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Shadow Labyrinth – Guida ai trofei

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Shadow Labyrinth

Il trofeo di platino di Shadow Labyrinth all’apparenza potrebbe sembrare facile da ottenere. Pochi trofei, all’apparenza nessuno relativo al completamento totale del gioco… ed invece, il trofeo oro dei vantaggi, Maestria, vi richiederà proprio di finire il gioco al 100%. Ma non preoccupatevi, non c’è nessun trofeo missabile e soprattutto ci siamo noi ad aiutarvi con la guida ai trofei!

Informazioni preliminari

  • Difficoltà stimata per il platino: 7/10
  • Tempo stimato per il platino: 50/55 ore
  • Trofei offline: 20
  • Trofei online: 0
  • Trofei missabili: 0
  • Trofei glitchati: 0
  • La difficoltà influisce sui trofei? Non esiste un selettore di difficoltà.
  • Run minime: 1 + clean-up
  • Free-roam/selezione livelli dopo aver finito il gioco: Dopo i titoli di coda ricomincerete dal save prima del boss finale, quindi potrete fare tutto, non c’è nessun missabile.

Road-map

  • Step 1: Completate l’avventura esplorando il più possibile. Vi consigliamo di finire i 12 livelli labirinti bonus (non al 100%, per adesso) in modo che possiate avere un aiutino nella battaglia finale. Non preoccupatevi più di tanto per il resto. Ah, fagocitate SEMPRE tutti i nemici per dover farmare il meno possibile nell’end-game (Step 3).
  • Step 2: Ora vi consigliamo di esplorare e completare tutte e 17 le zone al 100% (dovrà apparire la medaglia in alto a sinistra quando visualizzate la mappa della zona) e completare al 100% i 12 labirinti bonus per ottenere i 12 materiali “Nuovo ordine spaziale” per comprare il Vantaggio “Contrattacco”.
  • Step 3: Farming di materiali e valuta (con gli appositi Vantaggi) per sbloccare gli ultimi boss dell’arena e comprare gli ultimi Vantaggi.
Shadow Labyrinth
Per il trofeo di platino dovrete completare Shadow Labyrinth al 100%

Guida ai trofei

Eccellenza
Acquisisci tutti i trofei

Ottenete tutti gli altri trofei per sbloccare il trofeo di platino di Shadow Labyrinth.

Maestria
Acquisisci tutti i vantaggi

Questo trofeo vi porterà a completare il gioco al 100%, inutile girarci intorno. La parte difficile è finire i labirinti bonus al 100% (il motivo per cui la difficoltà è 7/10, senza sarebbe un 4/10), per il resto, a parte un po’ di tedio per un paio di ore di farming alla fine, non è niente di difficile.

Prima di tutto completate il gioco senza pensare a nulla se non a completare con la prima ricompensa i 12 livelli bonus in modo da avere un aiutino nella boss fight finale. Per il resto, esplorate “seguendo il cuore” e guardate i titoli di coda.

Dopo di ciò, vi consigliamo di dedicarvi alla cosa più difficile, completare con la seconda ricompensa (quindi al 100%) i 12 livelli bonus di cui prima. Questo è necessario a sbloccare i 12 materiali “Nuovo ordine spaziale” che servono a loro volta per sbloccare il Vantaggio “Contrattacco” (non, non è un parry, praticamente se venite colpite, anche i nemici subiranno danni, non è niente di “appagante”). Seguite questa nostra guida in cui vi indichiamo le migliori strategie per completare i labirinti al 100%.

Ora è il momento di completare al 100% le 17 mappe (ricordate che 15 Pietre scintillanti si ottengono fagocitando il nemico “mosca preziosa”, mentre le ultime 3 donando materiali a Goomie). Seguite queste mappe di demajen: CLICK! Ricordatevi di sconfiggere anche il G-HOST Bug (c’è un Vantaggio che vi mostra sempre dove si trova) perché vi darà un Vantaggio.

Dopo aver fatto ciò, dovrete farmare valuta e materiali per comprare gli ultimi Vantaggi e sconfiggere tutti i boss dell’arena per ottenerne uno ulteriore (che dovrebbe essere l’ultimo, se avete seguito il nostro “ordine”).

Purtroppo in rete c’è pochissimo materiale “illustrativo”, se vi servono ulteriori indicazioni non esitate a scriverci e cercheremo di fare del nostro meglio per aiutarvi.


Sapiente
Incontra 50 tipi di nemici

Lo sbloccherete in automatico mentre punterete al 100%. Fate riferimento alle mappe indicate nella descrizione del trofeo “Maestria” per assicurarvi che abbiate esplorato tutte le zone. Si tratta solo di incontrare i nemici, non affrontarli (o fagocitarli).


Professore
Incontra tutti i nemici

Vedi “Sapiente”.


Destrezza
Acquisisci tutte le abilità

Gran parte delle Abilità sono legate alla storia. Per le opzionali che magari non avete acquisito, fate riferimento alle mappe indicate nella descrizione del trofeo “Maestria”(sono proprio indicate).


Croniche di guerra
Raccogli tutti gli appunti del soldato

Ci sono due tipi di documenti sparsi per le mappe: gli Appunti del Soldato e i Ricordi di Thebe. Fate riferimento alle mappe indicate nella descrizione del trofeo “Maestria” per trovarli tutti (sono proprio indicati).


Tumulto
Raccogli tutti i ricordi di Thebe

Vedi “Croniche di guerra”.


Caos
Riscopri il bug G-HOST

Legato alla storia, impossibile da mancare. Lo sbloccherete dopo circa 7/8 ore di gioco, quando incontrerete il primo labirinto bonus (quello tutorial).


Labirinto
Trova tutti i LABIRINTI

Nel gioco ci sono 17 labirinti bonus. Il primo (quello tutorial) è obbligatorio. 12 sono opzionali. Prima della boss fight finale ci sono 4 labirinti che funzionano da boss, anche questi obbligatori.

Per la posizione esatta di tutti i labirinti (e per le strategie migliori per completarli al 100%) fate riferimento alla nostra guida.


Missione compiuta
Completa il gioco

Legato alla storia, impossibile da mancare. Lo otterrete dopo aver completato il gioco ed aver assistito ai titoli di coda.

Gioiello
Acquisisci una Pietra scintillante

Nel gioco ci sono 98 Pietre scintillanti. 15 si ottengono fagocitando il nemico “mosca preziosa”, le ultime 3 cibando Goomie con i materiali. Tutte le altre sono sulla mappa. Diciamo che lo sbloccherete praticamente in automatico.


Tramonto
Scopri Imperatore galaga

Legato alla storia, impossibile da mancare. A metà gioco, più o meno, quando avrete raggiunto le Terre dei fuggitivi e avrete incontrato le Bosconiane, dovrete ottenere due oggetti. Uno di questi è in possesso dell’Imperatore galaga (la zona è “Il Trono”).


Risveglio
Para un attacco

Dopo un’oretta di gioco, sconfiggendo il primo boss, otterrete l’abilità parata (il parry). Fatelo su un nemico qualsiasi per sbloccare il trofeo. Ricordate che potrete parare solo gli attacchi annunciati dal flash rosso, non quelli annunciati dal flash blu (che dovrete per forza evitare).


Stupore
Stordisci un nemico

Tutti i nemici hanno una seconda barra dello stordimento sotto la vita. Tecnicamente potreste stordire anche i nemici semplici, ma al 99.9% moriranno prima. Tuttavia anche i boss hanno la barra dello stordimento e, questa volta, al 99.9% verranno storditi prima che possano perire definitivamente. Praticamente, quindi, lo otterrete senza volerlo.


Memorie
Raccogli 5 appunti del soldato

Vedi “Croniche di guerra”.


Ricordo
Raccogli 5 ricordi di Thebe

Vedi “Croniche di guerra”.

Dovere
Ottieni una visuale della torre nera da lontano

Legato alla storia, impossibile da mancare. Lo otterrete nella zona Terre distrutte.


Pirata
Raggiungi la Terra dei fuggitivi

Legato alla storia, impossibile da mancare. L’arrivo nella Terra dei fuggitivi rappresenta praticamente la metà dell’avventura.


Addestramento
Accetta una sfida nell’arena

Nella Terra dei fuggitivi di cui sopra è presente un’arena. Affrontate il primo combattimento contro Nottempesta (dovreste avere tutti i materiali) appena arrivati. Ad ogni modo è obbligatorio affrontare tutti e nove i boss per il 100%.


Nostalgia di casa
Trova un LABIRINTO

Vedi “Labirinto”.

Recensione NINJA GAIDEN: Ragebound, furia letale in pixel art

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CREATOR: gd-jpeg v1.0 (using IJG JPEG v62), quality = 100

Non si può non affermare che il 2025 sia l’anno di NINJA GAIDEN, e non solo per l’uscita di questo (ottimo) Ragebound.

Avevamo posto una riflessione al riguardo già qualche mese fa, quando lo stealth (izuna) drop di NINJA GAIDEN 2 Black aveva riportato sotto i riflettori una saga da tempo dimenticata o quasi. Già in quel frangente avevamo applaudito al ritorno di uno dei capitoli più apprezzati e chiacchierati della saga, definendolo “un glorioso ritorno per il franchise“. Al tempo stesso, eravamo ancor più bramosi di mettere le mani su ben due ulteriori progetti della serie, entrambi in arrivo miracolosamente sempre nel corrente anno. Mentre per NINJA GAIDEN 4 ci sarà da attendere l’autunno, l’estate è divenuto il palcoscenico per NINJA GAIDEN: Ragebound.

Attingendo a piene mani dal fascino della serie hack & slash originale in due dimensioni, gli sviluppatori spagnoli di The Game Kitchen hanno riversato nel titolo alcuni dei migliori concept moderni per creare un prodotto unico.

NINJA GAIDEN: Ragebound è disponibile dal 31 Luglio per PC (via Steam), Xbox One, Xbox Series, PlayStation 4, PlayStation 5 e Nintendo Switch.


Versione testata: Xbox Series X


Cappa più cappa

La voglia di misurarsi col passato glorioso di una serie storica ha condotto il team di sviluppo a raccontare una storia che corre in parallelo con il primo NINJA GAIDEN del 1988.

Mentre Ryu Hayabusa è costretto ad un viaggio in America, il suo villaggio viene preso d’assalto da un tremendo esercito di creature ultraterrene. L’imponderabile rottura della barriera che separa il mondo degli uomini da quello dei demoni conduce Kenji Mozu, un giovane ninja del villaggio di Hayabusa, alla difesa della propria gente. Nonostante i rigidi addestramenti di Ryu, Kenji si ritrova ben presto in una situazione disperata che lo porterà a ricorrere ad un potere proibito. Costretto così ad una improbabile alleanza con con il Clan del Ragno Nero, il ninja combinerà la sua anima con la kunoichi rivale Kumori per avere una possibilità di sconfiggere il Signore dei Demoni.

Kenji viene introdotto con una fase di allenamento proprio con Ryu Hayabusa.

Come da tradizione, anche Ragebound fornisce una sceneggiatura perlopiù pretestuosa per giustificare scenari colmi di azione senza andare troppo per il sottile. Abbandonate le velleità di particolari sofismi, se non altro possiamo apprezzare la semplice trama a corredo della produzione per aver puntato sulla dicotomia di protagonisti in aperto contrasto ideologico tra loro.

Al di là di questo, dove invece l’ispirazione è di elevata qualità è nello stile grafico adottato. Ragebound è infatti una accorata lettera d’amore alle origini della saga. La pixel art è ricca di dettagli, curata in ogni animazione e splendidamente tratteggiata nel suo osservare i dettami classici (anche nell’uso di una palette cromatica piena ma non eccessivamente sgargiante). Il comparto audio è praticamente perfetto con il suo mix tra rock e sonorità vintage uscite direttamente dai cabinati a cavallo tra anni ’80 e ’90. Nulla da eccepire anche sull’ottimizzazione tecnica, con una fluidità davvero solida ed encomiabile.

Se proprio dobbiamo essere scrupolosi, forse la volontà di voler strizzare tanto l’occhio al passato rende l’impatto iniziale con Ragebound un pochino ruvido. L’utilizzo di alcune geometrie e di una pixel art piuttosto severa (benché modernizzata) potrebbe rendere l’approccio iniziale un po’ freddo per alcuni giocatori. Soprattutto per quelli non così inclini all’amarcord.

Il primo boss è molto accessibile.

Piu’ veloce, piu’ letale

Dal punto di vista ludico, Ragebound è semplicemente delizioso.

Strutturalmente, ricalca la medesima struttura della serie classica. Il giocatore deve così affrontare gli stage destreggiandosi tra piattaforme e nemici, per arrivare sano e salvo al traguardo. In questo senso, The Game Kitchen riesce a sublimare le lezioni di Blasphemous e Cuphead nel DNA stesso del nuovo NINJA GAIDEN. Il risultato è un action bidimensionale frenetico e veloce, in cui la rapidità di pensiero va di pari passo con l’abilità manuale. Tutto, dal posizionamento degli avversari alla distanza delle piattaforme, è chirurgicamente posizionato per permettere un’unica coreografica sequenza di morte grazie alle abilità del protagonista.

Calcolare la giusta sequenza di attacchi per completare rapidamente un livello è molto gratificante.

In Rageboung infatti i vostri attacchi sono essenzialmente letali per la gran parte dei nemici comuni, che periscono istantaneamente con un singolo colpo. Alcuni avversari invece richiedono attacchi caricati oppure sfruttare un potenziamento temporaneo rilasciato da taluni avversari sapientamente distribuiti lungo il percorso. Se si unisce la giusta sequenza di uccisioni, è possibile attraversare ogni livello con un’unica elegante danza letale, innalzando il contatore di combo ed aspirando ai punteggi più elevati. In tutto questo, persino il salto diventa un’arma difensiva, grazie ad un colpo “a ghigiolittina” che ricorda moltissimo il concept del parry volante del già citato capolavoro di Studio MDHR.

Al di là delle abilità di Kenji, ci sono anche quelle di Kumori a completare il parco di possibilità nelle mani del giocatore. Ecco dunque la possibilità di usare kunai da lancio ma soprattutto un potente attacco a tutto schermo, accessibile una volta messi a segno il numero sufficiente di attacchi caricati.

Le abilità di Kumori potrebbero salvarvi la pelle in molte circostanze.

Danza mortale

NINJA GAIDEN: Ragebound è un gioco molto onesto e diretto nelle sue intenzioni.

Tutti gli amanti degli action ci vedranno un degno prodotto in grado di testare le abilità individuali. Come da tradizione infatti la difficoltà non è esattamente accomodante soprattutto ai gradi più elevati. Soprattutto se si punta a completare i livelli raccogliendo tutti i collezionabili ottenendo altresì il massimo punteggio. Il ritmo è sempre serrato ed incalzante, per l’intera durata dell’avventura che oscilla tra le sei e le otto ore. Longevità che si incrementa proprio nell’inseguimento del 100%.

Un po’ di riciclo può rendere meno fresca l’esperienza a lungo andare.

Al tempo stesso, ci siamo resi conto che Ragebound è forse meno attraente per il grande pubblico rispetto a NINJA GAIDEN 2 Black o al prossimo NINJA GAIDEN 4. Non tanto per un discorso di bidimensionalità, ma per taluni aspetti che potrebbero risultare poco intriganti.

Anzitutto, la longevità è un aspetto potenzialmente problematico. La durata stimata ci è sembrata in linea con il tipo di produzione. Tuttavia un giocatore che non punta al completismo potrebbe raggiungere i titoli di coda in una manciata di ore. Anche perché la difficoltà, sebbene sostenuta per chi punta al massimo, si riduce drasticamente per tutti gli altri. Soprattutto grazie a numerosi accorgimenti per rendere meno frustrante il try again.

Se dunque è giocoforza che per qualcuno possa mancare il necessario mordente per restare a giocare dopo il the end, l’avventura stessa mostra il fianco a qualche flessione nella parte finale. Tendono infatti a scemare le sorprese e le novità, lasciando subentrare qualche riciclo di troppo in situazioni ed avversari. Un classico degli action tradizionali, ma che al pubblico odierno potrebbe causare qualche borbottio.

La difficoltà è elevata se si vuole completare tutto, mentre per raggiungere l’epilogo non è richiesta moltissima fatica.

Commento finale

NINJA GAIDEN: Ragebound è l’ennesimo successo per gli autori di Blasphemous. The Game Kitchen e l’etichetta Dotemu stringono un’allenza fatale dando vita ad uno spin-off della leggendaria saga action, attingendo dalla sua veste più classica ed arricchendola con spunti moderni, frenetici ed entusiasmanti. Un’esperienza orgogliosamente arcade che richiede, in ossequio alla tradizione, una certa abilità manuale per poterne godere di ogni sfumatura ludica. Una longevità non proprio esaltante ed alcune scelte di design potrebbero non incontrare i favori di tutta l’utenza, ma per gli amanti degli action non ci sono dubbi. Anche senza Ryu Hayabusa, questo ninja sa essere letale.

METAL EDEN, il nuovo trailer conferma la data di uscita

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Reikon Games e Deep Silver hanno annunciato ufficialmente che METAL EDEN, il nuovo FPS sci-fi adrenalinico dai creatori di RUINER, uscirà il 2 Settembre per PC, PlayStation 5 ed Xbox Series.

Con l’occasione, è stato condiviso il nuovissimo trailer della storia che approfondisce il passato inquietante del personaggio centrale del gioco, ASKA. Ve lo proponiamo di seguito.

Entra nel cuore di METAL EDEN

È ora di addentrarsi nel mondo misterioso e suggestivo di METAL EDEN. È un invito a intraprendere un viaggio coinvolgente nel cuore del pianeta Moebius, dove i resti dell’umanità sono intrappolati in nuclei in decomposizione e ASKA potrebbe essere la chiave per la loro sopravvivenza.

Il suo passato nascosto inizia a svelarsi mentre affronta la devastante eredità della Bomba dell’Erosione e la sua stessa trasformazione da essere umano ad arma.

METAL EDEN è un FPS sci-fi adrenalinico che esplora un mondo in cui la coscienza dell’umanità ha trasceso la carne, risiedendo ora all’interno dei robot.

Con 8 missioni uniche e un universo che abbraccia la dimensione cibernetica della vita, il gioco trasporta i giocatori in un mondo artificiale, dove potranno immergersi in una guerra fantascientifica, controllare una potente iper unità  e svelare i misteri di un paradiso perduto.

Turtle Beach, ecco le nuove periferiche da corsa progettate per Xbox e PC

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Turtle Beach Corporation ha presentato oggi una nuova espansione per la propria lineup di periferiche, con tre nuovi accessori rivolti agli appassionati dei giochi di guida.

Nel dettaglio, l’azienda californiana ha mostrato due nuovi accessori per la simulazione VelocityOne Race – il Turtle Beach VelocityOne Race KD3 wheel and pedals system e Turtle Beach VelocityOne F-RX formula wheel – nonché il nuovo Turtle Beach Racer wireless racing wheel.

Di seguito vi riportiamo il comunicato stampa della compagnia.

Turtle Beach Corporation, azienda leader nella produzione di accessori per il gaming, ha presentato una significativa espansione della sua linea di accessori per giochi di simulazione e di corsa. Il nuovo set comprende due nuovi accessori per la simulazione VelocityOne Race – il Turtle Beach VelocityOne Race KD3 wheel and pedals system e Turtle Beach VelocityOne F-RX formula wheel – per i piloti di simulazione hardcore su Xbox e Windows. Inoltre, il nuovo Turtle Beach Racer wireless racing wheel è destinato agli appassionati di giochi di corse occasionali su Xbox e Windows e può essere utilizzato per la maggior parte dei giochi di corse o di guida. Queste nuove periferiche da corsa Turtle Beach rafforzano l’impegno del brand nell’offrire esperienze di gioco di alto livello ai giocatori di corse di tutto il mondo, dai piloti occasionali agli agonisti più esperti.

“I nostri due nuovi accessori per la simulazione VelocityOne Race, il sistema KD3 e il volante F-RX, portano avanti l’eredità del nostro pluripremiato brand di simulazione di gioco con i loro design unici e intuitivi per livelli di controllo coinvolgenti”, ha dichiarato Cris Keirn, CEO di Turtle Beach Corporation.  “La praticità e la flessibilità del nostro nuovo volante wireless Racer porta le sessioni di gioco più occasionali a un livello superiore come alternativa ai controller”.

Turtle Beach VelocityOne Race KD3

Il primo a scendere in pista è il sistema di volante e pedaliera Turtle Beach VelocityOne Race KD3, che offre il brivido delle corse simulate su Xbox e Windows con un motore a trazione diretta K: Drive che offre un feedback di forza di 3,2 Nm con una latenza bassissima e fino a 2.160° di rotazione. I paddle magnetici offrono cambi precisi e affidabili, mentre il Race Management Display consente ai piloti di personalizzare i profili all’istante. I pedali in alluminio regolabili e il design modulare si adattano a qualsiasi configurazione, mentre l’applicazione VelocityOne Tuner semplifica la personalizzazione. Costruito per garantire realismo e prestazioni, VelocityOne Race KD3 è un sistema di force feedback avanzato per i corridori più seri. Il VelocityOne Race KD3 è disponibile per il pre-ordine da oggi su turtlebeach.com e presso i rivenditori partecipanti a livello globale al prezzo consigliato di /€349.99.  Il sistema di ruote e pedali da corsa Turtle Beach VelocityOne Race KD3 sarà lanciato martedì 9 settembre 2025.

Turtle Beach VelocityOne F-RX

Il nuovo volante formula Turtle Beach VelocityOne F-RX permette ai fan più accaniti di guidare il loro percorso stradale preferito con precisione e stile da gara. I dieci interruttori meccanici con retroilluminazione RGB e i cinque quadranti rotanti del volante F-RX consentono di accedere rapidamente alle funzioni più importanti per ottenere prestazioni superiori. Il cambio di marcia è rapido e preciso grazie ai due comandi magnetici, alle due palette della frizione e al cruscotto a LED dedicato al numero di giri, per garantire che ogni cambio sia temporizzato al meglio. Il design in alluminio a rilascio rapido e i materiali di qualità superiore da competizione conferiscono all’F-RX una sensazione coinvolgente e realistica che si adatta perfettamente agli assi K: Drive dei sistemi VelocityOne Race e VelocityOne Race KD3. Il volante VelocityOne F-RX sarà in vendita dal 9 settembre 2025 ed è disponibile per il pre-ordine da oggi sul sito turtlebeach.com e presso retailer selezionati in tutto il mondo al prezzo consigliato di €199.99 . Il kit originale di ruote e pedali Turtle Beach VelocityOne Race, con il suo motore a feedback di forza K:Drive da 7,2 Nm a trasmissione diretta e il sistema frenante Dynamic Brake Tek a celle di carico, è disponibile presso Turtle Beach e retailer selezionati in tutto il mondo al prezzo consigliato di $649.99 dollari.

Turtle Beach Racer

Infine, il volante wireless Turtle Beach Racer consente agli aspiranti piloti che vogliono migliorare i loro giri di godersi la libertà delle corse grazie a una connessione wireless a bassa latenza a 2,4 GHz con una portata fino a 30 metri e una durata della batteria fino a 30 ore. Il volante Turtle Beach Racer è progettato per Xbox e compatibile con Windows, e il suo design unico offre la comodità di passare facilmente dall’uso su una scrivania o un tavolo, grazie al supporto antiscivolo e regolabile incluso o ai morsetti da tavolo integrati, al divano. Progettato per dare maggiore realismo agli amati titoli di corse e ai giochi basati sulla guida, il volante wireless Turtle Beach Racer dispone anche della modalità controller, che consente di utilizzarlo come volante nei giochi di guida che non supportano le ruote da corsa, come Rocket Racing. Turtle Beach Racer è disponibile per il pre-ordine da oggi su turtlebeach.com e presso retailer selezionati a livello globale al prezzo consigliato di €149.99.  Il volante wireless Turtle Beach Racer per Xbox e Windows sarà lanciato martedì 9 settembre 2025.

Hell Is Us, la demo sta per arrivare su PS5 ed Xbox Series

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Il publisher Nacon ed il team di sviluppo Rogue Factor hanno annunciato che il prossimo 12 Agosto verrà rilasciata una demo gratuita su PlayStation 5 ed Xbox Series per Hell Is Us.

L’action RPG aveva ricevuto in precedenza una demo giocabile su PC, in un ristretto arco temporale dal 2 al 24 Giugno scorso.

Vi ricordiamo che l’intrigante Hell Is Us farà il suo esordio su PlayStation 5, Xbox Series e PC via Steam il prossimo 4 Settembre.

Kirby e la terra perduta – Nintendo Switch 2 Edition + Il mondo astrale si mostra nel trailer panoramico

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Nintendo ha condiviso il trailer panoramico per Kirby e la terra perduta – Nintendo Switch 2 Edition + Il mondo astrale, mostrando le migliorie ed i contenuti inediti del titolo per la nuova console.

Il filmato, di oltre cinque minuti, mostra principalmente quello che il pubblico potrà aspettarsi dall’espansione Il mondo astrale, oltre alle implementazioni tecniche di Kirby e la terra perduta su Nintendo Switch 2.

Kirby e la terra perduta – Nintendo Switch 2 Edition + Il mondo astrale sarà disponibile in esclusiva per Switch 2 dal prossimo 28 Agosto.

Unisciti a Kirby e ai suoi adorabili amici in questa versione migliorata dell’avventura platform 3D originale Kirby e la terra perduta. Questo nuovo pacchetto di aggiornamento è esclusivo per Nintendo Switch 2 e include una storia completamente nuova che può essere giocata in modalità giocatore singolo o in modalità cooperativa locale, prestazioni migliorate e molto altro ancora:

  • Una nuova storia – Un enorme meteorite si è schiantato sulla Forgotten Land e un male imminente sta per essere scatenato. Per sigillarlo, Kirby deve avventurarsi e raccogliere gli Starries, frammenti di stelle sparsi per la terra, mentre esplora nuovi luoghi e affronta una serie di nuove sfide. Completa Natural Plains, la prima area della storia originale, per accedere al nuovo contenuto della storia Star-Crossed World e ai suoi Starry Stages.
  • Nuovi livelli astrali – L’impatto della meteora ha cambiato l’aspetto della Terra Perduta e luoghi un tempo familiari sono stati trasformati. Scopri nuovi percorsi ed esplora aree che prima erano inaccessibili, come i tetti degli edifici e persino il fondo dell’oceano. Salva gli Starries in ogni livello per passare a quello successivo. Ma fai attenzione: gli effetti della meteora hanno reso il Beast Pack più potente e alcuni nuovi nemici cercheranno di rallentarti!
  • Tre nuove modalità Mouthful: raggiungi piattaforme elevate con High Jump e colpisci nemici e oggetti con Spring Mouth. Aggrappati alle pareti e rotola verticalmente con Gear Mouth. Scivola lungo i pendii, salta per raggiungere oggetti in aria e ruota per attaccare i nemici con Sign Mouth.
  • Nuove attività: raccogli le monete stellate in ogni livello e spendile per acquistare nuove figure dall’astronomo Waddle Dee. Puoi anche recarti al Colosseo e mettere alla prova il tuo coraggio in una sfida boss extra difficile, The Ultimate Cup Z EX.
  • Miglioramenti di Nintendo Switch 2 – Goditi una grafica di alta qualità e frame rate più veloci sia nel gioco originale che nell’espansione Il mondo astrale grazie alle funzionalità migliorate di Nintendo Switch 2.
  • Hai già vissuto l’avvincente viaggio di Kirby su Nintendo Switch? I giocatori di Nintendo Switch 2 che possiedono il gioco originale possono acquistare il pacchetto di aggiornamento per accedere alle nuove funzionalità e ai miglioramenti della Nintendo Switch 2 Edition. Fai un respiro profondo: è ora di prepararsi per una nuova avventura!

Nintendo Indie World, ecco data ed ora dell’evento dedicato alla scena indipendente

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Nintendo ha annunciato a sorpresa che il prossimo Indie World verrà trasmesso il 7 Agosto alle ore 15:00 nostrane.

L’evento in streaming avrà una durata approssimativa di quindici minuti e permetterà di dare uno sguardo ad annunci ed aggiornamenti sui titoli indipendenti in arrivo per Switch e Switch 2.

Le aspettative maggiori del pubblico, come di consueto, puntano verso i nomi più rilevanti del panorama indie tra cui Hollow Knight Silksong ed Hades II ma non va tralasciato lo spazio per nuove ed intriganti sorprese. Al di là della presenza di questi due pesi massimi, qualcosa ci dice che i tempi sono maturi per entrambi e che li vedremo presto disponibili.

L’evento sarà visibile tramite YouTube (America, Europa e Giappone) e Twitch.

Turtle Beach e il suo brand di esports Victrix annunciano il Turtle Beach Victrix Pro BFG Reloaded Wireless Modular Controller

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Turtle Beach e il suo brand di esports Victrix, hanno annunciato il nuovo Turtle Beach Victrix Pro BFG Reloaded Wireless Modular Controller. Il nuovo controller Victrix Pro BFG Reloaded, successore dell’originale Victrix Pro BFG, già molto apprezzato e utilizzato dai giocatori di esports competitivi e dalla community dei giochi di combattimento (FGC) di tutto il mondo, include ora un modulo Fightpad riconfigurato e ottimizzato dal punto di vista ergonomico per consentire ai giocatori di appoggiare il polso sull’impugnatura del controller, mettendo i pulsanti dei tasti a portata di mano, ed è dotato di thumbstick e trigger Hall Effect, due degli aggiornamenti più richiesti dagli appassionati.

La versione progettata per Xbox del controller Turtle Beach Victrix Pro BFG Reloaded è compatibile con Xbox Series X|S, Xbox One e Windows; mentre la versione con licenza ufficiale PlayStation® è compatibile con le console PS5 e PS4 e Windows. Entrambe le versioni sono disponibili nei colori nero o bianco e sono acquistabili da oggi presso retailer selezionati al prezzo di €199.99. Dopo il debutto del Victrix Pro BFG Reloaded negli Stati Uniti all’EVO Vegas, il controller è disponibile per il preordine e sarà lanciato su www.turtlebeach.com e presso retailer selezionati in Nord America il 28 settembre 2025.

“Non vedevamo l’ora di far debuttare il nuovo controller Victrix Pro BFG Reloaded qui all’EVO di Las Vegas tra alcuni dei nostri giocatori competitivi e fan più accaniti, dando loro l’opportunità di averlo in anteprima”, ha dichiarato Trevor Lehr, Director, Victrix Product Management, Turtle Beach. “Abbiamo preso appunti dettagliati dalla community su ciò che vorrebbero vedere in un futuro controller BFG e quando i giocatori metteranno le mani sul nuovo modello Reloaded, sono sicuro che concorderanno sul fatto che il marchio Victrix ha ancora una volta fornito il controller più personalizzabile e affidabile in termini di prestazioni”.

Il controller Turtle Beach Victrix Pro BFG Reloaded è la nuova evoluzione del pluripremiato controller wireless modulare Pro BFG premium, costruito per i giocatori d’élite che richiedono precisione, personalizzazione e versatilità.

Progettato con un layout modulare, il controller Victrix Pro BFG Reloaded si adatta a qualsiasi stile di gioco, sia che si tratti di giochi di combattimento, sparatutto in prima persona o RPG ricchi di azione. Il cuore del controller è costituito da moduli personalizzabili con tecnologia Hall-Effect integrata, che garantiscono una precisione senza derive e un’accuratezza di input costante e affidabile. Con tre moduli e 11 componenti intercambiabili, tra cui vari thumbstick (due standard, uno a cupola e uno da cecchino) e una selezione di D-pad e gate, i giocatori possono personalizzare il controller per ottenere comfort e prestazioni ottimali..

I quattro tasti dorsali ad azione rapida mappabili consentono di ottenere tempi di risposta più rapidi e un controllo migliore. Il brevetto Hall-Effect Clutch Trigger a 5 stop con modalità Hair-Trigger offre una sensibilità regolabile, ideale per i giocatori di FPS che necessitano di reazioni fulminee. Sulle console Xbox, è possibile sperimentare il coinvolgente suono surround Dolby Atmos con un abbonamento gratuito a vita, mentre i giocatori su PS5 possono collegare una cuffia compatibile tramite la porta audio da 3,5 mm del controller per sperimentare l’audio 3D nei giochi supportati. Per il FGC, il modulo Fightpad a 6 pulsanti ottimizzato ergonomicamente con microinterruttori Kailh offre una precisione a livello di torneo, aiutando i giocatori a eseguire combo impeccabili con facilità. Indipendentemente dal genere, il controller Turtle Beach Victrix Pro BFG Reloaded è costruito per migliorare le prestazioni.

Oltre al brivido della competizione, il comfort e la praticità sono fondamentali. I giocatori possono facilmente rimappare i pulsanti, ottimizzare i grilletti, regolare le zone morte e altro ancora utilizzando l’applicazione gratuita Victrix Control Hub, disponibile per console Xbox e Windows. Le impugnature rinforzate e strutturate e il design ergonomico del controller assicurano il massimo comfort durante le sessioni di gioco prolungate. Grazie alla batteria ricaricabile integrata, i giocatori potranno godere di un’autonomia di gioco fino a 20 ore per carica e sperimentare un gioco wireless a bassa latenza con una portata fino a 30 metri. In alternativa, i giocatori possono utilizzare il cavo USB-C intrecciato da 3 metri ad alta velocità per ottenere prestazioni cablate solide nei tornei. Nella versione con licenza ufficiale per PlayStation del controller, l’interruttore della modalità multipiattaforma consente di passare facilmente da una modalità di gioco PS5, PS4 o PC all’altra.

Grazie alla personalizzazione di livello professionale e alla qualità costruttiva superiore, il Turtle Beach Victrix Pro BFG Reloaded è il controller definitivo per i giocatori che rifiutano di accontentarsi. Dominate la concorrenza con un controller costruito per i campioni. La vittoria è al di sopra di tutto!

Per ulteriori informazioni sugli ultimi prodotti e accessori Turtle Beach, visitaTE www.turtlebeach.com

Recensione Super Mario Party Jamboree – Nintendo Switch 2 Edition + Jamboree TV, la festa continua

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A neanche due mesi effettivi dal lancio di Switch 2, la line up della nuova console Nintendo sta progressivamente prendendo forma e si trova adesso a poter contare anche sulla versione riveduta e corretta di Super Mario Party Jamboree, arricchita dall’appendice Jamboree TV. Si tratta di un incedere costante e piuttosto convincente, da parte dell’azienda giapponese. Tra le derapate di Mario Kart World e la frenesia distruttiva di Donkey Kong Bananza, il pubblico si sta destreggiando infatti non solo con nuove produzioni ma anche con intriganti aggiornamenti di alcune delle produzioni più significative dell’era Switch. Se al lancio abbiamo potuto mettere le mani sui miglioramenti apportati a Breath of the Wild e Tears of the Kingdom, stavolta è il turno dell’ultima incarnazione dello storico franchise Nintendo.

In questo senso, avevamo ritenuto Jamboreeil party game definitivo per Switch“, ricco di “un’offerta contenutistica incredibilmente corposa, merito di centinaia di minigiochi e di una marea di modalità diverse in grado di rivolgersi tanto ai giocatori solitari quanto agli amanti delle esperienze multiplayer“. A distanza tuttavia di una manciata di mesi dalla release originaria, ci siamo chiesti se valga la pena tornare a cavalcarne l’esuberante gameplay. La risposta è stata tutt’altro che scontata.

Super Mario Party Jamboree – Nintendo Switch 2 Edition + Jamboree TV è disponibile dal 24 Luglio per Nintendo Switch 2.


Versione testata: Nintendo Switch 2


Minigiochi a profusione

Lo zoccolo duro dell’offerta è, per forza di cose, quello che abbiamo già apprezzato pochi mesi fa con Super Mario Party Jamboree.

Da questo punto di vista, non c’è molto da aggiungere a quanto già vi avevamo raccontato con la nostra recensione. Si tratta del titolo più ricco nella storia del franchise con oltre 110 minigiochi (divisi tra classici del passato e nuove proposte), 22 personaggi giocabili (curiosamente manca il nuovo design di Donkey Kong), 7 tabelloni da affrontare, nuove modalità di gioco pensate per i comandi di movimento tra cui competizioni dedicate all’online e tanto tanto altro. La Nintendo Switch 2 Edition non fa che riprendere tutto quello che già era presente e ci aggiunge anche due ulteriori modalità. Da un lato una competizione a squadre, dall’altro una modalità rapida strutturata in cinque turni rapidissimi. Entrambe giocabili anche online, entrambe davvero piacevoli e capaci di arricchire un’offerta già enciclopedica.

Pronti allo spettacolo di Bowser?

Se Jamboree si conferma ancor di più ciclopico, d’altro canto siamo rimasti un pochino interdetti dal trattamento a lui riservato sul piano tecnico. Chiariamoci: rispetto alla versione Switch, il titolo è stato tirato a lucido soprattutto sul piano del framerate, che adesso si presenta molto più stabile . Anche la risoluzione ne esce migliorata, con una resa più nitida rispetto a quella apprezzata qualche mese fa.

Tuttavia, nel paragone con Jamboree TV si nota fin troppo uno stacco visivo. Posto che ovviamente la nuova appendice è nata per sfruttare con più coesione le caratteristiche di Switch 2, forse si poteva fare qualcosa di più nel migliorare Jamboree soprattutto sul piano della brillantezza generale. Si tratta di una pignoleria eh, sia chiaro. Però dopo il bel lavoro apprezzato con The Legend of Zelda, ci sarebbe piaciuto assistere a qualcosa di più.

Jamboree Express è molto figo.

Guarda mamma, sono in TV

Jamboree TV è la vera novità della nuova incarnazione del party game per Switch 2.

L’espansione propone una serie inedita di nuove modalità e minigiochi, contenute in una sorta di grande show televisivo. Il minimo comune multiplo dell’esperienza è l’utilizzo delle feature della nuova console Nintendo. Jamboree TV infatti sfrutta non solo la modalità mouse ed il microfono per proporre sfide interessanti ed originali, ma anche la telecamera stessa.

Collegando infatti una periferica compatibile, le riprese dei giocatori vengono trasportate di peso all’interno di taluni minigiochi diventando protagonisti diretti delle sfide. Benché opzionale, si tratta di una caratteristica a nostro avviso fondamentale nell’ottica del concept alla base di Jamboree TV. Essa punta infatti ad un coinvolgimento molto più naturale e spontaneo, facendo leva su una delle feature più pubblicizzate nell’orizzonte multigiocatore di Nintendo Switch 2 (assieme a GameShare e GameChat, parimenti supportate).

Alcuni eventi sono un bello showcase per le peculiarità tecniche di Switch 2.

Jamboree TV non è tuttavia solo telecamera. L’espansione include infatti circa venti sfide che sfruttano tutte le peculiarità di mouse, microfono e sensori di movimento, per un’esperienza ancora più fresca rispetto al prodotto originario strutturata in differenti tipologie di “spettacolo”.

Il Bowser Show ad esempio è, nella sostanza, un music game i cui tutto ruota attorno all’uso del microfono dei joy-con (o della telecamera) mentre i giocatori dovranno affrontare chiassosissime sfide. Particolarmente spettacolare è poi Jamboree Express, una sorta di rievocazione dei railgun shooter ambientato nel contesto di cinque diverse montagne russe.

Ovviamente più giocatori ci sono, maggiore è il divertimento.

Un party per tutti?

Insomma, una cosa è chiara. Super Mario Party Jamboree – Nintendo Switch 2 Edition + Jamboree TV è un’esperienza quintessenziale. Soprattutto per tutti coloro che bramano un party game enorme e divertente. Al tempo stesso occorre fare una riflessione aggiuntiva per capire a quale pubblico è effettivamente diretto il titolo.

Per tutti coloro che non hanno giocato a Jamboree sulla prima Switch, il discorso è molto semplice. Questa è indiscutibilmente la migliore versione per avvicinarsi al party game Nintendo, nella sua forma tecnicamente più avanzata e contenutisticamente più completa. Se già Jamboree era un pacchetto graziato da una vertiginosa mole di contenuti di qualità, la Switch 2 Edition è ancor più ricca ed ulteriormente impreziosita da quella chicca di Jamboree TV. Proprio quest’ultimo può poi essere un valore aggiunto di non poco conto, se si vuole avere un’occasione di testare le inedite funzionalità tecnologiche della nuova console Nintendo.

Le sfide in cui si usano le interazioni vocali finiscono per essere un caos esilarante.

Per coloro che invece hanno già giocato abbondantemente Jamboree, la questione si fa più articolata. Posto che le aggiunte al titolo Switch non sono così fondamentali, tutta la partita finisce per giocarsi sulle valutazioni attorno a Jamboree TV. Un’appendice gustosa e sfiziosa, ma che ha il sapore di un piccolo dessert e non di una portata principale. Basta la sua proposta per giustificare l’upgrade (o addirittura l’acquisto dell’edizione fisica integrale)? Si tratta di una risposta estremamente soggettiva, che dipende molto dalla curiosità individuale e dalla volontà di tastare con mano alcune delle possibilità offerte dalle funzioni mouse e microfono di Switch 2. Un ulteriore elemento da dover tenere a mente è altresì la necessità di una telecamera compatibile per apprezzare tutte le sfumature di Jamboree TV. Non è indispensabile, ma è un valore aggiunto. Forse poteva essere saggio pensare ad un’edizione fisica in bundle con una periferica adatta, ad un costo allettante? Probabilmente si, a nostro avviso.

L’uso della telecamera è un valore aggiunto ma forse un bundle era la scelta giusta.

Commento finale

Com’era lecito attendersi, Super Mario Party Jamboree – Nintendo Switch 2 Edition + Jamboree TV è l’edizione perfetta per godersi quello che è il miglior party game dello storico franchise. Oltre ad offrire una versione migliorata del titolo originario, l’inclusione di Jamboree TV ha permesso agli sviluppatori di focalizzarsi su tutta una serie di nuovi minigiochi in grado di mettere in mostra le specificità tecnologiche di Switch 2. Proprio su questo aspetto trovano spazio tutte le valutazioni del caso: il nuovo format televisivo è piuttosto contenuto ed oltretutto può essere goduto appieno solo a patto di dotarsi di una telecamera, per ottenere l’esperienza più completa e rinfrescante. Al netto delle incontrovertibili qualità di Jamboree, si tratta ad ogni modo di un titolo fondamentale per ridere e divertirsi in compagnia di amici e parenti. Tuttavia chi lo ha già giocato e non scalpita per le aggiunte di questa versione, potrebbe non essere granché intrigato dalla prospettiva di effettuare l’upgrade.

FUT 26: tutte le novità per la modalità più competitiva di EA Sports FC

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Con FUT 26, EA Sports ridefinisce ancora una volta la sua modalità più popolare, puntando tutto su un’esperienza competitiva più varia, profonda e bilanciata in FC 26. Tornei a eliminazione diretta, nuovi sistemi di progressione per Rivals e Champions, un gameplay su misura e la possibilità di evolvere più volte lo stesso giocatore: la nuova edizione di Ultimate Team sembra rispondere punto per punto alle richieste della community.

Tornei live, Gauntlets e Linked Events: la nuova struttura competitiva

Il cuore pulsante di FUT 26 è il ritorno dei tornei a eliminazione diretta, ora racchiusi all’interno della sezione Live Events. Ogni torneo può durare fino a quattro turni e introdurre regole personalizzate: si può passare il turno segnando due gol per primi, oppure costruire squadre limitate a un solo campionato o composte da soli giocatori bronzo. Lo scopo? Spingere i giocatori a sperimentare e uscire dai soliti schemi di meta, ampliando la rosa e variando lo stile di gioco.

Un torneo non va necessariamente completato in una sola sessione: si può riprendere in qualsiasi momento, fino alla scadenza. Ogni turno vede sfidarsi giocatori che si trovano allo stesso punto del tabellone, rendendo la progressione più equa, e anche dopo una vittoria è possibile ricominciare da capo per puntare a nuovi premi.

In parallelo debuttano i Gauntlets, una serie di cinque partite da affrontare con una squadra diversa ogni volta. Qui non serve vincerle tutte: il premio finale viene calcolato in base al bilancio vittorie/sconfitte, offrendo una sfida alternativa e meno stressante.

Infine, ecco i Linked Events, pensati per i giocatori più attivi. Sono vere e proprie “finali di stagione”, accessibili solo dopo aver completato specifici requisiti in altre modalità: ad esempio 20 partite in Rivals, 10 in Champions e ben 70.000 punti Rush. Una sfida per pochi, ma con ricompense di alto livello.

Rivals e Champions si rinnovano: più giustizia, meno frustrazione

La volontà di rendere FUT più meritocratico passa anche dalla rivisitazione completa di Division Rivals e FUT Champions. In Rivals arrivano le cosiddette “taglie”, piccoli obiettivi dinamici che assegnano punti extra durante la partita, anche in caso di sconfitta. Segnare per primi, chiudere con la porta inviolata o fare l’ultimo gol sono tutti obiettivi che permettono di rendere ogni match rilevante, anche quando il risultato è compromesso.

Inoltre, sono stati introdotti bonus per le vittorie consecutive: chi entra in striscia positiva vedrà raddoppiati i punti, ma con la consapevolezza che anche l’avversario lo sa, aumentando la pressione psicologica. E se dopo una serie di successi si finisce in una divisione troppo alta? Nessun problema: si potrà forzare la retrocessione dopo una lunga serie di sconfitte, per tornare a un livello più adatto al proprio gameplay.

Anche FUT Champions cambia volto. Spariscono i playoff: ora basterà raggiungere la Divisione 5 o superiore in Rivals per qualificarsi direttamente alla Weekend League. Per chi è sotto quel livello debutta FUT Challengers, una versione più accessibile e meno stressante, pensata per chi vuole vivere l’esperienza competitiva con meno pressione.

Un gameplay su misura per la competizione

In FUT 26, il gameplay non è più lo stesso per tutte le modalità. A differenza della Carriera, qui EA ha sviluppato un’esperienza pensata specificamente per il competitivo, con animazioni più precise, risposte ai comandi più immediate e dribbling più precisi, soprattutto nelle situazioni ad alta intensità. I portieri reagiranno in modo più realistico, con meno deviazioni casuali e movimenti più prevedibili. Cambia anche la telecamera, ora più funzionale al controllo degli spazi e alla lettura tattica. È un dettaglio che può fare davvero la differenza ai livelli alti, dando ai giocatori esperti strumenti più chiari per dominare l’azione.

Evoluzioni ripetibili, nuove penalità e più controllo

A grande richiesta, EA introduce le evoluzioni ripetibili: ora si potrà evolvere più volte uno stesso giocatore, mantenendo le personalizzazioni estetiche applicate in precedenza. E non solo: anche i portieri entreranno finalmente a far parte del sistema evolutivo, aprendo nuove strade per la costruzione della propria squadra.

Sul fronte Fair Play, invece, viene introdotta una nuova gestione delle disconnessioni. Se un giocatore abbandona la partita dopo aver subito un cartellino rosso, un rigore o nel secondo tempo, la vittoria andrà automaticamente all’avversario, anche in caso di pareggio. E chi abbandona frequentemente le partite in Rush verrà penalizzato con un timeout nel matchmaking, la cui durata aumenterà progressivamente.

Con queste modifiche, FUT 26 si presenta come la versione più completa, flessibile e consapevole di Ultimate Team. Un equilibrio tra accessibilità e sfida, pensato per includere più giocatori ma senza perdere l’anima competitiva che ha reso questa modalità una delle più amate e giocate del panorama videoludico. La stagione è pronta a iniziare: la palla, ora, passa a noi.

Recensione Death Relives, l’horror azteco che inquieta ma non convince del tutto

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Death Relives – pubblicato il 26 luglio 2025 su PC (tramite Steam), PlayStation 4, PlayStation 5 e Xbox Series X|S – è il primo titolo del piccolo team di sviluppo turco Nyctophile Studios. Il gioco propone un survival horror in prima persona basato sulla mitologia azteca, incentrato sul dio Xipe Totec (“Nostro Signore lo Scorticato”), dio della morte e della rinascita.


Versione testata: PlayStation 5


Trama e ambientazione

Nei panni di Adrián, un adolescente che indaga sulla misteriosa scomparsa della madre, il giocatore viene trascinato in una dimensione parallela dominata da antichi rituali e sangue sacrificale. Il setting principale è una villa infestata, dove si celano segreti molto più profondi legati alla cultura azteca. La narrazione si dipana in una progressione lineare che mescola flashback storici – persino sulla nave di Cortés – e collezionabili legati alla mitologia. Il ritmo narrativo fatica a decollare nelle prime ore: gran parte dell’esperienza viene percepita come una serie di vignette horror isolate, con la trama che accelera solo verso il finale.

Sentitelo sul collo ad ogni passo che fate. Dovete rimanere nascosti e scappare da esso mentre risolvete enigmi lungo la strada. Non avete superpoteri, solo equipaggiamento limitato.

Gameplay e meccaniche

Il cuore del gameplay è il survival stealth, in stile Amnesia o Alien: Isolation, ma senza possibilità di scontro diretto efficace. Non si possiedono superpoteri, ma solo strumenti antichi. La divinità che vi insegue, è inarrestabile e invulnerabile: non può essere uccisa; è possibile soltanto rallentarla o evitarla (ove possibile). Questa scelta impone un ritmo di gioco lento, basato sull’esplorazione cauta, caratterizzata altresì da enigmi ambientali e da un sistema di combattimento ritualistico, l’osservazione dei pattern del nemico e l’utilizzo dei nascondigli sparsi per l’ambiente di gioco (armadi, tavoli, finte pareti). Tuttavia, l’intelligenza artificiale del dio non è particolarmente raffinata: capita che il nemico si incastri, giri a vuoto o si teletrasporti in modo innaturale, spezzando la tensione e la coerenza del mondo di gioco. Un elemento distintivo è il God Seed, un bracciale vegetale vivente (anch’esso legato alla mitologia azteca) che funge da radar organico: indica sia la posizione del dio e sia quella del giocatore, sottraendo però vitalità ad entrambe le entità. Eliminare gli spiriti vaganti (che rappresentano le anime delle vittime precedenti) per raccogliere sangue ed estendere la vita del Seed diventa essenziale. Permette altresì di usare poteri rituali come proiezioni per distrarre il nemico o lanci rituali per allontanarlo temporaneamente. Questa meccanica crea una tensione costante tra esplorazione e rischio, ma può anche diventare ripetitiva: combattere e dissipare spiriti per raccogliere sangue si rivela monotono, con un pattern praticamente sempre identico. Per quanto riguarda invece gli enigmi ambientali, questi sono ispirati a simbolismi aztechi: Combinazioni basate su glifi e simboli religiosi; puzzle meccanici legati a statue, altari o rituali; codici nascosti in documenti, murales o QR code che interagiscono anche con la companion app. Gli enigmi sono integrati abbastanza bene nell’ambiente, ma talvolta sono caratterizzati da scarsa chiarezza o interfaccia poco reattiva, rendendoli più frustranti che appaganti in certi momenti.

Il gioco non offre un vero game over, ma ogni morte porta a visioni e flashback narrativi: il protagonista vive scene tratte dal passato del dio o da antichi sacrifici umani. Ogni decesso non è quindi solo punizione, ma parte dell’esperienza narrativa, con oltre 15 animazioni di morte differenti, spesso violente e disturbanti. Questo approccio lo abbiamo particolarmente apprezzato in termini di coerenza tematica ma – se si muore troppo spesso – potrebbe risultare tedioso e ripetitivo. Le ambientazioni – invece – sono strutturate in modo semi-lineare. Non c’è un open world, ma diverse sezioni interconnesse in cui il ritorno a vecchie aree è spesso necessario.
Tuttavia, il level design non è sempre leggibile: mancano mappe chiare, i punti di riferimento sono pochi, e l’atmosfera visiva (spesso oscura e uniforme) rende difficile orientarsi. La durata è di circa 6-8 ore, con possibilità di estendere la longevità collezionando tutti gli oggetti e completando gli archivi narrativi. Non ci sono skill tree né vere evoluzioni del personaggio: la progressione è legata alla scoperta di nuove funzioni del God Seed o a zone sbloccabili tramite enigmi.

Companion app

Un’idea ambiziosa viene rappresentata da una companion app che trasforma lo smartphone del giocatore nel dispositivo di Adrián: si possono scansionare QR code, interagire via chat con il padre AI, scorrere gallerie e feed social. Purtroppo, se in teoria il sistema mira al coinvolgimento e all’immersione, in pratica soffre di dialoghi piatti, immagini AI disturbanti (volti deformi, emoji a sproposito) e una dissonanza tonale che lascia la scelta in questione più come un difetto che un valore aggiunto.

Grafica e tecnica

Il punto di forza visivo del gioco sta nella direzione artistica, non nella potenza grafica in senso stretto. L’ambientazione – una villa misteriosa legata a rituali aztechi – è realizzata con una cura evidente per i dettagli simbolici e la costruzione di un’atmosfera opprimente. Lo si capisce dall’uso frequente di tessuti rituali, statue votive, glifi e simboli religiosi, ambientazioni ispirate a templi, caverne, catacombe e sezioni della nave di Cortés, illuminazione fioca e dinamica, con l’effetto torcia che crea zone d’ombra profonde e inquietanti. Molti ambienti sono volutamente claustrofobici e saturi di elementi culturali, il che rafforza l’identità visiva unica del gioco. Su PS5, il gioco utilizza una illuminazione volumetrica discreta che accentua il senso di minaccia. Alcune zone hanno una luce calda e rituale, altre un buio totale dove la torcia è indispensabile. Non si parla di ray tracing, ma piuttosto di una gestione “old-school” della luce, molto efficace per il genere. Tuttavia, in alcune sezioni, l’illuminazione non è ben bilanciata: scene troppo scure o con riflessi mal calcolati possono rendere difficile distinguere dettagli fondamentali per il gameplay (es. indizi, passaggi). I modelli dei personaggi e dei nemici sono discreti ma non all’altezza delle potenzialità PS5: Xipe Totec ha un design inquietante, con pelle squarciata, piume sacre e elementi rituali, ma a livello tecnico il modello risulta rigido e non sempre fluido nei movimenti. Gli spiriti erranti sono meno curati: sembrano ripetitivi e poveri di varianti. L’assenza di espressioni facciali dettagliate, unita a transizioni legnose tra animazioni, può compromettere il coinvolgimento nelle cutscene.

Le texture degli ambienti – invece – sono una combinazione di alta e media qualità. Alcune superfici sembrano “lavate” o piatte, un effetto probabilmente dovuto a un sistema di streaming delle texture non ben ottimizzato. Oggetti importanti e zone centrali (altari, idoli, maschere) hanno buoni livelli di dettaglio. Elementi secondari (muri, mobili, pavimenti) mostrano texture in bassa risoluzione, soprattutto se osservati da vicino.

Dal punto di vista tecnico il gioco gira a 30 FPS stabili ma non offre (al momento) una modalità performance a 60 FPS. Abbiamo riscontrato diversi problemi: IA nemica imprecisa, bug grafici (come pop-in di texture evidente quando si ruota velocemente la visuale, ombre tremolanti o oggetti che fluttuano, alcuni effetti visivi come nebbia, fumo, filtri sangue che appaiono posticci o datati) tempi di caricamento lunghi, prompt incoerenti, clip audio sovrapposte. La sensazione è quella di un titolo con ambizioni elevate, ma soggetto a una realizzazione altalenante e poco rifinita. Le animazioni dei decessi (seppur mostrano talvolta compenetrazioni e problemi di sincronizzazione tra corpo del protagonista e ambiente.) sono particolarmente elaborate, con sequenze brutali che evocano Alien: Isolation. Altre – invece – rovinano l’immersione a causa di dettagli tecnici rivedibili: l’azione del giocatore di entrare nei nascondigli ha dei movimenti innaturali, causando leggeri effetti di nausea o disorientamento. In sintesi, il gioco non sfrutta appieno l’hardware PS5, risultando più simile a un titolo cross-gen leggermente potenziato. Va però sottolineato che la grafica e il comparto audio lavorano bene insieme. L’uso di suoni diegetici (respiro, passi, bisbigli), insieme all’aspetto visivo rituale, crea una tensione immersiva, nonostante i limiti tecnici. In particolare, i momenti in cui si sente il fischiettio della morte (death whistle) e si vede Xipe Totec avvicinarsi sono tra i più forti in termini di “presentazione horror”. Da segnalare che il gioco non è localizzato in italiano.

Commento finale

Death Relives è un titolo che merita per quanto riguarda l’approccio originale alla mitologia azteca e per l’atmosfera ricca di tensione. Le ambizioni creative – dalla voce in nahuatl alla companion app – testimoniano un tentativo di offrire un’esperienza horror immersiva e innovativa. Tuttavia, il gioco è fermamente ancorato a scelte tecniche debilitanti, IA superficiale e meccaniche troppo sbilanciate verso la furtività e la ripetitività. Se cercate un horror insolito e culturalmente curato, può valere la pena dargli una chance (considerando il prezzo budget di €24,99); ma non aspettatevi un capolavoro: è un esperimento ambizioso ma davvero troppo acerbo.

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Recensione Demon Slayer: The Hinokami Chronicles 2, ora ci siamo… o quasi

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Demon Slayer

Demon Slayer può essere considerato un vero e proprio fenomeno poiché in pochissimi anni è riuscito ad imporsi nella pop culture in maniera così netta. Manga, anime, cinema, teatro ed ovviamente videogiochi.

L’opera di Koyoharu Gotōge si è diffusa in maniera veramente capillare in ogni ambito audiovisivo. Dopo il discreto successo del primo e limitato The Hinokami Chronicles, questo sequel diretto mantiene la stessa struttura e finalmente rimpolpa i contenuti. Sinteticamente e realisticamente, è “come avrebbe dovuto essere fin dal principio”. Volete saperne di più? Non vi resta che continuare la lettura!

Demon Slayer: The Hinokami Chronichles 2 è disponibile dal 5 agosto 2025 su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch e PC.


Versione testata: PlayStation 5


Emozioni forti… a intermittenza

Demon Slayer: The Hinokami Chronicles 2 raccoglie il testimone da dove l’aveva lasciato il precedente. Tanjiro e i suoi compagni proseguono la lotta contro i demoni, attraverso gli archi narrativi del Distretto del Piacere, del Villaggio dei Forgiatori di Spade e dell’Addestramento degli Hashira. Una sequenza di eventi che chi ha seguito l’anime ha probabilmente ancora ben impressa nella mente, tanto per l’intensità emotiva quanto per l’eccezionale qualità tecnica. Ben tre archi narrativi contro uno (e mezzo) del primo capitolo, seppure con un’interruzione sul gran finale (ammettiamo, comunque, con un ottimamente orchestrato cliffangher).

Rivedere Tanjiro, Zenitsu, Inosuke e Nezuko affrontare Daki e Gyutaro, o assistere all’introspezione dolorosa di Muichiro e al coraggio di Mitsuri, è un piacere che ci riconnette immediatamente alle emozioni suscitate dalla controparte animata.

Gli scontri chiave sono emozionanti e realizzati con una cura impressionante, purtroppo però, le diverse “variazioni sul tema”, propedeutiche a donare maggior respiro alla produzione, vanno a depauperare il prodotto della carica emotiva che avrebbe potuto suscitare. A maggior ragione se pensiamo che tutto è proposto in maniera dannatamente piatta anche sul versante meramente “giocoso”.

Per i fan… questa volta davvero

Il fulcro ludico della produzione è la modalità Storia e, ricollegandoci a quanto appena detto sopra, tutti i vari escamotage studiati per mitigare l’eccessiva linearità del combat system sono davvero poco riusciti.

Esplorazione lineare, collezionabili sparsi su mappe incredibilmente spartane, minigiochi musicali, tantissime fetch quest. Tutto ciò va a delineare un quadretto irrimediabilmente tedioso. Fortunatamente i combattimenti, al netto della già parafrasata scarsa profondità di meccaniche, riescono ad essere divertenti, pur nella loro semplicità. Anche grazie ad alcune nuove intuizioni.

Demon Slayer
I combattimenti restano la parte migliore del pacchetto ludico

Questi si svolgono ancora in arene tridimensionali, con una formula accessibile ma visivamente d’impatto: attacchi leggeri e pesanti, mosse speciali, schivate e possibilità di alternare due personaggi per combo e assist.

Le nuove funzionalità – come gli attacchi Ultimate combinati e un sistema di potenziamento personalizzabile – aggiungono un minimo di profondità strategica, pur lasciando il titolo nel solco del casual gaming. Parliamo comunque di una produzione che punta ad un’esperienza piacevole, immediata e spettacolare. E su questo fronte, non possiamo recriminare alcunché. Ma è altresì indubbio che la mancanza di qualsiasi tipo di stimolo “post-primo approccio” riduca l’appeal sul lungo termine.

Per quanto riguarda le modalità, troviamo i classici scontri offline e online (che non abbiamo potuto approfondire più di tanto), varie declinazioni della modalità sopravvivenza, una sezione in cui rivivere i combattimenti chiave della prima stagione (e del primo The Hinokami Chronichles). Ma la vera “sostanza” ludica risiede nel maggiore numero di personaggi. Sono finalmente presenti ben più di 40 personaggi giocabili, contro i soli 16 disponibili al lancio per il primo capitolo.

Come c’era da aspettarsi da CyberConnect2, la presentazione audio-visiva e tecnica è il vero fiore all’occhiello della produzione. Demon Slayer: The Hinokami Chronichles 2 è una gioia per la vista e l’udito. I combattimenti sono sublimi, anche grazie ai 60 fps granitici garantiti da PlayStation 5.

Commento finale

Demon Slayer: The Hinokami Chronichles 2 ci ha regalato un’esperienza visivamente splendida, tecnicamente solida e pensata per soddisfare i fan della serie. Le animazioni, le musiche, le cinematiche: tutto è ricreato con passione e rispetto per il materiale di partenza. È praticamente impossibile non apprezzare l’amore per l’opera originale che traspare da ogni scelta stilistica. Ma al tempo stesso, le sezioni esplorative risultano deboli, le interazioni poco profonde, e il gameplay – seppur raffinato – resta ancorato ad una semplicità che nel lungo periodo toglie mordente. È dunque un prodotto che consigliamo caldamente a chi ama Demon Slayer e vuole rivivere quei momenti iconici in prima persona. E finalmente, oseremo dire, perché questa volta c’è tanto contenuto e fanservice. Almeno per il target di riferimento, questa volta, ci siamo.

Recensione NZXT Kraken Plus 360 RGB: coniugare estetica e prestazioni

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NZXT con i suoi dissipatori Kraken ha fatto scuola dal punto di vista estetico. Il Kraken nelle sue diverse varianti, è stato il primo AIO ad offrire una finitura specchiata e un display sulla pompa e tra i primi AIO a sottolineare l’aspetto estetico di un componente funzionale come un cpu cooler. L’NZXT Kraken Plus 360 RGB, nella sua impeccabile finitura bianca, incarna perfettamente questa filosofia. Pur posizionandosi come un’alternativa più accessibile al modello di punta “Elite”, mantiene tutti i capisaldi della gamma: l’attrattiva di uno schermo LCD, la finitura a specchio e un design pulito, il tutto ad un prezzo più contenuto di 229 euro. Questa recensione si propone di analizzare in dettaglio se questo equilibrio sia stato raggiunto con successo, valutando le sue prestazioni termiche e acustiche su una piattaforma di ultima generazione, la sua facilità di installazione e l’impatto del suo ecosistema software. Il Kraken Plus 360 RGB riesce a coniugare forma e funzione per domare una CPU esigente come il Ryzen 9800X3D, o i compromessi necessari per raggiungere il suo target di prezzo ne limitano il valore complessivo?

Unboxing

Il Kraken Plus arriva in una confezione con i classici colori viola e bianco tipici del brand. Il blocco ventole ventole F360 RGB Core (tre ventole da 120mm unite e non separabili) e la pompa sono ben protetti dal blister in cartone sagomato, mentre il blocco Il radiatore in alluminio è contenuto all’interno di un’ulteriore confezione in cartone. Oltre alle istruzioni per il montaggio rapido, nella confezione sono inclusi i bracket per il montaggio su piattaforma AMD AM4 e AM5 e per piattaforma Intel 1851 e 1700. Non è presente alcun tubetto di pasta termica, in quanto questa è pre applicata sulla placca in rame.

Design

L’NZXT Kraken Plus 360 RGB si presenta come un prodotto ingegnerizzato con una chiara enfasi sul design minimalista e sull’integrazione.

Il cuore del sistema è il blocco pompa, caratterizzato da una finitura bianca opaca per la scocca esterna e un design pulito che evita plastiche lucide o economiche. La parte superiore, come da tradiziona ha finitura a specchio e nasconde un display LCD quadrato e più piccolo rispetto alla versione Elite, ma di questo vi parleremo più avanti. Al suo interno opera la pompa “NZXT Turbine“, un’unità progettata per massimizzare portata e pressione, con una velocità variabile tra 1,200 e 2,800 RPM. Questa pompa è basata sulla tecnologia Asetek di ottava generazione, ottimizzata per le moderne CPU ad alta densità termica e dotata di un motore trifase per un funzionamento più efficiente e silenzioso. La base di contatto è una placca in rame da 56×56 mm con un design “split-flow”, che canalizza il refrigerante direttamente sulle aree più calde del die della CPU per ottimizzare il trasferimento di calore.

Il radiatore in alluminio segue dimensioni standard (401 x 120 x 27 mm), una scelta che garantisce un’ampia compatibilità con la maggior parte dei case ATX. I tubi, lunghi 420 mm, sono realizzati in gomma CIIR a bassa permeabilità e rivestiti con una guaina in nylon intrecciato, offrendo un buon compromesso tra durabilità e flessibilità durante l’installazione.

La caratteristica più distintiva sul radiatore è il blocco ventole unificato F360 RGB Core. Anziché tre ventole separate, NZXT ha optato per un unico telaio che le integra e che lateralmente presenta una feritoia che lascia intravedere il colore rgb delle ventole. Questa soluzione semplifica il montaggio sul radiatore, riducendo le viti necessarie da dodici a quattro. Le ventole utilizzano cuscinetti fluidodinamici (FDB) e operano in un range da 500 a 2,400 RPM. Ogni ventola è in grado di generare un flusso d’aria di 75.05 CFM e una pressione statica di 3.07 mm-H₂O, valori nominali di tutto rispetto. Tuttavia, questa scelta di design introduce significative controindicazioni. Per alimentare e controllare tre motori e le rispettive zone RGB (8 LED per ventola) attraverso un singolo punto di connessione, è necessario un cavo proprietario complesso e ingombrante, che rappresenta una delle principali criticità del prodotto. Inoltre, in caso di guasto di un singolo motore, l’intero blocco F360 deve essere sostituito, a differenza della manutenzione più semplice e granulare possibile con ventole separate. Questa scelta ingegneristica privilegia chiaramente l’estetica del radiatore ma soprattutto la velocità di installazione, a scapito della praticità di cablaggio e della manutenibilità a lungo termine.

Infine, lo schermo LCD da 1.54 pollici è un pannello TFT trasmissivo di forma quadrata con una risoluzione di 240×240 pixel, una frequenza di aggiornamento di 30 Hz e una luminosità di 300 cd/m². Sebbene sia una delle caratteristiche principali, le sue dimensioni e la risoluzione sono inferiori a quelle dei concorrenti di fascia alta, inclusa la stessa serie Elite di NZXT. Come potete facilmente capire dalle immagini, utilizzando sfondi e gif stock, come appunto le infografiche NZXT l’aspetto è sicuramente molto elegante. Purtroppo quando si prova a caricare una gif o un video, poichè lo spazio occupato dal display è veramente minimo rispetto a quello disponibile sulla pompa, l’effetto non è sicuramente esaltante.

Non possiamo fare a meno di notare poi un’altra piccola “caduta di stile”:come abbiamo detto, il cavo proprietario in colore nero stona un po’ con il resto del design del dissipatore, completamente bianco. Questo largo cavo flat nero, oltre ad essere particolarmente ingombrante (rispetto al cavo USB C delle soluzioni Elite), è difficile da nascondere in quanto, collegandosi alla pompa lateralmente è necessariamente in primo piano. Questa piccola nota stonata, è ancor più evidente se si considera che invece il cavo del monoblocco ventole, molto più facilmente occultabile vista la posizione delle ventole, è invece completamente bianco: in una build tutta dedicata all’estetica, sono aspetti importanti.

Specifiche Tecniche

CaratteristicaSpecifica
Dimensioni Radiatore (L x W x H)401 x 120 x 27 mm
Materiale RadiatoreAlluminio
Lunghezza Tubi420 mm
Materiale TubiGomma CIIR con guaina in nylon
Dimensioni Blocco Pompa (Ø x H)72.95 mm x 55.97 mm
Materiale Cold PlateRame
Velocità Pompa1,200 – 2,800 ± 300 RPM
Modello VentoleF360 RGB Core (EV) Fan
Dimensioni Ventole360 x 120 x 26 mm (blocco unico)
Velocità Ventole500 – 2,400 ± 250 RPM
Flusso d’Aria (per ventola)75.05 CFM
Pressione Statica (per ventola)3.07 mm-H₂O
Livello Rumorosità (dichiarato)31.9 dBA (per ventola)
Tipo di CuscinettoFluid Dynamic Bearing (FDB)
Tipo SchermoTransmissive TFT, 262K colori
Dimensioni Schermo1.54 pollici (diagonale)
Risoluzione Schermo240 x 240 px
Compatibilità Socket IntelLGA 1851, 1700, 1200/115X
Compatibilità Socket AMDAM5, AM4
Garanzia6 anni

Il Cervello del Kraken: Analisi del Software NZXT CAM

Il software NZXT CAM non è un accessorio opzionale per il Kraken Plus 360, ma il suo sistema nervoso centrale, indispensabile per sbloccarne ogni funzionalità. Senza di esso, il dissipatore non può essere controllato adeguatamente, poiché non supporta la gestione PWM tradizionale tramite BIOS della scheda madre. Come vedremo nel capitolo successivo infatti, il sistema utilizza un connettore USB sulla scheda madre, un connettore 3Pin per le ventole, e un connettore Sata di alimentazione. Si tratta di una limitazione che per certi versi ricorda la gabbia d’oro di Apple. Piattaforma chiusa, ma estremamente rifinita, che lega l’utente al software proprietario del produttore: una filosofia opposta a quella di concorrenti come Arctic, i cui prodotti si affidano a standard aperti e al controllo diretto da parte della scheda madre.

L’interfaccia di CAM è infatti moderna, intuitiva e ricca di funzionalità, offrendo un pannello di controllo unificato per il monitoraggio del sistema, la personalizzazione dell’illuminazione RGB e, soprattutto, la gestione delle prestazioni del dissipatore, sicuramente molto più raffinata di quella raffazonata di praticamente tutti i produttori di schede madri. Tramite CAM è possibile visualizzare sullo schermo LCD le temperature in tempo reale, GIF animate o persino integrare informazioni da servizi web come YouTube.

L’aspetto più critico del software risiede nella scelta della modalità di controllo, che definisce radicalmente il comportamento del dissipatore:

  1. Modalità Silenziosa (impostazione predefinita): Le curve di pompa e ventole sono legate alla temperatura del liquido refrigerante. Poiché la temperatura del liquido ha un’inerzia termica molto elevata e varia lentamente, il sistema opera in modo eccezionalmente silenzioso, spesso al di sotto della soglia di misurazione di 36 dBA. Lo svantaggio è una reattività molto bassa ai picchi di carico della CPU, che si traduce in temperature massime più elevate.
  2. Modalità Prestazioni (configurazione manuale): L’utente deve intervenire manualmente in CAM e impostare la sorgente di controllo sulla temperatura della CPU. In questa modalità, il dissipatore diventa estremamente reattivo, aumentando istantaneamente la velocità di ventole e pompa in risposta al carico. Questo permette di raggiungere le massime prestazioni di raffreddamento, ma al costo di una rumorosità molto più elevata.

Questa dipendenza dal software trasforma il Kraken da un semplice componente hardware a una periferica dell’ecosistema CAM. La scelta di NZXT di impostare di default la modalità silenziosa è una chiara decisione di user experience, mirata a soddisfare l’utente medio che privilegia un PC silenzioso nell’uso quotidiano. Tuttavia, per ottenere le prestazioni per cui un AIO da 360 mm viene acquistato, è necessario un intervento attivo dell’utente.

Installazione e Gestione dei Cavi nel Case Hyte Y70

Il processo di installazione del Kraken Plus 360 RGB rivela una dualità: estrema semplicità nel montaggio fisico sulla CPU, contrapposta a una certa complessità nella gestione dei cavi.

Per la nostra piattaforma di test basata su socket AMD AM5 (la trovate nel box più in basso), l’installazione del blocco pompa è risultata estremamente rapida e intuitiva. La procedura richiede la rimozione delle staffe di montaggio Intel installate di serie e la sostituzione con quelle AM5 che avviene letteralmente in due secondi agganciandole al blocco pompa.

Successivamente, si avvitano i distanziali specifici per AM5 al backplate originale AMD e si fissa il blocco pompa tramite quattro viti a testa zigrinata. La pasta termica pre-applicata facilita la prima installazione, anche se l’assenza di un tubetto aggiuntivo nella confezione rende più scomode eventuali reinstallazioni.

Il radiatore, equipaggiato con il blocco ventole F360, è stato montato nella posizione superiore del case Hyte Y70, configurato in espulsione. Questa è una configurazione termicamente efficiente e raccomandata per questo specifico chassis, che offre ampio spazio per radiatori da 360 mm. Inoltre il singolo cavo delle ventole, che va collegato al cavo breakout, può essere facilmemente occultato sulla camera posteriore dell’Hyte Y70.

La vera sfida si presenta con il cablaggio del flat cable di cui vi abbiamo già detto. Dal blocco pompa si dirama un unico e massiccio cavo “breakout” che si divide quasi subito in un cavo a nastro, piatto e largo, per l’alimentazione e il controllo di pompa e ventole, e in un secondo cavo USB 2.0, per la gestione dello schermo LCD. La rigidità e le dimensioni di questi cavi rendono il loro posizionamento estremamente difficoltoso. A differenza dei cavi più sottili di altri AIO, che possono essere facilmente nascosti lungo i moduli RAM e i dissipatori della scheda madre, quelli del Kraken tendono a sporgere in modo visibile, compromettendo l’estetica pulita che il prodotto stesso vorrebbe promuovere.

Tuttavia, il case scelto per il nostro test, l’Hyte Y70, gioca un ruolo fondamentale nel mitigare questo problema. Essendo un case a doppia camera, offre un ampio vano posteriore completamente nascosto, dedicato al cable management. Sebbene il percorso iniziale del cavo dal blocco pompa rimanga visivamente scomodo, la maggior parte della sua lunghezza e le connessioni finali possono essere facilmente occultate nella camera posteriore. Pertanto, il design del case attenua parzialmente quello che è il più grande difetto fisico del Kraken. In un case tradizionale a camera singola, questo problema di cablaggio avrebbe un impatto estetico molto più negativo.

Metodologia e Piattaforma di Test

Per garantire la massima trasparenza e replicabilità dei risultati, tutti i test sono stati condotti seguendo una metodologia rigorosa su una piattaforma hardware di fascia alta.

  • Procedura di Test: L’ambiente di test è stato mantenuto a una temperatura controllata di 21°C. Tutti i risultati termici sono presentati come Delta T, ovvero la differenza tra la temperatura della CPU e quella ambientale (TCPU​−TAmbiente​), per annullare l’effetto di piccole fluttuazioni ambientali. Le misurazioni acustiche sono state effettuate con un fonometro posizionato a 50 cm dal pannello laterale del case.
  • Stress Test (Carico Massimo CPU): Esecuzione di un ciclo di 30 minuti del benchmark multi-core di Cinebench R23 (singolo test ripetuto tre volte di seguito). Questo test spinge la CPU al suo massimo consumo energetico sostenuto, permettendo al sistema di raffreddamento di raggiungere l’equilibrio termico e rivelare la sua massima capacità dissipativa.
  • Simulazione Gaming: Sessione di 30 minuti con un titolo videoludico ad alta intensità grafica (Cyberpunk 2077) e di calcolo. Questo scenario simula un carico combinato realistico, dove il dissipatore della CPU deve gestire non solo il calore del processore (circa 150W), ma anche l’aumento della temperatura interna al case causato dalla GPU (oltre 300W), un fenomeno noto come “heat soak”.
  • Normalizzazione del Rumore: Un test aggiuntivo è stato eseguito impostando manualmente la velocità delle ventole di ogni dissipatore per produrre un livello di rumorosità fisso di 40 dBA. Questo test permette un confronto diretto dell’efficienza di raffreddamento a parità di impatto acustico.

Prestazioni Termiche: Silenzio o Potenza Bruta?

I risultati dei test termici evidenziano la natura a due facce del Kraken Plus 360. Le sue prestazioni non sono un valore assoluto, ma una variabile direttamente dipendente dalla configurazione software scelta dall’utente.

Come illustrato nel grafico, in Modalità Silenziosa (profilo di default basato sulla temperatura del liquido), il Kraken Plus 360 mantiene il Ryzen 9800X3D a temperature operative sicure ma non eccezionali. Sotto il carico massimo di Cinebench R23, si registra un Delta T di 69°C, un valore significativamente più alto rispetto ai concorrenti orientati alle prestazioni. Questo comportamento, sebbene garantisca una quasi totale silenziosità, non sfrutta appieno il potenziale di un radiatore da 360 mm.

La situazione cambia drasticamente attivando la Modalità Prestazioni (profilo manuale basato sulla temperatura della CPU). In questo scenario, il dissipatore diventa molto più reattivo e aggressivo. Il Delta T in Cinebench R23 scende a 61°C, un miglioramento di 8°C che lo porta a competere direttamente con l’Arctic Liquid Freezer III, il quale si attesta a 59°C. Questo dimostra che l’hardware del Kraken è pienamente capace di prestazioni di alto livello, ma queste sono bloccate dietro una scelta software e un conseguente aumento della rumorosità.

Nello scenario di Simulazione Gaming, che rappresenta un carico più realistico per la maggior parte degli utenti, le differenze si assottigliano. L’heat soak generato dalla RTX 5090 aumenta la temperatura interna del case, mettendo alla prova l’efficienza complessiva del sistema. Anche qui, la Modalità Prestazioni del Kraken (Delta T di 51°C) si dimostra efficace, avvicinandosi molto all’Arctic (Delta T di 49°C), mentre la Modalità Silenziosa (Delta T di 58°C) rimane una scelta valida per chi preferisce un’esperienza di gioco più silenziosa a costo di qualche grado in più.

Prestazioni Termiche NZXT Kraken Plus 360

Analisi Acustica

L’analisi acustica è il perfetto contraltare di quella termica e spiega le scelte ingegneristiche e software di NZXT. Il profilo sonoro del Kraken Plus 360 varia in modo estremo a seconda della modalità operativa selezionata.

In Modalità Silenziosa, il Kraken è un campione di discrezione. Con un livello di rumorosità che in idle e durante il gaming non supera i 35 dBA, risulta di fatto inudibile rispetto al rumore di fondo prodotto dalle altre ventole del sistema. Anche sotto il carico massimo di Cinebench, si mantiene su un confortevole valore di 38 dBA. Questa è la vera forza del profilo di default: offrire un’esperienza utente premium dal punto di vista acustico.

Passando alla Modalità Prestazioni, il carattere del dissipatore si trasforma. Per ottenere le temperature competitive viste in precedenza, le ventole F360 RGB Core e la pompa vengono spinte a regimi elevati, generando un livello di rumore che raggiunge i 54 dBA sotto carico massimo. Questo valore, misurato a 50 cm dal case, è molto elevato e può risultare fastidioso durante sessioni di lavoro o gioco prolungate. La qualità del suono è quella di un forte flusso d’aria, senza particolari ronzii o fischi ad alta frequenza, ma il volume è innegabilmente alto.

Per poter comprendere questa differenza, appare necessario effettuare una comparativa con un altro dissipatore a liquido. L’Arctic Liquid Freezer III 360 si posiziona in un eccellente equilibrio. A pieno regime, si attesta intorno ai 42 dBA, un valore chiaramente udibile ma non eccessivamente invasivo, che rappresenta un compromesso ideale tra prestazioni termiche e comfort acustico. Questo dimostra un’efficienza superiore nel rapporto prestazioni/rumore, ottenendo temperature migliori del Kraken (in modalità prestazioni) con 12 dBA in meno.

Prestazioni Acustiche NZXT Kraken Plus 360

L'elefante nella stanza: NZXT Kraken Plus 360 vs Arctic Liquid Freezer III 360

Il confronto tra l'NZXT Kraken Plus 360 e l'Arctic Liquid Freezer III 360 è un perfetto esempio di due filosofie progettuali diametralmente opposte nel mercato degli AIO. L'Arctic Liquid Freezer III 360 si afferma come il campione indiscusso del rapporto prestazioni/prezzo. Ogni sua caratteristica è puramente funzionale: il radiatore più spesso da 38 mm, il sistema di montaggio offset specifico per ottimizzare il contatto con i chiplet delle CPU AMD e la ventola integrata per il raffreddamento dei VRM della scheda madre sono tutte scelte ingegneristiche mirate a massimizzare la dissipazione termica. Non a caso, domina le classifiche di prestazioni a parità di rumore, offrendo un raffreddamento superiore a un costo significativamente inferiore. La sua principale debolezza, tuttavia, risiede in un processo di installazione su socket AM5 notoriamente complesso, che utilizza un meccanismo a "molla a balestra" che richiede una forza considerevole e può intimidire anche gli assemblatori più esperti. Inoltre pur avendo puntato molto sull'estetica, il prodotto di Arctic è ancora un po' indietro rispetto alle soluzioni più stylish dei concorrenti come appunto NZXT.

NZXT Kraken Plus 360 RGB è il manifesto dell'integrazione estetica e dell'esperienza utente guidata dal software. Il suo valore risiede nel design pulito, disponibile in un'elegante colorazione bianca, nello schermo LCD personalizzabile e nel controllo centralizzato tramite il software CAM. Sebbene il suo potenziale di raffreddamento sia elevato, è accessibile solo a scapito di un'alta rumorosità e richiede una configurazione manuale. L'installazione fisica sulla CPU è più semplice, ma la gestione del suo ingombrante cablaggio rappresenta una sfida notevole. In definitiva, la scelta non è tra un prodotto "migliore" e uno "peggiore" in assoluto, ma tra quale delle due filosofie si allinea meglio con le priorità dell'utente: prestazioni pure, efficienti e convenienti (Arctic) o un'esperienza premium, incentrata sull'estetica e controllata via software (NZXT).

Il prezzo dei due prodotti poi è espressione delle due filosofie concettuali, con il Liquid Freezer III 360 A-RGB venduto a 133 euro, e il Kraken Plus a 210 euro.

Confronto Termico: Kraken vs Arctic Liquid Freezer III

Confronto Acustico: Kraken vs Arctic Liquid Freezer III

Commento Finale

L'NZXT Kraken Plus 360 RGB non è un dissipatore universale. Non è destinato all'utente che cerca le massime prestazioni termiche al minor costo, né al builder attento al budget. Per queste categorie di utenti ci sono sicuramente prodotti con un rapporto prezzo prestazioni più adeguato.

Il cliente ideale per il Kraken Plus 360 RGB è l'assemblatore con un forte focus sull'estetica. È l'utente che sta costruendo un PC da esibire a tutti, che magari ha scelto un case estramemente panoramico e suggestivo come l'Hyte Y70. Questo utente apprezza il valore aggiunto di uno schermo LCD per la personalizzazione e il monitoraggio, ed è disposto a pagare un sovrapprezzo per il design e l'integrazione software. È anche preparato ad affrontare la sfida del cable management per ottenere il risultato estetico desiderato e accetta di affidarsi all'ecosistema NZXT CAM per la gestione dei componenti. Insomma un user case specifico ma che accomuna tantissimi pc gamer come il sottoscritto che desiderano coniugare potenza ed estetica, perchè si sa, anche l'occhio vuole la sua parte (anche se a volte, come nel nostro caso, bisogna "accontentarsi" di una 5090 tutta nera)

La capacità del Kraken di operare in modo estremamente silenzioso con le impostazioni di fabbrica è un vantaggio innegabile per chi desidera un sistema discreto nell'uso quotidiano, pur mantenendo un margine di raffreddamento adeguato per carichi di lavoro più intensi, a patto di accettare il compromesso acustico. È un prodotto che vende un'esperienza tanto quanto delle prestazioni, un equilibrio che piacerà a una specifica nicchia del mercato enthusiast.

Recensione Wild Hearts S, caccia grossa ma con qualche compromesso

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Capcom ha di fatto creato – in particolar modo con la sesta generazione – un nuovo genere con la sua celebre serie Monster Hunter, la cui ultima iterazione – Monster Hunter Wilds – è stata pubblicata proprio quest’anno. Sebbene molti concorrenti nel corso degli anni (come Dauntless, Toukiden e God Eater) abbiano cercato di accaparrarsene una fetta, nessuno è riuscito a ricrearne la stessa magia distintiva. Omega Force di Koei Tecmo (famosa per la serie Dynasty Warriors con l’ultima voce risalente all’inizio dell’anno: Dynasty Warriors: Origins) ha deciso di cimentarsi nel 2023 nel genere action RPG pubblicando Wild Hearts per PS5 (versione da noi testata all’epoca), Xbox Series X|S e PC, ma il gioco – nonostante l’accoglienza positiva sia dei fan che da parte della critica specializzata – non è riuscito ad ottenere il giusto riconoscimento.

Con il recente lancio di Nintendo Switch 2, lo sviluppatore ci riprova con Wild Hearts S; disponibile in digitale su eShop al prezzo consigliato di 49,99 €, portando il gioco originario sull’hardware ibrido della casa di Kyoto. Sebbene non cambi particolarmente le carte in tavola si dimostra comunque un gioco action di caccia ai mostri divertente e coinvolgente che potrebbe colmare – ad eccezione di due esclusive di peso come Mario Kart World e Donkey Kong Bananza – la penuria di titoli sull’attuale ammiraglia della grande N.


Versione testata: Nintendo Switch 2


Nessuno ricorda perché i Kemono abbiano scatenato la loro furia su Azuma,
che un tempo prosperava. Spinti dalla disperazione,
sfruttano al massimo della sua distruttività il potere primordiale della natura.
Per un po’, è sembrato che nessuno potesse opporsi alla loro forza soverchiante.
Ma la speranza è arrivata sotto forma di una persona formidabile,
dotata di armi letali e di un’antica tecnologia chiamata Karakuri che potrebbe ribaltare le sorti della battaglia.

Storia

La narrazione di Wild Hearts vi pone nei panni di un cacciatore itinerante che giunge nella terra di Azuma in cerca di lavoro e di un significato, dopo aver sperimentato una diminuzione della domanda per i suoi servizi in patria. I vostri servizi, ovviamente, consistono nel cacciare e uccidere i Kemono, giganteschi mostri che incarnano l’essenza stessa della natura in tutta la sua bellezza e ferocia e che minacciano i villaggi e l’ambiente circostante. Dopo essere stato completamente travolto da un rasetsu, anche noto come scure d’inverno (in pratica un enorme lupo di ghiaccio), il cacciatore incontra una figura misteriosa che gli conferisce il potere Karakuri, che gli consente di utilizzare i fili di energia spirituale presenti nella terra per creare potenti costrutti. Armato di questa abilità, dovrà dirigersi alla vicina città di Minato per aiutarli con il loro continuo problema con i Kemono. Non è una storia particolarmente avvincente (è un mezzo per guidarvi da un mostro all’altro e da un luogo all’altro), ma da il giusto incipit che vi terrà abbastanza concentrati sul proteggere il mondo dalle minacce endemiche al suo ecosistema.

Gameplay e sistema Karakuri

Dopo un breve tutorial, che vi introdurrà ad alcuni combattimenti di base contro mostri più piccoli e al fantastico sistema Karakuri (ne parleremo più avanti), avrete la possibilità di creare il vostro personaggio. Se avete già creato il tuo personaggio in altri giochi Koei Tecmo, come Nioh 2 o Wo Long: Fallen Dynasty, qui la procedura è molto simile, con numerose opzioni per personalizzare aspetto, acconciatura e cosmetici. Sicuramente uno di quei giochi in cui ci si può letteralmente passare ore a perfezionare il proprio distintivo look.

Passando al gameplay di Wild Hearts S – invece – questo aderisce piuttosto fedelmente ai sistemi resi popolari da Monster Hunter, concentrando gran parte dell’esperienza sul semplice e impegnativo ciclo di combattimenti contro i giganteschi mostri Kemono. Attraverso quattro biomi a tema stagionale, ci sono oltre 20 specie di Kemono a grandezza naturale da affrontare, e ognuna porta con sé una vasta gamma di attacchi elementali e trucchi per tenervi sulle spine mentre imparate il suo set di mosse unico. La battaglia iniziale contro un Kemono può essere un po’ ostica, poiché si viene ripetutamente colpiti e sconfitti dai suoi poderosi colpi, ma l’esperienza e uno studio attento insegnano presto quando infliggere un attacco e quando correre al riparo e/o schivare. Dopo averne ucciso uno, lascerà cadere un assortimento di oggetti unici che è possibile utilizzare per potenziare armi e armature esistenti o costruirne di nuovi che renderanno più facile abbattere i mostri ancora più forti che incontrerete sul vostro cammino.

Capcom ha indovinato – nel corso degli anni – il sistema di progressione con Monster Hunter e Omega Force ha fatto bene a non provare a reinventarlo con Wild Hearts S: è altrettanto avvincente qui come lo è in Monster Hunter. Non solo c’è un chiaro senso di potenziamento che deriva dall’ottenere veri e propri upgrade alle statistiche ottenendo un equipaggiamento migliore, ma si migliora anche con la pratica, imparando i segnali di ogni Kemono e diventando più efficienti nello schivare i suoi attacchi e sfruttarne i punti deboli. Inoltre, data la natura in gran parte casuale delle ricompense ottenute abbattendo un nemico, c’è un forte elemento di “ancora una volta” quando si rimane un po’ a corto di materiali necessari per il prossimo potenziamento dell’equipaggiamento che si stava cercando di sbloccare.

Fin qui tutto molto simile alla creatura Capcom, ma la vera innovazione di Wild Hearts S arriva attraverso il sistema Karakuri, una meccanica unica che consente al giocatore di costruire costrutti e strumenti di legno in tempo reale (che è possibile generare all’istante da un menu di selezione rapida) durante il combattimento o l’esplorazione il che aggiunge alcuni strumenti dinamici all’arsenale del cacciatore. A differenza delle semplici trappole piazzabili viste in altri giochi del genere, i Karakuri sono veri e propri dispositivi dinamici: Si va da pedane a molla a torrette, passando per semplici casse impilabili, catapulte, enormi martelli rotanti (frantumatore) o persino piattaforme mobili, fino ad arrivare a scudi e trappole. Questi meccanismi trasformano il combattimento in una sorta di “campo di gioco” improvvisato, soprattutto quando vengono combinati con le armi come katane, nodachi o archi, il che rende gli scontri più creativi rispetto alla concorrenza nel genere. Questo sistema è essenziale per affrontare i Kemono più avanzati. Alcuni Karakuri servono per interrompere attacchi, lanciare combo aeree o persino per evitare di essere colpiti da onde d’urto. Si tratta di una meccanica ricorrente nella maggior parte dei dispositivi Karakuri i quasi – quasi sempre – hanno più di un utilizzo. Il gioco non sempre spiega chiaramente quali sono gli usi, quindi c’è ampio spazio per la sperimentazione. Inoltre, alcuni Karakuri possono essere combinati per creare dispositivi più grandi e potenti. Ad esempio, impilando sei casse si crea un baluardo (una solida barriera difensiva) che può impedire alle bestie di caricarvi. Ancora, tre torce impilate insieme creano un fuoco in grado di atterrare le bestie volanti. Oltre alla chiara indole offensiva, l’aspetto che abbiamo apprezzato di più dei Karakuri è che è possibile posizionarli letteralmente ovunque sulla mappa di gioco. Avete difficoltà a localizzare un mostro? Piazzate una torre radar per scandagliare i dintorni. Dovete attraversare una vasta area? La liana volante può trasportarvi lì in un lampo. E se aveste bisogno di un punto di viaggio rapido extra? Potete allestire un campo base e vari servizi ovunque vogliate. È un sistema incredibilmente fluido e dinamico, che può aiutarvi a plasmare qualsiasi terreno di caccia a vostro favore.

A questi si aggiunge un buon arsenale composto da 8 tipi di armi, ognuna con il suo moveset, combo e sinergie con i Karakuri che vale assolutamente la pena esplorare. Tra le più interessanti:

  • Katana (Nodachi) – bilanciata e versatile, adatta a principianti grazie alla sua maestosa potenza;
  • Mazza – potente ma lenta, perfetta se combinata con Karakuri che immobilizzano;
  • Arco – ideale per attacchi a distanza, ma richiede precisione;
  • Wagasa – un robusto parasole armato, con un sistema di parata che premia il tempismo;
  • Artiglio – una piccola arma da taglio molto apprezzata dai cacciatori del nord che permette di lanciarsi letteralmente addosso al nemico.

Ogni arma ha una progressione ramificata con materiali specifici ottenibili abbattendo Kemono. Non basta semplicemente raccogliere risorse: bisogna conoscere i pattern di ogni nemico per ottimizzare l’equipaggiamento. I combattimenti sono veloci, brutali e tecnici: sebbene Wild Hearts sia meno “pesante” e più accessibile rispetto a Monster Hunter, premia comunque la pianificazione, la coordinazione e l’adattamento sul campo. Oltre a potenziare l’equipaggiamento, il giocatore può:

  • Sbloccare abilità passive e perk per ogni arma.
  • Ampliare la propria rete di accampamenti e fortificazioni.
  • Creare costruzioni difensive e offensive personalizzate.
  • Affrontare missioni secondarie, sfide cooperative e cacce rare.

La varietà e libertà d’approccio garantiscono una progressione sempre diversa e adattabile.

Gli avversari principali del gioco – come anticipato – sono i Kemono, bestie colossali ispirate alla fauna reale ma fuse con elementi naturali. Non sono semplici “boss con tanti HP”; ogni Kemono ha comportamenti, punti deboli e fasi di battaglia diversi; alcuni usano attacchi ambientali (creano eruzioni, inondazioni o modificano il terreno) mentre altri possono “fondersi” con l’ambiente, potenziandosi se non vengono abbattuti rapidamente. La varietà è ampia: si va da cinghiali di lava a lupi elettrici, scimmie di ghiaccio e draghi floreali. Le battaglie durano anche 10-15 minuti e richiedono concentrazione e uso intelligente dei Karakuri.

Esplorazione e mondo di gioco

Il mondo è diviso in macroregioni semi‑aperte, con l’ambientazione in stile giapponese di Wild Hearts S che ricorda molto Monster Hunter Rise, esplorandone la mitologia e il potenziale, pur giocando con le meccaniche di caccia fondamentali e con un tocco più verticale. Wild Hearts S è meno roboante e riesce a rendere i suoi personaggi un po’ più avvincenti, un tocco più umani, rispetto a quelli di Capcom, sebbene manchi della solidità e della sicurezza del consolidato roster di mostri e della mitologia di Rise.

  • Le mappe sono ricche di segreti, materiali, sfide e risorse energetiche per i Karakuri.
  • Esistono eventi dinamici: piccoli boss, mini-missioni secondarie, NPC da salvare.
  • L’esplorazione è incentivata da Karakuri permanenti: si può creare un proprio percorso con zipline, molle e torri radar che cambiano radicalmente il modo di muoversi sulla mappa.

Nel tempo, il giocatore può personalizzare il mondo, rendendolo più efficiente per le proprie cacce.

Grafica e prestazioni su Switch 2

Essendo un gioco uscito da un paio d’anni e che ha ricevuto un flusso costante di aggiornamenti, ci aspettavamo un’esperienza impeccabile su Switch 2. Tuttavia, non è stato così. Il frame rate scende anche al di sotto dei 30 fps, con scatti nelle aree più ampie e ricche di dettagli, mentre si nota un evidente pop-in durante lo streaming degli asset. In modalità docked si punta ai 60 fps ma spesso si resta tra 40 e 50 fps, con cali frequenti in scene più complesse o caotiche. In modalità portatile, il frame rate si stabilizza sui 40–45 fps e la risoluzione varia tra 900p e 1080p. A questo si aggiungono effetti neve poco brillanti, texture piatte e/o semplificate con scarsa definizione degli elementi ambienti (alberi, rocce, sfondi) riducono l’impatto visivo, nonostante i modelli dei Kemono appaiano ben animati e dettagliati. In generale, la grafica appare decisamente inferiore rispetto alle versioni PS5/Xbox/PC. Per fortuna, il gioco non raggiunge mai un punto che potremmo definire critico e ingiocabile. Se riuscite ad abituarvi ai degradi prestazionali e di presentazione, risulterà comunque fruibile e altrettanto godibile.

Multiplayer e contenuti aggiuntivi

Wild Hearts S supporta fino a quattro giocatori in cooperativa sia online (richiede abbonamento al servizio a pagamento Nintendo Switch Online) che in locale, rispetto ai tre giocatori delle versioni precedenti. Il ruolo dei Karakuri cambia drasticamente in gruppo con i giocatori che possono combinare Karakuri per creare strutture ancora più complesse; la sinergia tra le armi è fondamentale: chi attira l’attenzione, chi cura, chi interrompe attacchi, chi infligge danno massivo mentre la coordinazione nei momenti critici – come quando il Kemono cambia forma o potenzia il proprio attacco – è essenziale.

La comunicazione è affidata a segnali visivi e gesture, ma manca il supporto alla chat vocale integrata quindi dovrete affidarvi a GameChat o a un’app come Discord quando giocate con gli amici. I contenuti post‑lancio come Kemono aggiuntivi e l’equipaggiamento della “Karakuri Edition” sono inclusi fin dal day one. Purtroppo non è presente il cross‑play, il che rende le sessioni multiplayer limitate alla sola utenza Nintendo Switch 2.

Commento finale

Wild Hearts S su Nintendo Switch 2 è una prova coraggiosa di porting: non è tecnicamente perfetto, anzi (con prestazioni incostanti di un titolo che comunque risale a due anni fa), ma riesce comunque a riportare sotto i riflettori una IP – a nostro giudizio – troppo sottovalutata offrendo meccaniche uniche, personalizzazione e modalità di gioco cooperativo fino a quattro giocatori che reggono piuttosto bene. In particolare il sistema Karakuri, una meccanica unica che consente al giocatore di costruire costrutti e strumenti di legno in tempo reale, sorretto da un buonissimo combat system e un buon armamentario, vi delizierà. Se apprezzate titoli come Monster Hunter, Toukiden o Dauntless, ma volete un tocco di innovazione strutturale e meno “grind” con tanto di portabilità, Wild Hearts S è una scelta fresca e stimolante nel panorama dei “monster hunter“. Se avete già dedicato il vostro tempo a Wild Hearts su altre piattaforme da quando è uscito nel 2023 e vi state chiedendo se valga o meno la pena ritornare in azione, non c’è alcunché della versione Switch 2, a parte la possibilità di giocarci in mobilità, che valga una nuova run.

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Shadow Labyrinth – Guida: come completare tutti i labirinti al 100%

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Shadow Labyrinth

Come vi abbiamo raccontato nella nostra recensione di Shadow Labyrinth, nell’ultimo titolo dedicato alla palla gialla più famosa del mondo sono presenti 17 livelli “bonus” che si distaccano dal filone dei metroidvania e si rifanno ai classici stilemi arcade, in particolare alla formula di Pac-Man Championship Edition DX.

Il primo, che funge da tutorial, è obbligatorio. Altri 12 sono totalmente opzionali (ed affrontabili in ordine sparso), ma al tempo stesso sono indispensabili per ottenere i 12 materiali “Nuovo Ordine Spaziale”, fondamentali per sbloccare l’ultimo “Vantaggio” — e quindi anche il trofeo oro “Maestria”, necessario per ottenere il tanto ambito trofeo di platino.

Per ottenere i materiali (uno per ciascuno dei 12 livelli) è necessario completare i labirinti al 100%. L’impresa è piuttosto impegnativa, ed è proprio per questo che abbiamo preparato una video-guida che vi mostra le strategie migliori per riuscirci. Come vedrete, c’è comunque un certo margine di errore.

Per completezza, nel video trovate anche gli ultimi 4 livelli, che consistono di fatto in vere e proprie boss fight, obbligatorie per accedere allo scontro finale. Dopo aver affrontato i 12 precedenti, questi ultimi dovrebbero essere una pura formalità.

Prima di passare al video con la strategia, ecco le 17 location:

Ed ora finalmente si comincia:

Non ci resta che augurarvi buona caccia in compagnia del… predatore supremo!

AVM Rilascia FRITZ!OS 8.20: Connessione a Prova di Guasto e Tante Novità per la Rete Domestica

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AVM ha avviato la distribuzione del nuovo FRITZ!OS 8.20, un aggiornamento software chiave che introduce oltre 40 novità focalizzate su stabilità, efficienza e controllo. Il roll-out parte oggi dall’apprezzato FRITZ!Box 7590 e arriverà a breve sugli altri modelli.

La funzione più significativa è senza dubbio FRITZ! Failsafe, una tecnologia che protegge da interruzioni di linea attivando automaticamente una connessione di backup (tramite rete mobile, tethering o altro router). Una feature di livello professionale che rende la rete domestica e quella dei piccoli uffici ancora più affidabile.

L’aggiornamento potenzia anche il Monitor Online con statistiche più dettagliate, migliora l’efficienza energetica con un controllo granulare sulle porte LAN/WAN e semplifica la vita in famiglia con un’interfaccia del Parental Control più intuitiva e una nuova e comoda funzione di condivisione upload su FRITZ!NAS.

Chiudono il pacchetto diversi affinamenti al sistema Wi-Fi Mesh, che rendono l’integrazione dei repeater più immediata, e nuove opzioni per la Smart Home, che potenziano il controllo tramite l’interruttore FRITZ!Smart Control 440.

Come sempre, l’update può essere installato automaticamente o tramite l’interfaccia fritz.box, confermando l’impegno di AVM nel supportare e valorizzare i propri prodotti nel tempo.

Il roll-out è iniziato: FRITZ! OS 8.20 rende la rete domestica più smart, veloce ed efficiente

  • Nuovo Monitor Online e maggiore efficienza energetica nella rete domestica
  • Parental control ottimizzato
  • FRITZ! Failsafe : la nuova protezione di fallback per per una connessione stabile
  • La nuova condivisione degli upload semplifica la condivisione dei file
  • Smart home: più opzioni per la gestione dell’energia e l’automazione

Milano, 1 agosto 2025 | AVM avvia il roll-out del FRITZ! Aggiornamento OS 8.20 con oltre 40 nuove funzioni e miglioramenti per i dispositivi FRITZ!. Il roll-out inizia oggi con un aggiornamento per il FRITZ!Box 7590. L’update offre nuove opzioni di controllo per la smart home – come la lettura dei dati forniti, una protezione di fallback migliorata per la connessione internet e ottimizzazioni pratiche dell’interfaccia utente. Inoltre, l’aggiornamento introduce nuove funzioni per la rete Wi-Fi Mesh e nuove opzioni di consumo energetico. L’integrazione dei repeater nella rete Mesh diventa molto più semplice, mentre il consumo energetico del FRITZ!Box può ora essere gestito in modo ancora più accurato grazie alla funzione Energy Efficient Ethernet. Nei prossimi giorni, l’aggiornamento sarà disponibile anche per altri modelli FRITZ!. FRITZ!OS 8.20 migliora continuamente sicurezza e stabilità di tutti i dispositivi FRITZ!, garantendone una lunga durata. Gli utenti possono installare l’update automaticamente (se è attiva la funzione di aggiornamento automatico) oppure manualmente tramite l’interfaccia utente “fritz.box”. Tutte le novità sono disponibili su https://it.fritz.com/prodotti/fritzos/

Monitor Online più chiaro e maggiore efficienza energetica nella rete domestica

Anche il Monitor Online è stato migliorato. FRITZ! OS 8.20 aggiunge un nuovo intervallo di tempo in modo che gli utenti possano analizzare l’utilizzo della rete in modo più preciso: le categorie “In totale”, “Dispositivi con maggior consumo” e “Dispositivi individuali” possono ora mostrare l’utilizzo dell’ultimo mese. Questo mostra quali dispositivi di rete utilizzano maggiormente Internet. Anche la selezione dei dispositivi di rete per i quali devono essere registrati e visualizzati i dati di utilizzo è stata notevolmente semplificata. Ora il Monitor Online può essere utilizzato per l’intera configurazione, per un funzionamento ancora più intuitivo e una migliore panoramica della rete domestica.

Grazie a Energy Efficient Ethernet, il FRITZ! Box può ora ridurre il consumo di energia in modo ancora più efficace. La funzione può ora essere configurata separatamente per la presa WAN e le singole prese LAN, perfetta per gestire in modo efficiente le interfacce inutilizzate senza sacrificare le prestazioni.

Parental Control ottimizzato

Il nuovo FRITZ!OS 8.20 porta diversi miglioramenti anche all’interfaccia utente del FRITZ!Box. Il Parental Control, molto apprezzato dagli utenti, ora mostra in modo più chiaro i profili di accesso e i relativi dispositivi, tutti su un’unica schermata. I ticket di navigazione sono più facili da trovare grazie a una scheda dedicata, e il loro numero massimo è passato da 10 a 12. Tutto ciò rende ancora più semplice e intuitiva la gestione della connessione in famiglia.

Sempre online con il nuovo FRITZ! Failsafe

Con il FRITZ! Failsafe, la nuova protezione di fallback dei FRITZ!Box, gli utenti rimangono sempre online. Se la connessione in fibra, DSL o via cavo si interrompe o diventa instabile, Failsafe garantisce la continuità sfruttando una connessione alternativa. FRITZ! Failsafe lo fa utilizzando una connessione sostitutiva tramite un dispositivo di fallback collegato a monte del FRITZ!Box come riserva tramite presa WAN, LAN o USB. Questo dispositivo può essere un altro FRITZ!Box, un dongle di rete mobile USB o uno smartphone in modalità tethering USB. Un dispositivo di ripiego particolarmente adatto sarebbe un FRITZ!Box per una rete mobile, ad esempio un FRITZ!Box 6860 5G o 6850 LTE. Questa funzione è ideale per chiunque dipenda da una connessione Internet affidabile, sia in un ufficio domestico che in un negozio,

Maggiore stabilità nel Wi-Fi Mesh e integrazione semplificata dei repeater

In aggiunta, FRITZ!OS 8.20 presenta notevoli miglioramenti al Wi-Fi Mesh: ora è ancora più facile per il Mesh Master accedere ai FRITZ!Repeater – non è più necessario reinserire la password. È inoltre possibile attivare contemporaneamente più repeater per il funzionamento Mesh, senza dover premere il pulsante di connessione sul FRITZ!Box. Molte altre ottimizzazioni Mesh migliorano anche le prestazioni e la stabilità di tutte le connessioni Wi-Fi.

La nuova condivisione degli upload semplifica la condivisione dei file

Con la nuova condivisione degli upload tramite FRITZ!NAS, la condivisione di file non è mai stata così facile: gli utenti possono rendere disponibile una cartella tramite un link di condivisione, consentendo di caricare e scaricare direttamente i contenuti, l’ideale per raccogliere foto o documenti condivisi. Grazie alla nuova funzione, non è più necessario creare un utente FRITZ!Box con permessi speciali: tutto ciò che serve per consentire ad amici e familiari di caricare file in modo sicuro è un singolo link.

Ulteriori miglioramenti per la smart home

L’aggiornamento introduce anche funzioni di controllo aggiuntive per l’interruttore smart FRITZ!Smart Control 440. Ora tutte le funzioni che possono essere configurate direttamente sulla valvola termostatica FRITZ!Smart Thermo 302 possono essere controllate anche con l’interruttore intelligente. Offre anche opzioni più complete per il controllo dell’illuminazione. Oltre all’accensione, allo spegnimento e alla regolazione dell’intensità luminosa, ora può essere utilizzato per modificare il colore e la temperatura del colore. Inoltre, le routine possono ora essere attivate e disattivate direttamente con il FRITZ!Smart Control 440. Le routine possono essere attivate anche da una chiamata, dal raggiungimento di una temperatura target, dall’attivazione della funzione boost o antigelo, nonché da eventi importanti sul FRITZBox. Per rendere la gestione del Wi-Fi ancora più semplice, il FRITZ!Smart Control 440 può essere utilizzato per spegnere la rete Wi-Fi principale oltre al Wi-Fi ospite.

EA Sports FC 26: la Carriera torna al centro dell’esperienza calcistica

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Dimenticatevi la solita routine da allenatore o giocatore, stagione dopo stagione. Con EA Sports FC 26, la modalità Carriera cambia pelle, e lo fa in modo profondo, puntando tutto su coinvolgimento, varietà e realismo. Per la prima volta, le modalità Carriera Allenatore e Giocatore vengono ripensate in chiave narrativa e strutturale, mentre il gameplay si emancipa definitivamente dalle influenze di Ultimate Team. È il ritorno della Carriera come cuore pulsante dell’esperienza offline, con una promessa precisa: offrire un calcio più autentico, coerente e imprevedibile.

La nuova Carriera Allenatore: Manager Live, sfide settimanali e mercato tecnico

Il primo cambiamento concreto riguarda proprio l’esperienza da allenatore, trasformata grazie al nuovo Manager Live. Si tratta di un sistema narrativo che abbandona il classico modello sandbox per offrire una Carriera in movimento continuo, dove ogni settimana porta con sé nuove sfide e obiettivi contestuali. Non si tratta solo di vincere partite o alzare trofei, ma di affrontare eventi realistici ispirati alla stagione calcistica globale: evitare retrocessioni, ottenere tot milioni dal mercato, superare momenti di crisi. Se l’Ajax crolla in Eredivisie, anche la tua squadra potrebbe dover reagire a situazioni simili.

A rendere tutto ancora più interessante c’è l’aspetto competitivo e condiviso: gli obiettivi settimanali non sono solo individuali, ma confrontabili con gli amici. Chi ottiene i risultati migliori, potrà guadagnare ricompense esclusive, come divise vintage (tra cui la Juve retrò o la Germania dell’Ovest) e addirittura icone storiche nel ruolo di allenatori, da Kluivert a Verón, fino a Marinette Pichon.

Un altro tassello importante è l’introduzione del Mercato degli Allenatori, un sistema che simula in modo più realistico licenziamenti, ritiri e cambi di panchina. Ogni tecnico è definito da parametri specifici – stile di gioco, credibilità, risultati – che ne influenzano l’attrattiva presso altri club. Il tiki-taka di Guardiola o l’approccio prudente alla Allegri diventano così elementi chiave per capire quanto sei al sicuro sulla tua panchina… e chi potrebbe essere pronto a soffiartela.

Questo sistema permette anche di seguire le offerte di altri club, monitorare le classifiche di sei campionati contemporaneamente e scoprire nuove opportunità lavorative. In definitiva, un passo avanti notevole verso un realismo più credibile e variegato, in grado di raccontare una carriera unica per ogni giocatore.

Carriera Giocatore e modalità Club: archetipi, personalità e crescita reale

Anche la Carriera Giocatore cambia drasticamente. Il vecchio sistema di crescita viene abbandonato a favore degli archetipi: modelli ispirati a leggende del calcio che plasmano la traiettoria del nostro alter ego digitale. Vuoi diventare un Finisher come Ibra o un Magician alla Ronaldinho? Ogni scelta influisce su statistiche, potenziale e caratteristiche fisiche. Un portiere alto sarà più bravo in uscita ma meno agile, un Engine alla Kanté avrà resistenza e dinamismo, ma meno fiuto del gol.

Il ritorno del sistema delle tre personalità – influenzate da risposte in conferenza stampa e comportamenti in campo – determina infine lo sblocco dei PlayStyle, andando a definire in modo ancora più sfumato lo sviluppo del calciatore.

Le stesse logiche vengono introdotte anche nella modalità Club, che abbandona la progressione ad albero per un sistema più diretto, che consente di sbloccare attributi precisi e progredire stagione dopo stagione fino a raggiungere il livello di un’icona. Si parte con una specializzazione, si guadagnano Perks Signature e abilità uniche, e si cresce costantemente fino al capitolo 4, punto di massimo sviluppo del proprio avatar.

A impreziosire il tutto tornano i Live Events, con nuove coppe a tempo, regole speciali, tre club giocabili contemporaneamente, IA gestibile con il budget guadagnato e una Quick Chat rinnovata con 16 messaggi rapidi tra cui scegliere.

Imprevedibilità e gameplay autentico: la Carriera torna a splendere

Il cambiamento più importante, però, riguarda il gameplay. Per la prima volta, EA separa nettamente il ritmo di gioco competitivo da quello offline. Le patch di Ultimate Team non avranno più effetto sulla Carriera, che potrà mantenere un ritmo più lento, punteggi realistici e difese intelligenti. L’obiettivo è offrire un’esperienza calcistica immersiva, che non costringa i giocatori a modificare le impostazioni manualmente, come accadeva in passato.

Non solo: in EA FC 26 saranno finalmente simulabili cinque campionati contemporaneamente, permettendo a ogni allenatore di tenere d’occhio classifiche, statistiche e osservatori anche nei tornei secondari. Una funzione perfetta per chi vuole fare scouting mirato o seguire avversarie europee.

A completare il quadro arriva il sistema degli Unexpected Events, eventi casuali e realistici – infortuni improvvisi, fallimenti societari, crisi economiche – che costringeranno il giocatore a reagire con lucidità e flessibilità, rendendo ogni stagione diversa dalla precedente. E per chi teme colpi di sfortuna troppo invadenti, sarà possibile regolare anche il grado di imprevedibilità.

EA Sports FC 26 promette di riportare la Carriera al centro dell’esperienza sportiva single player, con novità strutturali che trasformano una semplice modalità in un viaggio dinamico, imprevedibile e profondamente calcistico. Un ritorno alla narrativa, ma soprattutto un ritorno al piacere del calcio giocato per davvero.

Battlefield 6, svelati nuovi dettagli del multigiocatore, della campagna in singolo e altro ancora

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Nella giornata di ieri, durante un evento di presentazione globale del multigiocatore, Electronic Arts e Battlefield Studios hanno svelato Battlefield 6, l’esperienza suprema di guerra totale. In arrivo il 10 ottobre, Battlefield 6 è disponibile su console PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC (Steam, EA app, Epic Games Store).

Durante questo evento imperdibile, Battlefield Studios ha fornito un’anteprima delle modalità multigiocatore nuove e di ritorno, nonché un allettante primo sguardo all’esaltante campagna in singolo e all’evoluzione di Battlefield Portal.

L’anno è il 2027. Il mondo è sull’orlo del caos. Dopo lo scioccante assassinio di una personalità di spicco, i principali paesi europei hanno lasciato la NATO, mentre gli Stati Uniti e i loro alleati fanno i conti con le conseguenze. Un’enorme compagnia militare privata che non teme di superare il limite, ricca di fondi e tecnologie all’avanguardia, cerca di riempire il vuoto di potere. Questo esercito è PAX ARMATA. Ciò che resta della NATO è allo sbaraglio, ferito e malconcio. Questo è il mondo di Battlefield 6.

Battlefield 6 offre una serie di nuove funzionalità, tra cui il nuovo sistema di combattimento Kinesthetic, che migliora i movimenti e gli scontri a fuoco. Questo conferisce ai giocatori un livello di mobilità senza precedenti, offrendo nuove opzioni tattiche, come Trascina e rianima, per salvare i compagni di team dopo averli allontanati dai pericoli, e appoggiare le armi ai muri per ridurre il rinculo. 

L’iconico sistema delle classi torna ancora più in forma che mai, con Assalto, Ricognitore, Supporto e Geniere che consentono ai giocatori di definire il proprio ruolo sul campo di battaglia. I quattro ruoli sono stati migliorati e progettati per contribuire alla vittoria del proprio team, ognuno con gadget, armi distintive e addestramento dedicato. Torna anche la distruzione, migliorata per offrire un livello di libertà senza precedenti permettendo ai giocatori di trasformare la zona di combattimento per creare nuovi percorsi, accerchiare i nemici e dominare la battaglia.

Battlefield 6 uscirà con un solido pacchetto di modalità e mappe multigiocatore che porteranno il conflitto in giro per il mondo, dall’Egitto a Gibilterra fino alle strade di New York. Ogni mappa offre diverse zone di combattimento, realizzate a mano e pensate appositamente per adattarsi a specifiche modalità, per garantire che ogni battaglia sia progettata per soddisfare l’esperienza del giocatore e offrire una varietà di opzioni di gioco. Le modalità più apprezzate dalla community fanno il proprio ritorno in Battlefield 6, inclusi alcuni grandi classici come Conquista, Sfondamento e Corsa. I giocatori troveranno anche una serie di modalità intense e adrenaliniche che rappresentano le colonne portanti degli sparatutto in prima persona, come Deathmatch a team, Deathmatch a squadre, Dominio e Dominio della collina. Inoltre, ci sarà anche una modalità tutta nuova chiamata Escalation, in cui due team si contenderanno dei punti di controllo strategici. 

“Quando abbiamo iniziato a creare il futuro di Battlefield, sapevamo che dovevamo centrare l’obiettivo di rispettare i pilastri fondamentali, tanto apprezzati dalla community, su cui si fondava la serie da oltre 20 anni”, commenta Byron Beede, Senior Vice President e General Manager di Battlefield. “Siamo tornati al nostro parco dei divertimenti a tema guerra totale con quattro team di sviluppo di prim’ordine al lavoro sul gioco sotto un’unica bandiera, quella di Battlefield Studios. Criterion, DICE, Motive e Ripple Effect si sono impegnati anima e corpo in questo nuovo capitolo di Battlefield, e siamo emozionati di aver mostrato oggi un’anteprima del gioco. Non vediamo l’ora che possiate giocare all’Open Beta il prossimo weekend.”

Battlefield 6 è in arrivo anche con una versione tutta nuova e migliorata di Portal, il set di strumenti creativi che permettono di ridefinire le regole della guerra. La modalità Portal non è mai stata così potente e semplice da usare, e fornisce ai giocatori nuovi strumenti per creare contenuti completamente unici che prendono il nome di “esperienze community”. Dopo l’uscita, continueremo nella nostra iniziativa ambiziosa di aggiungere nuove modalità, mappe, armi e altre caratteristiche al gioco su base regolare.

“Ho lavorato su molti titoli nel corso degli anni, e posso dire con certezza che Battlefield 6 è qualcosa di speciale”, ha dichiarato Vince Zampella, Executive Vice President. “Non vediamo l’ora di mostrare gli altri intensi combattimenti tattici e le battaglie epiche di Battlefield 6 nei mesi a venire, in vista della sua uscita prevista per il 10 ottobre.”

L’Open Beta di Battlefield più grande di sempre si terrà per due weekend, quello del 9-10 agosto e quello del 14-17 agosto. Gli appassionati avranno la possibilità di partecipare all’Open Beta in anticipo di due giorni, il 7 agosto, guardando alcuni dei loro streamer preferiti giocare al gioco. La Beta permette ai giocatori di provare diverse modalità e mappe del multigiocatore, disponibili su tutte le piattaforme interessate. Per saperne di più, visitate questo link.  

Guardate tutti i contenuti video pubblicati durante l’evento di presentazione di oggi all’indirizzo ea.com/news.

Borderlands 4 arriverà anche su Nintendo Switch 2

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2K e Gearbox Software hanno annunciato che la versione Nintendo Switch 2 di Borderlands 4 è disponibile per il pre-ordine. Il gioco uscirà il 3 ottobre 2025. 

Borderlands 4 è il nuovo capitolo dell’acclamata serie di successo e la versione per Nintendo Switch 2  permetterà ai giocatori di vivere il caos del celebre looter-shooter ovunque si trovino. 

A nome dell’incredibile team di Gearbox, posso dire che sono entusiasta di portare Borderlands 4 su  Nintendo Switch 2 così rapidamente“, ha dichiarato Randy Pitchford, fondatore e presidente di Gearbox.  “Le nuove caratteristiche della console Nintendo Switch 2 sono straordinarie per vivere il capitolo di  Borderlands più grande e ambizioso, pensato e realizzato per permettere a fan e amici di divertirsi  saccheggiando e sparando.” 

I giocatori potranno contare su un’ampia gamma di funzionalità supportate dalla console Nintendo Switch  2, tra cui il multiplayer online cooperativo completo, il gioco in locale e la GameChat per connettersi con  amici e familiari con la semplice pressione di un pulsante. Inoltre, i giocatori potranno mostrare una nuova incredibile arma conquistata o chiedere consigli su un boss del Vault difficile da affrontare  condividendo lo schermo di gioco durante la chat, collegandosi tramite una videocamera USB-C®  compatibile per vedere i volti degli amici mentre esplorano Kairos. 

Borderlands 4 rende più semplice che mai unirsi al multiplayer cooperativo con gli amici, grazie a un  nuovo sistema che permette ai giocatori di creare gruppi online* e restare insieme anche quando si  cambia modalità di gioco. 

Progettato fin dall’inizio per il gioco cooperativo, Borderlands 4 include un bottino individuale per ogni  giocatore, un sistema di livellamento dinamico e difficoltà personalizzabile, per garantire che il gruppo  resti unito e si diverta durante tutta l’avventura. 

La funzionalità mouse dei Joy-Con 2 della console Nintendo Switch 2 consente ai giocatori di sconfiggere i nemici grazie a movimenti dinamici e di gestire letteralmente miliardi di armi con una mira  letale. Inoltre, le carte da gioco virtuali offrono maggiore flessibilità alle biblioteche digitali, permettendo  agli utenti di generare il caos di Borderlands 4 su più sistemi collegati allo stesso Nintendo Account e  persino di prestarlo ai membri del gruppo famiglia. 

I giocatori vestiranno i panni di uno dei quattro nuovi Cacciatori della Cripta: Vex, Rafa, Harlowe e Amon. Questi micidiali guerrieri possiedono abilità uniche che offrono ancora più modi per annientare, colpire e  distruggere i nemici. 

Borderlands 4 presenta un mondo variegato e senza interruzioni, e le nuove meccaniche di movimento  aiutano i giocatori a esplorare l’enorme pianeta Kairos per affrontare il tirannico Cronocustode e il suo  Ordine. 

Borderlands 4 sarà disponibile in tre edizioni: Standard Edition, Deluxe Edition e Super Deluxe  Edition.

Tutte le edizioni sono già disponibili per il pre-ordine e usciranno in tutto il mondo per Nintendo Switch 2 il  3 ottobre 2025. I giocatori che effettueranno il pre-ordine di una di queste edizioni riceveranno il Gilded  Glory Pack, che include una skin Cacciatore della Cripta, una skin Arma, e una skin Drone ECHO-4. 

  • La Standard Edition include il gioco base e sarà disponibile su Nintendo Switch 2. 
  • La Deluxe Edition includerà una serie di contenuti bonus e sarà disponibile su Nintendo Switch 2. 
    • Questa edizione comprende il Bounty Pack Bundle, con quattro DLC post-lancio,  ciascuno con aree esclusive, nuove missioni e boss unici; quattro Carte della Cripta  (Vault Cards) con sfide e ricompense esclusive; nuovi equipaggiamenti e armi; elementi  cosmetici per i Cacciatori della Cripta e la skin Arma “Furia del Falco di Fuoco” (Firehawk’s Fury Weapon Skin). 
  • La Super Deluxe Edition includerà tutti i contenuti digitali bonus della Deluxe Edition e sarà  disponibile su Nintendo Switch 2. 
    • Questa edizione comprende anche il Vault Hunter Pack, che include due nuovi  Pacchetti Storia, ciascuno con un nuovo Cacciatore della Cripta, una nuova trama e  missioni secondarie; due nuove regioni della mappa; nuovi equipaggiamenti e armi;  ulteriori elementi cosmetici per i Cacciatori della Cripta e nuove skin per il dispositivo  ECHO-4. 
    • Include inoltre il Pacchetto Ornate Order, che offre quattro skin per Cacciatore della  Cripta, quattro teste e quattro corpi per la personalizzazione dei personaggi. 

Inoltre, i giocatori potranno aspettarsi una ricca roadmap di contenuti post-lancio, sia gratuiti che a  pagamento, che verranno distribuiti dopo l’uscita di Borderlands 4. Tutti i dettagli saranno svelati in un  secondo momento.