SQUARE ENIX ha pubblicato oggi DRAGON QUEST MONSTERS: Il Principe oscuro, il nuovo gioco di ruolo della serie in esclusiva per Nintendo Switch.
In DRAGON QUEST MONSTERS: Il Principe oscuro, Psaro deve diventare un domamostri, reclutando mostri e combattendo insieme a loro nel fantastico mondo di Nadiria, in cui lo aspettano fiumi di lava gorgogliante, antiche e misteriose rovine e maestose torri di dolci. Il Principe oscuro include oltre 500 mostri da affrontare, reclutare e addestrare, più battaglie online, stagioni mutevoli e un sistema di sintesi revisionato.
Il sistema di sintesi torna nella serie in forma evoluta, offrendo ai giocatori la possibilità di scoprire nuove combinazioni di mostri dai talenti innati. Gli appassionati potranno mettere alla prova le capacità dei loro mostri in due arene: l’Arena di Endor sul mondo umano di Terrestria e il Koliseum nel reame mostruoso di Nadiria. Utilizzare la giusta combinazione di mostri, tattiche, abilità, incantesimi, potenziamenti e accessori è fondamentale per vincere.
DRAGON QUEST MONSTERS: Il Principe oscuro incoraggia i giocatori a immergersi nelle battaglie strategiche del gioco, in cui è possibile impartire ordini precisi a ciascun mostro o stabilire delle tattiche generali, come “Attacco feroce” o “Guarigione”. Il party principale può essere composto da un massimo di otto mostri: quattro attivi in battaglie e quattro di riserva.
Dopo aver assemblato un “dream team”, combatti online e guida gruppi di potenti mostri per competere contro i domamostri di tutto il mondo. Per la prima volta nella serie, i giocatori possono competere online nelle Risse a raffica, competizioni su larghissima scala che usano le informazioni di 30 giocatori per far svolgere automaticamente le battaglie. Sono inoltre disponibili diverse modalità di battaglia online, tra cui Incontri classificati, Incontri amichevoli e Tornei multigiocatore, in cui un massimo di otto contendenti si affronta in un sistema a eliminazione diretta finché non resta un solo vincitore.
La Deluxe Edition digitale includerà anche i seguenti oggetti bonus:
La Tana delle Talpe (include il completo “abito gotico”): Scendi sottoterra per incontrare di nuovo i tipi di mostro con cui hai già fatto amicizia. Avrai anche l’opportunità di reclutare creature molto difficili da ottenere con la sintesi.
Palestra di Allen l’Allenatore (include il completo “veste da pasticcere”): Esplora queste segrete generate casualmente e combatti contro legioni di potenti mostri. Ogni dungeon ha dei requisiti unici, quindi dovrai comporre il tuo gruppo accuratamente. Elimina il boss che ti attende nella stanza finale per accaparrarti oggetti rari che ti aiuteranno ad avere alleati sempre più potenti.
Bauli preziosi (include il completo “maglia mostruosa”): Ogni volta che apri questi forzieri pieni di tesori otterrai una ricompensa elettrizzante, ma dovrai aspettare un pochino prima di poterne aprire un altro. Continua a scoperchiare queste meraviglie e prima o poi metterai sicuramente le mani su oggetti fantastici!
Abito gotico bordeaux (oggetto cosmetico)
Anello del guerriero x1
Deliziesca x10
Il titolo è ora disponibile in formato fisico e digitale per Nintendo Switch. Sullo store digitale è altresì disponibile la demo: assembla subito il tuo primo gruppo di mostri, esplora diversi scenari unici e le loro stagioni mentre affronti e recluti mostri. Nella demo sono disponibili anche due arene delle battaglie. Infine, prova a sintetizzare mostri e scopri quali combinazioni puoi produrre. I mostri della formazione salvati nella demo possono essere trasferiti nel gioco completo, permettendo ai domamostri di continuare a giocare con i loro mostri preferiti già reclutati.
Warner Bros ha condiviso il primo attesissimo trailer di Furiosa: A Mad Max Saga, il nuovo film diretto da George Miller, prequel del celebrato Mad Max: Fury Road.
Anya Taylor-Joy e Chris Hemsworth sono i protagonisti di questo atteso ritorno all’iconico mondo distopico che il pluripremiato e geniale filmmaker George Miller ha creato più di 30 anni fa, con gli emblematici film di Mad Max. Miller ora volta nuovamente pagina con una nuovissima avventura d’azione originale e standalone che rivela le origini del potente personaggio protagonista nel pluripremiato successo mondiale Mad Max: Fury Road. Al fianco di Taylor-Joy e Hemsworth tra i protagonisti del film troviamo anche Alyla Browne e Tim Burke.
Mentre il mondo va in rovina, la giovane Furiosa viene strappata dal Luogo Verde delle Molte Madri, e cade nelle mani di una grande Orda di Motociclisti guidata dal Signore della Guerra Dementus. Attraversando le Terre Desolate, si imbattono nella Cittadella presieduta da Immortan Joe. Mentre i due tiranni si battono per il predominio, Furiosa deve sopravvivere a molte prove e mettere insieme i mezzi per trovare la strada di casa.
Questo nuovo lungometraggio di Warner Bros. Pictures e Village Roadshow Pictures è prodotto da Miller e dal suo partner di lunga data, il produttore nominato agli Oscar Doug Mitchell (“Mad Max: Fury Road”, “Babe, maialino coraggioso”), attraverso la loro Kennedy Miller Mitchell, con sede in Australia.
Miller ha scritto la sceneggiatura insieme al co-sceneggiatore di Mad Max: Fury Road Nico Lathouris. Il team creativo di Miller che ha lavorato dietro la macchina da presa comprende il primo assistente alla regia PJ Voeten e il regista della seconda unità e coordinatore degli stunt Guy Norris, il direttore della fotografia Simon Duggan (“La battaglia di Hacksaw Ridge” “Il grande Gatsby”), il compositore Tom Holkenborg, il sound designer Robert Mackenzie, il montatore Eliot Knapman, il supervisore agli effetti visivi Andrew Jackson e il colorist Eric Whipp. Fanno parte della squadra altri suoi collaboratori di lunga data: lo scenografo Colin Gibson, la montatrice Margaret Sixel, il sound mixer Ben Osmo; la costumista Jenny Beavan e la truccatrice Lesley Vanderwalt, già vincitori del Premio Oscar per il loro lavoro su Fury Road.
Il film verrà distribuito nelle sale italiane nel 2024 da Warner Bros. Pictures.
Come ogni giovedìEpic Games Store regala uno o più giochi gratuiti per il nostro PC, questa settimana gettiamoci nelle caotiche battaglie del cartoonesco Jitsu Squad, e buttiamoci nella mischia tra i folli ring di Mighty Fight Federation!
Jitsu Squad è un coloratissimo beat’em up 2D cooperativo fino a 4 giocatori, che prende ispirazione dai migliori titoli dal genere arcade popolarizzati da Capcom, e condito con tonnellate d’adrenalina e un esplosivo artstyle a metà tra l’anime e i cartoni del sabato mattina.
Mighty Fight Federation è un picchiaduro arena 3D fino a 4 giocatori che cerca d’ibridare il vecchio splendore di titoli come Ehrgeiz, o la serie Power Stone, con nuove e profonde meccaniche semplici da apprendere ma difficili da padroneggiare.
Potete fare vostri Jitsu Squad e Mighty Fight Federation in forma gratuita solo sull’ Epic Game Store, creando un account -in caso non l’aveste ancora fatto- e seguendo i corrispettivi linkai giochi. Non fatevi sfuggire quest’offerta, che scadrà alle ore 17:00 di giovedì 7 dicembre.
E non perdetevi la live sul nostro canale ufficiale Twitch di 4News.it, per provare assieme a Edoardo “SamaelBecks” Bechis cosa ci propongono questi titoli gratuiti nella nuova rubrica #GiochiXPovery, in onda ogni giovedì alle 18:30.
La realtà virtuale arriva con la VR Mode di Resident Evil 4 tra pochissimi giorni, secondo quanto appena annunciato da Capcom. Questo nuovo modo coinvolgente di godersi il pluripremiato titolo sarà disponibile per PlayStation VR2 come DLC gratuito per tutti i possessori di Resident Evil 4 per PlayStation 5.
Una demo gratuita per la modalità VR arriverà sul PlayStation Store lo stesso giorno. La demo offre uno sguardo a 360° sull’esperienza ludica e sulle nuove funzionalità, incluso il “Poligono di tiro”, dove i giocatori possono sperimentare con le armi e farsi un’idea dei controlli realistici.
La modalità VR supporta l’intera campagna principale e offre un ulteriore livello di immersione nella straziante missione di salvataggio di Leon S. Kennedy. L’esperienza consente ai giocatori di vedere il mondo terrificante direttamente attraverso gli occhi di Leon e di immergersi in ciò che lo circonda con il display 4K HDR di PlayStation VR2. La modalità VR di Resident Evil 4 migliora ulteriormente l’atmosfera con l’audio 3D in modo che i giocatori possano sentire le minacce in agguato dietro ogni angolo.
Oltre a radicare i giocatori in questo ambiente ostile, la modalità VR di Resident Evil 4 aumenta il realismo con la tecnologia PlayStation VR2 Sense. I controlli intuitivi forniscono nuovi modi di interagire con il mondo. Le armi possono essere maneggiate con movimenti naturali, inclusi gesti unici per ricaricare armi da fuoco specifiche, come pistole, fucili e fucili. Ciò si estende anche all’uso del coltello per gli incontri ravvicinati.
Sarà inoltre presente anche una modalità “Poligono di tiro” che fornisce un campo di addestramento per aiutare i giocatori ad affinare le proprie abilità testando i meccanismi di mira, fuoco e ricarica di ciascuna arma.
Resident Evil 4 è ora disponibile su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S e PC tramite Steam. Qui trovate la nostra recensione, nonché quella del contenuto aggiuntivo Separate Ways. Il titolo debutterà anche su iPhone 15 Pro e su tutti gli iPad e Mac con chip M1 o successivi il 20 Dicembre 2023.
Poche ore fa, Turtle Beach, la società californiana specializzata in periferiche gaming, ha presentato u nuovo controller Xbox appartenente alla sua serie Stealth, il Turtle Beach Stealth Ultra Wireless.
Il nuovo controller è dotato di connettività wireless a bassa latenza proprietaria di Turtle Beach per console Xbox e PC Windows e di Bluetooth, per giocare su Smart TV e dispositivi mobile Android supportati. Le levette analogiche utilizzano sensori a effetto Hall che eliminano il problema del drifting e riducono le dead zone, per una sensibilità elevatissima anche negli sparatutto e nella confezione sono incluse anche due levette aggiuntive a cupola se si preferisce questo layout anzichè quello classico concavo. Oltre a questo, i grilletti possono essere regolati in modo da avere una corsa breve per gli FPS oppure più lunga per la regolazione fine dell’acceleratore e della frenata nei giochi di corse.
Oltre a queste caratteristiche, non mancano gli elementi distintivi delle periferiche Turtle Beach come il SuperHuman Hearing sul connettore jack da 3,5mm (che abbiamo apprezzato nella recensione delle cuffie Stealth Pro), l’illuminazione RGB e la vera bomba il Connected Command Display che mostra le notifiche dei social media dal telefono sulla dashboard del controller, evitando così di distogliere lo sguardo dal gioco ma può essere anche utilizzato per regolare i diversi profili del gioco.
Il Turtle Beach Stealth Ultra è disponibile da oggi ad un prezzo di 199 euro. Se volete saperne di più vi rimandiamo al comunicato stampa qui sotto
TRASFORMA IL TUO CONTROLLER IN UN CENTRO DI COMANDO
TURTLE BEACH PRESENTA L’INNOVATIVO CONTROLLER STEALTH ULTRA WIRELESS PROGETTATO PER XBOX
Per i gamer in cerca di prestigio e prestazioni, Stealth Ultra è il controller wireless di punta di Turtle Beach, ricco di funzioni di altissimo livello per offrire un controllo e una personalizzazione di livello professionale per Xbox, PC, Smart TV e giocatori Android.
Milano – 30 novembre 2023 – Turtle Beach Corporation (Nasdaq: HEAR), produttore di cuffie e accessori per il gaming, ha presentato oggi il suo attesissimo primo controller wireless per Xbox e PC, il Turtle Beach® Stealth™ Ultra Wireless Smart Game Controller, progettato per Xbox. Il nuovo re dei controller di gioco wireless di Turtle Beach offre prestazioni ultra-premium grazie a componenti di precisione e opzioni di personalizzazione per i giocatori Xbox e PC che esigono il meglio. Lo Stealth Ultra è dotato di connettività wireless a bassa latenza proprietaria di Turtle Beach per console Xbox e PC Windows e di Bluetooth® per giocare su Smart TV e dispositivi mobile Android supportati. I microinterruttori tattili dello Stealth Ultra forniscono risposte rapide e affidabili e sono progettati per durare fino a cinque volte di più rispetto ai pulsanti standard presenti in altri controller. I thumbstick AntiDrift™ eliminano il drift per un controllo preciso, mentre i grilletti regolabili a pressione breve e lunga assicurano una risposta adatta al gioco in esecuzione.
Lo Stealth Ultra Controller di Turtle Beach introduce anche un Connected Command Display a colori, primo nel suo genere, che consente ai giocatori di personalizzare l’illuminazione RGB, le impostazioni audio di gioco e chat, la sensibilità del thumbstick, i pulsanti mappabili e molto altro. Inoltre, la tecnologia brevettata Turtle Beach consente ai giocatori di ricevere notifiche social dal proprio telefono nella dashboard del Connected Command Display sul controller. Lo Stealth Ultra dispone anche di modalità di alimentazione regolabili con la possibilità di fornire fino a 30 ore di autonomia con una singola carica, con l’alimentazione fornita tramite il dock di ricarica a basso profilo incluso che funge anche da comodo posto per riporre il controller quando non viene utilizzato. Lo Stealth Ultra Wireless Smart Controller di Turtle Beach, progettato per Xbox, è disponibile per il pre-ordine da oggi al prezzo di € 199,99 su www.turtlebeach.com e presso retailer selezionati in tutto il mondo. Stealth Ultra sarà disponibile il 15 dicembre 2023.
“I componenti, la qualità costruttiva e le caratteristiche di alto livello dello Stealth Ultra lo elevano al di là di qualsiasi altro controller presente oggi sul mercato e lo rendono un controller irrinunciabile per i giocatori che vogliono il meglio”, osserva Cris Keirn, Interim CEO & SVP of Global Sales, Turtle Beach Corporation. “I controller di Turtle Beach sono stati progettati per fornire il massimo controllo e per integrare caratteristiche di gran lunga superiori alla categoria. Il nuovissimo Stealth Ultra è una testimonianza suprema di questo ideale e un altro chiaro esempio di come Turtle Beach continui a mantenere la promessa fatta ai suoi fan”.
L’innovativo Connected Command Display a colori dello Stealth Ultra non solo mantiene i giocatori connessi mentre giocano, ma offre anche ampie impostazioni e regolazioni accessibili direttamente sulla dashboard del controller. Una caratteristica brevettata ed esclusiva di Turtle Beach, disponibile solo sullo Stealth Ultra, il Connected Command Display mostra le notifiche dei social media dal telefono sulla dashboard del controller, evitando così di distogliere lo sguardo dal gioco e di perdere momenti chiave controllando le notifiche. Il Connected Command Display di Stealth Ultra consente inoltre ai giocatori di regolare al volo 10 profili per diversi generi di gioco o loadout di personaggi. Il display permette anche di regolare aspetti chiave delle prestazioni del controller, come la mappatura dei pulsanti, la risposta del thumbstick, le zone morte e l’intensità della vibrazione, oltre a regolare lo stile visivo con 16,8 milioni di colori RGB diversi, in modo da poter impostare le proprie preferenze per l’estetica, le notifiche e gli avvisi di batteria scarica.
Al di là della personalizzazione e dell’aspetto, lo Stealth Ultra è progettato per la longevità e l’affidabilità delle prestazioni. È dotato di materiali pregiati, tra cui finiture morbide al tatto e una comoda forma ergonomica con canali di micro-raffreddamento, nonché di microinterruttori tattili con un ciclo di vita di cinque milioni di clic nel D-Pad, nel cluster ABXY, nei pulsanti mappabili e nei paraurti per risposte affidabili e più rapide a ogni pressione. I thumbstick AntiDrift dello Stealth Ultra utilizzano sensori a effetto Hall senza contatto per migliorare la precisione e la durata, e due set extra di cappucci per thumbstick a cupola sono inclusi per una maggiore personalizzazione. Gli interruttori sono regolabili per un grilletto corto nei giochi d’azione o FPS, o per una distanza di corsa completa per una regolazione fine dell’acceleratore e della frenata nei giochi di corse. Inoltre, quattro pulsanti ad azione rapida mappabili consentono ai giocatori di configurare le proprie preferenze di controllo in base al gioco in corso.
Il dock di ricarica ad alta velocità e a basso profilo in dotazione offre a Stealth Ultra un comodo punto di appoggio e di ricarica quando non è in uso. Sono inoltre disponibili diverse modalità di alimentazione regolabili, tra cui la modalità Eco che disattiva l’illuminazione RGB, consentendo ai giocatori di prolungare la durata della batteria di Stealth Ultra fino a 30 ore con una singola carica. La ricarica USB 3.0 ad alta velocità riporta il controller al 100% della carica in meno di due ore. Il dock di ricarica ha anche una porta USB integrata per collegare il trasmettitore wireless del controller e occupa solo una porta USB su Xbox o PC. Stealth Ultra è inoltre dotato di un cavo USB di 3 metri, che consente di giocare e ricaricare quando necessario.
Lo Stealth Ultra non sarebbe un vero controller di gioco Turtle Beach senza la suite di funzioni audio standard del brand. Come per i pluripremiati controller Recon e REACT-R di Turtle Beach, lo Stealth Ultra migliora anche qualsiasi cuffia da gioco cablata collegata tramite il jack da 3,5 mm con funzioni audio esclusive di Turtle Beach, tra cui Superhuman Hearing® per un vantaggio competitivo, preset audio EQ, mix del volume di gioco e chat, monitoraggio del microfono e altro ancora. La Pro-Aim™Focus Mode di Turtle Beach ritorna anche nello Stealth Ultra e consente ai giocatori di regolare la sensibilità del thumbstick per una maggiore precisione a lungo raggio ed è selezionabile come preset per uno qualsiasi dei quattro pulsanti mappabili sul retro del controller.
I motori a doppia vibrazione nelle impugnature e nei grilletti di Stealth Ultra forniscono un feedback di vibrazione coinvolgente e sono regolabili anche attraverso la dashboard del Connected Command Display. Oltre al Connected Command Display, i giocatori possono anche aggiornare e regolare le impostazioni e le opzioni di personalizzazione di Stealth Ultra attraverso l’applicazione Control Center 2, disponibile su Xbox, PC, dispositivi mobile Android e iOS. Quando non vengono utilizzati, il controller Stealth Ultra, il dock di ricarica, i cavi e i thumbcaps aggiuntivi possono essere riposti nella custodia da viaggio rigida inclusa. Inoltre, la custodia da viaggio è dotata di uno slot integrato per ricaricare lo Stealth Ultra mentre è nella custodia.
Per ulteriori informazioni sull’innovativo controller Stealth Ultra di Turtle Beach e su altri pluripremiati controller, cuffie da gioco, prodotti per la simulazione e altri accessori da gaming, visita www.turtlebeach.com e assicurati di seguire Turtle Beach su TikTok, Twitter, Instagram, Facebook e YouTube.
La prospettiva di tornare a navigare nel mondo di DREDGE con l’espansione The Pale Reach ci ha entusiasmato fin dal primo istante. Nella nostra recensione del titolo di esordio di Black Salt Games abbiamo sottolineato come la produzione si sia rivelata un vibrante esempio di quello che si può ottenere quando un’ottima idea viene sviluppata con amore, passione e competenza al di là dei mezzi disponibili. Una vera e propria perla di rara bellezza […] a metà strada tra simulatore di pesca ed orrore lovecraftiano. Proprio per questo, l’annuncio di un DLC ci ha trasmesso il brivido di vivere nuove inquietanti avventure sul nostro peschereccio sgangherato.
The Pale Reach giunge infatti come intermezzo prima della tappa finale della roadmap post lancio prevista dal team neozelandese, che nei mesi ha perfezionato il proprio titolo aggiungendo alcune feature gratuite e patch correttive. In attesa di sapere come verrà segnata la parola fine del supporto a DREDGE (chissà, magari nella prospettiva di una nuova iterazione?), la nuova avventura porta i giocatori in una inedita area. Quali terribili segreti nasconderà il misterioso ghiacciaio apparso nella mappa? Issate nuovamente l’ancora, è tempo di riprendere il mare.
DREDGE – The Pale Reach è disponibile dal 16 Novembre su PC (via Steam e GOG), Nintendo Switch, PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S ed Xbox One.
Versione testata: PlayStation 5
Nel profondo, gelido sud
The Pale Reach costituisce a tutti gli effetti un contenuto che corre parallelamente agli eventi narrati in DREDGE.
Nell’area più a sud dell’arcipelago, compare improvvisamente un misterioso ghiacciaio. Raggiunte le sue acque gelide, troverete ad attendervi i resti di una spedizione perduta. A voi spetterà il compito di capire cosa sia accaduto, evitando di fare la stessa fine e cercando di comprendere l’origine di un misterioso battito che risuona nel gelo…
The Pale Reach sa essere misterioso e tetro esattamente come visto nel gioco base.
Non vi sveleremo altro sulla storia alla base dell’espansione, per due motivi fondamentali. Il primo, ovviamente, è che non vogliamo assolutamente rubarvi l’atmosfera inquietante e misteriosa che DREDGE riesce a regalare anche in The Pale Reach. Se avete infatti apprezzato il worldbuilding di Black Salt Games ed il suo modo di costruire storie di orrori nascosti ed impronunciabili, sarà impossibile non ammirare il lavoro svolto anche in questa occasione.
Il secondo motivo invece è legato all’elemento forse più controverso di The Pale Reach: la sua longevità. Ignorando le attività collaterali, l’espansione può infatti essere portata a termine in un’oretta scarsa. Una durata oggettivamente risicata, che si unisce ad una mappa neanche troppo elaborata o estesa. Forse si poteva fare qualcosina di più, anche se bisogna fare ulteriori considerazioni. Se vorrete infatti svolgere tutti i compiti della nuova area, sarete impegnati per circa 3 o 4 ore. Un’esperienza di tutto rispetto in virtù non solo della qualità messa sul piatto, ma anche grazie ad un più che onesto rapporto qualità prezzo (parliamo di 5,99 euro).
Occhio a cosa trovate bloccato nel ghiaccio…
Mr. Spazzaneve, questo è il mio nome
Ovviamente, avventurarsi in acque costellate di iceberg implica prepararsi adeguatamente.
Seguendo una struttura ludica ben consolidata nel gioco base, anche The Pale Reach ci pone davanti ad una nuova area con nuovi problemi. A partire dalla necessità di assicurare una sicura navigazione tra acque irte di pericoli ambientali. In questo senso, il power up più significativo della vostra imbarcazione sarà rappresentato da un pratico spacca ghiaccio, che rappresenterà il primo vero obiettivo da raggiungere. Ottenerlo vi permetterà di esplorare integralmente il massiccio congelato, sfruttando passaggi prima inaccessibili che avrebbero disintegrato lo scafo del peschereccio. Ma questo rappresenta solo uno dei problemi che vi troverete ad affrontare.
Date precedenza al ritrovamento dei pezzi dello spacca ghiaccio.
Ciascuna area in DREDGE ospitava infatti, oltre a veri e propri enigmi ambientali da dover risolvere per soddisfare le richieste degli NPC, anche dei pericoli in agguato. The Pale Reach vi metterà alle calcagna un terribile narvalo, che vi darà la caccia costantemente a meno che non preparerete dei banchetti di pesce in specifiche zone per soddisfare il suo appetito… per un po’ di tempo.
Anche nell’espansione troverete dunque la stessa commistione tra esplorazione nautica e survival horror che ci ha fatto innamorare di DREDGE, in una nuova ambientazione carismatica e con una storia interessante. La sensazione di urgenza di ciascuna azione, la gestione meticolosa del tempo per evitare di restare in mare aperto nella notte profonda, la pianificazione attenta di ogni spostamento: tutto questo è presente in The Pale Reach.
Il narvalo è implacabile, occhio.
Nuovi pericoli, vecchie abitudini
L’espansione dedicata all’opera prima di Black Salt Games è dunque un ottimo more of the same, nell’accezione più positiva del termine. La qualità è alta, il rapporto qualità prezzo è ben parametrato e le emozioni non mancano. Tuttavia, bisogna fare qualche ulteriore riflessione.
Anzitutto, The Pale Reach spreca la sua nuova ambientazione non approfondendo a sufficienza il proprio potenziale. Ne sono un esempio le specie ittiche, nuove e differenti rispetto a quelle del gioco base, ma sostanzialmente identiche nelle dinamiche di pesca. Anche la relativa e specifica strumentazione dedicata viene banalizzata e ci si riduce semplicemente ad acquistarla dall’opportuno NPC. Un po’ uno spreco, considerando che poteva essere al centro di un nuovo ramo di ricerca e sviluppo, regalando più profondità e longevità.
La pesca è sostanzialmente invariata.
Persiste inoltre una strana sensazione di déjà-vu in alcune situazioni. La presenza degli iceberg da oltrepassare con il giusto equipaggiamento installato a bordo ricorda fin troppo analoghe situazioni del gioco base, così come la presenza costante di un predatore in agguato.
The Pale Reach, insomma, decide volontariamente di giocare sul sicuro, senza sconvolgere nulla della formula vincente di DREDGE. Ma lo fa anche al costo di palesare un sostanziale (e a tratti eccessivo) riciclo di alcuni dogmi di level design. Eppure, l’ambientazione glaciale avrebbe potuto fornire lo spunto per introdurre nuove insidie meteorologiche, un sistema di gestione delle bassissime temperature o molto altro che avrebbe movimentato l’avventura. La speranza è che possano essere tutti spunti lasciati da parte per una auspicabile nuova iterazione di questa formula ludica.
Commento finale
The Pale Reach è un ulteriore occasione per trascorre un po’ di tempo tra le pericolosissime acque di DREDGE. L’espansione offre un nuovo bioma, un predatore misterioso, attrezzature da sfruttare e misteri da risolvere… Insomma, tutto quello per cui abbiamo amato la produzione firmata Black Salt Games. Alcuni potrebbero lamentarsi di una certa ridondanza con i contenuti di lancio o la presenza di alcune meccaniche non sfruttate al meglio. O ancora la scarsa longevità del DLC. Tuttavia troviamo davvero pochi motivi per criticare un lavoro di questa qualità, offerto ad un price tag decisamente onesto. Copritevi bene, le correnti gelate potrebbero essere fatali.
Potranno essere aggiunti alla libreria da tutti gli abbonati al tier Essentials (quello base) di PlayStation Plus a partire da martedì 5 dicembre e fino al 2 gennaio, ed essere scaricati in qualsiasi momento, anche dopo la data di uscita dall’abbonamento, a patto di disporre ancora di una sottoscrizione attiva, i seguenti titoli:
LEGO 2K Drive (PS4 e PS5 – QUI la nostra recensione) In LEGO 2K Drive, il tuo straordinario veicolo trasformante ti offre tutta la libertà di sfrecciare ovunque vuoi, dagli emozionanti circuiti, ai percorsi off-road, fino all’acqua aperta. Scopri il mondo sconfinato di Bricklandia, sfodera le tue abilità alla guida e crea i tuoi veicoli un mattoncino per volta!
PowerWash Simulator (PS4 e PS5) Allenta la pressione con PowerWash Simulator! Spazza via le preoccupazioni con il rilassante suono di un getto d’acqua ad alta pressione. Accendi la tua idropulitrice e sgomina anche le più piccole macchie di sporcizia in circolazione. Metti in piedi la tua impresa di lavaggio a pressione e sblocca nuovi strumenti, miglioramenti e altro, con la soddisfazione di poter ripulire tutto al punto da potertici specchiare.
Sable (PS5 – QUI la nostra recensione) Parti per un viaggio unico e indimenticabile e guida Sable nella sua Planata, un rito di passaggio in cui attraverserà vasti deserti e paesaggi affascinanti costellati dai relitti di astronavi e antiche meraviglie.
Se invece siete abbonati ai tier Extra e Premium, potreste dare un’occhiata ai giochi inseriti nei cataloghi a novembre al seguente articolo.
Il progetto Aloy’s Forest ha piantato oltre seicentomila alberi in tutto il mondo
È passato più di un anno dal lancio di Horizon Forbidden West di Guerrilla Games, e Sony Interactive Entertainment è lieta di condividere un aggiornamento sul progetto Aloy’s Forest. Questa iniziativa fa parte dell’impegno di Sony Interactive Entertainment verso le Nazioni Unite e l’alleanza per il pianeta “Playing for the Planet”, sostenuta da UN-REDD, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla biodiversità. Nel 2022, Playing for the Planet ha fissato l’obiettivo di piantare 1 milione di alberi insieme all’industria videoludica.
Congiuntamente alla comunità PlayStation e a partner selezionati, Guerrilla e Sony Interactive Entertainment hanno sostenuto una serie di progetti di riforestazione in tutto il mondo. Finora, questi progetti hanno permesso di piantare oltre 600.000 alberi in tutto il mondo e di ripristinare circa 1.800 acri di terre indigene e habitat della fauna selvatica.
I videogiochi hanno il potere di ispirare il cambiamento, ragion per cui Sony Interactive Entertainment è entusiasta di diffondere questo video, di condividere i progressi compiuti dai partner con questi progetti e si augura che conoscere il lavoro per la conservazione della biodiversità possa fare la differenza.
Sony Interactive Entertainment è orgogliosa di aver collaborato con i seguenti partner e organizzazioni a progetti di restauro di grande impatto in tutto il mondo:
La Fondazione Arbor Day ha piantato 288.000 alberi per i giocatori che hanno ottenuto il trofeo “Raggiungi il Daunt” in Horizon Forbidden West. Grazie a questa iniziativa, Sony Interactive Entertainment sta contribuendo a completare tre importanti progetti di riforestazione nelle aree bisognose in California, Florida e Wisconsin.
Brasile
333.000 alberi stanno per essere piantati entro la fine di quest’anno per contribuire a ripristinare 946 acri di terre indigene nell’Amazzonia brasiliana. Questo lavoro migliorerà la sicurezza alimentare e le alternative di reddito per migliaia di indigeni, contribuendo al contempo agli sforzi di conservazione e alla mitigazione dei cambiamenti climatici.
Ispirandosi a Seeds of Aloy, la partnership con l’Eden Project ha visto finora la creazione di habitat di fiori selvatici a Morecambe, nel Lancashire, anche in ambienti urbani. Questo nuovo habitat sosterrà la fauna locale, favorirà la biodiversità e metterà in contatto la comunità locale con il mondo naturale.
Flox, artista neozelandese che si occupa di stencil art, ha messo a disposizione la sua esperienza creativa per il lancio di Horizon Forbidden West attraverso una campagna ad alta visibilità che ha interessato le aree urbane di Auckland. Attraverso l’uso di piante autoctone e opere d’arte accattivanti, il team ha incoraggiato il social engagement piantando un albero per ogni condivisione social dell’attività all’aperto. In collaborazione con Forest & Bird, sono stati piantati 1.000 alberi al Bushy Park Tarapuruhi per contribuire al ripristino delle foreste native e della fauna selvatica del Paese.
La fondazione “Wir helfen dem Wald” ha piantato 3.000 alberi per i trofei condivisi tramite l’hashtag #AloysWald su Twitter. Il ripristino di questo sito forestale degradato fa parte di una ricerca avviata dalla Schutzgemeinschaft Deutscher Wald in Baviera, che sta studiando specie arboree resistenti al clima.
Il ricavato delle copie di Horizon Forbidden West vendute in Canada è stato donato al WWF-Canada per ripristinare 1 km2 di habitat costiero nella British Columbia. Abbiamo contribuito a sostenere il lavoro del WWF-Canada per riabilitare le fanerogame (erbe marine), una risorsa vitale di cibo e riparo per molte specie acquatiche. Il ripristino delle fanerogame contribuisce inoltre ad assorbire l’anidride carbonica.
MyTree ha piantato un totale di 10.000 alberi, contribuendo a ripristinare le foreste danneggiate in Francia. È stato piantato un albero per ogni cinque giocatori che hanno ottenuto il trofeo “Raggiunto il Daunt” in Horizon Forbidden West.
C’è sicuramente molto lavoro da fare e Sony Interactive Entertainment è lieta di poter continuare a collaborare con la Fondazione Arbor Day, per lavorare su ulteriori progetti legati alla biodiversità nelle regioni africane e asiatiche. Tutti i futuri progressi saranno prontamente condivisi.
Aspetto dei personaggi completamente rivisto. Modelli elaborati e dettagliatissimi rifatti da zero e grafica ad alta fedeltà infrangono i limiti dell’hardware di nuova generazione e aggiungono peso e atmosfera nuovi alle iconiche battaglie di TEKKEN. Ambientazioni vivide e livelli che possono essere distrutti si combinano per creare un senso di immersione incredibile e un’esperienza di gioco definitiva.
In TEKKEN 8, “Il pugno incontra il destino”. La serie detiene il record mondiale per la storia più longeva dei videogiochi: il nuovo capitolo di TEKKEN 8 porta avanti la tragica saga dei Mishima e dei Kazama e della vendetta tra padre e figlio, ed è ambientato 6 mesi dopo la fine dell’ultimo match. La storia della crescita e della determinazione di Jin Kazama segna un nuovo capitolo in questa serie senza tempo.
Il nuovo sistema di battaglia, l’Heat, aumenta la natura aggressiva degli scontri, pur mantenendo il feeling e la strategia tipica della serie di TEKKEN. L’intensità delle battaglie è notevolmente aumentata dai livelli che si possono distruggere. Sferrare supermosse come le Rage Art lascerà a bocca aperta sia i giocatori sia il pubblico. Tutte queste meccaniche dal forte impatto rendono TEKKEN 8 il titolo più avvincente della serie!
Nella nuova modalità per giocatore singolo, Quest arcade, crea un avatar e inizia la tua nuova avventura di TEKKEN. Scontrati con tanti rivali in varie sale giochi arcade e porta avanti la storia, il tutto mentre impari a padroneggiare le basi e le abilità utili di TEKKEN 8. Avanzando sbloccherai tanti oggetti di personalizzazioni per i personaggi e gli avatar.
Tekken 8 sarà disponibile dal prossimo 26 Gennaio per PC, PlayStation 5 ed Xbox Series.
Come preannunciato, Dragon’s Dogma 2 è tornato a mostrarsi nel corso dello Showcase delle scorse ore, condividendo tante novità sull’atteso action RPG.
A cominciare dal main trailer, che mostra non solo il mondo di gioco e la storia ma anche sprazzi di gameplay, come da tradizione Capcom. Ve lo proponiamo di seguito, grazie all’account ufficiale YouTube della produzione.
Nel corso dello Showcase (visionabile previo check dell’età su YouTube) sono state mostrate le interazioni con i mostri ed il mondo di gioco, presentando Talos, un imponente soldato metallico. Per affrontarlo si potrà scegliere come raggiungere i suoi punti deboli. Scalandolo sfruttando la conformazione ambientale, aggrapparsi ad un nemico volante per raggiungerlo o molto altro. Spazio anche per l’editor dei personaggi, che si preannuncia particolarmente ricco sia per il protagonista sia per le Pedine. Tra le nuove classi principali (quindi non per le Pedine), presente altresì il Trickster, un guerriero che si serve del fumo di un incensiere per stordire e confondere gli avversari.
Sul versante della storia, abbiamo visto la contrapposizione tra due nazioni. Vermund, la città degli umani governati dalla regina Disa, e Battahl, il posto dove vivono le creature antropomorfe sotto la guida dell’imperatrice Nadinia. Le due compagini si troveranno ad affrontare le minacce del Drago ed il giocatore (l’Arisen) dovrà scegliere da che parte stare.
Per quanto riguarda le edizioni disponibili, oltre alla Standard Edition (64,99 euro su Steam) che fornirà come extra per il preorder un set di quattro armi scelte, ci sarà anche la Deluxe Edition (74,99 euro su Steam). Per questa, oltre al set previsto per la Standard ed all’Anello della serenità, ci sarà accesso ad un ulteriore pacchetto di contenuti:
Set da campeggio per esploratori
Accampati all’aperto
Musiche e suoni di Dragon’s Dogma
Suoni personalizzati
Segnale di fumo attira-arpie
Attira i mostri alati
Pendente dell’affetto
Un regalo speciale
Incenso dell’ambivalenza
Cambia personalità a una pedina
Chiave provvisoria di prigione
Evadi di galera
Arte della metamorfosi
Modifica un personaggio
Cuore di Drago
Riporta in vita i caduti (A)
1500 Cristalli della Faglia
Punti da usare oltre la faglia
Infine, come già ampiamente leakato, è stato confermato che Dragon’s Dogma 2 arriverà il prossimo 22 Marzo 2024 su PC, PS5 e Xbox Series X|S.
Nella nostra recensione di PSVR2 pubblicata sulle pagine di AlternativeReality.it ci siamo più volte soffermati sul particolare head strap scelto da Sony e sulla scarsa qualità delle plastiche e delle imbottiture. Questi elementi combinati (oltre ad un terribile problema con i controller Sense) hanno influenzato pesantemente la user experience degli early adopters e ancora oggi impediscono a tanti giocatori di godersi a pieno la pulizia dell’immagine di PlayStation VR 2.
Per quanto riguarda l’aspetto qualitativo, basta tenere in mano pochi minuti il visore Sony per accorgersi che le uniche due imbottiture, quella sulla fronte e quella sulla nuca, sono praticamente inesistenti: sotto il rivestimento in silicone infatti, non c’è letteralmente nulla se non il supporto in plastica, e siccome gli unici due punti di contatto sono proprio questi e facile capire che il comfort non è stato propriamente al centro degli obiettivi degli ingegneri giapponesi. Ma questo non è solo un problema di comodità.
Sony ha infatti deciso di utilizzare per il suo visore di seconda generazione le oramai superate lenti Fresnel. Queste lenti, a fronte di alcuni vantaggi innegabili, come un basso costo di produzione, un ottimo FOV e una certa compattezza nelle dimensioni, presentano però importanti controindicazioni. In primo luogo la tendenza a generare god rays – quella sorta di aura visualizzata ai bordi dell’immagine in presenza di contrasti tra elementi luminosi e bui – aberrazioni cromatiche e ottiche e soprattutto, uno sweetspot particolarmente ristretto.
Per sweetspot si intende la parte di lente in cui l’immagine è perfettamente a fuoco e priva di aberrazioni (difetti) visive. Ebbene, con le lenti Fresnel l’immagine risulta perfettamente chiara e priva di difetti soltanto al centro della lente, degradando a mano a mano che ci si sposta verso i bordi. Con queste lenti, quindi, è importante che la pupilla del giocatore si trovi perfettamente al centro dello sweetspot, poiché anche una minima deviazione ne comporterebbe una riduzione della qualità dell’immagine.
La scelta di Sony di utilizzare un head strap che si poggia essenzialmente solo sulla fronte e sul retro della testa, unito al peso considerevole del visore nella parte frontale, poi, rende particolarmente problematico il mantenimento dello sweet spot.
Se utilizzate PlayStation VR 2 sapete già infatti, che basta muovere velocemente la testa, o scostarlo solo leggermente dal viso per far si che l’immagine risulti nuovamente sfocata, costringendovi a riaggiustare la posizione del visore stesso.
L’ottima risoluzione di PlayStation VR 2, inoltre, rende ancora più evidente l’uscita dallo sweet spot, aumentando il distacco tra l’immagine perfettamente nitida all’interno dell’area ottimale della lente e quella sfocata all’esterno dello sweetspot.
Per risolvere questo problema Globular Cluster, una piccola società inglese che produce accessori per la VR, ha prodotto quello che a nostro parere è un assoluto must have per ogni utente PlayStation VR 2, il Globular Cluster CMP2.
Cos’è il Globlular Cluster CMP2
Il CMP2 di Globular Cluster è sostanzialmente una comfort mod che si compone di tre elementi: una fascia per la parte superiore della testa, un nuovo supporto per la fronte e una piccola cupola per il supporto alla nuca, simile a quella di Quest Pro.
Ciascuno di questi tre elementi ha un ruolo cruciale nel rendere PlayStation VR 2 non soltanto più comodo durante lunghe sessioni di gioco, ma anche decisamente meno incline alla perdita dello sweetspot.
La fascia superiore, infatti, impedisce al visore di scivolare verso il basso a causa del peso concentrato nella parte frontale o durante i movimenti e aiuta a ribilanciare il peso dell’headset stesso scaricando al centro della testa. La cupola sul retro e il nuovo supporto imbottito per la fronte impediscono il movimento sull’asse orizzontale stabilizzando totalmente il visore.
Contenuto della confezione
Il kit Globular Cluster CMP2 comprende diverse varianti dei tre elementi di cui abbiamo detto e che gli utenti possono scegliere e accoppiare in base alle proprie preferenze.
Sia la fascia frontale che il cupolotto posteriore sono disponibili in diverse combinazioni: la fascia frontale è disponibile in Pelle sintetica e imbottitura in Gel+memory foam; tessuto traspirante con imbottitura in Gel +memory foam;e tessuto lavabile + memory foam
Il cupolotto posteriore è disponibile in Pelle sintetica con imbottitura in memory foam; Silicone con imbottitura in gel, oppure in tessuto lavabile + memory foam.
Per quanto riguarda invece la fascia superiore invece sono disponibili due varianti, quella con imbottitura in memory foam e quella senza.
Altri accessori contenuti nella confezione sono lo strumento per la rimozione delle imbottiture originali di PSVR 2, il supporto in plastica per la fascia frontale e quello per il cupolotto posteriore.
Installazione
L’installazione del CMP2 è stata piuttosto semplice grazie alla videoguida presente su youtube e al comodo accessorio per rimuovere le imbottiture originali. L’unica accortenza che bisogna avere è di non esercitare eccessiva pressione sui ganci dei supporti originali frontali e posteriori, per evitare che gli stessi si rompano durante l’estrazione.
Comfort impareggiabile.
Sono oramai diverse settimane che utilizziamo Globular Cluster CMP2 e francamente non sappiamo come abbiamo fatto a vivere senza fino ad ora. Il nostro setup preferito comprende la fascia superiore imbottita, la fascia in tessuto traspirante con imbottitura in gel per la fronte e quella Gel + pad in silicone per la nuca. Particolarmente intelligente è stata la scelta di Globular Cluster di prevedere una versione con ’imbottitura in gel. Il gel infatti consente di tenere più fresca la pelle a contatto con la fascia e riduce drasticamente la sudorazione non solo nelle giornate calde, quando giocare in VR è un vero supplizio, ma anche con quei titoli particolarmente movimentati come Pistol Whip.
Anche dal punto di vista estetico, come potete giudicare voi stessi dalle immagini qui sotto, soprattutto con l’abbinamento di pad posteriore e fascia in tessuto e memory foam, PlayStation VR 2 ha acquistato un look premium, un plus da non sottovalutare.
Commento finale
Con Globular Cluster CMP2 la nostra esperienza di gioco con PlayStation VR 2 è totalmente cambiata: i movimenti veloci del capo durante le sessioni di Pavlov o di Resident Evil Village non sono più un problema, e il visore resta perfettamente centrato sullo sweet spot. La fascia in gel e tessuto traspirante, inoltre, ha reso le nostre sessioni estremamente più confortevoli e, anche dopo diverse ore di gioco, non si avverte più la necessità di togliere il visore e rifiatare. Ad un prezzo di 49euro su Amazon, in definitiva, questo accessorio è un must have assoluto per tutti gli utenti PlayStation VR 2
Nelle scorse ore sullo store di Microsoft è apparsa per pochi minuti la pagina ufficiale di Beyond Good and Evil 20th Anniversary Edition, nonché la lista di tutti gli achievements (che potete visualizzare alla seguente pagina: CLICK!)
Ma la cosa più sconcertante è che il gioco, ancora non annunciato ufficialmente, è giocabile dall’abbonamento Ubisoft+ su Xbox:
Apparently you can play it now if you have Ubisoft+. You should probably just announce it now @Ubisoft…https://t.co/zJfreFwIDx
Pensate che l’annuncio verrà fatto in giornata? Pensate che possa essere una manovra preparatoria ad un re-reveal di Beyond Good and Evil 2, annunciato ormai ben 6 anni fa?
Warner Bros. Games e DC hanno svelato oggi il gameplay trailer ufficiale di lancio di Batman: Arkham Trilogy per Nintendo Switch, la raccolta presto in arrivo che riunisce i pluripremiati videogiochi realizzati da Rocksteady StudiosBatman: Arkham Asylum, Batman: Arkham City e Batman: Arkham Knight, che sbarcheranno per la prima volta su Nintendo Switch l’1 dicembre.
Il trailer mette in evidenza il gameplay dei tre titoli su Nintendo Switch e consente di dare una prima occhiata al nuovo costume ispirato al film Warner Bros. Pictures The Batman, che sarà disponibile solo in Batman: Arkham Knight per Nintendo Switch al lancio dell’1 dicembre e in Batman: Arkham Knight per PlayStation 4, Xbox One e PC dal 15 dicembre.
Sviluppato da Rocksteady Studios e pubblicato nel 2009, Batman: Arkham Asylum è il punto di partenza su cui poggiano le basi per l’Arkhamverse della DC che oggi i fan conoscono e amano, e introduce i giocatori in un’avventura unica, oscura e suggestiva che porta i giocatori nelle profondità del famigerato Arkham Asylum. Caratterizzato da una storia originale, i giocatori si muovono nell’ombra nei panni di Batman per instillare paura tra i nemici e affrontare i cattivi più famosi di Gotham City tra cui Joker, Harley Quinn, Bane, Killer Croc, Poison Ivy e Spaventapasseri, che hanno preso il controllo del manicomio.
Batman: Arkham City è il seguito realizzato da Rocksteady Studios nel 2011. Basato sulle fondamenta intense e suggestive di Batman: Arkham Asylum, il gioco fa volare i giocatori attraverso l’estesa Arkham City, la “casa” di massima sicurezza per tutti i teppisti, i gangster e le folli menti criminali di Gotham City. Con un’incredibile cast dei criminali più pericolosi di Gotham City, tra cui Catwoman, Joker, l’Enigmista, Due Facce, Harley Quinn, Il Pinguino, Mr. Freeze e molti altri, il gioco consente ai giocatori di essere Il Cavaliere Oscuro e assicurare alla giustizia coloro che sono confinati ad Arkham City.
Batman: Arkham Knight alza la posta in gioco per Il Cavaliere Oscuro nel finale della trilogia di Rocksteady Studios. In questa epica conclusione dell’arco narrativo dell’Arkhamverse, il destino di Gotham City è in bilico mentre allo Spaventapasseri si unisce l’Arkham Knight, che fa il suo malvagio debutto nell’universo di Batman della DC, così come un elenco di famigerati supercriminali DC tra cui Harley Quinn, Il Pinguino, Due Facce, Firefly e l’Enigmista. Insieme al più grande detective del mondo ci sono i suoi più stretti alleati, il commissario Gordon, Oracle, Alfred, Lucius Fox, Catwoman, Robin e Nightwing. Il gioco culmina nello scontro finale a Gotham City e introduce i giocatori all’esperienza completa di Batman, con una Batmobile guidabile in tutto il gioco open world e capace di trasformarsi dalla modalità Inseguimento ad alta velocità alla modalità Battaglia di livello militare.
Turtle Beach è un marchio piuttosto noto tra i gamers; le sue cuffie sono infatti apprezzate da milioni di giocatori per l’ottimo rapporto qualità prezzo e per l’ampia varietà di combinazioni di colori e specifiche che ben si adattano ai gusti e al portafoglio di ogni giocatore. Le Turtle Beach Stealth Pro oggetto di questa prova, però, rappresentano forse il primo tentativo della compagnia di lanciarsi nel pericoloso terreno delle cuffie high-end da gaming, sino ad ora dominato dai soliti noti (Logitech e SteelSeries).
Tentativo riuscito? Decisamente si.
Specifiche tecniche e contenuto della confezione
Turtle Beach Stealth Pro
Connessioni Trasmettitore wireless
console Xbox, console PlayStation®, PC, Mac® e Nintendo Switch™
Connessioni Bluetooth®
iOS, Android, PC e Mac®, Nintendo Switch™ e altri dispositivi dotati di Bluetooth®
Cuffie Driver
driver Nanoclear™ da 50 mm con magneti al neodimio
Eliminazione del rumore
riduzione attiva del rumore variabile, Riduzione del rumore >25 dB a 100 Hz
Risposta in frequenza
10 Hz – 22 kHz
Microfono Tipo
eliminazione del rumore unidirezionale
Microfono Riduzione del rumore
>30 dB a 3 kHz
Microfono Risposta in frequenza
100 Hz – 8 kHz
Microfono Sensibilità
: boom: -22 dBFS/Pa/predefinito: -26 dBFS/Pa
Wireless
Doppia connessione: connettività simultanea a 2,4 GHz e Bluetooth
Connettività wireless per il gaming
connessione wireless da 2,4 GHz
Portata
fino a 15 m
Cuscinetti Auricolari Design padiglione
Over-Ear (chiuso)
Materiale dei padiglioni
memory foam rivestito in similpelle
La confezione delle Turtle Beach Stealth Pro rende immediatamente chiara l’ambizione “premium” del prodotto al suo interno. La scatola cartonata rigida con apertura a libro, contiene infatti, oltre alle cuffie e al microfono removibile, il dock trasmettitore che funge anche da stazione da ricarica per le due batterie da 850MhA incluse, un cavo USB-C da 90cm (solo per la ricarica) e un secondo cavo più lungo da 2M per il dock. E’ inoltre incluso un comodo sacchetto felpato per il trasporto delle cuffie, la manualistica, compresa quella di sicurezza e un adesivo Turtle Beach
Le Turtle Beach Stealth Pro sono disponibili sia in versione PlayStation 5 che in versione certificata Xbox. In realtà, le cuffie sono identiche per quanto riguarda le caratteristiche tecniche, ma il modello da preferire a nostro parere è quello Xbox poiché nonostante la dicitura, risulta compatibile sia con Xbox series X|S e PC che con PlayStation 5, tramite il dock receiver.
Design e Caratteristiche
Le Turtle Beach Stealth Pro presentano un design completamente rinnovato rispetto ai precedenti modelli della serie Stealth. Il design minimalista scelto da Turtle Beach per le sue cuffie flagship, è dominato infatti da una combinazione di nero opaco e dettagli in metallo canna di fucile che non lascia spazio a nessuna divagazione RGB.
Rispetto ad altri headset da gioco, quindi, Stealth Pro ha un aspetto più sofisticato e meno da “gaming” il che è sicuramente un Pro ai nostri occhi. La struttura di base è un mix di alluminio e plastiche gommate di ottima fattura estremamente ben accoppiate che rendono questo headset totalmente privo di scricchiolii anche se maltrattato. I due grandi driver da 50mm possono essere ruotati in senso antiorario (verso l’interno) e sono protetti, cosi’ come l’archetto superiore, da un abbondante strato di memory foam (2 CM sui padiglioni e 1 Cm sull’archetto) rivestito in una ecopelle di buona qualità
I comandi sono tutti posizionati sul padiglione destro. In particolare la cover esterna del padiglione funge da manopola “analogica” per la regolazione del volume, mentre sul basso sono presenti tre pulsanti fisici, uno per l’attivazione/disattivazione del “SuperHuman Hearing” , un pulsante centrale per l’accensione (con relativo led spia) e uno per l’attivazione del bluetooth e il pairing. Al centro del padiglione destro, inoltre, un altro pulsante fisico può essere personalizzato tramite l’app, ad esempio per attivare o disattivare il monitor del microfono, disattivare l’ANC ecc. Tutti i pulsanti sono estremamente semplici da raggiungere e da memorizzare, anche perché il pulsante del Superhuman hearing (una funzionalità di cui vi diremo nei prossimi paragrafi) è caratterizzato da una texture più ruvida rispetto agli altri due e questo ne rende più facile l’individuazione. Dall’app, inoltre, come vedremo, è possibile personalizzare il comportamento dei pulsanti differenziandoli sulla base del dispositivo collegato.
Sul lato sinistro trova posto l’archetto del microfono (removibile) e il vano batteria con il suo sportellino magnetico, a cui è possibile accedere solo rimuovendo il microfono.
L’archetto del microfono è del tipo Flip to mute, ciò significa che puo’ essere ruotato in basso verso la bocca dell’utilizzatore per attivarlo e in alto per mutarlo, lo stato di disattivazione o attivazione sarà comunque segnalato da un bip direttamente in cuffia.
Una delle caratteristiche più interessanti delle Turtle Beach Stealth Pro è la presenza delle batterie removibili, in precedenza un marchio di fabbrica di Steelseries e della sua linea di cuffie flagship.
Le Stealth Pro sono fornite con due batterie da 850mAh che garantiscono circa 12 ore di autonomia ciascuna e possono essere ricaricate tramite il dock-trasmettitore wireless che funge anche da caricabatterie. Questo permette di caricare una batteria mentre si utilizza l’altra e di non rimanere mai a secco anche nelle sessioni di gioco più lunghe, o se ci si dimentica di ricaricare l’headset.
Il Turtle Beach Stealth Pro supporta sia la connettività wireless a 2,4 GHz che Bluetooth 5.1, permettendo così di collegare il headset a due dispositivi contemporaneamente. Questo è particolarmente utile per i giocatori che vogliono rimanere connessi sia alla console che allo smartphone durante le sessioni di gioco.
Ci sarebbe piaciuto vedere anche un connettore da 3,5 mm anche considerando il fatto che le cuffie non possono essere collegate al PC via cavo nemmeno attraverso il cavo USB fornito, utile solo per la ricarica, o almeno un dongle secondario più piccolo in modo da poter trasportare le cuffie con un notebook, senza dover per forza collegare il tutto via bluetooth o via dock.
Qualità costruttiva
Come vi abbiamo accennato nel precedente paragrafo, la qualità costruttiva di queste cuffie è davvero molto alta. Ciò è chiaramente visibile dai materiali utilizzati per l’archetto e per il microfono, e dall’abbondante strato di memory foam che garantisce una presa decisa, ma mai affaticante sulle tempie anche per chi utilizza gli occhiali. Perfino il cavo di collegamento dei due driver dx e sx, visibile sul padiglione sinistro è rivestito in tela: un dettaglio all’apparenza insignificante, che però può darvi un’idea della cura riposta da Turtle Beach nella costruzione di questo headset. Sotto questo punto di vista, l’unica pecca è il sistema di regolazione del volume. La manopola sul padiglione destro, infatti, sembra un po’ troppo “leggera” anche a causa di un piccolo giogo tra il padiglione la manopola stessa e la sua rotazione inoltre è chiaramente avvertibile in cuffia. Una soluzione a scatti sarebbe stata sicuramente più in linea con la qualità del prodotto.
Audio e Qualità del Suono
Turtle Beach Stealth Pro offre un’esperienza audio di altissimo livello per i gamers. I driver dinamici da 50mm forniscono un suono potente e preciso, offrendo un’ampia risposta in frequenza che va dai 10 Hz ai 22.000 Hz. L’impostazione di base è piuttosto bass and high oriented, come si addice ad un headset essenzialmente pensato per i videogiocatori e in cui l’elemento “immersività” è sicuramente prevalente su quello dell’analiticità.
Tuttavia, Turtle Beach Stealth Pro, grazie ad una app interamente rinnovata per l’occasione la “Turtle Beach Audio Hub V2”, offre anche una serie completissima di opzioni di personalizzazione ( di alcune di queste parleremo più avanti nel paragrafo dedicato all’app). Grazie all’applicazione è possibile regolare l’equalizzazione su di un grafico a 10 bande per adattarlo alle proprie preferenze personali, oppure utilizzare i preset EQ: “Suono caratteristico” “Potenziamento Bassi”, “Potenziamento Alti e Bassi” e infine “Potenziamento voci”.
Ma come suonano davvero?
Abbiamo avuto modo di provare le Turtle Beach Stealth Pro per alcuni mesi soprattutto con giochi come Modern Warfare III e Starfield, e le abbiamo apprezzate soprattutto per il loro imaging, ovvero la capacità di “disegnare” l’immagine sonora di un oggetto all’interno di uno spazio 3D.
Si tratta di una caratteristica fondamentale per il gaming poiché permette di posizionare accuratamente gli oggetti nello spazio, e nel caso specifico, colpi di arma da fuoco, passi ecc. Questo aspetto inoltre può essere ulteriormente amplificato grazie all’opzione “Superhuman Hearing” attivabile nell’app, che aumenta la risposta proprio sulle frequenze che più interessano i videogiocatori come i rumori dei passi di un nemico che si avvicina, la ricarica dell’arma, il rumore dei veicoli, e garantendovi un piccolo vantaggio competivo.
Le cuffie, hanno ricevuto ad agosto e settembre un paio di aggiornamenti firmware che hanno risolto alcuni problemini che avevamo riscontrato anche noi, in particolare su PlayStation 5, dove il volume risultava eccessivamente basso e sembra aver migliorato anche la latenza in modalità wireless 2,4Ghz dove avevamo rilevato qualche ritardo nell’uso su PC. Per la verità qualche inspiegabile ritardo in questa modalità su PC sussiste ancora, ma sembra essersi leggermente ridotto. Nessun problema invece in modalità BT.
Dal punto di vista musicale, le cuffie si comportano piuttosto bene, anche se il soundstage è un po’ carente e l’enfasi eccessiva sugli alti, le rende talvolta imprecise e un po’ troppo analitiche per i nostri gusti (la audio signature, se ci permettete il paragone piuttosto azzardato, ricorda quella delle Sennheiser HD600). Con queste caratteristiche risultano quindi adatte a musica EDM ed elettronica, un po’ meno con musica dove è richiesta una buona presenza dei midrange, come quelle con con una linea vocale chiara e prominente o con molte armonie vocali.
Molto buona invece la resa con i film, grazie come abbiamo detto all’ottimo imaging e agli ottimi bassi sempre precisi e controllati.
Cancellazione del Rumore
Uno degli aspetti sicuramente più interessanti di Turtle Beach Stealth Pro è il suo sistema di cancellazione del rumore attivo (ANC) che utilizza i due microfoni integrati (uno per ciascun lato) per rilevare il rumore ambientale e produrre un suono opposto per “cancellare” quel rumore. L’ ANC funziona piuttosto bene e può essere regolata attraverso l’app, dove è possibile anche scegliere di utilizzarle in modalità Ambiente (trasparenza per chi è abituato a questa dicitura), che riproduce in cuffia i rumori esterni. Sulle Stealth Pro si tratta di una aggiunta fondamentale perché nonostante la notevole imbottitura e la presa decisa di queste cuffie, l’isolamento passivo non è eccezionale rispetto ad altri headset che ci è capitato di provare.
Microfono
Il microfono removibile delle Turtle Beach Stealth Pro offre una qualità di registrazione molto buona, forse solo leggermente nasale, ma soprattutto un’eccellente cancellazione attiva dei rumori. Come potete notare nelle nostre tradizionali registrazioni caricate su Soundcloud, il suono della voce è piuttosto naturale (per avere un metro di paragone comparatele con le registrazioni effettuate con altri microfoni e in particolare con il ProCaster di Rhode che rappresenta il nostro punto di riferimento) e resta pienamente udibile anche attivando la funzionalità ANC nonostante si noti il taglio di certe frequenze per far fronte ai forti rumori della stazione di Milano, o del ventilatore che abbiamo posizionato alla massima velocità proprio di fianco alla nostra postazione (circa 40cm). Abbiamo apprezzato particolarmente, inoltre, la funzione di monitoraggio del microfono, con la quale è possibile ascoltare la propria voce attraverso l’headset: gli streamers ringraziano. (Per ascoltare le traccie scorrete nella playlist qui sotto le diverse registrazioni)
Autonomia
Le Turtle Beach Stealth Pro come abbiamo detto sono dotate di due batteria ricaricabile agli ioni di litio da 850mAh che garantiscono al volume di gioco massimo, circa 12 ore di autonomia ciascuna. Non sono tantissime, ma considerando la presenza di due batterie, non possiamo di certo lamentarci.
Software
Turtle Beach Stealth Pro è fornito con un’ottima companion app “Turtle Beach Audio Hub V2”, utile non solo per regolare alcune funzionalità su PC ma anche su console e altri dispositivi collegati in BT. Una volta regolate le varie impostazioni, ad esempio di equalizzazione, tramite l’app è infatti possibile inviarle alle cuffie e memorizzarle sulla stessa, in modo da poterle utilizzare anche una volta che si è chiuso il programma oppure si è collegato l’headset ad un dispositivo diverso dal PC. Oltre alle già menzionate capacità di equalizzazione dell’audio, l’app consente di effettuare una serie di regolazioni per il chat mix (un recente aggiornamento ha migliorato decisamente le cose sotto questo aspetto), regolare l’ANC, la sensibilità del microfono e la cancellazione del rumore. Abbiamo inoltre apprezzato enormemente la possibilità di personalizzare il funzionamento di tutti i pulsanti fisici presenti sulle cuffie, prevedendo anche un funzionamento diverso degli stessi se collegate a console o a PC. Si può così ad esempio utilizzare la manopola di regolazione del volume per regolare l’ANC quando si è collegati in BT allo smartphone, oppure utilizzarla per modificare le impostazioni della chat ingame.
L’app inoltre consente di attivare una serie ulteriore di shortcut (solo su PC) per attivare o disattivare alcune funzionalità con una combinazione di tasti dalla tastiera.
Commento finale
Come abbiamo detto in apertura, Turtle Beach Stealth Pro rappresenta il primo vero tentativo di Turtle Beach di insidiare il settore delle cuffie da gaming high end, fino ad ora dominato da Logitech con le G PRO X 2 e SteelSeries con le sue ARCTIS NOVA PRO. L’esperimento è pienamente riuscito: le Stealth Pro infatti sono ottime cuffie da gioco con una resa dei bassi e degli alti davvero ottima e un imaging ideale per quei titoli che richiedono una fedele rappresentazione spaziale. Dal punto di vista musicale si comportano meglio con alcuni generi come l’EDM, meno con altri, dove forse mancano di un po’ di corposità, che è possibile comunque recuperare grazie all’ottimo equalizzatore grafico fornito dall’app, uno dei veri punti di forza dell’offerta Turtle Beach. La compatibilità con praticamente tutte le console e PC e la presenza di una doppia batteria ricaricabile, le rendono in definitiva un acquisto consigliato per chi è alla ricerca di un headset da gaming dal design sobrio ed elegante e può mettere in conto di spendere i 279 euro necessari per portarselo a casa.
A poche ore dallo showcase dedicato a Dragon’s Dogma 2, stavolta è Steam a fare una brutta sorpresa a Capcom rivelando anzitempo la data di uscita dell’atteso RPG dark fantasy.
Il leak era stato già anticipato, qualche giorno fa, da una segnalazione su Reddit. Adesso tuttavia sembra esserci di fatto una conferma, in attesa dell’evento presenziato dal director Hideaki Itsuno.
Dragon’s Dogma è una serie di GDR per giocatore singolo ricca di azione e narrazione che offre ai giocatori la possibilità di scrivere la propria storia, dall’aspetto del loro Arisen, la sua classe, la sua squadra, l’approccio alle varie situazioni e molto altro. Ora, in questo attesissimo sequel, il vasto ed esplorabile mondo fantasy di Dragon’s Dogma 2 ti attende.
Lungo il tuo viaggio si uniranno a te dei misteriosi esseri ultraterreni noti come pedine, in un’avventura così unica che ti sembrerà di avere al tuo fianco altri giocatori.
Tutti questi elementi vengono impreziositi ancor di più dalla tecnologia della fisica, l’intelligenza artificiale (IA) e una grafica ultra moderna per creare in Dragon’s Dogma 2 un mondo fantasy incredibilmente immersivo.
Restiamo in attesa dello showcase, curiosi di vedere cosa verrà mostrato su questo attesissimo nuovo capitolo a lungo desiderato dai fan.
Vanity Fair ha appena condiviso le prime immagini ed informazioni su Fallout, la serie PrimeVideo ambientato nell’universo del celebre RPG di Bethesda.
La serie è ambientata 219 anni dopo lo scoppio delle testate nucleari avvenuto durante il conflitto che ha portato la razza umana vicina all’estinzione. Lucy (interpretata da Ella Purnell), dopo aver vissuto una vita all’interno del proprio Vault (i rifugi ideati per salvare alcuni cittadini dalla catastrofe), è costretta ad uscire nel mondo esterno per una missione di salvataggio.
In superficie, la ragazza si scontrerà con una realtà ostile, fatta di mutazioni e pericoli. Il suo cammino la porterà ad incontrare Maximus (Aaron Moten), aspirante soldato della Confraternita d’Acciaio, ed il Ghoul (Waltong Goggins), un cacciatore di taglie mutante sopravvissuto al disastro nucleare.
Fallout vanta nel cast anche Moisés Arias (The King of Staten Island), Kyle MacLachlan (Twin Peaks), Sarita Choudhury (Homeland), Michael Emerson (Person of Interest), Leslie Uggams (Deadpool), Frances Turner (The Boys), Dave Register (Heightened), Zach Cherry (Severance), Johnny Pemberton (Ant-Man) e Rodrigo Luzzi.
Geneva Robertson-Dworet e Graham Wagner figurano come produttori esecutivi, sceneggiatori e co-showrunner. Athena Wickham di Kilter Films è anche produttrice esecutiva insieme a Todd Howard per Bethesda Game Studios e James Altman per Bethesda Softworks.
Tra i dettagli più succulenti rivelati da Vanity Fair, apprendiamo che la serie live action sarà canonica all’interno della lore della serie Bethesda. Il diretto coinvolgimento di Todd Howard ha assicurato, in questo senso, la continuity con gli eventi dei videogiochi.
Fallout sarà disponibile per tutti gli abbonati Amazon Prime Video dal 12 Aprile 2024.
Ladies and gentlemen, congratulazioni: siete sopravvissuti a questo 2023 fuori di testa, ma Dicembre potrebbe ancora regalare qualche titolo interessante.
Arrivati a questo punto, siamo tutti perfettamente consapevoli che l’anno oramai quasi concluso passerà alla storia come uno dei più ricchi della storia del media. Basti pensare a titoli dello scorso mese come Star Ocean: The Second Story R, Super Mario RPG, Like a Dragon Gaiden ma anche il (quasi) sempreverde Call of Duty Modern Warfare 3, The Talos Principle 2 e The Last Faith. Dicembre, per forza di cose, non propone tantissime release (e da un certo punto di vista, economico in primis, meno male!) ma occhio alla penna perché potrebbero regalare qualche brivido di fine anno: su tutti, Avatar: Frontiers of Pandora.
Ecco di seguito una lista (con i trailer completi) dei titoli di Dicembre 2023: troverete anche un comodo link per Amazon, per assicurarvi il prezzo più basso disponibile!
1° Dicembre
SteamWorld Build (PC, Xbox One, Xbox Series, PS4, PS5, NSW)
Con uno dei titoli più ampollosi dell’anno, NARUTO X BORUTO Ultimate Ninja STORM CONNECTIONS si presenta all’appuntamento con il grande pubblico con un altrettanto generoso obiettivo. Il team di CyberConnect2 decide infatti di festeggiare il diciassettesimo titolo in venti anni della serie Ultimate Ninja (nonché il ventennale dell’esordio della serie animata) tentando di regalare ai fan il roster più onnicomprensivo legato all’opera di Kishimoto.
Uno sforzo quasi enciclopedico, che vuole probabilmente segnare una definitiva linea tra il passato ed il futuro dello studio, che aspira a dare precedenza ad IP originali mettendo in secondo piano le licenze anime. In attesa di capire di capire cosa riserverà il futuro per CyberConnect 2 e per gli adattamenti di Naruto, STORM CONNECTIONS sarà riuscito a scrollarsi di dosso le contestazioni mosse al quarto capitolo o avrà ereditato gli stessi problemi? Scopriamolo.
NARUTO X BORUTO Ultimate Ninja STORM CONNECTIONS è disponibile dal 17 Novembre per PC (via Steam), PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series e Nintendo Switch.
Versione testata: Xbox Series X
The road so far
Il cuore pulsante di ogni capitolo di questa longeva serie è sempre stata la modalità storia. Ed altresì, ha assunto spesso e volentieri un vero e proprio test per valutare ambizioni ed aspirazioni di ogni nuova iterazione. Già con Ultimate Ninja Storm 4 le cose non erano andate esattamente benissimo a causa di diverse rinunce rispetto al passato: CONNECTIONS segue tristemente la stessa via.
L’intento celebrativo alla base della produzione ha portato all’obiettivo di voler raccontare, con un semplice pretesto narrativo, l’intera storia di Naruto, dai primi passi mossi nel corso degli addestramenti della squadra 7 col maestro Kakashi, fino allo scontro finale con Sasuke. Un intento lodevole, visto la volontà di raccontare l’intero cammino del ninja più famoso di sempre e non una mera porzione, come invece accadeva in passato. Il tutto, preservando la struttura classica degli STORM, con un susseguirsi di battaglie (con diversi obiettivi interni da soddisfare in via opzionale) ed intermezzi arricchiti da fotogrammi della serie animata.
La prima serie viene ripercorsa in breve, perlopiù con pochi scontri significativi.
Sfortunatamente, un così audace proposito è stato disatteso con una realizzazione troppo altalenante, pigra e, in definitiva, lacunosa.
La modalità storia soffre di evidenti omissioni e leggerezze, presentando appena una quarantina di scontri complessivi (di cui solo una decina dedicati alla prima serie) lasciando da parte anche alcuni momenti memorabili. Non solo. La maggior parte degli incontri sono stati presi di peso dagli altri capitoli della serie, senza alcun tipo di attenzione o modifica per integrare quelle poche novità introdotte negli anni (come il cambio leader). Una scelta che non solo mortifica i contenuti più datati, ma che palesa la frettolosità del progetto. Se l’obiettivo dichiarato era realizzare una raccolta definitiva della serie STORM, allora perché non cogliere l’occasione per riproporre quantomeno tutti gli scontri, anziché fare un lavoro risicato? O quantomeno, perché non dedicare più cura nel recupero di fotogrammi ad alta qualità dell’anime, sostituendo alcune rappresentazioni decisamente invecchiate in malo modo? Domanda retorica? Forse.
La regia è sempre quella di un anime interattivo.
Boruto… o Bohruto?
La novità più pubblicizzata di CONNECTIONS è invece legata alla presenza di una storia completamente inedita, con protagonista il figlio del Settimo Hokage.
Dopo aver messo le mani su un videogioco in realtà virtuale, Boruto si ritroverà suo malgrado coinvolto in una serie di eventi che paleseranno un inquietante pericolo. Si tratta di una modalità completabile in circa sei ore, che non brilla particolarmente per scrittura, pur essendo tutto sommato piacevole. Tuttavia, ancora oggi non ne capiamo benissimo la scelta.
Il fascino di una storia nuova di zecca può avere un senso laddove sia anche pretesto per introdurre novità o meccaniche sperimentali. Cosa che purtroppo non accade, limitandosi ad essere un semplice filler (a quanto pare, un destino scritto per il povero Boruto). Comprendiamo l’idea di fare di CONNECTIONS un ideale “ponte” tra Naruto e suo figlio, ma probabilmente sarebbe stato meglio fare uno sforzo extra e ripercorrere gli eventi principali del primo arco narrativo di quest’ultimo… anche per giustificare la pigrizia della modalità principale. Oppure dedicarsi mente e corpo al solo Naruto per realizzare una vera e propria edizione definitiva degli STORM.
La strada per Boruto è sempre in salita.
Una sensazione di perplessità che si estende, un pò a sorpresa, anche sull’altro grande selling point di CONNECTIONS: il suo interminabile roster.
Con quasi 160 personaggi giocabili, CyberConnect2 vorrebbe ammantarsi delle proverbiali penne del pavone ma ad un esame più attento emergono alcune sbavature. Sorvolando sul fatto che sono presenti un gran numero di reskin e doppioni, il problema principe di cast così enormi è legato al bilanciamento… che anche stavolta, come in STORM 4, lascia molto a desiderare. Non ci aspettavamo di certo che venissero risolte o rivoluzionate le gerarchie di potere, ma un po’ di attenzione extra nell’intelligenza artificiale degli avversari avrebbe sicuramente giovato e reso gli scontri meno ripetitivi.
Anche la selezione complessiva lascia qualche perplessità, alla luce di alcune assenze pesanti (relative sia alla storia di Naruto, sia a quella di Boruto). Un problema forse risolvibile tramite il supporto DLC… ma non ci sembra molto saggio demandare ad ulteriori esborsi economici la possibilità di avere il cast definitivo prospettato da CONNECTIONS.
Gli Uchiha continuano ad essere uno dei gruppi più sgravi della serie.
Tradizione e… retaggio
Ciò che oramai è chiaro è che CONNECTIONS incarna al contempo la volontà di fare una summa dell’eredità degli STORM ma anche la voglia di restare fedeli alla tradizione.
Il sistema di combattimento ricalca in tutto e per tutto la rodata struttura della serie, con la sua estrema velocità, le sue combo interminabili nonché le spettacolari tecniche segrete. Una gioia per gli occhi che ha il merito di essersi sempre avvicinata, capitolo dopo capitolo, alle migliori coreografie dell’opera di Kishimoto. In CONNECTIONS sono state introdotte delle piccole novità, capaci di rendere il gameplay ancora più dinamico ma, per certi versi, anche più semplice.
Anzitutto, il gioco vanta la possibilità, sulle console di attuale generazione (PS5 ed Xbox Series X), di viaggiare a 4K e 60 fps, con una nostra prova piuttosto stabile sull’ammiraglia Microsoft. Rispetto al passato la barra del chakra adesso si può ricaricare anche in autonomia. Inoltre, il suo consumo per le mosse speciali è stato leggermente ridotto, aprendo ad un uso più intensivo delle tecniche segrete. Particolarmente apprezzabile è stata poi la scelta di pensionare gli shuriken al chakra in favore di abilità ninjitsu specifiche per ogni personaggio. Si tratta di una piccola grande idea che non solo da maggior lustro all’imponente cast, ma che permette di diversificare il gameplay pad alla mano. Fanno il loro gradito ritorno altresì le tecniche segrete di gruppo, devastanti mosse combinate tra personaggi che condividono un particolare legame.
A volte essere troppo conservatori paga, altre volte no.
CyberConnect2 ha inoltre pensato di introdurre un nuovo sistema di controllo semplificato, per tendere una mano nei confronti dei giocatori meno abili. Si tratta di una opzione totalmente facoltativa, che tende ad automatizzare gran parte delle azioni. Una scelta facilmente comprensibile, ma ci chiediamo se CONNECTIONS ne avesse davvero un reale bisogno. In fin dei conti, parliamo di una serie risalente e decisamente intuitiva, tale da non richiedere ulteriori facilitazioni. Semmai, appare sempre più evidente che il combattimento inizia ad accusare il peso degli anni.
Sul fronte dei restanti contenuti, oltre all’immancabile modalità online con cui sfidarsi con amici da tutto il mondo, fa il suo ritorno anche la personalizzazione dei personaggi. Completando le sfide opzionali della modalità storia o maxando l’esperienza con ciascun combattente, potrete avere accesso ad una quantità generosa di collezionabili estetici coi quali rendere unico il vostro ninja preferito. E se pensate che ci siano poche cose da sbloccare, vi rassicuriamo: con quasi 6.000 (!) oggetti tra maschere, costumi, memorabilia e voci dell’enciclopedia, CONNECTIONS vi potrà fare compagnia a lungo.
La personalizzazione mancava da molti anni e rappresenta un simpatico ritorno.
Commento finale
NARUTO X BORUTO Ultimate Ninja STORM CONNECTIONS è un titolo complesso da analizzare. In sé e per sé, rappresenta una produzione enciclopedica dell’opera di Kishimoto, con uno dei roster più ampi visti nel genere picchiaduro, contenuti numerosi ed un’attenzione evidente verso i fan. Se tuttavia viene paragonato ai capitoli precedenti, eredita purtroppo le stesse criticità del predecessore con una storia ancor più risicata e scialba, un gameplay ulteriormente semplificato ed un’atavica assenza di novità. Chi non ha mai approcciato la serie, potrebbe vedere nell’ultima fatica CyberConnect2 un pacchetto interessante. Paradossalmente invece, proprio gli appassionati del ninja della foglia potrebbero restare con un po’ di amaro in bocca.
Il Natale sta arrivando e Netflix, per l’occasione, decide di fare tantissimi regali ai propri abbonati con uno straripante catalogo di nuovi film e serie TV per il mese di Dicembre 2023.
L’annata della piattaforma streaming è infatti destinata ad essere uno dei mesi migliori dell’anno, degno coronamento di un quarto trimestre ricco di produzioni interessanti. Ce ne sarà davvero per tutti i gusti. Si inizia fortissimo con l’attesissimo ritorno (a distanza di ben tre anni) di Sweet Home, serie horror sudcoreana basata sull’omonimo webtoon di Kim Kan-bi e Hwang Young-chan, che spianerà la strada ad altre due produzioni orientali: la serie di Yu Yu Hakusho e La creatura di Gyeonseong. L’avvicinamento al Natale vedrà poi l’arrivo di pellicole interessantissime: da blockbuster come The Batman e Top Gun: Maverick, passando per produzioni originali come Il mondo dietro di te, la prima parte di Rebel Moon e Galline in fuga: L’alba dei nugget. Senza dimenticare le due serie più attese del mese: la seconda parte di The Crown 6 e, per festeggiare il Capodanno, il ritorno de La casa di carta con lo spin-off Berlino.
Netflix è in procinto di condividere il catalogo delle nuove uscite per Dicembre 2023sulla propria pagina ufficiale. Oltre ai titoli che verranno annunciati da Netflix, sulla piattaforma arriveranno altri prodotti, che troverete nell’elenco sottostante.
Troverete inoltre qualche piccolo consiglio sui titoli da tenere in considerazione in grassetto per il Novembre proposto da Netflix.
Negli ultimi anni i soulslike sono diventati senza dubbio tra le produzioni più apprezzate. Un po’ per la loro profondità, un po’ per la sensazione di appagamento e soddisfazione che restituiscono. Sembrano lontanissimi i tempi in cui questo sotto-genere degli action-rpg era indirizzato ad una ristretta nicchia.
E se ci pensate, tale prospettiva non deve sorprenderci. Di fatto, possiamo considerarli dei metroidvania, ma in tre dimensioni. E il genere nato dai grandi classici Metroid e Castlevania è sempre stato uno dei più amati dal pubblico.
Ma cosa succede se si prende questa struttura “leggendaria” ed un’ispirazione, prevalentemente artistica, da uno dei soulslike più osannati di sempre? Nasce The Last Faith, il perfetto mix tra Bloodborne e i Classicvania.
Già da questa introduzione (e dal sottotitolo della recensione, coff coff…) avrete capito che il titolo degli italianissimi sviluppatori di Kumi Souls Games è uno dei più derivativi che abbiamo mai giocato, ma vi assicuriamo che è altresì uno di quelli più precisi, puntuali, solidi… per farla breve, The Last Faith è bellissimo e ci ha stregato. Volete sapere più nel dettaglio perché? Non vi resta che continuare la lettura!
The Last Faith è disponibile dallo scorso 15 novembre 2023 su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch e PC.
Versione testata: PlayStation 5
Mythringal come Yharnam
In The Last Faith vestiremo i panni di Eryk, il classico protagonista che si risveglia senza avere memoria del suo passato. Ben presto gli eventi prenderanno il sopravvento e la sua mente e la sua coscienza inizieranno a sgretolarsi.
Ma la vera protagonista del comparto narrativo è la sfarzosa ma ormai decadente Mythringal, o meglio, il suo background narrativo. Il suo glorioso passato, testimoniato dai collezionabili sparsi nelle varie location, è solo un lontano ricordo. Una malattia mortale ha corrotto la maggior parte della popolazione. Molti sono stati trasformati in bestie, i più fortunati sono morti. In tutto ciò, una cospirazione ancestrale sembra essere alla base di tutto.
La lore, insomma, come avviene sovente in questo genere di opere, è sempre molto affascinante, anche grazie alla ricercatezza del linguaggio utilizzato. C’è però da dire che al tempo stesso, come abbiamo già evidenziato nella nostra recensione di Blasphemous 2, la narrativa silente viene sempre più spesso utilizzata in maniera pretestuosa per svincolarsi da una messa in scena più “dinamica” e diretta, e The Last Faith non fa eccezione.
Un’oscura e riuscita fusione
Come avrete già intuito, Kumi Souls Games ha deciso di ibridare due strutture ludiche similari, proponendo un prodotto omogeneo e tradizionale.
La progressione, in primis, è strettamente legata all’ottenimento di potenziamenti alla mobilità di Eryk utili per raggiungere aree prima inaccessibili. Pur non aggiungendo praticamente nulla alla rodata formula, il level design di The Last Faith è impeccabile. Scorciatoie, tante aree opzionali, nessuna indicazione esplicita su dove andare e tantissimi segreti. Ogni micro-elemento è implementato a regola d’arte.
Mythringal è piena di segreti
Il sense of wonder, di mistero, di cripticità, fiore all’occhiello dei metroidvania e dei soulslike, rende l’incedere dell’avventura sempre appagante e affascinante. Dopotutto ve lo abbiamo detto, le due strutture hanno tanti elementi in comune e se non fosse per la terza dimensione sarebbero quasi sovrapponibili. Ottime anche le varie sezioni platform e i piccoli enigmi ambientali che fungono da collante e da riuscitissimo divertissement.
In secondo luogo, il sistema di combattimento è preciso, puntuale e abbastanza diversificato. Avremo a disposizione una vasta gamma di armi corpo a corpo, pistole, fucili, magie e via discorrendo, tutte ben differenziate, che ci permetteranno, insieme al building delle statistiche del personaggio, di scegliere il nostro stile di gioco preferito.
Un buon sistema di combattimento non è nulla senza dei buoni nemici e anche in questo caso The Last Faith fa pienamente centro. La varietà di encounters, sia come tipologia dei nemici che come pattern di attacco degli stessi, è eccellente. Forse avremmo preferito una minore efficacia delle manovre difensive evasive, dash e rotolata, in modo da invogliare il videogiocatore a sperimentare anche parate e soprattutto parry. Quanto di buono fatto su questo versante raggiunge l’apice nelle meravigliose boss fight.
Le boss fight sono stupende
Sono presenti comunque delle criticità. Mancano alcune possibilità basilari, “standard” oseremo dire, come ad esempio l’attacco da accovacciati. Inoltre, è palese sin dai primi minuti, una quasi totale assenza di features legate alla Quality of Life. La gestione della mappa, ad esempio, è davvero pessima, con la conseguenza che l’interpretazione della stessa risulta sempre aleatoria… e in un gioco del genere è abbastanza grave.
Ad ogni modo, sul piano meramente ludico, The Last Faith è un titolo veramente riuscito. Al netto di qualche inspiegabile mancanza e di una sensazione di dejà-vu “strutturale”, il gioco realizzato da Kumi Souls Games riesce ad essere dannatamente divertente ed appagante.
Bloodborne “demake”
Sicuramente vi sarete imbattuti in video che mostrano versioni “demake” dei giochi moderni. Ecco, The Last Faith sembra proprio il “demake” di Bloodborne. E badate bene, non lo diciamo in senso dispregiativo, anzi. La conduzione artistica del capolavoro di From Software è magistrale, e The Last Faith riesce a ricreare la stessa atmosfera, senza risultare un insipido plagio.
Il dark-gothic centroeuropeo, le carrozze distrutte, le ispirazioni chtuliane, gli sviluppatori hanno preso gli elementi cardini di Bloodborne, riadattandoli al 2D e alla pixel art in maniera sublime. Anche il comparto sonoro è davvero riuscito, con una soundtrack sempre sul pezzo e soprattutto effetti ambientali (e silenzi!) sempre azzeccati.
Commento finale
The Last Faith, riprendendo il sottotitolo di questa recensione, è un gioco derivativo, estremamente derivativo, ma bellissimo. Bellissimo da giocare e bellissimo da vedere. In un genere così ultimamente inflazionato non era certamente facile farsi notare, a maggior ragione pescando a piene mani da uno dei titoli più idolatrati degli ultimi anni. Eppure Kumi Souls Games ci è riuscita con un titolo quadrato, impeccabile negli elementi core del nostro media preferito. Un titolo che riesce a restare a fuoco per tutte e 25 le ore richieste per il suo completamento al 100%. Consigliatissimo.