La notizia arriva inequivocabilmente dal diretto interessato: Denzel Washington ha infatti dichiarato che Ryan Coogler è al lavoro sulla sceneggiatura di Black Panther 3, alla ricerca di un ruolo dedicato al due volte premio Oscar.
La conferma è arrivata nel corso di un’intervista rilasciata al Today show di Channel 9 della televisione australiana, nell’ambito del press junket de Il Gladiatore II, come raccontato anche da The Hollywood Reporter.
Quando gli è stato chiesto dei suoi progetti futuri, Washington ha detto che “a questo punto della mia carriera, sono interessato a lavorare solo con i migliori, non so quanti altri film farò, probabilmente non molti. Voglio fare cose che non ho fatto. Ho recitato Otello a 22 anni, ora lo reciterò a 70. Dopo di che, interpreterò Hannibal. Ho parlato con Steve McQueen per un film. Inoltre, Ryan Coogler sta scrivendo una parte per me nel prossimo Black Panther”.
I Marvel Studios non hanno confermato ufficialmente che un terzo film di Black Panther è in lavorazione, ma non sussistevano grandi dubbi sul futuro del franchise.
Xbox Game Studios e Compulsion Games hanno condiviso un documentario di circa trenta minuti per l’action adventure in terza persona South of Midnight.
Ribattezzato “Weaving Hazel’s Journey”, il filmato comprende nuovi spezzoni di gameplay, assieme ad un approfondimento sulla visione artistica e ludica alla base della produzione.
Ve lo proponiamo di seguito, ricordandovi che South of Midnight arriverà nel corso del 2025 per Xbox Series e PC via Steam e Microsoft Store. Sarà inoltre disponibile anche per tutti gli abbonati al Game Pass Premium.
South of Midnight, realizzato dai creatori di Contrast e We Happy Few, è un avvincente gioco action-adventure in terza persona, ambientato nel profondo sud degli Stati Uniti.
Nei panni di Hazel, esplorerai i miti tipici del sud del Paese e incontrerai le creature del folklore locale in un mondo macabro e fantastico. Quando una catastrofe colpisce la sua città natale, Hazel è chiamata a diventare una Tessitrice, ossia una persona dotata di poteri magici con cui guarire gli spiriti e riannodare i legami spezzati. Forte di queste nuove abilità, Hazel affronterà e domerà creature pericolose, ricostruirà l’intricato passato della sua famiglia e, se sarà fortunata, troverà infine la strada verso un luogo da poter chiamare casa.
UNA MODERNA FAVOLA DARK Quando un uragano si abbatte sulla cittadina di Prospero, Hazel viene trascinata in un mondo gotico sudista popolato da antiche creature del folclore, in cui la realtà si intreccia alla fantasia. In quest’avventura di formazione, Hazel affronta un viaggio per salvare sua madre, sprofondando in una tormentosa rete di folclore e segreti di famiglia in cui dovrà trovare la sua identità.
AFFRONTA CREATURE MITICHE Brandisci un antico potere con cui dipanare le creature e svelare i traumi che le consumano. Lancia incantesimi di tessitura per combattere gli implacabili persecutori, esplora le variegate regioni del Sud e reintessi gli squarci nel Grande arazzo.
LA BELLEZZA INQUIETANTE DEL SUD GOTICO Scopri la seducente e fatiscente contea di Prospero con i suoi abitanti. Lasciati trasportare da uno stile visivo realizzato ad arte, da una narrazione toccante e da una musica immersiva ispirata alla ricca e complessa storia del Sud degli Stati Uniti.
Marvel ha condiviso il trailer ufficiale della terza e conclusiva stagione di What If…?, serie di animazione ambientata all’interno del multiverso della Casa delle Idee.
La terza stagione, in arrivo in esclusiva su DisneyPlus, verrà distribuita in 8 episodi. Ciascuno di essi verrà rilasciato con cadenza giornaliera dal 22 Dicembre in poi, per 8 giorni di fila.
Di seguito trovate il trailer in oggetto, condiviso da Marvel Italia.
Marvel Studios’ What If…? è la prima serie animata dell’MCU, che rimescola le carte rielaborando i celebri eventi dei film in modi inaspettati con il ritorno delle star che li hanno interpretati sul grande schermo.
Nel cast saranno presenti in qualità di doppiatori, tra gli altri: Sebastian Stan, David Harbour, Laurence Fishburne, Oscar Isaac, Simu Liu, Kathryn Hahn, Anthony Mackie, Hailee Steinfeld, Hayley Atwell. Tra le new entry si segnalano America Ferrera, Natasha Lyonne ed Alison Sealy-Smith.
L’appuntamento è dunque per la fine dell’anno, in compagnia con l’ultima grande avventura di What If…?.
Sony Interactive Entertainment e SHIFT UP hanno annunciato il rilascio del DLC di collaborazione con NieR: Automata per Stellar Blade, in arrivo il prossimo 20 Novembre.
Il contenuto aggiuntivo a pagamento arriverà parallelamente ad un update gratuito che introdurrà la Photo Mode assieme a nuovi costumi ed altro. Si tratta di un costante segnale di miglioramento dell’offerta della produzione sudcoreana, della quale abbiamo evidenziato le qualità già al momento della nostra recensione di Stellar Blade.
Il momento che stavate aspettando è finalmente arrivato! Una fantastica collaborazione che fa incontare il mondo di Stellar Blade e quello di Nier:Automata.
Nier:Automata ha fortemente ispirato Stellar Blade. La collaborazione tra il direttore Kim Hyung Tae e il direttore Yoko Taro, contrassegnata da rispetto reciproco e creatività, ha portato a questo risultato incredibile.
Al centro di tutto questo si trova Emil (doppiato da Maii Kadowaki), lo strano personaggio proveniente da Nier:Automata. Nel mondo di Stellar Blade farà un’apparizione a sorpresa il negozio di Emil, dove potrete trovare undici elementi speciali nati da questa collaborazione. Questi elementi uniscono il meglio dei due giochi, per offrirvi un mondo ancora più ricco.
Click! Ancora più divertimento con la modalità foto
Da ora potrete trasformare ogni istante di gioco nel vostro capolavoro personale. Meravigliosi panorami, combattimenti emozionanti, momenti commoventi con i personaggi… Catturate questi attimi a vostro piacimento. Un meticoloso uso della macchina fotografica e svariati filtri vi permetteranno di creare delle immagini uniche.
Assumete diverse pose per scoprire un lato di EVE e dei suoi compagni che non avevate mai visto. Condividete le fotografie di questi momenti speciali per scoprire un nuovo modo di divertirsi.
Aggiornamenti che non potete perdere
Verranno aggiunti quattro nuovi costumi e un nuovo accessorio per dare ancora più personalità ai personaggi.
Il nuovo accessorio “Simbolo dell’eredità” modifica l’aspetto e la rappresentazione della modalità tachionica. Potrete dare nuova vita alla vostra esperienza di gioco con i nuovi oggetti cosmetici.
Inoltre, il supporto del lip-sync verrà reso disponibile per altre sei lingue (Francese, Spagnolo, Italiano, Tedesco, Portoghese, e Spagnolo sudamericano), così potrete immergervi ancora di più nei vivaci dialoghi.
La pausa all’accampamento diventerà ancora più divertente, potrete scegliere una canzone specifica da ascoltare e riprodurla con il Giradischi.
Abbiamo anche aumentato le possibilità di personalizzazione per EVE e abbiamo aggiunto l’opzione “Senza coda” alla lista Lunghezza della coda.
I combattimenti si fanno ancora più divertenti. Le funzioni di Mira automatica e Correzione balistica verranno applicate agli attacchi nemici ad uccisione istantanea. Questo renderà i combattimenti già dinamici e intensi ancora più elettrizzanti.
Vi ripaghiamo per il vostro supporto
Questo DLC e gli aggionamenti sono stati creati dai nostri sviluppatori con un solo cuore e una sola anima, e siamo veramente felici di poterli condividere con voi. Speriamo che gli elementi della collaborazione con Nier:Automata e la nuova modalità foto porteranno ancora più gioia nella vostra esperienza di gioco. Continueremo a fare del nostro meglio per rimanere al passo con tutto l’affetto e la trepidazione che i nostri giocatori ci dimostrano.
L’aggiornamento di Stellar Blade arriva su PlayStation 5 il 20 novembre. Preparatevi per una nuova ed emozionante avventura.
Era il 2011 quando Sonic Generations arrivò sfrecciando su PC e console per celebrare la storica mascotte di casa SEGA. Un progetto affascinante in grado di far coesistere il classico gameplay a scorrimento della serie con le più recenti interpretazioni 3D dell’epoca, come Sonic Unleashed e Sonic Colors. A distanza di tredici anni e dopo molti altri capitoli della serie (tra fantastiche nostalgie, audaci ma sforunati esperimenti e solidi episodi tradizionali), l’azienda giapponese decide di dare nuova linfa vitale a Generations con un twist: aggiungere un’appendice completamente nuova.
Sonic X Shadow Generations rievoca così la medesima strategia messa sul piatto da Nintendo qualche anno fa nell’ambito della riedizione di Super Mario 3D World+Bowser’s Fury. Una scelta che evidentemente è foriera di particolari fortune. Non solo Generations infatti torna ad essere apprezzabile per un più vasto pubblico contemporaneo, ma il pacchetto viene glorificato dall’inedita avventura dedicata al carismatico Shadow. Un’aggiunta dal peso specifico qualitativo a tratti positivamente spiazzante.
Il titolo è disponibile dal 25 Ottobre per PC (via Steam), PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series e Nintendo Switch.
Versione testata: PlayStation 5
Il ritorno dei due ricci blu
Partiamo dalla componente già conosciuta della proposta di Sonic x Shadow Generations. SEGA ci presenta sul piatto una versione rimasterizzata del classico uscito oramai due generazioni videoludiche or sono. Con una dovuta premessa. Visivamente il lavoro non è stato particolarmente significativo. Il colpo d’occhio, seppur migliorato, non impressiona come accaduto in altri similari progetti. Un biglietto da visita non impeccabile, che tuttavia ben presto rivela la sua reale natura. Quella di un remaster che assurge ad esempio per l’intero settore.
Per chi non lo ha giocato a suo tempo, Sonic Generations ci pone al centro di un vero e proprio viaggio a spasso nella storia dell’iconico porcospino blu. Per cancellare le proprie sconfitte e riscrivere la storia, il Dr. Eggman si unisce al se stesso del passato ed al misterioso Time Eater, mandando Sonic e i suoi amici in vari punti del tempo e dello spazio. Il Sonic classico e la sua versione contemporanea si dovranno unire per sconfiggere questa allenza malvagia, ripristinando la linea temporale originaria.
La particolarità del titolo è nella sua suddivisione tra una parte in 2.5D ed una in 3D. Un sapiente mix tra il feeling dei classici titoli di Sonic ed una struttura più simile alla serie Adventure. Il risultato finale strizza l’occhio a tutti i fan, regalando un platform ispirato, solido, variegato ed incredibilmente ricco.
Le migliorie della remaster toccano però la stessa offerta ludica del titolo, già lodevole nel 2011. Si passa da soluzioni che incrementano la quality of life come l’aumento degli slot dedicati al salvataggio, all’introduzione di un inedito museo celebrativo. Sono stati poi inseriti i simpatici Chao all’interno di ciascun livello, che si uniscono ai collezionabili già presenti. Non solo l’esperienza è divenuta dunque più ricca, ma anche ulteriormente stratificata e completa. La longevità complessiva lievita ben oltre le venti ore richieste per il completamento dell’originario Sonic Generations, tra sfide, collezionabili e molto altro. Dulcis in fundo: il titolo adesso raggiunge i 60 fps per un’esperienza gloriosamente fluida.
Il trionfo del porcospino nero
Se già è soddisfacente poter mettere le mani sulla versione definitiva di Sonic Generations, tuttavia è l’inedita parte dedicata a Shadow che eleva a dismisura il valore del pacchetto.
Shadow Generations è a tutti gli effetti un titolo a sé stante che corre parallelamente agli eventi riguardanti il riccio blu. Il porcospino nero rileva una misteriosa anomalia dalla piattaforma spaziale ARK. Scoprirà che la sua terribile nemesi, Black Doom, è tornata con il bellicoso intento di conquistare il mondo. Toccherà a Shadow opporsi al nemico tornando a sua volta nel passato: un viaggio che lo porterà ad affrontare dolorosi ricordi e sbloccare nuovi poteri per vincere la sua ultima sfida.
Un’avventura dai toni molti diversi da quella di Sonic, che guarda alle atmosfere dark e mature del mai troppo rimpianto Shadow The Hedgehog del 2005. Ecco dunque ambientazioni più plumbee e post apocalittiche, nonché una trama che riprende figure chiave del tragico background del protagonista. Una sorpresa davvero piacevole che non fa che celebrare la figura del riccio nero in un anno che lo vedrà grande protagonista in vista del terzo capitolo cinematografico del franchise in arrivo ad inizio 2025.
Dal punto di vista strutturale, Shadow Generations recupera la ripartizione tra scenari a scorrimento orizzontale 2.5D e stage tridimensionali. A sorprendere è tuttavia il level design, che si contraddistingue con alcuni tra i picchi più alti mai raggiunti dall’intera serie. I livelli sono semplicemente spettacolari, coreografici e straripanti di idee . Il merito è anche dell’introduzione dei già citati nuovi poteri di Shadow. La forma di vita definitiva potrà infatti contare su abilità diretta emanazione di Doom, così come impiegare il Chaos Control per fermare il tempo, sparare missili a ricerca, surfare sull’acqua e persino farsi crescere un paio di imponenti ali.
La varietà è all’ordine del giorno, così come la qualità che a tratti sorprassa non solo quanto visto nell’originale Sonic Generations, ma anche tutte le produzioni recenti dedicate al platform SEGA. Persino l’hub centrale ripropone idee ed intuizioni viste nel recente Sonic Frontiers, mettendo il giocatore all’interno di un’area liberamente esplorabile colma di contenuti e sfide interessanti. Ancor più gratificante se si considera la sua verticalità ed apertura ad una continua scoperta con il passare delle ore, quasi con un gusto da metroidvania.
Il futuro della saga?
Arrivati a questo punto, avrete già intuito quanto positivo sia il nostro parere su Sonic X Shadow Generations. Ma ci spingiamo anche un pochino oltre.
L’operazione SEGA, sebbene non esattamente originale nelle intenzioni, è un completo successo. Non solo per qualità della rimasterizzazione (anche al netto di un intervento grafico apprezzabile ma non eclatante), ma anche per volontà di dare un degno trattamento ad uno dei capitoli più amati degli ultimi anni. Non contenti, gli sviluppatori giapponesi hanno altresì tirato fuori dal cilindro un’avventura nuova di zecca dedicata a Shadow, che si è rivelata di assoluto pregio. Al punto tale da farci sognare futuri capitoli della saga in cui finalmente possa essere sfruttato tutto il potenziale delle ambientazioni 3D nonché della simbiosi con la classica impostazione 2D.
Soprattutto Shadow Generations può essere considerato, a pieno titolo, un esperimento fondamentale per l’avvenire del franchise. Un’appendice che meraviglia per coerenza ed arguzia, nonché per padronanza assoluta di level design ed abilità specifiche del porcospino nero. Il contatore delle ore, in caso di voglia fare tutto, arriva a sfiorare le dieci ore (ne avremmo volute molte di più, lo confessiamo!). Sommate a quelle richieste da Sonic Generations, si arriva al ragguardevole traguardo delle circa trenta ore complessive. A questo si arriva infatti andando a considerare gli oltre 150 stage suddivisi tra livelli, sfide e boss fight, nonché in virtù dell’immancabile raccolta di collezionabili e sbloccabili. Un’offerta da applausi, peraltro piazzata sul mercato ad un prezzo budget: chapeau.
In questo quadro idilliaco, ci sono tuttavia delle piccole sbavature. L’avventura dedicata a Shadow mostra qualche inattesa incertezza sul versante tecnico, soprattutto a causa di alcuni sporadici ma percepibili rallentamenti. Probabilmente si tratta di leggerezze dovute al contenuto ciclo di sviluppo (che d’altro canto rende ancora più sorprendente il risultato finale). Aspetti che ci auguriamo possano essere arginati grazie al lavoro post lancio. Ad onor del vero, anche l’inedita area hub, nonostante rappresenti un deciso passo nella giusta direzione, mostra ancora evidenti margini di miglioramento. Ma si tratta del proverbile pelo nell’uovo all’interno di una valutazione per un prodotto sinceramente imperdibile per tutti i fan e gli amanti del genere.
Commento finale
Sonic X Shadow Generations è un pacchetto semplicemente imperdibile. Oltre al dare nuovo lustro ad uno dei capitoli più apprezzati dedicati al porcospino blu, l’operazione SEGA veicola altresì una sfrecciante ed inedita avventura dedicata al carismatico riccio nero. Una corsa a tratti eccezionale, che mette in mostra tutto il potenziale, ad oggi ancora incertamente esplorato, della serie nella sua incarnazione tridimensionale. Due titoli al costo di uno (anzi meno, visto il prezzo budget) per uno dei migliori platform degli ultimi anni. Irrinunciabile.
Per tutti gli appassionati del gioco di ruolo più famoso del mondo, oggi è un giorno speciale: la 2024 Dungeon Master’s Guide è finalmente disponibile.
La risorsa indispensabile per la gestione delle campagne di Dungeons & Dragons accoglie dunque la sua nuova edizione. Questa comprende le descrizioni di più di 400 oggetti magici, 15 nuove mappe, istruzoni per le roccaforti alleate e molto altro.
Di seguito vi proponiamo il relativo comunicato stampa.
La risorsa essenziale per gestire la tua campagna di D&D è qui! Scatena la tua immaginazione con la 2024 Dungeon Master’s Guide, disponibile a partire da oggi!
Che tu sia un Dungeon Master nuovo o esperto, l’edizione 2024 ti fornirà più di 400 oggetti magici, 15 nuove mappe pronte all’uso e riutilizzabili per avventure homebrew nonché le regole per i bastioni, roccaforti costruite e controllate dai giocatori, che permettono al DM di tenere il proprio party impegnato tra una sessione e l’altra.
Per scoprire tutti i segreti dell’edizione 2024, ti invitiamo a guardare le interviste ai designer Chris Perkins (Creative Director) e James Wyatt (Principal Game Designer), tra cui:
Acquista la 2024 Dungeon Master’s Guide oggi stesso su D&D Beyond o sul D&D Store, dove potrai trovare sia il libro fisico da ricevere direttamente a casa sia l’edizione digitale, giocabile sin da subito su D&D Beyond. Puoi trovarla anche nel tuo negozio di giochi di fiducia e su Amazon.
La nuova edizione uscirà localizzata in italiano a giugno 2025.
Mea Culpa è il primo DLC a pagamento di Blasphemous 2. Il nuovo contenuto aggiunge due enormi aree, NPC, boss, preghiere (le magie), grani del rosario e statuette di legno, nuovi trofei e la spada Mea Culpa.
Un piatto incredibilmente ricco all’onestissima cifra di 11,99€ che ci ha impegnato per 5/6 ore, senza nemmeno vedere tutto. E non è finita, contestualmente all’uscita del contenuto a pagamento, The Game Kitchen ha rilasciato anche True Torment, un aggiornamento gratuito che ha introdotto alcune migliorie alla quality of life, il New Game +, qualche altro contenuto propedeutico a Mea Culpa e, purtroppo, alcuni bug, anche nel “gioco base”.
Blasphemous 2: Mea Culpa è disponibile dallo scorso 31 ottobre 2024 su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch e PC.
Versione testata: PlayStation 5
Preparazione gratuita
Seppure la recensione si concentrerà principalmente sul DLC a pagamento, Mea Culpa, è necessario parlare di True Torment, l’aggiornamento gratuito, a causa della sua natura, in un certo qual senso, preparatoria.
La mappa di gioco ha subito numerosi cambiamenti, sia nelle aree già esistenti che per quanto riguarda l’aggiunta di nuove shortcut e connessioni. Sono stati anche introdotti nuovi nemici e modificati alcuni pattern di quelli già presenti. In alcune aree più avanzate c’è stato anche un riposizionamento degli stessi. Ben più importante l’introduzione di due nuove meccaniche ludiche (una delle quali ripresa da uno dei DLC del primo Blasphemous) che vanno ad ampliare le variabili nel platforming e che trovano massima espressione proprio in Mea Culpa.
Anche i nuovi item sono molto interessanti, soprattutto in ottica New Game +… se questo fosse stato pensato a dovere. Che intendiamo? Principalmente, a differenza di True Torment del primo capitolo, in Blasphemous 2“ascendendo” il nostro save dopo aver battuto il boss finale perderemo tutto, ricominciando di fatto come la prima run, con la sola possibilità di scegliere i vari modificatori, i quali poi ci permetteranno di ottenere item da trasferire, questa volta realmente, nella terza partita. Un sistema così artificialmente macchinoso che fa perdere mordente ancora prima di iniziare.
Vogliamo segnalarvi, tuttavia, che gli sviluppatori hanno accolto i feedback della community ed hanno già comunicato che stanno lavorando per far sì che il New Game + ritorni a funzionare come nel primo capitolo. Sperando, inoltre, che risolvano nel più breve tempo possibile tutti i glitch e bug scaturiti da questo aggiornamento e che compromettono anche alcune side quest dell’avventura principale.
Mea Culpa, Mea Potentissima Culpa
Le due nuove aree introdotte con Mea Culpa sono visivamente spettacolari, con un level design incredibile. Tanto nella gestione dei combattimenti, quanto ancora di più nel traversal/platforming.
Le lastre di vetro sono alcune delle nuove variabili introdotte
Le nuove “arene” presentano tutte una struttura spumeggiante, a differenza della semplicità strutturale di quelle del gioco base. Ognuno degli scontri “chiusi” del DLC diventa un esercizio di abilità manuale e rapidità di pensiero. Tale scelta ha amalgamato al meglio queste fasi con le altre: gli scontri sono integrati più organicamente nella geometria dei livelli e permettono approcci tattici più personali (sulla base della build e/o dell’arma usata).
Inoltre, la combinazione dei nemici è ben studiata, e sembra che siano stati progettati appositamente per funzionare in modo coerente all’interno delle arene. Il combattimento continua a brillare anche nelle battaglie con i boss, che enfatizzano ancora di più quanto detto in precedenza in riferimento alle abilità e alla velocità manuali e mentali.
Anche la storia è davvero interessante, non solo grazie al solito certosino lavoro di background narrativo, non solo grazie alla profondità dei personaggi, quanto per il ruolo ludo-narrativo dell’arma che da il titolo al contenuto aggiuntivo. Il lavoro di building della leggenda di Mea Culpa è eccellente. L’ottenimento dell’arma è pieno di pathos. E ci fermiamo qui, non vogliamo dire altro per quanto riguarda la narrativa. Possiamo però parlarvi di come l’arma sia anche il fulcro ludico del pacchetto.
Per quanto di base sia un’arma che unisce al suo interno il meglio delle tre armi base, l’introduzione di un fendente che permette il teleport del Penitente dona nuova linfa alla già ricchissima e vivacissima produzione, come avevamo già ampiamente riscontrato nella nostra recensione di Blasphemous 2. Anche e soprattutto portando all’esasperazione quanto in precedenza spiegato in riferimento alle introduzioni di True Torment.
Commento finale
Mea Culpa è un DLC dal valore indiscutibile. Offre le migliori sezioni di platforming di Blasphemous 2, alcuni dei boss migliori della serie ed anche una storia coinvolgente, grazie all’importanza ludo-narrativa rimessa alla spada del titolo. True Torment prepara il terreno e Mea Culpa porta all’ennesima potenza Blasphemous 2. Non c’è momento migliore di avventurarsi nelle evocative strade di Cvstodia. L’ascensione alla penitenza non ha mai fine.
Bethesda e MachineGames, in collaborazione con Lucasfilm Games, hanno condiviso un corposo video di approfondimento dedicato al gameplay di Indiana Jones e l’antico Cerchio.
Il trailer permette al pubblico di assaporare le atmosfere dell’archeologo più famoso dell’immaginario collettivo, alle prese con una nuova avventura che lo porterà ancora una volta in giro per il mondo.
Di seguito vi proponiamo il trailer ufficiale condiviso da BethesdaSoftworksIT, seguito dal relativo comunicato stampa.
Calati nell’avventura di Indiana Jones e l’antico Cerchio con un nuovo ed esteso video di approfondimento sul gameplay. Esplorare antiche tombe piene di trappole, adottare un travestimento per infiltrarsi in un accampamento nemico, usare la frusta per superare baratri mozzafiato… ogni momento del viaggio di Indiana è una nuova scoperta.
Ideato da MachineGames in collaborazione con Lucasfilm Games, e ambientato tra gli eventi di Indiana Jones e i Predatori dell’Arca Perduta e Indiana Jones e l’Ultima Crociata, Indiana Jones e l’antico Cerchio immerge i giocatori in una nuovissima avventura narrativa per giocatore singolo.
Con un mix di scene di stampo cinematografico, risoluzione di enigmi e combattimenti corpo a corpo, i giocatori vivranno un’autentica esperienza alla Indiana Jones in giro per il mondo per cercare di sconfiggere le forze sinistre che tentano di ostacolarli.
Le edizioni fisiche e digitali per Xbox Series X|S e PC sono ora disponibili per il preordine.
Indiana Jones e l’antico Cerchio sarà disponibile su Xbox Series X|S, PC e Game Pass dal 9 dicembre e arriverà su PlayStation 5 nella primavera del 2025.
Paramount Pictures ha finalmente condiviso il primo teaser trailer per Mission: Impossible – The Final Reckoning, nuovo capitolo della celebre saga action.
L’ottavo film della serie, sequel di Dead Reckoning, dovrebbe segnare anche l’uscita di scena di Tom Cruise con l’ultima missione dedicata all’iconico Ethan Hunt.
La pellicola è diretta da Christopher McQuarrie su una sceneggiatura scritta assieme ad Erik Jendresen. Nel cast troveremo Tom Cruise, Hayley Atwell, Ving Rhames, Simon Pegg, Vanessa Kirby, Esai Morales, Pom Klementieff, Angela Bassett ed Henry Czerny.
Il film verrà distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi a partire dal 23 Maggio 2025. La data per l’Italia sarà ufficializzata prossimamente.
I giochi online sono tra i luoghi d’elezione per l’applicazione degli sviluppi della tecnologia che ora può avvalersi anche del contributo dell’intelligenza artificiale. Realtà virtuale, visualizzazione in 3D danno una prospettiva nuova allo sviluppo dei giochi, ma forse il segmento che più ne beneficia è quello delle slot machine online.
La realtà virtuale è una tecnologia che permette al giocatore di immergersi in un mondo da favola con un ambiente tridimensionale generato dal Personal Computer. Con l’ausilio di appositi visori il giocatore può calarsi in quel mondo percependolo come se fosse reale, vivendo ogni dettaglio e sfumatura in un ambiente immersivo. Nel caso delle slot l’utente si troverebbe catapultato nella ricostruzione tridimensionale di un casinò dove poter scegliere tra diverse slot machine disponibili.
Quando hanno cominciato a diffondersi le prime attività online, giochi online ma non solo, si è sempre sottolineata la comodità di potere operare da casa o dall’ufficio dotandosi di un dispositivo quali il Personal Computer o lo Smartphone. Questa è oramai accademia, operare online ci è diventato così familiare da farcelo avvertire come un’operazione di ordinaria routine. La realtà virtuale ha spostato l’asticella della meraviglia e dello stupore di fronte ai prodigi della tecnologia un po’ più in avanti, facendoci assaporare stati d’animo propri delle novità avvertite come prodigiose.
Non solo VR
Tuttavia, la realtà virtuale rappresenta la prima di una serie di innovazioni che mirano a far interagire realtà e virtualità. Parliamo infatti di realtà aumentata quando la tecnologia, più che sostituire la realtà con la virtualità usa l’approccio virtuale per aumentare la percezione reale. Un esempio di realtà aumentata e quella market-based dove nel momento in cui un dato oggetto viene inquadrato con un apposito visore si evidenziano ulteriori contenuti virtuali in aggiunta a quelli reali.
Un ulteriore tecnologia che si va sviluppando è quella della realtà mista. Non troppo dissimile dalla realtà aumentata quella mista permette di creare ambienti in cui persole reali, oggetti fisici e virtuali interagiscono e coesistono. Forse ci siamo spinti un po’ troppo avanti con il desiderio di novità poiché i problemi non mancano. Tornando alla realtà virtuale, un problema che non è stato interamente risolto è la fruizione dell’ambiente 3D su tutti i dispositivi disponibili.
Le prestazioni, in termini di fruizione della virtualità, di dispositivi quali tablet e smartphone, non sono ancora paragonabili a quelle di un personal computer. Lo sforzo degli addetti ai lavori è in parte focalizzato per una soddisfacente soluzione di questo problema. Potere beneficiare in modo soddisfacente della realtà virtuale solo da PC limita indubbiamente le potenzialità della VR e le sue possibilità di diffusione non solo nel mondo dei giochi ma di tutte le possibili applicazioni in genere.
In occasione del D23 Brazil è stato condiviso da Marvel uno Special Look dedicato a Thunderbolts*, in cui gli eroi vengono presentati e si uniscono in un improbabile team.
Vi proponiamo di seguito il relativo trailer nella nostra lingua, condiviso da Marvel Italia.
Nella pellicola, l’ambigua Contessa Valentina Allegra de Fontaine riunirà un gruppo di antieroi per fronteggiare una minaccia sconosciuta. Tra questi Yelena Belova (la nuova Vedova Nera interpretata da Florence Pugh), Bucky Barnes (Sebastian Stan), Red Guardian (David Harbour), John Walker (lo U.S. Agent di Wyatt Russell), Taskmaster (Olga Kurylenko), Ghost (Hannah John-Kamen) e Robert “Bob” Reynolds (Sentry, interpretato da Lewis Pullman).
L’uscita di Thunderbolts* nelle sale italiane è prevista per il 30 Aprile 2025, a distanza di circa due mesi da Captain America: Brave New World.
In occasione del D23 Brazil è stato convidiso un nuovo trailer per Captain America: Brave New World in cui è possibile ammirare tutta la furia dell’Hulk Rosso.
Dopo gli eventi di The Falcon and the Winter Soldier, Sam Wilson incontra il neoeletto presidente degli Stati Uniti Thaddeus “Thunderbolt” Ross, e si ritrova nel bel mezzo di un incidente internazionale. Dovrà scoprire le ragioni di un efferato complotto globale.
Si tratta della prima pellicola con protagonista il Captain America interpretato da Anthony Mackie. Nel cast sono presenti anche Danny Ramirez (il nuovo Falcon), Shira Haas, Xosha Roquemore, Carl Lumbly, Giancarlo Esposito (nel ruolo del mercenario Sidewinder), Liv Tyler, Tim Blake Nelson (il supervillain Capo) e Harrison Ford (nei panni del recastato Thunderbolt Ross, aka Hulk Rosso).
Brave New World uscirà nelle sale cinematografiche italiane il 12 Febbraio 2025, mentre negli Stati Uniti il 14 Febbraio.
In controtendenza con quanto titoli blasonati come Fortnite, Call of Duty, o i più recenti extraction shooters come Hunt: Showdown 1896, e il reboot di Delta Force ci vogliono far pensare, il PvP -Giocatore contro giocatore- non è l’unica modalità che i videogiocatori apprezzano in modo collettivo. Il genere dei PvE -Giocatore contro computer- negli ultimi anni sta vivendo un gradito ritorno tra gli appassionati -e non- spinto da titoli come Deep Rock Galactic, Lethal Company, e forse il più noto Helldivers 2, per citarne alcuni.
Con la sua release in versione 1.0, Starship Troopers: Extermination si aggiunge quindi alla lista dei videogiochi che ci vedono affrontare grandi orde di nemici assieme ad altri giocatori, e come il nome fa intendere, questa volta il setting è l’amatissimo universo cinematico ideato partendo dal libro omonimo di Robert A. Heinlein.
L’uscita dall’Early Access del titolo –e l’approdo sulle Console– sono rappresentative di un pacchetto completo al lancio, o forse le fanfare del rilascio questa volta suonano per un festeggiamento precoce?
Gli aracnidi avanzano, e nessuno vuole vivere per sempre, quindi armiamoci di fucili e granate, e scopriamo assieme cosa cela realmente Starship Troopers: Extermination tra i suoi pianeti dispersi e le mille tane scavate dai suoi giganteschi alieni insetto!
Starship Troopers: Extermination è disponibile dall’11 ottobre 2024 su Playstation 5, Xbox Series X/S, e su PC tramite Steam ed Epic Game Store.
Versione testata: PC (tramite Steam)
Benvenuti fra i Leoni di Rasczak
Starship Troopers: Extermination è l’ultima fatica del team indipendente canadese Offworld Industries – noti per l’eccellente sim-warSquad – che ci getta nelle violente battaglie multiplayer PvE in prima persona, per la sopravvivenza contro i feroci, e agguerritissimi, alieni Aracnidi, che infestano l’universo narrativo transmediale della serie Starship Troopers.
Poco altro servirebbe per descrivere l’intera esperienza del gioco, che dalle sue prime fasi in Early Access alla sua poi eventuale release, ha visto in realtà pochi cambiamenti nel suo core design, e delle aggiunte, appositamente pensate per costruire una sorta di modalitàsingleplayer in costante espansione, che non sono risultate del tutto convincenti.
La release completa di Starship Troopers: Extermination ha portato con se un reset delle statistiche e dei progressi per tutti i giocatori, introducendo come cambiamenti considerevoli una nuova suddivisione per le classi dei nostri fanti spaziali, passate da 3 a 6 categorie, una nuova modalità ad eventi globali chiamata Fronte Galattico, simile a quanto abbiamo già visto con Helldivers 2, e la sopra citata modalità singleplayer denominata Gruppo Operazioni Speciali, dove guidati da un navigato Generale Rico dovremo compiere una serie di 25 missioni. Il cuore dell’intera produzione risiede però nella modalità Missioni, un insieme di mappe PvE multiplayer fino a 16 giocatori ambientate su diversi pianeti, con diversi obbiettivi e differenti difficoltà, che ruotano ciclicamente, ofrendo sempre sfide adeguate per ogni tipo di giocatore.
Al primo avvio il gioco ci introduce alle sua struttura con un tutorial, forse troppo superficiale, e basato solamente su una delle varie modalità multiplayer. Veniamo così a conoscenza che in Starship Troopers: Extermination, oltre a compiere un ecatombe aliena, nel fervore delle battaglie ci verrà richiesto anche di collezionare delle risorse da portare in un collettore per conseguire dei punti. Questi punti, condivisi con tutti i membri dello squadrone, vengono utilizzati durante la partita per costruire i nostri avamposti – grazie a uno strumento di costruzione richiamabile con un tasto -, e innalzare così grandi muri, paratie elettriche, oppure torrette automatiche e postazioni di guardia sopra elevati, per difendere il Quartier Generale.
Spetterà al giocatore comprendere appieno come portare a termine al meglio gli obbiettivi tra le varie modalità multigiocatore. Caccia al Nido è l’ultima modalità introdotta con la release del gioco, e vede 4 giocatori cimentarsi nella pulizia di un labirintico nido di Aracnidi completando differenti obbiettivi durante l’avanzata, ma con lo scopo ultimo di eradicare la minaccia dalla sua tana.
Caccia al Nido riveste anche l’unica modalità singleplayer disponibile al lancio, chiamata Tutorial Gioco in Solitaria, che come accennato in precedenza, si tratta di una semplice serie di 25 missioni lineari, dove dovremo guidare una squadra di 4 soldati – noi e 3 intelligenze artificiali – attraverso i labirintici cunicoli degli Aracnidi, e radere qualsiasi cosa al suolo. A introdurre le missioni troveremo il Generale Rico, personaggio il cui attore Casper Van Dien presta la voce in lingua originale, ma tolta questa gradita sorpresa per i fan della pellicola, non abbiamo trovato altri pregi per questa modalità a giocatore singolo.
L’intero gruppo di missioni non è altro che una ripetizione costante degli stessi obbiettivi, con qualche piccola modifica agli scontri, e ambientate attraverso le varie mappe di gioco che incontreremo nelle modalità multiplayer. La presenza di altri 3 soldati nel nostro team, non aiuta l’intera esperienza. L’ IA alleata è costantemente vittima dei cadaveri delle giganti Aracnidi Tigri, incapace di navigare correttamente il terreno intorno al nemico caduto, rimanendo quindi bloccata tra le gambe dei parassiti o terminando per scalare le pareti dei tunnel in maniera infinita. Questo comportamento potrebbe risultare frustrante nelle prime missioni, ma con l’arrivo delle ultime 5 battaglie richieste dal Generale, la mancanza di IA alleati al nostro fianco vorrà dire che una volta caduti in battaglia non avremo modi di ritornare in vita, costringendoci a tediose sessioni di die and retry.
Potremo completare tutte le sfide singleplayer nell’arco di circa 3 ore, intelligenza artificiale permettendo, e l’unico incentivo per terminare queste missioni è quello d’ottenere punti per migliorare rapidamente una delle classi disponibili nel gioco prima di entrare nelle battaglie online.
Tutti combattono, nessuno molla
Superate le fasi di tutorial in solitaria, Starship Troopers: Extermination ci consiglia d’imbarcarci insieme ad altri 15 giocatori per provare le restanti modalità multiplayer – ma anche di vivere un esperienza meno frustrante e ripetitiva riprovando con giocatori umani le sfide di Caccia al Nido -. Siamo lieti di constatare che il gioco offre il crossplay tra tutte le sue piattaforme, consentendo a quanti più giocatori possibili di commettere atrocità interplanetarie contro razze aliene ostili.
In Avanza e Proteggi la dinamica di costruzione e distruzione viene gestita da una costante richiesta di mobilità da parte del gruppo di soldati, che deve ripulire progressivamente alcune aree delle vaste mappe. Orda invece segmenta in maniera chiara l’alternanza tra pianificazione e azione, richiedendo grande coordinazione per tenere alte le difese di un punto statico lungo tutto il suo perimetro, con l’obbiettivo di resistere a diverse ondate di nemici. Difesa CAA pone l’attenzione sul concetto di Divide et Impera, richiedendo ai giocatori di separarsi in gruppi di difesa per il quartier generale, e altri in avanscoperta a collezionare informazioni e risorse tra le linee nemiche aliene.
Ogni missione può essere svolta su una delle 4 vastissime mappe, che rappresentano altrettanti pianeti dell’universo di Starship Troopers. Ci ritroveremo a combattere sul pianeta desertico di Valaka, quello ricco di vegetazione e zone vulcaniche su Agni Prime, visiteremo il pianeta minerario X-11, e potremo prendere parte agli assalti sulla superficie ghiacciata di Boreas. Ogni operazione ha anche dei modificatori che ci catapulteranno in scontro completamente al buio, dove le uniche fonti di luce saranno le torce delle nostre bocche da fuoco, e le esplosioni sul campo di battaglia, e degli aumenti del numero di minaccia aliena presente sul territorio, rendendo l’intera esperienza multigiocatore sempre imprevedibile e divertente.
Bisogna notare che l’ultima mappa proposta, Boreas, non è accessibile nella rotazione delle missioni. Per accedervi, bisognerà creare una Compagnia, una sorta di gilda al quale possono accedere altri giocatori, con la quale iniziare a raccogliere punti spendibili per lanciare le operazioni sul nuovo pianeta di ghiaccio. Completare le missioni su Boreas farà guadagnare punti ai terrestri per l’avanzamento nel Fronte Galattico, al termine del quale si riceveranno dei premi cosmetici. Per guadagnare ulteriori punti per avviare le campagne su Boreas basterà completare una missione qualsiasi sulle altre mappe.
Scelte le regole d’ingaggio, ci viene quindi chiesto di selezionare una tra le 6 classi disponibili. Durante l’Early Access, i fanti dell’Avanguardia dello Spazio Profondo – il nome del gruppo d’operatori speciali di cui facciamo parte – erano suddivisi in 3 macro gruppi, ora suddivisi in sottocategorie con differenti arsenali e abilità speciali.
La Fanteria Pesante ora vede il Guardiano, un possente soldato particolarmente resistente a scontri corpo a corpo contro gli Aracnidi e capace d’entrare in modalità assedio, convertendolo in una torretta umana, e il Demolitore, esperto di esplosivi, che utilizza lanciagranate e può richiamare un raffica di missili grazie a un equipaggiamento balistico che trasporta sulla schiena.
La Fanteria d’Assalto è suddivisa ora tra lo specialista Cecchino, dall’elevata mobilità e con armi dalla lunga gittata e potenza, con un Boost Jet che gli consente grandi elevazioni in salto, e il Ranger, un soldato dalle competenze survivaliste, capace di riprendersi rapidamente da urti e cadute, e con un Boost Jet per l’aumento della velocità in corsa.
La Fanteria di Supporto è invece ora composta dall’Ingegnere, operativo capace di costruire difese nelle zone designate indipendentemente dalle regole d’ingaggio in corso, e di trasportare rapidamente risorse per accumulare Punti Costruzione; e conclude il battaglione il Medico, dalle grandi doti di resilienza una volta caduto, e con un fidato Drone Medico capace di prestare supporto agli alleati in difficoltà.
Ogni soldato può equipaggiarsi con una arma primaria che può essere scelta tra una limitata schiera e legata alla propria classe, una pistola secondaria, e una granata – anche questa selezionabile – e che si ricarica dopo l’utilizzo. Con l’avanzamento di livello del militare si sbloccheranno anche importanti Utilità che renderanno la classe più efficace in battaglia, come il Dardo stimolante di primo soccorso del Medico o la Torretta di guardiaportatile del Guardiano, oltre che sbloccare delle Competenze da equipaggiare fino a 3 alla volta. Seppur in forma minore, anche le armi offrono un livello di progressione, ma il loro sviluppo nel giocato è risultato essere secondario, e una bocca di fuoco senza particolari gadgets non ci è parsa meno devastante di altre completamente modificate. Con un level cap dei fanti settato a 15, massimizzare la vostra unità preferita non richiederà molto tempo.
Mirate ai centri nervosi
Gettati nel cuore della battaglia multiplayer, Starship Troopers: Extermination non lascia alcun dubbio sulla sua natura di titolo pensato principalmente per rendere felici i fan. Dopo un introduzione sotto forma del notiziario della Fed Net, veniamo lasciati dalla nostra nave da trasporto assieme ai nostri compagni, iniziando così a muoverci per completare uno degli obbiettivi designati.
L’HUD di gioco ci fornirà tutte le informazioni di cui avremo bisogno per sopravvivere, anche se la mancanza di una mappa a schermo potrebbe risultare scomoda per alcuni. A sopperire a questo, ci pensa in maniera parziale una bussola che indica sempre la direzione degli obbiettivi più importanti. Stranamente il nome sulla testa dei nostri compagni, anche quelli nello stesso gruppo, tendono a scomparire a una certa distanza in maniera inconsistente, e questo a volte a reso le interazioni con dei completi estranei delle buffe chiacchierate in lingue a noi del tutto ignote.
A seconda della mappa, i modificatori scelti, e il nostro armamentario, inizieremo a farci strada tra sciami di alieni assetati del nostro sangue. Potremo affrontare piccoli Aracnidi Drone che cadono con un singolo colpo di pistola, così come pericolosissime Aracnidi Reali contro i quali sarà consigliato utilizzare i Detonatori nucleari portatili per avere una chance d’abbatterli. Aracnidi Guerrieri di Fuocoe di Ghiaccio, i fastidiosi Bersaglieri, i giganteschi bombardieri Plasma o gli ancora più pericolosi Scorpioni, sono le minacce che incontreremo in questa versione post-lancio del gioco, ma in futuro sono previsti ulteriori nemici che abbiamo già avuto modo di vedere durante la fase di Early Access come la l’Aracnide Cavalletta, capace di volare e sollevare soldati dal suolo per poi farli precipitare.
Ogni minaccia presenta anche dei punti deboli, e nel caso dei nemici più imponenti, anche delle corazze penetrabili solo da esplosivi. Diviene quindi imperativo riuscire a leggere correttamente il tipo d’alieno che ci attacca; a volte basteranno pochi colpi ben assestati da un cecchino per avere la meglio, mentre altre bisognerà ricorrere a diverse granate e abilità per interrompere agguerriti gruppi in avvicinamento.
L’utilizzo delle armi, che presentano sia un fuoco libero che l’aim down sight, unito a un corretto ausilio delle peculiari abilità del nostro soldato, ci consentiranno di tenere a basa le orde dei Aracnidi che ci si avvicineranno, ma potremo fare veramente poco senza il supporto dei nostri compagni. La collaborazione è alla base dell’intera esperienza di gioco, e nessun guerriero è un eroe senza i suoi commilitoni. Trovare la giusta sinergia sul campo di battaglia non è mai difficile vista la struttura PvE. Richiamando la mappa potremo sempre tenere sott’occhio il posizionamento delle nostre unità, e in caso di missioni di difesa, è sempre bene scegliere una postazione e mantenerla. Anche durante le partite rapide – le cui missioni offerte variano a rotazione – non abbiamo mai avuto problemi a trovare dei compagni affiatati e sempre disposti a correre in nostro soccorso o aiutarci a portare a termine un obbiettivo primario.
Il benestare della community non è di certo un caso. La possibilità di comunicare con tutti i membri della fanteria crea un atmosfera di cameratismo molto affiatante, e la cura riposta nella rappresentazione del caos nel fronte spaziale, non fa altro che immergere ulteriormente il giocatore nel vivo delle battaglie contro la feccia aliena a più zampe. Per apprezzare ancora di più il gioco, il nostro consiglio è quello d’entrare in uno dei tanti servers gestiti dai membri della comunità, e cercare di prendere parte nei loro scontri, così da tastare con mano l’aspetto più ruolistico dell’intera produzione.
Seppure alcune unità potrebbero sembrare meno importanti di altre, avere il giusto mix di specialisti in squadra aiuterà considerevolmente tutte le unità. Individuare oltre le colline l’avanzata di diversi nemici da parte dei Cecchini, può facilitare il dispiegamento di torrette difensive per gli Ingegneri. I Guardiani possono avanzare assieme ai Ranger e attirare i nemici verso di se, mentre i compagni fuggono rapidamente utilizzando i loro Boost Jet. Si creano così intensi momenti di pressione da dissipare a suon di pallottole ed esplosioni, ma in compagnia non più di estranei ma di nuovi fratelli d’armi.
L’unico elemento cardine del gioco che ci ha lasciato un poco confusi nelle prime battute è stato quello della costruzione. Avendo un numero di punti spendibili condiviso con tutti i soldati, ci siamo ritrovati più volte a non riuscire a costruire un importante muro difensivo, rimanendo scoperti e costringendoci ad abbandonare momentaneamente la zona. Manca quindi un sistema per coordinare la costruzione delle difese lungo il perimetro del Quartier Generale Mobile,
Portare a termine le missioni, o anche fallirle, ci farà guadagnare punti esperienza che andranno a migliorare il livello del nostro soldato e delle armi utilizzate durante la caccia spaziale. In aggiunta è presente anche un sistema di progressione legato a un Season Pass, che è però collegato a un altra modalità, e le cui ricompense si limitano a essere degli oggetti cosmetici dalla dubbia utilità.
Se non siete amanti dell’universo di Starship Troopers, bisogna riconoscere che la ripetitività di fondo dell’esperienza si farà viva molto presto. Completare il range di missioni, anche con diverse modifiche attive, non richiederà molto tempo, e se non si ha un gruppo d’amici con il quale tornare sui vari pianeti a dare guerra agli Aracnidi, affrontare le campagne più difficili diviene più un gioco di sorte prima che di coordinazione con degli estranei.
Tutti gli uomini pronti per il lancio!
L’intera esperienza di gioco è sorretta dall’Unreal Engine 5, e si presenta in maniera discreta per la quantità di unità nemiche a schermo. Purtroppo la feature di persistenza dei corpi dei nemici è risultata alquanto acerba e poco interessante – oltre che problematica da navigare per l’IA, come detto in precedenza -, non riuscendo a creare un reale impatto nelle fasi di guerriglia e andando forse invece a peggiorare le prestazioni generali del gioco. Per fortuna vengono in nostro soccorso le integrazioni dei sistemi di ricostruzioni d’immagini, come il DLSS e l’FSR, che ci hanno permesso ugualmente d’avere un esperienza godibile, e un frame in medio oltre i 60fpsa 1080p anche con una modesta RTX 4060.
Il caos a schermo, se dal punto di vista di gameplay potrebbe risultare forse illeggibile, è stato rappresentato in maniera interessante, sfruttando al meglio i forti colori saturi degli alieni insetto, e dando molta enfasi alle loro caratteristiche zone luminescenti. Gli effetti particellari durante gli scontri sono sempre risultati incalzanti, anche se a volte abbiamo notato qualche sbavatura nella risoluzione secondo le distanze. Un problema simile è riscontrabile anche per quanto riguarda il pop-up di alcune textures, specialmente con l’accumularsi del sangue dei cadaveri nemici.
Le animazioni che muovono, non solo i nemici ma i nostri operatori, sono convincenti e fluide, anche se alcune volte per via del netcoding, abbiamo riscontrato diversi problemi di sincronizzazioni tra quanto fatto dai nostri compagni, facendo apparire soldati pattinare lungo il terreno, o facendoli sembrare fermi in un punto.
A seconda della situazione si sono presentati inspiegabili cali di framerate, e le vastissime mappe hanno mostrato dei punti, anche nei tunnels o in zone chiuse, dove la presenza di qualche nemico rendeva impossibile proteggere l’area. Per via del sistema di costruzione abbiamo anche assistito alla compenetrazione di diverse strutture, con torrette irraggiungibili perché costruite nel mezzo di pareti elettriche, o postazioni di guardia le cui scale venivano assorbite dai muri difensivi. Fortunatamente questo è risultato essere solo un problema minore, avendo la possibilità di smantellare le costruzioni.
Le 4 mappe proposte al lancio da Starship Troopers: Extermination sono caratterizzate in maniera stupenda, presentando grandi elevazioni, con strutture ricche di dettagli e di fanservice per chi ha visto i film. La rappresentazione dei terreni risulta anche essere legata a degli aspetti di gameplay, presentando su alcuni pianeti letali lingue di lava, insenature che nascondono nidi di nemici, o postazioni militari dalle quali poter iniziare a costruire le nostre basi.
Potremmo continuare a lodare la cura nei dettagli delle trasposizioni 3D – sicuramente possibili grazie anche alla collaborazione diretta con TriStar Pictures – citando le armi e i gadget che potremo usare in gioco, ma uno dei punti più forti della presentazione del gioco risiede anche nell’uso incredibile dell’audio e delle fantastiche musiche presi direttamente dalle opere filmiche del brand. Ogni arma risuona con fedeltà mentre scarichiamo tonnellate di proiettili contro la minaccia alinea, così come le esplosioni generate dagli ordigni bellici riecheggiano in maniera credibile anche a diverse distanze; e tra urla di sofferenza e stridii alieni, la colonna sonora non fa altro che immergere ulteriormente il giocatore nell’universo spaziale fatto di battaglie per la sopravvivenza.
Commento finale
Starship Troopers: Extermination è l’evoluzione in termini di gameplay di quanto fatto dai defunti Empire Interactive con il loro Starship Troopers nel 2005. Paradossalmente però, la nuova fatica di Offworld Industries al lancio non è stata capace d’offrire una componente singleplayer altrettanto solida quanto il vecchio lavoro di circa vent’anni addietro.
La community però non si deve disperare, il lavori sul gioco non sono terminati, e il team canadese sta attivamente seguendo una roadmap che arriva a coprire il secondo quadrimestre del 2025, e che dovrebbe risolvere gran parte dei problemi, e mancanze, riscontrate in fase di review.
Nonostante la scelta di precludere una mappa dietro una modalità che richiede una squadra, la grande ripetitività delle missioni, e qualche promessa che forse è risultata contro-producente sul campo di battaglia, Starship Troopers: Extermination è un titolo che riesce a incapsulare in maniera autentica l’universo d’appartenenza, omaggiando in maniera costante le pellicole dai quali riprende i suoi personaggi, gadgets, e mondi.
Purtroppo dovrà passare ancora del tempo prima di comprendere appieno il valore dell’opera, e per questo motivo il prezzo di circa 50 euro per buttarci tra le fauci delle Aracnidi, è forse esagerato a paragone con l’omogenia dell’offerta proposta. Se non siete fan della serie potete comodamente aspettare uno sconto, mentre se amate Starship Troopers o grandi combattimenti contro gruppi virtualmente infiniti di nemici, allora considerate l’aquisto senza remore. Distruggiamoli!
Black Ops 6 è forse il capitolo di Call of Duty circondato dal maggiore ed eterogeneo interesse degli ultimi anni. Il ritorno di Treyarch alle redini della saga (coadiuvata da Raven Software) è motivo di grande attrattiva per fan ed addetti ai lavori, per quella che viene considerata da molti la vera alternativa ad Infinity Ward. Soprattutto dopo il contraddittorio risultato segnato da Sledgehammer Games col frettoloso Modern Warfare III dello scorso anno, reo di aver deluso profondamente il pubblico. Il sesto episodio dedicato alle operazioni segrete è tuttavia anche e soprattutto un banco di prova fondamentale per le strategie Microsoft, dopo la controversa acquisizione di Activision Blizzard e la coraggiosa mossa di includere il nuovo Call of Duty nell’abbonamento Premium del Game Pass.
Tralasciando quest’ultimo aspetto che potrà essere analizzato nel futuro prossimo, quello che oggi abbiamo in mano è probabilmente il miglior Call of Duty degli ultimi anni capace di distinguersi con evidente personalità rispetto ai suoi predecessori. Un risultato tutt’altro che scontato dopo le recenti release, contraddistinte a volte da un eccesso di atteggiamenti conservativi ed altre da risultati lodevoli ma non graziati da un positivo riscontro dei fan. Un successo figlio di un periodo di sviluppo di più ampio respiro, in grado di far muovere il progetto lungo tre direttrici fondamentali: una nuova avvincente campagna, il rilancio dell’intrigante modalità Zombie e la conferma del multiplayer shooter più amato al mondo.
Call of Duty: Black Ops 6 è disponibile dal 25 Ottobre per PC (via Steam), PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One ed Xbox Series. Come citato, il titolo è altresi presente dal D1 nel catalogo proposto dall’Xbox Game Pass Premium.
Versione testata: Xbox Series
Il sale della vita è la varietà?
Vogliamo essere audaci. La campagna di Black Ops 6 è, con molta probabilità, non solo una delle migliori proposte dalla saga ultraventennale. Altresì può essere considerata quella più vicina ai fasti mai eguagliati della leggendaria esperienza single player proposta nel 2007 da Call of Duty 4: Modern Warfare.
Nel 1991, durante l’inizio dell’Operazione Desert Storm, gli agenti della CIA Troy Marshall e William “Case” Calderon, insieme alla responsabile Jane Harrow, vengono inviati al confine tra Iraq e Kuwait per prelevare il Ministro della Difesa iracheno Saeed Alawi. La situazione tuttavia sfugge di mano: nel corso dell’estrazione, interviene una misteriosa forza paramilitare chiamata “Pantheon” ed Alawi viene inaspettatamente giustiziato da Russell Adler, un agente corrotto fuggito dalla CIA dopo essere stato incastrato anni prima. Il vicedirettore dell’agenzia, Daniel Livingstone, ordina la reclusione di Adler, che si lascia alle spalle un enigmativo messaggio da recapitare al collega Frank Woods: “Bishop prende Rook”. Sospettando qualcosa di losco all’interno della stessa Langley, il team composto da Marshall, Case e Woods inizierà a muoversi nelle ombre per venire a capo della nuova minaccia.
La trama narrata affonda le proprie radici nei precedenti episodi della serie Black Ops, recuperando personaggi ed eventi all’interno della fitta timeline tratteggiata nel corso degli anni. Nonostante questo, le vicende non solo sono pienamente comprensibili anche per chi non ha un adeguato background, ma soprattutto si presentano ben scritte ed ottimamente ritmate. L’incedere degli eventi è infatti assolutamente perfetto, grazie ad una sceneggiatura che mescola periodi storici ben delinati ad oscuri intrighi cospirativi.
In questo periodo storico, Bill Clinton si imponeva tra le fila dei democratici prima di correre per la Casa Bianca.
Il risultato ottenuto da Raven Software è dunque uno spy thriller solido ed avvincente, merito di un’attenzione alla caratterizzazione dei personaggi (forse mai così piacevoli nella storia della saga) nonché di una valanga di idee ben calibrate. Non solo gli intermezzi tra le missioni beneficiano di un hub esplorabile che ospita NPC coi quali interagire per approndire la sceneggiatura, ma è la varietà delle situazioni di gameplay che ci ha lasciato a bocca aperta. Nel corso delle circa dieci ore richieste per raggiungere i titoli di coda, Black Ops 6 si diletta offrendo missioni altamente eterogenee che, pur preservando il caratteristico gameplay della saga, lo esaltano grazie ad un level design brillante.
Si passa da una classica caccia all’uomo in un mercato cittadino all’infiltrarsi ad un congresso del partito democratico vestendo i panni di un reporter a caccia di uno scoop, da un approccio free roam con missioni aperte in una zona di guerra ad alcune delle sequenze più inquietanti mai viste in Call of Duty. Una varietà semplicemente esplosiva, graziata da una qualità di pari livello e da una libertà di approccio finalmente concreta. Bisogna essere sinceri: nei capitoli precedenti l’idea di servirsi di diverse linee di azione sfociava spesso in una autonomia solo apparente, che si scontrava spesso con limiti di level design. In Black Ops 6 finalmente quasi ogni missione include la possibilità di scegliere l’approccio preferito o di optare tra diverse ipotesi di approccio agli obiettivi. Innovazione assoluta? Certamente no. Ma finalmente funziona ed è una sensazione liberatoria dopo tanti anni.
Tutto bellissimo dunque? Si, ma con una piccola sbavatura. A livello grafico il titolo appare meno impattante rispetto a quanto avevamo vissuto, ad esempio, con i primi due episodi del remake di Modern Warfare. Chiariamoci, Black Ops 6 è bellissimo da vedere. Ma la sensazione è che Treyarch riesca ad ottimizzare meno il comparto visivo rispetto agli altri studi al lavoro su Call of Duty.
Come da tradizione, non mancano sequenze eccessive ed altamente cinematografiche.
Return to Castle Terminus
Se la campagna è una sorpresa assoluta, la modalità Zombie non è da meno. Ci troviamo infatti di fronte allla sua migliore incarnazione, al pari della sua età dell’oro.
Narrativamente ambientata dopo gli eventi visti in Black Ops Cold War, fino a quattro giocatori si troveranno ad affrontare le classiche ondate di non morti, che aumentano in dimensioni e difficoltà ad ogni round completato. Torna (da Black Ops II) la struttura con una missione principale da risolvere ed una miriade di missioni secondarie a fare da contorno. Il giocatore potrà mettere le mani su diverse risorse che potranno sbloccare nuove aree, potenziamenti inediti e modifiche tattiche alle munizioni delle armi.
La modalità Zombie continua ad essere il trionfo del B movie… e meno male!
Il flow è esattamento quello caratteristico delle migliori iterazioni del passato. Con il progredire delle ondate, il giocatore potrà “costruire” e guidare il miglioramento del proprio alter ego, ricorrendo anche a speciali effetti ed abilità. Presente infatti anche un sistema di progressione interno legato a quanto è ottenibile grazie ai Perk-A-Cola, alle modifiche munizioni e ai potenziamenti da campo. Pur se non particolarmente complesso, il sistema funziona e permette di costruire build diverse regalando una buona dose di strategia ad ogni partita.
Complessivamente la modalità appare ricca e variegata come non mai, capace di regalare centinaia di ore di divertimento. Gran parte del merito viene dalle mappe di lancio. Sia Terminus sia Liberty Falls sono sinceramente stupende, ben caratterizzate e davvero evocative nonché stracolme di segreti da scovare. Treyarch si è superata nel rendere splendenti tutte le migliori caratteristiche della modalità che ha fatto nascere con World at War del lontano 2008. Se poi pensiamo che il supporto è garantito e che questo è solo l’inizio, beh, gli amanti degli zombie avranno molto di che gioire.
Entrambe le mappe di lancio sono entusiasmanti.
Confort (omni)zone
Ultimo, ma non come importanza, è il comparto più squisitamente multiplayer di Call of Duty: Black Ops 6. Qui assistiamo a due intenti diametrali che cercano una sintesi ideale. Da un lato la voglia di introdurre una novità sostanziale, dall’altro la necessità di mantenere inalterate le caratteristiche amate da milioni di fan.
Espressione della prima esigenza è l’introduzione del Movimento Assoluto. Apprezzabile soprattutto nel contesto multiplayer, si tratta di un nuovo sistema di movimento. Esso permette al giocatore di correre, tuffarsi e buttarsi in scivolata in ogni direzione. Un’idea che da vita ad un gameplay decisamente fluido e rapido, senza la necessità di ricorrere agli accessori tecnologici di alcuni capitoli futuristici della saga. Riuscirà ad imporsi come un elemento portante delle future iterazioni di Call of Duty? Difficile saperlo allo stato attuale, ma la prima sensazione è di rinnovato controllo sull’azione, pur mantenendo ogni elemento fondamentale del gameplay (compreso un TTK con un equilibrio leggermente diverso rispetto agli ultimi capitoli curati da Infinity Ward e Sledgehammer Games).
Il ritmo online è sempre elevato.
Ulteriore glorioso ritorno dal passato è il tradizionale sistema di prestigi. Se siete tra coloro che non lo hanno mai provato, si tratta di un sistema di progressione a livelli. Arrivati al livello massimo è possibile resettere la scalata ricevendo premi esclusivi al costo di dover riaffrontare lo sblocco di armi ed abilità. Ad ogni reset sarà possibile tuttavia sbloccare permanentemente solo un elemento, che vi tornerà utile nel proseguo della scalata al prossimo prestigio. Un ritorno che abbiamo salutato con gioia nel cuore e non solo perché siamo inguaribili nostalgici. Riteniamo che il sistema di prestigi, infatti, consenta al multiplayer di Black Ops 6 di garantire una valanga di ore di divertimento grazie ad un inesauribile stimolo a sbloccare ogni personalizzazione estetica.
Viceversa ci è dispiaciuto constatare che la necessità di restare ancorati alla tradizione ha condotto Black Ops 6 a lesinare sull’assortimento delle modalità presenti. Troviamo infatti la solita selezione di deathmatch e partite ad obiettivi, con le varianti legate alle modalità Veterano e Faccia a Faccia. Rappresenta una novità, allo stato attuale, solo Esecuzione che mette davanti i giocatori alla necessità di far fuori un obiettivo oppurtanamente potenziato. Allo stesso modo, le mappe di lancio del multiplayer ci sono apparse piuttosto contraddittorie. Accanto a soluzioni tradizionali e sempre affascinanti, altre mappe appaiono poco ispirate e forse fin troppo articolate. Il quadro complessivo delle sedici mappe presenti al lancio è comunque apprezzabile e crediamo che nei prossimi mesi la situazione migliorerà. Tuttavia ci aspettavamo forse qualcosa in più da Treyarch, da questo punto di vista.
L’esperienza online, alla stato attuale, è sicuramente pulita e senza particolari intoppi. Segnaliamo tuttavia un atavico problema di spawn in alcune mappe (dove a volte la mattanza è davvero evidente, complice il comportamento malizioso di alcuni giocatori). Bene il netcode che si dimostra discretamente solido, soprattutto considerando che si tratta delle prime settimane dopo il lancio.
Alcune mappe di lancio sono alquanto deludenti.
Commento finale
Call of Duty: Black Ops 6 riesce in un colpo solo a cancellare l’amaro in bocca lasciato dagli ultimi capitoli della serie. Un risultato tutt’altro che banale, ottenuto grazie ad una campagna sorprendente (in senso positivo, per fortuna), ad una modalità Zombie di ampio respiro ed un pacchetto multiplayer di solida affidabilità. Forse proprio quest’ultima parte mostra qualche insofferenza, complice un’offerta di lancio non proprio esaltante sul versante delle modalità disponibili nonché delle mappe iniziali stranamente meno ispirate rispetto a quanto proposto storicamente da Treyarch. Per tutti i fan della serie nonchè soprattutto per coloro che l’hanno messa da parte negli anni o non l’hanno mai approcciata, state tranquilli. Le operazioni segrete di Activision hanno fatto centro.
Il servizio Prime Gaming -in Italia incluso nell’abbonamento Prime di Amazon– per tutto il mese di novembre, offrirà nuovi titoli per il vostro PC. I giochi potranno essere riscattati ogni nuovo giovedì del mese corrente al loro sblocco secondo le date prestabilite.
Già disponibili:
Marvel’s Guardians of the Galaxy
Mafia: Definitive Edition
Dishonored – Definitive Edition
Duck Paradox
Close To The Sun
Disney Pixar Cars
Bang Bang Racing
Snakebird Complete
14 novembre:
Ms. Holmes: The Case of the Dancing Men Collector’s Edition
Chasm: The Rift
House of Golf 2
Tomb Raider: Anniversary
Blade of Darkness
21 novembre:
Max: The Curse of Brotherhood
Overcooked: Gourmet Edition
Gloomy Tales: One-Way Ticket Collector’s Edition
Super Meat Boy
Moonscars
RIOT – Civil Unrest
28 novembre:
Elite Dangerous
Sir Whoopass – Immortal Death
Jurassic World Evolution
Mystery Case Files: The Dalimar Legacy Collector’s Edition
Shogun Showdown
Anche nel mese di novembre Amazon Luna, il servizio di gioco in streaming di Amazon, offre agli abbonati Prime una selezione di titoli da giocare direttamente sui nostri browser.
Jackbox Party Pack 7
Saints Row: The Third – Remastered
Moving Out
Endling – Extinction is Forever
Infinite Minigolf
Se siete in possesso di un abbonamento Prime, potrete riscattare i vostri giochi e ricompense esclusive di Prime Gaming recandovi al seguente link e seguendo le indicazioni offerte dal team di Amazon. Per usufruire della maggior parte del catalogo gratuito di titoli Prime Gaming è necessario scaricare e installare il launcher Amazon Games.
A pochi giorni dalla release date ufficiale, GSC Game World ha convidiso un nuovo trailer per S.T.A.L.K.E.R. 2: Heart of Chornobyl dedicato alle armi ed equipaggiamenti.
Il titolo si avvicina a grandi passi al 20 Novembre, quando sarà finalmente disponibile su PC (via Steam) ed Xbox Series. Vi ricordiamo che sarà altresì a disposizione dal D1 per tutti gli abbonati ad Xbox Game Pass Premium.
La Zona di alienazione di Chornobyl è cambiata drasticamente dopo che la seconda esplosione nel 2006. Violenti mutanti, anomalie letali e fazioni in guerra hanno reso la Zona un luogo assai duro in cui sopravvivere. Nonostante il pericolo, i preziosissimi manufatti disseminati in quest’area hanno richiamato persone chiamate “stalker”, che si sono introdotte a proprio rischio nella Zona sperando di fare fortuna o addirittura di trovare la Verità nascosta nel Cuore di Chornobyl.
Assumi il ruolo di uno stalker solitario e esplora un vastissimo, fotorealistico open world di 64 km² in una zona radioattiva con tanti ambienti diversi, in grado di svelare le varie sfaccettature dell’atmosfera post-apocalittica. Fatti strada nella Zona per trovare il tuo destino e plasmare il fato dell’umanità, scegliendo il tuo percorso in un’epica narrazione ramificata.
Incontra membri di diverse fazioni e decidi chi di loro merita la tua amicizia e chi, invece, merita una pallottola. Lanciati in intense sparatorie con una grande varietà di nemici che seguono tattiche diverse per superarti in astuzia. Scegli le armi da fuoco che preferisci tra più di 30 tipologie, con numerose modifiche che ti permetteranno di creare centinaia di combinazioni letali.
Preparati a incontrare orribili creature mutanti che cercheranno di ucciderti seguendo modelli comportamentali diversi. Esistono diversi sottotipi di mutanti: questo renderà meno prevedibili le loro azioni. Ma il vero pericolo sono le aree vicine ai covi, dove potrai trovare grandi gruppi di mutanti a caccia.
I manufatti e i segreti più preziosi della Zona sono nascosti nei luoghi più pericolosi. Mentre cerchi i preziosi manufatti disseminati nella Zona, ricorda di fare attenzione alle anomalie e alle rare, devastanti arci-anomalie. Avrai il coraggio di svelare i misteri della Zona, che sono costati la vita ai tanti stalker che ti hanno preceduto?
Un gameplay unico basato su un mix tra FPS, horror e simulazione immersiva
Una storia non lineare con una varietà di diramazioni che conducono a finali diversi
Una grafica rivoluzionaria, sviluppata con innovative tecniche di fotogrammetria e scansione
Sistemi avanzati di intelligenza artificiale che daranno filo da torcere anche ai giocatori più esperti
Sistema di life simulation “A-life 2.0” che rende vivo il mondo di gioco come mai prima d’ora
Immersive dinamiche di gioco survival come fame, sonno, sanguinamento ed effetti delle radiazioni, per un gameplay molto più ricco
Ciclo notte/giorno e meteo dinamico per aggiungere ancora più realismo
Supporto per mod, così da dare ai giocatori più creativi la libertà di espandere e arricchire l’esperienza di gioco
Endorfy (precedentemente nota come SPC Gear) per chi non lo conoscesse è uno dei brand europei di accessori per il gaming più interessanti sul mercato. Il produttore ha infatti nel proprio catalogo una serie di prodotti dal rapporto qualità prezzo davvero eccezionale che vi abbiamo più volte raccomandato su queste pagine. E uno di questi, il mouse ultra leggero Endorfy LIV Plus Wireless, sarà in sconto su Amazon per un anticipo di black friday già da oggi 8 novembre.
Caratteristiche Principali dell’Endorfy LIV Plus Wireless
Endorfy LIV Plus Wireless ha dalla sua una spec sheet davvero interessante
Sensore PixArt PAW3395 da 26.000 DPI e velocità di tracciamento di 650 IPS
Struttura ultraleggera ottimizzata per l’eSport
Tripla connettività: USB, wireless 2.4GHz e Bluetooth
Autonomia fino a 160 ore di utilizzo continuo
Base di ricarica wireless inclusa
Prestazioni Premium per il Gaming
Il mouse, che stiamo provando proprio in queste ore, si distingue dai competitor nella stessa fascia di prezzo proprio grazie al sensorePixArt PAW3395che garantisce una precisione eccezionale con una velocità di tracciamento di 16,51 m/s, ideale per gli FPS e i giochi competitivi. Questo sensore, inoltre a differenza di altri sensori Pixart (il marchio di riferimento per tutti i big player del settore, come Razer, che fino a poco tempo fa aveva questo sensore in esclusiva) è il MotionSync, che sincronizza le letture del sensore con i polling events, rendendo il movimento più fluido e consistente
Inoltre, il mouse è di tipo “aperto” e quindi decisamente molto leggero (solo 69g) e arriva completo di una comoda base di ricarica.
Compatibile con PC, console e dispositivi mobile, l’Endorfy LIV Plus Wireless offre completa personalizzazione tramite software dedicato: dalle macro all’illuminazione RGB, passando per sensibilità e LOD.
Creative è entusiasta di annunciare incredibili offerte per il Black Friday, anticipato quindi l’atteso evento che si terrà a fine mese, con sconti imperdibili sui suoi prodotti audio premium. Nello specifico, il periodo di sconto sarà attivo da oggi, 8 novembre, e fino al 2 dicembre 2024. È il momento perfetto per fare regali a voi stessi o ai vostri cari in previsione delle imminenti festività natalizie!
Scoprite i fantastici sconti per:
Aurvana Ace 2: Sconto del 49%! Prezzo normale: 179.99 EUR, ora solo 90.99 EUR.
Zen Hybrid SXFI: Sconto del 20%! Prezzo normale: 99.99 EUR, ora solo 79.99 EUR.
X5: Sconto del 10%! Prezzo normale: 299.99 EUR, ora solo 279.99 EUR.
Katana SE: Sconto di 50 EUR! Prezzo normale: 329.99 EUR, ora solo 279.99 EUR.
Pebble Pro: Sconto del 30%! Prezzo normale: 79.99 EUR, ora solo 55.99 EUR.
GS3: Sconto del 20%! Prezzo normale: 54.99 EUR, ora solo 43.99 EUR.
Non perdete l’occasione di amplificare la vostra esperienza audio con i migliori prodotti di Creative e di immergervi nella tecnologia audio olografica e immersiva SXFI. Visitate il sito per approfittare delle incredibili offerte: Creative.com/blackfriday.
Novità in vista per la seconda stagione di Fallout: sembra infatti che Macaulay Culkin entrerà nel cast in un ruolo ricorrente.
Secondo Deadline, la serie Prime Video vedrebbe dunque l’ingresso nel cast dell’ex bambino prodigio reso famoso dall’interpretazione di Kevin McCallister nei film Mamma, ho perso l’aereo (1990) e Mamma, ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York (1992). Culkin ha già collaborato con Amazon. Di recente ha doppiato un personaggio della serie animata The Second Best Hospital in the Galaxy. Ha avuto anche un ruolo importante in American Horror Story: Double Feature di FX e ha recitato in un arco della serie The Righteous Gemstones della HBO.
Prodotto da Jonathan Nolan, Lisa Joy, Geneva Robertson-Dworet e Graham Wagner, Fallout è basato sulla serie di videogiochi di Bethesda Game Studios. Duecento anni dopo l’apocalisse, alcuni abitanti dei rifugi antiatomici sono costretti a tornare nella degradata superficie, trovandosi davanti una nuova societ altamente violenta.
La serie è interpretata da Ella Purnell nel ruolo di Lucy, Aaron Moten in quello di Maximus, Walton Goggins nel ruolo del Ghoul, oltre a Kyle MacLachlan, Moisés Arias, Sarita Choudhury, Michael Emerson, Leslie Uggams, Frances Turner, Dave Register, Zach Cherry, Johnny Pemberton, Rodrigo Luzzi, Annabel O’Hagan e Xelia Mendes-Jones.
Fallout ha debuttato nella Top 3 dei titoli più visti di Prime Video e ha ottenuto 16 nomination agli Emmy per la sua prima stagione, tra cui Outstanding Drama Series.
Il rumor è di quelli tremendamente affascinanti: sembrerebbe che sia in arrivo una nuova serie spin-off del Batman di Matt Reeves, stavolta dedicata al Joker interpretato da Barry Keoghan.
La notizia, condivisa dal podcast di Devin Faraci (Marvelvision) e confermata dall’insider Jeffrey Sneider, riguarda un vasto progetto previsto per la nemesi di Batman, vista di sfuggita al termine del primo film.
Keoghan sarà la star di una serie TV posta tra gli eventi di The Batman Part II e The Batman Part III, nel quale rivestirà il ruolo di villain principale. Si tratterebbe dunque di una scelta simile a quella che ha visto coinvolo The Penguin in funzione di ponte tra primo e secondo film, contestualmente dando al personaggio di Joker uno spazio di primaria importanza. Non è chiaro invece se la serie verrà sviluppata per HBO o Max.
Nel frattempo, The Penguin sta registrando un clamoroso successo record di critica e pubblico, che stanno unanimamente promuovendo il progetto grazie ad una sceneggiatura efficace ed affascinante nonché per le interpretazioni di Colin Farrell e Cristin Milioti.