Secondo il sito spagnolo Area Jugones i giochi che potranno essere scaricati dagli abbonati al PlayStation Plus dal 7 giugno saranno Naruto to Boruto Shinobi Striker, Nickledon All-Star Brawl e… God of War!
L’annuncio dei giochi mensili è previsto per le 17:30 di mercoledì primo giugno… pensate che questi titoli verranno confermati in maniera ufficiale?
Pensate che God of War sarà davvero uno dei titoli di giugno?
Trovate il personaggio più adatto al vostro stile di gioco
Se non conoscete ancora Apex Legends Mobile e non sapete da dove cominciare, noi di 4news.it siamo qui per aiutarvi. In questa breve guida vi daremo qualche dritta su come sopravvivere al battle royale delineando le funzionalità/modalità di gioco disponibili al momento del lancio del gioco.
Come iniziare
Dopo aver installato l’app Apex Legends Mobile per Android, dovrete completare un paio di passaggi prima di accedere al tutorial. Il primo passaggio prevede la verifica della vostra età e il consenso dei termini del contratto di servizio del gioco. Successivamente, potrete scegliere il metodo di accesso principale, tramite un account Google, EA, Twitter, Facebook o accedere come ospite.
Qualche dritta
Durante il tutorial, avrete a che fare con Mirage che vi aiuterà ad apprendere le basi del gioco: scivolare, arrampicarsi, sparare, raccogliere oggetti e stendardi dei compagni di squadra. Una volta terminato il tutorial, potrete registrarti come legenda e scegliere il nome utente.
Come giocare ad Apex Legends Mobile
Abbiamo messo insieme alcuni suggerimenti per principianti per aiutarvi a sopravvivere alle vostre prime partite.
Il “looting” è basato sulla fortuna, ma trovare l’arma giusta che si adatta al proprio stile di gioco aiuterà più rapidamente a prendere confidenza con le meccaniche di Apex Legends Mobile. Potrete testare le armi in qualsiasi momento nella sezione apposita, il che è decisamente consigliato.
Raccogliete sempre oggetti di rarità superiore per ottenere importanti aggiornamenti. Il bianco è comune, il blu è raro, il viola è epico e l’oro è leggendario. La memorizzazione di questi colori è fondamentale.
Attivate la raccolta automatica per ottenere i bottini più rapidamente; trovate una zona sicura e sistemate l’inventario a vostro piacimento.
Siate sempre in movimento, in modo da evitare problemi indesiderati.
Utilizzate il sistema ping per far sapere alla vostra squadra dove volete andare e quale bottino avete trovato; si tratta di uno sparatutto a squadre, quindi la comunicazione è vitale!
Gli scudi sono i vostri migliori amici, ricordatevi di ricaricarli al di fuori di un combattimento. Gli scudi sono fondamentali per sopravvivere ai vostri scontri.
Finite i vostri avversari usando una “finisher” quando cominciano a barcollare.
Usate tutte le abilità a disposizione. Combinate salti e scivolate per muovervi ancora più velocemente.
Non esitare a provare nuove leggende. Ogni leggenda ha la sua specialità e ne sbloccherete di più giocando. Se non conoscete Apex, vi consigliamo di iniziare con leggende offensive incentrate sul combattimento prima di passare a leggende pesanti incentrate sull’utilità.
Potenziate le vostre leggende.
Le leggende hanno diverse hitbox (grande, media e piccola), quindi più grande è la hitbox della leggenda in questione, più facile sarà colpire i nemici. Gibilterra, Pathfinder e Caustic hanno tutti la hitbox più grande. Il gioco è bilanciato attorno alle hitbox, quindi usate abilità che vi impediscano di essere un bersaglio.
Conoscete le vostre leggende (personaggi)
Ogni leggenda offre un retroscena e una personalità unici che fanno parte della tradizione di Apex, e dell’universo di Titanfall. Ogni leggenda ha una serie di abilità che possono aiutarvi a ottenere un vantaggio. La selezione della leggenda dipenderà dalle preferenze dello stile di gioco e da chi avete sbloccato.
Per visualizzare le leggende disponibili del gioco, toccate Leggende nella schermata principale, quindi Dettagli.
Bangalore
Una classe offensiva specializzata nel combattimento tattico. Può scattare per un breve periodo (abilità passiva) mentre è sotto al fuoco nemico. Può anche fare affidamento su un lancia fumo per oscurare la vista in un’area (abilità). Il suo massimo è il “Rombo di tuono” che spara un razzo per chiamare un attacco di artiglieria causando danni, rallentando e offuscando la vista sul campo.
Bloodhound
Una classe di ricognizione specializzata nel tracciare e scoprire dove si trova un nemico. Può scoprire tracce che mostrano la posizione e il tempo delle azioni nemiche (abilità passiva). “I suoi sensi acuti” gli permettono di rivelare nemici, trappole e indizi attraverso le strutture nelle vicinanze. Il suo massimo gli permette di aumentare la velocità di movimento e mettere in evidenza le tracce delle vostre prede. Dal momento che è classificato come una leggenda della ricognizione, può essere molto utile per rivelare la prossima posizione dell’anello.
Caustic
Una classe difensiva specializzata in gas tossici per individuare e intrappolare i nemici. La sua abilità passiva gli permette di vedere i nemici all’interno del gas. Una delle sue abilità rilascia sei bombolette di Nox Gas che possono essere colpite/attivate dai nemici. La sua abilità migliore, la granata Gas Nox riempie un’area di Gas Nox che rallenterà e danneggerà i nemici che si trovano all’interno. Dal momento che è classificato come una leggenda difensiva, ha un bonus che riduce i danni subiti del 15% ed è immune al rallentamento dei proiettili.
Fade
Una classe offensiva specializzata nella manipolazione dimensionale. La sua passiva vi dà un breve aumento della velocità di movimento dopo una scivolata. La sua abilità “Flashback” gli permette di teletrasportarsi in una posizione in cui è stato in precedenza. La sua massima, “Camera fasica”, manda tutte le leggende nel “vuoto”. Nota: è un’esclusiva di Apex Legends Mobile e non può essere trovato nel gioco principale per console/PC.
Gibraltar
Una classe difensiva specializzata nella generazione di scudi per i danni dei tank. La sua abilità passiva permette di creare uno scudo che blocca i danni in arrivo. La sua mossa migliore, “Pioggia di fuoco”, gli permette di lanciare un attacco che provoca danni e stordisce i nemici su una posizione segnata. Dal momento che è classificato come una leggenda difensiva, ha una riduzione dei danni in arrivo del 15% ed è immune al rallentamento dei proiettili.
Lifeline
Una classe di supporto specializzata nella guarigione e nel supportare i suoi compagni di squadra. Può inviare un D.O.C. per fornire uno scudo e far “rivivere” i suoi compagni di squadra (abilità passiva). Se subisce danni mentre l’abilità è attiva, la guarigione verrà interrotta.
Mirage
Una classe offensiva specializzata nell’uso di olografi per ingannare i suoi nemici. Si nasconde automaticamente quando interagisce con i punti di respawn e quando cerca di rianimare i compagni di squadra; mentre viene abbattuto, rilascerà un’esca e diventerà invisibile (abilità passiva). La sua abilità schiera un’esca; riattivare l’abilità farà imitare all’esca i suoi movimenti. La sua abilità migliore, “Anima della festa“, schiera più copie che imitano i suoi movimenti mentre il vero Mirage rimane invisibile e si muove più velocemente.
Octane
Una classe offensiva specializzata in mobilità. La sua abilità passiva rigenera la salute nel tempo quando non subisce danni. Questa aumenta temporaneamente la velocità di movimento a costo della sua salute. L’attacco migliore, “Trampolino“, evoca un trampolino che consente a tutti i compagni di fare un doppio salto in aria.
Pathfinder
Una classe di ricognizione specializzata nell’utilizzo dell’ambiente per attraversare rapidamente la mappa. La sua passiva scansiona il trasmettitore di rilevamento che gli permette di trovare il prossimo anello; le scansioni riducono il tempo di recupero della sua abilità principale. Il personaggio, basa le sue abilità su un rampino che gli permette di agganciarsi a una superficie e di dondolare da un posto all’altro. La sua “finisher”, Zipline master, crea una zipline utilizzabile da tutta la squadra. Dal momento che è classificato come una leggenda della ricognizione, può scansionare rivelare la prossima posizione dell’anello.
Wraith
Una classe offensiva specializzata nell’uso della manipolazione dimensionale per consentire l’attacco sui lati. La sua abilità passiva avverte del pericolo. Inoltre, entrando nel Vuoto può muoversi rapidamente senza subire danni. Il suo attacco migliore, Porta dimensionale, consente alla sua squadra di spostarsi da un luogo all’altro entrando nei portali per 60 secondi.
Come sbloccare più leggende
Sbloccherete più leggende giocando a qualsiasi modalità di gioco; il che vi permetterà di guadagnare punti esperienza. Potete ottenere più punti esperienza aprendo casse, completando i compiti quotidiani e raggiungendo buoni risultati nelle partite (come maggior numero di uccisioni).
Caratteristiche e modalità di gioco
Selezionando la camera, Prospettiva in prima persona (FPP) e Prospettiva in terza persona (TPP) potrete decidere in quali partite cimentarvi. I giocatori che scelgono FPP verranno abbinati solo ad altri giocatori FPP, mentre i giocatori TPP verranno abbinati ad altri che utilizzano TPP. FPP vi offrirà la tradizionale esperienza Apex, mentre TPP è per chi desidera avere uno stile di gioco flessibile e ha già familiarità con la visuale in terza persona. Giocare in terza persona amplia il campo visivo rispetto alla prima persona.
Le modalità disponibili sono la modalità Battle Royale, Classificata, Deathmatch a squadre (3v3), tutorial, modalità libera e modalità a tempo limitato (eventi). Per selezionare una nuova modalità di gioco, toccate la scheda sul lato sinistro del pulsante Gioca.
Questo gioco include anche un pass battaglia (gratuito e premium) che vi premia con splendidi oggetti cosmetici di gioco. Nuove missioni possono essere sbloccate ogni settimana.
Ragazzi, qui ve lo diciamo chiaro e tondo: il bruscolino da duecentocinquanta kg nell’occhio è in arrivo. Il rischio di pianto malinconico, come in preda a sbornie tristi, è in agguato. La Wonder Boy Collection ha raggruppato i titoli originali dell’omonima saga, provenienti direttamente da fine anni 80. In un unico volume ritroveremo i protagonisti dell’epoca, delle nostre partite in sala giochi o su Sega Master System, Mega Drive ecc.
Versione testata: PS4
La Wonder Boy Collection, edita in festeggiamento del 35° anniversario della serie, è stata sviluppata per Nintendo Switch e PlayStation 4, quest’ultima piattaforma utilizzata per la nostra prova.
La Collection comprende:
✅ Wonder Boy
✅ Wonder Boy in Monster Land
✅ Wonder Boy in Monster World
✅ Monster World IV
Tutti i giochi sono stati “restaurati” graficamente, è stata aggiunta la possibilità di salvare i propri progressi, la funzione rewind, ed infine la media gallery.
Che gioco è?
Argomentare questo paragrafo, mi scuserete, ma alle mie orecchie suona alquanto superfluo. Si è vero, stiamo parlando di giochi appartenenti in realtà ad un’altra era videoludica, e che non tutti soprattutto anagraficamente, ne hanno potuto godere.
Qui siamo nella culla degli Arcade, dove il primo Wonder Boy è stato uno dei platform 2D a scorrimento orizzontale di maggior successo in sala giochi e sulle prime console.
Soffermandoci, utilizzando da esempio, appunto sul primo capitolo, i livelli da affrontare sono dieci, ciascuno diviso in 4 round costituiti dalle stesse tipologie di territori che si ripetono continuamente: foresta, zona collinare, isole in mezzo all’oceano, caverne e caverne ghiacciate.
Tom Tom, ovvero il protagonista di queste avventure, deve giungere sano e salvo al termine di ogni round, per poi poter affrontare una delle incarnazioni di Drancon, che appare ogni volta con una differente testa di mostro o animale, la quale alla sua sconfitta cade e si trasforma in un oggetto magico, al termine del quarto round dell’area in modo da giungere all’area successiva.
Quanto detto dev’essere eseguito in velocità. Nella parte superiore dello schermo, infatti, è visibile un indicatore che rappresenta la vitalità di Tom Tom, che decresce con l’avanzare dei secondi. si può recuperare vitalità mangiando i frutti e i cibi sparsi sullo schermo: quando la vitalità scende a zero, il Wonder Boy muore. Quindi non solo bisogna stare attenti a un’enorme varietà di trappole e ostacoli, ma anche tentare di terminare il round più velocemente possibile.
Perché giocarlo?
In questa Wonder Boy Collection potremo giocare il primo leggendario episodio della saga, ed i suoi sequel originali. Niente remake, piuttosto una remastered leggera, tale da aggiungere qualche funzionalità, valide sostanzialmente ad aumentare la quality of life riguardo all’esperienza di gioco, come la possibilità di salvare i propri progressi.
Wonder Boy Collection è un prodotto edito per festeggiare il 35° anno di vita dell’iconica saga. Se siete nerd della prima ora, sicuramente l’avrete già giocato all’epoca, amato e ne serberete un ricordo ancora intatto e positivo. Questo potrebbe essere un ottimo motivo per giocarlo.
Altrettanto se siete amanti del retro gaming, questa Collection mette parecchia carne al fuoco, o potrà offrirvi un bel monte ore di divertimento in compagni di Tom Tom & co.
Come già accennato, è chiara la vocazione nostalgica di certe produzioni, che più di attrarre il cervello dei possibili video giocatori acquirenti, cerca di irretirne le trame del cuore, toccando appunto le corde più malinconiche.
Oltretutto, la Collection è stata prodotta anche in versione Collector’s Edition, ricca di gadget, illustrazioni ecc., che sicuramente faranno breccia nel cuore degli appassionati.
Perché no?
La riproposizione di perle videoludiche dal passato, ha sempre un fortissimo impatto emotivo nei primi istanti che riprendiamo il gioco in mano, magari dopo decenni. Il problema, è che altrettanto spesso, come l’emotività scende, ci assale la sensazione che il gioco sia invecchiato peggio di come ce lo ricordavamo. Che magari all’età in cui ci abbiamo giocato per la prima volta ci dava molte soddisfazioni, e che nel frattempo siamo cresciuti, abbiamo cambiato gusti o altro ancora.
Questo discorso potrebbe valere per Wonder Boy Collection, come per tutte le remastered, e per qualche remake in commercio, giochi che hanno significato molto per noi, ma in un epoca ormai passata e superata.
Oppure semplicemente, potreste non volerlo giocare perché non amanti del retro gaming.
Od ancora più banalmente, siete sì, dei discendenti della Golden Age delle sala giochi colme di cabinati, siete tutt’oggi amanti del retro gaming, ma mai avete sopportato le avventure del biondino smutandato e dei suoi amici.
Commento Finale
La Wonder Boy Collection è una di quelle produzioni, in questo caso sfruttando il 35° anno di vita della saga, che cela un’abile e sicuramente proficua operazione di marketing. Si sa, l’animo dei video giocatori essere fragile e malinconico, e difficilmente in grado di resistere a certi tuffi al cuore. In ogni caso giocarlo ci ha divertito come all’epoca, sono state inoltre aggiunte delle funzionalità in ausilio dell’esperienza di gioco, come i salvataggi. Il prezzo di lancio non è propriamente aggressivo, (39,99€ su Amazon), per cui il consiglio è di prenderlo se amanti del titolo e del genere, o magari di attendere un livellamento verso il basso, se curiosi o indecisi.
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Nelle settimane scorse Elegoo, uno dei più noti brand nel settore della stampa 3D ci aveva preannunciato che sul finire di Maggio avrebbe interamente aggiornato la sua gamma di prodotti e le novità sarebbero state impressionanti.
Ora che il pre sale è finalmente partito, possiamo dirvi che tra i nuovi prodotti c’è una eccezionale stampante a resina 8K, la Saturn 2 e soprattutto una nuova stampante a filamento, la Elegoo Neptune 3, che è il il primo prodotto di questo “nuovo corso” di cui possiamo parlarvi con una recensione completa.
Entry level solo nel prezzo: i suoi punti di forza
Elegoo Neptune 3 è una stampante FDM che, almeno nel prezzo, appartiene alla categoria di stampanti “entry level” grazie ad un price tag di appena 200 euro necessari a portarsela a casa (almeno in questa prima fase di pre order).
Se si guarda però alle specifiche di questo piccolo gioiellino ci si accorge che la Neptune 3 è tutt’altro che “entry level”
La stampante ha infatti tutte quelle caratteristiche che riteniamo essenziali per una stampante FDM nel 2022 e anche alcune che sono fondamentali soprattutto per chi si avvicina per la prima volta al mondo della stampa a filamento.
A partire dal sistema di livellamento automatico a 16 punti che, grazie ad un sensore di pressione ad estensimetri sulla testina di stampa, è in grado di individuare con precisione millimetrica la distanza esatta del piatto di costruzione dall’ugello dell’estrusore e compensare in automatico l’altezza dell’asse Z in caso di piatto non perfettamente orizzontale.
In questo modo è possibile mantenere una distanza costante di circa 0,1-0,2 mm dell’estrusore da ogni punto del piatto, ed evitare i tradizionali problemi connessi ad un non perfetto livellamento del piatto, come la scarsa aderenza del modello, l’irregolarità della base del modello stesso e in ultima analisi il fallimento della stampa.
Neptune 3 ha inoltre un volume di costruzione sufficientemente ampio con i suoi 220x220x280 mm da garantire la stampa anche di modelli voluminosi, come ad esempio gli accessori per cosplay. Elegoo Neptune 3 infatti porta un leggero ma significativo incremento rispetto ai 220X220X250 di Neptune 2, Creality Ender 3 e Artillery Genius Pro (i suoi più diretti concorrenti).
La Neptune 3, inoltre, dispone di un estrusore in metallo capace di raggiungere temperature fino a 260 gradi con un feeder per il filamento in lega di titanio; dispone inoltre di motorini TMC2225 e TMC2209, rispettivamente per asse XYZ e E0, entrambi in grado di offrire un’estrema silenziosità di funzionamento, sotto i 50 dbA (ma come vedremo più avanti gran parte della rumorosità della stampante dipende da altro), schermo a colori touchscreen da 4,3 pollicirimovibile e piatto magnetico flessibile con rivestimento in PEI. Quanto a quest’ultimo, pur non essendo grandi fan del PEI, dobbiamo dire che in questo caso si tratta di un piatto di ottima qualità che garantisce una buona aderenza con tutti i materiali provati e, sino ad ora, dopo una quindicina di stampe risulta perfettamente integro.
Il nuovo piatto di costruzione è dotato inoltre di una nuova resistenza da 250w che permette di raggiungere una temperatura di 100gradi celsius in circa un minuto.
Infine anche Neptune 3 è finalmente dotata di serie il nuovo sensore di filamento che ne rileva assenza ed aggrovigliamento.
Unboxing e Design
Nella confezione sono compresi tutti gli accessori necessari alla prima stampa, compresi 5 metri di filamento bianco, un cutter per i supporti, la MicroSD, due nozzle supplementari e e persino un piccolo lettore MicroSD/USB. Di seguito la lista completa degli accessori contenuti nella confezione:
Connettore USB type B per aggiornamento firmware
Filamento PLA bianco 5 metri
Display Removibile
Compact flash da 8gb e adattatore USB
Kit di chiavi, giravite, viti per assemblaggio, fascette
Maniglia per il trasporto,
Cutter e raschietto
Ago per pulizia dell’ugello di stampa
Per quanto riguarda l’installazione, c’è davvero poco di cui preoccuparsi anche se siete alle prime armi.
La stampante arriva infatti quasi completamente assemblata, restando all’utente il compito di fissare l’asse Z alla base con apposite viti, il display, e il supporto per la bobina di filamento. Un gioco da ragazzi anche grazie all’ottimo supporto di Elegoo che tramite video aiuta ad assemblare, regolare e calibrare la stampante out of the box.
La stampante supporta filamenti PLA, PLA+ PETG, TPU e il caricamento avviene lateralmente attraverso il sensore di filamento di cui abbiamo detto precedentemente.
Dal punto di vista del design non ci sono grosse novità rispetto al modello precedente ma piccoli accorgimenti che favoriscono decisamente la quality of life.
La struttura in alluminio estruso è infatti praticamente identica al modello precedente, ma è presente una maniglia nella parte superiore, per un più facile trasporto (la stampante comunque pesa circa 9 kg)e un display che non è più un tutt’uno con la base, ma è ora removibile.
La porta microSD è collocata sul fronte, dove trovano spazio anche l’ingresso RJ per il collegamento del display e quello per il cavo USB per eventuali aggiornamenti firmware. Lo schermo, come dicevamo è removibile per garantire una migliore flessibilità nel posizionamento della stampante, già ottima grazie ad un “footprint” estremamente contenuto di appena 30x33cm (41cm con monitor agganciato) e un ingombro in altezza di 70 cm misurata contando anche la bobina di filamento.
Prova di stampa
Il poco tempo che abbiamo avuto per recensire questa stampante in tempo per il day one del preorder, non ci ha impedito di effettuare molte stampe, alcune anche molto complesse, per provare a mettere in difficoltà la piccola stampante di Elegoo.
Nonostante i nostri torture test, Neptune 3 si è dimostrata una stampante estremamente semplice da utilizzare con una affidabilità estrema, tanto che, dopo la prima calibrazione, la stampante non ha richiesto alcuna ulteriore calibrazione per almeno 15 stampe successive; calibrazione a 16 punti che comunque è abbastanza veloce e precisa impiegando circa 4 minuti per essere completata.
Ci ha sorpreso inoltre il fatto che già out of the box, la Elegoo Neptune 3 sia stata in grado di effettuare stampe pressochè perfette con le impostazioni di base fornite dal software di slicing Elegoo Cura.
Purtroppo Ultimaker Cura 5 non supporta nativamente le stampanti Elegoo, ed è necessario scaricare la versione brandizzata “Elegoo Cura” dal sito Elegoo. Quest’ultima tuttavia non è stata ancora aggiornata alla versione 5.0, ma è ferma alla versione 4.8.0 e non è pertanto ancora possibile sfruttare tutte le importanti novità del recente aggiornamento, come il motore di slicing migliorato. Sarebbe decisamente preferibile un approccio più aperto, magari rendendo disponibili per il download i profili di stampa Elegoo in modo da poterli aggiungere direttamente nella versione libera di Ultimaker Cura.
Uno dei problemi che abbiamo riscontrato è il firmware della stampante che appare piuttosto lento e macchinoso, con un touch screen decisamente poco preciso e responsivo. Non sappiamo dirvi se si tratta di un problema del nostro display, ma qualora così non fosse confidiamo nel fatto che prima di luglio, quando le prime unità entreranno nella disponibilità di coloro che hanno effettuato il preorder, Elegoo rilasci un aggiornamento firmware che migliori questo aspetto.
Qualità di stampa
La qualità di stampa, considerando il segmento in cui questa stampante si inserisce, è davvero molto buona. Con pochissimi accorgimenti è possibile stampare modelli molto dettagliati che farebbero invidia a stampanti decisamente più costose.
Come è possibile vedere nelle immagini qui sotto, il dettaglio è molto alto anche nei punti più critici come ad esempio la maglia di cotta del nostro Witcher preferito (uno straordinario modello di Sanix).
E’ totalmente assente qualsiasi fenomeno di wobbling e, ci teniamo a precisarlo, non abbiamo effettuato alcuna ulteriore calibrazione oltre a quella di base (il witcher è in assoluto la prima stampa con la Elegoo Neptune 3), né è stato necessario effettuare un ulteriore serraggio delle viti delle parti preassemblate (estrusore, piatto ecc.), segno che anche il quality check è stato curato alla perfezione.
Le linee di stampa sono praticamente quasi invisibili ad occhio umano, occorre effettuare una foto macro per individuarle
Altro modello particolarmente complesso è questa base di un modello Wicked, già fallito su più stampanti. Il modello sulla nostra Elegoo Neptune 3 è stato invece stampato senza alcun supporto, nonostante alcune parti dello stesso abbiano una inclinazione che invece li avrebbero richiesti, come ad esempio nella parte a sbalzo del piatto inferiore, nel logo di Spider-man e nella texture ad esagono. Questo modello rappresenta per noi un ottimo strumento per valutare l’aderenza al piatto e la capacità della stampante di stampare anche elementi a sbalzo senza utilizzo di supporti.
Quanto alla silenziosità, mentre i motori TMC2225 e TMC2209, rispettivamente per asse XYZ e E0 sono estremamente silenziosi, non possiamo dire lo stesso della ventola della motherboard che invece si fa decisamente sentire. Dalle nostre misurazioni siamo intorno ai 68dB di media, e gran parte di questi dipendono dalla ventola della motherboard. Non è assolutamente un rumore assordante come quello che abbiamo riscontrato in altre stampanti che ci è capitato di provare recentemente, ma sicuramente non permette di tenere la stampante in camera da letto durante la notte. Non abbiamo ancora provato ad effettuare la modifica della ventola, ma siamo sicuri di poter migliorare decisamente questi valori sostituendo quelle di motherboard e alimentatore.
Commento finale
La Elegoo Neptune 3 è una stampante FDM perfetta per chi intende avvicinarsi al mondo della stampa 3D grazie al fatto che la stessa arriva quasi completamente assemblata e non richiede particolari operazioni di calibrazione che potrebbero scoraggiare gli utilizzatori alle prime armi. E’ inoltre offerta ad un prezzo estremamente allettante di circa 200 euro, nonostante sia equipaggiata con tanti accessori fondamentali per la quality of life, come il sensore filamento assente o bloccato (che abbiamo avuto modo di sperimentare durante la nostra prova), il resume della stampa, un sensore di calibrazione automatica e un estrusore capace di gestire con facilità la maggior parte dei filamenti a disposizione. Ci sentiamo quindi sicuramente di consigliarla a tutti coloro che sono alla ricerca di una prima stampante, o di una stampante secondaria affidabile e di ottima qualità.
Poche ore fa sono apparsi su ArtStationdegli screenshot che pare siano riconducibili proprio al progetto cancellato.
Cliccando sul collegamento ArtStation trovate l’intera galleria
L’artista che ha caricato il materiale è Ramiro Galan, dipendente di Pixelkings, che stava proprio collaborando allo sviluppo del gioco prima della cancellazione.
A corredo delle immagini in questione possiamo leggere che “si enfatizzano i colori vivaci e vibranti per rendere omaggio allo stile di Spider-Man Un Nuovo Universo“.
La holding svedese Embracer Group, che negli ultimi anni ha acquisito moltissime società come l’intera sezione Nord Americana di Square Enix, ha avviato la costruzione di un archivio fisico con l’intento di preservare i prodotti del mondo videoludico.
L’iniziativa prende il nome di Embracer Games Archive e finora ha raccolto oltre 50.000 oggetti spaziando tra videogiochi, console e relativi accessori.
L’intento finale è quello di creare un archivio universale di ogni oggetto che compone il medium videoludico e preservarne il suo stato, acconsentendo così in futuro la consultazione delle opere a ricercatori o semplici amanti del mondo dei videogames.
Ancora in costruzione, i creatori dell’archivio accettano donazioni e stanno attivamente cercando personale per procedere i lavori, per ora però l’attenzione sembra rivolta ai titoli approdati solo nel suolo svedese o nei territori nord-europei.
Anche in Italia possiamo vantare un iniziativa simile grazie all’Archivio Videoludico della Cineteca di Bologna, che dal 2009 raccoglie e cataloga svariati videogiochi e console, oltre ad offrire la possibilità di giocare a tutto il suo inventario previa una semplice prenotazione.
Il servizio Prime Gaming -in Italia incluso nell’abbonamento Prime di Amazon– apartire dal primo giugno offrirà 6 incredibili giochi completamente gratis.
Far Cry 4 – Ambientato nel fittizio Kyrat, diventa Ajay Ghale intento a esaurire l’ultimo desiderio di sua madre, in un territorio ostile dove le tradizioni e la violenza s’intrecciano in una guerra civile contro il regime dell’autoproclamato re Pagan Min.
Escape from Monkey Island– Il quarto capitolo della leggendaria saga punta e clicca vede il passaggio al mondo del 3D e il ritorno di Guybrush Threepwood, ora usurpato dal suo titolo di governatore. Folli rompicapi e grande umorismo ti accompagneranno tra esotiche isole e bizzarri personaggi, in una perla del retro-gaming PC.
WRC 8 FIA World Rally Championship– Ottavo capitolo per il simulatore, con oltre 100 tappe suddivise tra 14 paesi, nuovo modello di fisica delle auto, e un sistema di meteo variabile in tempo reale, WRC 8 è un titolo assolutamente da provare se si è amanti della disciplina più rischiosa nel mondo delle corse.
Calico – Un sim game dai toni molto pacati e rilassanti in cui ci viene chiesto di ricostruire il cat café di una cittadina. Scegli i mobili e decora il locale, inventa nuove leccornie culinarie, e occupati degli amici a quattro zampe più coccolosi di sempre nel tentativo di far rinascere un attività commerciale.
Astrologaster – Ispirato da una bizzarra storia realmente accaduta, vesti i panni del “Dottore” Simon Forman nella Londra del 1952 nel tentativo di curare i malati con l’uso dell’astrologia. Un esilarante avventura grafica fuori dagli schemi.
Across the Grooves – Un magico vinile. Un vecchio amore. Un mistero da scoprire lungo l’Europa. Aiuta Alice a vivere futuri alternativi della sua esistenza modificando le memorie del suo passato in una stupenda avventura grafica a ritmo di musica.
Se siete in possesso di un abbonamento Prime, potrete riscattare i vostri giochi di Prime Gaming -quando saranno disponibili- recandovi al seguente link e seguendo le indicazioni offerte dal team di Amazon. Per usufruire della maggior parte del catalogo gratuito di titoli Prime Gaming è necessario scaricare e installare il launcher Amazon Games.
Indiana Jones, annunciato alla conferenza E3 di Microsoft dell’anno scorso, potrebbe avere qualche modalità incentrata sul multiplayer cooperativo, stando ad una recente posizione di lavoro aperta da MachineGames, sviluppatori del gioco.
Si legge infatti che i suddetti siano alla ricerca di un Programmatore IA, specializzato nella programmazione di bot “come sostituti umani”, come riportato da GameRant.
Potrebbe voler dire tutto o nulla, oltre al fatto che l’annuncio potrebbe riguardare qualche altro progetto.
Dopo l’annuncio di Star Wars Jedi: Survivor, sequel diretto di Star Wars Jedi Fallen Order, il regista Stig Asmussen ha spiegato quali vantaggi ha portato al gioco poter avere a disposizione le nuove caratteristiche hardware delle console current gen.
In un’intervista a StarWars.com pubblicata poco dopo l’annuncio di Star Wars Jedi: Survivor, Asmussen ha dichiarato che il ray-tracing è uno dei miglioramenti più importanti resi possibili dall’hardware di nuova generazione. Il regista ha anche anticipato un sistema di illuminazione che va “ben oltre” tutto ciò che abbiamo visto in precedenza dallo studio.
Ray Tracing e illuminazione dinamica
“Credo che la cosa più importante sia il ray-tracing o l’illuminazione“, ha detto Asmussen. “Questo ci permette di fare illuminazione in tempo reale, tutto il tempo, con una fedeltà che è ben al di là di qualsiasi cosa che abbiamo mai prodotto prima. Poiché è in tempo reale, possiamo vedere i cambiamenti mentre modifichiamo le luci, essenzialmente in modo immediato. Questo significa che abbiamo più tempo per perfezionare, che possiamo iterare di più e che possiamo ottenere risultati migliori e più cinematografici”.
Il sequel, quindi, secondo Asmussen potrebbe alzare notevolmente l’asticella della qualità grafica, avvicinandola all’esperienza cinematografica della saga.
Per quanto riguarda il gameplay, Asmussen ha dichiarato che i giocatori possono aspettarsi tempi di caricamento nettamente migliorati. “Oltre a questo, abbiamo dischi velocissimi su queste console che ci permettono di caricare tonnellate di contenuti molto velocemente“, ha detto. “Ho sempre lavorato su giochi in streaming, che non hanno schermate di caricamento. Il fatto che queste console abbiano uno storage così veloce ha reso tutto ancora più facile”.
Il DualSense di PS5 sarà implementato sicuramente
Infine, Asmussen ha citato il controller DualSense della PS5 come un altro degli elementi di grande novità per il franchise. “La PlayStation 5 ha un’aptica davvero interessante sul suo controller che stiamo analizzando” facendo intendere che il nuovo gioco potrebbe sfruttare a pieno il nuovo controller Sony.
Vi ricordiamo che il lancio di Star Wars Jedi: Survivor è previsto per il 2023.
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E bene sì, abbiamo una data per il trailer ufficiale di Black Adam. Dopo il teaser al DC Fandom dell’anno scorso, non era più trapelato materiale video, solamente foto e scatti dal set.
Tutti i fan del personaggio DC (che vi ricordiamo essere parte del roster di Injustice 2) sono stati rassicurati dallo stesso Dwayne The Rock Jonhson (che interpreterà Black Adam) con un post sul suo profiloInstagram in cui ha annunciato che la World Premiere del trailer si terrà l’8 giugno.
Da poche ore è disponibile la Squadra della Stagione del campionato francese, la Ligue 1, in FIFA 22 Ultimate Team.
Tra i 5 campionati più importanti mancavano appunto quello di Ligue 1 e la nostra amata Serie A, il cui TOTS sarà disponibile nei primi giorni di Giugno (e noi prontamente vi aggiorneremo).
Vi ricordiamo comunque che le carte dei precedenti TOTS non saranno più disponibili nei pacchetti, ma potranno essere acquistate sul mercato.
L’elenco completo dei giocatori del TOTS della Ligue 1 è, dunque, il seguente:
Kylian Mbappé (PSG) -> 97
Lionel Messi (PSG) -> 97
Neymar Jr (PSG) -> 96
Wissam Ben Yedder (Monaco) -> 95
Marquinohos (PSG) -> 95
Lucas Paquetà (Lione) -> 94
Aurélien Tchouameni (Monaco) -> 94
Alban Lafont (Nantes) -> 94
Dimitri Payet (Marsiglia) -> 93
Nuno Mendes (PSG) -> 93
Seko Fofana (Lens) -> 92
Martin Terrier (Rennes) -> 92
Mattéo Guendouzi (Marsiglia) -> 91
William Saliba (Marsiglia) -> 91
Jonathan Clauss (Lens) -> 90
Sorprendentemente, Leo Messi, nonostante la stagione da dimenticare, ha ricevuto comunque la carta nella Squadra della Stagione in FIFA 22. Voi lo avreste inserito nei 15 migliori della Ligue 1 stagione 2021/2022?
Dopo i mille rumor riguardanti il suo nome, arriva un teaser ufficiale per il seguito di Star Wars Jedi: Fallen Order intitolato Star Wars Jedi: Survivor.
Ambientato cinque anni dopo gli eventi di Star Wars Jedi: Fallen Order, Star Wars Jedi: Survivor ci vede riprendere i panni di Cal Kestis, in quella che sembrerebbe un avventura dai toni più cupi rispetto al suo predecessore, nella battaglia senza fine contro l’ordine dei Sith.
Sviluppato da Respawn Entertainment in collaborazione con Lucasfilm Games, Star Wars Jedi: Survivor è previsto per un vago 2023, ma siamo certi che nelle prossime settimane Electronic Arts non perderà occasione per rilasciare nuove informazioni sull’atteso seguito.
Di seguito trovate l’aggiornamento con il comunicato rilasciato poco fa da EA.
Respawn e Lucasfilm Games presentano Star Wars Jedi:Survivor, il prossimo epico capitolo dell’acclamata serie d’azione e avventura
Cal Kestis torna nel nuovo trailer svelato alla Star Wars Celebration, in arrivo su PlayStation 5, Xbox Series X/S e PC nel 2023
ANAHEIM – Ieri alla Star Wars Celebration, Respawn Entertainment, Electronic Arts e Lucasfilm Games hanno presentato Star Wars Jedi: Survivor™, il prossimo capitolo dell’amata serie d’azione e avventura di Star Wars che racconta il viaggio del Jedi Cal Kestis. Sviluppato dal team di veterani di Respawn sotto la guida del direttore del gioco Stig Asmussen, Star Wars Jedi: Survivor amplierà le storie, i mondi, i personaggi e gli emozionanti combattimenti iconici di Star Wars sperimentati per la prima volta nel titolo di debutto della serie, Star Wars Jedi: Fallen Order™. Star Wars Jedi: Survivor è stato costruito per l’attuale generazione di hardware di gioco per creare un’esperienza di Star Wars più profonda ed estesa per i giocatori di tutto il mondo quando il gioco sarà lanciato nel 2023.
“Anche prima di completare Jedi: Fallen Order, il nostro team aveva una visione di come portare l’avventura di Cal, BD e dell’equipaggio nel sequel”, ha dichiarato Stig Asmussen, game director di Respawn. “Per Jedi: Survivor, stiamo lavorando in stretta collaborazione con Lucasfilm Games per costruire l’eredità di Jedi: Fallen Order. Stiamo sfruttando la tecnologia avanzata per creare combattimenti Jedi più dinamici e la narrazione cinematografica per espandere la storia di Cal, che matura e sopravvive durante i tempi bui. Non vediamo l’ora di condividere con il mondo intero ulteriori informazioni sul gioco nel corso dell’anno”.
Star Wars Jedi: Survivor riprende cinque anni dopo gli eventi di Jedi: Fallen Order. Cal deve stare un passo avanti alla costante ricerca dell’Impero, mentre inizia a sentire il peso di essere uno degli ultimi Jedi rimasti nella galassia. Accompagnato dal suo fidato compagno BD-1, Cal incontrerà e si alleerà con una serie di personaggi unici e interessanti durante il suo viaggio. Jedi: Survivor amplierà il combattimento dinamico della serie in modi nuovi e innovativi. Per sopravvivere, Cal dovrà imparare nuove abilità e sviluppare il suo legame con la Forza.
“Milioni di fan di Star Wars sono stati affascinati dalla storia di Cal Kestis e siamo entusiasti di collaborare con gli sviluppatori di classe mondiale di Respawn per continuare questa storia epica”, ha dichiarato Douglas Reilly, vicepresidente di Lucasfilm Games. “Non potremmo essere più entusiasti di svelare Star Wars Jedi: Survivor e questo prossimo capitolo del viaggio di Cal Kestis ai giocatori di tutto il mondo”.
Star Wars Jedi: Survivor sarà disponibile nel 2023 ed è in fase di sviluppo per Xbox Series X|S, PlayStation 5 e PC. Seguite EA Star Wars su Twitter, Facebook e Instagram per rimanere aggiornati sulle ultime novità di Star Wars Jedi: Survivor.
Milano, maggio 2022 – L’evento più atteso da tutti i fan di Star Wars sta per arrivare. A fine maggio debutterà la nuova serie “Obi Wan Kenobi” in cui si esploreranno gli anni di esilio su Tatooine del celebre Maestro Jedi.
Obi-Wan Kenobi, reduce dal fallimento con il suo allievo e la perdita dei suoi affetti più cari, avrà una missione da compiere: proteggere il piccolo Luke, fuggendo nel contempo dagli Inquisitori che gli daranno la caccia.
Nel nuovo capitolo riprenderà la storica lotta tra il Lato Oscuro e la Forza e avremo modo di rivedere il personaggio più iconico della saga, Darth Vader, che affronterà per la prima volta il suo vecchio maestro dopo l’epico duello su Mustafar.
Per l’occasione, Hasbro Fan presenta due nuovi prodotti esclusivi dedicati ai protagonisti della serie evento.
Il primo è la replica fedelissima dell’iconico casco di Darth Vader della linea Black Series, dedicata a tutti gli appassionati e i collezionisti di Star Wars. Composto da tre parti assemblabili magneticamente e con dettagli premium ispirati all’originale. Gli effetti sonori presenti, infine,permetteranno a tutti i fan di replicare l’inconfondibile respiro del Signore Oscuro per vivere una reale esperienza immersiva.
Il secondo prodotto è la spada laser di Obi-Wan Kenobi della linea Force Elite FX. La lightsaber, così come il casco, possiede tutti i dettagli dell’originale, dall’elsa all’accensione LED progressiva, senza dimenticare gli immancabili effetti sonori, proprio come nella saga. La spada permetterà di simulare veri e propri combattimenti e a sfida conclusa la si potrà esporreall’interno della propria collezione grazie alla base già inclusa nel pack.
Due repliche imperdibili per i veri appassionati di Star Wars! Non resta che pre-ordinarli e prepararsi a rivivere le incredibili avventure della galassia lontana lontana!
Dopo una lunga attesa, Sony ha finalmente annunciato il nuovo State of Play in arrivo per il prossimo giovedì 2 Giugno.
Con una breve comunicazione apparsa sul PlayStation Blog, la società giapponese preannuncia uno show della durata di circa 30 minuti.
Sono previsti interventi da parte di partner di terze parti con “nuovi fantastici annunci“. Sarà inoltre possibile avere una prima occhiata per vari titoli in sviluppo per PlayStation VR2 (di cui vi abbiamo svelato un piccolo retroscena poco tempo fa).
Rimane quindi in dubbio la presenza di titoli lungamente attesi come God of War Ragnarok,registrato pochi giorni fa dal sistema di classificazione della Corea del Sud.
Sarà possibile seguire lo State of Play su Twitch o su YouTube a partire delle ore 23:59 CEST.
Dopo aver finito il gioco con il 98% di completamento in circa una decina di ore, eccoci qui a dirvi tutto quello che dovete sapere su Kao the Kangaroo.
Per chi non lo sapesse, quella di Kao è una serie nata ben 22 anni fa su PC e Dreamcast che tuttavia non ha avuto il successo di altri franchise similari.
Questo nuovo capitolo è un reboot che rappresenta un nuovo inizio per il brand, nella speranza che questa volta il piccolo canguro possa fare breccia nel cuore di più giocatori.
Sviluppato da Tate Multimedia, Kao the Kangaroo è disponibile su PC, PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X, Xbox Series S e Nintendo Switch.
Il codice che ci è stato fornito dallo sviluppatore ha sbloccato solamente la versione PS4 del gioco e non quella PS5, quindi possiamo dedurre che Kao the Kangaroo non disporrà della funzionalità di cross-buy.
Versione testata: PS4 in retro-compatibilità su PS5
Che gioco è?
Kao the Kangaroo è un platform 3D, “figlio” dell’epoca d’oro del genere di fine anni 90, inizi 2000.
L’incipit dell’avventura è semplice e immediato: il nostro protagonista dovrà partire alla ricerca della sorella Kaia, che a sua volta è partita alla ricerca del loro padre Koby. Comincerà così il nostro saltellante viaggio insieme al piccolo canguro protagonista. Se da un lato la trama, visto il genere, fa egregiamente il suo lavoro, dall’altro i dialoghi e lo humor non ci hanno mai strappato un sorriso, anzi, abbiamo assistito a situazioni abbastanza grottesche e imbarazzanti.
L’avventura di Kao ha inizio sulla sua isola natale
Le abilità di Kao sono le classiche del genere. Avremo a disposizione salto, doppio salto, attacco, super mossa (con una barra dedicata, che si carica colpendo i nemici e si svuota subendo danno) e per finire una rotolata, che funge sia da schivata che da attacco. Nonostante le molte possibilità di manovra, il flow dell’azione è molto più compassato di quello che ci saremmo aspettati.
Ci avventureremo in 4 diversi mondi, con un numero variabile di livelli al proprio interno. Ogni mondo funge da hub verso i vari livelli, ma non solo, al loro interno sarà possibile cercare collezionabili e raccogliere monete da spendere poi nel negozio in-game per sbloccare nuovi costumi, aumentare i punti ferita e comprare le famose “vite”. Ogni mondo, poi, ha il classico boss, questi tuttavia, seppure visivamente piacevoli, offrono delle battaglie non molto ispirate, anzi, a dirla tutta, abbastanza insipide.
Fortunatamente i vari livelli offrono un’esperienza molto più divertente e riuscita. Sono tutti molto ben fatti, veramente molto grandi e a causa dei tanti collezionabili recuperabili al loro interno la prima volta che li affronteremo potranno volerci anche una trentina di minuti. Tuttavia, nonostante siano comunque piacevoli da giocare, il level design è sempre molto elementare, e gli sviluppatori non hanno mai veramente osato per offrire qualcosa di più accattivante, ed è un vero peccato.
Anche la meccanica che ruota attorno ai guantoni di Kao non è stata sfruttata a pieno proponendo situazioni che sanno ampiamente di già visto. Con i propri guantoni Kao potrà interagire con dei cristalli di una dimensione alternativa e attivare ad esempio piattaforme temporanee oppure potrà infonderli con 3 poteri diversi, fuoco, ghiaccio e vento, per risolvere enigmi molto basilari.
Ci troviamo, insomma, di fronte ad un platform molto basilare, che fa bene tutto quello che fa, con una discreta alternanza di situazioni di gioco, ma che non riesce a far innamorare completamente il giocatore.
Perché giocarlo?
Kao the Kangaroo è un titolo che tutto sommato ci è piaciuto perché offre un’esperienza ludica on point che rimanda ai classici del genere degli anni 90, seppure poco stimolante per i giocatore più smaliziati. Il fattore nostalgia, dunque, è parte determinante dell’offerta ludica, tanto che gli sviluppatori non hanno fatto nulla per nasconderlo.
Inoltre, ci è piaciuto tantissimo l’aspetto visivo della produzione, grazie alla direzione artistica ispiratissima. Nonostante non ci troviamo di certo di fronte ad un titolo ad alto budget, Kao, con i suoi delicati colori pastello e un’eccellente fluidità dei movimenti, è una gioia per gli occhi.
La direzione artistica del gioco è veramente molto ispirata
Perché no?
Come avrete potuto sicuramente intuire in base a quanto detto finora, Kao the Kangaroo non riesce ad andare oltre il semplice “compitino”. Non riesce a regalare al giocatore quel quid in più, manca la proverbiale ciliegina sulla torta. Ripetiamo, è un titolo ben fatto, molto piacevole da giocare, ma non è riuscito a far scattare in noi la famosa “scintilla”.
Gli ultimi livelli, per dovere di cronaca e senza anticipare nulla, fanno proprio quello che ci saremmo aspettati per la maggior parte dell’avventura, ovvero proporre soluzioni di design più articolate senza soluzione di continuità che giovano anche al flow e al ritmo dell’avventura. Insomma, è un vero peccato che tutto ciò arrivi così tardi, perché gli sviluppatori hanno dimostrato di essere veramente molto capaci.
In chiusura di recensione ci sembra giusto segnalare che il gioco soffre di qualche problema di polishing. A volte si assiste a qualche bruttura di sorta, leggasi compenetrazioni, qualche hitbox strana, effetti visivi a schermo mancanti, ma nulla che infici il godimento del prodotto. Magari nelle prossime ore uscirà una patch correttiva che andrà a ripulire l’intero codice (noi abbiamo giocato con la versione 1.01, quindi di fatto con una patch già installata), ma ci sembrava giusto segnalarlo.
Commento finale
In definitiva, Kao the Kangaroo è un buon prodotto che però non riesce a lasciare il segno perché gli sviluppatori si sono limitati a fare il minimo indispensabile, anche a livello di contenuti. Non è presente, infatti, nessun contenuto end-game, come avviene invece tipicamente con altri prodotti simili. Questo non vuol dire che Kao the Kangaroo è un gioco da sconsigliare, anzi, vista la penuria del genere negli ultimi anni, è consigliato a tutti gli appassionati (e nostalgici) di platform 3D, però non possiamo nascondere che un minimo di amaro in bocca ci è rimasto.
Il “fenomeno” pizza, nell’ultimo decennio, ha subito una crescita mediatica impressionante. La pizza è diventata, col passare del tempo, sempre di più il simbolo della cucina e della cultura culinaria non soltanto napoletana o italiana, ma mondiale, con una diffusione sempre in costante ascesa e a cui, ad oggi, è impossibile rimanere indifferenti. Soltanto qualche anno fa, ammettiamolo, la pizza, pur essendo sempre uno dei piatti più iconici nel mondo, nonché simbolo della napoletanità in primis, non aveva una rilevanza mediatica e sociale tanto forte, la cui dimensione si sta delineando con forza e convinzione di anno in anno. Il grande lavoro svolto dagli artisti della pizza ma anche da tutti quelli legati in modi diversi alla sfera gastronomica e culinaria e, perché no, anche da tanti colleghi, ha giocato un ruolo fondamentale nel fare della pizza un vero e proprio linguaggio comunicativo, capace di irradiare non soltanto il palato ma anche la mente dei suoi estimatori, sempre più indirizzati verso quella sana voglia di esplorare non soltanto il gusto, ma anche la nascita, lo sviluppo e la concezione stessa della pizza in sé. Questo gigantesco percorso di crescita e diffusone si è esteso così tanto da riuscire ad abbattere anche le barriere più solide, fino a rendere la voglia di pizza un vero e proprio linguaggio universale. E, per certi versi, la sublimazione finale di questo concetto è rappresentata non tanto dai numerosi eventi a tema, concorsi, corsi di formazione ed in generale tantissime iniziative mediatiche legate al sempre più crescente fenomeno, quanto dalla sfera più “intima” e personale, che ha saputo diventare il vero simbolo dell’evoluzione della pizza nella comunità: la nascita e l’evoluzione della voglia di fare la pizza in casa.
Pizza fatta in casa: tanti modi diversi di interpretare un piacere universale
Il piacere della pizza fatta in casa è diventato, negli ultimi anni e complice anche il grande boom generato dal periodo di pandemia, una pratica sempre più diffusa. La voglia di cibarsi del gustoso alimento, unita a quella di esplorare orizzonti culinari differenti e, perché no, mettersi alla prova, ha spinto sempre più persone ad abbracciare questa nuova dimensione, decise più che mai a testare le proprie skills in maniera anche se vogliamo completamente “vergine”. La creazione della pizza fatta in casa, come tutte le cose, è partita “dal basso”, fino ad assumere dimensioni maggiori e differenti col passare dei mesi e degli anni. Così come nella sua dimensione “originale” anche la pizza fatta in casa ha visto la sua creazione e concezione differenziarsi in maniera impressionante, con conseguente nascita di tantissime tipologie differenti di modi di vivere la pratica, i cui confini si sono ampliati così tanto da diventare praticamente infiniti.
Da qui sono nati, sotto anche suggerimento di tantissimi esperti del settore, diventati sempre più i maestri indiretti tramite i social, YouTube e tanti altri mezzi di diffusione di massa, tantissimi modi differenti di interpretare il concetto di “pizza fatta in casa” sia in termini di impasto e gestione di fattori quali la lievitazione e la maturazione sia di metodologie di cottura e, infine ma non infine per importanza, l’utilizzo degli ingredienti con cui condire il disco (ma non per forza) di pasta più amato al mondo. Dalla pizza in teglia passando per l’immancabile pizza fritta fino ad arrivare alla tradizionale pizza napoletana, caratterizzata anche da una quantità sempre crescente di metodologie di cottura differenti, con lo scopo finale di avvicinarsi il più possibile alla controparte “reale” della pizza. Tutto questo, chiaramente, senza dimenticare lui, il vero protagonista: l’impasto. Anche a casa, infatti, a fare la differenza sono anche le tipologie differenti di impasto, la cui rilevanza nella riuscita della creazione di una buona pizza fatta in casa è assolutamente decisiva. Dal metodo biga fino a quello poolish, passando per il tradizionale impasto diretto, ogni tasselo risulta fondamentale per la diffusione del fenomeno della pizza fatta in casa, senza dimenticare la decisiva gestione dei tempi e le metodologie di lievitazione e maturazione, anch’essi super importanti ai fini del risultato finale.
Pizza fatta in casa: l’importanza di seguire gli esperti e l’ascesa dei social
In apertura vi parlavo, e non a caso, del grande ruolo ricoperto dagli esperti del settore nella diffusione sempre più marcata di quello che ad oggi non può più definirsi un fenomeno, ma una vera e propria consuetudine per tantissime famiglie. La nascita e lo sviluppo della pizza fatta in casa si lega con forza anche all’ascesa di personaggi quali noti pizzaioli e maestri della pizza in generale, che lentamente hanno iniziato a spingere forte l’acceleratore sui social e sulla comunicazione, partendo, spesso, proprio dai consigli fondamentali per la creazione di una buona pizza fatta in casa, al netto degli strumenti posseduti. Esperti come Salvatore Lionello, Vincenzo Capuano, Gino Sorbillo e tanti altri ancora hanno iniziato a far sentire la loro voce, con la distribuzione di tantissime nozioni e chicche varie, importantissime per la la buona riuscita del delicato progetto. Partendo veramente dai consigli più elementari fino alla diffusione di consigli speciali, chicche relative a fattori come l’utilizzo del frigo, delle padelle e di tanti altri strumenti utili alla creazione di un buon impasto e di una buona pizza, l’evoluzione della pizza fatta in casa è passata e sta indubbiamente passando anche dalla presenza e dall’influenza di questi personaggi, che hanno contribuito pesantemente ad avvicinare sempre più persone all’universo pizza.
Ai grandi esperti del settore, però, con il tempo, si sono affiancati anche “amatori” dalle spiccate doti culinarie e produttive, attivissimi su piattaforme quali Youtube, Facebook e Instagram coi loro canali e profili, pensati e creati proprio per elargire i propri consigli e le proprie idee sulla creazione della pizza fatta in casa, chiaramente ancora una volta con tante metodologie differenti sia in termini di cottura sia relativamente ai diversi tipi di impasto. Quest’ascesa sempre più massiccia ha generato una sorta di “competizione” indiretta che ha giovato non poco a tutto il fenomeno, con conseguente perfezionamento di tecniche di cottura, e non soltanto, pensate proprio per rendere il proprio lavoro e il proprio giudizio sempre più un punto di riferimento. Senza questa importante e apprezzatissima “influenza” esterna, probabilmente la diffusione del fenomeno della pizza fatta in casa non giocherebbe oggi un ruolo tanto centrale, un ruolo talmente importante che ha spinto anche le diverse istituzioni culinarie alla creazione di svariati tornei, campionati vari e concorsi, pensati proprio per i venturi pizzaioli, rimasti ammaliati dal fascino della pizza e soprattutto da quello del poter diventare un bravo pizzaiolo anche con mezzi modesti e comodamente seduti sul divano di casa propria.
La mia voglia di pizza fatta in casa
A onor del vero, la mia personalissima “crociata” con la pizza fatta in casa, è nata ben prima il periodo di pandemia, come per molti altri. Non nascondo che il tutto si sia intensificato parecchio ultimamente, anche grazie ad influenze esterne sopraggiunte, ma è anche vero che il mio rapporto d’amore con la pizza fai da te sia ormai giunto a un livello importantissimo e per certi versi impensabile. Col passare degli anni e proprio grazie alla voglia sempre crescente di sperimentare nuove ricette, nuovi impasti e nuove tipologia di cottura, ho affinato sempre di più la mia tecnica fino ad ottenere, oggi, dei risultati a detta di molti veramente importanti. Sono partito veramente da zero, da impasti buttati perché non lievitati fino a pizze talmente brutte da essere quasi immangiabili, con quella santa donna di mia mamma costretta a portarmi più di una volta la cena quando all’ultimo momento mi ero accorto che la mia pizza era assolutamente impossibile da buttare giù, anche volendo.
Per fortuna, però, non ho mai mollato: ho ripreso a provare e a riprovare, ho continuato a sbagliare ma ho anche imparato tante cose nuove e nonostante non sia a tutt’oggi in possesso di una grandissima attrezzatura, mi sto levando parecchie soddisfazioni in tal senso, tanto da spingermi a partecipare a un vero e proprio torneo internazionale che sono sicuro che, in ogni caso, sarà comunque un mio personalissimo successo. In questi ultimi anni, ho provato veramente a fare di tutto: dalla pizza fritta e poi al forno fino alla pizza con il metodo biga, dalla poolish fino all’autolisi, passando per la cottura con l’innovativo metodo “combo” (padella + forno elettrico) all’acquisto del forno da pizza Ariete, modificato recentemente per renderlo più aggressivo nella cottura, per un risultato finale sempre più vicino a quello “reale”. Ho sperimentato e sto sperimentando ancora oggi, e ho anche replicato la pizza fritta con ananas e credo del maestro Franco Pepe, che mi ha anche onorato di un bel like su Instagram sulla foto della pizza, un altro piccolo dettaglio che ha influito non poco sulla mia voglia di continuare a mettermi in gioco con la pizza e le sue molteplici sfaccettature. Chiaramente, però, delle diverse tipologie di pizze, di impasti e di cotture, parleremo in maniera più approfondita in un altro articolo specifico. Oggi voglio celebrare la bellezza della pizza fatta in casa, diventata sempre di più il simbolo della pizza nel mondo, capace di accomunare e unire come poche altre cose. Viva la pizza, quindi, in tutte le sue forme.
Evil Dead: The Game è uno di quei titoli dove, sviluppatore e publisher, schiantano sul campo la devastante carta della malinconia. Una freccia acuminata scagliata dritta al cuore della fan base storica, oltre che un’operazione di marketing sicuramente efficace e di effetto.
Versione testata: PlayStation 5
D’altronde con Evil Dead, si sta parlando di film horror leggendari dei favolosi anni ’80, opere cristallizzate nel tempo, nate dall’estro di Sam Raimi. Differentemente, la riproposizione in salsa videoludica è opera composta a 4 mani da Saber Interactive e Boss Team Games. Un PvP asimmetrico, di cui il 4 Vs 1 costituisce il cuore dell’offerta, arricchito inoltre anche da una modalità single player, che rimane comunque sullo sfondo.
Avete vissuto gli ultimi 30 anni su Marte? Oppure siete troppo giovani per aver vissuto l’epopea horror cinematografica degli 80’s? Beh, nello specifico il gioco è presto fatto, Evil Dead: The Game si può riassumere – ugualmente ai film – in questo modo: violenza, sangue e tamarraggine a livelli olimpionici!
Modalità di gioco: Pvp cooperativo e single player
Togliamoci subito il dente: la modalità single player, non è una vera e propria campagna convenzionale, con trama e tutto il resto. Sono piuttosto degli scenari, iconici ed evocativi per chi è fan della versione cinematografica, attraverso i quali sbloccare degli extra o collezionabili simpatici, ma nulla più.
Il tutto ha inizio con un tutorial, all’interno del quale dovremo raccogliere tre frammenti di una mappa, i quali una volta riuniti permetteranno di individuare e conquistare il Pugnale Kandariano fondamentale per distruggere il Necronomicon ed esorcizzare l’area dalle presenze demoniache.
Detto questo possiamo chiudere la trascurabile parentesi dedicata al comparto single player e concentrare maggiormente le nostre attenzioni sul comparto multipayer, dove la cooperazione la farà da elemento portante.
Sotto questo punto di vista ci vengono in mente titoli così a braccio, come Dead by Daylight o il più recente Back 4 Blood, con i quali Evil Dead: The Game ha delle similitudini e da cui prende spunto. La cooperazione tra giocatori reali, zombie e non morti come nemici, ed un cattivo – in un 4 Vs 1 -, personificato da un quinto giocatore. Questi alcuni degli elementi che posizionano il titolo di Saber Interactive in un genere ben specifico, all’interno del quale non riesce però, a spiccare qualitativamente a livello di gameplay, ma potendo usufruire del suo grande carisma.
Tredici sopravvissuti tra cui scegliere, divisi in 4 classi, supporto, leader, cacciatore e guerriero. Ognuna di queste consentirà di avere accesso ad abilità e stili di combattimento differenti, il che contribuirà a rendere l’esperienza di gioco variegata e maggiormente longeva. Come nel tutorial, l’obiettivo del gruppo sarà lo sempre lo stesso:
svelare la mappa raccogliendone i pezzi
prendere il Pugnale Kandariano
reperire le pagine del Necronomicon
sconfiggere gli Oscuri
proteggere il libro dai non morti
Squadra che vince…
Come specificato la vocazione del titolo è indiscutibilmente volta alla cooperazione tra i vari giocatori. Per portare a termine le varie missioni, completando i vari obiettivi, sarà fondamentale che ognuno giochi soprattutto per gli altri piuttosto che per se stesso. Assolutamente sconsigliato che il gruppo si disgreghi all’interno della mappa, considerando che poi andando avanti gli scontri si faranno sempre più ostici e difficili.
Inoltre quando un giocatore vaga da troppo tempo di notte senza fonti di luce, inizia ad avere paura, per cui più si sta in comitiva e ci si aiuta ottimizzando le risorse, maggiore sarà la possibilità di portare in salvo la propria pelle, nonché quella dei compagni.
Tra le varie risorse reperibili potrete trovare diversi power up temporanei, i quali agiranno sulle resistenze, fisiche e alla paura, sulla salute e sul combattimento.
Evil Dead: The Game comprende anche un sistema di livellamento in game, fintanto però che la missione è in corso. Una volta terminata il personaggio ritorna ai valori di default e potremo ri-livellarlo durante la prossima missione.
…affronta il Demone Kandariano
Il quinto giocatore che parteciperà alla partita online, sarà l’unico non facente parte dell’eroico team che sfiderà i non morti. Anzi vestirà i sudici panni del Demone Kandariano, ed il suo obiettivo manco a dirlo di trucidare efferatamente la squadra degli indomiti di cui sopra. Ma come sarà possibile farlo in pratica? In sostanza dovremo girare lungo la mappa, il più velocemente possibile, al fine di raccogliere delle sfere che ci faranno livellare, diventando sempre più potenti e temibili.
Nel farlo, potremo intanto piazzare diversi tipi di trappole, così da inferire sui vari giocatori, nonché possederli nel caso la loro barra della paura raggiunga determinati livelli.
A seconda di quale demone deciderete di padroneggiare (considerate che ci vorranno un po’ di partite per prenderci mano), avrete la possibilità di vestire i panni di vari boss: Henrietta di Evil Dead 2 o Evil Ash de L’armata delle Tenebre.
La cosa buona in Evil Dead: The Game è che, sia che vestiate i panni dei superstiti, sia che bramiate di trucidare tutti personificando uno dei demoni disponibili, il gioco restituisce sempre una buona sensazione di equilibrio.
A prescindere dalla fazione giocata, il divertimento e le possibilità di vittoria dipenderanno più che altro dal vostro livello di abilità e cooperazione (nel caso si stia in squadra).
Gameplay Vs Carisma
Come già accennato, Evil Dead: The Game si va ad inserire in un genere, già popolato da buoni se non ottimi titoli. La creazione di Saber Interactive dal punto di vista tecnico non delude ma nemmeno entusiasma. Porzioni di mappa piuttosto generoso, un pacchetto grafico tutto sommato buono ed un frame rate – per lo meno su PS5 -, abbastanza stabile. A ciò va aggiunto, anche se vista la vocazione del gioco possiamo considerarlo un aspetto marginale, un IA piuttosto deficitaria sotto parecchi aspetti.
Oltretutto i sopravvissuti sono spiacevolmente caratterizzati da movenze ed interazioni piuttosto legnose, tutt’altro che utili ed apprezzabili quando il gioco si fa frenetico e molto dinamico.
Insomma un titolo che non fa ne dello “spacca-mascella” grafico, ne del gameplay raffinato, i suoi maggiori punti di forza. Ciò che invece lo spinge verso più alte vette è l’indubbio e tracotante carisma che emana.
E’ chiaro che al fine di percepire questo aspetto si dovrà essere necessariamente appassionati dei fari film che hanno ispirato questa produzione, altrimenti potrebbe sembrare un survival-horror qualunque.
Ma dato per scontato quanto detto, il lavoro congiunto, di Saber Interactive e Boss Team Games, a livello artistico è stato veramente ineccepibile, rispetto della tradizione e raffinato a livello di dettaglio.
Appena sguinzagliata l’iconica motosega di Ash, potrete riconoscerne il sound anche a occhi chiusi. Non solo Ash, anche gli altri personaggi, nonché non morti e boss, provenienti dai vari film, sono riprodotti in maniera meticolosa.
Scommettiamo che per gli amanti del genere, le prime ora di gioco saranno condite da altrettante fasi di amorevole stupore, nel riconoscere una location legata ad un film, piuttosto che nell’utilizzo del personaggio amato, e via di questo passo fino ad inondare il vostro divano di lacrime malinconiche.
Senza esitazioni può essere considerato uno dei prodotti videoludici, maggiormente fedele al franchise cinematografico dal quale trae ispirazione.
Commento Finale
Evil Dead: The Game assume valori diversi, dipendentemente da quanto siate fan o meno del franchise horror anni 80, nato dalla mente di Sam Raimi. Se siete tra coloro che non hanno goduto di tale filmografia, il titolo di Saber Interactive risulterà un survival-horror cooperativo, sulla falsa riga di altri già presenti nel genere. Divertente, piuttosto equilibrato nelle varie esperienze di gioco, ma con limiti tecnici evidenti. Diversamente, se si approccia il gioco da fan della saga, il gioco inserirà una marcia in più, unendo alla cooperazione ed al divertimento, una serie di richiami evocativi che faranno crogiolare nel loro brodo tutti gli amanti di Ash & Co.
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Poche ore fa nella Terra del Sol Levante è stato pubblicato un nuovo trailer per il film di Dragon Ball Super. Il protagonista questa volta è Gohan, come potete vedere qui:
Vi ricordiamo che attraverso un comunicato stampa, diffuso sui propri portali ufficiali online all’inizio del mese, Crunchyroll ha annunciato che Dragon Ball Super: Super Hero in uscita l’11 giugno 2022 in Giappone, arriverà ufficialmente anche in Italia.
Qui la sinossi del film:
L’Esercito del Fiocco Rosso fu distrutto da Goku. Alcune persone però, che ne tengono vivo lo spirito, hanno creato gli Androidi perfetti, Gamma 1 e Gamma 2. I due Androidi si chiamano “Super Eroi” e si lanceranno all’attacco di Piccolo e Gohan… qual è l’obiettivo del nuovo Esercito del Fiocco Rosso? All’alba di un nuovo pericolo in arrivo, è tempo di risvegliare Super Hero!
Sonic negli ultimi mesi è stato protagonista di diversi annunci (anche transmediali), pensate che questo nuovo progetto possa riguardare ancora il veloce porcospino blu?
KONAMI svela oggi i dettagli del calendario e i club che parteciparenno all’eFootball™ Championship 2022. La competizione è stata suddivisa in due categorie: eFootball™ Championship Pro ed eFootball™ Championship Open.
eFootball™ Championship Pro
eFootball™ Championship Pro durerà tre settimane e vedrà otto tra i migliori Club europei contrapporre i propri team professionisti eSport.
I Club che parteciperanno al torneo di quest’anno sono:
FC Barcelona
Manchester United
FC Bayern München
Arsenal
Celtic FC
AS Monaco
AS Roma
Galatasaray.
Calendario eFootball™ Championship Pro:
Sabato, 4 giugno: Sorteggio abbinamenti Sabato, 11 giugno – Domenica, 12 giugno: Fase a gironi giorno 1 & 2 Sabato, 18 giuno – Domenica, 19 giugno: Fase a gironi giorno 3 & 4 Sabato, 25 giugno: Quarti di finale e semifinaleSabato, 26 giugno: Play-off per il terzo posto & Finale KONAMI trasmetterà live il torneo sui canali social di eFootball™, durante le dirette sarà attiva una campagna che permetterà agli utenti sintonizzati di ottenere oggetti in game.
eFootball™ Championship Pro sarà, inoltre, supportato da una serie di campagne da parte dei Club coinvolti e che daranno la possibilità ai fan di vincere premi dopo ogni match.
Per maggiori dettagli sulle campagne legate a eFootball™ Championship Pro, controllate gli annunci ufficiali dei Club e le news in-game di eFootball™ 2022.
eFootball™ Championship Open
eFootball™ Championship Open è una competizione pubblica alla quale tutti gli utenti di eFootball™ 2022 potranno prendere parte e competere su diverse piattaforme: PlayStation®5, PlayStation®4, Xbox Series X|S, Xbox ONE e Steam®. Quest’anno, i giocatori potranno partecipare alle finali mondiali dell’eFootball™ Championship Open anche su dispositivi mobile, iOS e Android.
Calendario eFootball™ Championship Open:
Lunedì, 27 giugno – Sabato, 3 luglio: Round 1 Venerdì, 8 luglio – Lunedì, 11 luglio: Round 2 Sabato, 30 luglio – Domenica, 31 luglio: Round 3 Sabato, 13 agosto – Domenica, 14 agosto: Finali Mondiali
Dream Team
eFootball™ Championship 2022 si baserà sulla modalità “Dream Team”. “Dream Team” è la nuovissima modalità di gioco in cui gli utenti possono costruire la squadra dei sogni mettendo sotto contratto giocatori e allenatori, facendo uso di oggetti di gioco (ad esempio GP che gli utenti possono guadagnare in-game), e competere contro altri utenti di tutto il mondo. I giocatori possono anche sviluppare e rafforzare i loro calciatori per adattarli a differenti stili di gioco, oltre a organizzare la loro squadra attraverso il tesseramento e l’allenamento dei calciatori.
Grazie a “Dream Team”, gli utenti di eFootball™ 2022 possono creare la squadra dei sogni, in grado di riflettere la personale ideologia calcistica.Per maggiori informazioni sull’eFootball™ Championship 2022, visitate il sito ufficiale della competizione. Per tutte le informazioni sul franchise eFootball™ e per restare sempre aggiornati sulle ultime novità non vi resta che consultare questo link.