Home Blog Pagina 30

Recensione NINJA GAIDEN 2 Black, l’inatteso ritorno di Ryu Hayabusa

0

Quando immaginavamo il 2025 videoludico, il ritorno in pompa magna di NINJA GAIDEN non era neanche nelle nostre più rosee aspettative. Certo, l’intrigante annuncio di Ragebound solo poche settimane fa ci aveva fatto drizzare le antenne, grazie ad un progetto riposto nelle sapienti mani degli sviluppatori del celebrato Blasphemous. Tuttavia, si trattava di uno spin-off a scorrimento bidimensionale che, per quanto probabilmente un prodotto di qualità, non era esattamente il ritorno di Ryu Hayabusa. Il guerriero del Team Ninja sembrava essersi perso dopo la sfortunata parabola iniziata tra gli allori del rilancio del 2004 firmato dall’eccentrico Tomonobu Itagaki ma conclusasi con i sospiri del contraddittorio Razor’s Edge di tredici anni fa.

In questo quadro di tendenziale rassegnazione (complice la penuria di veri e propri action nel panorama videoludico odierno), siamo rimasti felicemente spiazzati dal doppio annuncio dell’Xbox Developer_Direct 2025 tenutosi pochi giorni fa. Non solo per lo shadow drop di NINJA GAIDEN 2 Black, versione rimasterizzata in Unreal Engine 5 del secondo capitolo, ma soprattutto per l’annunciato ritorno di un nuovo episodio della serie in arrivo per la fine dell’anno sviluppato da Team Ninja e Platinum Games. Praticamente un secondo Natale per gli appassionati del genere, che grazie all’immediato ritorno di Ryu Hayabusa è possibile scaldare le mani nell’attesa di NINJA GAIDEN 4. Con un pò di emozione nel cuore ed il formicolio alle mani, affiliamo la katana ancora una volta per far strage di avversari.

NINJA GAIDEN 2 Black è disponibile dal 23 Gennaio per PC (via Steam), PlayStation 5 ed Xbox Series. Il titolo è altresì presente per tutti gli abbonati nel catalogo Xbox Game Pass Premium.


Versione testata: PlayStation 5


Ninja e demoni

Metabolizzata la sorpresa di poter indossare nuovamente le nere vesti del guerriero di Team Ninja, NINJA GAIDEN 2 Black ci accoglie esattamente come facevano l’originaria versione del 2008 e successiva riedizione Sigma dell’anno successivo.

Nel piccolo emporio del mastro fabbro Muramasa in quel di Tokyo, la (mai così) conturbante agente Sonia è in cerca del leggendario Ryu Hayabusa per avvisarlo di un grave pericolo imminente. L’incontro viene tuttavia bruscamente interrotto dal malvagio clan dei Ninja del Ragno Nero, che emerge dalle tenebre e inizia a seminare il terrore. Proprio in quell’istante, Hayabusa si materializza per correre in soccorso della donna. Il ninja pprenderà che l’Arcidemone sta per tornare, caldeggiato da un’alleanza mortale tra alcuni dei suoi più grandi nemici. Sarà l’unico che potrà impedire la catastrofe.

Il restyling di Ryu si pone in continuità con quello che sarà il suo design in NINJA GAIDEN 4.

Come noto ai più, NINJA GAIDEN non è esattamente una serie che punta sulla sceneggiatura. Gli eventi sono il più classico dei calderoni pulp che mette insieme disparati personaggi variopinti e minacce letali per dar un contesto a combattimenti sfrenati. In questo senso, 2 Black non tocca sostanzialmente nulla rispetto a quanto visto in Sigma 2. Vengono riproposti gli scenari aggiuntivi legati a Rachel, Momiji ed Ayane che approfondiscono alcuni retroscena ma, soprattutto, permettono di arricchire l’offerta con collaterali divertissement. Proprio Sigma 2 è il principale riferimento sul quale 2 Black è stato edificato, potenziato dalle possibilità dell’Unreal Engine 5. Per l’esattezza, tutte le versioni del gioco sono dotate dei software Lumen e Nanite (rispettivamente per la gestione di luci e caricamento dei dati) che supportano il rendering del motore grafico Epic Games.

Su PlayStation 5, i giocatori possono scegliere tra 60 e 120 fps utilizzando il ridimensionamento dinamico della risoluzione e l’upscaler TSR. La risoluzione viene sovracampionata a 4K nella modalità a 60 fps, mentre quella a 120 fps punta invece a 1080p. Sinceramente ci sentiamo di sconsigliare quest’ultima ipotesi, visto il sacrificio della risoluzione al costo di performance non proprio granitiche. Viceversa i 60 fps permettono a 2 Black di essere, da un punto di vista prestazionale (nonché di impatto grafico), la migliore versione attualmente esistente del titolo. Dal punto di vista della presentazione appaiono evidenti i passi avanti compiuti rispetto al materiale di partenza, sebbene ad un costo di spazio di installazione davvero esoso (circa 80 GB, decisamente tanti). Ma come è invecchiato ludicamente NINJA GAIDEN 2?

La battaglia ricomincia.

Vino dannato o d’annata?

Con molta più sorpresa di quello che ci saremo potuti attendere, 2 Black permette di apprezzare forse più oggi che nel biennio 2008 / 2009 le sue migliori caratteristiche action. In un panorama videoludico che in poco meno di vent’anni ha visto rarefarsi gli action puri in favore di più indulgenti action RPG o veri e propri nuovi generi come i soulslike, 2 Black rappresenta un pregevole ritorno al passato. Un’esperienza orgogliosamente lineare e frenetica, con un gameplay lontano dalle declinazioni stylish e più orientato alla concretezza del posizionamento e della rapidità d’azione.

Il fulcro del gioco si basa infatti tutto sul ritmo dei combattimenti, sulla necessità di trovare gli spazi giusti ed approfittarne per decimare gli avversari. Distrarsi costa caro, con game over che subentrano rapidamente grazie all’aggressività degli avversari. Nella sua lotta, Ryu può contare su un vero e proprio arsenale di armi, abilità e magie con le quali infliggere punizioni esemplari agli avversari. Fino al ritorno del sangue e degli smembramenti, una delle caratteristiche visive più iconiche dell’originaria versione per Xbox 360. Caratteristica censurata con aspre critiche nel successivo Sigma 2, sostituita da impalpabili nuvolette di vapore viola (passate tristemente alla storia).

Il gameplay paradossalmente si apprezza più oggi che quasi vent’anni fa.

Nonostante sia, di fatto, uno dei combat system più caratteristici della storia del gaming, esso “sconta” alcuni limiti. Tali da renderlo rendono meno caleidoscopico di altri esponenti del genere. Come anticipato, in 2 Black non si bada al sottile e si deve necessariamente essere pragmatici. Un elemento presente da sempre, che porta i giocatori a ragionare più su movimenti ed aperture piuttosto che sullo stile e varietà degli attacchi. Alcune abilità diventeranno il vostro mantra (su tutti, il classico Izuna Drop) fino a diventare delle efficienti e meccaniche macchine da guerra. Un’esperienza dunque lontana da quella proposta, ad esempio, da Devil May Cry o da Bayonetta. Proprio per questo motivo, NINJA GAIDEN 2 Black potrebbe risultare un’esperienza sostanzialmente diversa, non necessariamente migliore o peggiore (anche se occorre necessariamente una patch che possa migliorare l’input lag, che si fa sentire alle difficoltà superiori).

Alcuni difetti restano invece ancora lì, oggi come tanti anni fa. A partire dalla gestione della telecamera, vera e propria croce che la serie ha portato sulle spalle da sempre. Movimenti repentini, tendenza a perdere alcune azioni a schermo, esigenza di ritoccare l’inquadratura spesso manualmente e molto altro. Descritta così sembra peggio di quello che è, visto che poi all’atto pratico basta poco per abituarsi. Tuttavia questo aspetto poteva essere attenzionato in 2 Black. Così come poteva essere l’occasione giusta per creare la giusta sintesi tra NINJA GAIDEN 2 e Sigma 2.

Non sottovalutate i boss ma tranquilli: la difficoltà estrema del primo NINJA GAIDEN è lontana.

C’era una volta Itagaki

L’annuncio di NINJA GAIDEN 2 Black ci ha dato poco tempo per fantasticare sulla fusione perfetta tra le migliori caratteristiche delle differenti incarnazioni del titolo.

L’originario NINJA GAIDEN 2 uscito per Xbox 360 fu un’opera iconica nella sua imperfezione. Non solo per l’estetica sanguinolenta ma anche per un gameplay incredibilmente severo basato sulla efferatezza numerica degli avversari. Una quantità tale da mettere in difficoltà l’hardware Microsoft dell’epoca, ma che veniva compensato dalla scarsa salute di ciascuna minaccia. Il titolo presentava così un elevatissimo ritmo, con decine di insidie mortali a schermo che potevano essere decimate in poco tempo grazie all’abilità del giocatore. NINJA GAIDEN Sigma 2 andò ad alterare questo bilanciamento, con non poche polemiche. Vennero drasticamente ridotti i nemici a schermo, innalzata la loro salute massima, ribilanciate le armi e persino gli oggetti vennero riposizionati. Il risultato era un’esperienza decisamente più permissiva che tuttavia aveva smarrito la frenetica impronta lasciata da Tomonobu Itagaki.

Il ritorno di sangue e smembramenti vendica la censura di NINJA GAIDEN Sigma 2.

NINJA GAIDEN 2 Black tenta una sintesi delle due versioni, partendo dalla base di partenza di Sigma 2. Purtroppo infatti il codice sorgente dell’originario titolo Xbox 360 è andato perduto. Ed in un certo senso, lo porta a compimento. I nemici sono stati infatti aumentati, così come ridotta la loro forza vitale. Altresì viene rivisto l’arsenale di Ryu Hayabusa ed alcuni nemici sono stati rimossi (le celeberrime statue del Sigma 2). Tutto bellissimo no? Tendenzialmente si. Ma la sensazione è che gli sviluppatori non abbiano voluto gettare il cuore oltre l’ostacolo abbracciando completamente le features che resero tanto amato l’originale NINJA GAIDEN 2. La difficoltà generale è così ancora troppo bassa, il furore del combattimento è ancora lontano da quello dei fasti del capostipite, i nemici sono ancora pochi ed assorbono troppi danni.

Un vero peccato per un’operazione che poteva meritarsi l’etichetta di vero e proprio miracolo con quel tanto in più di coraggio. Ma al di là della piccola delusione per ciò che poteva essere, non c’è da rattristarsi così tanto. NINJA GAIDEN 2 Black è il primo passo verso l’auspicabile ritorno della serie sui palcoscenici più importanti, con una dimostrazione evidente di come un’esperienza ludica di qualità possa invecchiare con assoluta grazia. Chissà che poi questo possa segnare anche un primo segnale per una potenziale rinascita del genere action. Sicuramente corriamo troppo e fantastichiamo ad occhi aperti. Ma d’altronde, un mese fa nessuno pensava di divertirsi nuovamente con Ryu Hayabusa, no?

Commento finale

NINJA GAIDEN 2 Black segna l’imprevedibile ritorno di Ryu Hayabusa, quando oramai sembrava essere confinato solo ai ricordi di qualche generazione videoludica fa. Invece, eccolo che appare dal nulla come un guerriero che fa delle ombre la sua vocazione, con Team Ninja che ci riprone una rimasterizzazione in Unreal Engine 5. Gagliardo e divertente forse più oggi che a suo tempo, complice un panorama che ha visto la rarificazione degli action puri, ci troviamo di fronte ad un sensibile passo avanti rispetto a Sigma 2. Allo stesso tempo tuttavia, le caratteristiche che hanno reso indimenticabile ed indimenticato il capitolo uscito per Xbox 360 non sono state riproposte, concretizzando di fatto un’occasione persa per realizzare la vera edizione definitiva del titolo. NINJA GAIDEN 2 Black resta, ad ogni buon conto, un glorioso ritorno per il franchise in attesa di poter accogliere a braccia aperte il quarto capitolo a fine anno.

Metal Gear Solid Delta: Snake Eater, c’è una data di uscita!

0

L’attesa per Metal Gear Solid Δ: Snake Eater potrebbe essere quasi finita. Secondo un’indiscrezione emersa dal PlayStation Store, il remake del leggendario capitolo della serie Metal Gear Solid potrebbe arrivare prima del previsto.

La data di uscita : quando arriverà il remake?

Annunciato nel 2023, Metal Gear Solid Delta: Snake Eater rappresenta il ritorno di uno dei capitoli più amati della serie. Il remake, sviluppato con l’Unreal Engine 5, promette di offrire un comparto grafico rinnovato e meccaniche di gioco modernizzate, pur mantenendo intatta l’essenza dell’originale.

Il leak sul PlayStation Store sembra suggerire che lo sviluppo del titolo stia procedendo senza intoppi, mostrando come data di uscita il 28 agosto 2025.

Il trailer contiene diverse nuove sequenze del remake, ma la rivelazione più entusiasmante è il ritorno della modalità Snake vs. Monkey, amata dai fan del gioco originale.

Non è ancora chiaro se questa modalità sarà esclusiva per PlayStation (anche se è probabile), ma nel video si può vedere l’iconica scimmia di Ape Escape correre nella giungla. Il ritorno di Snake vs. Monkey era qualcosa che molti fan speravano di vedere, ma su cui c’erano dei dubbi, considerando il lungo silenzio della serie Ape Escape negli ultimi anni.

Possibile annuncio durante il prossimo State of Play?

Con l’avvicinarsi di un possibile evento State of Play previsto per febbraio, secondo diverse indiscrezioni, è probabile che Sony e Konami approfittino dell’occasione per rivelare nuovi dettagli su Metal Gear Solid Delta: Snake Eater, confermando – o smentendo – la data di uscita trapelata.

Fishing, il trick-building di Friedemann Friese, arriva ufficialmente in Italia

0

Giochi Uniti ha confermato oggi che Fishing, il nuovo gioco trick-building ideato da Friedemann Friese, arriverà in Italia nel corso della primavera.

Il designer tedesco, che ha lavorato a titoli come Power Grid e Friday, è particolarmente noto per abbinare soluzioni interessanti di gameplay interessante a temi stravaganti, oltre per la sua eccentrica predilezione per il colore verde. Lo stesso Fishing si è distinto nel 2024 per le sue meccaniche intriganti, ottenendo un ottimo score di 7.3 su Board Game Geek.

Fishing, adatto dagli otto anni in su per gruppi da tre a cinque giocatori per partite da circa trenta minuti, arriverà in Italia grazie all’editore Giochi Uniti.

In Fishing fai punti con le carte che vinci, ma dovrai continuare a giocare con le carte ottenute.

Se durante un round non prendi abbastanza carte, dovrai pescarle carte dal mazzo Oceano.

A fine partita, vince chi ottienre il maggior numero di punti, ma… quante carte dovrai pescare dal mazzo Oceano per farcela?

Kingdom Come: Deliverance 2, Guida : come ottenere l’incredibile set “Warhorse Armour”

0

Per celebrare il lancio di Kingdom Come: Deliverance 2, Warhorse Studios e Twitch hanno stretto una partnership per diverse campagne che permetteranno ai giocatori di ottenere succose ricompense in-game che includono nuove armature, scudi e decorazioni per il cavallo. Le campagne in questione si terranno nel corso del mese di febbraio 2025, a partire dal set (davvero notevole) “KCD2 Warhorse Armour“.

Potrebbe interessarvi: 

Se vi state chiedendo come ottenere questo meraviglioso set, siete nel posto giusto. Ecco come potete ottenere questo “bottino” di Kingdom Come: Deliverance 2

Programma delle campagne di febbraio

L’attuale campagna di drop su Twitch di Kingdom Come: Deliverance 2 è disponibile dal 4 febbraio al 12 Febbraio 2025. 

Le altre due campagne saranno disponibili nelle seguenti date:

  • Dall’11 febbraio 2025 al 17 febbraio 2025 – Set Armatura del Borseggiatore (Cutpurse Armour Set)
  • Dal 18 febbraio 2025 al 24 febbraio 2025 – Corona Fiorita (Flowered Wreath)

Come riscattare i drop di Twitch per Kingdom Come: Deliverance 2

I giocatori devono creare un account PROS, che dovrà essere collegato a Kingdom Come: Deliverance 2 e successivamente a Steam.

  1. Avviate Kingdom Come: Deliverance 2 e cliccate su Contenuti scaricabili.
  1. Qui, selezionate Account PROS. Ora, potete inquadrare il QR code mostrato per aprire il link oppure premere F1 nel gioco per accedere direttamente alla pagina sul web.
  2. Create un account PROS e avrete l’opzione per collegarlo a Kingdom Come: Deliverance 2.
  3. Collegando l’account, riceverete immediatamente il Lords of Skalitz Caparison, un elegante copricapo per il vostro cavallo.

Dopo aver completato questi passaggi, andate al seguente link per collegare il vostro account PROS con Twitch.

Una volta che avete collegato l’account PROS a Kingdom Come: Deliverance 2 e a Twitch, accedete a qualsiasi streaming di Kingdom Come: Deliverance 2 con i Drop attivi e guardatelo (o lasciatelo in sottofondo) per il tempo richiesto.

Nello specifico:

  • 30 minuti – Warhorse Waffenrock
  • 1 ora – Maniche Brigandine
  • 1 ora e 30 minuti – Guanti da cavallo da guerra
  • 2 ore – Tappa Brigandina
  • 2 ore e 30 minuti – Stivali da cavallo da guerra
  • 3 ore – Warhorse Caparison
  • 3 ore e 30 minuti – Scudo Warhorse
  • 4 ore – Bacinetto da cavallo da guerra
  • 4 ore e 30 minuti – Warhorse Pourpoint

Potete monitorare i progressi dei Drop accedendo a > Profilo > Drop > Inventario di Twitch.

Dopo aver raggiunto il tempo richiesto, vedrete comparire il pulsante “Riscatta Ora” sulla stessa pagina, sopra gli oggetti.

Una volta riscattati, tutti i contenuti PROS saranno disponibili nel vostro forziere condiviso dopo aver completato la missione “Laboratores”.

Questi forzieri condivisi possono essere trovati acquistando un alloggio che includa un forziere condiviso in alcune taverne selezionate.

In alternativa, potete trovarli seguendo la quest principale: il forziere condiviso sarà nella stanza che il mugnaio locale e il fabbro vi permetteranno di usare dopo aver completato alcune delle loro missioni.

Vi ricordiamo che in futuro ci saranno altre campagne e drop, che aggiungeranno nuovi equipaggiamenti e ricompense che i giocatori potranno riscattare.

Recensione Per la Corona, astuzie ed inganni nella corsa al trono!

0

Cosa accade quando casate dell’alta borghesia decidono di sporcarsi le mani… Per la Corona? La risposta arriva con il nuovo titolo Asmodee Italia ideato dal prolifico Maxime Rambourg, autore di apprezzati giochi da tavolo come Dracula vs Van Helsing e The LOOP.

In questo titolo, i giocatori vengono posti al centro di una lotta per il trono, in cui famiglie nobiliari si contendono la conquista del potere con ogni mezzo lecito… ma soprattutto illecito. Gestire le proprie ricchezze per restare la dinastia più influente sarà il vostro obiettivo, difendendosi al contempo dalle avide mire degli avversari. Per farlo, occorrerà ricorrere con astuzia alla forza dei mercenari, all’abilità dei briganti nonché alle insidie della magia. Ma attenzione: eventi imprevedibili potrebbero costringere ciascuna casata a compiere scelte disperate, tra sgambetti e tradimenti.

Per la Corona è disponibile al prezzo di € 34,99 dal 17 Gennaio nei negozi fisici e presso i rivenditori online (come Amazon), edito da Asmodee Italia.


Confezione di vendita

Per la Corona mostra un altissimo livello di cura ed attenzione fin dal primo approccio col suo packaging, compatto ma incredibilmente dettagliato.

Nonostante una ricchezza e particolarità delle proprie componistiche interne (ci arriveremo), il gioco si presenta con una confezione sorprendentemente contenuta. Le sue dimensioni sono infatti 29,5 cm di altezza per 23 cm di lunghezza, oltre che 5,3 cm di profondità. Un formato sobrio in grado di catturare l’attenzione grazie all’artwork della copertina, che anticipa l’ottimo lavoro svolto nella direzione artistica.

Tuttavia, è l’unboxing vero e proprio che permette di apprezzare la dedizione nella realizzazione e nel confezionamento di Per la Corona. A partire da una chicca. L’interno del coperchio è infatti illustrato come una parete espositiva, con i ritratti dei patriarchi (o matriarche) delle cinque famiglie del gioco. Ma sono altresì presenti anche le foto di Maxime Rambourg nonché dell’artista Paul Mafayon. Si tratta di un attestato alla presentazione del prodotto, che anticipa la passione ed il gusto come tratti comuni all’intero prodotto.

Al momento dell’apertura, troviamo il regolamento che illustra in poche ma cristalline pagine le regole del gioco. Assieme ad esso, un QR code che permette di avere accesso alle esclusive missioni reali per aggiungere nuove sfide alle partite. Proseguendo troviamo il tabellone principale, tre fustelle dalle quali ricavare tutti i segnalini, sette forzieri (cinque per ciascuna casata, più uno dedicato alle carte e l’ultimo che ospiterà la riserva generale), 62 carte (di cui sette Evento, le restanti Mercenari), 32 bustine protettive, cinque pedine in legno ed un dado speciale.

Un insieme piuttosto consistente di materiali in cui a colpire è la metodica e l’eleganza di ciascuna componente. Al di là degli immancabili segnalini in cartoncino, a sorprendere da subito sono i forzieri che costituiscono elemento fondante dell’esperienza di Per la Corona. Ricchi di dettagli e ben realizzati, essi trovano un perfetto alloggiamento all’interno della confezione… forse anche troppo. Tendono infatti ad entrare in maniera fin troppo calzante, creando qualche grattacapo per estrarle. Ma la meticolosità produttiva è evidente. Dalle illustrazioni presenti sulle pedine in legno agli artwork di ciascun mercenario, passando per i dettagli presenti all’interno di ciascun forziere.

Regole della partita

Concluso il setup iniziale (efficacemente riassunto dal regolamento), le regole di Per la Corona si espongono in maniera piuttosto schematica. La lotta per il trono del regno si svolge in un massimo di quattro turni. Ciascuno di essi prevede a sua volta tre fasi distinte: Reclutare, Rivelare e Fine del Round.

Ciascun giocatore dispone fin dall’inizio di un ricco patrimonio. Esso è composto da dieci Rubini ed un Cimelio di Famiglia, un bene da poter impegnare nelle fasi avanzate (dal valore di ulteriori dieci Rubini). Le famiglie vengono estratte casualmente e le loro rispettive pedine disposte sul tabellone nella Galleria dell’Influenza. Il posizionamento stabilisce l’ordine in cui ciascun giocatore potrà fare le sue decisioni nella fase Reclutare, ma attenzione. Maggiore sarà l’Influenza, minore sarà la dotazione iniziale di Monete con le quali poter assoldare Mercenari. Nella prima fase infatti ogni giocatore dovrà scegliere quali individui assoldare. Essi potranno essere pagati in Monete o, laddove non disponibili, in Rubini (il tasso è 1:1). Ciascuno di essi avrà diverse abilità, come permettere di guadagnare ricchezze, farle perdere agli avversari, inviare banditi o alterare l’Influenza. Le carte Mercenario così scelte verranno inserite all’interno delle rispettive bustine protettive recanti l’emblema di famiglia.

Quando ciascun giocatore avrà fatto la sua scelta, le carte verranno inserite all’interno di un mazzo condiviso ed inizierà la fase Rivelare. Una alla volta, ciascuna carta verrà scoperta e dovranno essere applicati i suoi effetti. Oltre ai Mercenari, sono presenti ulteriori carte Evento che riguarderanno tutti i partecipanti. Ad esempio, l’Evento Scandalo comporta la perdita di Rubini per ciascun giocatore a seconda del loro posizionamento nella Galleria dell’Influenza.

Finite le carte da rivelare, inizierà la breve fase Fine del Round. Essa permetterà di rinfoltire la platea dei Mercenari assoldabili, predisporre il mazzo condiviso e ripartire con un nuovo turno. Alla fine del quarto (o prima, in caso uno dei giocatori finisca i Rubini), il giocatore che avrà accumulato più pietre preziose sarà incoronato sovrano.

L’esperienza di gioco

La nostra esperienza in compagnia di Per la Corona si è rivelata estremamente soddisfacente sotto ogni punto di vista, legittimando la sua nomination tra i candidati al prestigioso premio As d’Or 2025.

Grazie ad un regolamento estremamente chiaro e strutturalmente semplice, ogni giocatore può calarsi nelle dinamiche di gioco in breve tempo ed iniziare a pianificare le proprie mosse vincenti. Si tratta di un pregio che merita un plauso particolare, soprattutto per avvicinare il pubblico meno avvezzo al ragionamento strategico in favore del marasma tipico dei filler. Per la Corona riesce così a mescolare sapientemente la stratificazione di un deckbuilding all’immediatezza dei party game, per un risultato che permette di considerarlo una perfetta proposta entry level verso titoli più complessi ed articolati.

Contrariamente a quello che si potrebbe temere, l’interazione è elevata in ciascuna fase di gioco. Reclutare i propri Mercenari richiede un’attenta valutazione delle ricchezze a disposizione, nonché un’attenta riflessione sulle strategie in atto da parte degli altri giocatori. Ma è nella fase Rivelare successiva che Per la Corona evidenzia la coinvolgente rapidità delle sue meccaniche, con ogni giocatore chiamato ad effettuare scelte legate agli effetti di ciascuna carta. Il ritmo diventa così incalzante, mentre dispetti ed astuzie si mescolano davanti ad eventi talvolta attentamente pianificati, talvolta completamente inattesi.

Per la Corona

Giocare con il giusto gruppo di giocatori permette ovviamente di trarre il massimo dall’esperienza di Per la Corona, che risulta perfettamente godibile in ciascuna delle configurazioni previste. Dai tre ai cinque giocatori possono sfidarsi per un posto sul trono, per risultati sempre avvincenti, freschi e divertenti. Per la nostra esperienza in compagnia del titolo di Maxime Rambourg, abbiamo riscontrato che le partite con cinque giocatori sono le più dinamiche ed imprevedibili, pur contenendo alcuni potenziali paradossi.

Al di là di una durata media delle partite che tende a crescere sensibilmente rispetto all’indicazione del produttore (in questi casi si va ben oltre la mezz’ora), a seconda dell’andamento delle partite ci siamo infatti ritrovati davanti ad una penuria di segnalini. Forse si tratta di mera sfortuna, ma i token relativi ai Banditi Mascherati tendono a terminare prima che la Riserva venga rifornita. Nulla di grave (tenere a mente un numero non è certo un problema), ma forse è un segnale che le partite a quattro giocatori potrebbero risultare più equilibrate anche dal punto di vista della componentistica a disposizione.

Un male necessario è invece quello che coinvolge la dinamica delle bustine protettive. Se da un lato il loro uso è fondamentale ai fini dello svolgimento delle partite (ed al contempo permette di proteggere dall’usura le carte stesse), dall’altro lato si crea il problema del setup. Quando infatti terminerete una partita, dovrete necessariamente “sbustare” tutte le carte per riportarle alla condizione neutra di partenza, nonché suddividere nuovamente le stesse e le bustine protettive. Si tratta di un procedimento inevitabile (che scopre anche il fianco nei confronti di potenziali danneggiamenti delle bustine, fortunatamente presenti in copie extra nella confezione), che tuttavia deve essere tenuto a mente per le sessioni di gioco.

Commento finale

Se il mattino ha l’oro in bocca, Per la Corona conferma un ottimo avvio di annata per Asmodee Italia. Il titolo, ideato dal prolifico Maxime Rambourg e stupendamente illustrato da Paul Mafayon, legittima la propria nomination nell’ambito del prestigioso premio As d’Or 2025 con una divertentissima esperienza che mescola deckbuilding e party game. Grazie a regole semplici ed accessibili, ad un ritmo incalzante e ad una componentistica di alta qualità, Per la Corona riesce ad essere il perfetto anello di congiunzione tra titoli adatti a tutti e prodotti maggiormente complessi. Cosa sarete disposti a fare per sedere sul trono più alto del regno?

Si ringrazia Asmodee Italia per il gioco

Devil May Cry Remake in arrivo? Un nuovo indizio sembrerebbe confermarlo

0

Un nuovo indizio potrebbe suggerire che Capcom stia lavorando a un remake del primo Devil May Cry. Questo grazie ad alcune dichiarazioni di Daniel Southworth, attore che presta la voce a Vergil nella serie.

L’indiscrezione arriva da Daniel Southworth, ma l’evento risale a mesi fa

Durante il Power Morphicon 2024, evento celebrativo per il 20° anniversario di Devil May Cry tenutosi lo scorso agosto, Southworth ha rilasciato alcune dichiarazioni che hanno acceso le speculazioni su un possibile ritorno del primo capitolo della serie.

Tuttavia, queste affermazioni sono emerse solo di recente, a distanza di cinque mesi, grazie a una segnalazione del sito The Nerd Stash, che ha riportato un video dell’intervento dell’attore.

Secondo quanto riportato, Southworth ha affermato: “«In realtà, ho appena finito di lavorare su un videogioco tre o quattro settimane fa. Non voglio dire i titoli, perché sono noto per ‘spifferare’ troppo… ma mi hanno chiesto di fare la mia voce come era nel 2004 o giù di lì.»

Southworth ha poi aggiunto un ulteriore dettaglio che ha catturato l’attenzione dei fan: «[Mi hanno chiesto] ‘Riesci a fare la versione giovane di Vergil?’ E questa è stata una sfida.»

Un remake in arrivo o solo speculazioni?

Queste dichiarazioni hanno portato molti a pensare che l’attore possa essere coinvolto in un remake di Devil May Cry, magari utilizzando il RE Engine, sulla scia dei recenti remake di Resident Evil. Tuttavia, bisogna prendere queste informazioni con cautela: Southworth ha lavorato a diversi progetti videoludici e potrebbe riferirsi a un altro titolo completamente scollegato dalla saga di Capcom.

Del resto, il calendario delle uscite di Capcom è piuttosto solido, anche con un nuovo Onimusha (e il remaster del 2) previsto per il 2026. Nel frattempo, chi volesse riscoprire le ultime avventure di Dante e Vergil può dare un’occhiata alla nostra recensione di Devil May Cry 5, titolo che ha segnato il ritorno in grande stile della serie.

L’idea di un rifacimento del primo Devil May Cry, o magari del prequel Devil May Cry 3, non sembra comunque così improbabile, soprattutto considerando la strategia di Capcom degli ultimi anni.

Per il momento, Capcom non ha rilasciato alcuna dichiarazione riguardo a un possibile remake della serie.

Jurassic World – La Rinascita, ecco il primo trailer ufficiale

0

La prossima estate, a tre anni dalla conclusione della trilogia di Jurassic World, di cui ogni film ha superato il miliardo di dollari al botteghino mondiale, l’intramontabile serie di Jurassic si evolve verso una nuova e sorprendente direzione con Jurassic World – La Rinascita. Il film è prodotto esecutivamente da Steven Spielberg, Denis L. Stewart e Jim Spencer. Il primo trailer ufficiale – insieme al poster del film – è stato pubblicato quest’oggi e potete guardarlo qui di seguito:

Con l’iconica Scarlett Johansson, il talento emergente Jonathan Bailey e il due volte vincitore dell’Oscar Mahershala Ali, questo nuovo capitolo ricco di azione vede un’intrepida squadra in corsa per assicurarsi i campioni di DNA delle tre creature più colossali tra terra, mare ed aria. Il film, interpretato anche dalle acclamate star internazionali Rupert Friend e Manuel Garcia-Rulfo, è diretto dal dinamico regista Gareth Edwards (Rogue One: A Star Wars Story) dalla sceneggiatura di David Koepp, sceneggiatore originale di Jurassic Park.

Sinossi

Cinque anni dopo gli eventi di Jurassic World – Il Dominio, l’ecologia del pianeta si è dimostrata in gran parte inospitale per i dinosauri. Quelli rimasti, vivono in ambienti equatoriali isolati con climi simili a quelli in cui prosperavano un tempo. Le tre creature più gigantesche di quella biosfera tropicale possiedono la chiave per un farmaco che porterà miracolosi benefici salvavita all’umanità.

Cast

La candidata all’Oscar Johansson interpreta l’esperta di operazioni segrete Zora Bennett, incaricata di guidare una squadra specializzata in una missione top-secret per ottenere materiale genetico dai tre dinosauri più imponenti del mondo. Quando l’operazione di Zora si incrocia con una famiglia la cui spedizione in barca è stata travolta da predatori acquatici preistorici, si ritrovano tutti bloccati su un’isola dove si troveranno faccia a faccia con una sinistra e scioccante scoperta che è stata nascosta al mondo per decenni.

Ali è Duncan Kincaid, il più fidato leader della squadra di Zora; il candidato all’Emmy e vincitore dell’Olivier Award Jonathan Bailey (Wicked, Bridgerton) interpreta il paleontologo Dr. Henry Loomis; il candidato all’Emmy Rupert Friend (Homeland, Obi-Wan Kenobi) appare come il rappresentante di Big Pharma Martin Krebs e Manuel Garcia-Rulfo (The Lincoln Lawyer, Assassinio sull’Orient Express) interpreta Reuben Delgado, il padre della famiglia dei civili naufraghi.

Il cast comprende Luna Blaise (Manifest), David Iacono (L’estate nei tuoi occhi) e Audrina Miranda (Lopez vs. Lopez) nel ruolo della famiglia di Reuben. Nel film compaiono anche, come membri delle squadre di Zora e Krebs, Philippine Velge (Station Eleven), Bechir Sylvain (BMF) e Ed Skrein (Deadpool).

Jurassic World – La Rinascita arriverà nei cinema il 2 luglio 2025!

Il party game Happy Mochi esce a Marzo

0

Asmodee Italia ha confermato oggi che Happy Mochi, il party game ideato da Johan Benvenuto e Romaric Galonnier, uscirà nei negozi fisici e presso i rivenditori online tra poche settimane.

Il titolo promette di fare della freschezza e velocità i suoi punti di forza, grazie anche alla sua tascabilità. Interessanti altresì le firme dietro questo gioco da tavolo: Benvenuto è infatti il designer dietro l’astratto Harmonies, mentre Galonnier vanta un ampio palmares che comprende altresì la partecipazione alla realizzazione del recente Intrighi a Corte.

Happy Mochi verrà distribuito a Marzo da Asmodee Italia e sarà rivolto ad un pubblico dagli otto anni in su, per partite da due a sei giocatori per partite da circa venti minuti.

In Happy Mochi, tutte le carte devono essere giocate in coppia e non si può mai riorganizzare la mano.

Per giocare, è necessario seguire le restrizioni di valore, a meno che non si abbiano due carte uguali! In questo caso, gridate “Happy Mochi!” e infrangete tutte le regole!

Le abilità speciali e l’abbinamento dei colori aggiungono un ulteriore livello di divertimento a questo party game dolce e strategico, in cui fortuna e tattica vanno di pari passo.

Kingdom Come: Deliverance 2, guida: Come e dove trovare il cane Mutt

0

Una volta terminato il tutorial e l’opening di Kingdom Come: Deliverance 2, otterrete automaticamente la missione secondaria Mutt. Nello specifico, dovrete trovare il vostro fidato cane, esplorando e chiedendo alle persone se lo hanno visto nelle città e nei villaggi vicini.


Potrebbero interessarvi:


Ma prima di questo, dovete tornare nel luogo dove lo avete visto l’ultima volta. Dirigetevi a ovest, vicino alla casa di Bozhena e oltrepassatela, seguendo il sentiero che costeggia il corso d’acqua.

Dopo più di qualche metro, troverete un cervo morto che è stato morso da “qualcosa”. Supponendo che sia stato Mutt, dovrete quindi tornare da Bozhena e chiedere se lo ha visto. Dopo aver parlato con lei, potrete chiederle del cane.

Sfortunatamente, dirà di non averlo visto, ma vi indirizzerà alla Zhelejov Wagoners’ Inn per vedere se qualcuno lì ha sentito qualcosa. Vi parlerà anche di alcuni pescatori lì vicino che potrebbero darvi delle informazioni utili. Per prima cosa, recatevi alla locanda a nord di Zhelejov: è la più vicina.

Parlate con l’oste, Lawrence nella locanda (o nella sua casa accanto se è mattina presto o sera). Potete chiedergli se ha visto Mutt, ma non avrà nessun indizio fondamentale se non quello che alcuni lupi si sono nascosti lì vicino, il che suggerisce che Mutt potrebbe essere con loro.

Poiché questa pista non fornisce informazioni utili, dirigetevi a nord-ovest di Zhelejov, vicino a Vidlak. Qui, troverete un pescatore e sua moglie in una casa sul lago Vidlak; parlate con loro di Mutt.

Sfortunatamente, il pescatore non avrà granché da dirvi su Mutt, ma vi indirizzerà a Siegfried, il pastore locale, che potrebbe saperne di più. Siegfried è collocato a nord, quindi seguite il sentiero lungo il fiume verso l’alto finché non raggiungerete la sua casa. Vi racconterà di un branco di lupi con un cane e di come attirarli verso di voi.

Non vi darà una pecora da usare come esca, ma vi permetterà di usare il suo ariete: Ignatius. Ignatius non è il più intelligente del gregge, quindi non si preoccupa troppo se si mette nei guai. Potrete – in alternativa – anche usare carne normale di animali come esca o provare a trovare voi stessi il branco di lupi.

Ignatius assomiglia a qualsiasi altro ariete che si trova lì nei dintorni e non vi viene detto dove si trovi esattamente. Per trovare Ignatius, dovete dirigervi verso il recinto vicino alla capanna del pastore e nello specifico sul lato destro verso il cancello del recinto. Lì nel recinto o appena fuori, noterete un ariete che sembra uguale a tutti gli altri. Se vi avvicinate, vedrete la scritta Ignatius in basso a destra dello schermo, invece di ariete o pecora. Tutto quello che dovete fare è interagire 
con lui e lui sarà legato a voi, grazie alla carota che state trasportando. Ovunque andrete, lui vi seguirà.

Usare Ignatius è l’opzione decisamente più semplice. Con Ignatius o l’esca, dirigetevi a nord-ovest della casa di Siegfried e ditegli di sdraiarsi o piazzate voi stessi l’esca.

Nascondetevi nei cespugli lì vicino e attendete un po’ prima che i lupi si presentino. Cercate di ucciderli (o almeno di attirare la loro attenzione) prima che Ignatius muoia, altrimenti Siegfried non ne sarà troppo contento. Se avrete “catturato” la loro attenzione, i lupi e il cane vi attaccheranno.

Uccidetene uno o due finché gli altri non scapperanno via, oppure uccideteli tutti. Se non riuscirete a ucciderli tutti, dovrete mentire a Siegfried dicendogli che tutti i lupi sono morti. Più avanti, potrebbe sentirsi tradito da voi se vi dovesse incrociare di nuovo.

Sfortunatamente, Mutt non era con quei lupi. Se mentirete e sarete convincenti, otterrete dei Groschen e Siegfried vi dirà di chiedere al guardiacaccia Vostatek dove potrebbe essere Mutt.

Vostatek si trova appena a sud-ovest di Siegfried, vicino a dove si trova il pescatore che avete incontrato in precedenza.

Chiedetegli di Mutt e lui si ricorderà di un branco di lupi che si aggirava nei dintorni. Questo branco è appena a sud, vicino al Nomads’ Camp. Raggiungetelo tramite il sentiero a sud-ovest della casa di Vostatek, dall’altra parte del lago Vidlak. Potete quindi tornare indietro verso est fino al Nomads’ Camp.

Una volta raggiunta la caverna qui, vi riunirete a Mutt. Tuttavia, non è solo, poiché un branco di lupi lo seguirà fuori dalla caverna e dovrete ucciderli per assicurarvi che voi e Mutt sopravviviate.

Durante questo incontro di combattimento, potete uccidere i lupi con le armi, ma è un buon incontro iniziale per imparare alcuni dei comandi di Mutt, come aizzarlo contro nemici e animali. L’incontro è concepito proprio per usare questi comandi e impararli al meglio, quindi vale la pena di prenderci la mano.

Una volta che tutti i lupi saranno morti e/o altri saranno scappati, la missione sarà completata e finalmente avrete di nuovo Mutt al vostro fianco per il resto del gioco. Prima di andarvene, assicuratevi di saccheggiare la caverna da cui sono emersi i lupi, perché lì dentro c’è del buon bottino da usare o se preferite, vendere.

Kingdom Come: Deliverance 2, come eccellere nel combattimento e altri utili consigli per iniziare al meglio

0

Kingdom Come: Deliverance 2, l’epico GdR di Warhorse Studios, è ufficialmente disponibile. Si tratta di un titolo corposo, ricco di cose da fare e da scoprire: “Una vera e propria meraviglia. Fra realismo e accuratezza storica, senza disdegnare scanzonatezza e irriverenza, vi immergerete in un RPG open-world incredibile, vivo e coinvolgente (proprio come se vi trovaste lì, dritti nel medioevo), maggiormente rifinito rispetto all’originale del 2018, con un sistema di combattimento modificato e decisamente più intuitivo e funzionale, sistemi profondi e diversificati che incentivano ancora di più a ricercare un determinato stile di gioco, scenari davvero spacca mascella e (quasi) nessun bug o glitch durante le missioni“.

Potrebbero interessarvi:

Dopo il poderoso prologo, il mondo si apre parecchio. Può essere travolgente e potreste facilmente ritrovarvi in difficoltà se non vi preparate adeguatamente alle missioni iniziali del gioco. Dopotutto, Henry perde la maggior parte delle sue abilità e statistiche dopo il prologo, quindi dovrete affrontare le cose in modo intelligente se volete avere la meglio sul duro mondo di Kingdom Come: Deliverance 2.

Ecco alcuni suggerimenti che abbiamo messo in pratica per superare l’inizio del gioco con “relativa facilità”:

Saccheggiate tutto e tutti

Questo suggerimento è particolarmente utile subito dopo il prologo. Ricordate, Hans ha assassinato un uomo fuori dalla capanna di Bozhena e il suo cadavere è ancora lì. Saccheggiandolo otterrete un bel bottino di materiali di inizio gioco, tra cui un’armatura di base, un’arma e del cibo. Non dovete farvi scappare l’equipaggiamento gratuito in questa fase del gioco. Tuttavia, il consiglio è valido per la maggior parte della regione di Trosky in Kingdom Come 2Vendere l’equipaggiamento dei banditi che avete eliminato non è un modo rapido per fare soldi, ma dovete assolutamente risparmiare groschen all’inizio, il che rende importante saccheggiare e vendere tutto finché non avete fondi sufficienti.

Livellate le vostre capacità alchemiche

Quasi ogni abilità in Kingdom Come: Deliverance 2 è in qualche modo utile, ma l’alchimia è fondamentale durante le fasi iniziali. Concentrarsi su di essa all’inizio è una mossa intelligente perché la capanna di Bozhena ha un tavolo di alchimia e troverete un giardino di erbe aromatiche dietro la sua casa. Vi consigliamo di trascorrere abbastanza tempo al tavolo di alchimia per sbloccare l’abilità Segreto dell’equilibrio, la quale vi aiuterà leggermente in termini di preparazione delle pozioni. Assicuratevi altresì di visitare il tavolo di alchimia a West Troskowitz e di prendere la ricetta per una pozione di Artemisia. Questo vi dà una spinta di forza, rendendo i combattimenti iniziali un po’ più facili.

Spendente i punti talento

Già che siamo in tema di vantaggi iniziali, assicuratevi di usare i punti talento. Otterrete un nuovo vantaggio ogni due livelli di un’abilità. Il gioco vi invia una notifica nell’angolo in alto a destra che avete ottenuto un nuovo punto, ma è facile non accorgersene. Assicuratevi di controllare la scheda “Giocatore” per assicurarvi di non aver perso alcun punto talento. Rendono l’inizio del gioco molto più gestibile.

Incontrate un abitante del posto

Dopo che voi e Hans sarete usciti dalla forca a Troskowitz, noterete una mendicante di nome Bara. Come primo PNG che incontrerete dopo aver trascorso del tempo alla gogna, dovreste parlare con lei. Vi darà una bella panoramica della zona, e soprattutto, vi indicherà dove si trova Tomcat, uno spadaccino che dovrete assolutamente incontrare per migliorare nel combattimento.

Grappa del salvatore

Una volta che Bara ha aggiunto tutti i suoi segnalini alla vostra mappa, non dimenticate di andare alla capanna di Bozhena. Dovete fare scorta di Belladonna e Ortiche, due ingredienti fondamentali per preparare la Grappa del salvatore. Utilizzando il tavolo dell’alchimia all’esterno, dovrete preparare quanta più Grappa del salvatore possibile. Senza questa, l’unico modo per salvare la partita è dormire, nei momenti importanti di una missione (rischiando anche di commettere involontariamente qualche crimine) e quando uscite dal gioco. Quest’ultimo è un buon modo per salvare, ma ogni volta che lo farete andrete a sovrascrivere l’ultimo salvataggio. La Grappa del salvatore vi consente – invece – di creare slot di salvataggio a cui potrete tornare quando e se necessario.

Incontrate Radovan il fabbro

Una volta lasciata Troskowitz, recatevi dal fabbro a Tachov. Dopo aver incontrato Radovan, vi prenderà come suo apprendista, insegnandovi come forgiare una spada da caccia. Non solo vi darà un’altra opzione per l’arma, ma potrete anche creare equipaggiamento dal fabbro e venderlo per aumentare i vostri fondi. Inoltre, Radovan vi aiuterà a progredire nella missione principale, svelandovi altri utili suggerimenti per le prime fasi del gioco.

Prendete il vostro cavallo

Alla fine, Radovan vi manderà a Semine per trovare un carro merci che sarebbero dovuto essere spedite lì. Incontrerete Lord Gnarly che vi chiederà di aiutarlo a rintracciare i banditi che hanno rubato la merce. Prima di andarvene, avrete bisogno di un cavallo. Fortunatamente, c’è un modo semplice per ottenerne uno nelle stalle vicine.

Ora, prima di proseguire, potrete rubare i cavalli selvaggi a sud di Troskowitz, ma quei cavalli non verranno quando chiamati, il che li rende molto meno utilizzabili. Groom Ballatay a Semine ha attualmente il cavallo di HenryPebbles, nelle sue scuderie. Parlate con lui dopo aver parlato con Gnarly e se superate un controllo abilità abbastanza facile, Ballatay vi restituirà Pebbles quando selezionate “Sii ragionevole”. Detto questo, dovreste usare una Grappa del salvatore che avete creato in precedenza per salvare assicurarvi di poter ottenere Pebbles gratuitamente o dovrete sborsare ben 160 groschen.

Sebbene Pebbles sia ben lungi dall’essere il miglior cavallo del gioco, è più che utile all’inizio. Prima di passare al punto successivo, vi consigliamo di seguire la serie di missioni di Lord Gnarly fino alla fine. Eliminerete alcuni gruppi di banditi, che potrete saccheggiare liberamente e che vi permetteranno di migliorare ulteriormente le vostre finanze.

Allenatevi con Tomcat

Una volta terminata la missione di Gnarly ad Apollonia, torna a Semine e viaggiate fino al campo nomade a ovest. Qui troverete Tomcat (Micione) nell’arena di combattimento. Vi insegnerà gratuitamente tecniche di combattimento di base essenziali, come ad esempio come fare le combo. Dopo aver padroneggiato le basi e averlo sconfitto in un combattimento, vi insegnerà come fare il Master Strike.

Naturalmente sconfiggere Tomcat non è un gioco da ragazzi, quindi vi consigliamo di aspettare che le vostre abilità di Spada e Guerra siano intorno al livello 8. In questo modo potrete ottenere punti vantaggio come Veterano incallito e Colpo preciso.

Imparate la maestria dei ladri

Dopo aver imparato tutto quello che potete da Tomcat, è il momento di dirigersi al Lower Semine Mill. Qui incontrerete Miller Kreyzl. Vi chiederà di spostare un po’ di farina su un carrello, il che sembra noioso ma vale la pena farlo. In questo modo si avrà accesso alla sua serie di missioni che vi insegnerà le basi della furtività e del furto. Non solo ha una cassa su cui potete esercitarvi liberamente a scassinare le serrature, ma troverete anche un pugnale accanto alla cassa. Usandolo, gli atterramenti furtivi saranno molto più facili. Potrete anche imparare come borseggiare meglio e atterrare furtivamente.

Trovate Mutt

Infine, dovete rintracciare il migliore amico di Henry, Mutt. Questa è una missione lunga, quindi dovreste lavorarci man mano che procedete nell’avventura. Per rintracciare il cane, dovete aiutare il pastore che ha un problema con il lupo e poi andare alla casa del cacciatore. Da qui, dovete aiutarlo a trovare il suo cavallo, il che sta a significare che dovrete cimentarvi – più di una volta – nel combattimento. La maggior parte dei combattimenti vi consigliamo di farli di notte, sfruttate la copertura della notte per eliminarne silenziosamente il maggior numero possibile di nemici. Dopo aver riportato il cavallo al cacciatore, scoprirete finalmente dove si trova Mutt. È un prezioso alleato che può essere utilizzato in combattimento per distrarre i nemici e renderli vulnerabili agli attacchi. Assicuratevi solo di dargli da mangiare spesso per mantenere alto il suo livello di obbedienza.


Seguire questi suggerimenti vi darà una solida base per iniziare, rendendo l’avventura principale molto più facile da affrontare.



Monster Hunter Wilds, nuovo trailer e dettagli inediti sull’imminente open beta test

0

Capcom ha rilasciato il sesto trailer ufficiale per Monster Hunter Wilds, assieme a nuove informazioni sul secondo open beta test che inizierà il 6 Febbraio.

Nel trailer, che vi proponiamo di seguito, possiamo ammirare una nuova glaciale ambientazione nonché un mostro inedito chiamato Hirabami. Fanno inoltre capolino due creature appartenenti alla tradizione della saga: Nerscylla e Gore Magala.

Capcom ospiterà un secondo open beta test per Monster Hunter Wilds alla fine del mese, ed il producer Tsujimoto ha riservato un’altra sorpresa ai giocatori. I cacciatori potranno infatti sfidare Arkveld, il mostro di punta del gioco. Oltre alla possibilità di cacciare lo “Spettro Bianco”, il test introdurrà il ritorno del mostro Gypceros, l’area di addestramento del Campo Base e ulteriori funzionalità online, come le Lobby private e la modalità Giocatore singolo online.

Proprio come la beta precedente, anche questa includerà la creazione del personaggio con dati trasferibili, una missione storia e cacce in libertà con multiplayer multipiattaforma. Tuttavia, la stessa non conterrà le modifiche alle prestazioni ed al bilanciamento annunciate di recente, poiché il team di sviluppo è concentrato sull’implementazione di questi miglioramenti per l’uscita del gioco completo.

Tra le novità condivise nel corso dello Showcase dedicato, sono state mostrate varie caratteristiche speciali, tra cui la modalità Foto, le opzioni di personalizzazione ed il supporto per PlayStation 5 Pro. Queste ultime saranno disponibili al momento del lancio e offriranno tecnologie all’avanguardia come il ray-tracing e la PlayStation Spectral Super Resolution (PSSR) per una grafica ancora più coinvolgente.

Tutti i dettagli su orari e date della open beta li trovate qui. Monster Hunter Wilds sarà lanciato il 28 febbraio 2025 per PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC tramite Steam.

Age of Mythology: Retold annunciato per PlayStation 5 assieme all’espansione Immortal Pillars

0

Il publisher Xbox Game Studios e gli sviluppatori di World’s Edge, Forgotten Empires, Tantalus Media, CaptureAge e Virtuos hanno annunciato che il prossimo 4 Marzo lo strategico Age of Mythology: Retold arriverà su PlayStation 5 assieme alla espansione Immortal Pillars.

L’annuncio è stato condiviso con altri dettagli in merito agli appuntamenti brandizzati Age of Empires previsti per il 2025, tra cui l’ulteriore conferma dell’arrivo della Definitive Edition del secondo capitolo su PlayStation 5. Tra le novità, c’è altresì la conferma che dal 4 Marzo in poi tutti gli aggiornamenti riguardanti Retold sarà resi disponibili in simultanea su tutte le piattaforme, nonché tutti i giocatori potranno sfidarsi grazie al crossplay.

I preorder per PlayStation 5 sono attualmente disponibili. La versione standard digitale costerà € 29,99 mentre la Premium Edition € 49,99. Quest’ultima includerà cinque giorni di accesso anticipato, la prima espansione Immortal Pillars, la seconda ancora da annunciare nonché i pacchetti DLC “Gods Pack: Freyr” e “Legacy Deity Portraits Pack”.

Age of Mythology: Retold è già disponibile per Xbox Series, Xbox One e PC via Steam e Microsoft Store dal 4 Settembre 2024. Il titolo è altresì a disposizione degli abbonati ad Xbox Game Pass.

Capcom Fighting Collection 2 annunciata la data di uscita

0

Capcom ha ufficialmente annunciato la data di uscita Capcom Fighting Collection 2, una raccolta che riunisce alcuni dei più iconici titoli di combattimento della sua storia. Il gioco sarà disponibile a partire dal 16 maggio 2025 su PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch e PC (Steam).

Una nuova raccolta per gli amanti del fighting

Questa nuova Collection porta con sé una selezione ancora più ampia di titoli classici, offrendo un’esperienza nostalgica per i fan di lunga data e un’opportunità per i nuovi giocatori di scoprire alcune delle migliori produzioni della compagnia nel genere dei picchiaduro.

Lista dei giochi inclusi

  • Capcom vs. SNK: Millennium Fight 2000 Pro
  • Capcom vs. SNK 2: Mark of the Millennium 2001
  • Capcom Fighting Evolution
  • Street Fighter Alpha 3 UPPER
  • Project Justice
  • Power Stone
  • Power Stone 2
  • Plasma Sword: Nightmare of Bilstein

Tutti i giochi della collection supporteranno la modalità multiplayer online con rollback netcode, garantendo un’esperienza fluida nelle partite competitive. Inoltre, saranno disponibili modalità arcade migliorate, una galleria con artwork e colonna sonora, e funzioni di salvataggio rapido per facilitare la riproduzione dei titoli.

Capcom Fighting Collection 2 uscirà il 16 maggio 2025 su PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch e PC (Steam). I preorder son già disponibili e tra i bonus  vi sono le versioni riarrangiate di Soy Sauce for Geese e Rival Schools Medley di CAP-JAMS.

Questa raccolta rappresenta un’ottima occasione per i fan dei picchiaduro di riscoprire titoli che hanno fatto la storia del genere.


Recensione Symphonia, un’avventura epica su Nintendo Switch

0

Qualche mese fa, il nostro Vincenzo, aveva avuto modo di provare Symphonia, perla videoludica realizzata da Sunny Peak, studio indipendente composto da soltanto tredici sviluppatori e pubblicata da Head Up (Hell Pie, Pumpkin Jack). Dallo scorso 23 gennaio 2025, il gioco è stato pubblicato anche sull’ibrida di Nintendo. E sebbene non si faccia altro che “chiacchierare” sulla prossima Nintendo Switch 2 (che vi ricordiamo verrà ufficialmente presentata ad aprile), la quasi ormai pensionata console del 2017, riesce a dire ancora la sua, con titoli first e third parties davvero niente male. Symphonia è sicuramente fra questi; è un titolo che riesce a catturare l’essenza dei platform classici, che mixa al meglio l’esplorazione e la musica, suonate il violino, radunate i musicisti e risvegliate Symphonia. Gli elementi audiovisivi del gioco sono a dir poco memorabili e sono ciò che distingue Symphonia dai suoi contemporanei.

Symphonia è attualmente disponibile al prezzo di 19,99 € per PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch e PC.


Versione testata: Nintendo Switch


Trama e Ambientazione

La trama di Symphonia si sviluppa in un mondo fantastico in cui il giocatore e il suo gruppo di alleati (musicisti) sono chiamati risvegliare la mitica città meccanica. Nel regno di Symphonia, infatti, la musica rappresenta una fonte imprescindibile di vita ed energia. Ma da quando i fondatori e la loro orchestra sono scomparsi (non sappiamo perché i Fondatori se ne siano andati e il gioco non fa un gran lavoro nel spiegare le cose, dato che non usa alcun dialogo se non per i tutorial e per nuove abilità), gli abitanti sono divisi e il mondo è lentamente sprofondato nell’oblio. E se ci fosse un modo per formare una nuova orchestra? È questo il quesito a cui dovrà rispondere Philemon, il misterioso musicista di Symphonia.

Gameplay

Il gameplay di Symphonia è uno degli aspetti più apprezzati del titolo. Si tratta del classico platform bidimensionale “trial & error” (sulla falsariga di Celeste e Super Meat Boy per intenderci), dove ogni azione è legata al ritmo con un forte senso di dinamicità e coinvolgimento. Ogni errore può comportare la dipartita prematura del giocatore, ma la ripetizione delle sezioni permette di imparare (piuttosto agevolmente) le sequenze corrette per proseguire nell’avventura. Per farvi strada nel mondo di Symphonia (diviso in quattro aree principali), potrete avvalervi sia di un violino e sia di un arco; questi possono essere utilizzati non solo come strumenti ma anche per spostarvi: catapultavi da una parte all’altra del mondo di gioco e completare i livelli risolvendo le sfide platform propinate (fra piattaforme fragili, altre rotanti e altre ancora attivabili tramite pulsanti) e riattivando i macchinari in grado di infondere nuovamente vita ed energia al mondo. La difficoltà scalabile e i checkpoint ben collocati consentono di adattare la sfida al meglio; resta comunque un titolo sopra la media e per niente banale ma fortunatamente, Symphonia si è dimostrato essere un platform davvero preciso e fluido.

Grafica e Musica

Visivamente, Symphonia su Nintendo Switch fa un buon lavoro nel mantenere un’alta qualità grafica (a dir poco vibrante e colorata) pur riuscendo a far funzionare il gioco anche in modalità portatile (handheld). L’ambientazione è ben curata, con le aree ben distinte le une dalle altre. Il design delle città e dei paesaggi è vivido e ricco di dettagli, e anche se alcuni scenari possono sembrare un po’ troppo familiari e non particolarmente innovativi, il tutto risulta ben costruito, ricco di dettaglio e piacevole da percorrere.

La colonna sonora (ispirata al periodo musicale romantico e realizzata dal compositore Olivier Esman) è un altro punto forte del gioco: le musiche sono emozionanti e ben si adattano alle diverse situazioni, dalla quiete delle città al caos delle battaglie. Ogni brano riesce a trasmettere le giuste emozioni, migliorando ulteriormente l’immersione nel gioco. Da segnalare qualche calo repentino di frame rate durante il gioco e la mancanza della localizzazione in lingua italiana anche per la versione Switch.

Contenuti Extra e Longevità

Symphonia offre una discreta longevità (circa 3 ore). Sebbene il gioco sia altamente lineare ci sono alcuni sentieri nascosti che è possibile percorrere e che contengono quasi sempre un collezionabile.

Commento finale

Nel complesso, Symphonia per Nintendo Switch si conferma un platform di grande qualità, con una trama affascinante, un gameplay avvincente e una colonna sonora orchestrale memorabile. Sebbene il gioco non porti nulla di rivoluzionario rispetto ad altri titoli simili, la sua solidità e la sua capacità di coinvolgere il giocatore grazie alla musica lo rendono un’esperienza che vale la pena provare (considerando anche il fattore portabilità), specialmente per gli appassionati del genere.

Age of Empires II: Definitive Edition arriva ufficialmente su PlayStation 5

0

Il publisher Xbox Game Studios e gli sviluppatori di Forgotten Empires, Tantalus Media e Wicked Witch hanno confermato ufficialmente che Age of Empires II: Definitive Edition arriverà in primavera su PlayStation 5.

Il titolo uscirà insieme alla nuova espansione, che promette di aggiungere nuove civiltà e contenuti. Di seguito vi proponiamo il trailer relativo alla versione Xbox, seguito da un estratto dell’annuncio condiviso dagli sviluppatori.

Questa primavera, Age of Empires II: Definitive Edition, amato in tutto il mondo, farà il suo debutto su PlayStation 5. Insieme a questa uscita, verrà rilasciata una delle più entusiasmanti espansioni di contenuti scaricabili per Age of Empires II: Definitive Edition, ricca di nuovi contenuti, nuove civiltà per il gioco a gruppi e pronta per essere giocata insieme da tutti i giocatori su tutte le piattaforme: PC, Xbox e PlayStation 5. Anche se alcuni dettagli rimarranno segreti fino alla primavera, ecco un’anticipazione di ciò che sta per arrivare.

Age of Empires II: Definitive Edition è già disponibile per PC via Steam e Microsoft Store dal 14 Novembre 2019, seguito dalla release per Xbox Series ed Xbox One il 31 Gennaio 2023.

Nintendo si prepara al lancio delle Switch 2: misure contro i bagarini

0

Nintendo ha confermato di essere al lavoro per prevenire il fenomeno del bagarinaggio in vista del lancio della sua nuova console. Il presidente di Nintendo, Shuntaro Furukawa, ha dichiarato che l’azienda sta prendendo provvedimenti per garantire che la distribuzione del nuovo hardware avvenga in modo equo e senza eccessive speculazioni.

Un lancio senza caos? Nintendo ci prova

Il fenomeno del bagarinaggio ha colpito duramente il settore videoludico negli ultimi anni, con console come PlayStation 5 e Xbox Series X diventate introvabili nei primi mesi dal lancio a causa dell’accaparramento da parte di rivenditori non autorizzati. Nintendo vuole evitare una situazione simile con Switch 2, adottando strategie che possano limitare l’acquisto massivo da parte dei reseller e garantire l’accesso ai veri appassionati.

Secondo Furukawa, Nintendo sta pianificando una produzione adeguata per soddisfare la domanda, evitando carenze di scorte che possano alimentare la speculazione sul mercato secondario.

Quando arriverà Switch 2?

Nintendo non ha ancora comunicato una data di lancio per la sua prossima console. I rumor suggeriscono che Switch 2 potrebbe essere lanciato sul mercato a Giugno 2025, con una possibile ma al momento l’azienda mantiene il massimo riserbo.

Nintendo e il futuro del gaming

Oltre a garantire una distribuzione equa di Switch 2, Nintendo sembra intenzionata a mantenere il successo della sua attuale piattaforma, che ha superato i 139 milioni di unità vendute. Il passaggio alla prossima generazione rappresenta una sfida cruciale per la compagnia, che dovrà bilanciare innovazione tecnologica e accessibilità per replicare il trionfo della console attuale.

Resta da vedere quali saranno le strategie definitive di Nintendo per affrontare la questione dei bagarini e come l’azienda gestirà la transizione verso la nuova generazione di console. Nel frattempo, gli appassionati attendono con impazienza nuove informazioni ufficiali su Switch 2.

Recensione Moons of Darsalon, fuga dal pianeta ad 8 bit

0

Moons of Darsalon risponde ad un improbabile quesito: cosa può accadere mettendo insieme un DJ internazionale, una intensa passione per il retro gaming ed otto anni di sviluppo? Il risultato è proprio il titolo sviluppato da Dr. Kucho! Games, software house fondata nel 2014 dietro alla quale si nasconde Daniel Manzano.

Dopo venticinque anni di esperienza nella produzione della dance elettronica ed una vivace attività da disc jockey su scala mondiale, il musicista ha deciso di assecondare il suo interesse verso il panorama videoludico. Nonostante il cambio di settore, Manzano ha abbracciato con convinzione il suo nuovo sentiero professionale, sposando una cifra stilistica e ludica ben delineata. Fin da Asteravoids e Ghosts’n DJs appariva chiaro l’intento di proporre esperienze di stampo tradizionale, strizzando l’occhio alla pixel art nonché all’era ad 8 bit. Con Pilots of Darsalon, l’omaggio si indirizzava verso il glorioso Commodore 64 e titoli come Thrust e Gravitar. Il piatto forte arriva però con il titolo successivo, ambientato nello stesso universo: Moons of Darsalon. A quasi due anni dalla release su PC (via Steam), il titolo fa il suo esordio anche su console. Scopriamolo insieme.

Moons of Darsalon sarà disponibile dal 6 Febbraio per PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series e Nintendo Switch.


Versione testata: PlayStation 5


Come negli anni ’80

L’ispirazione a lontane ere videoludiche appare evidente fin dal preambolo di Moons of Darsalon, che non si perde in troppi giri di parole e va dritto al punto.

Il giocatore viene infatti calato nei panni di un soccorritore spaziale. Sbarcato su un mondo alieno, sarà chiamato a svolgere il suo delicato incarico tentando di salvare quanti più astronauti possibili. La sua missione non sarà facile: molti di essi sono dispersi, altri bloccati in aree irraggiungibili, ma tutti hanno inequivocabilmente bisogno del vostro aiuto e delle vostre risorse per tornare a casa. L’istinto di conservazione sembra tuttavia un concetto a loro ignoto.

Non c’è molta trama in Moons of Darsalon, ma non è un problema.

Un incipit dunque abbastanza semplice, che rende omaggio ad un diverso periodo del nostro media preferito. Ed è proprio in questa voglia di far tornare indietro le lancette del tempo che Moons of Darsalon mostra alcuni dei suoi pregi migliori.

A partire dalla presentazione visiva, che combina un’illuminazione di stampo moderno ad un melting pot di sprite 2D e modelli 3D con l’impiego di pixel e palette cromatiche di chiaro stampo retrò. Il risultato centra pienamente l’obiettivo, rievocando in una veste moderna le sensazioni di un titolo uscito direttamente dalla metà degli anni ’80 (addirittura applicando un gagliardo filtro CRT). Lo fa così bene da replicarne le contraddizioni e i lati negativi, a dirla tutta. Gli scenari tendono infatti ad essere fin troppo simili tra loro e ben presto risultano ripetitivi. Un peccato, ma ci rendiamo conto che la vocazione indie del progetto non poteva permettere impegni produttivi maggiori.

Dove invece Moons of Darsalon è praticamente impeccabile è nel comparto sonoro e nell’accompagnamento musicale. Daniel Manzano non si tira indietro nel rispolverare tutte le sue competenze e fornire al titolo una eccellente colonna sonora synth-wave a 8 bit. Per garantirne l’autenticità, il musicista ha poi attinto direttamente da uno specifico chip del 1982 (il MOS 6581, il SID montato sui Commodore). Anche la sintesi vocale è passata attraverso un filtro 8 bit, per un risultato finale artisticamente inattaccabile.

Non manca una buona dose di ironia nei dialoghi tra il soccorritore e gli astronauti.

Seguitemi, conosco la strada

Come probabilmente avrete già intuito dalla premessa, Moons of Darsalon attinge a piena mani da classici come Lemmings e Worms, con alcuni echi della saga di Oddworld.

L’obiettivo del giocatore sarà condurre tutti gli astronauti dispersi verso la loro salvezza. Esattamente come nel rompicapo di Psygnosis, tuttavia coloro che vi ritroverete a soccorrere sono completamente non autosufficienti. Anzi, avranno la tendenza a mettersi nei guai se non direttamente a lasciarci le penne. Pertanto dovrete continuamente guidarli e proteggerli, sfruttando diversi strumenti a vostra disposizione. Con una radio potrete impartire comandi basilari di posizionamento, come attendere in un determinato posto o incamminarsi in una specifica direzione. La torcia sarà indispensabile per illuminare le zone buie, posti che altrimenti non verranno percorsi dagli astronauti per paura dell’oscurità. Il jetpack vi aiuterà a raggiungere posti più elevati, mentre la pistola laser aiuterà a tenere a bada una sorta di razza aliena anfibia ostile. In alcune occasione potrete anche ricorrere ad uno speciale veicolo di terra per oltrepassare specifici percorsi.

Aiutare gli astronauti ha sempre la priorità.

Nell’arco della vostra eroica missione, ciascun livello richiederà di essere completato tenendo conto degli astronauti da salvare. Con una progressione ben studiata, Moons of Darsalon vi porrà di fronte difficoltà progressive da superare, dalle più semplici alle più complesse. Gli enigmi sono generalmente interessanti non solo per il loro design in senso stretto, ma anche per come alcune tecnologie sono state introdotte da Dr. Kucho! Games. Parliamo infatti di distruzione dinamica delle ambientazioni, che potranno essere plasmate all’occorrenza a colpi di arma da fuoco. Ma anche di una fisica realistica per le fasi di guida, oltre ad una riproduzione interattiva e dinamica dei fluidi. Tutte queste implementazioni svolgono un ruolo nel game design, permettendo di ricorrere ad alcune soluzioni non banali e piuttosto soddisfacenti.

L’anima arcade emerge al termine di ogni livello. Vi troverete davanti ad un punteggio assegnato a seconda degli astronauti salvati (ma anche dispersi o morti), del tempo impiegato e del completismo raggiunto in un’unica walkthrough. Per coloro che vorranno completare il titolo c’è dunque abbastanza carne al fuoco per essere impegnati per una decina di ore, forse anche di più a seconda del grado di abilità. Ottimo, no?

Tenete sempre gli occhi aperti, ci potrebbero essere insidie dietro ogni angolo.

Di nicchia, per la nicchia

Moons of Darsalon è dunque un titolo che ci ha convinto senza riserve. Dimostra di saper fare esattamente quello che si è ripromesso: fornire un’esperienza moderna che riecheggia taluni aspetti nostalgici del retrogaming. Ma forse è proprio questo un punto che merita una riflessione.

Attingendo da un passato di quattro decadi fa, è inevitabile ritrovarsi di fronte a caratteristiche che potrebbero risultare alienanti per il pubblico moderno. Sebbene infatti sia stato fatto molto per attualizzare talune meccaniche, Moons of Darsalon resta un trial and error piuttosto severo. Non solo alcuni livelli potrebbero impegnare i giocatori più del dovuto, ma spesso ci siamo trovati di fronte ad una IA non proprio perfetta. Questo, sommato ad alcune imprecisioni del sistema di controllo, porta talvolta a situazioni spiacevoli ed inevitabili. Il fatto stesso di aver attinto da titoli come Lemmings evidenzia chiaramente come Moons of Darsalon nasca come prodotto per una nicchia di giocatori.

Non che questo sia necessariamente un male. Anzi.

In un panorama videoludico in cui “seguire la massa” è sempre più scelta inevitabile per la sopravvivenza nel settore, vedere alcuni progetti indipendenti che perseguono con amore i propri obiettivi, ci scalda il cuore. Daniel Manzano diventa così un piccolo grande emblema dei coraggiosi pionieri del media, che muovevano i primi incerti passi su un pianeta sconosciuto esattamente come i timorosi personaggi di Moons of Darsalon. Sotto questa luce, ci piace vedere nella produzione Dr. Kucho! Games una modesta parabola del gaming moderno. A volte per trovare un prodotto di valore non servono imprese imponenti o grandi capitali. Talvolta basta l’audacia di pochi volenterosi, con intelligenza e pragmatismo nell’uso delle tecnologie, per raggiungere il traguardo.

Moons of Darsalon probabilmente non godrà della luce dei riflettori più abbaglianti, complice anche un mese con importanti colossi in uscita. Ma per coloro che lo proveranno, potrebbe essere un illuminante ritorno al passato.

Commento finale

Un prodotto che si ispira a classici di nicchia è destinato a sua volta a rivolgersi ad una piccola platea? Si tratta di una inevitabile domanda retorica alla quale Moons of Darsalon non si sottrae. Ma non è necessariamente un male. Dopo un lungo percorso di sviluppo, l’avventura strategica di Dr. Kucho! Games arriva anche su console riproponendo tutto il fascino del gaming di quarant’anni fa (argh), valorizzati da tecnologie moderne. Non sarà un’esperienza per tutti, questo è certo. Ma per coloro cresciuti a pane e Lemmings, questo potrebbe essere un gustosissimo viaggio lungo il viale dei ricordi.

Onimusha 2: Samurai’s Destiny Remastered annunciato

0

Capcom ha annunciato ufficialmente Onimusha 2: Samurai’s Destiny Remastered, riportando in vita uno dei capitoli più apprezzati della saga. Il titolo, uscito originariamente nel 2002 su PlayStation 2, tornerà nel 2025 in una versione rimasterizzata per PS4, Xbox One, PC e Nintendo Switch.

Il ritorno di un classico Capcom

Sebbene l’accoglienza della critica nei confronti di Onimusha Remastered non fu esplosiva ai tempi, Capcom continua nel suo intento di riproporre i titoli storici della saga. Questa volta tocca a Onimusha 2: Samurai’s Destiny, un sequel che ampliava l’universo del primo capitolo con un nuovo protagonista, Jubei Yagyu, e un gameplay più vario e dinamico.

Onimusha 2 è ricordato per la sua atmosfera ispirata al Giappone feudale, un cast di personaggi carismatici e una narrazione più ambiziosa rispetto al predecessore.

Al momento, Capcom non ha rivelato dettagli tecnici o miglioramenti grafici che verranno implementati in questa versione rimasterizzata, ma è probabile che seguirà la scia della remaster del primo capitolo, con texture in alta definizione e comandi adattati alle piattaforme moderne.

L’assenza su PlayStation 5 e Xbox Serie X|S: una scelta discutibile?

Nonostante l’entusiasmo per il ritorno della saga, in molti si sono chiesti perché Capcom abbia deciso di non pubblicare il gioco su le console Next GenOnimusha è nato su PlayStation 2, e i fan della serie avrebbero voluto vedere il titolo anche sulla console Sony di nuova generazione.

Non è chiaro se questa sia una scelta definitiva o se Capcom stia valutando altre opzioni, magari aspettando di vedere il riscontro della remaster sulle piattaforme già confermate.

Un’occasione per riscoprire Onimusha?

Con il ritorno di Onimusha 2: Samurai’s Destiny Remastered, Capcom sembra voler testare l’interesse del pubblico nei confronti della serie, che da anni non riceve nuovi capitoli. L’uscita del gioco potrebbe rappresentare un’occasione per valutare l’interesse del pubblico prima dell’uscita di Onimusha: Way of the Sword, il nuovo capitolo annunciato ai The Game Awards 2024 e in arrivo nel corso del 2026.

Resta da vedere se la remaster riceverà ulteriori aggiornamenti e migliorie rispetto alla versione originale o se sarà semplicemente un’operazione nostalgica per gli appassionati della serie.

Per ora, l’unica certezza è che Onimusha 2 tornerà nel 2025.

Recensione SoundPEATS Air 5 Lite, la soluzione economica all’audio in mobilità

0

Gli auricolari SoundPEATS Air 5 Lite sono l’ultima novità dell’azienda nel segmento entry-level degli auricolari true wireless, ovvero quella fascia di prezzo che arriva intorno ai 50 euro. Nonostante il prezzo contenuto, però, questi auricolari offrono caratteristiche interessanti che li rendono una scelta allettante per chi cerca un’alternativa economica che supporti i codec di trasmissione BT più avanzati.

Unboxing

La scatola piuttosto classica di questi auricolari SoundPEATS Air5 Lite contiene al suo interno un cavo di ricarica, alcuni adesivi, un piccolo manualetto di istruzioni e un voucher per il download della companion app, PeatsAudio.

Design e costruzione

Il design “semi in-ear” delle SoundPEATS Air5 Lite ricorda quello degli Airpods, con uno stelo che si appoggia semplicemente all’orecchio senza utilizzare gommini in silicone. Questo li rende molto comodi per sessioni di ascolto prolungate, ma potrebbero non essere adatti per attività sportive intense a causa della minor stabilità. La costruzione degli auricolari è in plastica lucida nera con una striscia grigio-bronzo sul lato che incorpora i controlli touch. Esteticamente la versione Lite si distingue dalla versione Air5 classica soltanto per il differente colore della striscia che nella sorella maggiore è in colore oro. La custodia di ricarica è compatta e tascabile, con una finitura nero opaca all’esterno che resiste bene ai graffi quotidiani, e grigio lucido all’interno. L’apertura del case è solida e ben costruita, senza giochi o scricchiolii. In generale però la particolare combinazione di plastiche lucide ed opace non restituisce una sensazione particolarmente premium.

Specifiche tecniche complete:

  • Driver: 13mm con diaframma composito bio
  • Bluetooth: 5.4 con multipoint
  • Risposta in frequenza: 20Hz-20KHz
  • Impedenza: 32Ω
  • Sensibilità: 102 ±3dB
  • Resistenza all’acqua: IPX4
  • Batteria auricolari: 40mAh
  • Batteria custodia: 400mAh
  • Tempo di ricarica: circa 1.5 ore
  • Porta di ricarica: USB Type-C
  • Peso singolo auricolare: 4.2g
  • Peso custodia: 35g

La connettività Bluetooth 5.4 garantisce una connessione stabile fino a 10 metri di distanza e supporta il collegamento simultaneo a due dispositivi (multipoint). La certificazione IPX4 assicura una discreta resistenza al sudore e agli schizzi d’acqua, rendendoli utilizzabili anche durante l’attività fisica leggera.

Codec

Gli Air 5 Lite supportano i seguenti codec audio:

  • LDAC (fino a 990kbps)
  • AAC
  • SBC

Il supporto al codec LDAC di Sony rappresenta un plus notevole in questa fascia di prezzo. Questo codec permette lo streaming audio ad alta risoluzione fino a 990kbps (rispetto ai 328kbps dell’AAC), offrendo una qualità sonora superiore quando abbinato a dispositivi Android compatibili. La differenza è particolarmente evidente nell’ascolto di file audio in alta risoluzione, con una maggiore chiarezza e separazione degli strumenti. Tuttavia, occorre precisare che il codec LDAC oltre ad essere compatibile soltanto con dispositivi Android, non può essere utilizzato quando la connessione multipoint (ovvero la connessione automatica a diversi dispositivi) è attiva.

Se utilizzate gli auricolari su Windows 11, invece, LDAC non è un codec supportato in maniera nativa. E’ possibile comunque attivarlo con software di terze parti a pagamento, come Alternative A2DP Driver.

Qualità audio e prestazioni

Gli auricolari SoundPEATS Air 5 Lite montano driver dinamici da 13mm con diaframma composito bio che, nonostante il prezzo contenuto, offrono prestazioni audio decisamente interessanti. Il profilo sonoro è equilibrato, con una enfasi sulle medie e alte frequenze. Abbiamo testato gli auricolari sia con LDAC (Android e Windows) sia con AAC (iOS). La differenza tra i codec è presente ma occorre un orecchio parecchio allenato per avvertirla.

I bassi sono presenti ma non invadenti: la funzione “Bassi Dinamici” permette di enfatizzarli quando desiderato, anche se nononostante il boost non raggiungono le profondità di modelli più costosi. Le frequenze medie sono nitide e ben definite, mentre gli alti risultano dettagliati, forse anche un po’ troppo. La sensazione è che in alcuni casi sulle frequenze più alte ci sia una leggera distorsione, il che potrebbe affatticare durante l’ascolto prolungato.

Con la musica pop e rock moderna questi auricolari danno il meglio di sé, grazie alla buona riproduzione delle voci e alla presenza bilanciata di bassi e alti. Anche con generi acustici e classica si comportano bene, mantenendo una buona separazione degli strumenti, sempre se si tiene a mente il prezzo di acquisto e la fascia in cui vanno a posizionarsi. Nei brani elettronici e hip-hop si sente qualche limitazione nella riproduzione delle frequenze più basse, ma la Dynamic Bass aiuta a compensare qualche carenza.

La modalità gaming riduce la latenza a 80ms (quando attiva, una voce vi avvisa della sua presenza) un valore eccellente che rende gli Air5 Lite adatti anche al gaming mobile. Non si percepisce alcun ritardo tra audio e video, rendendo piacevole l’esperienza di gioco anche in titoli ritmici o sparatutto.

Per film e serie TV, questi auricolari brillano grazie alla modalità audio spaziale 3D, una tecnologia proprietaria che simula un effetto surround. L’effetto è particolarmente convincente con contenuti che fanno ampio uso di effetti sonori e colonne sonore orchestrali. La latenza in modalità film è praticamente impercettibile.

Funzionalità e App

Prima di parlare dell’app, ricordate di scaricare l’app più aggiornata. Sia sullo store iOS che su quello Android, infatti, sono presenti diverse app di SoundPEATS, ma l’unica giusta è PeatsAudio. Questo è chiaramente specificato sul manualetto illustrativo, ma se si collega il dispositivo senza fare attenzione alle istruzioni (è quello che è capitato a noi ndr. ) è possibile che si scarichi un’app diversa, con la conseguenza che non si riuscirà a configurare le cuffie.

L’app PeetsAudio offre diverse funzionalità:

  • Equalizzatore con 9 preset e possibilità di personalizzazione;
  • Personalizzazione dei Controlli touch;
  • Modalità gaming con bassa latenza (80ms);
  • Connessione multi-dispositivo;
  • Modalità film per un’esperienza audio più immersiva;
  • Funzione “trova i miei auricolari”.

Tramite l’app è anche possibile aggiornare il firmware delle cuffie, che al momento in cui vi scriviamo è alla versione 0.2, ed effettuare l’equalizzazione personalizzata che esegue un breve test sonoro per verificare le frequenze udibili dal vostro orecchio.

Autonomia e ricarica

La batteria offre 6 ore di riproduzione continua, che diventano 30 ore totali con la custodia di ricarica. La ricarica rapida permette di ottenere 3 ore di ascolto con soli 15 minuti di ricarica. L’unica pecca è l’assenza della ricarica wireless.

Qualità delle chiamate e microfoni

Gli Air 5 Lite utilizzano un sistema a 4 microfoni (2 per auricolare) con riduzione del rumore AI che funziona sorprendentemente bene. Per la verità, pur restando sempre chiara, la qualità della voce catturata dei microfoni non è perfetta e l’alterazione del tono è evidente (effetto audio in a box). Tuttavia non possiamo che elogiare il risultato ottenuto dal sistema di cancellazione attiva del rumore, che fa un ottimo lavoro in ambienti rumorosi come quelli della stazione di Milano o particolarmente ventosi. Qui sotto il classico monologo di Ryan che utilizziamo per tutte le nostre review sia in versione studio che all’aperto in stazione.

Commento finale

Con un prezzo di lancio di €49.99 (spesso scontati a circa €35-40, ma su Amazon il prezzo è significativamente più alto), gli auricolari SoundPEATS Air 5 Lite rappresentano un eccellente compromesso tra qualità e prezzo. Offrono caratteristiche solitamente presenti in modelli più costosi, come il supporto LDAC e l’audio spaziale, mantenendo una qualità sonora più che soddisfacente. Nonostante la qualità microfonica non sia nulla di eccezionale, grazie ad un ottimo sistema di cancellazione di rumore sono una scelta ideale per l’uso quotidiano in mobilità, soprattutto considerando il prezzo aggressivo.

Metroid Prime 4 e Pokémon Legends Z-A arrivano nel 2025

0

Annunciato per la prima volta durante l’E3 2017, Metroid Prime 4 è rimasto per anni un mistero assoluto. Dopo un cambio di sviluppo e il ritorno del progetto nelle mani di Retro Studios, lo stesso team che ha dato vita alla trilogia originale, i dettagli sul gioco sono stati pochissimi.

Con la conferma dell’uscita nel 2025, l’attesa sembra finalmente giungere al termine. Anche se Nintendo non ha ancora rilasciato un trailer o dettagli concreti sul gameplay, i fan si aspettano un’avventura che riprenda lo stile action-adventure in prima persona che ha reso celebre la serie, con un comparto tecnico all’altezza delle aspettative.

L’ultima apparizione di Samus risale a Metroid Dread, lanciato nel 2021 su Nintendo Switch, che ha ricevuto un’ottima accoglienza. Metroid Prime 4 dovrà raccogliere questa eredità e riportare la saga Prime ai fasti del passato.

Pokémon Legends Z-A: un nuovo viaggio nella regione di Kalos

Dopo Pokémon Legends: Arceus, che ha rivoluzionato la formula classica dei giochi Pokémon con un gameplay open-world, Nintendo e The Pokémon Company hanno annunciato il nuovo capitolo della serie: Pokémon Legends Z-A.

Questo nuovo titolo sarà ambientato a Luminopoli, la città più grande di Kalos, la regione introdotta in Pokémon X e Y per Nintendo 3DS. Sebbene i dettagli sulla trama siano ancora avvolti nel mistero, i fan ipotizzano che il gioco esplorerà il passato della regione e il misterioso legame con il Pokémon leggendario Zygarde, protagonista mai completamente approfondito nei titoli precedenti.

Cosa significa questo annuncio per il futuro di Nintendo?

L’uscita di Metroid Prime 4 e Pokémon Legends Z-A nel 2025 potrebbe suggerire una strategia chiara da parte di Nintendo: supportare Nintendo Switch ancora per un altro anno prima dell’eventuale lancio di un successore.

Tuttavia, non è da escludere che entrambi i giochi possano rappresentare titoli di transizione, pronti a essere lanciati su una possibile Nintendo Switch 2, di cui si vocifera da tempo.

Nel frattempo, l’attesa per nuovi dettagli è alle stelle. Che novità possiamo aspettarci nei prossimi Nintendo Direct?

Per la tua pubblicità su questo sito



EADV s.r.l.
Via Luigi Capuana, 11
95030 Tremestieri Etneo (CT) - Italy

www.eadv.itinfo@eadv.it • Linkhouse
Tel: +39 0645920501