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Natale con Epic Games Store, oggi in regalo Snakebird Complete!

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Da qualche anno a questa parte per le feste Natalizie l’Epic Games Store regala ai propri utenti una selezione di giochi da scoprire giorno dopo giorno, come un calendario dell’avvento digitale.

Il regalo sotto l’albero di oggi è il coloratissimo e spensierato Snakebird Complete!

Snakebird Complete è un puzzle game in 2D che non si prende troppo su serio, e ci mette al comando di un gruppo di strani animali, ibridi tra degli uccelli multicolori e dei lunghi serpenti, dall’appetito insaziabile.

Aiutiamo i pennuti striscianti a mangiare tutta la frutta presente negli oltre 120 livelli, risolvendo rompicapi sempre più complessi sfruttando le loro abilità, oltre che rompendo completamente le leggi della fisica.

Non fatevi sfuggire Snakebird Complete; avete tempo fino alle ore 17:00 di domani 30 dicembre per poterlo riscattare nella vostra libreria Epic Games seguendo questo link.

Gennaio 2024, ecco tutti i principali giochi in uscita

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Eccoci ai nastri di partenza del 2024: messe da parte le abbuffate natalizie, preparatevi ad affondare i denti nei nuovi giochi in uscita a Gennaio!

Dopo un 2023 semplicemente clamoroso, l’Anno Nuovo si presenta ai nastri di partenza con una maggiore calma in termini quantitativi… ma decisamente interessanti dal punto di vista qualitativo. Se infatti dovremo scavallare la metà del mese per assistere a nuove release, avremo tuttavia titoli di assoluto interesse e rilevanza. Si parte con il ritorno di Prince of Persia e la remastered di The Last of Us Parte 2, per poi arrivare a fine mese con una combo da KO il 28 Gennaio. Sarà infatti la volta di Tekken 8 e Like a Dragon: Infinite Wealth.

Ecco di seguito una lista (con i trailer completi) dei titoli di Gennaio 2024: troverete anche un comodo link per Amazon, per assicurarvi il prezzo più basso disponibile!

11 Gennaio

  • War Hospital (PC, Xbox Series, PS5)
  • Momodora: Moonlit Farewell (PC)
  • Laika: Aged Through Blood (NSW)

18 Gennaio

  • Turnip Boy Robs a Bank (PC, Xbox One, Xbox Series, NSW)

19 Gennaio

  • The Last of Us Parte 2 Remastered (PS5)
  • Another Code Recollection (NSW)

23 Gennaio

  • Graven (Xbox One, Xbox Series, PS4, PS5, NSW)

24 Gennaio

  • Enshrouded (PC)

25 Gennaio

  • Apollo Justice: Ace Attorney Trilogy (PC, Xbox One, PS4, NSW)
  • Shiren the Wanderer: The Mystery Dungeon of Serpentcoil Island (NSW)

26 Gennaio

30 Gennaio

  • Dark Light (PS4, PS5)

Natale con Epic Games Store, oggi in regalo Cat Quest !

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Da qualche anno a questa parte per le feste Natalizie l’Epic Games Store regala ai propri utenti una selezione di giochi da scoprire giorno dopo giorno, come un calendario dell’avvento digitale.

Il regalo sotto l’albero di oggi è l’avventura di un gatto cavaliere in Cat Quest!

Cat Quest è un GDR action con una struttura che mescola 2D e 3D , creato dal team indipendente The Gentlebros e prima parte di quella che oggi è diventata un apprezzata trilogia per grandi e piccini.

Avventuriamoci nel mondo di Felingard, conquistiamo bottini sconfiggendo un gran numero di nemici attraverso avvincenti dungeons. Scegliamo il nostro equipaggiamento, sfruttiamo le nostre skills magiche, e facciamo il possibile per dare battaglia al perfido Drakoth!

Fino ad ora i giochi regalati sono stati:

Non fatevi sfuggire Cat Quest; avete tempo fino alle ore 17:00 di domani 29 dicembre per poterlo riscattare nella vostra libreria Epic Games seguendo questo link.

Netflix Gennaio 2024: tutti i film e le serie TV in arrivo

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Netflix si appresta a festeggiare l’arrivo del 2024 con una nuova ondata di produzioni inedite, sia film sia serie TV: ecco il palinsesto di Gennaio!

Dopo un 2023 in linea generale interessante e che ha riservato alcune piacevoli sorprese (pur senza il ritorno di blockbuster affidabili come Stranger Things), Netflix decide di avviare l’Anno Nuovo con una interessante selezione di nuove proposte originali. Si parte presto con La società della neve e The Brothers Sun, si prosegue con Ragazzo divora universo fino ad arrivare allo spumeggiante LIFT. Senza scordare il ritorno di SKAM Italia, arrivata alla sesta stagione, nonché Griselda, la nuova serie con Sofia Vergara nel ruolo drammatico della donna colombiana che ha dato vita a uno dei cartelli della droga più redditizi della storia.

Netflix è in procinto di condividere il catalogo delle nuove uscite per Gennaio 2024 sulla propria pagina ufficiale. Oltre ai titoli che verranno annunciati da Netflix, sulla piattaforma arriveranno altri prodotti, che troverete nell’elenco sottostante.

Troverete inoltre qualche piccolo consiglio sui titoli da tenere in considerazione in grassetto per il Gennaio proposto da Netflix.

Se invece siete rimasti un po’ indietro e volete recuperare il meglio di Dicembre, eccovi la nostra guida: Netflix Dicembre 2023: il catalogo con tutte le nuove uscite di film e serie TV

1° Gennaio

  • The Good Doctor 6 (serie TV)
  • Orange Days (serie TV)
  • Un inganno di troppo (miniserie)
  • Sei ciò che mangi: gemelli a confronto (miniserie)
  • Wonder (film)
  • Civiltà perduta (film)
  • L’implacabile (film)
  • Per tutta la vita (film)
  • Amore + IVA (intrattenimento)
  • Bleach 10 (serie di animazione)
  • Deserti in movimento (docuserie)
  • Il tesoro segreto del lago Kivu (docufilm)
  • Bitconned: la truffa di una criptovaluta (docufilm)

2 Gennaio

  • È per il tuo bene (film)

4 Gennaio

  • La società della neve (film)
  • The Brothers Sun (serie TV)

5 Gennaio

  • Dopo Oliver (film)

7 Gennaio

  • I AM A STALKER (docuserie)

8 Gennaio

  • Ricatto d’amore (film)

10 Gennaio

  • The Trust: riuscirai a fidarti? (reality)

11 Gennaio

  • Sonic Prime 3 (serie di animazione)
  • Champion (serie TV)
  • Detective Forst (serie TV)
  • Ragazzo divora universo (serie TV)

12 Gennaio

  • LIFT (film)

18 Gennaio

  • Dalle ceneri (film)
  • Kübra (serie TV)
  • SKAM Italia 6 (serie TV)

19 Gennaio

  • Eredità sepolta (serie TV)
  • L’amore nello spettro 2 (docuserie)
  • 60 Minuti (film)
  • The Kitchen (film)

22 Gennaio

  • Hopper e il tempio perduto (film)

23 Gennaio

  • Love Deadline: l’amore non aspetta

24 Gennaio

  • Sei Nazioni: Full Contact (sport)

25 Gennaio

  • Griselda (serie TV)

31 Gennaio

  • Baby Bandito (serie TV)

Natale con Epic Games Store, oggi in regalo Cursed to Golf!

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Da qualche anno a questa parte per le feste Natalizie l’Epic Games Store regala ai propri utenti una selezione di giochi da scoprire giorno dopo giorno, come un calendario dell’avvento digitale.

Il regalo sotto l’albero di oggi è un mix di generi che colpisce dritto un buca, Cursed to Golf!

Cursed to Golf è un adventure game indipendente che mescola le regole dell’antico gioco del golf, meccaniche roguelike, un accattivante presentazione in pixel art, e tanto humor nero.

Deceduti nel corso dell’ultima buca della nostra carriera golfistica, ci ritroveremo a competere nei Tornei del Purgatorio, attraverso oltre 70 campi, una miriade di potenziamenti, e tra bizzarri personaggi che popolano l’aldilà.

Fino ad ora i giochi regalati sono stati:

Non fatevi sfuggire Cursed to Golf; avete tempo fino alle ore 17:00 di domani 28 dicembre per poterlo riscattare nella vostra libreria Epic Games seguendo questo link.

PlayStation Plus, ecco i giochi gratis di gennaio dell’abbonamento Essentials

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Essentials gennaio

Sony ha annunciato ufficialmente i giochi gratis di gennaio dell’abbonamento Essentials.

Potranno essere aggiunti alla libreria da tutti gli abbonati al tier Essentials (quello base) di PlayStation Plus a partire da martedì 2 gennaio e fino al 5 febbraio, ed essere scaricati in qualsiasi momento, anche dopo la data di uscita dall’abbonamento, a patto di disporre ancora di una sottoscrizione attiva, i seguenti titoli:

  • A Plague Tale Requiem (PS5 – QUI la nostra recensione)
    Fuggiti dalla loro terra devastata, Amicia e Hugo si spostano a sud, verso nuove regioni e vivaci città. Lì cercano di iniziare una nuova vita e di controllare la maledizione di Hugo.
  • Evil West (PS4 e PS5 – QUI la nostra recensione)
    Una minaccia oscura incombe sulla frontiera americana. Nei panni di uno degli ultimi agenti di un’organizzazione segreta dedita all’eliminazione dei vampiri, sei l’ultima linea tra l’umanità e un terrore ancestrale che sta emergendo dalle tenebre. Diventa un supereroe del Far West, elimina la minaccia dei vampiri e salva gli Stati Uniti!
  • Nobody Saves the World (PS4 e PS5)
    In questo innovativo action RPG dai creatori di Guacamelee, potrai trasformarti da un nessuno privo di segni particolari in una LUMACA, un FANTASMA, un DRAGO e MOLTO ALTRO!

Se invece siete abbonati ai tier Extra Premium, potreste dare un’occhiata ai giochi inseriti nei cataloghi a dicembre al seguente articolo.

Natale con Epic Games Store, oggi in regalo Human Resource Machine!

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Da qualche anno a questa parte per le feste Natalizie l’Epic Games Store regala ai propri utenti una selezione di giochi da scoprire giorno dopo giorno, come un calendario dell’avvento digitale.

Il regalo sotto l’albero di oggi è il cartoonesco rompicapo ricco di humor nero, Human Resource Machine.

Human Resource Machine è un curioso puzzle game basato sulla gestione del nostro personale d’azienda. Costruiamo flussi d’azioni sfruttando dei blocchi di sviluppo tipici della logica di programmazione, e completiamo diversi incarichi provenienti dai piani alti.

Non facciamoci prendere dal panico, lavoriamo con dedizione, e scaliamo la vetta lavorativa a suon di promozioni, e gli occasionali ridimensionamenti dello staff.

Fino ad ora i giochi regalati sono stati:

Non fatevi sfuggire Human Resource Machine; avete tempo fino alle ore 17:00 di domani 27 dicembre per poterlo riscattare nella vostra libreria Epic Games seguendo questo link.

La modalità in incognito nei browser è sicura?

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La modalità in incognito, nota anche come navigazione privata, è una comoda funzione disponibile nella maggior parte dei browser moderni. Consente agli utenti di navigare in Internet senza lasciare traccia delle loro attività online sul computer in uso. O almeno è quello che dice di fare. Quando si utilizza la modalità in incognito, sul dispositivo non vengono salvati cookie, cronologia delle ricerche o dei download, garantendo così una maggiore privacy.

Questa funzione può essere particolarmente utile quando si naviga su dispositivi condivisi o quando si desidera mantenere discrete le proprie attività online. Sebbene la modalità in incognito offra un certo livello di privacy, è importante notare che non rende completamente anonimi. I provider di servizi Internet, i siti web e gli amministratori di rete, infatti, possono comunque tracciare le vostre attività online. Pertanto, è sempre consigliabile esercitare cautela e utilizzare misure di sicurezza aggiuntive quando necessario.

La verità sulla modalità Incognito

La risposta a questa domanda non è un semplice sì o no. Sebbene la modalità in incognito offra una certa privacy e protezione, non è la soluzione definitiva per la sicurezza online. Ecco alcuni motivi:

Il tracciamento GPS è ancora valido

Sebbene la modalità in incognito faccia un ottimo lavoro per non salvare la cronologia di navigazione sul dispositivo, è importante notare che non fornisce una privacy completa. Una cosa da tenere presente è che la modalità in incognito non impedisce ai siti web di tracciare la vostra posizione tramite il GPS. Pertanto, se avete concesso l’autorizzazione a un sito web di accedere alla vostra posizione, questo può continuare a tracciarvi anche quando navigate in modalità in incognito. È sempre una buona idea tenere conto delle impostazioni sulla privacy e comprendere i limiti delle diverse modalità di navigazione. Rimanete informati e proteggete la vostra privacy online!

Il vostro ISP può ancora vedere la vostra attività

La modalità in incognito, nota anche come navigazione privata, è una funzione utile che impedisce al browser di memorizzare informazioni sulle vostre attività online. Quando si naviga in modalità incognito, la cronologia di navigazione, i cookie e i dati dei siti non vengono salvati, garantendo un livello di privacy sul dispositivo. Tuttavia, è importante notare che la modalità in incognito può nascondere i dati di navigazione locali, ma non protegge le attività online dal tracciamento da parte del provider di servizi Internet (ISP). L’ISP può ancora monitorare e registrare i siti web visitati e altre attività online, indipendentemente dall’utilizzo della modalità in incognito.

In pratica, sul computer non lascerete probabilmente traccia, ma lascerete una marea di informazioni al vostro provider Internet, a Google ecc. Nella realtà, poi, esistono una marea di strumenti per tenere traccia della cronologia di navigazione in incognito (per ulteriori informazioni, potete visitare questo link: https://blog.mspy.it/come-vedere-la-cronologia-in-incognito/) quindi nemmeno utilizzare la navigazione privata, vi mette completamente al riparo da possibili intromissioni nella vostra privacy.

Certo, alcuni vantaggi ci sono in termini di privacy quando si utilizza un computer condiviso con altre persone, o un computer pubblico, e non è sempre così facile accedere alla cronologia di navigazione privata, ma è fondamentale essere consapevoli dei limiti della modalità in incognito e adottare misure aggiuntive, come l’utilizzo di una rete privata virtuale (VPN), per salvaguardare ulteriormente la propria privacy online.

La modalità in incognito non protegge dallo spyware

E’inoltre importante notare che la modalità in incognito non fornisce protezione contro spyware, adware o altre forme di malware. Anche se si naviga in modalità in incognito, se si scarica accidentalmente uno spyware, questo può comunque arrivare sul dispositivo e potenzialmente compromettere le informazioni personali. Pertanto, è fondamentale dotarsi di un software antivirus solido ed esercitare cautela durante la navigazione, indipendentemente dalla modalità di navigazione. Rimanete vigili e date sempre la priorità alla vostra sicurezza online.

Quando utilizzare la modalità Incognito

Nonostante le sue limitazioni, ci sono alcune situazioni in cui l’uso della modalità in incognito può essere vantaggioso. Ecco alcuni scenari in cui la modalità in incognito può essere utile:

  • Navigazione su un computer pubblico: Quando si utilizza un computer pubblico, utilizzare la modalità in incognito è sempre una buona idea. In questo modo si garantisce che le informazioni di accesso e la cronologia di navigazione non vengano salvate per l’accesso del prossimo utente.
  • Ricerca di informazioni sensibili: Se si cercano informazioni personali o sensibili online, l’uso della modalità in incognito può evitare che tali informazioni vengano memorizzate sul dispositivo.
  • Evitare gli annunci mirati: La modalità in incognito può essere utile per evitare annunci mirati basati sulla cronologia di navigazione precedente. Tuttavia, tenete presente che non impedisce ai siti web di utilizzare altri metodi per tracciare e indirizzare l’utente.

Conclusioni

In conclusione, la modalità in incognito offre un certo livello di privacy e protezione durante la navigazione in Internet. Tuttavia, è importante comprendere i suoi limiti e non affidarsi esclusivamente a questa funzione per la sicurezza online. È sempre meglio utilizzare misure aggiuntive come una rete privata virtuale (VPN) e un software di protezione da malware per garantire la sicurezza delle vostre attività online.  Pertanto, sebbene la modalità in incognito possa offrire una certa tranquillità, non è una soluzione infallibile per il completo anonimato su Internet. Utilizzatela con saggezza e siate consapevoli dei suoi limiti.  Buona navigazione!

Natale con Epic Games Store, oggi in regalo The Outer Worlds: Spacer’s Choice Edition!

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Da qualche anno a questa parte per le feste Natalizie l’Epic Games Store regala ai propri utenti una selezione di giochi da scoprire giorno dopo giorno, come un calendario dell’avvento digitale.

Per festeggiare la giornata Natalizia la sorpresa di oggi è veramente spaziale, con il gioco di ruolo in prima persona The Outer Worlds: Spacer’s Choice Edition!

The Outer Worlds: Spacer’s Choice Edition è l’edizione completa dell’avventura nel cosmo di Obsidian Entertainment, un titolo che ha visto il primo tentativo del team di portare il loro stile irriverente e dissacrante in una nuova IP ambientata in un futuro capitalistico e distopico.

In questa nuova edizione, rimaneggiata dal team Virtuos Games, potremo vivere anche le avventure delle espansioni Pericolo su Gorgone e Assassinio su Eridano, oltre all’eccellente narrativa principale che ci porterà a conoscere mondi alieni e incredibili personaggi, anche dalla dubbia moralità.

Fino ad ora i giochi regalati sono stati:

Augurandovi un felice Natale, vi ricordiamo di non farvi sfuggire The Outer Worlds: Spacer’s Choice Edition; avete tempo fino alle ore 17:00 di domani 26 dicembre per poterlo riscattare nella vostra libreria Epic Games seguendo questo link.

Natale con Epic Games Store, oggi in regalo Ghostwire: Tokyo!

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Da qualche anno a questa parte per le feste Natalizie l’Epic Games Store regala ai propri utenti una selezione di giochi da scoprire giorno dopo giorno, come un calendario dell’avvento digitale.

Il regalo sotto l’albero di oggi è la rivisitazione delle grandi saghe di Bioshock e System Shock in salsa Tango Gameworks con il tetro e affascinante Ghostwire: Tokyo!

Ghostwire: Tokyo è un FPS adventure con elementi soprannaturali che c’immerge nella capitale del Sol Levante, ora deserta dei suoi abitanti e sotto il giogo di lugubri Visitatori, mostri sovrannaturali provenienti e ispirati dal folklore Giapponese.

Nei panni del giovane Akito, e il riluttante spirito assistente KK, scopriamo e combiniamo un vasto numero di poteri per avere la meglio contro i nostri nemici e carpire cosa si cela dietro l’uomo con la maschera di Hannya, artefice di questo disastro tra il thriller e l’horror.

Fino ad ora i giochi regalati sono stati:

Non fatevi sfuggire Ghostwire: Tokyo; avete tempo fino alle ore 17:00 di domani 25 dicembre per poterlo riscattare nella vostra libreria Epic Games seguendo questo link.

Natale con Epic Games Store, oggi in regalo Fallout 3: Game of the Year Edition!

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Da qualche anno a questa parte per le feste Natalizie l’Epic Games Store regala ai propri utenti una selezione di giochi da scoprire giorno dopo giorno, come un calendario dell’avvento digitale.

Il regalo sotto l’albero di oggi è il titolo che ha segnato il ritorno per la serie Fallout, in un passaggio di testimone da Interplay a Bethesda, Fallout 3: Game of the Year Edition!

Fallout 3: Game of the Year Edition è l’edizione definitiva del GDR in prima persona post-nucleare per eccellenza, capace di dare nuova linfa a un brand relegato nei suoi titoli principali solo sui PC.

Con una serie televisiva di prossima uscita su Amazon Prime Video, certamente poter scoprire il mondo delle vaste lande dell’universo di Fallout sarà ancora più interessante. In questa edizione GOTY, grazie al completo set di espansioni, potremo mettere piede anche lungo le coste del Maryland o persino combattere contro degli invasori alieni sopra la Zona Contaminata!

Fino ad ora i giochi regalati sono stati:

Non fatevi sfuggire Fallout 3: Game of the Year Edition; avete tempo fino alle ore 17:00 di domani 24 dicembre per poterlo riscattare nella vostra libreria Epic Games seguendo questo link.

Natale con Epic Games Store, oggi in regalo Art of Rally!

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Da qualche anno a questa parte per le feste Natalizie l’Epic Games Store regala ai propri utenti una selezione di giochi da scoprire giorno dopo giorno, come un calendario dell’avvento digitale.

Il regalo sotto l’albero di oggi è l’eccellente indie motoristico Art of Rally!

Art of Rally è la lettera d’amore dal creatore di Absolute Drift verso il mondo del rally. Ambientato in un universo dove lo sperimentale, e pericolosissimo, gruppo B non è mai stato accantonato.

Il titolo attraversa i decenni più importanti dello sport, tra alcune delle sue tappe più iconiche -arrivando persino a toccare i Rally della Sardegna -, e riproposizioni minimali ispirate dai bolidi che hanno segnato la storia di una disciplina considerata da molti come la quintessenza dell’ automobilismo sportivo.

Fino ad ora i giochi regalati sono stati:

Non fatevi sfuggire Art of Rally; avete tempo fino alle ore 17:00 di domani 23 dicembre per poterlo riscattare nella vostra libreria Epic Games seguendo questo link.

Recensione Granblue Fantasy Versus Rising, finale col botto!

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Granblue Fantasy Versus Rising

A distanza di più di tre anni dalla prima release di Granblue Fantasy Versus, Arc System Works con la “riedizione” sottotitolata Rising conclude in bellezza un anno a dir poco scoppiettante per i fan dei picchiaduro. A proposito, QUI trovate la nostra recensione di Street Fighter 6, mentre QUI quella di Mortal Kombat 1.

Abbiamo scritto riedizione appositamente tra virgolette. Le migliorie e i nuovi contenuti di Rising lo avvicinano ad un vero e proprio sequel: sistema di gioco rivisto ed ampliato, ritocchi grafici, nuovi contenuti, il tanto agognato rollback netcode. Ed ovviamente tutti i personaggi rilasciati in precedenza come DLC, più quattro inediti.

Ma non è tutto. Di fianco all’edizione “normale” a pagamento (purtroppo, per ora, solo digitale) è stata rilasciata anche una versione free to play con un personaggio sempre presente (Gran, il Ryu di Granblue) ed altri disponibili a rotazione, con tutte le modalità della versione a pagamento, compreso il comparto online, seppure abbiamo (giustamente) delle limitazioni.

Granblue Fantasy Versus Rising, edito da Cygames, è disponibile dallo scorso 14 dicembre 2023 su PlayStation 4, PlayStation 5 e PC.


Versione testata: PlayStation 5


Easy to play, (not so) hard to master

Nell’ultimo periodo abbiamo assistito ad un processo di semplificazione da parte degli sviluppatori di fighting game per quanto riguarda l’esecuzione manuale, pur conservando elevati livelli di profondità alla base del sistema di gioco. Processo che ha raggiunto un nuovo punto fermo con il già citato capolavoro di Capcom. Ma Arc System Works ci aveva provato già anni prima, proprio con la prima versione di Granblue Fantasy Versus. Anzi, a dire il vero, un primo seminale esperimento fu fatto ancora prima con Dragon Ball FighterZ, ma non divaghiamo.

La prima versione, dicevamo, presentava, oltre ad input semplificati, una vera e propria integrazione delle auto-combo nel sistema di gioco. Con Versus, grazie ai vari feedback raccolti, Arc System Works è riuscita a bilanciare tutto alla perfezione, regalandoci un sistema di combattimento impeccabile. Ovviamente, non pensate di poter utilizzare tutti i personaggi in scioltezza. La presenza di un attacco unico per ogni combattente renderà lo studio del roster molto meno veloce di quanto possiate pensare sulla base della semplificazione alla base del titolo.

Nella prima versione del picchiaduro l’utilizzo degli input semplificati dilatava i tempi di cooldown delle abilità. In questa seconda versione utilizzare gli input “per neofiti” diminuirà leggermente il danno solo quando usiamo la mossa “a secco” (non nella combo, dunque), lasciando inalterati i tempi di recupero.

L’utilizzo strategico delle risorse è stato spostato dunque verso le nuove introduzioni di Versus. Le mosse Ultimate, che utilizzano la barra delle Skybound Art (le super mosse) e i nuovi Bravery Point, elemento cardine alla base della nuova economia degli scontri. Particolare approfondimento meritano questi “punti coraggio”.

Granblue Fantasy Versus Rising
Vedete quei rombi celesti in alto, sopra la barra della vita? Usateli con parsimonia!

All’inizio di ogni round ne avremo tre a disposizione e dovremo utilizzarli per una miriade di azioni. Guard breaker e follow-up (in offesa, tramite i Raging Strike), counter e risposta al guard breaker (in difesa, tramite i Brave Counter).

Man mano che i Bravery Point diminuiranno, il danno subito aumenterà sensibilmente. Se userete la meccanica senza criterio potrete ritrovarvi alla mercé dell’avversario in men che non si dica. Alcuni personaggi potranno addirittura sottrarvi quasi tutta la vita con una combo se restate a secco di punti. Questo renderà gli scontri altamente strategici e riflessivi, e dannatamente adrenalinici a causa dell’elevata tensione che ne consegue.

Il sistema di combattimento di Granblue Fantasy Versus Rising, dunque, ci ha fatto innamorare. La semplificazione esecutiva, demandata all’utilizzo basico di quattro tasti di attacco debole, medio, forte e unico, nonché all’abilità speciale con diversi tempi di cooldown a seconda dell’intensità utilizzata, da selezionare con la direzione, non ha inficiato la profondità e i tecnicismi del sistema, anzi, ne ha innalzato il valore. Dopotutto, solo dei maestri potevano regalarci un sistema di combattimento così accessibile eppure così profondo e ragionato.

Bene da soli, benissimo con altri

Sul fronte contenutistico ci riteniamo soddisfatti, ma non totalmente appagati. Un comparto online eccezionale non trova equivalente riscontro per quanto riguarda le modalità offline.

In primis, il training è sì valido, ma non siamo a livelli di quello di Street Fighter 6. Sono presenti un mare di opzioni per testare la quasi totalità degli imprevisti situazionali ma sia la spiegazione dei fondamentali, sia la guida ai personaggi (con combo e strategie decisamente mal ottimizzate) sono fin troppo semplicistiche.

La modalità storia, invece, dà un lato offre una quantità di contenuti impressionante, soprattutto per il genere (parliamo di 30 ore per vedere tutto), ma è altresì vero che verrà presto a noia alla quasi totalità dei videogiocatori per l’eccessiva ripetitività degli schemi utilizzati. E per la ridondanza e verbosità del racconto, soprattutto se pensiamo che il titolo non presenta i sottotitoli in italiano.

Affronteremo un’alternanza di livelli beat ’em up con personaggi prestabiliti, boss fight 1 vs. 1 o contro i personaggi del roster con alcune regole speciali o contro boss più grandi esclusivi di questa modalità che sono un mix tra le due precedenti situazioni. La presenza di alcuni obiettivi secondari e un accenno di personalizzazione di skill attive e passive per i nostri personaggi non riesce a smuovere la modalità dal pantano della noia in cui si impelagherà ben presto.

Granblue Fantasy Versus Rising
Ecco un esempio di boss esclusivo della modalità storia a cui facevamo riferimento

Fortunatamente la musica cambia quando ci tuffiamo nell’online. Su questo versante gli sviluppatori hanno svolto un lavoro titanico. Il netcode è granitico, tanto che in quasi 500 match abbiamo avuto problemi solo in un caso. Giocare con persone oltreoceano non è affatto un problema. Il rollback rende le partite sempre puntuali e precise come se stessimo giocando offline. L’implementazione del crossplay e la possibilità di giocare online con i possessori della versione f2p fa sì che il gioco pulluli di utenti attivi. Anche il lavoro svolto sulla presentazione estetica di menu, e soprattutto delle lobby, è davvero accattivante. E dulcis in fundo, è presente una modalità online alternativa ispirata a Fall Guys chiamata Gran Bruise che funziona da piacevolissimo divertissement tra una sessione e l’altra, per scaricare la tensione accumulata.

Piccola nota a margine finale: la presentazione audio-visiva di Granblue Fantasy Versus Rising è eccezionale. I ragazzi di Arc System Works, come più volte dimostrato, sono dei mostri con il cell shading e anche questa volta lo confermano. Già la prima versione era impressionante, questa è ancora meglio grazie ad un accurato lavoro di perfezionamento, soprattutto per quanto riguarda le ombre. Stesso discorso vale per la colonna sonora, davvero fantastica.

Commento finale

Granblue Fantasy Versus Rising è una perla. Parlare di riedizione sarebbe riduttivo, quasi offensivo, tante sono le novità e migliorie. Un comparto online eccezionale e una serie di nuove meccaniche incastrate alla perfezione con lo scheletro originale del prodotto lo rendono il picchiaduro perfetto per i neofiti e al tempo stesso un gioiellino per chi vorrà approfondirlo. È il botto finale di un 2023 mostruoso.

South Park: Snow Day!, il nuovo trailer svela la data di uscita

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South Park Digital Studios e THQ Nordic GmbH hanno annunciato che South Park: Snow Day! arriverà il prossimo 26 Marzo 2024 per PC, Nintendo Switch, PlayStation 5 ed Xbox Series S|X.

La conferma è stata pubblicizzata attraverso il rilascio di un nuovo trailer, a poche settimane dal nuovo sguardo al gameplay di fine novembre.

I preorder digitali sono disponibili sia per la Standard Edition al costo di € 29,99 sia per la Digital Deluxe Edition al costo di € 49,99. Entrambe comprendono il pacchetto di personalizzazioni estetiche Underwear Gnome, mentre l’edizione Digital Deluxe includerà ulteriori opzioni cosmetiche anche per armi, oltre ad una modalità di gioco esclusiva.

Unisciti a Cartman, Stan, Kyle e Kenny (in tre gloriose dimensioni) per festeggiare il giorno più magico della vita di qualsiasi bambino: una giornata di neve! Una tremenda bufera ha scatenato il caos in città e, cosa ancora più importante, ha fatto chiudere la scuola.

  • Combatti nelle innevate strade di South Park in questo nuovissimo gioco cooperativo in 3D.
  • Una bufera di proporzioni epiche ha coperto di neve le strade di South Park. Unisciti a Cartman, Stan, Kenny e Kyle per salvare la città da un inverno senza fine.
  • Affronta il primo gioco cooperativo ambientato a South Park con un massimo di tre amici o alleati controllati dall’IA e devasta i tuoi nemici con potentissimi attacchi coordinati.
  • Equipaggia e potenzia devastanti armi da mischia e a distanza. Scatena abilità e poteri speciali per sgominare orde di nemici e boss epici.
  • Scopri tantissimi, inconfondibili oggetti estetici con cui personalizzare il nuovo arrivato: berretti da neve, magliette Cheesy Poof, menti palloni e tanto altro ancora!

Inoltre, è stata annunciata l’esclusiva Collector’s Edition, che vi mostriamo di seguito.

Oltre al gioco, questa includerà il berretto di Cartman, la palla di neve di Cartman, il porta rotolo di carta igienica parlante (!), sei carte dei tarocchi, la soundtrack originale digitale. Il tutto al prezzo di € 219,99.

South Park: Snow Day! arriverà su PlayStation 5, Xbox Series, Nintendo Switch e PC il 26 Marzo 2024.

Recensione Cookie Cutter, hello daddy, hello mom, I’m your Cherry bomb

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Cookie Cutter vuole, a tutti gli effetti, essere un manifesto di intenti per il proprio team di sviluppo. Subcult Joint LTD, software house di Brighton, si propone infatti di entrare nel mondo dei videogiochi per realizzare metroidvania di azione, infusi con uno stile ed una personalità unici. “Meccaniche solide e strambe, una narrativa ispirata, una soundtrack che spacca“, tutte al servizio di uno stile grafico che fonde influssi orientali con uno spirito punk rock anni ’90. Dichiarazioni piuttosto forti, per un genere che, è pacifico ammetterlo, sta rischiando un vero e proprio overflooding nel mercato indie.

Come opera di esordio, Cookie Cutter colpisce fin dai primi istanti proprio per la cifra autoriale che si palesa dalla ricerca di uno stile grafico immediatamente sopra le righe. Ma basta un pacchetto ben confezionato per sostenere l’ennesima proposta nel mare magno dei metroidvania?

Cookie Cutter è disponibile dal 14 Dicembre per PC (via Steam), Xbox Series e PlayStation 5.


Versione testata: PlayStation 5


Kill Bill… anzi, Victor

I toni scelti da Subcult Joint per il loro racconto appaiono fin dall’inizio ruvidi e duri come un pugno nello stomaco.

In un futuristico mondo distopico, la Megastruttura è una creazione tecnologica misteriosa che racchiude un potere immenso. In tanti hanno provato a scoprire i segreti del manufatto, senza successo. Finché un certo Victor Garbanzos riesce ad emergere dalle profondità della Megastruttura, dopo anni, con un intento malvagio nel cuore. Grazie ad incredibili ed illimitati poteri, crea una corporazione di schiavi obbedienti, esseri umani svuotati da ogni volontà se non quella di seguire gli ordini del proprio padrone: i Denzel. L’obiettivo ultimo è la creazione di un regno utopico, la Città dell’Oro, anche al costo di spazzare via ogni minima resistenza. Consapevole dei rischi per l’intera esistenza nell’universo, la dottoressa Shinji Fallon decide di tradire il despota, creando un Denzel diverso, con un’anima ed una coscienza: Cherry. Con lei nasce un sentimento che trascende quello tra creatore e creazione, sconfinando nell’amore più puro… finché un brutto giorno i Denzel di Garbanzos irrompono nel laboratorio di Fallon, rapendola e riducendo a brandelli Cherry, che giace esanime in un lago di sangue artificiale. Tuttavia, i cattivi hanno fatto un errore: non accertarsi della effettiva dipartita della ragazza robotica…

Il filmato iniziale è straziante e sinceramente non ci aspettavamo questa frizione tra un’estetica kawaii e contenuti crudi.

Insomma, una cosa è chiara. Da un punto di vista prettamente artistico e narrativo, Cookie Cutter non ha mezze misure e rappresenta un incredibile biglietto da visita per questo team di sviluppo esordiente. Non solo la presentazione artistica è graziata da un design ricercato e particolareggiato, ma ogni animazione è una autentica gioia per gli occhi, ricca di dettagli e sfumature. Un lavoro raffinato e di grandissima sensibilità stilistica… nonostante potrebbe essere banalizzato nel vederci solo citazioni gratuite e sangue a volontà.

La sceneggiatura, dal canto suo, è potente e spigolosa, ben lontana dall’estetica a tratti kawaii che il gioco parzialmente abbraccia. Subcult Joint decide infatti di narrare un racconto complesso, ricco di tematiche, anche al costo di passare quasi schizofrenicamente da un eccesso ridicolo ad uno drammatico.

In movimento, Cookie Cutter è davvero tanta roba.

Viuuuulenza!

Al di là della cornice estetica e narrativa, Cookie Cutter è in tutto e per tutto un classico metroidvania.

Nell’arco della dozzina di ore necessarie per raggiungere i titoli di coda, il percorso di vendetta della protagonista porterà il player attraverso mappe intricate ricche di segreti e passaggi, stratificate ed interconnesse, la cui esplorazione sarà vincolata non solo all’ottenimento di potenziamenti di movimento, ma altresì ad immancabili power up. Il senso di progressione, in questo senso, ben si accosta alla necessità, per Cherry, di accumulare mezzi e risorse per lanciare la rivolta contro i poteri forti e cercare di salvare Fallon. Perché ok il platforming… ma Cookie Cutter è soprattutto azione sfrenata e violentissima.

Una chitarra come arma? Ci ricorda qualcosa…

Il combattimento è infatti il cuore pulsante della produzione, nonché quella che dà ludicamente una propria identità all’esordio di Subcult Joint. Dimenticate i metroidvania lenti e ragionati: Cookie Cutter impone ritmi veloci, attenzione massima all’ambiente e ai pattern nemici, nonché un uso chirurgico del parry. Proprio quest’ultima meccanica è l’autentica chiave di volta degli scontri, visto che effettuarla in modo perfetto permette di poter eseguire una esecuzione mortale su qualsiasi nemico in qualsiasi condizione di vita residua. Una risorsa praticamente indispensabile per poter sfoltire rapidamente le fila nemiche, anche perché i vostri avversari sono abili ed infami.

In un certo senso, Cookie Cutter ci ha ricordato alcune velleità da action puro, complice anche la buonissima varietà di armi secondari (alcune palesemente omaggi del famoso ammazzademoni albino di Capcom), opzioni di crowd control, juggling e tecnicismi sparsi. Tuttavia, non aspettatevi di essere presi per mano: soprattutto all’inizio, Cherry non sarà così forte mentre i vostri nemici potranno smontarvi senza troppi complimenti. Complice anche la tempistica peculiare per l’utilizzo del parry, abbiamo dovuto riscontrare una curva della difficoltà a tratti un po’ approssimativa. Nulla di impossibile da gestire, ma i giocatori meno smaliziati potrebbero andare in sofferenza.

… anche la moto ci ricorda qualcosa…

Non è un paese per Denzel

Quindi insomma, tutto bellissimo? Diciamo di si, ma con alcune riserve. Il problema fondamentale di Cookie Cutter è disperso in una serie di piccole ingenuità commesse dagli sviluppatori in diverse aree.

Se il discorso legato al bilanciamento della difficoltà è temprato sia dall’abilità individuale sia da una fase iniziale più frastagliata del resto del gioco, lo stesso non possiamo dire in merito ad alcuni inconvenienti che si verificano nel corso dei combattimenti.

Anzitutto, la telecamera appare fin troppo spesso eccessivamente lontana dall’azione, impedendo di seguire nel dettaglio le fasi di lotta. Ma soprattutto, la leggibilità complessiva viene messa duramente alla prova negli scontri più concitati contro avversari numerosi. In questi casi si menano fendenti quasi alla cieca, trovando altrettanto complesso far entrare perfettamente una parata perfetta contro uno specifico nemico, mentre si viene malmenati da altri. Insomma, non proprio una situazione felicissima, figlia di qualche eccesso di game design.

Le opzioni offensive crescono andando avanti.

Non ultima, una riflessione legata alla scelta del metroidvania. Indubbiamente si tratta di un genere appetibile, che ha un proprio pubblico di affezionati e permette agli sviluppatori esordienti di farsi conoscere ed apprezzare. Tuttavia, è inevitabile che si inizi a sentire un pochino di stanca su questo genere, soprattutto quando, come in Cookie Cutter, non c’è niente di strutturalmente memorabile.

Forse avremo preferito una struttura a livelli predeterminati, anche per permettere agli sviluppatori di gestire meglio il sistema di combattimento e spingere per un equilibrato game design.

La tipica mappa intricata di ogni buon metroidvania.

Commento finale

Cookie Cutter è un sanguinoso e spumeggiante metroidvania, che fa della presentazione estetica, dell’euforia combattiva e delle inquietudini narrative i suoi assi vincenti. Come titolo di esordio, l’opera di Subcult Joint lascia il segno, grazie ad una cura generale evidentemente sopra le righe ed un tratto autoriale marcato e ben visibile. Ludicamente tuttavia, l’avventura di Cherry è molto più ordinaria ma, nonostante il divertimento sia sempre assicurato, cade spesso in errori di gioventù quali una telecamera fin troppo distanziata, una difficoltà non sempre bilanciata e un eccessivo caos in alcune battaglie. Tuttavia, il cammino di vendetta per farla pagare a Garbanzos sarà un’esperienza molto soddisfacente.

Quali sono gli smartphone più vulnerabili all’hacking?

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crop ethnic hacker with smartphone typing on laptop in dark room
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La sicurezza degli smartphone è diventata un problema importante con l’uso crescente dei dispositivi mobili nella nostra vita quotidiana. Dalle operazioni bancarie online agli acquisti, dai social media alla navigazione GPS, ci affidiamo molto ai nostri smartphone per varie attività. Tuttavia, questa comodità comporta il rischio di attacchi informatici e di hacking.

Sebbene tutti gli smartphone siano vulnerabili agli attacchi informatici, alcuni dispositivi sono più suscettibili di altri. Fattori come sistemi operativi obsoleti, password deboli e connessioni Wi-Fi non protette o libere (come quelle gratuite di bar e ristoranti), possono aumentare ulteriormente il rischio. Inoltre, la popolarità e la diffusione di alcuni marchi di smartphone possono renderli un obiettivo primario per i criminali informatici.

In questo articolo approfondiremo le vulnerabilità dei diversi modelli di smartphone e discuteremo le caratteristiche o le configurazioni specifiche che li rendono più inclini all’hacking. Comprendendo questi rischi e adottando le opportune misure di sicurezza, gli utenti possono proteggere meglio le loro informazioni personali e mantenere la privacy della loro vita digitale.

Applicazioni GPS e di tracciamento

Uno dei motivi principali per cui alcuni smartphone sono più vulnerabili alle violazioni è l’uso di applicazioni GPS (Global Positioning System) e di tracciamento. Queste funzioni consentono agli utenti di condividere la propria posizione e di tracciare i propri spostamenti, il che può essere comodo per vari scopi, come la navigazione e il fitness tracking. Tuttavia, l’aspetto negativo è che queste funzionalità consentono agli hacker di accedere facilmente ai dati degli utenti. (Per ulteriori informazioni sulla registrazione delle chiamate, visitare il sito https://haqerra.com/it/call-logging)

Hack legale

Le app dannose possono essere facilmente camuffate da innocue app di tracciamento o navigazione, inducendo gli utenti a scaricarle inconsapevolmente. Una volta installate, queste app possono monitorare la posizione GPS del dispositivo, accedere ai contatti e ai messaggi dell’utente e persino registrare le chiamate a sua insaputa o senza il suo consenso. Ciò rende gli smartphone con GPS e funzionalità di tracciamento un obiettivo primario per gli hacker che vogliono sfruttare le informazioni personali e violare la privacy.

Per proteggersi da queste vulnerabilità, è fondamentale che gli utenti di smartphone siano cauti nello scaricare le applicazioni, assicurandosi che provengano da fonti affidabili. Inoltre, mantenere il sistema operativo del dispositivo e tutte le app aggiornate con le ultime patch di sicurezza può contribuire a ridurre il rischio di hacking. Gli utenti possono godere dei vantaggi del GPS e delle funzioni di localizzazione senza compromettere i propri dati personali, comprendendo i rischi potenziali e adottando le precauzioni necessarie. Non tutte le applicazioni che hanno bisogno di tracciare la posizione o i dati dell’utente sono dannose: la maggior parte, anzi, lo fanno per offrire un servizio all’utente. Ma è necessario che l’utente sia consapevole di queste operazioni.

Apple, ad esempio, con le ultime versioni del suo sistema operativo iOS, ora consente all’utente di tenere traccia di tutte le applicazione che fanno ricorso al tracciamento dati, e, con un apposito avviso, di bloccare le attività di tracciamento quando l’utente non ritenga che queste siano necessarie al funzionamento dell’app. Un’app di ricette di cucina, del resto, perchè mai dovrebbe sapere dove vi trovate e quali siti internet state visitando?

Un altro fattore che rende alcuni smartphone più vulnerabili all’hacking è l’uso di tecniche di hacking legale. Si tratta di metodi utilizzati dalle forze dell’ordine per accedere a dispositivi bloccati o crittografati per le indagini. Ad esempio, nel 2016 l’FBI ha pagato oltre 1 milione di dollari a una terza parte sconosciuta per un hack che ha sbloccato un iPhone appartenente a uno dei killer di San Bernardino.

Se da un lato queste tecniche possono essere necessarie per le forze dell’ordine, dall’altro evidenziano le vulnerabilità della sicurezza degli smartphone. Gli hacker possono sfruttare questi metodi di backdoor per accedere ai dati sensibili degli utenti e compromettere i loro dispositivi.

Dispositivi più vecchi

Infine, è importante notare che gli smartphone più vecchi sono più vulnerabili all’hacking a causa del software e delle misure di sicurezza obsolete. Con l’uscita di nuovi modelli, i dispositivi più vecchi possono smettere di ricevere aggiornamenti software e patch di sicurezza, il che li rende più suscettibili agli attacchi informatici. Ogni giorno che passa, gli hacker diventano sempre più sofisticati nei loro metodi, sfruttando le debolezze dei sistemi obsoleti e ottenendo l’accesso a dati sensibili. Per questo motivo, quando si sceglie un telefono, occorrerebbe informarsi per quanto tempo ancora il dispositivo verrà supportato con nuove patch di sicurezza.

Inoltre, molti utenti tendono a conservare i loro vecchi smartphone anche dopo aver effettuato l’aggiornamento a un nuovo dispositivo. Sebbene ciò possa sembrare innocuo, in realtà rappresenta un rischio significativo. Gli hacker possono sfruttare le informazioni obsolete memorizzate su questi dispositivi, compromettendo potenzialmente i dati personali e finanziari. È fondamentale che gli utenti comprendano l’importanza di smaltire in modo sicuro i loro vecchi dispositivi o di assicurarsi che siano state adottate misure di sicurezza adeguate per proteggersi da potenziali violazioni.

Rimanendo informati e adottando misure proattive per proteggere le nostre vite digitali, possiamo ridurre al minimo il rischio di cadere vittime di attacchi informatici e salvaguardare le nostre informazioni sensibili.

Conclusioni

In conclusione, anche se tutti gli smartphone sono suscettibili di hacking, i dispositivi dotati di GPS e capacità di tracciamento e quelli che utilizzano tecniche di hacking legali e software obsoleti sono più a rischio. È fondamentale che gli utenti di smartphone prestino attenzione quando scaricano le applicazioni e aggiornino costantemente i loro dispositivi per garantire l’adozione di solide misure di sicurezza. Rimanendo ben informati sulle minacce emergenti e prendendo le precauzioni necessarie, possiamo salvaguardare efficacemente i nostri dati personali dalle mani sbagliate. Inoltre, l’implementazione di password forti, l’utilizzo dell’autenticazione a due fattori e il backup regolare dei dati sono ulteriori misure che possono migliorare la sicurezza complessiva dei nostri smartphone. Per dormire sonni tranquilli, insomma, è necessario dare priorità alla protezione delle nostre vite digitali e restare vigili nel panorama in continua evoluzione della sicurezza informatica.

Natale con Epic Games Store, oggi in regalo Melvor Idle!

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Da qualche anno a questa parte per le feste Natalizie l’Epic Games Store regala ai propri utenti una selezione di giochi da scoprire giorno dopo giorno, come un calendario dell’avvento digitale.

Il regalo sotto l’albero di oggi è una rivisitazione minimale delle meccaniche più complesse che danno vita al genere delle avventure di ruolo, Melvor Idle!

Melvor Idle è un titolo Indie che riprende una gran quantità di meccaniche e dinamiche tipiche del mondo del GDR e le spoglia di qualsiasi tipo di fronzoli, introducendo sistemi di idle games, e dando la priorità alla pura gestione delle risorse per completare quest, sconfiggere boss, e vivere un avventura che non dimenticheremo difficilmente.

Fino ad ora i giochi regalati sono stati:

Non fatevi sfuggire Melvor Idle; avete tempo fino alle ore 17:00 di domani 22 dicembre per poterlo riscattare nella vostra libreria Epic Games seguendo questo link.

Il gioco del Plinko, ecco la sua storia

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Il Plinko debutta negli Stati Uniti alla fine degli anni ’70, come gioco finale del programma televisivo “The price is right”. Il suo creatore Frank Wayne, già produttore e presentatore televisivo, si ispirò a dei giochi similari, come il “Pachinko” (gioco giapponese a metà tra un flipper e una slot machine) e la “Ruota della Fortuna”. Effettivamente nell’edizione italiana del programma statunitense, il Plinko era sostituito proprio dalla “Ruota della Fortuna”. Per chi ha vissuto gli anni ’80 il programma di Mediaset “Ok, il prezzo è giusto” ha segnato un’era, tanto che ancora oggi esistono fanclub e blog online che si interessano a questa trasmissione. La versione della CBS ottenne negli USA un successo altrettanto travolgente, tanto che lo show viene ancora mandato in onda dopo oltre 9000 episodi. Come si gioca al Plinko televisivo? Il giocatore lascia cadere una fiche lungo una tavola inclinata sulla quale sono piantate delle stanghette che ne modificano il percorso. In base alla casella in cui la fiche finirà, lo “sfidante” potrà vincere un premio di 10.000$ o anche 0$. Nonostante la sua semplicità il Plinko ha suscitato così tanto interesse, dopo la sua prima messa in onda, che oggi ne esistono versioni diverse persino online.

I Plinko games

Tanto è stato il riscontro che questo “passatempo” ha ottenuto lungo la sua storia decennale, che i casinò ne hanno creati svariati tipi nel corso degli anni. I Plinko casino game, come spesso vengono spesso chiamati i giochi appartenenti a questa categoria, nella loro edizione da casinò analogica prevedono luci e suoni mantenendo invariati i meccanismi di gioco rispetto alla versione televisiva. Negli adattamenti più diffusi dei web casinò, invece, la fiche è sostituita da una pallina virtuale che esce da un buco collocato alla vetta della piramide di “pioli”. Ai piedi della “piramide” ci sono una serie di caselle rappresentati ognuna un moltiplicatore di vincita. Il giocatore dovrà scegliere quanto puntare e, in base a dove la pallina atterrerà, la sua puntata verrà raddoppiata, lasciata identica, etc… Il tutto è accompagnato da jingle e da musichette di sottofondo. Le regole del Plinko possono cambiare in base alle diverse piattaforme di gioco, ma anche se differenti dall’originale televisiva, lo scopo di queste versioni online resta sempre identico: far finire la pallina o fiche nella casella con il premio più alto. E proprio per il fatto che l’esito della partita sia incerto e fuori dal controllo del giocatore stesso, il Plinko si è guadagnato un posto nei Casinò di tutto il mondo, come uno dei giochi d’azzardo più divertenti.

Foto: Unsplash

Dove giocare ai Plinko games

I Plinko games, così chiamati perché ne esistono diverse versioni come, “Plinko Ball Falling”, “Plinko Balls”, “Plinko Party Raid Master”, “Magic Plinko”, sono presenti su molti siti di web casinò e uno dei primi ad introdurlo è stato Unibet. Ciononostante la maggior parte dei portali dove si trovano sono sale da gioco online che accettano criptovalute, al momento non ancora dotati di licenza ADM (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli). Tuttavia questi siti offrono delle funzioni che consentono al giocatore di monitorare e verificare l’algoritmo del gioco in tempo reale, tramite la funzione provabilità, garantendo la legittimità delle partite.

Recensione Avatar: Frontiers of Pandora, un’esperienza altalenante

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Il 2022 ha segnato il ritorno di Avatar, la saga fantascientifica creata da James Cameron. Il sequel del primo capitolo (pubblicato nel lontano 2009 e che ad oggi ancora mantiene saldamente nelle proprie mani lo scettro di film con il maggiore incasso di sempre), La via dell’acqua, ci ha riportato nuovamente sulla splendida e vivace Pandora, il pianeta dei Na’vi, ancora una volta minacciato dalla colonizzazione umana. Il film (la cui recensione completa è disponibile cliccando qui), ha – come da previsioni – ottenuto un notevole successo di critica e di pubblico e ad oggi ha incassato a livello globale più di 2 miliardi di dollari. In attesa delle future pellicole che arriveranno rispettivamente nel 2025, 2029 e 2031, Ubisoft, in collaborazione con i veterani svedesi di Massive Entertainment (Far Cry 3 e Tom Clancy’s The Division) – sulla falsa riga del precedente film e non curanti degli scarsi risultati ottenuti da Avatar: The Game – ha deciso di adattare l’IP di Cameron in un nuovo videogioco. Annunciato nel 2017, Avatar: Frontiers of Pandora è il grande tentativo della società francese di riportare in vita Pandora (un mondo enorme, fantastico e dettagliato che dà letteralmente vita all’esperienza), attraverso un videogame che possa celebrare al meglio l’incredibile franchise cinematografico del regista americano. Ci sarà riuscita oppure no? Scopritelo nella nostra recensione completa!

Prima di proseguire, vi ricordiamo che il gioco è attualmente disponibile per PlayStation 5, Windows e Xbox Series X/S il 7 dicembre 2023.


Versione testata: Xbox Series X


Anno 2146

Frontiers of Pandora racconta una storia separata e indipendente su un piccolo gruppo di giovani Na’vi cresciuti dal malvagio Mercer e le sue Resources Development Administration (RDA), e sulla graduale riscoperta della propria eredità e del legame con la natura ed il pianeta natale. I temi ambientali cardini del franchise sono ulteriormente accentuati da una tematica tanto profonda quanto tagliente, ossia sulla separazione dei bambini e alla rieducazione forzata delle popolazioni indigene. l giocatore intraprende un viaggio attraverso la Frontiera Occidentale, una regione di Pandora mai vista prima, scoprendo le proprie origini e organizzandosi con le tribù locali Na’vi per combattere contro la RDA che sta devastando Pandora al solo scopo di ottenere e sfruttare le risorse naturali che il pianeta ha da offrire. 

Al netto dell’incipit piuttosto interessante, il modo – o meglio l’aggettivo – migliore per descrivere la storia di Frontiers of Pandora è “generica”, priva – in contrapposizione alle tematiche base di Avatar – di emotività, quasi fredda e glaciale. I personaggi sono insignificanti, sembrano soltanto degli “Avatar”, dei gusci vuoti che hanno un solo obiettivo, offrire l’ennesima missione trita e ritrita, facendo credere a tutti che voi siete l’eroe che attendono da tempo.

Un open-world atipico

Prima di parlarvi del gameplay (che ha parecchio in comune con la serie Far Cry), è doveroso sottolineare che Frontiers of Pandora – sebbene venga annoverato come titolo a “mondo aperto” – ha una durata davvero irrisoria se paragonato ad altre IP Ubisoft, come ad esempio Assassin’s Creed Valhalla o i più recenti Far Cry; parliamo infatti di circa 15 ore per completare il gioco (25/30 per il raggiungimento del 100%). Un tempo davvero insolito e che non richiede al giocatore impegno e dispendio di energie. A nostro giudizio si tratta sicuramente di un aspetto positivo, soprattutto per quei giocatori che non hanno tantissimo tempo a disposizione.

A parte un po’ di parkouring attorno e sugli alberi e qualche incredibile piroetta in sella al vostro Ikran, non aspettatevi miriadi di cose da fare nel mondo coloratissimo di Frontiers of Pandora. Si tratta di un gioco open world che non vi sorprenderà con difficoltà fuori scala o da eventi sensazionali e che finisce per diventare un’esperienza piuttosto lineare. Che piaccia o meno una scelta del genere, il prodotto si adatta praticamente a tutti i palati, soprattutto quelli più giovani che si avvicinano per la prima volta al genere.

Ogni location ha le proprie caratteristiche di biomi, piante, fauna selvatica e risorse da raccogliere

Il gioco per lo più richiede di correre, saltare e arrampicarsi (sfruttando le grandi leve del nostro Na’vi ed il parkour) attraverso giungle lussureggianti coperte dalla nebbia, passando per le gigantesche pianure soffiate dal vento fino ad arrivare alle montagne fluttuanti, imparando al contempo i tanti segreti della flora e della fauna aliena che abbondano su Pandora. La ricchezza degli ecosistemi non ha eguali; in nessun gioco abbiamo mai incontrato una varietà del genere. Ci siamo davvero divertiti ad apprendere le caratteristiche e le potenzialità dei tanti strani esseri viventi (nonché anche ad essere inseguiti dagli animali selvatici) che si sono palesati lungo il nostro cammino. Il merito è dovuto a Massive Entertainment che è riuscita a dare a Pandora una bellezza folgorante che lascia davvero senza fiato e che ci ha portato in più di una occasione semplicemente a fermarci per ammirare il paesaggio circostante.

Detto questo, l’esplorazione è alla base del gioco (e non poteva essere diversamente). Ma purtroppo, rappresenta anche l’aspetto più debole della produzione. Il “cuore pulsante” è sostanzialmente derivativo dall’IP di Far Cry. Liberare le grandi raffinerie e i complessi nemici (che hanno sostituito quelle che sono le “basi” in Far Cry”) per sbloccare nuove regioni della mappa e completare gli alberi delle abilità tramite i relativi punti, suona fin troppo familiare e ripetitivo. Un po’ di brio arriva quando viene sbloccata la cavalcatura Ikran che vi permette di muovervi nell’aria. Questa consente di raggiungere punti inaccessibili a piedi, ma anche in tal caso, il tutto è caratterizzato da un ciclo ripetitivo: salta sull’Ikran, vai verso la destinazione, raccogli quello che c’è da raccogliere (che possa trattarsi di risorse o oggetti collezionabili) e via verso la destinazione successiva. I nostri “voli” potrebbe essere “interrotti” – di tanto in tanto – da scontri in volo con i velivoli nemici (gli elicotteri RDA); scontri che abbiamo trovato privi di “anima”, sciatti e troppo banali da portare a termine e che non hanno richiesto praticamente alcun tipo di preparazione strategica (si poteva e si doveva fare di più).

Combat system (non ci siamo)

Dal punto di vista del combat system invece, Frontiers of Pandora – salvo incuriosire nelle prime battute di gioco – è carente. E’ indubbio che nei film di Cameron non abbiamo mai visto un villain iconico (il col. Miles Quaritch è l’unico – forse – degno di nota) e non è diverso in questo adattamento videoludico. I membri della RDA, salvo che si decida di buttarsi a capofitto nella mischia, non impensieriscono mai. Hanno aspetti generici, una intelligenza artificiale da dimenticare ed un set di mosse standardizzato che difficilmente riusciranno a mettervi in difficoltà (possono essere fatti fuori con un solo colpo ben assestato). Così come i mech, annientabili – dopo aver individuato il relativo punto debole – con una singola freccia standard o una freccia esplosiva che li farà in mille pezzi all’istante. I nemici, sembrano quasi essere stati messi lì, soltanto per dare uno sfondo a Pandora e al fatto che stiano sfruttando aggressivamente il pianeta e le sue preziose risorse. Senza grandi boss da affrontare o sorprese lungo il percorso, è tutto un po’ blando. Forse l’aver cercato tenacemente l’autenticità (seppur apprezzabile) ha fatto perdere di vista tutto il resto, poiché gli scontri finiscono – una volta che i giocatori hanno capito come gestire le due/tre tipologie di nemici (sfruttando le tante risorse disponibili e necessarie per creare frecce e altri “gingilli”) – per essere anch’essi di routine.

C’è dell’altro? Sfortunatamente si!

Darete la caccia alla fauna selvatica per ottenere materiali di miglioramento, progredirete (come accennato) negli alberi delle abilità, cucinerete cibo, troverete oggetti. Grazie all’addestramento umano ricevuto dal protagonista, avrete anche accesso ad alcune armi umane pesanti (come le mitragliatrici) che abbiamo quasi del tutto ignorato a favore di quelle Na’vi, più primitive ma anche più performanti e potenti. Le risorse raccolte, possono essere utilizzate per la creazione di oggetti/armamenti/utilità, ma purtroppo non è stata ragionata al meglio; c’è sicuramente una pletora di funzionalità ed opzioni, così come di materiali (ottenibili in determinati momenti della giornata) incredibile (e forse anche troppo dispersivo) ma l’aspetto negativo del sistema è che in ogni momento topico della trama, questo riceve una drammatica battuta d’arresto. Nello specifico ciò accede, ogni qualvolta ci viene richiesto (obbligatoriamente) di trovare una particolare pianta/risorsa per progredire (il tutto più gestito da mera fortuna di trovare proprio quello che stiamo cercando, senza considerare che il mondo di gioco è troppo grande rispetto al livello di risorse disponibili). Un nostro compagno è lì agonizzante? Invece di correre a curarlo, dovrete prima trovare del legno per creare delle frecce, dopodiché un particolare frutto per curarlo; semplicemente non si può accettare una scelta del genere e priva di qualsiasi senso.

Grafica e tecnica

Dal punto di vista grafico, come abbiamo già anticipato, il colpo d’occhio è superlativo ma non esente da una lieve problematica. A volte, le immagini sullo schermo sono così ricche di colori e dettagli che abbiamo avuto difficoltà a muoverci nell’ambiente. Considerando che si tratta di un gioco Ubisoft, è doveroso sottolineare che i modelli poligonali – anche se non al pari di altre blasonate produzioni – sono fatti davvero bene. Per quanto invece riguarda le performance, su Xbox Serie X siamo incappati sporadicamente in qualche deciso calo di frame rate. Graditissima invece la presenza del gioco cooperativo online per due giocatori, che consente di godersi il titolo con un amico.

Commento finale

Avatar: Frontiers of Pandora non si discosta per nulla dalla consolidata formula “open world” di casa Ubisoft ed attinge tantissimo soprattutto dalla sua altra IP proprietaria, Far Cry. Massive Entertainment è riuscita però a catturare e a riproporre la sensazione di esplorare un mondo alieno meraviglioso e vibrante fatto di giungle lussureggianti coperte dalla nebbia, gigantesche pianure soffiate dal vento e montagne fluttuanti, nel quale potrete correre, saltare e arrampicarvi. Allo stesso tempo, la trama generica, la scarsa varietà di nemici, il combat system semplicistico, le missioni stantie e ripetitive, rendono noiosa il resto dell’esperienza. A meno che non siate grandi fan di Avatar e di Far Cry, Frontiers of Pandora è un titolo assolutamente evitabile; se proprio vi incuriosisce, consigliamo di attendere un drastico calo di prezzo prima di acquistarlo.

Nasce Retro 90, il nostro podcast dedicato all’epoca d’oro dei videogiochi

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Retro 90 Podcast

Chi ha qualche primavera sulle spalle, ricorda sicuramente con grande piacere gli anni ’90, un decennio magico per vari media, partendo proprio dai videogiochi. Proprio per questo motivo nasce Retro 90, il podcast targato 4news.it che vuole accompagnarvi alla riscoperta dei videogames e dei film che hanno reso iconico quel decennio.

Retro 90 è un’idea che nasce dal nostro Andrea Bevilacqua, inguaribile nostalgico dell’epoca dorata dei videogiochi e creatore della rubrica Back 2 The Past. Sarà proprio la sua voce a guidarvi tra leggendarie saghe videoludiche e pellicole che hanno lasciato il segno in tutti noi. Ogni puntata coprirà un argomento specifico, individuando una sorta di fil rouge che lega il mondo videoludico e la settima arte. Per la prima puntata, abbiamo pensato di approfondire la tematica del Viaggio, partendo dall’intramontabile The Legend of Zelda: Ocarina of Time, titolo targato Nintendo e riconosciuto all’unanimità come uno dei titoli più significativi di sempre, fino alla particolare pellicola diretta da Vincent WardAl di là dei sogni“, interpretata da un magistrale Robin Williams (tra le altre cose, grande amante della saga di The Legend of Zelda).

Il podcast, presente su Spotify, Audible e Amazon Music, si propone come un vero e proprio viaggio nel tempo e nel viale dei ricordi. Vogliamo infatti raccontare curiosità, aneddoti e storie legati a questi piccoli capolavori multimediali. Ascoltandoci e votando il sondaggio su Spotify, potrete decidere l’argomento della puntata successiva. Inoltre, seguendo la Pagina Facebook Ufficiale di Retro 90, potrete scoprire tutto ciò che Andrea e la nostra infaticabile squadra ha in serbo per voi.

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