che li rende più suscettibili agli attacchi informatici. Ogni giorno che passa, gli hacker diventano sempre più sofisticati nei loro metodi, sfruttando le debolezze dei sistemi obsoleti e ottenendo l’accesso a dati sensibili. Per questo motivo, quando si sceglie un telefono, occorrerebbe informarsi per quanto tempo ancora il dispositivo verrà supportato con nuove patch di sicurezza.
Inoltre, molti utenti tendono a conservare i loro vecchi smartphone anche dopo aver effettuato l’aggiornamento a un nuovo dispositivo. Sebbene ciò possa sembrare innocuo, in realtà rappresenta un rischio significativo. Gli hacker possono sfruttare le informazioni obsolete memorizzate su questi dispositivi, compromettendo potenzialmente i dati personali e finanziari. È fondamentale che gli utenti comprendano l’importanza di smaltire in modo sicuro i loro vecchi dispositivi o di assicurarsi che siano state adottate misure di sicurezza adeguate per proteggersi da potenziali violazioni.
Rimanendo informati e adottando misure proattive per proteggere le nostre vite digitali, possiamo ridurre al minimo il rischio di cadere vittime di attacchi informatici e salvaguardare le nostre informazioni sensibili.
Conclusioni
In conclusione, anche se tutti gli smartphone sono suscettibili di hacking, i dispositivi dotati di GPS e capacità di tracciamento e quelli che utilizzano tecniche di hacking legali e software obsoleti sono più a rischio. È fondamentale che gli utenti di smartphone prestino attenzione quando scaricano le applicazioni e aggiornino costantemente i loro dispositivi per garantire l’adozione di solide misure di sicurezza. Rimanendo ben informati sulle minacce emergenti e prendendo le precauzioni necessarie, possiamo salvaguardare efficacemente i nostri dati personali dalle mani sbagliate. Inoltre, l’implementazione di password forti, l’utilizzo dell’autenticazione a due fattori e il backup regolare dei dati sono ulteriori misure che possono migliorare la sicurezza complessiva dei nostri smartphone. Per dormire sonni tranquilli, insomma, è necessario dare priorità alla protezione delle nostre vite digitali e restare vigili nel panorama in continua evoluzione della sicurezza informatica.
Da qualche anno a questa parte per le feste Natalizie l’Epic Games Store regala ai propri utenti una selezione di giochi da scoprire giorno dopo giorno, come un calendario dell’avvento digitale.
Il regalo sotto l’albero di oggi è una rivisitazione minimale delle meccaniche più complesse che danno vita al genere delle avventure di ruolo, Melvor Idle!
Melvor Idle è un titolo Indie che riprende una gran quantità di meccaniche e dinamiche tipiche del mondo del GDR e le spoglia di qualsiasi tipo di fronzoli, introducendo sistemi di idle games, e dando la priorità alla pura gestione delle risorse per completare quest, sconfiggere boss, e vivere un avventura che non dimenticheremo difficilmente.
Non fatevi sfuggire Melvor Idle; avete tempo fino alle ore 17:00 di domani 22 dicembre per poterlo riscattare nella vostra libreria Epic Games seguendo questo link.
Il Plinko debutta negli Stati Uniti alla fine degli anni ’70, come gioco finale del programma televisivo “The price is right”. Il suo creatore Frank Wayne, già produttore e presentatore televisivo, si ispirò a dei giochi similari, come il “Pachinko” (gioco giapponese a metà tra un flipper e una slot machine) e la “Ruota della Fortuna”. Effettivamente nell’edizione italiana del programma statunitense, il Plinko era sostituito proprio dalla “Ruota della Fortuna”. Per chi ha vissuto gli anni ’80 il programma di Mediaset “Ok, il prezzo è giusto” ha segnato un’era, tanto che ancora oggi esistono fanclub e blog online che si interessano a questa trasmissione. La versione della CBS ottenne negli USA un successo altrettanto travolgente, tanto che lo show viene ancora mandato in onda dopo oltre 9000 episodi. Come si gioca al Plinko televisivo? Il giocatore lascia cadere una fiche lungo una tavola inclinata sulla quale sono piantate delle stanghette che ne modificano il percorso. In base alla casella in cui la fiche finirà, lo “sfidante” potrà vincere un premio di 10.000$ o anche 0$. Nonostante la sua semplicità il Plinko ha suscitato così tanto interesse, dopo la sua prima messa in onda, che oggi ne esistono versioni diverse persino online.
I Plinko games
Tanto è stato il riscontro che questo “passatempo” ha ottenuto lungo la sua storia decennale, che i casinò ne hanno creati svariati tipi nel corso degli anni. I Plinko casino game, come spesso vengono spesso chiamati i giochi appartenenti a questa categoria, nella loro edizione da casinò analogica prevedono luci e suoni mantenendo invariati i meccanismi di gioco rispetto alla versione televisiva. Negli adattamenti più diffusi dei web casinò, invece, la fiche è sostituita da una pallina virtuale che esce da un buco collocato alla vetta della piramide di “pioli”. Ai piedi della “piramide” ci sono una serie di caselle rappresentati ognuna un moltiplicatore di vincita. Il giocatore dovrà scegliere quanto puntare e, in base a dove la pallina atterrerà, la sua puntata verrà raddoppiata, lasciata identica, etc… Il tutto è accompagnato da jingle e da musichette di sottofondo. Le regole del Plinko possono cambiare in base alle diverse piattaforme di gioco, ma anche se differenti dall’originale televisiva, lo scopo di queste versioni online resta sempre identico: far finire la pallina o fiche nella casella con il premio più alto. E proprio per il fatto che l’esito della partita sia incerto e fuori dal controllo del giocatore stesso, il Plinko si è guadagnato un posto nei Casinò di tutto il mondo, come uno dei giochi d’azzardo più divertenti.
I Plinko games, così chiamati perché ne esistono diverse versioni come, “Plinko Ball Falling”, “Plinko Balls”, “Plinko Party Raid Master”, “Magic Plinko”, sono presenti su molti siti di web casinò e uno dei primi ad introdurlo è stato Unibet. Ciononostante la maggior parte dei portali dove si trovano sono sale da gioco online che accettano criptovalute, al momento non ancora dotati di licenza ADM (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli). Tuttavia questi siti offrono delle funzioni che consentono al giocatore di monitorare e verificare l’algoritmo del gioco in tempo reale, tramite la funzione provabilità, garantendo la legittimità delle partite.
Il 2022 ha segnato il ritorno di Avatar, la saga fantascientifica creata da James Cameron. Il sequel del primo capitolo (pubblicato nel lontano 2009 e che ad oggi ancora mantiene saldamente nelle proprie mani lo scettro di film con il maggiore incasso di sempre), La via dell’acqua, ci ha riportato nuovamente sulla splendida e vivace Pandora, il pianeta dei Na’vi, ancora una volta minacciato dalla colonizzazione umana. Il film (la cui recensione completa è disponibile cliccando qui), ha – come da previsioni – ottenuto un notevole successo di critica e di pubblico e ad oggi ha incassato a livello globale più di 2 miliardi di dollari. In attesa delle future pellicole che arriveranno rispettivamente nel 2025, 2029 e 2031, Ubisoft, in collaborazione con i veterani svedesi di Massive Entertainment (Far Cry 3 e Tom Clancy’s The Division)– sulla falsa riga del precedente film e non curanti degli scarsi risultati ottenuti da Avatar: The Game – ha deciso di adattare l’IP di Cameron in un nuovo videogioco. Annunciato nel 2017, Avatar: Frontiers of Pandora è il grande tentativo della società francese di riportare in vita Pandora (un mondo enorme, fantastico e dettagliato che dà letteralmente vita all’esperienza), attraverso un videogame che possa celebrare al meglio l’incredibile franchise cinematografico del regista americano. Ci sarà riuscita oppure no? Scopritelo nella nostra recensione completa!
Prima di proseguire, vi ricordiamo che il gioco è attualmente disponibile per PlayStation 5, Windows e Xbox Series X/S il 7 dicembre 2023.
Versione testata: Xbox Series X
Anno 2146
Frontiers of Pandora racconta una storia separata e indipendente su un piccolo gruppo di giovani Na’vi cresciuti dal malvagio Mercer e le sue Resources Development Administration (RDA), e sulla graduale riscoperta della propria eredità e del legame con la natura ed il pianeta natale. I temi ambientali cardini del franchise sono ulteriormente accentuati da una tematica tanto profonda quanto tagliente, ossia sulla separazione dei bambini e alla rieducazione forzata delle popolazioni indigene. l giocatore intraprende un viaggio attraverso la Frontiera Occidentale, una regione di Pandora mai vista prima, scoprendo le proprie origini e organizzandosi con le tribù locali Na’vi per combattere contro la RDA che sta devastando Pandora al solo scopo di ottenere e sfruttare le risorse naturali che il pianeta ha da offrire.
Al netto dell’incipit piuttosto interessante, il modo – o meglio l’aggettivo – migliore per descrivere la storia di Frontiers of Pandora è “generica”, priva – in contrapposizione alle tematiche base di Avatar – di emotività, quasi fredda e glaciale. I personaggi sono insignificanti, sembrano soltanto degli “Avatar”, dei gusci vuoti che hanno un solo obiettivo, offrire l’ennesima missione trita e ritrita, facendo credere a tutti che voi siete l’eroe che attendono da tempo.
Frontiers of Pandora non aggiunge nulla a quanto raccontato dai film (anzi); è – al netto della tematica ambientale – praticamente l’opposto di ciò di cui parlano Avatar e Avatar: La Via dell’acqua. Questi sono carichi di temi imperniati non solo di ambientalismo ma (e soprattutto) da un pesante disprezzo per coloro che uccidono consapevolmente gli animali e devastano il loro mondo, in cambio di mero profitto. In particolare, il secondo capitolo, rappresenta una critica feroce nei confronti di coloro che cacciano di frodo e sfruttano i mastodontici Tulkun per arricchirsi e diventare “Immortali”. Frontiers of Pandora inspiegabilmente, non critica proprio nulla, né da soltanto l’illusione, portandoci a fare azioni, consentiteci di dire, deplorevoli contro la flora e la fauna di Pandora, in netto contrasto con i messaggi altisonanti che in realtà il buon Cameron ha cercato di far passare.
Un open-world atipico
Prima di parlarvi del gameplay (che ha parecchio in comune con la serie Far Cry), è doveroso sottolineare che Frontiers of Pandora – sebbene venga annoverato come titolo a “mondo aperto” – ha una durata davvero irrisoria se paragonato ad altre IP Ubisoft, come ad esempio Assassin’s Creed Valhalla o i più recenti Far Cry; parliamo infatti di circa 15 ore per completare il gioco (25/30 per il raggiungimento del 100%). Un tempo davvero insolito e che non richiede al giocatore impegno e dispendio di energie. A nostro giudizio si tratta sicuramente di un aspetto positivo, soprattutto per quei giocatori che non hanno tantissimo tempo a disposizione.
A parte un po’ di parkouring attorno e sugli alberi e qualche incredibile piroetta in sella al vostro Ikran, non aspettatevi miriadi di cose da fare nel mondo coloratissimo di Frontiers of Pandora. Si tratta di un gioco open world che non vi sorprenderà con difficoltà fuori scala o da eventi sensazionali e che finisce per diventare un’esperienza piuttosto lineare. Che piaccia o meno una scelta del genere, il prodotto si adatta praticamente a tutti i palati, soprattutto quelli più giovani che si avvicinano per la prima volta al genere.
Ogni location ha le proprie caratteristiche di biomi, piante, fauna selvatica e risorse da raccogliere
Il gioco per lo più richiede di correre, saltare e arrampicarsi (sfruttando le grandi leve del nostro Na’vi ed il parkour) attraverso giungle lussureggianti coperte dalla nebbia, passando per le gigantesche pianure soffiate dal vento fino ad arrivare alle montagne fluttuanti, imparando al contempo i tanti segreti della flora e della fauna aliena che abbondano su Pandora. La ricchezza degli ecosistemi non ha eguali; in nessun gioco abbiamo mai incontrato una varietà del genere. Ci siamo davvero divertiti ad apprendere le caratteristiche e le potenzialità dei tanti strani esseri viventi (nonché anche ad essere inseguiti dagli animali selvatici) che si sono palesati lungo il nostro cammino. Il merito è dovuto a Massive Entertainment che è riuscita a dare a Pandora una bellezza folgorante che lascia davvero senza fiato e che ci ha portato in più di una occasione semplicemente a fermarci per ammirare il paesaggio circostante.
Detto questo, l’esplorazione è alla base del gioco (e non poteva essere diversamente). Ma purtroppo, rappresenta anche l’aspetto più debole della produzione. Il “cuore pulsante” è sostanzialmente derivativo dall’IP di Far Cry. Liberare le grandi raffinerie e i complessi nemici (che hanno sostituito quelle che sono le “basi” in Far Cry”) per sbloccare nuove regioni della mappa e completare gli alberi delle abilità tramite i relativi punti, suona fin troppo familiare e ripetitivo. Un po’ di brio arriva quando viene sbloccata la cavalcatura Ikran che vi permette di muovervi nell’aria. Questa consente di raggiungere punti inaccessibili a piedi, ma anche in tal caso, il tutto è caratterizzato da un ciclo ripetitivo: salta sull’Ikran, vai verso la destinazione, raccogli quello che c’è da raccogliere (che possa trattarsi di risorse o oggetti collezionabili) e via verso la destinazione successiva. I nostri “voli” potrebbe essere “interrotti” – di tanto in tanto – da scontri in volo con i velivoli nemici (gli elicotteri RDA); scontri che abbiamo trovato privi di “anima”, sciatti e troppo banali da portare a termine e che non hanno richiesto praticamente alcun tipo di preparazione strategica (si poteva e si doveva fare di più).
Combat system (non ci siamo)
Dal punto di vista del combat system invece, Frontiers of Pandora – salvo incuriosire nelle prime battute di gioco – è carente. E’ indubbio che nei film di Cameron non abbiamo mai visto un villain iconico (il col. Miles Quaritch è l’unico – forse – degno di nota) e non è diverso in questo adattamento videoludico. I membri della RDA, salvo che si decida di buttarsi a capofitto nella mischia, non impensieriscono mai. Hanno aspetti generici, una intelligenza artificiale da dimenticare ed un set di mosse standardizzato che difficilmente riusciranno a mettervi in difficoltà (possono essere fatti fuori con un solo colpo ben assestato). Così come i mech, annientabili – dopo aver individuato il relativo punto debole – con una singola freccia standard o una freccia esplosiva che li farà in mille pezzi all’istante. I nemici, sembrano quasi essere stati messi lì, soltanto per dare uno sfondo a Pandora e al fatto che stiano sfruttando aggressivamente il pianeta e le sue preziose risorse. Senza grandi boss da affrontare o sorprese lungo il percorso, è tutto un po’ blando. Forse l’aver cercato tenacemente l’autenticità (seppur apprezzabile) ha fatto perdere di vista tutto il resto, poiché gli scontri finiscono – una volta che i giocatori hanno capito come gestire le due/tre tipologie di nemici (sfruttando le tante risorse disponibili e necessarie per creare frecce e altri “gingilli”) – per essere anch’essi di routine.
C’è dell’altro? Sfortunatamente si!
Darete la caccia alla fauna selvatica per ottenere materiali di miglioramento, progredirete (come accennato) negli alberi delle abilità, cucinerete cibo, troverete oggetti. Grazie all’addestramento umano ricevuto dal protagonista, avrete anche accesso ad alcune armi umane pesanti (come le mitragliatrici) che abbiamo quasi del tutto ignorato a favore di quelle Na’vi, più primitive ma anche più performanti e potenti. Le risorse raccolte, possono essere utilizzate per la creazione di oggetti/armamenti/utilità, ma purtroppo non è stata ragionata al meglio; c’è sicuramente una pletora di funzionalità ed opzioni, così come di materiali (ottenibili in determinati momenti della giornata) incredibile (e forse anche troppo dispersivo) ma l’aspetto negativo del sistema è che in ogni momento topico della trama, questo riceve una drammatica battuta d’arresto. Nello specifico ciò accede, ogni qualvolta ci viene richiesto (obbligatoriamente) di trovare una particolare pianta/risorsa per progredire (il tutto più gestito da mera fortuna di trovare proprio quello che stiamo cercando, senza considerare che il mondo di gioco è troppo grande rispetto al livello di risorse disponibili). Un nostro compagno è lì agonizzante? Invece di correre a curarlo, dovrete prima trovare del legno per creare delle frecce, dopodiché un particolare frutto per curarlo; semplicemente non si può accettare una scelta del genere e priva di qualsiasi senso.
Grafica e tecnica
Dal punto di vista grafico, come abbiamo già anticipato, il colpo d’occhio è superlativo ma non esente da una lieve problematica. A volte, le immagini sullo schermo sono così ricche di colori e dettagli che abbiamo avuto difficoltà a muoverci nell’ambiente. Considerando che si tratta di un gioco Ubisoft, è doveroso sottolineare che i modelli poligonali – anche se non al pari di altre blasonate produzioni – sono fatti davvero bene. Per quanto invece riguarda le performance, su Xbox Serie X siamo incappati sporadicamente in qualche deciso calo di frame rate. Graditissima invece la presenza del gioco cooperativo online per due giocatori, che consente di godersi il titolo con un amico.
Commento finale
Avatar: Frontiers of Pandora non si discosta per nulla dalla consolidata formula “open world” di casa Ubisoft ed attinge tantissimo soprattutto dalla sua altra IP proprietaria, Far Cry. Massive Entertainment è riuscita però a catturare e a riproporre la sensazione di esplorare un mondo alieno meraviglioso e vibrante fatto di giungle lussureggianti coperte dalla nebbia, gigantesche pianure soffiate dal vento e montagne fluttuanti, nel quale potrete correre, saltare e arrampicarvi. Allo stesso tempo, la trama generica, la scarsa varietà di nemici, il combat system semplicistico, le missioni stantie e ripetitive, rendono noiosa il resto dell’esperienza. A meno che non siate grandi fan di Avatar e di Far Cry, Frontiers of Pandora è un titolo assolutamente evitabile; se proprio vi incuriosisce, consigliamo di attendere un drastico calo di prezzo prima di acquistarlo.
Chi ha qualche primavera sulle spalle, ricorda sicuramente con grande piacere gli anni ’90, un decennio magico per vari media, partendo proprio dai videogiochi. Proprio per questo motivo nasce Retro 90, il podcast targato 4news.it che vuole accompagnarvi alla riscoperta dei videogames e dei film che hanno reso iconico quel decennio.
Retro 90 è un’idea che nasce dal nostro Andrea Bevilacqua, inguaribile nostalgico dell’epoca dorata dei videogiochi e creatore della rubrica Back 2 The Past. Sarà proprio la sua voce a guidarvi tra leggendarie saghe videoludiche e pellicole che hanno lasciato il segno in tutti noi. Ogni puntata coprirà un argomento specifico, individuando una sorta di fil rouge che lega il mondo videoludico e la settima arte. Per la prima puntata, abbiamo pensato di approfondire la tematica del Viaggio, partendo dall’intramontabile The Legend of Zelda: Ocarina of Time, titolo targato Nintendo e riconosciuto all’unanimità come uno dei titoli più significativi di sempre, fino alla particolare pellicola diretta da Vincent Ward “Al di là dei sogni“, interpretata da un magistrale Robin Williams (tra le altre cose, grande amante della saga di The Legend of Zelda).
Il podcast, presente su Spotify, Audible e Amazon Music, si propone come un vero e proprio viaggio nel tempo e nel viale dei ricordi. Vogliamo infatti raccontare curiosità, aneddoti e storie legati a questi piccoli capolavori multimediali. Ascoltandoci e votando il sondaggio su Spotify, potrete decidere l’argomento della puntata successiva. Inoltre, seguendo la Pagina Facebook Ufficiale di Retro 90, potrete scoprire tutto ciò che Andrea e la nostra infaticabile squadra ha in serbo per voi.
Fateci sapere sia qui che nei nostri canali social che pensate di questa prima puntata e se avete dei suggerimenti da darci per migliorare questa esperienza.
Da qualche anno a questa parte per le feste Natalizie l’Epic Games Store regala ai propri utenti una selezione di giochi da scoprire giorno dopo giorno, come un calendario dell’avvento digitale.
Il regalo sotto l’albero di oggi è il picchiaduro in stile anime creato dal pluripremiato studio Arc System Works, DNF Duel!
DNF Duel é un picchiaduro 2.5 spin-off della decennale saga Dungeon & Fighter, apprezzata serie di Beat ’em Up online con componenti RPG e MMO, che porta combattimenti al cardiopalma tra i 16 carismatici personaggi, rappresentanti le classi presenti nei titoli originali.
Non fatevi sfuggire DNF Duel; avete tempo fino alle ore 17:00 di domani 21 dicembre per poterlo riscattare nella vostra libreria Epic Games seguendo questo link.
PlayStation festeggia la fine del 2023 con una valanga di promozioni attive sul PlayStation Store a partire da oggi20 dicembre. Si tratta del più grande evento di scontistica dell’anno, disponibile fino al 18 gennaio, con offerte sui migliori giochi e DLC.
I pagamenti a rate stanno rivoluzionando il mondo dell’e-commerce. Mentre infatti in passato questa formula era esplicitamente riservata agli acquisti nei negozi fisici, ora la possibilità di dilazionare il pagamento è sempre più utilizzata anche dagli e-commerce online. Ma cosa comporta esattamente scegliere di pagare a rate e quali sono i costi nascosti dietro questa dilazione? Vediamo insieme tutto ciò che c’è da sapere sui pagamenti a rate.
Vantaggi dei Pagamenti a rate
Accessibilità immediata: Scegliere di pagare a rate significa poter usufruire subito di un bene o servizio, anche quando non si ha l’intera somma disponibile.
Flessibilità: Molti servizi, come quelli offerti da Klarna, PagoDIL by Cofidis, e Paypal con il “Paga in tre rate”, permettono di personalizzare il piano di ammortamento in base alle proprie esigenze.
Semplicità di gestione: La procedura è facile e veloce, spesso integrata direttamente nel processo di checkout online, rendendo l’acquisto a rate quasi indolore per il consumatore.
Svantaggi e Costi Nascosti
Interessi e commissioni: Non tutti i pagamenti a rate sono gratuiti. Se vi è applicazione di un TAN (Tasso Annuo Nominale) o TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale), vi saranno interessi o commissioni da considerare.
Rischio di sovraindebitamento: La facilità di accesso al credito può indurre al rischio di accumulare debiti, soprattutto se non si ha una prospettiva chiara della propria capacità di rimborso.
Costi aggiuntivi in caso di ritardo: Pagare una rata oltre la scadenza può comportare costi aggiuntivi non trascurabili, incidendo sul costo finale dell’acquisto.
Il TAN e il TAEG nei pagamenti a rate
Quando si opta per un pagamento dilazionato, è essenziale comprendere il TAN e il TAEG, poiché questi parametri influenzano direttamente il costo finale del finanziamento.
TAN (Tasso Annuo Nominale): È il tasso di interesse applicato al prestito e indica quanto si paga annualmente in termini di interessi sul capitale prestato. Il TAN non include altre spese come le commissioni di istruttoria o le spese di incasso rata.
TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale): È più rappresentativo del costo totale del finanziamento poiché include, oltre al TAN, tutte le spese e le commissioni accessorie che sono parte del costo del credito.
Come si calcolano gli interessi ?
Facciamo l’esempio di un prodotto dal prezzo di €1000 cui attraverso un piano di dilazione viene applicato un TAN del 5%; in questo caso la rata mensile viene calcolata utilizzando la formula dell’ammortamento alla francese. In questo tipo di ammortamento, ogni rata comprende una quota di capitale (il prezzo del bene) e una quota di interessi, con la quota di interessi che diminuisce con il passare dei mesi.
Per determinare la quota di interessi del primo mese, si utilizza il TAN per calcolare l’interesse sul capitale residuo, che inizialmente è l’intero importo del prestito perché nulla è stato ancora pagato
Quindi, per il primo mese dovremo tenere conto di questa formula:
1000×5% / 12 = € 4.17.
Quest’ultimo è il valore dell’interesse che andremo a pagare.
Successivamente, dopo la prima rata, il valore del capitale, sarà diminuito di un certo importo, pertanto, anche l’interesse diminuirà. Questo importo di €4.17 infatti rappresenta solo gli interessi del primo mese. Poiché parte del capitale viene restituita con ogni pagamento, gli interessi per i mesi successivi saranno calcolati su un capitale residuo ridotto.
Esempio di calcolo del TAEG
Il TAEG, ad esempio dell’8%, rappresenta il vero costo annuo del finanziamento. Per calcolare il costo totale del credito, si deve infatti considerare non solo il TAN ma anche tutte le spese accessorie, che potrebbero includere commissioni di istruttoria, assicurazioni facoltative, e qualsiasi altro costo previsto dal contratto di finanziamento.
Il calcolo del TAEG può essere più complesso e richiede di conoscere tutte le voci di costo inserite nel contratto. Tuttavia, per semplicità, possiamo stimare che su un finanziamento di €1000, un TAEG dell’8% potrebbe generare un costo totale del credito di circa €80 su base annua.
Cosa significa per il consumatore?
La chiave per gestire efficacemente i pagamenti a rate è la pianificazione finanziaria. Prima di impegnarsi in un finanziamento, è importante:
Valutare la propria capacità di rimborso: Accertarsi di avere la capacità economica di sostenere le rate nel tempo senza compromettere altri obblighi finanziari.
Leggere attentamente il contratto: Verificare tutti i termini e le condizioni, in particolare il TAN, il TAEG, e le clausole relative al ritardo o al mancato pagamento delle rate.
Confrontare diverse opzioni: Esaminare attentamente le offerte di diversi fornitori di crediti e scegliere quella che presenta i costi complessivi più bassi e condizioni più favorevoli.
Klarna, Cofidis e Paypal: pagamenti a rate a confronto
I tre servizi più popolari e affidabili per i pagamenti a rate sul web, sono senza dubbio Klarna, PagoDIL by Cofidis e Paypal.
Klarna offre piani flessibili che possono anche essere senza interessi, se le rate vengono pagate nei tempi stabiliti.
PagoDIL by Cofidis fornisce la possibilità di finanziare acquisti direttamente al momento dell’acquisto con piani rateali chiari e definiti, senza interessi e senza costi aggiuntivi.
Paypal con il “Paga in tre rate” permette di dividere il pagamento in tre parti, senza interessi se pagate in tempo.
Buy Now Pay Later vs Pagamenti a rate
Il “Buy Now Pay Later” (BNPL), come spiegato dalla Banca d’Italia, differisce dai classici pagamenti a rate per la sua natura di finanziamento non sempre soggetto a normativa bancaria. Se non supera i €200 o non prevede interessi e commissioni, non si configura come credito al consumo e non gode delle stesse tutele.
Conclusione
I pagamenti a rate offrono vantaggi indiscutibili in termini di flessibilità e accessibilità immediata, ma è fondamentale procedere con cautela. Leggere sempre con attenzione i termini del contratto, comprendere gli interessi e le commissioni applicate e valutare la propria capacità di rimborso sono passi essenziali per evitare spiacevoli sorprese. Se invece volete informazioni aggiuntive sui vostri diritti, vi consigliamo di dare uno sguardo a questo interessante post della Banca d’Italia.
Dopo aver subito nei giorni scorsi un tremendo attacco ransomware, Insomniac Games ha nelle scorse ore sofferto un incredibile ed enorme leak di informazioni confidenziali, compresa l’intera release schedule fino all’anno fiscale 2030.
Tra documenti riservati, dati personali e corrispondenze aziendali, si tratta di uno dei maggiori casi di news trapelate degli ultimi anni, che indubbiamente avrà ripercussioni legali sugli autori del gesto nonché conseguenze morali sui lavorati del team.
Proprio per questo motivo, decidiamo di non condividere materiale sensibile e dettagli precisi di tutto quanto sta emergendo in queste ore (come ad esempio i filmati relativi a Marvel’s Wolverine, così come i dettagli sulla sua trama), limitandoci per dovere di cronaca alle notizie salienti.
A tale riguardo, decisamente pesante ed interessante è il leak riguardante l’intera release schedule della compagnia fino all’anno fiscale 2030. Ovviamente si tratta di un calendario provvisorio che potrebbe essere soggetto a modifiche e variazioni, ma resta nondimeno affascinante. La lista inizia con Marvel’s Venom, previsto per l’anno fiscale 2025 (aprile 2025 – marzo 2026), per poi passare a Marvel’s Wolverine nell’anno fiscale 2026 (aprile 2026 – marzo 2027). La trilogia dell’arrampicamuri si chiude con Marvel’s Spider-Man 3 nell’anno fiscale 2028 (aprile 2028 – marzo 2029), passando poi ad un nuovo titolo di Ratchet & Clank nell’anno fiscale 2029 (aprile 2029 – marzo 2030). Il quinto titolo presente nelle previsioni sembrerebbe dedicato agli X-Men nell’anno fiscale 2030 (aprile 2030 – marzo 2031). Proprio quest’ultimo desta maggiori curiosità, visto che potrebbe trattarsi di un progetto corale dedicato ai mutanti più famosi della Casa delle Idee oppure essere uno dei tre titoli previsti contrattualmente dedicati al loro mondo (resta il dubbio che Wolverine faccia già parte del conteggio). Tra le ulteriori notizie, sembra essere stato scartato un titolo di Spiderman improntato alla struttura Gaas, a quanto pare incentrato sullo Spider-Verse.
Resteremo in attesa di ulteriori sviluppi sulla vicenda Insomniac, trattandoli sempre con il tatto e la professionalità necessaria. Nel frattempo, vi ricordiamo che Marvel’s Spider-Man 2 è uno dei titoli migliori dell’anno e che vi consigliamo caldamente di recuperare.
Nuovo capitolo nella vicenda legata a Jonathan Majors: l’attore è stato giudicato responsabile delle accuse di aggressione e violenze domestiche.
Questo è stato il verdetto delle giuria popolare del tribunale di New York, che ha condannato l’attore al contempo facendo cadere gli ulteriori capi d’imputazione relativi alla aggressione intenzionale di terzo grado e violenza aggravata di secondo grado.
L’uomo era stato citato in giudizio dalla sua ex fidanzata, Grace Jabbari, ed era stato arrestato (e subito rilasciato) lo scorso marzo in seguito alla formalizzazione delle denunce. Il suo team legale, pochi giorni dopo, si era detto sicuro dell’innocenza del proprio assistito segnalando l’esistenza di prove atte a scagionarlo. Non dello stesso avviso la giuria popolare, che ha invece ritenuto l’attore colpevole per aggressione e violenze domestiche perpetrate nei confronti di Grace Jabbari. Ora Majors dovrà attendere la sentenza, che sarà resa pubblica il prossimo 6 Febbraio, con il rischio di dover scontare una condanna fino ad un anno di reclusione.
Dopo aver appreso la notizia, i Marvel Studios hanno preso una inevitabile decisione, ampiamente prospettata e rumoreggiata negli scorsi mesi: Majors è stato infatti licenziato con effetto immediato, rendendo di fatto vacante il ruolo di Kang il Conquistatore (il supervillain dell’attuale segmento narrativo dell’MCU) ed escludendolo da ogni futuro progetto. Non è chiaro adesso cosa accadrà, se il personaggio verrà messo da parte (magari in favore di Doom) o subirà un recasting. Nel frattempo, sembra che Avengers: The Kang Dynasty sia stato ribattezzato semplicemente Avengers 5 in attesa di sviluppi.
L’attore 34enne era nel pieno della propria carriera: oltre ad essere una figura centrale dell’attuale Marvel Cinematic Universe, aveva recitato in Creed III, The Harder They Fall, The Last Black Man in San Francisco e nella serie di HBO Lovecraft Country.
Una brutta notizia ha pochi minuti fa trovato conferma: James McCaffrey, l’attore che aveva dato la voce al personaggio Max Payne, è morto domenica scorsa all’età di 65 anni, dopo una lunga battaglia con la malattia.
La notizia è stata diffusa da un suo rappresentante. McCaffrey era affetto da mieloma multiplo, un tumore maligno che colpisce il sistema immunitario provocando danni a più organi e tessuti. L’attore stava affrontando la malattia da diversi anni: purtroppo non ce l’ha fatta a vincere la sua battaglia.
La sua carriera è stata lunga oltre 35 anni, spaziando tra televisione e cinema, oltre ai videogiochi. Per quanto riguarda il primo ambito è noto principalmente per la serie TV Rescue Me, in cui è apparso in oltre metà degli episodi, oltre ad avere fatto singole apparizioni in altre serie note come Law & Order, Sex and the City e White Collar.
Nel campo dei videogiochi, oltre ad aver prestato la voce all’iconico Max Payne, McCaffrey ha fatto molto altro soprattutto con Remedy Entertainment, diventando di fatto un punto di riferimento per l’azienda. Recentemente aveva infatti doppiato anche Alex Casey in Alan Wake 2, oltre a Zachariah Trench in Control.
Oltre al ricordo indelebile dei fan, McCaffrey lascia sua moglie Rochelle Bostrom e la loro figlia Tiernan.
Turtle Beach Corporation, ha annunciato che il Turtle Beach Stealth Ultra Wireless Smart Game Controller progettato per Xbox, acclamato dalla critica e molto atteso, è ora disponibile. Da quando è stato presentato settimane fa, il nuovo re dei controller wireless di Turtle Beach ha rapidamente stabilito il nuovo standard per ciò che i giocatori possono aspettarsi da un gamepad di alta gamma. Lo Stealth Ultra utilizza la tecnologia wireless a bassa latenza proprietaria di Turtle Beach per collegarsi alle console Xbox e ai PC Windows, e il Bluetooth per giocare su Smart TV e dispositivi mobile Android compatibili. L’abbondanza di funzioni leader di categoria inizia con i thumbstick magnetici AntiDrift ad effetto Hall, i pulsanti microswitch precisi e tattili e l’innovativa dashboard Connected Command Display che offre profonde opzioni di personalizzazione. I grilletti regolabili a tiro corto e lungo, i quattro pulsanti mappabili sul retro, l’illuminazione RGB e l’opzione per ricevere le notifiche social sul controller creano il pacchetto definitivo per i giocatori che esigono il meglio assoluto. Il controller Stealth Ultra Wireless di Turtle Beach è disponibile al prezzo consigliato di € 199,99 su www.turtlebeach.com e presso retailer selezionati in tutto il mondo.
Già riconosciuto come un controller premium di alto livello, la critica è entusiasta dello Stealth Ultra. Windows Central ha dichiarato che lo Stealth Ultra“è un accessorio Xbox prestigioso e ambito” e le loro impressioni iniziali hanno chiarito che l’Ultra “sarebbe un regalo di Natale epico per il giocatore Xbox della vostra vita”. CG Magazine gli ha assegnato un punteggio di 9,5/10 e gli ha conferito il distintivo Editor’s Choice, affermando che si tratta di “un controller eccezionalmente ben progettato e realizzato. Turtle Beach è andata oltre per quanto riguarda le funzioni e la qualità della vita”. IGN lo ha già aggiunto alla sua ambita lista dei migliori controller della serie Xbox, sottolineando che lo Stealth Ultra è “un controller di livello professionale pronto per essere regolato sulle vostre impostazioni ideali”.
“Dopo aver raccolto il plauso iniziale della critica e dopo essere diventato il controller venduto più velocemente nella storia di Turtle Beach, lo Stealth Ultra è diventato chiaramente il controller must-have”, osserva Cris Keirn, Interim CEO & SVP of Global Sales, Turtle Beach Corporation. “Il nostro team è riuscito ancora una volta a fornire componenti, qualità costruttiva e caratteristiche di alto livello che hanno portato lo Stealth Ultra al di sopra degli altri controller presenti sul mercato, alzando il livello dell’intera categoria. Questo traguardo sottolinea il nostro impegno nel fornire ai giocatori una tecnologia all’avanguardia e un’esperienza di gioco senza precedenti.”
Una caratteristica chiave immediatamente percepibile che differenzia il controller Stealth Ultra di Turtle Beach dalla concorrenza è il Connected Command Display integrato da 1,5″ a colori, primo nel suo genere. Attraverso il Connected Command Display i giocatori possono personalizzare gli aspetti delle prestazioni dello Stealth Ultra, come la mappatura dei pulsanti, la risposta del thumbstick, le zone morte, l’intensità della vibrazione, l’audio del gioco e della chat e le impostazioni di alimentazione, oltre a regolare i 16,8 milioni di colori RGB per l’estetica, le notifiche e gli avvisi di batteria scarica. Il Connected Command Display consente inoltre ai giocatori di accedere al volo alle regolazioni per 10 profili integrati che possono essere creati per diversi giochi, generi o loadout di personaggi. Inoltre, la tecnologia brevettata Turtle Beach, esclusiva dello Stealth Ultra, consente ai giocatori di inviare notifiche sociali dal proprio telefono al Connected Command Display sul controller.
Al di là della personalizzazione e dell’aspetto, lo Stealth Ultra è progettato per garantire prestazioni affidabili e lunga durata. I thumbstick AntiDrift di Stealth Ultra utilizzano sensori magnetici a effetto Hall senza contatto per migliorare la precisione e la durata, mentre due set extra di tappi a cupola per thumbstick sono inclusi per una maggiore personalizzazione. La tastiera è dotata di materiali pregiati, tra cui finiture morbide al tatto e una comoda forma ergonomica con canali di micro-raffreddamento. Microinterruttori precisi e tattili, con una capacità di cinque milioni di clic, sono utilizzati in tutto lo Stealth Ultra nel D-Pad, nel cluster ABXY, nei pulsanti mappabili e nei paraurti, per risposte rapide e affidabili a ogni pressione.
I grilletti a tiro corto e lungo dello Stealth Ultra sono regolabili, in modo che i giocatori possano personalizzare la sensazione di grilletto corto nei giochi d’azione e FPS, o la distanza di corsa completa per la regolazione precisa dell’acceleratore e della frenata nei giochi di corsa. Inoltre, lo Stealth Ultra è dotato di quattro pulsanti ad azione rapida mappabili sul lato inferiore, in modo che i giocatori possano configurare le loro preferenze di controllo in base al gioco in esecuzione. La modalità Pro-Aim™ Focus di Turtle Beach ritorna anche nello Stealth Ultra, e consente ai giocatori di regolare la sensibilità del thumbstick per una maggiore precisione a lungo raggio, ed è selezionabile come preset per uno qualsiasi dei quattro pulsanti mappabili sul retro del controller. I doppi motori di vibrazione nelle impugnature e nei grilletti dello Stealth Ultra forniscono un feedback di vibrazione coinvolgente e sono regolabili anche attraverso la dashboard del Connected Command Display.
Il dock di ricarica ad alta velocità e a basso profilo in dotazione offre a Stealth Ultra un comodo punto di appoggio e di ricarica quando non viene utilizzato. Sono inoltre disponibili diverse modalità di alimentazione regolabili, tra cui la modalità Eco che disattiva l’illuminazione RGB, consentendo ai giocatori di prolungare la durata della batteria di Stealth Ultra fino a 30 ore con una singola carica. La ricarica USB 3.0 ad alta velocità riporta il controller al 100% della carica in meno di due ore. Il dock di ricarica ha anche una porta USB integrata per collegare il trasmettitore wireless del controller e occupa solo una porta USB su Xbox o PC. Lo Stealth Ultra è dotato anche di un cavo USB di 3 metri, che consente di giocare e ricaricare quando necessario.
Lo Stealth Ultra non sarebbe un vero controller di gioco Turtle Beach senza fornire anche la suite di funzioni audio di gioco del marchio. Come per i pluripremiati controller Recon™ e REACT-R™ di Turtle Beach, lo Stealth Ultra migliora anche qualsiasi cuffia da gioco cablata collegata tramite il jack da 3,5 mm con funzioni audio esclusive di Turtle Beach, tra cui Superhuman Hearing™ per un vantaggio competitivo, preset audio EQ, mix del volume di gioco e chat, monitoraggio del microfono e altro ancora.
Oltre a utilizzare il Connected Command Display integrato nello Stealth Ultra, i giocatori possono regolare le impostazioni attraverso l’applicazione Control Center 2 disponibile su Xbox e PC Windows e su dispositivi mobile Android e iOS. Quando non vengono utilizzati, il controller Stealth Ultra, il dock di ricarica, i cavi e i thumbcaps aggiuntivi possono essere riposti nella custodia da viaggio rigida in dotazione, che dispone di uno slot integrato per ricaricare lo Stealth Ultra mentre si trova nella custodia.
Ci sono davvero tanti controller di terze parti per Nintendo Switch, molti dei quali piuttosto basici in termini di funzionalità e dal prezzo non propriamente coerente con la qualità del prodotto. Tuttavia, se siete attualmente alla ricerca di un controller un po’ più grintoso e di stile PowerA – azienda statunitense con un background decennale alle spalle – ha ciò che fa per voi. Il controller cablato SpectraEnhanced, dal prezzo davvero contenuto (parliamo di meno di 40 €), è dotato di alcune funzionalità extra e un’illuminazione LED distintiva (grazie agli 8 colori disponibili tra cui scegliere) che gli conferisce anche un pizzico di stile in più. Ma andiamo con ordine!
Confezione di vendita
Nella confezione di vendita, troviamo il controller cablato PowerA Spectra Enhanced, il cavo USB intrecciato rimovibile da 3m e il manuale utente.
Specifiche
Design Pro Controller con illuminazione a LED personalizzabile
Pulsanti di gioco avanzati: due pulsanti mappabili sul retro
Levette analogiche con anelli antiattrito
Finitura soft-touch
Jack audio stereo da 3,5 mm
Cavo USB intrecciato removibile da 3 m con chiusura a scatto
Design ergonomico e confortevole
Design e qualità costruttiva
Prima di tutto, parliamo del design. Rispetto al Pro Controller standard ufficiale di casa Nintendo, il PowerA Spectra Enhanced presenta anche alcune interessanti aggiunte. Frontalmente, il layout dei tasti non differiscese non per una disposizione leggermente più ravvicinata dei tasti – e + e share e home che risultano più semplici da pigiare e caratterizzati da una resistenza leggermente maggiore. Anche il D-pad, che ci ha dato davvero un’ottima sensazione, anche migliore del pad Nintendo, è più vicino alla levetta destra e ai tasti A, B, X , Y che risultano un po’ più grandi rispetto al pro controller, ma praticamente identici in termini di feeling.
Sul retro, invece, i grilletti ZR e ZL, risultano essere – a nostro giudizio – più compatti e spigolosi rispetto a quelli del Pro Controller Nintendo (su quest’ultimo sono un po’ più allungati e un tantino più comodi da premere), mentre per quanto riguarda i dorsali R e L – anche questi variano leggermente nel design – più squadrato e meno “affusolato”, mentre in termini di feedback, non abbiamo notato differenze sostanziali (con un clic solido e piacevole).
La vera chicca si trova sul retro; qui troviamo quattro tasti aggiuntivi avanzati mappabili in base alle proprie esigenze. Si tratta di tasti comodi da raggiungere realizzati benissimo in quanto non possono essere premuti accidentalmente e che possono davvero fare la differenza soprattutto in titoli come Mario Kart 8 Deluxe o Super Smash Bros..
Detto questo, tranquilli, non ci siamo dimenticati di dirvi la nostra sulle levette; queste sono innanzitutto più alte e hanno una presa (dovuta agli anelli antiattrito) migliore della proposta ufficiale di Kyoto tant’è che non abbiamo avuto la necessità – a differenza dei tanti altri controller da noi posseduti sulle varie piattaforme – di usare dei copri-levetta aggiuntivi:un plus non da poco. L’unico lieve difetto che abbiamo riscontrato – se così si può chiamre – è un click sugli analogici un po’ più “plasticoso”.
Discorso diverso per quanto riguarda il feeling del controller. La plastica utilizzata da PowerA per la realizzazione del controller Spectra Enhanced non è particolarmente convincente anzi, ci sembra piuttosto cheap. Nello specifico, è molto liscia e notevolmente più tendente a graffi e segni di qualsiasi tipo. Le impugnature, sono un pochino scomode in quanto mancanti di una zigrinatura che avrebbe fatto sicuramente la differenza in termini di comfort soprattutto nelle sessioni di gioco più lunghe.
Ciò nonostate, l’impressione generale non è male. La costruzione è buona, e salvo le menzionate criticità, ci è parso a primo acchito davvero un buon controller, considerata la fascia di prezzo ion cui si inserisce. Il controller dispone, infine, anche di una porta audio da 3,5 mm nella parte inferiore in modo tale da poter collegare il proprio set di cuffie cablate preferito.
Funzionalità
Come suggerisce il nome, il controller in questione è cablato quindi per funzionare deve essere collegato il relativo cavo. Non si tratta di un cavo qualsiasi, ma di un antiquato cavo micro USB che si inserisce in un buco antiestetico del gamepad. Per fortuna, PowerA include un cavo compatibile da 3 mt nella confezione e dotato di chiusura a scatto, per garantire che non si scolleghi accidentalmente durante il gioco.Il vantaggio della connessione cablata sta a significare che non dovrete preoccuparvi della durata della batteria, ma senza funzionalità Bluetooth wireless, ci sono alcune pesanti limitazioni, come ad esempio il fatto che è possibile utilizzarlo esclusivamente quando Nintendo Switch è inserita nel dock agganciato alla TV. D’altro canto, se siete utenti multipiattaforma, Spectra Enhanced è altresì compatibile con PC e Mac.
Come la maggior parte dei controller economici, il controller cablato non dispone di funzionalità come controlli di movimento (gyro), rumble HD e supporto agli Amiibo. Meglio che lo teniate a mente!
Il controller supporta l’illuminazione LED personalizzabile scegliendo fra gli otto colori in dotazione: rosso, blu, giallo, arancione, rosa, viola, verde acqua e verde. Potete quindi impostare un colore (qualora lo desideriate) in base al gioco che state giocando.
In termini di performance, non abbiamo notato differenze rispetto al Pro Controller Nintendo, anzi, come detto in precedenza, i tasti programmabili fanno la differenza in diversi titoli. Oltre ai citati Mario Kart 8 Deluxe e Super Smash Bros., abbiamo testato il PowerA Spectra Enhanced anche con Tears of the Kingdom, Super Mario Wonder e Animal Crossing e ne siamo rimasti piacevolmente sorpresi e soddisfatti. Forse in termini di peso si poteva fare uno sforzo in più e alleggerirlo un pochetto in quanto pesa quasi allo stesso modo del Pro Controller con la differenza che quest’ultimo è dotato di batteria ed è wireless.
I tasti programmabili sono facili da settare? Assolutamente si, basta tenere premuto il relativo pulsante di programmazione sul retro per qualche secondo, fino a quando il LED frontale bianco non inizia a lampeggiare; dopodiché è necessario premere la singola funzione del controller che si intende duplicare: un tasto, una levetta, il D-Pad, un grilletto e via discorrendo; quindi premere i tasti sul retro AGR o AGL per assegnare la relativa funzione. Il LED frontale smetterà di lampeggiare quando avrete impostato il pulsante/levetta/d-pad/grilletto. Il procedimento va ripetuto per mappare l’altro pulsante programmabile.
La Charging Base di PowerA
Prima di lasciarvi, se vi interessa tenere sempre carichi Joy-Con e il Pro Controller originale, c’è un altro interessante prodotto targato PowerA, stiamo parlando del Controller Charging baseche permette di ricaricare contemporaneamente i dispositivi citati. Il funzionamento è semplicissimo, basta collegare la base tramite il relativo cavo USB di tipo A a qualsiasi porta USB; dopodiché dovrete inserire – senza tanti fronzoli – i Joy-Con e/o il Pro Controller (o i pad wireless PowerA) direttamente nelle rispettive porte.
I Joy-Con sono semplicissimi da inserire, basta sganciarli dalla Nintendo Switch e collocarli nei relativi alloggiamenti della base di ricarica; per quanto riguarda invece il Pro Controller, sotto alla base di ricarica c’è un adattatore che va inserito nella porta USB-C dello stesso e poi va collocato direttamente al contatto di ricarica (tranquilli è magnetico e si aggancerà immediatamente), posizionato sul frontale. I tre comodi indicatori di stato vi diranno in tempo reale se i dispositivi sono stati ricaricati. Il prodotto, sebbene non si tratti di nulla di trascendentale, funziona ma attenzione a non perdere l’adattatore di tipo C altrimenti non avrete modo di ricaricare il controller.
Se ve lo state chiedendo, la base è perfettamente compatibile anche con controller Xbox e PS5.
Commento finale
Il controller cablato PowerA Spectra Enhanced è un’ottima opzione economica per Nintendo Switch e PC. È comodo e leggero da usare, ha un aspetto davvero interessante (l’illuminazione a LED è fantastica) e le performance, sono pressoché identiche a quelle del Pro Controller Nintendo ma con l’aggiunta dei tasti programmabili sul retro e la porta jack 3.5 mm. Peccato per le plastiche troppo economiche, per la mancanza di funzionalità come i controlli di movimento e il supporto agli Amiibo (un sacrificio necessario per contenere il prezzo) e per lo standard obsoleto micro USB. In definitiva, al netto di alcune pecche, si tratta di una buon controller; ne consigliamo l’acquisto a chi vuole spendere poco per avere un secondo pad pronto all’uso!
La notizia era praticamente nell’aria già da alcune settimane, ma adesso la conferma arriva direttamente da Naughty Dog: il progetto multiplayer online legato all’universo di The Last of Us è stato ufficialmente cancellato.
Nel comunicato condiviso dal team di sviluppo, si da atto dell’enorme lavoro svolto per il progetto, ma anche di essere arrivati ad un punto cruciale nelle considerazioni. Proseguire lo sviluppo del progetto online avrebbe impattato non solo sull’organizzazione lavorativa dei prossimi anni, ma avrebbe altresì influito negativamente sui paralleli progetti single player. Dovendo scegliere su cosa focalizzarsi, Naughty Dog ha quindi preferito prendere la difficile decisione di interrompere definitivamente lo sviluppo di The Last of Us Online per poter proseguire i lavori su “più di un ambizioso, nuovissimo gioco per giocatore singolo“.
La notizia non giunge completamente inattesa. Solo poche settimane fa, grazie ad un report di Kotaku ed IGN, erano stati segnalati diversi licenziamenti nel team di sviluppo, intrecciatisi con la temporanea interruzione di ogni lavoro su The Last of Us Online. Il sentore era quello di un progetto praticamente morto (anche a causa delle perplessità avanzate sul progetto dopo la consulenza prestata da Bungie), e oggi ne abbiamo avuto conferma.
Al di là del tempo e delle risorse investite sul progetto, Naughty Dog ha comunque rassicurato il pubblico non solo sul futuro del team ma anche sul loro ritrovato focus sui titoli single player, anticipando l’arrivo di almeno un paio di ambiziosi nuovi titoli.
Nel frattempo, vi ricordiamo che The Last of Us Parte II Remastered si sta avvicinando sempre di più e lo stiamo già giocando!
Oggi, l’editore Focus Entertainment e lo studio Mundfish hanno annunciato che il secondo DLC di Atomic Heart uscirà il 6 febbraio 2024 su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One e PC. Il DLC Trapped in Limbo come parte dell’Atomic Pass. Riporterà i giocatori nello strano e colorato mondo di Limbo per scoprire nuovi misteri mentre combattono per trovare la via d’uscita. Ma non è tutto in quanto ci saranno nuovi ed incredibili nemici, armi dall’aspetto unico e una serie di rivelazioni sorprendenti ed emozionanti.
Il DLC Atomic Heart: Trapped in Limbo riprende la storia subito dopo la fine del gioco principale, questa volta continuando da un finale diverso rispetto a quello seguito dal DLC Annihilation Instinct. Mentre si immergono nel nuovo folle gameplay, i giocatori avranno il compito di aiutare P-3 a superare una serie di ostacoli vertiginosi, scoprire i segreti del suo passato e del mondo di Limbo e demolire avversari in combattimenti stravaganti. Per salire dalle profondità del Limbo verso l’alto e liberare la mente di P-3 dai suoi demoni, i giocatori dovranno fare tutto il possibile per frenare le mutate regole del gioco. Il DLC Trapped in Limbo contiene la chiave per scoprire il destino di P-3 e spetta ai giocatori rivelarlo, sopravvivendo in questo mondo enigmatico con logica invertita.
Il DLC Atomic Heart Trapped in Limbo uscirà il 6 febbraio 2024 su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One e PC. È incluso nell’Atomic Pass (attualmente Atomic Heart e il suo Atomic Pass sono disponibili con sconti fino al 50%) e nella Gold e Premium Edition.
Gal Guardians: Demon Purge (il fu Grim Guardians – QUI la nostra recensione) presenta diversi finali che vi chiederanno di trovare diversi oggetti. Con questa nostra guida ai trofei ottenerli tutti, e di conseguenza rivendicare il vostro scintillante trofeo di platino, sarà un gioco da ragazzi. Buona lettura!
Informazioni preliminari
Difficoltà stimata per il platino: 5/10
Tempo stimato per il platino: 20 ore
Trofei offline: 41
Trofei online: 0
Trofei missabili: 0
Trofei glitchati: 0
La difficoltà influisce sui trofei? Sì, ma solo per i pochi trofei associati alla modalità Assalto boss.
Run minime: 1 + clean-up.
Free-roam/selezione livelli dopo aver finito il gioco: Sì, è possibile rigiocare qualsiasi livello.
Road-map
Step 1: Completate il gioco la prima volta.
Step 2: Trovate i 3 oggetti necessari a sbloccare il true ending.
Step 3: Salvate le 32 ragazze per sbloccare il finale alternativo.
Step 4: Clean-up dei collezionabili e delle azioni contestuali.
Pronti a scovare tutti i segreti del gioco?
Guida ai trofei
Grim Guardians Ottieni tutti gli altri trofei
Ottenete tutti gli altri trofei per sbloccare il trofeo di platino di Gal Guardians: Demon Purge.
GGDP Hai raggiunto il finale alternativo
In Gal Guardians: Demon Purge ci sono tre finali. Nella prima run è possibile ottenere solo il finale normale, nelle successive sarà possibile sbloccare gli altri due.
Dovrete effettuare delle scelte in due punti del gioco: dopo aver battuto Kurona nel livello 7 e tra le fasi del boss finale nel livello 8 (Faglia dimensionale). Ciascuna situazione vi offrirà tre scelte: una disponibile di default, mentre le altre due saranno disattivate e non disponibili a meno che non vengano soddisfatte determinate condizioni.
Nel livello 7 le prime due scelte vi faranno sbloccare un trofeo ciascuno. Per avere la possibilità di sbloccare il true ending o il finale alternativo dovrete scegliere una delle prime due.
Vada per le conigliette!: dopo aver concluso il primo loop, riceverete una caramella da Risu (nella stanza “hub”) ogni volta che sconfiggerete un boss (nei livelli da 1 a 7, il boss finale non conta). Le caramelle possono essere date a Chiru (sempre nella stessa stanza) per potenziare le armi secondarie. Questa opzione di dialogo verrà sbloccata quando avrete ottenuto 9 o più potenziamenti per le armi secondarie.
Cerca un altro modo: dovrete trovare le tre parti del dispositivo dimensionale. Seguite questo video di ZeroWingX per l’esatta posizione:
Usiamo la forza: l’opzione di default.
Nel livello 8 ciascuna delle tre scelte porta ad uno dei tre finali:
Combatteremo fino alla fine: l’opzione disponibile di default che vi permetterà di ottenere il finale normale.
Non lasceremo nessuno indietro: per rendere selezionabile questa scelta dovrete aver sbloccato il dispositivo dimensionale e aver scelto, nel livello 7, la prima o la seconda opzione. Questa scelta vi condurrà al true ending.
Crediamo nel potere dell’amore: per rendere selezionabile questa scelta dovrete aver salvato tutte e 32 le ragazze. Questa scelta vi condurrà al finale alternativo. Seguite questo video di justonegamr per l’esatta posizione:
Collezionare le 40 mutandine non sbloccherà un quarto finale ma è necessario per sbloccare un trofeo (e una piccola cutscene extra). Per tutti i dettagli fate riferimento al trofeo in questione.
Leggendaria Hai completato la modalità Assalto boss a difficoltà Leggendaria o superiore
Fate riferimento a questa nostra guida dedicata per tutte le strategie e i consigli necessari ad avere la meglio.
Le regine delle mutandine Hai ottenuto tutte le mutandine
Dopo aver raggiunto il true ending nel gioco appariranno 40 fratture dimensionali in cui troverete 40 mutandine. Raccoglietele tutte per sbloccare il trofeo.
Seguite questo video di justonegamr per l’esatta posizione:
Legami indissolubili Hai raggiunto il vero finale
Vedi “GGDP”.
Squartademoni Hai sconfitto 1000 demoni in totale
Descrizione totalmente esplicativa. Lo otterrete semplicemente giocando.
Ci sa fare, la ragazza Hai sconfitto un demone con uno dei pugni di Maya
Seguite questo nostro video:
Veterana Hai completato la modalità Assalto boss a difficoltà Veterana o superiore
Vedi “Leggendaria”.
Esploratrici del castello Hai trovato il segreto nel livello 1
In ogni livello è presente un segreto. Seguite questo video di ZeroWingX:
Mica male Hai trovato il segreto nel livello 2
Vedi “Esploratrici del castello”.
Riposa in pace, me! Hai trovato il segreto nel livello 3
Vedi “Esploratrici del castello”.
Un po’ di sollievo Hai trovato il segreto nel livello 4
Vedi “Esploratrici del castello”.
Stranamente al sicuro? Hai trovato il segreto nel livello 5
Vedi “Esploratrici del castello”.
Tremate! Hai trovato il segreto nel livello 6
Vedi “Esploratrici del castello”.
Nessun nemico per ora Hai trovato il segreto nel livello 7
Vedi “Esploratrici del castello”.
Custode demoniaco Hai superato il livello 1
Legato alla storia, impossibile da mancare.
Rock dell’aldilà Hai superato il livello 2
Legato alla storia, impossibile da mancare.
Custode delle grotte Hai superato il livello 3
Legato alla storia, impossibile da mancare.
Ho un déjà vu Hai superato il livello 4
Legato alla storia, impossibile da mancare.
Potere schiacciante Hai superato il livello 5
Legato alla storia, impossibile da mancare.
Angelo ex machina Hai superato il livello 6
Legato alla storia, impossibile da mancare.
Kurona a piena potenza! Hai superato il livello 7
Legato alla storia, impossibile da mancare.
Ecco le cacciatrici di demoni Hai raggiunto il finale normale
Vedi “GGDP”.
Al sicuro Hai sbloccato la palestra
Legato alla storia, impossibile da mancare.
Vieni con me se vuoi vivere Hai salvato 10 studentesse
Vedi “GGDP”.
Evacuazione in corso Hai salvato 20 studentesse
Vedi “GGDP”.
Evacuazione completata Hai salvato tutte le studentesse
Vedi “GGDP”.
Acchiappademoni Hai sconfitto 250 demoni in totale
Descrizione totalmente esplicativa. Lo otterrete semplicemente giocando.
Cacciademoni Hai sconfitto 500 demoni in totale
Descrizione totalmente esplicativa. Lo otterrete semplicemente giocando.
Non scordare la mancia! Hai acquistato 20 oggetti al negozio in totale
Alla fine di ogni livello troverete un “chioschetto” dove troverete un cuore e i proiettili. Non dovrete comprare niente nel senso classico del termine, dovrete raccogliere questi oggetti 20 volte.
Lavoro di squadra Hai scambiato personaggio 100 volte in totale
Se giocate in single player lo sbloccherete senza volerlo. Dovrete cambiare sorella con i dorsali.
Mai arrendersi Hai usato Salva-sorella 20 volte in totale
Quando una delle due sorelle muore non è game over. Ripartirete con l’altra dall’ultimo checkpoint. Raggiungete quella svenuta e salvatela. Facendolo 20 volte sbloccherete il trofeo. Giocando in single player lo farete normalmente.
Purificazione demonica Hai effettuato l’Ars segreta della cacciatrice di demoni 20 volte in totale
Dovrete utilizzare la mossa finale quando la barre è carica. Fatelo 20 volte per sbloccare il trofeo.
Da dove l’hai tirato fuori? Hai ricaricato con Shinobu 30 volte in totale
Ricaricate la mitraglietta di Shinobu con il d-pad cliccando rapidamente giù. Fatelo per 30 volte per sbloccare il trofeo.
Continua a succedere Hai ricominciato dall’inizio del gioco
Il gioco si basa sui “loop”. Lo sbloccherete involontariamente dopo aver completato per la prima volta il livello 7. Eventualmente, se nella sezione tra i due livelli, utilizzerete il teletrasporto lo potrete sbloccare anche prima.
Aiuuutamiii Hai salvato Risu
Legato alla storia, impossibile da mancare.
Io vedo tutto! Hai consegnato i 5 oggetti a Houdai
Legato alla storia, impossibile da mancare.
Ora siamo conigliette Hai selezionato “Vada per le conigliette!” prima di entrare nella faglia dimensionale
Vedi “GGDP”.
Genio puro, no? Hai selezionato “Cerca un altro modo” prima di entrare nella faglia dimensionale
Vedi “GGDP”.
Più demoniche dei demoni Hai potenziato tutte le armi
Vedi “GGDP”.
Novellina Hai completato la modalità Assalto boss a difficoltà Casual o superiore
A24, lo studio dietro film vincitori di premi Oscar come Everything Everywhere All At Once, ha annunciato una collaborazione con KOJIMA PRODUCTIONS per adattare l’acclamato videogioco di Hideo Kojima, DEATH STRANDING, in un lungometraggio live-action.
L’annuncio arriva prima dell’ottavo anniversario di KOJIMA PRODUCTIONS. Il film promette di approfondire i misteri che circondano l’evento apocalittico chiamato “Death Stranding“, che ha praticamente annullato i confini tra vita e morte e ha portato alla luce creature da incubo in un mondo sull’orlo del collasso.
Hideo Kojima ha dichiarato: “A24 è nata circa 10 anni fa (e ha all’attivo oltre 100 film), la loro presenza è unica all’interno del settore. I film che stanno consegnando al mondo sono di alta qualità e molto innovativi. Sono stato attratto dalle loro creazioni e hanno persino ispirato il mio lavoro. Il loro approccio innovativo alla narrazione è in linea con ciò che Kojima Productions ha fatto negli ultimi 8 anni. Ora stiamo girando un film di Death Stranding insieme. Ci sono un sacco di “film di adattati da videogiochi” ma quello che stiamo creando è qualcosa di mai visto prima. L’intenzione è che il nostro pubblico non sia solo composto da videogiocatori, ma da chiunque ami il cinema.”
DEATH STRANDING è stato lanciato l’8 novembre 2019 su PlayStation 4 e presenta un cast di prim’ordine tra cui Norman Reedus, Mads Mikkelsen, Léa Seydoux, Guillermo del Toro e Margaret Qualley. I giocatori assumono il ruolo di “Sam Porter“, a cui è stato affidato il compito cruciale di riunire un’America frammentata, riaccendere la speranza e creare connessioni tra ciò che resta dell’umanità.
Il detective Axel Foley (Eddie Murphy) torna a pattugliare le strade di Beverly Hills. Dopo che la vita di sua figlia è minacciata, lei (Taylour Paige) e Foley fanno squadra con un nuovo partner (Joseph Gordon-Levitt) e i vecchi amici Billy Rosewood (Judge Reinhold) e John Taggart (John Ashton) per svelare un complotto.
Prodotto da Jerry Bruckheimer, Eddie Murphy e Chad Oman, la regia è firmata da Mark Molloy.
Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F sarà disponibile solo su Netflix, nel corso dell’estate 2024.