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The Bear 4, Disney+ annuncia la data di uscita italiana!

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Con un comunicato affidato ai propri canali social, Disney+ ha annunciato che The Bear 4 arriverà sulla piattaforma streaming il prossimo 26 Giugno in Italia.

La notizia rappresenta una piacevole sorpresa per i fan della premiata serie TV di FX, che in occasione delle precedenti stagioni è arrivata sul catalogo italiano di Disney+ con diverse settimane di ritardo rispetto all’uscita statunitense.

Di seguito trovate la locandina pubblicata da Disney+ Italia.

Jeremy Allen White riprenderà il ruolo di Carmy Berzatto, un decorato chef che decide di tornare nella sua città natale (Chicago) per portare avanti il caotico ristorante del suo defunto fratello. La quarta stagione esplorerà, tra le altre tematiche, le vicende del nuovo locale, la decisione di Sydney se rimanere al fianco di Carmy o cogliere inedite opportunità ed il futuro di Richie.

Ebon Moss-Bachrach, Ayo Edebiri, Lionel Boyce, Liza Colón-Zayas, Abby Elliott e Matty Matheson torneranno nel cast nel rispettivi ruoli.

L’appuntamento con The Bear 4 è dunque per il prossimo 26 Giugno in esclusiva su Disney+.

WD_BLACK SN8100 è l’SSD più veloce al mondo: fino a 14.900 MB/s e 8TB con tecnologia PCIe Gen 5.0

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Sandisk ha annunciato il lancio ufficiale del nuovo WD_BLACK SN8100 NVMe SSD PCIe Gen 5.0, e i numeri parlano da soli. Parliamo di quello che al momento può essere definito a tutti gli effetti l’SSD più veloce al mondo, capace di raggiungere 14.900 MB/s in lettura sequenziale e 14.000 MB/s in scrittura, con oltre 2.300.000 IOPS per i modelli da 2 e 4TB.

A renderlo ancora più interessante, però, è il fatto che queste prestazioni siano affiancate da un’efficienza energetica superiore del 100% rispetto ai modelli PCIe 4.0 della stessa Sandisk, con un consumo medio che si attesta intorno ai 7W. Una combinazione che promette non solo potenza pura, ma anche stabilità termica e affidabilità nel lungo periodo.

Un SSD pensato per il futuro (e per l’intelligenza artificiale)

Secondo Sandisk, il WD_BLACK SN8100 è ottimizzato per applicazioni di nuova generazione, tra cui creazione di contenuti professionali, gaming ad alte prestazioni e persino IA. A livello hardware, integra la più recente tecnologia BiCS8 TLC 3D NAND, con un profilo a basso consumo e un sistema termico passivo studiato per eliminare la necessità di ventole dedicate.

A completare il pacchetto, troviamo anche una versione con dissipatore di calore in alluminio anodizzato, a basso profilo e con LED RGB personalizzabile, pensato per i gamer e gli utenti enthusiast che non vogliono rinunciare allo stile.

Prezzi e disponibilità

Il nuovo WD_BLACK SN8100 è già disponibile su Sandisk.com e presso rivenditori selezionati in tre tagli principali:

  • 1TB a 206,99 €,
  • 2TB a 302,99 €,
  • 4TB a 523,99 €.

La variante con dissipatore RGB arriverà in autunno, con un piccolo sovrapprezzo:

  • 226,99 € per 1TB,
  • 322,99 € per 2TB,
  • 543,99 € per 4TB.

Infine, nel corso dell’anno è prevista anche una versione da 8TB, disponibile anch’essa con o senza dissipatore. Una scelta pensata per chi cerca il massimo possibile in termini di velocità e spazio.

Una nuova era per lo storage di fascia alta

Con il WD_BLACK SN8100, Sandisk ridefinisce gli standard di velocità e affidabilità nel mondo degli SSD. E lo fa offrendo un prodotto non solo potente, ma anche accessibile e pensato per durare, grazie a una resistenza fino a 2.400 TBW nella versione da 4TB. Un SSD nato per chi non vuole compromessi, dal professionista all’hardcore gamer.

Doom: The Dark Ages – Guida ai trofei

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  • Difficoltà stimata del trofeo: 2,5/10
  • Tempo approssimativo per raggiungere il platino: 20 ore
  • Trofei offline: 29
  • Trofei online: 0 – tuttavia, a volte il gioco si blocca sulla schermata del titolo se si è offline, in questo caso dovete connettervi online per avviare il gioco
  • Numero di trofei mancabili: 0, niente è mancabile, tutti i capitoli possono essere rigiocati in qualsiasi momento
  • Trofei con glitch: 2 –  Berserker è ottenibile, ma può presentare dei glitch per alcuni giocatori, soprattutto se si acquistano potenziamenti in capitoli diversi. Conservate tutto l’oro e acquistate tutto in una volta alla fine del gioco. Effettuate prima un backup su PS+ per precauzione. Essenzialmente inarrestabile può presentare dei glitch se riavviate i checkpoint subito dopo aver ottenuto un’Essenza Demoniaca prima di raggiungere il checkpoint successivo. In questo caso, il contatore può bloccarsi a 0 e rigiocare il capitolo non risolve il problema. Quindi: tenete tutto l’oro ed evitate di riavviare i checkpoint.
  • La difficoltà influisce sui trofei?: No, potete fare tutto al livello di difficoltà più basso “Aspirante Slayer” e usare tutti i modificatori e le impostazioni di accessibilità (come la riduzione dei danni al giocatore e l’aumento dei danni ai nemici).
  • Partite minime: 1 se ottenete il completamento del 100% su ogni capitolo nella prima partita, altrimenti dovrete rigiocare i capitoli in cui vi siete persi qualcosa
  • PS4/PS5 Autopop, trasferimento salvataggi, Crossbuy:  nessuna versione PS4 disponibile
  • Esplorazione libera/Selezione livello dopo la storia?:  Sì, la selezione del capitolo è disponibile in qualsiasi momento, tutto può essere rigiocato
  • Supporta i salvataggi manuali?:  No, solo 1 salvataggio automatico
  • Data di uscita: 13 maggio 2025 (edizione Premium) / 15 maggio 2025 (edizione standard)

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Introduzione

Benvenuti alla guida ai trofei di Doom: The Dark Ages. Il gioco presenta una lista di trofei basata sul completamento, simile a Doom Eternal. Dovrete trovare quasi tutti gli oggetti collezionabili. L’obiettivo principale è potenziare al massimo tutte le armi per sbloccare le sfide di maestria e potenziare al massimo scudo/rune/attacco corpo a corpo per il trofeo Berserker. I potenziamenti costano oro, rubini e pietre spettrali, che sono oggetti collezionabili sparsi nei livelli. Dovete collezionare tutto in ogni capitolo, tranne skin e segreti per le armi che non sono necessari per i trofei. Ci sono anche 5 rubini e 632 monete d’oro in più del necessario. Se ne perdete alcuni, non preoccupatevi. Per tutto il resto è richiesto il completamento al 100%, comprese le sfide delle missioni. Quando un capitolo ha una sfida, potete fissarla dal menu delle sfide; si tratta di brevi compiti di combattimento o per trovare oggetti collezionabili. Tutto può essere completato al livello di difficoltà più basso e potete utilizzare tutti i modificatori e le impostazioni di accessibilità. Per rendere il tutto ancora più semplice, potete impostare il danno giocatore al 50% (subite metà danno) e il danno inflitto ai demoni al 1000% (infliggerete 10 danni in più). Potete anche abilitare lo sprint automatico e aumentare la velocità di gioco per risparmiare tempo. Tutti i capitoli possono essere completati al 100% al primo playthrough. Grazie alla selezione capitolo, nulla è perdibile.

Fase 1: Completamento al 100% [20 ore]

Seguite semplicemente la Guida ai Collezionabili di Doom: The Dark Ages per ottenere tutti i Collezionabili e i Trofei in una singola partita. Le uniche cose non necessarie per i trofei sono le Skin delle Armi e i Segreti. Avrete bisogno anche di Oro e Rubini, necessari per potenziare completamente tutte le armi per Gunpletionist e scudo/rune/corpo a corpo per Berserker. I collezionabili vengono contrassegnati sulla mappa quando sono nelle vicinanze, e c’è anche un contatore dei collezionabili sulla mappa e nella Selezione Capitolo. Completate al 100% ogni capitolo e otterrete automaticamente tutti i trofei. Se avete perso qualcosa, potete rigiocare i capitoli.

AVVISI DI BUG:

  • L’acquisto di tutti i potenziamenti per Scudo/Rune/Attacco Corpo a Corpo può dare problemi se si acquistano potenziamenti in capitoli diversi. Una soluzione alternativa confermata è conservare TUTTO l’Oro/Rubini finché non potrete acquistare tutto in una volta sola (5925 Oro + 33 Rubini). Se avete PS+, potrete anche creare un backup di un salvataggio nel cloud. Quindi acquistate tutti i potenziamenti allo stesso Santuario della Sentinella in una volta sola e dovreste sbloccare il trofeo Berserker correttamente (abbiamo comprato tutto all’ultimo Santuario della Sentinella nel Capitolo 22 e si è sbloccato correttamente). Al primo Santuario della Sentinella nel Capitolo 2, potete uscire dal menu per evitare di acquistare qualcosa quando il gioco fornisce un tutorial. Non sempre si blocca anche se acquistate potenziamenti in capitoli diversi, ma se si blocca, dovrete eliminare il salvataggio e rifare tutto da zero in una nuova partita. Se avete creato un salvataggio nel cloud PS+, potete anche provare a reinstallare il gioco, ripristinare il salvataggio e acquistare di nuovo tutto dal backup.
  • Le Essenze Demoniache possono bloccarsi se si riavvia un checkpoint dopo aver ottenuto un’Essenza, prima di raggiungere il checkpoint successivo. In questo caso, ottenere nuovamente l’Essenza non aumenterà il contatore sulla mappa e nella selezione capitolo (si blocca a 0/1 di oggetti collezionabili). La soluzione alternativa è non riavviare i checkpoint in modo che ciò non accada. Per precauzione, create sempre un backup del PS+ all’inizio di ogni capitolo, quindi controllate dopo il capitolo che tutti i contatori degli oggetti collezionabili siano aumentati correttamente.

Fase 2: Acquisire padronanza delle armi [2 ore]

Se avete scelto di non acquistare potenziamenti per le armi fino al santuario finale del Capitolo 22, non vi resterà altro che completare le sfide di padronanza delle armi. Queste si sbloccano dopo aver potenziato completamente le armi. Si tratta di missioni di combattimento rapido. Tutte possono essere completate rapidamente nel primo incontro di combattimento del Capitolo 20. Lì troverete un miniboss con scudo che non muore a meno che non lo colpiate in mischia, e continua a generare demoni standard all’infinito. Ci sono anche molti demoni di grandi dimensioni in questo incontro che sono necessari per alcune sfide. Potete regolare il moltiplicatore di danno nelle impostazioni di gioco (al 50% o al 1000%): questo si applica istantaneamente senza dover riavviare il checkpoint e rende le sfide più facili.

Maestro dei Trofei
Ottieni tutti i Trofei.

Ottieni tutti gli altri trofei in Doom: The Dark Ages per sbloccare il Platino (non è richiesto alcun DLC).

Gioco completato
Completa la campagna a qualsiasi livello di difficoltà

Trofeo automatico legato alla storia, non può essere mancato. Si sblocca dopo il Capitolo 22. Il gioco ha 22 capitoli in totale. Non importa a quale livello di difficoltà si giochi, è sufficiente completarlo al livello di difficoltà più basso. È possibile utilizzare qualsiasi modificatore, come ridurre il danno al giocatore al 50% e aumentare il danno ai demoni al 1000%


Appassionato di armi
Completa la sfida di padronanza per tutte le armi

Per prima cosa, dovete potenziare completamente un’arma per sbloccare la sua Sfida di Maestria. Ci sono 11 armi in totale che presentano sfide di maestria (tutte tranne la Balestra). Potete acquistare i potenziamenti presso i Santuari delle Sentinelle, che si trovano sempre sul percorso principale e sono contrassegnati da un’icona verde sulla mappa. I potenziamenti costano Oro, Rubini e 1 Pietra Spettrale per il potenziamento finale di ogni arma. Il primo momento in cui potete potenziare tutte le armi è nel capitolo finale presso l’ultimo Santuario delle Sentinelle, poiché è allora che troverete l’ultima Pietra Spettrale.

Dopo aver potenziato completamente un’arma, potete monitorare la sfida di maestria premendo Touchpad > Sfide > R2 Maestria > premete X sulla sfida di maestria che desiderate fissare. I progressi verranno quindi monitorati sul lato sinistro dello schermo. Nota che se raggiungete tutte le maestrie in successione, a volte non potrete fissare immediatamente una nuova sfida, ma questo problema si risolve riavviando i checkpoint due volte di seguito.

Le sfide di maestria sono piccole attività di combattimento che richiedono di infliggere danni o eseguire uccisioni in un modo specifico. Un punto di farming rapido è il primo incontro di combattimento nel Capitolo 20. Lì troverete un miniboss con scudo che non muore finché non lo attaccherete in mischia e genera demoni comuni all’infinito. Ci sono molti demoni di grandi dimensioni in questo incontro e si trova proprio all’inizio del capitolo. Potrete anche riavviare il checkpoint per farmare le sfide e potete regolare il danno inflitto ai demoni nelle impostazioni di gioco. Alcune sfide sono più facili quando imposti il ​​danno al 50% e altre sono più veloci quando lo porti al 1000%.


Berserker
Ottieni tutti i potenziamenti di base dello scudo, la runa dello scudo e le armi da mischia

I potenziamenti per Scudo, Rune e Corpo a Corpo si acquistano presso i santuari delle sentinelle verdi. Questi si trovano sul percorso principale in alcuni capitoli e sono contrassegnati da un’icona verde sulla mappa. Acquistare questi potenziamenti costa Oro e Rubini.

Per Gunpletionist dovrete anche acquistare tutti i potenziamenti per le armi. In totale, per acquistare tutto ciò che serve per i trofei, ti servono 5925 Oro su 6557 e 33 Rubini su 38. In totale ci sono 5 Rubini e 632 Oro in più del necessario, quindi se ne perdete qualcuno non fa nulla e non c’è bisogno di rigiocare il capitolo. Gran parte di Oro e Rubini si ottengono come ricompensa dalle Sfide Missione.

ATTENZIONE BUG: il trofeo è ottenibile ma potrebbe dare problemi ad alcuni giocatori, soprattutto se si acquistano potenziamenti in capitoli diversi. Una soluzione alternativa è acquistare tutti i potenziamenti in una volta sola nello stesso santuario. Conservate tutto l’oro fino alla fine del gioco (vi servono 5925 Oro + 33 Rubini se includete i potenziamenti delle armi). Poi acquistate tutto in una volta sola dallo stesso santuario. Se avete PS+, create un backup di salvataggio nel cloud prima di spendere oro; se il trofeo non compare, potete reinstallare il gioco, scaricare il salvataggio nel cloud e acquistare di nuovo tutto.


Essenzialmente inarrestabile
Ottieni tutti i potenziamenti dell’Essenza Demoniaca

Ci sono 32 Essenze Demoniache. Sono oggetti collezionabili che si ottengono sconfiggendo determinati miniboss durante i capitoli.

ATTENZIONE BUG: Non riavviate mai un checkpoint subito dopo aver ottenuto un’Essenza Demoniaca. Assicuratevi sempre di raggiungere il checkpoint successivo! Se riavviate i checkpoint prima di aver raggiunto quello successivo, a volte il contatore delle essenze viene azzerato. Anche rigiocando il capitolo e ottenendo nuovamente l’essenza, questo rimarrà bloccato a “0” per sempre. Per precauzione, dovreste eseguire un backup del salvataggio sul cloud di PS+ all’inizio di ogni capitolo. Dopo ogni capitolo, controllate che il contatore delle Essenze Demoniache sia aumentato correttamente e non sia rimasto bloccato a 0.


Sfida completata
Completa tutte le sfide missione nella campagna

Ci sono 48 Sfide Missione. Sono piccoli obiettivi secondari presenti in alcuni capitoli. Consistono nel completare determinate missioni di combattimento più volte o nel trovare determinati oggetti collezionabili. Non tutti i capitoli presentano delle sfide. Quelli che le hanno ne presentano 2-3. Potete visualizzarle in anteprima cliccando R3 su un capitolo nella schermata di selezione del capitolo. Durante un capitolo, potete aprire il menu Sfide e appuntare tutte le sfide cliccandoci X sopra. Un indicatore di avanzamento apparirà quindi sul lato sinistro dello schermo.

L’unica cosa che temono
Sconfiggi l’Antico e Ahzrak potenziato

Trofeo automatico legato alla storia, non può essere mancato. Si sblocca dopo il Capitolo 21. Questo è il boss finale di questo capitolo.


Campione Capriccio a terra!
Uccidi il campione Vagary/Capriccio

Trofeo automatico legato alla storia, non può essere mancato. Si sblocca alla fine del Capitolo 4. Il Campione Vagary/Capriccio è il boss finale di questo capitolo.


Campione Agaddon a terra!
Uccidi un cacciatore Agaddon

Trofeo automatico legato alla storia, non può essere mancato. Si sblocca alla fine del Capitolo 8. Il Cacciatore Agaddon è il boss finale di questo capitolo.


Campione Komodo a terra!
Uccidi un demone di Komodo

Trofeo automatico legato alla storia, non può essere mancato. Si sblocca durante il Capitolo 14. Il primo boss all’inizio del capitolo si chiama “Campione di Komodo”: sconfiggendolo si sblocca questo trofeo.


Carico a pallettoni
Completa la sfida di maestria di un’arma singola.


Abile con lo scudo
Ottieni tutti i potenziamenti dello scudo nella categoria base.


Esperto di mischia 
Ottieni tutti i potenziamenti per le armi da mischia.


Munizioni essenziali
Ottieni tutti i potenziamenti per le munizioni Essenza demoniaca.


Corazza essenziale
Ottieni tutti i potenziamenti dell’armatura Essenza demoniaca


Salute essenziale
Ottieni tutti i potenziamenti della Salute dell’Essenza Demoniaca


Collezionista di giocattoli
Ottieni tutti i giocattoli demoniaci da collezione

Ci sono 24 giocattoli demoniaci. Sono oggetti collezionabili che hanno l’aspetto di bolle blu con un punto interrogativo “?”. Sulla mappa, sono contrassegnati da una piccola icona demoniaca quando si trovano nelle vicinanze.


Nerd della storia
Ottieni tutte le pagine del Codex Tradizioni

Ci sono 26 Pagine del Codice. Sono oggetti collezionabili che sembrano fogli di carta arancione che fluttuano nell’aria. Sulla mappa, sono contrassegnati da piccole icone di carta  quando si trovano nelle vicinanze.

Un oscuro inizio
Capitolo completo: Villaggio di Khalim

Trofeo automatico legato alla storia, impossibile da mancare. Si sblocca dopo il Capitolo 1.


Rissa esagerata
Capitolo completo: Barriera transdimensionale

Trofeo automatico legato alla storia, impossibile da mancare. Si sblocca dopo il Capitolo 3.


Distruzione a domicilio
Capitolo completo: La città sacra di Aratum.

Trofeo automatico legato alla storia, non può essere mancato. Si sblocca dopo il Capitolo 5.


Nerd della storia: Guglia di Nerathul

Trofeo automatico legato alla storia, impossibile da mancare. Si sblocca dopo il Capitolo 14.


Troppa ira per morire
Capitolo completo: Approdo delle anime

Trofeo automatico legato alla storia, impossibile da mancare. Si sblocca dopo il Capitolo 19.


Ritorno ad Argent
Capitolo completo: Resurrezione

Trofeo automatico legato alla storia, impossibile da mancare. Si sblocca dopo il Capitolo 20.


Potenziato
Ottieni il primo potenziamento della tua arma

I potenziamenti per le armi si acquistano dai Santuari delle Sentinelle in cambio di oro. I Santuari delle Sentinelle si trovano in tutto il gioco e sono contrassegnati sulla mappa. Visiterete automaticamente il primo santuario come parte di un tutorial nel Capitolo 3 e il gioco vi chiederà di acquistare un potenziamento.


Dammelo subito
e ottieni la balestra a forza balistica.

Trofeo automatico legato alla storia, non può essere mancato. Si sblocca durante il Capitolo 14. Raccogliete automaticamente la balestra durante questo capitolo.


Benedizione ancestrale
Ottieni la tua prima Runa dello Scudo

Trofeo automatico legato alla storia, non può essere mancato. Otterrai automaticamente la prima Runa Scudo chiamata “Fessura del terreno” alla fine del Capitolo 9.


Investimenti potenti
Ottieni tutti i potenziamenti per una singola runa scudo.


Potenziamento essenziale
Ottieni il tuo primo potenziamento dell’Essenza demoniaca.

Si ringrazia PowerPyx

Recensione The Precinct, il braccio armato della legge

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La nostra prova in compagnia di The Precinct è avvenuta in un contesto piuttosto ironico.

Impossibile infatti ignorare l’elefante nella stanza. Proprio nei giorni in cui impersonavamo l’agente Nick Cornell Jr., in tutto il panorama videoludico non si faceva che parlare di Grand Theft Auto 6. Dal suo rinvio al nuovo incredibile trailer, l’attenzione globale è stata monopolizzata dalla mastodontica produzione Rockstar eclissando completamente qualsiasi altro tentativo comunicativo da parte delle altre aziende del settore. Con ancora negli occhi le promesse del ritorno a Vice City, non sarebbe strano se molti finissero per ignorare il titolo Fallen Tree Games. Magari facendo laconicamente spallucce.

Tuttavia, sarebbe davvero un peccato non prestare attenzione al coraggioso esperimento del team di sviluppo di American Fugitive. Dopo aver fatto tesoro proprio di quest’ultima esperienza e proseguendo nell’ispirazione tratta dai primi capitoli del leggendario franchise Rockstar, The Precinct adotta una prospettiva completamente diversa. Basta con criminali e fuggiaschi: stavolta dovrete interpretare le forze dell’ordine.

Il titolo edito da Kwalee è disponibile dal 13 Maggio per PC (via Steam), Xbox Series e PlayStation 5.


Versione testata: PlayStation 5


Scuola di polizia

Averno City, 1983. Nick Cordell Jr. è un giovane cadetto appena uscito dall’accademia, assegnato al distretto della città. Le gang dominano le strade mentre il crimine si estende a macchia d’olio tra vandalismi, furti, droga e violenza. Dopo un battesimo di fuoco con una rapina in banca finita nel sangue, il novello poliziotto inizierà a farsi strada tra le gerarchie delle forze dell’ordine per la difesa della cittadinanza. Ma c’è anche una motivazione molto personale che muove il ragazzo. Fare luce sull’omicidio irrisolto di suo padre, un coraggioso poliziotto probabilmente fatto tacere proprio a causa della sua sagacia. Ogni passo compiuto nel nome della legalità potrebbe svelare la verità e consegnare i suoi assassini alla giustizia.

Il distretto sarà la vostra base operativa.

The Precinct omaggia le più classiche sceneggiature dei film polizieschi ambientando l’avventura di Nick Cordell Jr. in una rivisitazione fittizia della New York dei primi anni ’80. Lo fa tuttavia senza troppe cerimonie, imbastendo una storia piuttosto classica ed ordinaria che svolge con rigore il proprio ruolo. Spiace tuttavia che i personaggi non riescano a fare breccia attraverso lo schermo. La loro caratterizzazione infatti finisce con l’essere piuttosto superficiale e i dialoghi contribuiscono a non alimentare col giusto interesse le vicende del cast.

A livello tecnico, il titolo si difende invece in maniera assolutamente egregia. Averno City non è una location particolarmente estesa, ma quello che non può offrire in quantità lo compensa in qualità. Le ambientazioni appaiono dettagliate e discretamente interattive, il ciclo giorno/notte crea la giusta atmosfera ed il meteo variabile garantisce un colpo d’occhio davvero piacevole grazie anche all’ottima cura realizzativa delle strade. Ci sono alcune piccole incertezze di natura tecnica su PlayStation 5, ma nulla di grave che sia emerso nel corso della nostra walkthrough.

La storia si dipana attraverso schermate fisse non troppo ispirate.

Il crimine non dorme mai

The Precinct pone dunque il giocatore nei panni di un giovane poliziotto, intento a farsi le ossa nel proprio distretto. Questa inversione di focus rispetto ai capitoli originari di GTA rappresenta indubbiamente l’intuizione migliore di Fallen Tree Game.

Nick si troverà infatti a vivere la vita di routine di un poliziotto ordinario. Ogni giorno il giocatore potrà scegliere un’attività di pattugliamento per vedersi assegnata un’area della mappa sandbox. Una volta arrivati lì, Nick ed il suo collega dovranno svolgere la propria attività di controllo sul territorio. Si apre in questo modo un vero e proprio ventaglio di opzioni, che va dal mero controllo del tassametri nei parcheggi alle multe per eccesso di velocità, passando per le perquisizioni dei graffittari di strada agli inseguimenti spericolati alle costole di criminali ben più temibili.

Il primo giorno di lavoro non è mai come da aspettative.

The Precinct elabora casualmente gli interventi di pubblica sicurezza ai quali dovrete prestare attenzione, chiedendo ai giocatori di comportarsi nella maniera più integerrima e professionale possibile. Infatti, ogni potenziale infrazione o reato vi richiederà di seguire una procedura molto ben definita. Erogare una sanzione pecuniaria per una vettura parcheggiata sulle strisce non richiederà grande attenzione, ma controllare un sospettato per far emergere i giusti capi di accusa per arrestarlo sarà tutto un altro paio di maniche. A seconda della situazione dovrete infatti chiedere i documenti di identità per far controllare i suoi precedenti alla centrale, perquisire fisicamente per trovare oggetti illegali, sottoporre ad etilometro chi appare sotto l’effetto di alcolici, rincorrere i fuggitivi senza l’uso di violenza letale, chiedere l’intervento di alcuni colleghi… e ricordare sempre di leggere i diritti! Un’esperienza che unisce metodo ed intuito, che ricorda la risoluzione di piccoli e piacevoli enigmi.

In base al vostro successo giornaliero, Nick verrà ricompensato con punti esperienza che daranno accesso a nuove abilità e dotazioni tra armi e veicoli. Ma il lavoro del buon poliziotto non si limita a questo. Tra il recupero di refurtiva del museo locale alle gare clandestine sotto copertura, le attività non mancano ad Averno City così come l’esigenza di puntare ai pesci grossi della criminalità. In quest’ottica, nel corso delle operazioni quotidiane potrete recuperare casualmente prove in grado di permettervi di raccogliere sufficienti elementi per predisporre un’operazione nei confronti dei leader delle maggiori gang criminali. Più saranno i crimini sventati giornalmente, maggiori saranno le possibilità di recuperare le prove necessarie per sgominare i boss più pericolosi e raggiungere la verità sull’omicidio del padre del protagonista.

Se volete fare una multa ad un’auto parcheggiata, dovrete selezionare con cautela l’infrazione giusta.

Voglio un rapporto completo sulla mia scrivania

The Precinct è dunque un prodotto incredibilmente coraggioso, capace di sfruttare una prospettiva diversa per creare un titolo fresco ed interessante. Tuttavia, non mancano alcuni smagliature.

Anzitutto, il sistema di guida si è rivelato fin troppo nervoso. In linea generale, l’impianto arcade funziona, anche con delle venature molto semplicistiche come nel caso degli elicotteri. Tuttavia, ad ogni inseguimento su strada (ancor di più in caso di pioggia), la manovrabilità delle vettura si dimostra di colpo estremamente complessa. Le macchine diventano “saponette” ingestibili, con risultati ludicamente altalenanti. L’abitudine riesce a compensare le difficoltà iniziali, ma resta la sensazione che il modello simulativo possa essere rivisto per una maggiore coerenza ed accessibilità.

Guidare in una notte piovosa è un’esperienza davvero complessa.

Altrettanto controversa si è dimostrata l’esperienza shooting. Posto che le fasi di sparatoria sono legate a contesti non così frequenti (l’uso della forza è un’ultima spiaggia legato a casi limite o eventi di storia), esse tuttavia hanno mostrato alcune lacune. In particolar modo le fasi di mira appaiono molto farraginose e soffrono in modo evidente il puntamento mediante controller. In considerazione della visuale semi isometrica del titolo (che limita la visibilità del corpo dei nemici) e della difficoltà degli scontri al fuoco (nei quali si può morire in pochissimi colpi), si è infatti rivelato molto impegnativo prendere adeguatamente la mira con gli stick analogici. Un problema che immaginiamo essere molto meno rilevante su PC.

In un titolo così ambizioso e denso di contenuti, piuttosto prevedibili si sono dimostrati alcuni imbarazzi legati alla intelligenza artificiale ed alla randomizzazione degli eventi. La prima talvolta mostra comportamenti ambigui (come alcuni fuggiaschi che fanno dietrofront senza motivo), mentre la seconda apre a situazioni caotiche. In una sessione, stavamo perquisendo un autista alticcio in cerca di eventuali oggetti illegali quando un pirata della strada ha deciso di travolgerci uccidendo il sospetto. Sceso dall’auto, ha iniziato a correre per sottrarsi all’arresto, salvo poi essere raggiunto e fermato. Peccato però che il gioco non abbia elaborato correttamente i suoi reati, “dimenticando” inspiegabilmente l’omicidio stradale.

Si tratta, a ben vedere, di una serie di disattenzioni e leggerezze figlie della natura indie della produzione. The Precinct vuole essere un importante passo avanti per Fallen Tree Game e sotto molti punti di vista, questo intento traspare in modo concreto. Concettualmente è un lavoro encomiabile, suscettibile di essere espanso a dismisura con future iterazioni del brand. Da un punto di vista materiale tuttavia, i limiti sono altrettanto palesi e potrebbero allontanare quella parte del pubblico che non apprezza le piccole perle grezze. Per tutti gli altri invece, The Precinct potrebbe essere quel tipico titolo imperfetto in grado di regalare ore ed ore di fresco divertimento.

Alla lunga la metodicità degli approcci potrebbe palesare un po’ di ripetitività.

Commento finale

The Precinct sfrutta un concept brillante per realizzare un titolo con un grande potenziale, a tratti inespresso. Interpretare le forze dell’ordine in una fittizia città americana di inizi anni ’80 è un’esperienza stimolante, che tuttavia presta il fianco ad alcune sviste e leggerezze di game design. La vita di un poliziotto potrebbe non essere adatta a tutti, ma Averno City resta una meta di sicuro fascino: preparate manette e distintivo, c’è una città da ripulire.

FBC: Firebreak, test tecnico alle porte: ecco come partecipare!

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Il test tecnico a porte chiuse del nuovo titolo di Remedy Entertainment, FBC: Firebreak, inizierà questa settimana e potreste essere tra i fortunati ad accedervi. Se siete interessati infatti, le iscrizioni sono già aperte, anche se la registrazione non garantisce la partecipazione.

È possibile registrarsi tramite questo link, dove è richiesto il proprio indirizzo e-mail. Il test tecnico a porte chiuse si svolgerà dal 15 Maggio alle 6:00 PDT/9:00 PDT/14:00 BST fino al 19 Maggio alle 13:59 PDT/16:49 EDT/21:59.

La stessa Remedy precisa i termini dell’opportunità, giustificando l’impossibilità di accontentare tutti gli interessati: “A causa della capacità limitata di questo test tecnico a porte chiuse, la registrazione non garantisce l’accesso. Se verrete selezionati, riceverete una chiave per la piattaforma di vostra scelta (Steam, PlayStation 5 o Xbox Series X|S) in quel momento, in base alla disponibilità.”

Se non conoscete FBC: Firebreak, si tratta di uno sparatutto in prima persona cooperativo per tre giocatori ambientato nel mondo di Control, che Remedy descrive così: “FBC: Firebreak è uno sparatutto in prima persona cooperativo ambientato in una misteriosa agenzia federale sotto attacco da parte di forze ultraterrene. Mentre l’assedio durato anni al quartier generale dell’agenzia raggiunge il suo punto di ebollizione, solo Firebreak, l’unità più versatile del Bureau, ha l’equipaggiamento e il coraggio di affrontare le crisi più strane dell’edificio, ristabilire l’ordine, contenere il caos e combattere per riprenderne il controllo.”

FBC: Firebreak uscirà il 17 Giugno su PS5, Xbox Series X|S e PC, proseguendo la serie di giochi acclamati dalla critica di Remedy.

The Sinking City Remastered è disponibile con upgrade gratuito

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The Sinking City Remastered è finalmente disponibile su PC, PlayStation 5 e Xbox Series X|S, pronto a farci sprofondare ancora una volta nei suoi misteri lovecraftiani. Pubblicato originariamente nel 2019, il gioco di Frogwares torna con una veste grafica completamente rinnovata, grazie al passaggio all’Unreal Engine 5, e una serie di migliorie richieste a gran voce dai fan.

Ma la vera notizia è che chi possiede l’edizione originale può effettuare l’upgrade gratuitamente. E per tutti gli altri, il prezzo di lancio è più che invitante: 24,99€ invece dei 49,99€ di listino, grazie allo sconto del 50% attivo sugli store digitali.

Un mondo sommerso tra orrore e investigazione

In The Sinking City si vestono i panni di un detective tormentato da visioni e incubi, in una città dilaniata da un’inondazione soprannaturale. Un incubo in pieno stile H.P. Lovecraft, dove nulla è come sembra e la linea tra razionalità e follia si assottiglia a ogni passo.

La remaster non è solo un lifting estetico. Frogwares ha migliorato l’intero comparto ambientale, con texture in 4K, un maggior numero di oggetti a schermo, riflessi avanzati e il supporto alle tecnologie DLSS, FSR e TSR su PC. Inoltre, è stata introdotta una nuova modalità foto per immortalare l’orrore in ogni suo dettaglio.

Un’occasione perfetta per (ri)vivere l’orrore

The Sinking City Remastered è più che un ritorno: è un’occasione per scoprire o riscoprire uno dei titoli investigativi più inquietanti degli ultimi anni, con una narrazione che affonda le sue radici nel mito di Cthulhu e un’atmosfera che non lascia scampo.

Chi ha già amato l’originale può tornare a Oakmont con una veste tutta nuova. Chi invece non lo ha mai provato, adesso non ha davvero più scuse. Ma attenzione: nel profondo delle sue acque, qualcosa aspetta ancora di essere risvegliato.

Spider-Noir, primo trailer per la serie con Nicolas Cage in arrivo su Prime Video

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Amazon ha condiviso il primo teaser trailer per Spider-Noir, serie live action interpretata da Nicolas Cage dedicata alla versione alternativa di Spider-Man, in arrivo su Prime Video nel 2026.

Il filmato, condiviso un po’ a sorpresa nel corso degli Amazon Upfront mostra le prime scene del progetto, che sembra attingere all’immaginario dello Spider-Man Noir proponendo uno stile in bianco e nero ed una violenza sopra le righe.

Ve lo proponiamo di seguito.

Nicolas Cage interpreta per la prima volta in live action il personaggio, dopo averlo già doppiato in Spider-Man: Un Nuovo Universo. Nel cast anche Lamorne Morris, Brendan Gleeson, Abraham Popoola, Li Jun Li, Karen Rodriguez e Jack Huston.

Nella serie, Cage vestirà i panni di un vecchio investigatore privato nella New York degli anni ’30, costretto a confrontarsi con il suo passato di unico supereroe della città.

Harry Bradbeer ha diretto e prodotto i primi due episodi della serie, la quale ha in Oren Uziel e Steve Lightfoot i propri co-showrunner e produttori esecutivi. Phil Lord, Christopher Miller e Amy Pascal hanno partecipato alla realizzazione del progetto.

Spider-Noir arriverà nel corso del 2026 in esclusiva su Prime Video, sia a colori sia in bianco e nero.

Peacemaker 2, il teaser trailer rivela i collegamenti con il nuovo universo DC

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DC Studio e Warner Bros hanno condiviso il teaser trailer ufficiale per la seconda stagione di Peacemaker, che conferma i propri collegamenti con il nuovo universo cinematografico creato da James Gunn.

Il filmato infatti, oltre a seguire le vicende dell’antieroe Christopher Smith dopo gli eventi della prima stagione, fornisce importanti collegamenti con il DC Universe. Si tratta della nuova continuity elaborata da James Gunn e Peter Safran come soft reboot del precedente DC Extended Universe (DCEU). Oltre alla presenza di personaggi tratti dal Superman in arrivo al cinema il prossimo 9 Luglio, possiamo vedere Peacemaker incontrare un’altra versione di sé stesso, suggerendo una spiegazione multiversale alla base del parziale reboot dell’universo narrativo.

Di seguito trovate il trailer in questione, condiviso da Max.

John Cena torna nel ruolo del protagonista, assieme al resto del cast composto da Danielle Brooks, Freddie Stroma, Jennifer Holland, Steve Agee, Robert Patrick, Frank Grillo (nei panni di Rick Flag Sr.), Sol Rodríguez, David Denman e Tim Meadows also starring.

La stagione arriverà il prossimo 21 Agosto sul servizio streaming Max e sarà composta da otto episodi.

Doom: The Dark Ages, Guida: Quali sono e come sconfiggere i nemici più difficili

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Doom: The Dark Ages presenta molti nemici potenti che appaiono sia come campioni, leader o mostri normali. Alcuni dei nemici di questo gioco possono essere estremamente fastidiosi da affrontare. Avendo completato la campagna, li abbiamo incontrati (e sconfitti) e ci è sembrato giusto redigere una lista di quelli che ci hanno messo più in difficoltà.

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Ecco i nemici più difficili da affrontare in Doom: The Dark Ages:

10. Soldato mitragliere

Il Soldato con Mitragliatrice è diverso dai normali demoni con scudo, poiché impugna anche una mini-pistola a fuoco rapido che può essere estremamente fastidiosa all’inizio del gioco. Sebbene questo nemico diventi carne da macello nelle fasi avanzate della campagna, il suo scudo è difficile da rompere all’inizio e la sua mini-pistola può essere molto fastidiosa. Parare i suoi colpi, colpirlo con un’arma al plasma e poi lanciargli contro lo scudo, è sicuramente la tattica migliore. In alternativa, potreste anche cercare di aggirarlo e prenderlo di sorpresa alle spalle. Quindi, sebbene il Soldato con Mitragliatrice possa essere uno dei nemici più difficili di Doom: The Dark Ages, fortunatamente diventa più facile da affrontare col tempo.

9. Vagary

Il Vagary è un demone ragno dall’aspetto disgustoso con un’armatura sulle zampe e su gran parte del corpo (eccetto sul retro). Questo nemico è molto forte e appare inizialmente come campione (boss). La parte più difficile di questo nemico è distruggere la sua armatura, dato che non subisce danni quando è equipaggiata. Il Vagary è anche un demone relativamente veloce e difficile da colpire. Infligge anche una discreta quantità di danni, che possono sembrare ingenti all’inizio del gioco. Quindi, se volete guai, cercate questa bellezza demoniaca. Per sconfiggerlo, dovrete attendere che vi lanci qualche sfera di energia; quando vi sta per arrivare una o tre sfere verdi, parate e gli rimanderete il/i colpo/i indietro. Facendolo più di 2/3 volte, riuscirete a rompere lo scudo; una volta fatto, date sfogo alla vostre bocche da fuoco: Pistola Ciclica o Polverizzatore, e lo abbatterete in un batter d’occhio. Cercate di colpirlo anche sul retro, e li che subisce più danni!

8. Cavaliere Infernale

I Cavalieri Infernali sono tra i nemici più imprevedibili di Doom: The Dark Agesappaiono dal nulla, vi saltano addosso e infliggono danni ingenti. Questo nemico viene introdotto abbastanza presto nel gioco, ma diventa sempre più forte man mano che lo Slayer avanza nel suo viaggio. Nei capitoli successivi, i Cavalieri Infernali appaiono con armature complete, il che li rende molto difficili da uccidere, soprattutto quando si stanno già affrontando altri nemici. In molte aree del gioco, gli sviluppatori vi lanciano contro diversi Cavalieri Infernali in uno spazio ristretto. L’unico aspetto positivo di questo nemico è che quasi tutti i suoi attacchi sono parabili, quindi se riuscirete a parere i suoi attacchi, vincerete sicuramente lo scontro. Armi consigliate: Pistola ciclica, Polverizzatore, doppietta o fucile a pompa. Utilizzate anche il Flagello per attacchi corpo a corpo, alternandolo con lo scudo.

7. Incubo Imp Stalker

L’Imp Stalker è sicuramente in cima alla lista dei nemici più difficili di Doom: The Dark Ages. È l’unico nemico del gioco che può diventare quasi invisibile, il che lo rende molto difficile da individuare durante il combattimento.

Se non si fa attenzione, sarà in grado di prendervi alla sprovvista e – utilizzando i suoi artigli – vi graffierà fino ad uccidervi. Anche se in termini di danni e sopravvivenza, gli Incubi Imp Stalker non sono difficili da battere. Ma la fastidiosità di combattere questo nemico compensa tutto. Propendete per armi al plasma e a schivate e parate quando necessario.

6. Cyberdemone

Il Cyberdemone è uno dei nemici più temibili di Doom: The Dark Ages. Offre molteplici attacchi ravvicinati, attacchi dalla distanza (e dal terreno) e può anche spararvi con la sua minigun. Il nemico è molto resistente e richiede un colpo glorioso per renderlo vulnerabile a un’esecuzione. Gli attacchi ravvicinati di questo demone sono parabili, ma infliggono danni ingenti e sono molto rapidi nell’esecuzione. Nel complesso, questo nemico è tra i più difficili da sconfiggere in Doom: The Dark Ages. Parate gli attacchi, contrattaccate soprattutto con armi al plasma e il Polverizzatore, usate lo scudo (lanciateglielo contro), e continuate finché non riuscirete ad abbatterlo. Evitate armi come fucile a pompa e doppietta, troppo lente.

5. Tentacolo

Quando si tratta di nemici fastidiosi il Tentacolo è il migliore in assoluto. Questo nemico spunta casualmente dal terreno in aree specifiche, completamente sconosciute ai giocatori, e infligge danni ingenti prima di nascondersi sottoterra. Quel che è peggio è che generalmente ci sono più Tentacoli in un unico punto, in grado di togliervi molta saluta o addirittura uccidervi. L’unico lato positivo di questo nemico è che i suoi attacchi sono parabili, e pararli uccide all’istante il nemico.

4. Revenant

Il Revenant è un altro demone piuttosto ostico da affrontare in Doom: The Dark Ages, semplicemente per il fatto che continua a scappare ad una velocità incredibile. Questo nemico si sposta casualmente da un’area all’altra, rendendolo estremamente difficile da colpire con i proiettili. Inoltre, può occasionalmente diventare invulnerabile durante un attacco specifico. Fortunatamente, parare questo attacco (noterete due teschi verdi che vi vengono incontro) può stordire il Revenant per un paio di secondi, rendendo più facile colpirlo. Inoltre, è possibile lanciargli il Sega Scudo per stordirlo e velocizzarne l’esecuzione.

3. Accolito

Proprio come i Revenant, anche gli Accoliti si muovono a velocità elevatissima, con la differenza fondamentale che si teletrasportano invece di scattare. Questi nemici compaiono solo nei capitoli avanzati del gioco e possono essere molto fastidiosi da sconfiggere in gruppo. Proprio come il Revenant, anche l’Accolito può creare uno scudo che lo rende immune ai danni. Quando ciò accade, potete solo aspettare che lo scudo scompaia prima di poterlo colpire di nuovo.

2. Cacciatore di Agaddon

Al secondo posto, il Cacciatore di Agaddon è uno dei nemici più forti e bilanciati di Doom: The Dark Ages. Si avvale di rapidi attacchi in mischia, potenti attacchi a distanza e può sopportare molti danni.

Alcune varianti possono creare scudi casuali, diventando immuni ai danni per un certo periodo. Questo nemico infligge anche molti danni con i suoi attacchi e avrebbe preso il primo posto in questa lista se solo il Barone Cosmico non fosse stato l’esponente più aggressivo del gioco. Ma prima vi diciamo come sconfiggere il Cacciatore. Il suo scudo è praticamente impenetrabile; usate comunque la carica con lo scudo, quando avrete rotto il suo scudo energetico, attaccatelo; aspettate che vi attacchi, parate e ricominciate. Carica e parate, se eseguite bene, vi aiuteranno tanto nello scontro. Come arma: Pistola ciclica e Polverizzatore.

1. Barone Cosmico

Il Barone Cosmico è un demone enorme e potente che appare dal nulla, si avvicina rapidamente al giocatore e attacca con una combo ininterrotta. Questo nemico è molto simile a una versione più grande e aggressiva del Cavaliere Infernale, e spesso può spaventarvi saltando fuori dal nulla e iniziando a sbalzarvi in aria. Il Barone Cosmico colpisce come un treno con ogni attacco, ed è per questo che è già una fortuna riuscire a parare i suoi attacchi costantemente. Purtroppo, i suoi attacchi hanno una finestra di parata molto breve, anche per chi gioca a difficoltà più basse. Di conseguenza, la sua natura aggressiva lo rende il nemico più forte di Doom: The Dark Ages. Qui c’è poco da consigliare, evitarlo è impossibile, l’unica strategia è parare e colpirlo con il fucile a pompa non appena abbassa (seppur brevemente) le difese.

Ora sapete quali sono i nemici più difficili di Doom: The Dark Ages. Se ce ne sono altri che vi danno filo da torcere, fatecelo sapere nei commenti qui sotto.



Doom: The Dark Ages, Guida: Suggerimenti essenziali per il combattimento

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Doom: The Dark Ages è un prequel, il che sta a significare che potreste tranquillamente tuffarvici e renderlo il vostro primo gioco della serie. In tal caso, avrete bisogno di alcuni consigli su come sfruttare al meglio il suo incredibile quanto brutale e travolgente sistema di combattimento. E anche se siete fra i veterani di Doom, dovreste seguirci, perché id Software ha cambiato più di qualche elemento.

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Questi 10 consigli vi aiuteranno a diventare una macchina ammazza-demoni ben oliata.

Manovre chiave dello scudo

Uno dei cambiamenti più notevoli nel sistema di combattimento di Doom in The Dark Ages è il Sega Scudo, che non vi lascerà mai una volta ottenuto. Beh, tranne quando lo lanciate, ma ne parleremo più avanti.

Potete alzare lo scudo per bloccare il fuoco nemico e difendervi dal fuoco delle trappole in alcuni livelli. Tenete presente che potete bloccare solo un numero limitato di colpi prima che necessiti di ricaricarsi, e poi dovrete attendere il relativo tempo di recupero prima di poterlo riutilizzare.

L’altra manovra da ricordare è la carica con lo scudo. Tenendo premuto il tasto posteriore sinistro del controller, potrete agganciare un nemico da una distanza considerevole e poi sparargli direttamente in faccia. Questa tecnica ha molti utilizzi:

  • Potreste usarlo per chiudere il divario per un attacco corpo a corpo o un colpo di fucile a distanza ravvicinata;
  • Muovervi/salire verticalmente se il nemico è sopra di voi (agganciandolo);
  • Infliggete danni ad area a un gruppo di nemici per recuperare un po’ di salute.

Potreste anche usarlo a scopo esclusivamente difensivo.

Lanci di scudo

Di default, il vostro scudo ucciderà i demoni più deboli in un colpo solo e potrete trafiggere più bersagli se riuscirete a mirare correttamente. Infliggerà ancora più danni quando tornerà nella mano.

Lanciare lo scudo può anche distruggere l’armatura e gli scudi nemici una volta surriscaldata, utilizzando un’arma al plasma come la Pistola ciclica, ma ne parleremo più avanti. Proprio come la carica dello scudo, questo effetto crea un’onda d’urto che può annientare intere schiere di nemici con scudo.

Potete anche scagliare lo scudo contro i demoni più grandi, stordendoli temporaneamente. Questo è particolarmente importante per fermare nemici come gli Aracnotron, che altrimenti vi colpiranno costantemente da lontano con proiettili inparabili o i tank demoniaci. Ricordate solo che questo vi toglierà il controllo dello scudo, a meno che non lo richiamate premendo il relativo pulsante. Il tempismo è importante, ma lasciare andare lo scudo per un attimo per tenere occupato un nemico più forte può darvi il ​​tempo di eliminare i nemici più deboli.

Priorità alla parata

Rimanendo in tema di scudo, dobbiamo parlare delle parate. Questa è la modifica più importante in Doom: The Dark Agesquando un’esplosione di energia verde vi colpisce, potete alzare lo scudo appena prima di essere colpiti per rispedirla direttamente al nemico. Questo infligge danni ingenti e interrompe i suoi attacchi, esponendolo a un’infinità di danni.

Nota che non dovete nemmeno mirare verso il proiettile, una volta colpito, con il giusto tempismo, tornerà automaticamente al demone che l’ha sparato. Inoltre, non abbiate paura delle traiettorie dei proiettili sparati dai nemici. La cosa migliore è rimanere fermi e parare quanti più colpi possibile. Fate in modo che diventi un’abitudine fin dall’inizio. Potenziare lo scudo conferisce alle parate un’onda d’urto e, come detto, può essere devastante contro molti nemici. Una volta che avrete iniziato a sbloccare le rune dello scudo, otterrete potenziamenti aggiuntivi che vi daranno ancora più motivi per parare il più spesso possibile.

Le parate sono anche la strategia principale per abbattere i demoni di livello più elevato (cosiddetti campioni). Potete indebolire questi boss con il fuoco normale, ma è molto più difficile schivare i loro attacchi a lungo raggio che parare quelli a corto raggio. Parare il più possibile è il modo migliore per prosciugare la loro barra di resistenza, permettendovi di infliggere danni ingenti mentre si riprendono.

Massimizzare i colpi corpo a corpo

Gli attacchi corpo a corpo non sono una novità ma funzionano in modo diverso in questo capitolo. Hanno un tempo di recupero, quindi non potete semplicemente sferrare pugni a ripetizione contro i demoni. Potrete anche raccogliere munizioni corpo a corpo che vanno a ricaricare istantaneamente un attacco corpo a corpo senza attendere il tempo di recupero.

Colpire un nemico in mischia gli farà droppare munizioni, quindi vale la pena scambiare pugni piuttosto spesso. Non lasciate che le munizioni limitate o il tempo di recupero vi spaventino a non usare i poderosi attacchi in mischia del Doom Slayer. Sono una risorsa che va spesa, e non devono essere conservate per le occasioni speciali.

Detto questo, è bene usare l’arma da mischia più adatta al proprio stile di gioco. Ne raccoglierete alcune durante la campagna, alcune più veloci di altre. Il Flagello, è sicuramente il migliore, soprattutto se ci sono tanti nemici a schermo.

Tenete a mente le classi delle armi

Sappiamo perché state giocando a Doom: volete sparare con un sacco di armi fantastiche. Fatelo. The Dark Ages vi permette di scegliere le armi che preferite, ma dovete comunque essere consapevoli delle differenze tra le armi. Ad esempio, le armi al plasma come l’Acceleratore e la Pistola ciclica sono le migliori per sovraccaricare gli scudi energetici del nemico o surriscaldarne l’armatura. D’altro canto, i nemici senza armatura saranno più vulnerabili ai colpi perforanti dell’Impalatore e ai colpi ravvicinati del fucile a pompa e della doppietta.

È utile passare da un’arma all’altra a seconda della situazione, e l’interfaccia utente semplifica notevolmente la visualizzazione delle munizioni rimanenti. Il numero esatto è indicato nella ruota delle armi. Più alto è l’indicatore blu, più munizioni avete per quella singola arma.

Imparate la distanza di tiro

Allo stesso modo, prestate attenzione alla gittata e alla propagazione dei proiettili delle armi. Alcuni di questi sono autoesplicativi: il Fucile a Pompa e la doppietta sono pensati per gli scontri ravvicinati, mentre l’Impalatore spara letali munizioni a punta a lungo raggio. Tenete a mente le capacità delle armi mentre combattete, in modo da non sprecare munizioni, anche se ce ne sono molte in giro.

Alcune armi sono più efficaci control la folla. Il Polverizzatore spara un’ampia raffica orizzontale di proiettili, in grado di trafiggere file di demoni più deboli. Una volta potenziato, sprigiona una buona vecchia onda d’urto in grado di colpire più nemici. Poi c’è il sempreverde lanciarazzi, che può sempre tornare utile quando la situazione sta diventando estremamente complicata. La cosa migliore è dedicare del tempo a ogni nuova arma quando la si ottiene, in modo da sapere quando è il momento migliore per usarla.

Siate aggressivi quando la salute è bassa

Essere aggressivi è il modo migliore per giocare a Doom. Anzi, avere poca salute è il momento giusto per dare il massimo (anche se avete solo 5 punti ferita). Di default, i nemici rilasciano più sfere di salute quando la salute è bassa e pertanto dovreste attaccarli fino allo sfinimento . Man mano che migliorerete le armi, potrete anche aumentare gli scudi e le armature che rilasciano. Essere aggressivi è fondamentale.

Combattimenti (non così) opzionali

Se vi accorgete di aver bisogno di più salute, dovrete scovare alcuni dei demoni più resistenti. Sconfiggere un Leader, indicato da una sfera blu, verde o gialla sopra la sua testa, vi ricompenserà con potenziamenti. Li vedrete contrassegnati nella checklist degli obiettivi sulla schermata della mappa: le sfere blu indicano più salute, quelle verdi più scudi e quelle gialle più munizioni.

Molti di questi combattimenti sono facoltativi o si trovano in aree segrete, ma non dovreste assolutamente saltarli. Doom vi offre molti strumenti per vincere lo scontro, ma dovreste comunque cercare di ottenere più potenziamenti possibili.

Suggerimenti Atlan

Finora questi consigli si sono concentrati sul combattimento del Doomguy, ma vorremmo soffermarci un attimo sui mech. L’Atlan è fantastico da controllare, ma, come prevedibile, funziona in modo completamente diverso.

Abbattere i demoni delle dimensioni di un kaiju ruota attorno alle combo. Ogni volta che colpirete, riempirete una barra, che vi porterà a un colpo ad area o a un colpo finale a sorpresa. L’obiettivo è mantenere la combo, perché se verrete colpiti, dovrete ricominciare da capo. Assicuratevi di schivare gli attacchi del nemico e non perdete tempo a colpirlo ripetutamente a meno che non si tratti di uno scontro uno contro uno. Continuate a schivare anche quando avrete fra le mani l’a tua ‘enorme pistola meccanica; le schivate perfette la caricheranno per infliggere più danni.

Impostazioni di difficoltà e accessibilità

Infine, sappiate che tutto ciò di cui abbiamo parlato finora può essere modificato nei menu di difficoltà e accessibilità del gioco. Ci sono moltissime opzioni qui, dall’estensione della finestra di parata al rallentamento o alla velocità dei proiettili nemici. Se necessario, potete anche cambiare i colori degli attacchi parabili e della mappa di gioco. Non c’è niente di male nel modificare queste impostazioni o abbassare la difficoltà se è ciò che serve per godersi il gioco. Finché vi divertirete a sconfiggere quei demoni, è tutto ciò che conta.




The Last of Us Stagione 2 – Serie HBO, tutte le canzoni della colonna sonora – episodio 5 (Accogli il suo amore)

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La musica – come abbiamo detto più volte – è un elemento importante sia nei videogiochi di The Last of Usche nell’adattamento live-action della HBO. In particolar modo, è evidente un uso importante della chitarra acustica e di musica diegetica. Joel (Pedro Pascal) suona la chitarra e, nella prima stagione, dice a Ellie (Bella Ramsey) che gli sarebbe piaciuto diventare un cantante. Nella seconda stagione, anche lei ha imparato a suonare dopo anni di apprendistato con lui, sebbene la rottura nel loro rapporto l’abbia allontanata dallo strumento.

Attenzione: questo articolo contiene spoiler sull’episodio 5 della seconda stagione di The Last of Us.

Ora che ci stiamo addentrando nelle ultime fasi della seconda stagione di The Last of Us, Ellie ha avuto un paio di momenti intimi con la chitarra, suonando prima una cover acustica di “Take On Me” degli A-ha per Dina (Isabela Merced) nell’episodio 4. Nell’episodio 5, prende esitante un’altra chitarra nel vecchio teatro dove si sono rifugiate a Seattle, ma riesce a suonare solo poche note prima che l’emozione prenda il sopravvento. Le sue parole sono difficili da capire se non si sa cosa si sta ascoltando, ma la canzone che inizia a cantare è “Future Days” dei Pearl Jam, un brano con un profondo significato nei videogiochi e ora, a quanto pare, anche nella serie.

Prima di proseguire, se volete saperne di più sulla colonna sonora degli altri episodi della seconda stagione, vi lasciamo ai nostri articoli dedicati:

Future Days dei Pearl Jam è la canzone di Joel ed Ellie

Se mai dovessi perderti, perderei sicuramente me stessa“. Questa è la frase iniziale di “Future Days“, che Ellie non riesce a pronunciare senza ripensare alla morte di Joel e alla loro tensione irrisolta. Anche se nella serie non lo sappiamo con certezza, nei videogiochi è così, ed è lecito supporre che la canzone venga usata allo stesso modo. Ellie non prova a suonarla fino all’episodio 5, ma il titolo della canzone è lo stesso del primo episodio della seconda stagione di “The Last of Us”, il che ne delinea l’importanza fin dall’inizio. Il fatto che i Pearl Jam siano di Seattle non fa che rendere il contesto della canzone più appropriato nella storia.

L’importanza di “Future Days” nel franchise risale a un evento dal vivo organizzato dallo sviluppatore di videogiochi Naughty Dog e Sony un anno dopo l’uscita del primo gioco, in cui scene chiave della storia furono interpretate dagli attori originali, con l’accompagnamento di un’orchestra dal vivo. Al termine dell’evento, il direttore del gioco Neil Druckmann, il cast e la troupe aggiunsero una piccola scena bonus ambientata dopo la fine del gioco, con Future Days come una sorta di saluto per Ellie e Joel. Anni dopo, quando uscì The Last of Us Parte II, quella scena e la maggiore importanza della canzone divennero un elemento fondamentale del sequel.

È una scelta devastante, considerando tutti i giorni futuri che Joel ed Ellie non potranno condividere insieme. “Quando mi sentivo a pezzi, mi sono concentrato su una preghiera“, canta Eddie Vedder in un verso successivo. “Sei arrivato più in profondità di qualsiasi oceano, qualcosa là fuori l’ha sentito?”. È comprensibile perché Druckmann abbia scelto proprio questa canzone, data la sua rilevanza per Joel in particolare. Mentre Ellie cerca, senza riuscirci, di far uscire le parole a Seattle, capiamo perfettamente perché sia ​​così ossessionata dal desiderio di vendicare la morte di Joel.

L’uso di Future Days in The Last of Us in realtà non avrebbe senso

Sebbene Future Days sia una canzone profonda e liricamente azzeccata per raccontare musicalmente lo stato emotivo di Ellie, in realtà non ha senso nei videogiochi, e ha ancora meno senso nella serie.

Vi spieghiamo il perché …

Future Days è l’ultima traccia dell’album “Lightning Bolt” dei Pearl Jam, pubblicato nell’ottobre 2013. Nella cronologia dei giochi, dove l’epidemia di cordyceps si verifica all’inizio dello stesso anno, questo la rende anacronistica, poiché il mondo sarebbe crollato poco prima che la canzone venisse effettivamente pubblicata. La serie HBO sposta l’epidemia di un decennio avanti, al 2023, rendendo ancora più evidente quanto sia temporalmente inappropriata l’inclusione del brano.

Druckmann e il co-creatore della serie Craig Mazin hanno affrontato questo tema nel primo episodio della seconda stagione del podcast The Last Of Us della HBO – una necessità, secondo loro, visto che l’episodio ha lo stesso titolo della canzone dei Pearl Jam. “Quella canzone non esisteva nel 2003, quando il mondo è finito”, ha detto Mazin senza mezzi termini nel podcast. “Io e Neil abbiamo avuto una conversazione approfondita e siamo giunti alla seguente conclusione: non ce ne fregava niente perché è una canzone importante per la storia e, tematicamente, è incredibilmente importante.”

L’altra canzone, presente direttamente nei titoli di coda, è Present Tense sempre dei Pearl Jam. Alcuni passaggi del pezzo: “Stai imparando qualcosa da questo viaggio onnicomprensivo?” o ancora:

“Puoi passare il tuo tempo da solo a rimuginare sui rimpianti del passato, oh

Oppure puoi fartene una ragione e renderti conto

Che sei tu l’unico che non riesce a perdonarsi, oh

Ha molto più senso vivere nel presente”

Fanno capire come Ellie sia combattuta: vivere la vita con Dina (e il suo futuro bambino) o continuare il viaggio finché non avrà trovato Abby e vendicato Joel. È così ossessionata dal trovare Abby e ucciderla – spesso a spese delle persone che ama – perché pensa che questo la farà sentire meglio. Proprio come Abby, Ellie crede che vendicare il suo defunto padre allevierà il dolore per la sua morte. Fino ad allora, non riesce a sopportare di parlare di Joel o anche solo di pensarci troppo a lungo. Ecco perché non riesce a superare gran parte di “Future Days” prima di arrabbiarsi.



Nuovi Steelseries Gamebuds: i pluripremiati auricolari da gioco nella nuova versione “Glorange”

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SteelSeries ha presentato una edizione ultra limitata dei suoi pluripremiati auricolari Arctis GameBuds con una colorazione “Glorange”. Gli Arctis GameBuds Glorange sono realizzati per uno stile di vita versatile, e sono progettati per un audio coinvolgente per il gioco, la musica, l’intrattenimento, il lavoro e il divertimento su PlayStation 5, Nintendo Switch, PC, iOS e Android. I GameBuds Glorange saranno disponibili su steelseries.com a partire dal 13 maggio.

Tutti i dettagli nel comunicato stampa qui di seguito:

Il ruolo che il gaming svolge nel far progredire la cultura è essenziale e SteelSeries si è posta l’obiettivo di superare i limiti e risolvere i problemi di chi vive uno “stile di vita da gioco” nel mondo di oggi in rapida evoluzione. L’obiettivo era semplice: reinventare le cuffie da gioco numero uno al mondo, all’interno di un paio di auricolari. Sia che i punti dolenti siano legati all’impossibilità di connettersi a PS5 o Xbox tramite Bluetooth, sia che lo status quo sia la scarsa qualità dell’audio di gioco e la cattiva comunicazione con il microfono degli auricolari tradizionali. Sia che si tratti dell’impossibilità di utilizzare un unico paio di auricolari su più piattaforme, sia che si tratti della scarsa durata della batteria dovuta all’utilizzo per tutto il giorno, l’introduzione degli SteelSeries Arctis GameBuds risolve molteplici problemi per i giocatori.

Per la prima volta nel settore, SteelSeries introduce una serie di funzionalità uniche per gli auricolari da gioco, tra cui: la connettività mobile dell’App Arctis con personalizzazioni parametriche dell’equalizzazione, con oltre 200 preset audio specifici per il gioco che possono essere modificati in tempo reale mentre si è in gioco, l’audio spaziale a 360°, la cancellazione attiva del rumore (ANC), un sistema wireless Quick-Switch, una connettività wireless stabile a bassissima latenza a 2,4 Ghz con un nuovo dongle USB-C nano e una durata della batteria di 10 ore con tre ricariche extra nella custodia.

La progettazione, lo sviluppo e l’ingegnerizzazione hanno richiesto la creazione di un chipset wireless di nuova generazione, sviluppato in collaborazione con un importante partner tecnologico, che ha permesso al marchio di spingersi oltre i confini dell’innovazione. Il risultato è un’esperienza audio migliore per i gamer, in un fattore di forma completamente nuovo.

Grazie ad anni di progettazione innovativa e meticolosa, SteelSeries rivoluziona ancora una volta l’audio dei giochi per console, grazie a un paio di auricolari progettati per offrire un’esperienza di ascolto immersiva per i giochi su console e per essere utilizzati anche per la musica, l’intrattenimento e il lavoro. Questi sono i primi auricolari per il gaming che le persone utilizzeranno sempre, lungo tutto il giorno.

Qualsiasi cosa, ovunque, e tutto in una volta

  • SteelSeries Arctis GameBuds – I GameBuds rendono possibile il gioco con auricolari per PlayStation, e come mai prima d’ora con un wireless stabile a bassissima latenza per PS5, Xbox e PC, oltre al Bluetooth 5.3 per tutto il resto. Il marchio porta l’eredità audio di SteelSeries in un fattore di forma che ha conquistato il mondo, oltre a controlli audio in tempo reale con più di 200 preset rivoluzionari per PS5 e Xbox tramite l’app Arctis Mobile Arctis, la cancellazione attiva del rumore (ANC) e la durata della batteria per tutto il giorno.
  • Curiosità: “GLORANGE”. Sostantivo. Pronunciato: “glor-ange”. Glorange combina le parole “Glory x Orange”. Prende la parola “gloria” dalla tagline del marchio SteelSeries “For Glory” e la fonde con la colorazione “arancione” dei colori del brand. Glorange rappresenta un gruppo di colori miscelati tra il rosso e il giallo, in una tonalità che brilla davvero.

Ma prima viene il suono

  • Audio intenso a 360° – La tecnologia Arctis Speaker Drivers porta il supporto audio spaziale di alta qualità di SteelSeries in un fattore di forma già molto amato, ora per PS5, Xbox* e PC. Audio 3D Tempest pienamente supportato. Il supporto per Xbox richiede Arctis GameBuds per Xbox.
  • Cancellazione attiva del rumore (ANC) – Audio Arctis Premium con sistema ANC ibrido a 4 microfoni per un gioco coinvolgente su qualsiasi piattaforma per consentire ai gamer di sentire l’ambiente circostante quando lo vogliono.
  • Arctis App mobile – Controllo suono in tempo reale con oltre 200 preset audio per PS5 e Xbox; una rivoluzione per PS5 e Xbox con preset iper-dettagliati specifici per il gioco, pronti per essere cambiati in qualsiasi momento e caricabili istantaneamente per PS5 o Xbox senza abbandonare l’audio del gioco. Il supporto per Xbox richiede Arctis GameBuds per Xbox.

Quello fuori è un mondo senza fili

  • Adattatore wireless multipiattaforma – Gli auricolari Bluetooth non possono connettersi a PS5 o Xbox, ma il dongle ultracompatto da 2,4 GHz fornisce un accesso non altrimenti disponibile. Compatibile con dispositivi PlayStation, Xbox PC, Switch, Mobile, Meta Quest e Handheld/Cloud Gaming. Il supporto per Xbox richiede Arctis GameBuds per Xbox.
  • Quick-Switch Wireless – Si passa senza problemi dal più recente Bluetooth 5.3 per i dispositivi mobili all’ultraveloce Quantum Wireless a 2,4 Ghz per i giochi con un triplo tocco del pulsante sull’orecchio.
  • Ricarica wireless Qi: ricarica facilmente la custodia per una attività senza cavi e conserva i dati in storage con un adattatore da 2,4 GHz.

Qualità della vita

  • Gioco per tutto il giorno – Durata della batteria per 40H con 10H+ per ogni utilizzo e 3 ricariche extra nella custodia (totale 40H+). Grazie a quest’ultime, è possibile ottenere fino a 40 ore di utilizzo senza bisogno di collegarsi, oltre all’opzione di ricarica wireless Qi direttamente sulla custodia. Se ciò non bastasse, è possibile ottenere 3 ore di gioco con soli 15 minuti di ricarica veloce USB-C. 2-3 volte la durata totale della batteria dei concorrenti
  • Comfort ergonomico – Oltre 62.000 scansioni dell’orecchio hanno contribuito a creare il design perfetto, con punte multiple in silicone incluse per una vestibilità sicura e il massimo comfort, indipendentemente dalla durata del gioco.
  • Resistenti all’acqua con grado di protezione IP55 – Protezione da polvere, sporcizia e acqua, perfette per sessioni di gioco prolungate, in caso di pioggia o durante gli allenamenti.

Gli Arctis GameBuds in edizione ultra-limitata “Glorange” sono compatibili con PlayStation, PC, Switch, Meta Quest, iOS, Android e i dispositivi di gioco portatili/cloud e saranno disponibili su SteelSeries.com a partire dal 13 maggio 2025, a un prezzo di 169,99 euro.

Per ulteriori immagini e video: https://gn.box.com/v/Glorange-Arctis-GameBuds

Fallout, la seconda stagione della serie TV ha una finestra di uscita

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Dopo l’annuncio ufficiale circa la fine delle riprese, Fallout torna a far parlare di sé. Un breve teaser trailer condiviso su Reddit ha infatti anticipato nuovi dettagli sulla seconda stagione di Fallout. Nello specifico, l’acclamata serie, uscirà prima del previsto, entro dicembre 2025. Il breve teaser è stato mostrato nell’ambito di Upfront con Amazon, un evento aziendale rivolto a professionisti del marketing e ad altri partner. Vediamo Lucy e il Ghoul che si guardano alla periferia di New Vegas, che assomiglia moltissimo alla New Vegas di Fallout: New Vegas. Inoltre, la serie è stata rinnovata per una terza stagione. Questo è un chiaro segnale che il team di Fallout è già fiducioso del successo che avrà la seconda stagione.

“Le vacanze sono arrivate un po’ in anticipo quest’anno: siamo entusiasti di poter di nuovo mettere fine al mondo per la terza stagione di Fallout”, hanno dichiarato i produttori esecutivi Jonathan Nolan e Lisa Joy in una dichiarazione congiunta. “A nome del nostro fantastico cast e della troupe, dei nostri showrunner [Geneva Robertson-Dworet] e [Graham Wagner] e dei nostri partner di Bethesda, siamo grati ai nostri incredibili collaboratori di Amazon MGM Studios e ai fantastici fan, mentre continuiamo insieme le nostre avventure nella terra desolata.”

Nel frattempo, l’anticipazione che la seconda stagione di Fallout sia pronta e in arrivo nel 2025 è un po’ sorprendente. Con le riprese terminate di recente e gli incendi devastanti di Los Angeles che hanno bloccato la produzione all’inizio di quest’anno, molti davano per scontato che Fallout non sarebbe arrivata prima dell’inizio del 2026.

Attenzione! Potrebbero esserci spoiler sulla serie TV Fallout.

La prima stagione di Fallout ha permesso agli abbonati di scoprire il mondo desolato e post apocalittico lo scorso aprile e da allora è riuscita a coinvolgere oltre 100 milioni di spettatori in tutto il mondo. La storia ha lasciato il trio di personaggi principali – Lucy (Ella Purnell), Maximus (Aaron Moten) e The Ghoul (Walton Goggins) – con un colpo di scena in sospeso e un finale un po’ criptico (che vi abbiamo spiegato qui), con un’indiscrezione dell’ultimo minuto che anticipava che il pubblico si sarebbe presto recato nella famigerata New Vegas per la seconda stagione.

Bethesda e Amazon hanno confermato che la seconda stagione di Fallout si svolgerà effettivamente nella città che dà il titolo a Fallout: New Vegas. Sebbene la maggior parte dei dettagli della storia rimanga segreta, abbiamo almeno la conferma che Robert House (alias Mr. House) avrà un ruolo.

Alcune indiscrezioni dal set lasciano intendere che fra le location che vedremo nella prossima stagione, alcune saranno a dir poco iconiche; fra queste: Dinky il T-Rex e il casinò Lucky 38. Noi non vediamo l’ora e voi?

GTA IV potrebbe tornare prima del previsto: in arrivo una remaster?

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Grand Theft Auto IV potrebbe presto fare il suo ritorno sulle piattaforme moderne. A lanciare l’indiscrezione è Tez2, membro storico della community Rockstar noto per le sue rivelazioni spesso accurate. Secondo quanto riportato, lo studio starebbe lavorando a una remaster o a un porting dell’iconico capitolo ambientato a Liberty City, con un rilascio possibile già entro la fine del 2025.

Il progetto sarebbe stato anticipato in risposta al rinvio di GTA VI al 2026, nel tentativo di offrire ai fan qualcosa di sostanzioso mentre l’attesa per il nuovo capitolo continua a crescere.

Non solo GTA IV: torna anche Max Payne 3?

Oltre a GTA IV, pare che anche Max Payne 3 sia sulla lista dei possibili revival. Sebbene non ci siano ancora conferme ufficiali, il fatto che queste informazioni arrivino da Tez2 – una delle fonti più attendibili del panorama Rockstar – ha acceso l’entusiasmo tra i fan.

La mossa avrebbe senso: rilanciare due classici amati potrebbe non solo scaldare i motori in vista del debutto di GTA VI, ma anche rinvigorire l’interesse verso l’intera library Rockstar.

Un attesa da colmare

Con GTA VI confermato per maggio 2026, riportare in auge titoli come GTA IV o Max Payne 3 potrebbe essere il modo perfetto per colmare il vuoto. Liberty City è ancora nel cuore di milioni di giocatori, e l’idea di tornare a vivere la storia di Niko Bellic con una grafica rinnovata fa già sognare.

Al momento si tratta di un rumor e non c’è alcuna conferma ufficiale da parte di Rockstar. Ma se la fonte si dimostrerà ancora una volta affidabile, potremmo davvero tornare a Liberty City molto prima di quanto pensassimo.

DOOM: The Dark Ages, il trailer di lancio è brutale come promesso

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d Software ha pubblicato oggi il trailer di lancio ufficiale di DOOM: The Dark Ages, lo sparatutto in prima persona che segna il ritorno del Doom Slayer in una veste inedita, oscura, medievale e ancora più brutale. Il gioco arriverà il 15 maggio 2025 su PCPlayStation 5 e Xbox Series X|S, e sarà disponibile al day one anche per gli abbonati a Xbox Game Pass Ultimate. Su PC potrà essere acquistato e giocato tramite Steam o Battle.net.

Il filmato, della durata di quasi due minuti, non risparmia nulla: sangue, metallo e demoni si fondono in un vortice infernale, mostrando sequenze di gameplay ad alto tasso di adrenalina. Ogni arma è protagonista di uccisioni spettacolari, accompagnate da una colonna sonora metal che scandisce il ritmo dell’azione in perfetto stile DOOM.

Un DOOM più oscuro, con una vera storia da raccontare

Come si evince dal trailer e come approfondito nella nostra recensione completa di DOOM: The Dark Ages, questo nuovo capitolo non è solo un prequel più “dark” rispetto ai precedenti, ma anche una rilettura narrativa che affonda le radici nelle origini del Doom Slayer.

L’inferno è eterno, ma stavolta ha un motivo per temere: la vendetta ha una nuova armatura, e non conosce pietà. L’ambientazione fantasy medievale, con castelli, rovine e creature antiche, offre un contesto affascinante per la devastazione più pura. E stavolta, la storia conterà: il passato dello Slayer sarà al centro dell’intreccio, gettando nuova luce sul perché l’inferno abbia voluto dichiarargli guerra.

In attesa del 15 maggio

Con questo nuovo trailer, DOOM: The Dark Ages conferma l’approccio diretto, brutale e adrenalinico che ha reso celebre il franchise, ma con una cornice narrativa e visiva completamente nuova. L’attesa è ormai agli sgoccioli, e tutto è pronto per il ritorno in grande stile dello Slayer.

Per scoprire tutti i dettagli su trama, gameplay e comparto tecnico, vi rimandiamo alla nostra recensione approfondita, dove analizziamo ogni aspetto di uno dei titoli più attesi di questo maggio.

Clair Obscur: Expedition 33, guida definitiva a missioni secondarie, boss segreti e aree opzionali

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Clair Obscur: Expedition 33 non è solo un brillante RPG a turni: è un viaggio dentro un mondo che premia l’osservazione, la memoria e la curiosità. Fin dalla sua uscita, il 24 aprile 2025, il titolo di Sandfall Interactive ha conquistato critica e pubblico con il suo stile artistico raffinato, il sistema di combattimento ibrido e l’ambientazione ispirata alla Belle Époque francese. Ma oltre alla storia principale della Spedizione 33 e alla lotta contro la Peintresse, si nasconde una rete fittissima di attività secondarie, boss facoltativi, oggetti rari e aree segrete che il gioco non segnala in alcun modo.

Non esiste un diario missioni. Non ci sono marcatori sulla mappa. Tutto va scoperto sul campo, passo dopo passo, prestando attenzione a ogni dettaglio dell’ambiente e ai dialoghi dei PNG. Per questo motivo, abbiamo raccolto in un’unica guida definitiva tutto ciò che serve per esplorare il mondo di Clair Obscur: missioni Nevron, sfide nascoste, boss segreti e location opzionali. Ogni sezione è costruita con cura, fedelissima alle fonti ufficiali, senza omissioni né aggiunte inventate.

Vi accompagneremo attraverso tutte le richieste secondarie, le zone istanziate più misteriose, e i combattimenti più impegnativi del gioco, con dettagli su livelli consigliati, ricompense, percorsi e condizioni di attivazione. Che voi siate dei completisti o semplici curiosi, qui troverete tutto quello che serve per non perdere nemmeno un frammento di questa avventura.

Le missioni dei Nevron: aiutare il nemico per ottenere grandi ricompense

Una delle caratteristiche più originali di Clair Obscur: Expedition 33 è la presenza di missioni secondarie affidate a Nevron non ostili, creature normalmente nemiche che, in rare occasioni, si mostrano amichevoli e bisognose di aiuto. Interagire con loro e portare a termine i loro compiti sblocca ricompense uniche, arricchisce la lore e contribuisce al trofeo/obiettivo “Aiding the Enemy”. È fondamentale, però, non attaccarli prima di averci parlato: farlo interromperà definitivamente la missione.

Ecco l’elenco completo delle richieste Nevron, con tutte le informazioni su localizzazione, livello consigliato e ricompense.

Luce di Jar – Trovare una fonte di luce

  • Località: Praterie Primaverili, tra il Grande Prato e l’Albero Indaco (Atto 1)
  • Livello consigliato: 3+
  • Come iniziare: Parlate con Jar, un grande Nevron bianco all’interno della caverna presso il campo abbandonato
  • Compito: Recuperate la Resina tra i detriti più avanti nella caverna e poi usa l’attacco a distanza per accendere la sua torcia
  • Ricompensa: 1x Frammento di Tinta Curativa (bonus permanente per la rigenerazione)

Missione Demineur – La mina perduta

  • Località: Estremità nord delle Acque Volanti, vicino al relitto della Spedizione 68 (Atto 1)
  • Livello consigliato: 5+
  • Come iniziare: Parlate con Demineur, che si trova all’interno di una formazione rocciosa
  • Compito: Recuperate la Mina Intatta completando una sezione platform vicina e riportala al Nevron
  • Ricompensa: Arma “Deminerim” livello 3 per Lune, con affinità elementale Fulmine

Piccolo Bocciolo – In cerca di crescita

  • Località: Area “Il Piccolo Bocciolo”, overworld tra Acque Volanti e Santuario Antico (Atto 1)
  • Livello consigliato: 10+
  • Come iniziare: Parlate con il Nevron bambino che desidera crescere e raggiungere il fratello
  • Compito: Donate una Pelle di Bocciolo, ottenuta sconfiggendo i boss “Bocciolo” nelle aree circostanti
  • Ricompensa: 1x Colore di Lumina + eventuale Catalizzatore Cromatico Lucido se si sconfigge il Bocciolo cresciuto

Hexga – Cristalli di luce

  • Località: Scogliere Ondulate di Pietra, vicino all’ingresso delle Caverne delle Maree (Fine Atto 1)
  • Livello consigliato: 20+
  • Come iniziare: Parlate con Hexga, un Nevron che chiede delle rocce luminose
  • Compito: Raccogliete 3 Cristalli di Roccia Luminosa nelle Caverne Contaminate adiacenti e consegnateli
  • Ricompensa: Picto Guscio Automatico, una protezione passiva preziosa

Benisseur – Il mistero della fontana

  • Località: Boschi Rossi, a nord-ovest delle Acque Volanti (Atto 1)
  • Livello consigliato: 15+
  • Come iniziare: Interagite con la fontana parlante (Bénisseur)
  • Compito: Donate Chroma in quantità crescenti (5.000, 10.000, 25.000, 50.000 – totale 90.000)
  • Ricompensa: Picto Recupero, rigenerazione passiva della salute

Trovatore – Una sfida musicale

  • Località: Cava di Pietra, est del Campo di Battaglia Dimenticato (Atto 2)
  • Livello consigliato: 50+
  • Come iniziare: Parlate con Trovatore, un Nevron che desidera imparare a suonare
  • Compito: Superate un mini-gioco ritmico schivando e prendendo le note corrette
  • Ricompensa: Picto Parata Curativa livello 10

Portier – Labirinto e assi di legno

  • Località: Rovine Esoteriche, ovest della Vecchia Lumière (Atto 2)
  • Livello consigliato: 50+
  • Come iniziare: Parlate con Portier, una sfera blu fluttuante
  • Compito: Recuperatet le Tavole di Legno all’interno del labirinto e consegnale
  • Ricompensa: Picto Guarigione Protettiva + possibilità di affrontarlo come boss per ulteriori ricompense

Maestra Danzatrice – La sfida della parata

  • Località: Cuori Ghiacciati, a nord della Stazione di Monoco (Atto 2)
  • Livello consigliato: 50+
  • Come iniziare: Parlae con l’insegnante tra le Danseuses
  • Compito: Superate una sfida di parry perfetti in un duello uno contro uno
  • Ricompensa: Abito Danzatrice per Lune

Blanche – Il giudizio finale

  • Località: La Fontana, isola fluttuante a ovest delle Praterie Primaverili (Atto 3, richiede volo)
  • Livello consigliato: 75+
  • Come iniziare: Parlate con Blanche, ma l’esito varia in base alle tue scelte precedenti con gli altri Nevron
  • Compito: Se avete risparmiato tutti i Nevron, ricevi una ricompensa enorme. In caso contrario, preparatevi a un duro scontro
  • Ricompensa: Fino a 100x Colore di Lumina, oppure 10x Colore di Lumina + Catalizzatori se la combatti

Missioni secondarie dei PNG: storie nascoste e premi esclusivi

Non ci sono solo Nevron da aiutare in Clair Obscur: Expedition 33. Nel corso dell’avventura si incontrano diversi personaggi secondari con richieste particolari, a volte teneramente umane, altre decisamente bizzarre. Non esiste un registro per queste missioni, quindi il rischio di lasciarsele sfuggire è concreto. Per questo è importante sapere dove cercare, a che punto della storia affrontarle e soprattutto cosa si ottiene completandole.

Una delle prime missioni secondarie disponibili nel gioco è quella di Richard, durante il prologo a Lumière. Parlando con lui, vicino alla statua a sinistra del palco di reclutamento, si riceve l’incarico di consegnare un’uniforme a suo figlio Jules al Festival della Spedizione. È una missione semplicissima ma completamente missabile, che premia con l’outfit “Crimson Uniform” per Gustave.

Nel Villaggio Gestral, durante l’Atto 1, si può incontrare Karatom, un piccolo Gestral che chiede aiuto per trovare un Fungo Blu. Una volta recuperato l’oggetto nell’area del Nido di Esquie, si affronta il potente e grottesco boss Ultra-Ultimate Sakapatate, in un duello uno contro uno con Gustave. La ricompensa, oltre al rispetto del villaggio, include l’outfit “Pure” per Gustave, tre Catalizzatori Cromatici Lucidi e un Recoat. Attenzione: la missione diventa irripetibile dopo aver completato le Scogliere Ondulate di Pietra.

Sempre a Gestral è presente Alexsoundro, che propone una sfida assurda quanto divertente: raggiungere una patata posizionata in cima a una colonna. Superata questa prova d’ingegno e movimento, si ottiene l’outfit “Sakapate” per Lune.

Nell’arena del villaggio c’è poi Ono-Puncho, che sfida i giocatori a infliggere 9.999 o più danni in un singolo colpo. Non è una prova facile e richiede una build ben studiata, ma in caso di successo si sblocca l’outfit “Sakapatate” per Maelle, particolarmente ricercato per chi ama collezionare costumi.

Infine, una delle missioni secondarie più longeve e articolate è quella offerta da Sastro, il PNG che tiene traccia dei Gestral Perduti. Dopo aver trovato il primo, inizia una caccia a nove Gestral dispersi in tutto il Continente. La ricompensa non è solo narrativa: si ottengono tagli di capelli esclusivi, l’abilità “Paint Break”, un Colore di Lumina e il prezioso Picto “Pro Retreat”.

Nel cuore del Carosello, un’area innevata raggiungibile durante l’Atto 2, vive Grandis, una creatura che chiede aiuto per liberare la sua giostra dai ghiacci. Serve l’abilità “Paint Break” per farlo, ma ne vale la pena: oltre a ricompense uniche, si trova anche un Disco Musicale legato alla storia.

Aree opzionali : quando l’esplorazione diventa ricompensa

L’universo di Clair Obscur: Expedition 33 è molto più di una mappa da attraversare. È un puzzle narrativo e ambientale che si apre gradualmente solo a chi ha il coraggio di guardare oltre i sentieri battuti. Le aree istanziate sono location separate dal flusso principale del gioco, spesso nascoste o raggiungibili solo dopo aver acquisito abilità specifiche tramite la progressione o i rapporti con i compagni. Esplorarle tutte significa sbloccare boss opzionali, missioni secondarie, equipaggiamenti rari e frammenti di lore preziosi. Ecco cosa aspettarsi, suddividendo le zone in base alla progressione della storia.

Le prime scoperte: Atto 1 e l’inizio dell’overworld

Già nel primo atto, dopo aver lasciato le Praterie Primaverili, si aprono le prime deviazioni interessanti. La Caverna di Abbest è facilmente raggiungibile a sinistra del percorso principale, ma cela un boss impegnativo, l’Abbest Cromatico, consigliato almeno al livello 20. Sconfiggerlo premia con il Picto Primo Attacco e materiali rari per il potenziamento.

Sempre nel primo atto, è possibile trovare l’Antica Città Gestral, a sud delle Acque Volanti, nascosta dietro rocce frantumabili (serve l’abilità di Esquie). Lì si trova un Disco Musicale, “Luci del Passato”, che amplia la collezione sonora del gioco.

Una zona fondamentale è anche Il Piccolo Bocciolo, legata alla missione Nevron omonima. Se si soddisfano le richieste del giovane Bourgeon, la zona si trasforma in un’arena dove affrontare un boss opzionale. Oltre ai premi immediati, l’area offre accesso al Diario della Spedizione 53, utile per chi vuole approfondire la narrativa.

La Cava del Crepuscolo, poco distante, offre un altro Disco Musicale, mentre i Boschi Rossi, a nord-ovest delle Acque Volanti, ospitano la fontana parlante Bénisseur. Donandole Chroma in quantità crescenti si ottiene il prezioso Picto “Recupero”.

Da segnalare anche l’Arena Gestral Nascosta, celata dietro una catena montuosa a ovest del Villaggio Gestral. Qui si affrontano sfide uno contro uno che testano a fondo le abilità del giocatore, con ricompense come il Picto Solo Fighter e una serie di Pictos “Last Stand”.

Spedizioni più profonde: Atto 2 e abilità ampliate

Con l’avanzare dell’avventura e l’acquisizione di nuove capacità esplorative, si sbloccano zone ancora più intricate. Nella Caverna delle Scogliere, situata nell’area delle Scogliere Ondulate di Pietra, si affronta Hexga Cromatico, boss legato anche alla missione Nevron. L’area è ricca di percorsi alternativi e segreti ambientali.

Proseguendo, si arriva alla Caverna Schiacciante, una sfida a tempo contro un Arboscello Gigante che funge da test per build DPS. Il combattimento è serrato, ma la vittoria ricompensa con materiali di alto livello e un Picto esclusivo.

Altre zone da non perdere sono il Raccolto Giallo, con due boss opzionali e l’accesso a un mercante nascosto, e i Boschi Perduti, una landa misteriosa piena di segreti e collezionabili come il Disco Musicale “La Serra di Aline”.

La Cava di Pietra, legata alla missione musicale del Nevron Troubadour, è un momento di pausa ritmica tra le tante battaglie, mentre il Carosello offre un’interazione toccante con Grandis, bloccato sotto una coltre di ghiaccio.

Da segnalare anche l’area ghiacciata di Cuori Ghiacciati, un gigantesco hub che fonde esplorazione, boss fight e missioni secondarie. Qui si affrontano nemici come il Vegliante Cromatico e si scoprono segreti legati a Lune.

A ovest della Vecchia Lumière si trova il labirinto delle Rovine Esoteriche, dove è possibile aiutare (o affrontare) il misterioso Portier. L’interazione cambia in base alle scelte del giocatore.

Infine, la vasta zona di Foglie Cadenti, tra i Campi di Battaglia Dimenticati e la Vecchia Lumière, è un concentrato di contenuti opzionali. Boss, missioni, mimi nascosti e persino un mercante esclusivo attendono chi si avventura tra i suoi sentieri e laghi.

Segreti finali e sfide endgame: Atto 3

L’ultima parte del gioco è un trionfo di verticalità ed enigmi ambientali. Il Maniero Volante, situato tra le montagne a nord-est, è il dungeon endgame per eccellenza. Solo chi ha sconfitto quattro specifici Nevron può aprirne la porta. Il boss finale, Clea, è tra i più difficili di tutto il gioco, ma offre ricompense eccezionali.

Le Bozze di Renoir, accessibili solo con l’abilità d’immersione di Esquie, celano invece Simon, il superboss segreto di Clair Obscur. La sua arena è isolata e fuori dalla mappa principale, raggiungibile solo dopo un lungo processo di relazione.

La zona di La Fontana, sospesa in aria, ospita Blanche, altro Nevron chiave il cui comportamento varia in base alle scelte compiute durante il gioco. A est si trova la Caverna Sinistra, dimora di Chalier Cromatico, e nei pressi di Visages è nascosta l’area de I Corvi, teatro di un mini-gioco di precisione con boss e premi.

Ultima, ma non meno importante, la Torre Infinita. Situata ai confini occidentali della mappa, accessibile solo dopo aver ottenuto il volo di Esquie, rappresenta la prova definitiva: 33 piani, sfide crescenti, e un boss finale, Painted Love, tra i più complessi mai affrontati. Chi la completa sblocca cosmetici esclusivi e il trofeo “Infinito”.

Boss opzionali e segreti: sfide per veri spedizionieri

Il mondo di Clair Obscur: Expedition 33 è disseminato di boss facoltativisuperboss nascosti e nemici rari che non solo offrono scontri memorabili, ma spesso custodiscono equipaggiamenti unici, pictos potenti e dettagli di lore fondamentali per comprendere l’universo del gioco. Questi nemici non vengono segnalati sulla mappa e possono apparire sia in aree istanziate che nell’overworld, richiedendo un’esplorazione attenta e, in alcuni casi, precise condizioni per l’accesso.

Boss opzionali unici e superboss in aree isolate

Tra i combattimenti più complessi e iconici, spiccano quelli legati alle zone istanziate. Nelle Bozze di Renoir, accessibili solo con il sesto grado di relazione con Esquie (che sblocca l’abilità di immersione), si nasconde Simon, il boss segreto più difficile del gioco. L’arena si raggiunge attraverso un percorso sommerso e poco segnalato, e il combattimento richiede una preparazione estrema, tanto da essere consigliato solo in endgame. Le ricompense, tra cui un Disco Musicale raro e oggetti di alto livello, ne giustificano la sfida.

Alla fine della Torre Infinita, invece, attende Painted Love, un’entità misteriosa che rappresenta il vero culmine del contenuto endgame. Il boss appare solo dopo aver superato le 33 prove della torre e mette alla prova tutte le abilità acquisite fino a quel momento. La vittoria garantisce cosmetici esclusivi, pictos potenti e il trofeo “Infinito”.

Nel Maniero Volante, dungeon nascosto tra le montagne nord-orientali, si affronta Clea, boss finale dell’area e figura enigmatica legata alla narrativa di fondo del gioco. Per accedere a lei è necessario sconfiggere quattro specifici Nevron sparsi per il continente. La battaglia contro Clea premia con il Picto “Clea’s Life”, catalizzatori perfetti e un taglio Mimo unico per Maelle.

Anche l’Arena Gestral Oscura, isolata in una delle isole fluttuanti, cela un boss finale: Golgra. Si tratta di un combattimento unico nel suo genere, disponibile solo dopo aver battuto i tre boss Sakapatate dell’arena. La sfida è affrontabile con un solo personaggio, e la sconfitta di Golgra chiude l’arena in modo permanente, rendendo il combattimento un’occasione irripetibile.

Altri boss memorabili includono il Lampmaster potenziato, all’interno dell’Officina di Pittura. Dopo aver risolto gli enigmi visivi legati a luce, colore e forma, si sblocca l’accesso a una versione potenziata del già temibile avversario. Le ricompense sono tra le migliori del gioco, inclusi i pictos “At Death’s Door” ed “Energising Attack I”.

Boss speciali legati a missioni secondarie

Alcuni Nevron diventano boss opzionali se si prendono determinate scelte. È il caso del Portier, incontrato nelle Rovine Esoteriche, che può trasformarsi in nemico dopo aver completato la sua missione. La battaglia è intensa e ricompensa con tre Colori di Lumina e un Catalizzatore Cromatico Lucido.

Un’altra sfida notevole è quella contro Blanche, accessibile a La Fontana. Se durante l’avventura si sono uccisi i Nevron amichevoli invece che aiutarli, Blanche deciderà di combattere. In caso di vittoria, si ottengono 10 Colori di Lumina e due Catalizzatori di alto livello; in alternativa, se i Nevron sono stati tutti risparmiati, Blanche ricompenserà con ben 100 Colori di Lumina senza combattere.

Nel Villaggio Gestral, accettando la missione di Karatom, si affronta l’Ultimate Sakapatate, un boss che sfida Gustave in un duello uno contro uno. La vittoria sblocca l’outfit “Pure” e ricompense rare.

Da segnalare anche il Giovane Ragazzo e Lady Sap, legati all’area di Foglie Cadenti: la loro storyline culmina in un boss fight opzionale che svela dettagli sorprendenti sulla lore dei Gestral e regala oggetti esclusivi.

Boss principali dell’overworld

Al di fuori delle aree istanziate, l’overworld stesso ospita potenti nemici visibili solo esplorando a fondo. Il Grosse Têtesorveglia l’ingresso di una grotta costiera e va affrontato solo dopo aver sbloccato il nuoto e la rottura dei coralli. Sconfiggerlo sblocca l’abilità “Missabile” di Monoco, oltre a un Picto raro.

Tra le sfide più ardue c’è Serpenphare, un boss volante visibile solo in cieli specifici della mappa, probabilmente sopra il Cimitero delle Barche. La sua meccanica AP è unica e la ricompensa include i Catalizzatori Perfect e il Picto “Energy Master”.

Altro boss particolare è Sprong, che richiede il volo per essere raggiunto e si nasconde tra le acque a sud-ovest del Cimitero delle Lame. Debole al fulmine, una volta sconfitto premia con il Picto “Cheater” e materiali grandiosi.

Anche Frost Eveque e Thunder Eveque, boss elementali situati su piattaforme isolate, offrono battaglie tematiche e risorse avanzate, ideali per la preparazione agli scontri finali del gioco.

Completano il quadro vari Nevron cromatici come JarDemineurMoissonneusePetankGoblu e altri, ciascuno nascosto in punti strategici del mondo e legato a una build specifica. Le armi ottenibili da questi scontri sono spesso le più potenti disponibili per i singoli personaggi.

Come scoprire ogni segreto del mondo di Clair Obscur

In Clair Obscur: Expedition 33, esplorare non è mai un passatempo secondario, ma il cuore stesso dell’esperienza. Il mondo di gioco premia ogni deviazione, ogni sguardo attento, ogni passo fuori dal sentiero. Tuttavia, senza strumenti convenzionali come un diario missioni o un sistema di tracciamento delle quest, la vera mappa è la memoria del giocatore.

L’importanza delle abilità di Esquie

Gran parte delle aree segrete e dei boss più interessanti si trovano in zone inaccessibili senza le abilità di Esquie, la creatura compagna della spedizione. Man mano che la relazione con Esquie si approfondisce, si sbloccano capacità chiave come:

  • Nuoto e immersione, che permettono l’accesso a caverne sommerse o passaggi nascosti sotto la superficie;
  • Frantumazione di rocce, per abbattere ostacoli che celano ingressi segreti;
  • Volo, indispensabile per raggiungere isole fluttuanti e piattaforme isolate;
  • Salto potenziato e planata, utili per segmenti platform nascosti.

Il suggerimento è chiaro: non smettere mai di parlare con Esquie durante le fasi di riposo, poiché l’evoluzione della relazione sblocca non solo nuove abilità, ma anche accessi narrativi e interazioni esclusive.

Ascolta, osserva, collega

Senza segnalazioni evidenti, l’osservazione dell’ambiente è tutto. Oggetti fuori posto, spiragli di luce, ombre che si muovono, ghirlande blu nel paesaggio: ogni elemento può suggerire un sentiero alternativo. Anche le descrizioni degli oggetti nell’inventario, talvolta, offrono indizi su boss nascosti, percorsi segreti o PNG da cercare.

Non sottovalutare neanche i dialoghi casuali tra i membri della squadra o con i PNG minori: possono contenere accenni apparentemente innocui ma fondamentali per attivare un evento o trovare una zona segreta.

Il ritorno nei luoghi già visitati

Il backtracking, spesso marginale in altri RPG, qui è fondamentale. Una zona esplorata in precedenza può rivelare nuove vie o contenuti solo dopo aver acquisito abilità specifiche. È consigliabile segnarsi i luoghi sospetti non ancora esplorabili per tornarci più avanti: potresti trovarci un boss segreto, un nuovo Picto o un elemento legato a una missione secondaria.

In particolare, le aree come Foglie CadentiRaccolto GialloBoschi Perduti e La Tela nascondono spesso elementi accessibili solo in fasi avanzate del gioco.

L’interazione con i PNG conta

Molte attività secondarie non si attivano immediatamente: serve tornare a parlare con un PNG dopo aver compiuto un’azione specifica, o semplicemente incontrarlo più volte nel corso della spedizione. Non dare mai per conclusa una conversazione al primo incontro.

Alcuni NPC, come KaratomBlanche o Portier, cambiano ruolo e comportamento in base alle tue scelte, aggiungendo nuovi strati di interazione e talvolta anche modificando l’accesso a boss opzionali o zone segrete.

Le missioni nascoste nella mappa stessa

Infine, non tutti gli eventi sono legati a personaggi o dialoghi. Alcune zone del mondo attivano segreti semplicemente passandoci attraverso, guardandole da un’angolazione particolare o saltando in punti precisi. L’Officina di Pittura, per esempio, si apre solo quando si raccolgono gli oggetti giusti in tre ingressi separati. Altri, come i Mimo o i Petank, appaiono solo se si interagisce nel modo corretto con l’ambiente circostante.

Un viaggio da vivere con attenzione e curiosità

Clair Obscur: Expedition 33 non regala nulla a chi corre. Ogni premio, ogni segreto, ogni frammento di lore è pensato per chi si ferma, esplora, osserva e collega. In un’epoca di giochi guidati da frecce e indicatori, Expedition 33 è un invito a rallentare e ad ascoltare il mondo, a fidarsi del proprio istinto e ad abbracciare l’ignoto. È così che si diventa veri spedizionieri.

Le nostre guide per Clair Obscur: Expedition 33

Se questa guida ti è stata utile, esplora anche gli altri nostri approfondimenti dedicati all’universo di Clair Obscur: Expedition 33. Ogni guida è realizzata con cura, testata direttamente in gioco e aggiornata costantemente:

Recensione Doom: The Dark Ages, un prequel degno della leggenda dello Slayer

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Sapete perché gli storici fanno riferimento al periodo medievale come ai secoli bui? Perché id Software non aveva ancora inventato Doom, e fino ad allora la società viveva nel più assoluto disordine. Dal punto di vista della storia, Doom: The Dark Ages è un prequel degli ultimi due brillanti revival, rispettivamente Doom (2016) e Doom Eternal (2020), che propone un’ambientazione esoterica medievale dark fantasy e offrendo un’esperienza più lenta e brutale rispetto alle iterazioni precedenti.

Si tratta pertanto di un nuovo interessante capitolo della leggendaria saga FPS nata nel lontano 1993 (riproposta lo scorso anno in versione 4K a 120 fps insieme al secondo capitolo) che trae ispirazione da alcuni fondamentali opere della cultura pop: il leggendario Doom originale, la graphic novel Batman – Il ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller, il film del 2006 di Zack Snyder, 300 (anch’esso basato su una graphic novel di Miller) e – qualcosina – dalle opere di Hans Ruedi Giger. C’è così tanto di cui parlare, quindi facciamolo e basta: ecco la nostra recensione di Doom: The Dark Ages.

Il gioco sviluppato da Id Software e pubblicato da Bethesda Softworks sarà disponibile il 15 maggio 2025 su PC, PS5, Xbox Series X/S e gratuitamente attraverso il servizio in abbonamento Xbox Game Pass.


Versione testata: PlayStation 5


Benvenuti nell’inferno medievale

The Dark Ages trasporta il giocatore nel cuore di un Medioevo infernale alternativo, dove sangue, acciaio e fuoco si mescolano senza pietà. Racconta l’epica storia delle origini della rabbia del protagonista. In questo terzo capitolo della moderna serie, i giocatori si calano nei panni insanguinati dello Slayer – considerato una “superarma degli dèi” – in una nuova, oscura e sinistra crociata contro le legioni dell’inferno, aiutato dai suoi nuovi e vecchi alleati, attraverso il Cosmic Real (una dimensione ispirata all’estetica lovecraftiana, con architetture ciclopiche) caratterizzato da mondi misteriosi connessi al passato dello Slayer, foreste oscure, sotterranei, antichi paesaggi infernali, campi di battaglia e mondi inesplorati.

Resisti e combatti

Resisti e combatti“, questo è il motto prescelto da id Software, ma è più di un semplice slogan: è la filosofia di game design su cui ruota l’intero Doom: The Dark Ages. Doom: Eternal richiede di padroneggiare il movimento ad alta velocità, gli scatti senza sosta per evitare i variegati attacchi nemici, la rotazione rapida di tutte le armi e degli strumenti disponibili per massimizzare i danni, tenendo a mente, imperativamente, di non doversi mai e poi mai fermare neanche per una frazione di secondo altrimenti il Game Over è praticamente inevitabile. Nonostante la potenza a dir poco incredibile e inarrestabile del Doom Slayer, può comunque resistere solo ad una manciata di attacchi nemici prima di passare a miglior vita, quindi muoversi a tutta velocità a terra e in aria (sfruttando le correnti ascensionali) è fondamentale per la sopravvivenza.

Il movimento è ancora veloce, preciso e scattante ma con qualche lieve differenza rispetto al passato

In Doom: The Dark Ages, sin dalle prime fasi, ci siamo dovuti liberare (mentalmente e muscolarmente) di quanto avevamo appreso in Doom: Eternal e nei relativi DLC (The Ancient Gods Parte 1 e The Ancient Gods Parte 2). Viene abbandonata l’agilità acrobatica di DOOM Eternal a favore di un approccio più pesante e strategico. La velocità di camminata è lievemente ridotta, così come il tempo e la capacità di salto e con tanto di rimozione degli scatti ma mantenendo la possibilità di fare lo sprint e il salto più in alto e, sebbene ci siano ancora le piattaforme e le arrampicate da fare per raggiungere le sezioni sopraelevate, il tutto sembra più concreto per impostazione predefinita. Doom: Eternal era, ed è tuttora, un meraviglioso esponente del genere, incredibilmente veloce e con un livello di profondità, dettaglio e tecnicismo impossibile da ritrovare in qualsiasi altro moderno sparatutto AAA. Doom: The Dark Ages fa un passo indietro (in senso buono) e, pur essendo ancora intenso e brutale come non mai, chiede ai giocatori di riconsiderare il proprio stile di gioco, adottando una filosofia completamente nuova: la già citata resisti e combatti.

Entra in scena quello che potrebbe essere lo strumento più versatile nella storia di Doom: il Sega Scudo. Si tratta di una combinazione di uno scudo circolare di solido metallo dotato di lame rotanti lungo l’intera circonferenza (potenziabile nel corso della campagna). Questo è il miglior amico del Doomguy (trasformando in un “carro armato” medievale) in questo sanguinoso viaggio negli inferi, poiché può essere utilizzato in molti ingegnosi modi. Può essere lanciato contro i nemici per creare un devastante attacco in grado di annientarne più contemporaneamente (in particolar modo quelli equipaggiati anch’essi di scudo, che se surriscaldato a colpi di proiettili, potrà essere colpito dal nostro di scudo, portando a combo devastanti; o ancora per distruggere – sempre dopo averla surriscaldata a dovere – l’armatura dei nemici). Può essere usato anche per spostarsi, poiché la sua funzione di “richiamo” permette al giocatore di saltare o raggiungere sezioni apparentemente insormontabili. Ma soprattutto, permette di parare.

Il ritmo di gioco è più deliberato: si passa dal “ripping and tearing” al “stand and fight”, con un focus su parry e gestione delle risorse. Le mappe sono più ampie e meno verticali, offrendo sezioni sandbox che incentivano l’esplorazione

Non è più necessario schivare ogni attacco, anzi, il gioco incoraggia a parare. Tenendo lo scudo davanti a sé, il giocatore può continuare a muoversi, ma anche proteggersi da più di qualche colpo, prima di dover attendere che lo scudo si ricarichi completamente. L’elemento chiave sono le parate perfette: mosse eseguite con un tempismo ideale che possono persino stordire i nemici. Spesso, il solo atto di eseguire una parata perfetta sta a significare che il danno verrà amplificato per un paio di secondi, quindi come strategia è infinitamente più efficace rispetto a schivare ogni colpo. La meccanica torna particolarmente utile anche per rilanciare un attacco. Nello specifico, i nemici più grandi ed equipaggiati, si “divertono” a lanciare rapidi attacchi dalla distanza; con il giusto tempismo, è possibile rispedire al mittente l’attacco destinato a noi, annientandolo e/o rompendo le difese. Il contrattacco può essere utilizzato anche contro gli attacchi corpo a corpo o – qualora si volesse – è possibile caricare direttamente con lo scudo.

Questo scudo è davvero l’essenza dell’intero Doom: The Dark Ages. Presenta qualche limitazione, ma è uno strumento con un chiaro utilizzo offensivo, difensivo e trasversale. In quella che potremmo definire una vera e propria danza caratterizzata dall’uso sapiente dello scudo, l’uso delle armi – fondamentali per infliggere danni costanti – e uccisioni gloriose. Queste, tornano prepotentemente anche in questo capitolo – sebbene siano state riviste e risultano essere molto più organiche – basate sulla direzione e l’angolazione data dal giocatore, piuttosto che quelle guidate e ripetitive dei giochi precedenti, il che sta a significare che possono essere eseguite da qualsiasi angolazione del campo di battaglia e cambieranno di conseguenza l’esecuzione inflitta. Possiamo persino usare un flagello al posto del semplice pugno (tramite il Guanto del potere). Un’arma di un brutalità senza eguali, prodotta per incanalare la ferocia dello Slayer nei combattimenti ravvicinati. Caratterizzata da anelli indistruttibili in acciaio Ethrion e da un nucleo infernale, è l’ideale per scatenare la ferocia distruttiva del protagonista.

Naturalmente, non sarebbe un gioco di Doom senza un’ampia selezione di bocche da fuoco. Troverete vecchi amici come il fucile a pompa e la sua variante doppietta, armi al plasma (fra cui l’Acceleratore e la Pistola ciclica) e altro ancora, con anche una manciata di nuove inclusioni. Ciò che è già il più iconico del gruppo è il Polverizzatore, un’arma che schiaccia i teschi dei demoni marchiati dalla maledizione e ne scaglia i frammenti coi suoi cilindri. A questo si aggiunge il Distruttore a catena, un manufatto terrificante che emana una malvagità senziente ed inquietante, in grado di portare morte e distruzione sparando il suo denso nucleo sferico contro le forze demoniache e la Balestra a forza balistica che sostanzialmente – in salsa medievale – va a sostituire il BFG canonico della saga e permette di lanciare una lancia mistica che annienta tutti i nemici a schermo. Ogni arma ha due diverse modalità, ciascuna con il proprio albero delle abilità e i relativi percorsi di potenziamento (accedendo al Santuario della Sentinella). Questi possono spaziare da semplici potenziamenti delle statistiche, come l’aumento della frequenza d’attacco, fino a effetti elementali e altri vantaggi che alterano drasticamente le meccaniche di base dell’arma stessa. Altresì, è possibile passare – anche nel corso del combattimento – da un’arma all’altra della stessa categoria (ad esempio da Pistola ciclica a Acceleratore e viceversa) semplicemente premendo il tasto quadrato (PS5). Durante la nostra prova, ci siamo presi la libertà di riprovare un paio di livelli optando per build dell’arma completamente diversi, per capire quanto possano essere differenti in termini di feeling e combattimento sul campo. Detto questo, abbiamo percepito un orientamento evidente verso determinate tipologie di armi. Le armi al plasma, in particolar modo la Pistola ciclica – con tutti i potenziamenti sbloccati – è assolutamente overpowered, tant’è che abbiamo utilizzato esclusivamente quella a partire dall’ottavo capitolo in poi. Talvolta alternata al Polverizzatore e – all’occorrenza – al Lanciarazzi. Altre armi, come il Lanciagranate, il Fucile a pompa, la Doppietta e persino l’Impalatore, le abbiamo trovate decisamente lente (de gustibus).

Mecha Doom

Ad aggiungere una certa dinamicità alla campagna ci pensano altri due extra a dir poco fenomenali, la possibilità di utilizzare l’Atlas e il Drago cibernetico. Nel primo caso si è chiamati a scorrazzare governando un mecha da 30 piani e affrontando i mastodontici Titani, un tempo guardiani pacifici del loro mondo verdeggiante e ora – purtroppo – al servizio dalle legioni dell’inferno. Gli scontri prevedono scazzottate in stile Pacific Rim, con tanto di schivate e combo micidiali e scontri a fuoco con le armi più grandi che si siano mai viste. In sella al drago – invece – il nostro Slayer deve indebolire le flotte infernali, distruggendo scudi energetici, Navi infernali e Corrieri infernali sfruttando la potenza dell’autocannone al plasma. Sebbene le sezioni propinate sia governando l’Atlas e sia il Drago siano a tratti ripetitive e – in alcune occasioni – potevano essere gestite decisamente meglio in termini di varietà, ci siamo comunque divertiti nell’affrontarle . Sia con l’Atlas che ci ha fatto sentire praticamente invincibili e sia con il Drago, in quanto – in quest’ultimo caso – c’è un passaggio continuo fra sezioni a terra di shooting del Doomguy e in volo e viceversa, aggiungendo varietà al gameplay.

Nemici per tutti i gusti

La seria ha da sempre dato molta importanza ai nemici e alla loro caratterizzazione e questo capitolo non fa differenza. Abbiamo una varietà di nemici incredibile; oltre ai classici Imp, Zombi e Soldato, troviamo gli Imp di pietra (resistenti allo scudo), il Cavaliere Pinky, i Seguaci dell’Inferno, il Soldato scudo, il Cavaliere infernale, l’immancabile Mancubus, il Ravenant, il Cacodemone e altre forze demoniache (che preferiamo scopriate voi in prima persona), fra varianti e ibridazioni pronte a farci la pelle. Ognuno con attacchi diversificati e che possono essere sconfitti ricordando qual è il loro precipuo schema d’attacco. Naturalmente più si avanza nel gioco e più ci si ritroverà ad affrontare gruppi diversificati e sinergici. Ed è qui che è necessario dare sfoggio (e sfogo) a tutte le capacità e abilità ottenute e apprese, fra parate, contrattacchi, lanci di scudo, scarica di proiettili e corpo a corpo e ricordando di esplorare l’ambiente non tralasciando nulla.

Esplorazione

Proprio con riferimento all’esplorazione, durante l’attraversamento dei magnifici e ancora più strutturati e tentacolari ambienti di gioco – circondati e braccati dai cattivi infernali in ​​campi di battaglia che sono stati notevolmente ampliati in The Dark Ages – si è chiamati sia a completare delle sfide (sia missione e sia maestria e che ricompensano con oro e skin arma) che richiedono ad esempio di: infliggere danni da sovraccarico, o di infliggere danni secondari da rimbalzo utilizzando una determinata arma o di provocare danni caricati o ancora di sparare 250 colpi, uccidere tutti i demoni leader e tanto altro ancora e sia di ricercare collezionabili come oro (unica valuta presente nel gioco), giocattoli, pagine del Codex e altre preziose risorse con cui potenziare armi da fuoco, da mischia e il potente sega scudo. Il giocatore può completare gli obiettivi nell’ordine che desidera e esplorare i livelli come meglio crede (che non superano mai la durata di circa un’ora, il che sta a significare che per completare il gioco ci vogliono tra le 22 e le 30 ore complessive se si sceglie di esplorare ogni angolo della mappa). Tali attività vanno assolutamente svolte, in quanto la difficoltà è via via crescente e senza potenziamenti ci si potrebbe davvero trovare in difficoltà.

Grafica e tecnica

Lato grafico il motore id Tech arrivato ormai alla sua ottava versione, è in grandissimo spolvero. I dettagli nel gioco sono incredibili, sia per quanto riguarda gli ambienti, diversificati e dal grande impatto visivo (che hanno ridotto di un bel po’ la verticalità che li contraddistingueva in passato), e sia per quanto riguarda la caratterizzazione dei nemici. Meravigliose anche le scene di intermezzo, capaci di emanare adrenalina e testosterone come mai si era visto prima nella serie. Sebbene non ci siano modalità fra cui scegliere, è comunque possibile modificare alcune impostazioni video; ad esempio: campo visivo, se abilitare o meno l’aberrazione cromatica e la profondità di campo, il Motion blur e l’intensità dello stesso, la nitidezza, la calibrazione del HDR. Lato tecnico, il lavoro è altrettanto di livello, con lievi sbavature. Non abbiamo riscontrato criticità o cali di frame improvvisi. Il gioco scorre fluidissimo (in 4K e a 60 fps su PS5 standard); le uniche due problematiche incontrate (un qualcosa già accaduto con Eternal) è che durante un salto ci siamo ritrovati bloccati nello scenario di gioco, l’altra, abbiamo fatto un salto e ci siamo ritrovati a cadere per 250.000 metri all’interno dello scenario di gioco. Nulla di invalidante, considerando che i punti di salvataggio sono abbondanti. Sarebbe stato problematico se avessimo affrontato l’avvenuta alle difficoltà più estreme dove si ha una sola vita a disposizione.

In termini di accessibilità, uno degli obiettivi principali della produzione, era quello di rendere il gioco fruibile a tutti. A partire dallo schema di controllo, un pochino ostico in Eternal, e reso più immediato ed intuitivo in The Dark Ages. In termini di difficoltà – oltre alla possibilità di selezionare il livello, fra “Aspirante Slayer”, “Fatemi Male”, “Incubo” ecc., è possibile intervenire sui cursori personalizzando e settando la sfida come meglio si vuole. Intervenendo su modificatori come “danni al giocatore”, “danni ai demoni”, “velocità di gioco”, “durata stordimento”, “velocità proiettili nemici” (e altro), il giocatore può “cucire” l’esperienza sulla propria pelle. Altresì, avendo testato il gioco con DualSense alla mano, vi diciamo che anche lato controller è possibile intervenire su decine di parametri, fra cui “sensibilità orizzontale e verticale”, “mica assistita”, se optare per i grilletti adattivi oppure no e altre utili funzionalità come tremolio schermo ambiente, tremolio telecamera, ondeggiamento arma, colore automappa, sottotitoli e dimensioni degli stessi. Insomma, lo sviluppatore ha mantenuto la parola, includendo tutte le funzionalità necessarie per godere appieno del gioco.

Da segnalare – infine – che gli ambienti di gioco, per quanto incredibili, potrebbero risultare un tantino dispersivi (specialmente verso la fine). L’automappa aiuta, ma non è sempre immediato capire dove un collezionabile sia collocato o come possa essere effettivamente raggiunto. Ci è capitato – in più di una occasione – di girare e rigirare il livello per trovare quel passaggio o quel muro/barriera da distruggere per raggiungere l’agognato obiettivo/collezionabile e alcuni neanche siamo riusciti a raggiungerli.

Colonna sonora

La colonna sonora di Doom: The Dark Ages è stata composta dall’acclamatissimo team di Finishing Move. Il duo, formato da Brian Trifon e Brian Lee White, ha realizzato le colonne sonore di Halo: The Master Chief Collection, The Callisto Protocol e Borderlands 3. Il passaggio a Finishing Move è arrivato dopo una complicata disputa tra id Software e il compositore Mick Gordon, autore della pluripremiata colonna sonora dei due precedenti Doom. La nuova soundtrack mantiene comunque viva l’anima metal della serie, con meno influenze elettroniche rispetto ai capitoli precedenti.

Commento finale

Doom: The Dark Ages segna una svolta decisa e consapevole per il franchise, proponendo un’esperienza dark fantasy/fantascientifica per giocatore singolo più matura, viscerale e atmosferica. Abbandonata la frenesia ultratecnica di Doom Eternal, il gioco si rifà a un immaginario medievale oscuro e lovecraftiano, dando vita a uno shooter più lento, ma non per questo meno brutale o appagante. L’introduzione di nuove meccaniche di parata (grazie all’incredibile sega scudo), armi corpo a corpo, nuove e devastanti bocche da fuoco e sezioni a bordo di mech e draghi rende il gameplay sorprendentemente vario e coerente con l’ambientazione. Nonostante qualche rischio di ripetitività e l’assenza del comparto multiplayer, The Dark Ages riesce a rinnovare la formula senza tradire l’identità del Doom Slayer e a renderla – grazie alle tante funzioni di accessibilità – alla portata di qualsiasi giocatore. È un Doom diverso e, proprio per questo, dannatamente affascinante!

Fallout, la serie TV ha concluso le riprese della seconda stagione

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La serie TV di Fallout torna a far parlare di sé, e questa volta per una tappa fondamentale: la fine ufficiale delle riprese della seconda stagione. A dare la notizia è stato il profilo social della serie, che ha pubblicato un breve video dietro le quinte con Walton Goggins, interprete del Ghoul, intento a togliersi finalmente la maschera che ha indossato per mesi sul set.

Con il messaggio “Obiettivo sbloccato!”, lo show ha voluto comunicare ai fan che i lavori sul set si sono conclusi. Non c’è ancora una data d’uscita precisa, ma tutto lascia pensare che la Stagione 2 arriverà su Prime Video nel 2026, forse già nei primi mesi dell’anno.

Un successo clamoroso che ha rilanciato tutta la saga

L’attesa per i nuovi episodi è altissima, e non è difficile capire il perché. La prima stagione si è rivelata uno degli adattamenti videoludici più riusciti di sempre, grazie a una sceneggiatura curata, una regia solida e soprattutto interpretazioni memorabili.

Walton Goggins ha dato vita a un Ghoul tanto inquietante quanto affascinante, ma a brillare sono stati anche Ella Purnell, nei panni di Lucy, e Aaron Moten, che ha interpretato Maximus. Insieme hanno costruito un racconto distopico credibile e avvincente, che ha saputo conquistare anche il pubblico meno avvezzo ai videogiochi.

Fallout su Prime Video: quando tornerà?

Se la data resta ancora un mistero, l’ipotesi più concreta parla di un rilascio tra marzo e maggio 2026, seguendo la finestra occupata dalla prima stagione. Amazon e Bethesda sembrano intenzionate a ripetere il successo ottenuto quest’anno, e con le riprese già terminate con netto anticipo, il tempo per la post-produzione c’è tutto.

Nel frattempo, non mancano le speculazioni: c’è chi spera in una remaster di Fallout 3 o in nuove iniziative editoriali legate alla serie, sfruttando l’enorme risonanza mediatica generata dallo show.

Un’operazione transmediale vincente

Oltre all’apprezzamento della critica e del pubblico, la serie ha avuto un impatto concreto anche sul fronte videoludico: le vendite dei capitoli classici della saga sono esplose su tutte le piattaforme, dimostrando quanto un prodotto televisivo di qualità possa rilanciare un’intera IP.

Microsoft e Bethesda, che detengono i diritti sul franchise, non hanno ancora annunciato nuovi giochi, ma con l’onda lunga della serie TV, un nuovo progetto legato a Fallout sembra ormai inevitabile.

Fallout punta a un nuovo successo (e forse anche a un nuovo gioco)

Con le riprese ormai alle spalle, la Stagione 2 di Fallout entra nella sua fase finale. Prime Video punta a bissare il successo della prima stagione, e i fan possono iniziare il conto alla rovescia verso un 2026 che si preannuncia esplosivo per la saga post-apocalittica di casa Bethesda.

Dungeons & Dragons, il nuovo Manuale del Giocatore è ora disponibile!

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Dopo una lunga attesa, Wizards of the Coast festeggia oggi l’uscita in italiano della guida guida definitiva per i giocatori della quinta edizione di Dungeons & Dragons.

Il nuovo Manuale del Giocatore permette ai fan di D&D di godere delle regole aggiornate per la creazione e l’avanzamento del personaggio, l’esplorazione, il combattimento, l’equipaggiamento, gli incantesimi e molto altro.

Di seguito vi proponiamo il comunicato stampa ufficiale, ricordandovi che i successivi appuntamenti con gli adattamenti nella lingua italiana saranno il prossimo 26 Giugno per La Guida del Dungeon Master e nel corso di Settembre per Il Manuale dei Mostri.

Wizards of the Coast è entusiasta di annunciare l’uscita della guida definitiva per i giocatori della quinta edizione di Dungeons & Dragons, ora disponibile in italiano, francese, tedesco, e spagnolo. A partire da oggi, i fan possono godere di regole aggiornate per la creazione e l’avanzamento del personaggio, l’esplorazione, il combattimento, l’equipaggiamento, gli incantesimi e molto altro, nella loro lingua preferita.

Caratteristiche principali del nuovo Manuale del Giocatore:

Questo manuale completo di 384 pagine include gli ultimi aggiornamenti per tutti i giocatori, con:

  • 12 classi del personaggio con 48 sottoclassi, tra cui tre nuove sottoclassi: Sentiero dell’Albero del Mondo per i Barbari, Collegio della Danza per i Bardi e Circolo del Mare per i Druidi.
  • 10 specie, 75 talenti e 16 background.
  • Più di 380 incantesimi, incluse nuove entusiasmanti aggiunte.
  • Il nuovo privilegio di classe Padronanza d’Armi, che offre una maggiore flessibilità e versatilità in combattimento.
  • Nuove opzioni per la creazione e l’utilizzo di strumenti.
  • Nuovi splendidi artwork per tutte le opzioni dei personaggi, le armi e gli equipaggiamenti.
  • Layout ottimizzato per una più semplice consultazione.

Dal suo lancio in inglese nel settembre 2024, il nuovo Manuale del Giocatore è diventato il prodotto di Dungeons & Dragons venduto più velocemente nei 50 anni di storia del gioco. Wizards of the Coast è entusiasta di portare quest’anno questa nuova serie di manuali di regolamento fondamentali a un numero ancora maggiore di fan in italiano, francese, tedesco e spagnolo.

Mafia Terra Madre, il nuovo trailer conferma l’arrivo entro l’estate

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L’attesa è finita: Mafia Terra Madre sarà ufficialmente disponibile dal prossimo 8 agosto su PC, PlayStation 5 e Xbox Series X|S. Dopo il leak emerso alcune settimane fa nei post social internazionali, 2K ha finalmente confermato la data insieme a un dettaglio sorprendente: il prezzo. Il nuovo capitolo della serie sarà venduto a €49,99, una cifra decisamente più bassa rispetto agli standard odierni per un tripla A.

Un annuncio che ha fatto subito discutere e che posiziona il gioco come esperienza accessibile, sia sul fronte economico che su quello narrativo. L’ultimo trailer – pubblicato insieme al comunicato ufficiale – mostra un titolo curato, atmosferico, e visivamente potente, ambientato in una Sicilia che promette di diventare protagonista assoluta.

Una Sicilia da raccontare, non da esplorare all’infinito

Mafia Terra Madre è sviluppato da Hangar 13 e rappresenta una svolta chiara rispetto al precedente Mafia III. Dimenticate la struttura da open world persistente e la mappa satura di attività: qui si torna alla narrazione lineare, alle storie essenziali, alle emozioni forti racchiuse in un tempo contenuto. La Sicilia dei primi del ‘900 è il teatro perfetto per un racconto che affonda le radici nella genesi del fenomeno mafioso, lontano dagli stereotipi e più vicino alla verità storica.

Un’ambientazione così carica di significato culturale e simbolico permette di costruire un’esperienza dal ritmo serrato, immersiva e intimamente legata al territorio. La scelta del dialetto siciliano per il doppiaggio – al posto dell’italiano standard – rafforza ulteriormente l’autenticità dell’opera, con una localizzazione che si annuncia come una delle più particolari mai viste in un titolo mainstream.

Una proposta diversa nel panorama odierno dei videogiochi

A sottolineare l’identità precisa di Mafia Terra Madre è stato David Ismailer, presidente di 2K, che ha dichiarato come il gioco sia pensato per un pubblico alla ricerca di esperienze intense ma non troppo impegnative, un racconto rifinito da godersi in tempi più umani rispetto ai giochi-mondo che dominano il mercato.

Un posizionamento controcorrente, che rifiuta l’inflazione da contenuti tipica dei live service per proporre qualcosa di più misurato, curato e narrativo. Una scelta che sembra avere le idee chiare e che mira a completare l’offerta del publisher, senza entrare in conflitto con i titoli più persistenti.

Un’alternativa a GTA 6 nel catalogo Take-Two?

I paragoni con GTA 6 – anch’esso pubblicato da Take-Two – saranno inevitabili, soprattutto per chi cerca di leggere i due titoli attraverso la lente del crimine organizzato. Ma le differenze sono sostanziali: se il capolavoro di Rockstar punta sulla vastità, la satira sociale e la libertà d’azione, Mafia Terra Madre offre un racconto d’autore radicato nella storia, con un tono molto più cupo, quasi teatrale.

Due approcci diversi, due filosofie che coesistono all’interno dello stesso ecosistema editoriale. E questa, più che una contraddizione, sembra essere una scommessa sulla diversificazione dell’offerta, per intercettare pubblici differenti.

Una data da segnare sul calendario

L’8 agosto 2025 potrebbe segnare un piccolo grande ritorno: quello di un Mafia che abbandona la grandeur americana per abbracciare il profumo degli agrumeti siciliani, il dialetto, le leggende familiari e le verità taciute. A un prezzo più basso, ma con ambizioni alte.

Nel frattempo, resta da capire quanto e come questa esperienza saprà distinguersi dai predecessori – e quanto saprà conquistare chi ancora oggi ricorda il primo Mafia con affetto. Noi saremo pronti a raccontarvelo.