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Recensione SteamWorld Build, latifondisti e minatori nel vecchio West

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La serie SteamWorld è un curioso caso di serializzazione nel panorama indie. Piuttosto raramente infatti le produzioni indipendenti riescono a creare un lascito duraturo sotto forma di sequel e spin off, figuriamoci un universo interconnesso che spazia tra generi enormemente diversi. Gli sviluppatori svedesi di Image & Form sono riusciti, con un cammino iniziato oltre dieci anni fa, proprio in questo obiettivo. Strategici in tempo reale, tower defense, metroidvania, deck building: la voglia di sperimentare è andata a braccetto con prodotti di alta qualità, soprattutto nei casi di Dig (e relativo sequel) ed Heist. Un traguardo importante per il team di Gothenburg che, non sazio, affronta adesso una sfida inedita.

In parte city builder, in parte dungeon crawler, SteamWorld Build è la nuova scommessa che aspira a scrivere una nuova pagina di successo nella storia della IP. Tuttavia, le difficoltà non mancano in questo genere di produzioni, spesso in equilibrio su bilanciamenti così fragili da poter cogliere in fallo anche sviluppatori abituati a gestire simili opere (ogni riferimento a Cities: Skylines 2 è puramente casuale…).

SteamWorld Build è disponibile dal 1° Dicembre per PC (via Steam), Nintendo Switch, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One ed Xbox Series. Inoltre è presente sul catalogo Xbox Game Pass per tutti gli abbonati al servizio.


Versione testata: PlayStation 5


Tutta mia la città

La premessa narrativa di SteamWorld Build pone il giocatore in una prospettiva post-apocalittica desolante nella sua tristezza. Il pianeta sta definitivamente morendo e non c’è nulla che si possa fare per evitarlo. Tra i pochi superstiti di questa realtà, un gruppo di robot a vapore raggiunge un abbandonato avamposto di frontiera in cerca di una utopica salvezza. Quando tutto sembra perduto, il ritrovamento di un vecchio e misterioso terminale contiene in sé la conoscenza per creare una via di fuga dal pianeta, attraverso un razzo spaziale. L’unico problema è recuperare tutti i componenti necessari, anch’essi frammenti di un’antica tecnologia, dispersi nella miniera dell’avamposto, abbandonata da secoli dopo l’inquietante scomparsa dei coloni…

La stazione scandisce il viavai di nuovi cittadini.

Build offre dunque un punto di partenza per giustificare, a livello ludico, le due anime della produzione. Da un lato, il city building per accumulare risorse e benessere tra gli abitanti della città. Dall’altro lato, un dungeon crawler in cui darsi da fare per recuperare le preziose tecnologie per sognare la salvezza. Lo fa con un pretesto funzionale al mettere in moto gli eventi, che tuttavia finiscono per susseguirsi come quelli di un qualsiasi gestionale, fino a prendere uno spin più acceso nelle scoppiettanti fasi finali. Non vi aspettate tuttavia, in linea generale, una trama particolarmente complessa o scritta con troppo spessore.

Molta più cura è invece riservata alla presentazione complessiva, che onora non solo l’immaginario di SteamWorld, ma lo declina con gusto alle esigenze di Build. Ecco dunque il mondo post-apocalittico e sabbioso al quale la serie ci ha abituato, popolato da fumosi robot in un setting che mescola il racconto di frontiera allo sci-fi. La direzione artistica è pacata nei suoi accostamenti cromatici, adatta alla narrazione. Forse non così “sopra le righe” o estrosa come in altre iterazioni della serie, ma comunque apertamente coerente con i dettami fondamentali.

Come ogni city builder, dovrete stare attenti ad ogni variabile.

Un deserto che conosco

Nella sua parte da city builder, SteamWorld Build è piuttosto ordinario e, a prima vista, alquanto contrastante con lo spirito dell’IP.

L’immancabile inquadratura isometrica consente di pianificare ogni scelta, dalla costruzione e posizionamento di edifici, alla realizzazione delle infrastrutture di collegamento, con un particolare riguardo alla stazione ferroviaria, autentico crocevia della storia e dello sviluppo cittadino, con il suo continuo andirivieni. Come ogni gestionale cittadino, l’obiettivo sarà dunque permettere ad ogni abitante di essere il più produttivo e felice possibile, con il giusto mix tra coerenti attività lavorative e necessarie attenzioni all’equilibrio psicofisico dei lavoratori robot. Le risorse accumulate diventano al contempo motore per innescare altri sviluppi nonché l’avanzamento generale.

I luoghi di ritrovo sono indispensabili per soddisfare tutti.

Da questo punto di vista, SteamWorld Build si presenta alquanto scolastico nell’impostazione e nell’interpretazione generale. L’interfaccia utente è pratica e fornisce ogni dato utile al giocatore per fronteggiare ogni situazione. Tuttavia, è abbastanza evidente che nulla, di questa parte del titolo, sia considerabile una novità. La progressione avviene senza troppe difficoltà o sussulti, soprattutto per i fan del genere. Non solo dunque un naturale incedere nel costante arricchimento tra esigenze da soddisfare e variabili di cui tenere conto, ma anche un ritmo cadenzato molto familiare. Gli impegni si fanno sempre più stringenti e sempre più complessi, ma mai senza esagerare. Almeno finché non entra in gioco il secondo macro elemento di game design.

Ad un certo punto della storia, infatti, avrete finalmente la possibilità di scendere nel sottosuolo delle vecchie miniere. Qui il gameplay cambierà radicalmente, prendendo le distanze dalle dinamiche gestionali cittadine ed avvicinandosi alle suggestioni da dungeon crawler in stile Dungeon Keeper ed Evil Genius 2: World Domination (per citare un altro esempio più recente).

Come nella realtà, le infrastruttura sono fondamentali.

Questa notte un uomo piangerà

L’elemento di novità che da all’intera produzione una propria forte identità, è proprio ciò che accade sotto le strade sabbiose del vostro avamposto di frontiera.

Le miniere infatti ospitano meccaniche completamente diverse da quelle viste in superficie. Se lì l’obiettivo è quello del benessere e dell’equilibrio della popolazione, nel sottosuolo il fine cambia ed anche i mezzi attraverso cui raggiungerlo. Proprio come i titoli citati, si dovrà affrontare una lenta ed inesorabile esplorazione tra cunicoli bui, organizzare stanze per i minatori, costruire sostegni di sicurezza e liberare la via per proseguire le ricerche dell’antica tecnologia perduta. Ma il sottosuolo nasconde ancora terribili pericoli: ecco dunque la necessità di organizzare difese a controllo delle proprie aree di possesso, piazzando torrette et similia, nonché attrezzando i lavoratori con i più opportuni equipaggiamenti.

Si genera, in questo modo, una vera e propria interconnessione logica e funzionale tra i vostri successi nella costruzione cittadina e quelli tra la oscure caverne del sottosuolo. Anche il senso di urgenza e di pressione, al fine di organizzare ogni dettaglio nel modo più produttivo, raggiungerà nuove ed inedite prospettive.

Nel sottosuolo, dovrete ponderare ogni azione, ben più che in superficie.

Ma soprattutto, emerge di chiara evidenza un rovesciamento del paradigma tolemaico di questo tipo di strategici. Non ci troviamo infatti di fronte ad un gestionale senza fine ultimo se non quello dell’auto miglioramento, bensì abbiamo una precisa meta conclusiva da raggiungere. Un senso di progressione che avvicina dunque SteamWorld Build ad altri capitoli della serie, in particolare proprio a SteamWorld Dig data la comune filosofia relativa alla necessità di scavare per raggiungere risultati fondamentali.

Questa scelta è lo specchio di precise scelte del team di sviluppo. Anzitutto, dare una diversa prospettiva alla produzione, per differenziarsi ulteriormente nell’ambito del genere di riferimento. Inoltre, è una decisione che può concedere di avvicinarsi al pubblico meno ammaliato dagli strategici gestionali, fornendo un finalismo ben preciso da perseguire. Tuttavia, sono logiche che portano in eredità anche alcuni problemi. Anzitutto, quello della poca profondità degli aspetti di building e crawling. Se nell’insieme funzionano e si integrano con ottimi risultati, presi singolarmente risultano piuttosto semplicistici soprattutto per chi mastica il genere. In questo senso, SteamWorld Build potrebbe essere ritenuto davvero semplice ed introduttivo, anche al netto di una cura evidente.

I fan del genere si troveranno fin troppo a casa.

Commento finale

SteamWorld Build è l’ennesimo successo per la proprietà intellettuale creata da Image & Form. La frizzante vivacità della serie ci ha portato stavolta un curioso ibrido tra city building e dungeon crawling, elementi che presi singolarmente non risulterebbero particolarmente originali, ma che uniti danno vita a qualcosa di peculiare. La presenza di un fine ultimo da perseguire e la necessità di far fronte a due diverse realtà ludiche rendono Build un prodotto decisamente interessante, anche al netto di qualche leggerezza e facilitazione di troppo. Proprio in questo senso, sono gli amanti dei suddetti generi che potrebbero essere maggiormente critici verso la produzione. Per tutti gli altri e per i fan del mondo post-apocalittico dei robot a vapore, anche stavolta ci sarà pane per i vostri denti.

Natale con Epic Games Store, si parte con Destiny 2: Collezione Storica!

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Anche quest’anno sta giungendo al termine, e le poche settimane che precedono le feste Natalizie, come ormai da tradizione, vedono l’Epic Games Store regalare ai propri utenti una selezione di giochi da scoprire giorno dopo giorno, come un calendario dell’avvento digitale.

Oggi si da inizio alla festa e sotto l’albero possiamo trovare la Collection del fortunato FPS fantascientifico creato dalle menti di Halo, e denominata Destiny 2: Collezione Storica!

Destiny 2: Collezione Storica è un pacchetto che racchiude la campagna principale dell’originale Destiny 2 – ora divenuto free to play -, e 3 incredibili espansioni: La Regina dei Sussurri, Oltre la Luce e Ombre dal Profondo.

Fino ad ora i giochi regalati sono stati:

Non fatevi sfuggire Destiny 2: Collezione Storica; avete tempo fino alle ore 17:00 di mercoledì 20 dicembre per poterlo riscattare nella vostra libreria Epic Games seguendo questo link.

Se avete problemi a riscattare la collection, assicuratevi prima d’aver già riscattato il gioco base Destiny 2 a questo link.

Cuphead incontra Doom nel primo trailer di gameplay di MOUSE

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Fumi Games ha condiviso il primo trailer di gameplay per MOUSE, un intrigante ed affascinante sparatutto in prima persona che vuol mescolare la frenesia delle sparatorie all’estetica dei cartoni anni ’30.

Ve lo proponiamo di seguito, grazie all’account ufficiale YouTube della testata Gamespot.

MOUSE è uno sparatutto in prima persona grintoso e noir che trae ispirazione dalle suggestioni estetiche rilanciate dal capolavoro Cuphead (e relativo, stupendo DLC).

MOUSE vanta uno stile visivo unico ispirato al fascino delle animazioni degli anni ’30, trasportando i giocatori nell’era nostalgica dei primi cartoni animati. Assumi il ruolo di un detective privato che naviga in una città noir brulicante di bande, mafiosi e personaggi del lato oscuro. Svela una ricerca di giustizia in una città noir impantanata nel caos, nella corruzione e nell’energia vibrante, utilizzando un diversificato arsenale di armi, potenziamenti ed esplosivi per contrastare la presa del potere da parte di politici corrotti. Le armi giocose del gioco e il caratteristico display della salute, insieme ai nemici che si comportano come personaggi dei cartoni animati, aggiungono un tocco spensierato al tradizionale gameplay FPS.

MOUSE è attualmente previsto per PC (via Steam), con una release date fissata genericamente per il 2025.

Yoshimitsu fa il suo tagliente ritorno nel nuovo trailer di Tekken 8

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Dopo aver mostrato il ritorno di Steve Fox negli scorsi giorniTekken 8 continua ad accogliere gli storici lottatori della serie: stavolta è il turno di Yoshimitsu.

Presente nel cast della serie fin dal capitolo di esordio del 1994, il trailer mostra il suo nuovo design, che recupera dei tratti più classici mettendo da parte il look tentacolare del settimo capitolo.

Vi proponiamo di seguito il filmato, grazie all’account ufficiale YouTube del publisher.

Aspetto dei personaggi completamente rivisto. Modelli elaborati e dettagliatissimi rifatti da zero e grafica ad alta fedeltà infrangono i limiti dell’hardware di nuova generazione e aggiungono peso e atmosfera nuovi alle iconiche battaglie di TEKKEN. Ambientazioni vivide e livelli che possono essere distrutti si combinano per creare un senso di immersione incredibile e un’esperienza di gioco definitiva.

In TEKKEN 8, “Il pugno incontra il destino”. La serie detiene il record mondiale per la storia più longeva dei videogiochi: il nuovo capitolo di TEKKEN 8 porta avanti la tragica saga dei Mishima e dei Kazama e della vendetta tra padre e figlio, ed è ambientato 6 mesi dopo la fine dell’ultimo match. La storia della crescita e della determinazione di Jin Kazama segna un nuovo capitolo in questa serie senza tempo.

Il nuovo sistema di battaglia, l’Heat, aumenta la natura aggressiva degli scontri, pur mantenendo il feeling e la strategia tipica della serie di TEKKEN. L’intensità delle battaglie è notevolmente aumentata dai livelli che si possono distruggere. Sferrare supermosse come le Rage Art lascerà a bocca aperta sia i giocatori sia il pubblico. Tutte queste meccaniche dal forte impatto rendono TEKKEN 8 il titolo più avvincente della serie!

Nella nuova modalità per giocatore singolo, Quest arcade, crea un avatar e inizia la tua nuova avventura di TEKKEN. Scontrati con tanti rivali in varie sale giochi arcade e porta avanti la storia, il tutto mentre impari a padroneggiare le basi e le abilità utili di TEKKEN 8. Avanzando sbloccherai tanti oggetti di personalizzazioni per i personaggi e gli avatar.

Tekken 8 sarà disponibile dal prossimo 26 Gennaio per PC, PlayStation 5 ed Xbox Series. Nell’attesa, vi ricordiamo che la demo arriverà il 14 dicembre su PS5, e dal 21 dicembre su Xbox Series X/S e PC.

E3, ora è davvero tutto finito: addio alla più grande fiera videoludica che ha segnato un’era

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La notizia che non avremo mai voluto dare purtroppo è divenuta triste realtà: la Entertainment Software Association (ESA) ha annunciato la cancellazione definitiva dell’E3.

L’annuncio è arrivato tramite un comunicato condiviso tramite il Washington Post, in cui l’ESA stessa afferma che la decisione è da attribuirsi non solo alla presenza di nuovi concorrenti, ma anche al venir meno di importanti partner logistici e commerciali.

Dopo oltre due decenni di eventi che hanno rappresentato una vetrina centrale per l’industria videoludica statunitense e mondiale, la Entertainment Software Association ha deciso di chiudere l’E3“, ha dichiarato Stanley Pierre-Louise, presidente dell’organizzazione. “Siamo a conoscenza che l’intero settore, nonché i giocatori e gli creatori hanno una grande passione per l’E3. E noi la condividiamo. Siamo altresì consapevoli che è difficile dire addio ad un evento così amato, ma è la cosa giusta da fare viste le nuove opportunità presenti oggi nel nostro settore“.

La fine della manifestazione era prevista da molto tempo ed appariva oggettivamente inevitabile. Dopo lo stop forzato causa Covid-19 nel 2020, l’edizione digitale del 2021 si era dimostrata di scarso successo anche a causa della ridotta affluenza da parte di alcuni grandi aziende del settore. La successiva edizione fu altrettanto cancellata per le recrudescenze pandemiche, mentre nell’annata corrente non si è svolta per carenza di interesse nei partner e nel pubblico.

Se ne va così la più grande e storica fiera videoludica del media, divenuta nel tempo un palcoscenico sul quale si sono avvicendati i maggiori sviluppatori del settore nonché i principali annunci degli ultimi 28 anni.

Tekken 8, in arrivo la demo!

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Tekken 8

Stando a quanto comunicato da Namco Bandai tramite il profilo ufficiale di Tekken 8, una demo dell’ultimo capitolo del Torneo del Pugno d’Acciaio è in dirittura d’arrivo.

La demo arriverà il 14 dicembre su PS5, e dal 21 dicembre su Xbox Series X/S e PC.

Questa fornirà l’accesso alle modalità Storia, all’Arcade Quest, al Versus Offline e alla Galleria. Pur con le dovute restrizioni, pare si tratti di una demo molto corposa.

Tekken 8 sarà disponibile dal prossimo 26 gennaio 2024 su PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC.

Voi la proverete? Fatecelo sapere nei commenti!

Recensione Ready or Not, e voi siete pronti a tutto?

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Dopo un lunghissimo periodo d’attesa durato quasi 6 anni, tra un iniziale rilascio sotto NDA, l’allontanamento del publisher Team17, e le controversie legate alle tematiche trattate, VOID Interactive nel corso dei Video Game Awards di quest’anno ha finalmente rivelato la data d’uscita dall’Early Access per il suo attesissimo shooter tattico poliziesco Ready or Not.

Atteso a gran voce dai fan delle mai dimenticate serie SWAT e Rainbow Six – prima della sua deriva come multiplayer competitivo – , il rilascio della versione 1.0 sembra portare con se una gran quantità di contenuti aggiuntivi, il ribilanciamento di mappe già conosciute, una nuova modalità singleplayer, e il culmine di un incredibile epopea che potrebbe nascondere uno sleeper hit del 2023.

Quindi non indugiamo oltre, prendiamo i nostri migliori agenti, equipaggiamoci per ogni evenienza, e scopriamo assieme cosa si cela nel sinistro universo poliziesco di Ready or Not.

Ready or Not è disponibile dal 13 dicembre 2023 su PC tramite Steam.


Versione testata: PC (tramite Steam)


Si fa sul serio

Seppur poco ortodosso, prima di poter discernere la fatica VOID Interactive bisogna comprendere chiaramente la natura di questo titolo: Ready or Not è un esperienza tattica in prima persona, simulativa, e di stampo hardcore. Similmente a titoli come GTFO, l’incredibile immersività che il gioco riesce a trasmettere può diventare per i neofiti il più grande ostacolo per godere appieno dei tecnicismi offerti dall’opera.

Ready or Not ha sempre offerto una modalità co-operativa fino a 5 giocatori che ci permette di giocare tutte le missioni presenti, e una modalità pratica dove poter giocare senza ripercussioni le singole mappe assieme a una squadra di bot o in solitaria.

Con l’arrivo della versione 1.0 il gioco si arricchisce di una componente singleplayer denominata Commander, che ibrida meccaniche roguelike con la grandissima difficoltà tattica offerta dal gioco. Nei panni del comandante David “Judge” Beaumont affronteremo in maniera progressiva le 18 operazioni d’emergenza in altrettante mappe sparse per la fittizia città americana di Los Sueños, posta tra il confine messicano della costa ovest del continente.

In questa modalità guideremo un team di 4 intelligenze artificiali, e mantenendoli in vita il più a lungo possibile, questi potranno sbloccare dei perks unici che offrono dei bonus per l’intera squadra, come la possibilità d’intimidire i sospettati e sottometterli senza sparare, diminuire lo stress degli operatori, oppure migliorare la mira di tutti gli agenti.

Gestire il nostro gruppo di agenti sarà essenziale per evitare che abbandonino il dipartimento e siano sempre al meglio.

Ogni missione comporta dei rischi che vanno al di là della perdita della propria vita, o dei preziosi alleati virtuali. Oltre a dover portare a termine gli obbiettivi imposti dal TOC – Tactical Operations Center – ci viene richiesto di operare seguendo una rigida morale, rispettando la vita dei civili e, dove possibile, preservando anche quella dei sospettati.

Tenere una linea di condotta deplorevole provocherà un innalzamento dello stress dei nostri operatori, che con le continue uscite sul campo potranno persino richiedere un trasferimento dalla stazione. Toccherà a noi quindi gestire la salute mentale degli agenti SWAT – Special Weapons and Tactics – presenti nel distretto del Los Sueños Police Department, mandandoli in terapia, sostituendoli momentaneamente per non incidere maggiormente sul loro morale, o licenziarli per fare posto ad agenti più esperti e con abilità migliori per il nostro stile di gioco.

La stazione di polizia è ora un edificio completamente esplorabile e intradiegetico, che cresce e si espande con il completamento delle missioni. Nonostante la buona rappresentazione dell’edificio non si può interagire con gli NPC al suo interno, e purtroppo la stazione svolge solamente la funzione di HUB dal quale lanciare le operazioni e gestire l’equipaggiamento della squadra.

La stazione di polizia si aprirà ed espanderà con ogni nostra missione riuscita, ma cambierà realmente qualcosa?

Uno degli strumenti più importanti per svolgere le funzioni operative di Ready or Not è il palmare. Richiamabile con la pressione di un tasto in qualsiasi momento, il palmare ci consente di visionare i file di briefing della missione, scegliere gli agenti da mandare in campo, gestirne lo stato, così come visionare il loro equipaggiamento, e pianificare l’ordine delle azioni su una mappa interagibile.

Vestiti per ogni evenienza

Gran parte del fascino nella produzione dei giochi di genere tattico risiede nella fedeltà con i quali vengono riprodotti visivamente, e meccanicamente, le attrezzature a disposizione dell’agente speciale. Su questo fronte Ready or Not eccelle come pochi altri grazie ad un set di oltre 60 oggetti tra cui scegliere, anche se privi di licenze ufficiali.

L’opera prima di VOID Interactive semplifica la struttura di funzionalità delle bocche di fuoco, omogeneizzando il loro utilizzo, rendendo la scelta delle armi un aspetto, non secondario, ma integrale alla costruzione di un così detto load out flessibile, o specializzato, per una determinata evenienza, da applicare sia al nostro agente che ai membri della nostra squadra.

Potremmo scegliere un equipaggiamento basato sulle corte distanze e l’arresto dei sospetti usando un fucile a pompa non letale, oppure potremmo indossare un visore notturno montando sopra una mitragliatrice un laser a infrarossi. Le armi utilizzate però sono solo una parte delle scelte che dovremo compiere.

Il giusto equipaggiamento per il giusto piano d’azione farà la differenza tra il successo e una morte prematura.

Se la minaccia ha un tempo limite, come nel caso del disinnesco di una bomba, possiamo decidere d’indossare una veste più leggera per agevolare i movimenti a discapito di una minore protezione, oppure potremmo preferire armature complete in metallo e caschi balistici per resistere più a lungo in mappe dove la concentrazione di nemici è molto elevata.

L’ultima scelta, ma in realtà la più importante, che Ready or Not ci pone a ogni singola missione è il tipo e la quantità di gadgets da portare con noi. Abbiamo a disposizione 3 diversi tipi di granate -flash, fumogena, e a pallettoni in gomma – , due tipi di proiettili – ad alta velocità o a bassa penetrazione – , e un set di strumenti capaci d’offrire un vantaggio tattico contro i nemici.

Alcuni di questi strumenti più importanti sono l’asta ottica, una camera flessibile che permette di scrutare sotto le porte o gli angoli per individuare minacce, uno scudo balistico con il quale poter trasformare un agente in uno sfondatore, e i cunei per le porte, per intrappolare i sospetti o evitare letali affiancamenti in spazi ristretti.

In linea con le produzioni odierne, anche se in maniera contenuta, possiamo anche personalizzare esteticamente il nostro comandante modificandone l’abbigliamento, scegliendo accessori come occhiali e orologi, e persino applicare dei tatuaggi sugli avambracci. Da notare che la navigazione all’interno dei menu per l’equipaggiamento risulta a tratti forse troppo dispersiva e poco chiara nonostante l’aspetto minimale scelto.

Se un elemento del team sarà troppo distante potremo sempre seguirlo con la sua camera attiva.

Siamo una squadra

Una volta scelto il team e il loro equipaggiamento, e aver accettato l’impegno tattico, ogni modalità di Ready or Not ci catapulterà su un punto d’estrazione nella zona della missione scelta. TOC sarà sempre presente tramite comunicazioni radio, e grazie al palmare potremmo rivedere le informazioni su obbiettivi e intelligence sulla situazione. Le costanti per completare le missioni saranno quelle di neutralizzare ogni minaccia – Portare ordine al caos – e salvare tutti i civili.

Da questo punto in poi la riuscita della missione dipenderà solo dal nostro operato. Nella modalità Commander la dipartita di un nostro operatore ne decreterà una morte definitiva – come nella serie tattica XCOM -, mentre la nostra fine decreterà un innalzamento dello stress degli operatori rimasti in vita, e ovviamente il fallimento della missione.

Ripetere gli scenari diverrà una necessità per apprendere e familiarizzare con la struttura delle mappe. Difficilmente si riuscirà a completare tutte le missioni al primo colpo, e per questo motivo è consigliabile spendere del tempo nella modalità pratica per giocare senza preoccupazioni.

In tutte le modalità, alla buona riuscita di un operazione si otterrà una valutazione basata sul compimento degli obbiettivi primari e secondari, così come la condotta d’ingaggio e il tempo impiegato. Una volta completata una mappa questa potrà essere rigiocata; pratica utilissima per sbloccare rapidamente i bonus dei nostri operatori nelle operazioni più semplici.

Gli scenari che andremo ad affrontare in Ready or Not offrono però un piazzamento randomico per quanto riguarda sospetti e civili, oltre che la possibilità in missioni avanzate di trovare trappole dietro le porte. Questo aiuta la rigiocabilità del titolo, mutando costantemente il livello di minaccia in ogni stanza, facendoci valutare con accortezza ogni nostro spostamento.

L’utilizzo dei visori notturni è situazionale, ma negli spazi aperti può agevolare l’identificazione di minacce.

Con la versione 1.0 si è visto un impressionante miglioramento dell’intelligenza artificiale degli alleati, dei nemici e degli NPC. Estrema cura si é riposta nelle fasi di path finding e posizionamento dei membri della squadra nell’ambiente, minimizzando azioni pericolose e aggiungendo animazioni e processi che meglio ricalcano l’operato di veri agenti di polizia e di soggetti sotto pressione. Ready or Not si avvale del supporto tecnico di membri ed ex-membri di team SWAT, che continuano ad aiutare lo sviluppo, e il perfezionamento, delle risposte dell’intelligenza artificiale.

In solitaria ci vedremo quindi al comando di una squadra che, se non ordinato diversamente, ci seguirà costantemente e agirà in maniera autonoma se sotto fuoco nemico, nel caso in cui si debbano ammanettare NPC, o raccogliere indizi secondari di una sparatoria appena conclusa. Apprendere come comandare il nostro gruppo diverrà essenziale per sopravvivere alle avversità; basterà premere un tasto per richiamare una finestra multiselezione contestuale e ordinare diverse operazioni tattiche su porte, corridoi con aperture, o luoghi d’interesse.

I comandi potranno essere dati all’intera unità, ai due gruppi che la compongono – blu e rosso – o anche singolarmente agli agenti, mettendo in prima linea specialisti con più anni d’esperienza o con armi specifiche. Il processo d’avanzamento nelle aree dovrebbe sempre seguire l’iter d’identificazione, breccia, neutralizzazione, e pulizia. I comandi a nostri disposizione seguono questa gerarchia e permettono un utilizzo coerente delle nostre possibilità d’azione, anche se alcuni automatismi sono risultati mancanti, costringendo il ritorno su aree d’interesse per dare il via ad azioni come scassinamento di porte o disarmo d’ordigni, costruendo strani momenti di backtracking anche in aree ristrette.

Possiamo osservare costantemente l’operato dei nostri agenti grazie a videocamere poste sopra i loro elmetti, richiamabili in ogni momento con la pressione di un tasto. In caso di divisione della squadra e avanzamento sarà importante coordinarsi utilizzando la tecnica della coda dei comandi, per sincronizzare le manovre; poter vedere in tempo reale la presenza e le posizioni negli ambienti di minacce non identificate farà la differenza tra la vita e la morte.

Dare ordini alla squadra richiede sempre un minimo di pianificazione in cui potremmo rimanere vulnerabili al fuoco nemico.

Se giocare con l’intelligenza artificiale nelle modalità singleplayer è un’esperienza incredibilmente appagante, e forse a tratti snervante, il vero punto di forza di Ready or Not risiede nella sua componente cooperativa, che ci permette di scegliere un gruppo di 4 amici e gettarci nelle missioni.

Il livello d’immersività provato durante la componente multiplayer PVE nel lavoro VOID Interactive è una delle esperienze meglio riuscite degli ultimi anni nel suo genere. Se giocando con dei bot potremmo avere una percezione di falsa sicurezza – magari usando le povere spoglie digitali dei nostri alleati come carne da macello – giocando assieme a compagni umani il senso di fatalità delle operazioni assume un senso quasi realistico, portandoci e temere la nostra mortalità ad ogni passo.

Una delle meccaniche meglio riuscite, e forse nascoste in Ready or Not, risiede nel free lean – alla lettera “piegamento libero” – che ci consente da fermi di scrutare dietro gli angoli e le posizioni di copertura, dandoci maggior controllo sull’esposizione del nostro corpo verso il nemico. Questa tecnica diviene essenziale nelle sezioni cooperative, dove è necessario scrutare quanto più possibile l’ambiente e ottenere il maggior numero d’informazioni; cosa che invece in un gruppo composto di bot avviene in maniera automatica e precisa.

Giocando con altre persone ogni singolo avvistamento di minacce senza essere scoperti è una vittoria in divenire, ogni lancio di una flash bang per ripulire le stanze è un momento di tensione dove un nemico può sempre affiancarsi alla porta e obliterare il gruppo con una sventagliata di colpi sfruttando la penetrazione dei proiettili sulle superfici.

Scegliere un approccio silenzioso e ragionato rispetto a uno rapido ma rumoroso, può incidere in maniera differente a seconda del livello di professionalità della minaccia. Spacciatori e criminali risponderanno in maniera diversa rispetto a gruppi paramilitari o guardie armate; ogni missione ha un insieme di NPC costruito attorno al suo setting, rendendo gli incontri sempre variegati e credibili.

Con poche informazioni a schermo, l’unico modo per capire quante munizioni ci restano è ispezionare fisicamente i caricatori.

Udire e analizzare i rumori e le voci negli ambienti è un’altra necessità per sopravvivere agli scontri. Ready or Not offre un sistema dinamico dei suoni che si espandono in maniera naturale a seconda dei materiali, tenendo conto di occlusioni e provenienza rispetto alla distanza alla quale ci troviamo. I rumori dei proiettili, delle esplosioni, così come camminare su vetri rotti o nei corpi d’acqua, generano feedback uditivi degni delle più grandi produzioni videoludiche e sempre scindibili anche nel caos delle operazioni.

In aggiunta il gioco presenta un’avvolgente colonna sonora adattativa che si manifesta in particolari situazioni delle missioni per enfatizzare i momenti più tesi, o alleviare la tensione una volta compiuti gli obbiettivi più critici.

Il colore del male

Le aree di Los Sueños che potremo vedere nel gioco sono alimentate dalla quarta iterazione dell’Unreal Engine, questa volta con una grande enfasi riposta sugli effetti, la chiarezza delle superfici, e una ricerca generale di realismo che si credeva possibile solo con la sua ultima versione, certamente più esosa in termini di risorse richieste.

L’ottimizzazione di Ready or Not è particolarmente riuscita, offrendo una buona scalabilità video, l’implementazione delle ultime tecnologie di ricostruzione dell’immagine per schede Nvidia e AMD, e anche il sapiente uso del ray tracing per aumentare il colpo d’occhio generale di luci, ombre, volumetrie e riflessi.

Se le fondamenta di gameplay rivestono un ruolo cardine per la fruizione degli scenari di gioco, sono in realtà le mappe a essere i veri personaggi delle vicende. Ogni singolo livello è stato costruito tenendo conto degli spazi, le disposizioni possibili dei nemici, e il funzionamento degli strumenti a nostra disposizione. Le mappe presentano ogni tipo di situazione possibile, passando da edifici con grandi verticalità a più livelli, spazi aperti privi di coperture sicure, o anguste abitazioni labirintiche.

Vicino al confine col Messico potremo vivere una missione ispirata al film Sicario.

Le loro funzioni prettamente meccaniche in Ready or Not prendono però le sembianze di locations tristemente familiari che danno alla città fittizia di Los Sueños tinte oscure e macabre. Agiremo in un hotel nel centro cittadino durante una pioggia notturna, dentro enormi ospedali a multi livello e sezioni, o in risposta a tentativi d’omicidio a importanti figure politiche all’interno di residence.

Non possiamo non parlare anche di alcune delle mappe più controverse dell’intera produzione: 23 Megabytes a Second, Neon Tomb, ed Elephant.

La prima si sviluppa lungo una palazzina abitata e tratta del fenomeno dello Swatting – forze speciali chiamate impropriamente ad assaltare un ignaro Streamer -, e del farming illegale di criptovalute. Neon Tomb riprende i tristi rotocalchi che hanno colpito anche l’Europa durante gli anni precedenti, rappresentando l’assalto da parte di estremisti a una discoteca e i suoi avventori.

Elephant racconta invece gli ultimi 20 minuti prima della detonazione di una bomba posta all’interno di un College. Verremo chiamati a sopprimere l’assalto di un gruppo di sospetti che stanno attivamente perlustrando le classi dell’edificio ed eliminando i giovani studenti, ora in preda al terrore e in fuga dai loro carnefici; oltre che ovviamente disarmare l’ordigno esplosivo.

Il mondo di Los Sueños è però composto di vicende forse più disturbanti, con storie che incapsulano tristi realtà, dipingendo la nostra quotidianità sotto una luce in cui forse non siamo neppure pronti a posare lo sguardo. Dissenso politico, crimine organizzato, cultismo, pedofilia, sono solo alcuni dei temi che il titolo VOID Interactive tocca in maniera quasi brutale, raccontando vicende attraverso gli audio log nei briefing, le informazioni raccolte dall’intelligence – come foto delle vittime da soccorrere o media degli assalitori che fanno irruzione -, e facendo largo uso della narrativa ambientale, permettendo anche di revisionare le prove raccolte durante le missioni e depositate nella stazione di polizia .

La tragicità degli eventi reali trova il suo palcoscenico anche nella fittizia città di Los Sueños.

Un plauso va fatto anche alla community del gioco, che dal suo rilascio in Early Access su Steam nel dicembre del 2021 ha arricchito il titolo con mod di ogni tipo, alcune delle quali hanno visto una release nelle future iterazioni del prodotto, e che sono costantemente al lavoro per implementare nuove mappe che non potranno fare altro che arricchire ulteriormente la più che discreta longevità del gioco.

Agente a terra

L’opera della casa di produzione irlandese non è però priva difetti, fondamentalmente legati alla necessita di design d’offrire un esperienza quanto più realistica possibile, e offrendo forse al lancio un set di features non completamente rodate.

L’intero HUB di polizia, seppur immersivo e ricco di NPC, non ha un reale utilizzo nella campagna singolo giocatore e lascia alquanto scontenti sapere che tra le oltre 18.000 linee di dialogo registrate per i nostri membri di squadra non si sia riusciti ad implementare delle voci anche per chi popola il dipartimento di polizia di Los Sueños. Nel nostro caso, da segnalare anche la totale mancanza di una localizzazione in italiano al lancio.

La modalità Commander soffre della mancanza di una storia raccontata in maniera cronologica, e la narrativa che giace nelle mappe da sola non basta per far progredire nella modalità, facendo prediligere la modalità pratica anche per la rapidità di ritorno in missione, a distanza di un semplice Try Again. Nelle ore di giocato nella campagna non abbiamo visto reali penalità per la perdita dei nostri colleghi robotici, rendendo la loro presenza puramente strumentale.

Ready or Not presta il fianco alla mancanza di un tutorial avanzato, rendendo per il giocatore medio difficile riuscire a comprendere come meglio procedere nel corso delle missioni; questo potrebbe portare a un abbandono prematuro dell’esperienza causato dalla frustrazione durante le modalità singleplayer.

Il tutorial introduttivo copre solamente le basi degli spostamenti, dei funzionamenti delle armi da fuoco, dei gadget principali, e delle interazioni con i membri della squadra. Vengono omesse spiegazioni sul free lean, una basilare spiegazione del load out, le differenze tra i diversi tipi di proiettili, tecniche d’ingaggio, utilizzo della pianificazione sulle mappe, e ulteriori meccaniche che si potranno acquisire solo tramite ore di forzato trial and error.

Purtroppo la pianificazione con la mappa da palmare non è intuitiva, e molte volte se ne farà a meno.

L’intera struttura di navigazione dei menu per l’equipaggiamento risulta di difficile lettura, e navigare tra le singole parti non è intuitivo. Purtroppo alcune features di gioco sono nascoste nel suo menu, come la possibilità di evidenziare nei livelli le armi lasciate dai sospetti neutralizzati, o attivare un’utile bussola per meglio dare informazioni al nostro team nella fasi cooperative.

Alcune mancanze sono anche un sistema di ping per indicare velocemente luoghi specifici nelle articolate mappe ai nostri compagni, e l’impossibilità di visualizzare l’orologio portato al polso per vedere il tempo trascorso in caso di missioni con un countdown.

Commento Finale

Proprio come le operazioni ad alto rischio che vuole simulare, Ready or Not non è un titolo perfetto, ma riesce appieno a compiere con tutte le promesse che VOID Interactive si era posta nei confronti della community e mettendo a tacere anche i più dubbiosi.

Nel corso degli anni quello che sembrava un progetto impossibile per il panorama odierno, marcato nel suo sviluppo da momenti difficili, e nell’ultimo periodo da un silenzio radio durato forse troppo a lungo, ha ricompensato con uno gioco dalle fondamenta solide, che si è evoluto e che potrà continuare a evolversi grazie alla passione dei suoi creatori e il supporto di una fanbase appassionata e dedicata.

Seppur mancante in qualche aspetto della sua offerta ludica, con poca chiarezza in alcuni dei suoi meccanismi, e privo di una reale curva d’apprendimento per i nuovi giocatori di questo genere, Ready or Not risulta ugualmente uno dei giochi più consigliati per chi aspettava da tempo un revamp degli shooter tattici di stampo poliziesco. E ora, siete pronti ?

PS5 Pro, spuntano due leak e parla Tom Henderson

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PS5 Pro

Nelle scorse ore sul forum ResetEra un utente ha condiviso quelle che potrebbero essere le specifiche tecniche di PS5 Pro.

Il nuovo System On Chip (SOC), chiamato Viola, sarà fabbricato su TSMC N4P. La CPU di Viola userà ancora struttura Zen2 per garantire compatibilità totale con il modello base, sempre con frequenza dinamica ma con un picco di 4.4 GHz.

L’architettura è ancora quella di RDNA3, ma con una migliore gestione del Ray Tracing proveniente da RDNA4. In termini di “potenza”, parliamo di 14,33 TFLOP se ignoriamo il fattore dual-issue.

Il leaker poi ha parlato di Trinity, inteso come il culmine di tre processi chiave: archiviazione veloce, ray tracing accellerato e upscaling.

Successivamente a questo primo leak, ne abbiamo avuto un altro. Secondo l’utente Kepler, infatti, c’è un piccolo errore nell’elenco delle specifiche di PS5 Pro, affermando ad esempio che la console disporrà di 60 CU (anziché 56 come trapelato inizialmente) con clock boost a 2.5 Ghz mentre la GPU dovrebbe vantare una potenza di 19,2 Teraflops.

Per quanto riguarda l’annuncio, si parla di settembre 2024.

Sull’argomento è stato anche interpellato Tom Henderson.

Il nota giornalista/insider ha preferito non commentare le specs, in quanto non provenienti da sue fonti. Tuttavia ha aggiunto che Sony si aspetta che le specifiche di PS5 Pro vengano condivise questo mese perché ha iniziato a distribuire i dev kit ai team di terze parti.

Ghostrunner 2 – Guida ai trofei

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Ghostrunner 2

Ghostrunner 2 (QUI la nostra recensione) presenta dei trofei abbastanza semplici da sbloccare, a parte uno. Ma se vi dicessimo che per quello abbiamo trovato un exploit che lo rende facilissimo da ottenere?

Non vi resta che continuare la lettura della nostra guida ai trofei!

Informazioni preliminari

  • Difficoltà stimata per il platino: 5/10 con l’exploit, 7/10 senza
  • Tempo stimato per il platino: 15/20 ore con l’exploit, 20/25 senza
  • Trofei offline: 34
  • Trofei online: 0
  • Trofei missabili: 0
  • Trofei glitchati: 0
  • La difficoltà influisce sui trofei? No, non esiste un selettore di difficoltà.
  • Run minime: 1 + clean-up.
  • Free-roam/selezione livelli dopo aver finito il gioco: Sì, è possibile rigiocare qualsiasi livello.

Road-map

  • Step 1: Godetevi il gioco cercando di esplorare quanto più possibile, provando anche a raggiungere qualsiasi zona che “attivi il vostro senso da videogiocatore”.
  • Step 2: Clean-up dei collezionabili e delle azioni contestuali.
  • Step 3: Ora è il momento di ottenere il trofeo d’oro più difficile: Ghostrunner immortale. Per l’exploit fate riferimento alla descrizione dettagliata del trofeo che trovate qui sotto.
  • Step 4: Per finire, dovrete completare la modalità roguelike Ghostrunner.exe.
Ghostrunner 2
Userete l’exploit per “Ghostrunner immortale” o no?

Guida ai trofei

Tuttofare
Ottieni tutti i trofei

Ottenete tutti gli altri trofei per sbloccare il trofeo di platino di Ghostrunner 2.

Amante del dettaglio
Trova tutti gli oggetti collezionabili

Ghostrunner 2 contiene 126 collezionabili (22 manufatti, 14 spade, 72 frammenti di memoria, 8 registrazioni, 10 sfide nascoste). Trovare tutti i collezionabili sblocca i seguenti trofei:

  • Amante del dettaglio: Trova tutti gli oggetti collezionabili;
  • 01101110 01101001 01100011 01100101: Potenzia completamente la scheda madre;
  • Spazzino: Raccogli tutti i manufatti;
  • Spione: Raccogli tutte le registrazioni;
  • Una spada è per sempre: Completa la tua collezione di spade.

Per “Più veloce della luce”, invece, dovrete completare le sfide, non è sufficiente trovarle. Per maggiori dettagli fate riferimento alla descrizione del trofeo.

Nessuno è missabile, potrete rigiocare i livelli dal menu principale in qualsiasi momento. Tuttavia, per ridurre la quantità di replay, sarebbe più efficiente in termini di tempo ottenere tutto alla prima partita. C’è un tracker nella schermata di selezione livello che mostra esattamente quanti collezionabili avete trovato in quel livello e quanti ne restano. Il tracker segna tutto tranne le sfide nascoste.

Gli ultimi 4 collezionabili sono legati alla modalità roguelike Rogurunner.exe. Dovrete completare tutte e 4 le fasi con un’unica vita per ottenere tutti i collezionabili.

La modalità è pensata davvero bene e nel giro di 4/5 ore riuscirete a padroneggiare tutti i possibili livelli. Una buona strategia è quella di concentrarsi sui livelli parkour, evitando le arene, e utilizzare l’abilità del doppio salto. Con un po’ di fortuna, riuscirete a completarla senza particolari patemi.

Per la posizione esatta di tutti i collezionabili fate riferimento a questo video di Maka91Productions:


01101110 01101001 01100011 01100101
Potenzia completamente la scheda madre

Vedi “Amante del dettaglio”.


Alla massima potenza
Compra tutti i chip di potenziamento

I chip di aggiornamento possono essere acquistati dai distributori automatici nel gioco o nell’hub. Dovrete acquistarli tutti per sbloccare il trofeo. Potrete ottenere crediti raccogliendo i collezionabili, rigiocando le missioni, giocando la modalità roguelike, etc. Sicuramente riuscirete ad avere crediti a sufficienza facendo prima tutti gli altri trofei.


Ghostrunner immortale
Finisci 5 livelli qualsiasi senza morire

Per questo trofeo dovrete completare 5 livelli a scelta senza morire. Secondo noi, i livelli più facili sono “Ospiti indesiderati” (livello 1), “Bushido te lo permetterà?” (livello 2), “Il nido dell’Hacker” (livello 4), “Leccarsi le ferite” (livello 8), e “Qualcuno può sentirmi?” (livello 14).

Se non fate affidamento sull’exploit che vi indicheremo di seguito, dovrete perfezionare al millimetro ogni movimento. I livelli 1, 2 e 14, in verità, sono abbastanza facili, con un paio di tentativi riuscirete a completarli senza mai morire. Discorso diverso per il livello 4 e soprattutto il livello 8 che richiederanno parecchio impegno.

Se invece volete evitarvi tutti i logici grattacapi, seguite l’exploit:

  • Dal menu iniziale selezionate le opzioni e abilitate i contatori relativi al gameplay;
  • Quando morite, riprovate. In basso a destra il contatore delle morti sarà 1. Mettete il gioco in pausa e tornate al menu principale.
  • Dal menu principale ritornate in gioco premendo su Continua. In basso a destra il contatore delle morti sarà 0.

Utilizzando questo trucchetto ogni volta che morite ottenere il trofeo sarà davvero una passeggiata di salute.

Il pavimento è lava
Uccidi 20 nemici mentre rettifichi la griglia

Potrete ottenerlo in qualsiasi posto dove ci siano nemici accanto alla struttura su cui grindare. Per ottenere il trofeo più velocemente potrete morire ed uccidere nuovamente i nemici.


Paratutto!
Uccidi 6 shinobi con una parata perfetta

Gli shinobi sono i nemici ninja che attaccano scagliandosi addosso con le doppie katane. Premete L1 prima di venire colpiti per eliminarli. Fatelo 6 volte per sbloccare il trofeo.


Sotto una buona stella
Uccidi 3 nemici con un singolo Shuriken senza utilizzare l’ambiente circostante

Per ottenere facilmente questo trofeo sbloccate ed equipaggiate il chip di potenziamento che vi permetterà di lanciare 3 Shuriken con un solo “tiro”. Se proprio volete rendere le cose ancora più facili, sbloccate ed equipaggiate anche il chip di potenziamento che rende più precisi gli Shuriken.

Fatto ciò colpite 3 o più nemici che sono vicini. Potrete farlo quasi in tutti i livelli, l’importante è che non ci siano barili rossi vicino perché l’esplosione fa parte “dell’ambiente circostante”.


Inizi a capirci qualcosa
Completa un livello senza morire

Vedi “Ghostrunner immortale”.


Spazzino
Raccogli tutti i manufatti

Vedi “Amante del dettaglio”.


Spione
Raccogli tutte le registrazioni

Vedi “Amante del dettaglio”.


Una spada è per sempre
Completa la tua collezione di spade

Vedi “Amante del dettaglio”.


Torna in tomba
Sconfiggi Mitra il Resuscitato

Legato alla storia. Impossibile da mancare. Sconfiggete il boss finale per sbloccare il trofeo.


Mezzo uomo, mezzo automa
Compra 10 chip di potenziamento

Vedi “Alla massima potenza”.


È il numero esatto!
Ottieni una combo x15

Lo otterrete quasi sicuramente senza volerlo. Questo perché le sfide segrete hanno il counter delle combo buggato in positivo. Cioè anche fallendo la sfida e riprovandola il counter non scenderà.


Sii come l’acqua
Respingi 10 proiettili di fila

Per ottenere questo trofeo scegliete un encounter nei primi livelli, eliminate tutti i nemici e lasciatene uno che spara. Premete L1 e respingete il proiettile per 10 volte di fila. Potrete ottenerlo anche nella sfida segreta 6, respingendo i proiettili della “palla” (questi saranno più veloci, ma non vi uccideranno in caso doveste sbagliare il tempismo, e potrete subito ricominciare da capo la serie da 10).


Esperto manipolatore
Uccidi 4 nemici con un singolo utilizzo di Supremo

Per sbloccare questo trofeo dovrete equipaggiare l’abilità Supremo e acquistare i due chip di potenziamento che permettono di sbloccare i livelli 2 e 3 delle “mosse finali”. Quindi utilizzate l’abilità dove ci sono molti nemici.


Più veloce della luce
Ottieni una medaglia d’oro in tutte le sfide

Con le giuste strategie, ottenere le medaglie di oro sarà relativamente facile e divertente (tranne nella sfida 5). Seguite questo video di PowerPyx:


Unico nel tuo genere
Completa un livello senza usare l’attacco base

Dedicatevi a questo trofeo solo quando avrete ottenuto buona parte dei potenziamenti per lo Shuriken. Dovrete completare un livello (suggeriamo il primo, Ospiti indesiderati) solo con gli Shuriken, senza mai usare l’attacco base con R2.

Il quarterback
Sconfiggi Ahriman il Distruttore

Legato alla storia. Impossibile da mancare. Sconfiggete il primo boss per sbloccare il trofeo.


Connessione persa
Sconfiggi Rahu l’Avatar

Legato alla storia. Impossibile da mancare. Sconfiggete il secondo boss per sbloccare il trofeo.


Non siamo più nel Kansas
Vattene dalla Torre Dharma

Legato alla storia. Impossibile da mancare. Sbloccherete il trofeo dopo essere usciti dalla torre.


Problemi di digestione
Sconfiggi Naga l’Arenicola

Legato alla storia. Impossibile da mancare. Sconfiggete il terzo boss per sbloccare il trofeo.


Funerale della morte
Sconfiggi Madhu il Demolitore

Legato alla storia. Impossibile da mancare. Sconfiggete il quarto boss per sbloccare il trofeo.


Piccoli passi
Compra il tuo primo chip di potenziamento

Vedi “Alla massima potenza”.


Voleva solo dare una mano
Sconfiggi Ahriman senza usare il taser di Bakunin

Dovrete sconfiggere il primo boss senza richiedere l’aiuto di Bakunin. In pratica non dovrete usare l’attacco con R3.


Basta totem
Distruggi 3 totem di Demolitore in meno di 45 secondi

Per questo trofeo dovrete distruggere tre totem curativi del Demolitore in Danza macabra entro 45 secondi. Osservate il colore del boss, e non appena diventerà verde genererà i suoi totem. Correte verso di essi ed eliminatene tre in 45 secondi. Noi lo abbiamo sbloccato senza volerlo, e crediamo che potete anche distruggerne uno, morire, distruggerne un altro, morire e distruggere l’ultimo. Ovviamente sempre se restate nei 45 secondi.


Bruuuuciate!
Uccidi 8 nemici con un singolo utilizzo di Flusso

Per sbloccare questo trofeo dovrete equipaggiare l’abilità Flusso e acquistare i due chip di potenziamento che permettono di sbloccare i livelli 2 e 3 delle “mosse finali”. Quindi utilizzate l’abilità dove ci sono molti nemici.


Prima volta?
Muori per la prima volta

La descrizione del trofeo è totalmente esplicativa. Molto probabilmente sarà il primo trofeo che sbloccherete.


Vecchia scuola
Finisci un livello qualsiasi senza bloccare

Dovrete completare un livello senza parare (senza premere L1, insomma). Vi consigliamo di farlo nel primo livello “Ospiti indesiderati”.


Una personalità… esplosiva
Uccidi 5 nemici con un solo barile esplosivo

Per sbloccare questo trofeo dovrete uccidere 5 nemici facendo esplodere un barile esplosivo. Ci sono molte opportunità per farlo durante il gioco. Il miglior livello, secondo noi, è l’ottavo: “Leccarsi le ferite”. Poco dopo l’inizio del livello dovrete saltare da una piattaforma in un condotto di ventilazione. Scivolerete giù e finirete in una stanza con esattamente 5 nemici e un barile esplosivo. Aspettate un attimo che i nemici si avvicinino al barile e colpitelo con uno Shuriken.


Motocicletta letale
Investi 5 nemici con la motocicletta

La descrizione del trofeo è totalmente esplicativa. Avrete tantissime opportunità da metà gioco in avanti.


È ora di far brillare la tua fune ninja
Usa l’intercettatore sui nemici storditi per 25 volte

Utilizzate gli Shuriken per stordire i nemici più grossi e poi premete Quadrato. Fatelo 25 volte. Molto probabilmente lo otterrete involontariamente.


Questa… è… Dharma!
Uccidi un nemico dopo averlo lanciato in aria con Tempesta

Utilizzate Tempesta e uccidete il nemico in aria. Se non riuscite normalmente, potete acquistare il chip di potenziamento che vi permette di utilizzare l’intercettatore subito dopo aver utilizzato Tempesta.

GTA VI, violenza, sessismo, diseducazione: e ci risiamo con le solite polemiche

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GTA VI

Dopo un’attesa durata dieci anni finalmente ci siamo! Il primo trailer di GTA VI, quello che ne conferma ufficialmente l’esistenza e lo sviluppo è arrivato!

Trovate qui il trailer e qui il nostro articolo al riguardo.

Ma, come sempre più spesso accade nel mondo dei videogiochi e più in generale nel mondo moderno, ogni nuovo annuncio deve necessariamente essere contornato da ondate di polemiche, discussioni accese sui social e critiche che sfiorano quasi il processo alle intenzioni.

E più un gioco è atteso o appartiene ad una serie o un marchio che porta un nome altisonante, più salgono le aspettative e si è pronti a criticare anche prodotti non finiti e persino in embrione, naturalmente senza avere elementi sufficienti per poter costruire argomentazioni valide o sensate.

In questo caso si può ragionevolmente dire che le polemiche fossero in agguato, dato che già dall’anno scorso avevano cominciato a circolare obiezioni e voci denigratorie in corrispondenza di alcuni rumors che ora sembrano trovare conferma nel trailer appena uscito. Ma andiamo con ordine.

GTA 6

GTA VI e il retaggio della serie

GTA, “Grand Theft Auto” per esteso, è sempre stata una serie dai toni forti, scottanti, che ha presentato in maniera spregiudicata e sopra le righe alcuni degli aspetti più contraddittori e macabri della società americana, senza mai avere particolari “peli sulla lingua” nelle modalità narrative e sui temi da trattare.

Con sullo sfondo riproduzioni delle più famose città americane (New York, Miami, Los Angeles) abbastanza fedeli da essere perfettamente riconoscibili, la serie ha sempre trattato con un tono quasi strafottente tematiche come le discriminazioni razziali, l’abuso delle armi, le violenze sessuali, lo sfruttamento della prostituzione e simili. Tutte cose che nella realtà, specialmente negli ultimi anni, sono oggetto di continua discussione e scontri in tutti gli ambiti socio-culturali, americani e non.

GTA 6

Il punto è che questa “spregiudicatezza narrativa”, che ha sempre mescolato i temi drammatici con l’ironia pungente e con un realismo visivo via via crescente, oltre a suscitare innumerevoli polemiche sulla presunta “diseducatività” del gioco (come se ognuno di noi potesse prendere un lanciarazzi e usarlo in strada per sparare ad autobus carichi di passeggeri!) è diventato anche una sorta di “marchio inconfondibile” della serie. Uno degli elementi identificativi che l’hanno resa, negli anni, celebre e popolare.

Al punto che anche il solo dubbio che Rockstar possa abbandonare questa strada per rifarsi a canoni più “politicamente corretti” e in linea con una corrente sempre più diffusa e prepotente del nostro tessuto culturale ha fatto inalberare alcuni dei più appassionati e fedeli fan della serie. O magari una pletora di troll ansiosi di scatenare litigi e polemiche sul web, cogliendo al volo quella che per loro era un’occasione d’oro.

GTA VI - Trailer 01

“Rockstar che tradisce se stessa”, ma solo nelle congetture sui social

Occorre ricordare che, appunto, sono passati dieci anni dall’uscita dell’ultimo episodio della serie GTA e nel frattempo la società non ha smesso di cambiare. Ce lo ricorda il trailer stesso del gioco, mettendo in risalto l’importanza che i social e la comunicazione web rivestono nella cultura e nel mondo moderni.

In ambito videoludico, questi dieci anni hanno visto i videogiochi in particolare al centro di sempre maggiori polemiche. Ma non solamente per quanto riguardava le argomentazioni trite e ritrite riguardanti l’utilizzo di violenza e contenuti “forti” all’interno di un medium che, con gli avanzamenti tecnologici, ha potuto giovarsi di rappresentazioni grafiche sempre più realistiche e cinematografiche; un medium che però alcuni continuano a considerare, qualunquisticamente, una “roba da bambini” che, in quanto tale non dovrebbe permettersi contenuti non adatti ai più piccoli (con buona pace di PEGI e classificazione del contenuto, ma vabbè). No, non c’è solo questo.

I videogiochi sono stati prima tacciati (anche giustamente, ma con non poche conseguenze) di avere alle spalle un contesto industriale e di sviluppo profondamente maschilista e prono a fenomeni come il mobbing, le molestie e le disparità di opportunità. Successivamente sono stati travolti da un’onda di pressioni “dal basso”, in cui gli sviluppatori non hanno dovuto plasmare e ridimensionare la propria creatività solo sulla base di quello che gli imponeva il publisher; hanno anche dovuto cominciare a compiacere le pretese di un pubblico sempre più informato su dettagli di sviluppo che avrebbero dovuto rimanere riservati (e finivano invece spiattellati all’attenzione di tutti da marketing aggressivo, leak di informazioni o da una combinazione anche mirata delle due cose), nel corso dello sviluppo stesso.

Cyberpunk 2077

GTA VI sulle orme di altri giochi che hanno subito pressioni in fase di sviluppo?

La vicenda di Cyberpunk 2077 è stata un clamoroso esempio di quanto negativamente questi fenomeni possano incidere sulla riuscita di un prodotto al lancio. E’ successo qualcosa di simile, anche se in modo più “tecnico” e ragionato, con Halo: Infinite. Lo stesso Hideo Kojima si era difeso dalle critiche che gli furono mosse prima del lancio di Death Stranding per l’ “inconcludenza “ dei trailer mostrati dicendo semplicemente che “non aveva senso giocare un gioco se il marketing lo aveva già spoilerato completamente”; sorge però il legittimo dubbio che il designer giapponese non abbia voluto consentire agli utenti di mettere il naso nei suoi processi creativi, arrogandosi il diritto di dirgli cosa andava bene e cosa male, cosa li avrebbe indotti a comprare il gioco e cosa no.

Ecco, in questi dieci anni le cose sono decisamente cambiate. E allora quanto è probabile che Rockstar si sia effettivamente lasciata influenzare, nel suo processo creativo, dai mutamenti sociologici che hanno investito in questo periodo il mondo delle comunicazioni sociali, quello dei videogiochi e la parte che i due mondi hanno in comune? E ci dovremmo preoccupare se ciò fosse accaduto? Non è forse normale che il mondo dello sviluppo si evolva al passo con i tempi tenendo conto, come qualsiasi industria, dei cambiamenti che gli avvengono attorno? E se sì, dov’è la linea di confine tra “evolversi” ed “essere schiacciati”? Tra “adeguarsi al cambiamento” e “svendere la propria identità creativa”?

Sono domande interessanti, che varrà sicuramente la pena di riprendere in un imprecisato futuro. Ma la verità è che se parliamo di GTA VI, adesso non ci sono nemmeno i presupposti per porle, queste domande.

Per affrontare concretamente la questione bisognerà attendere fin quando il gioco non sarà uscito. Giocarlo, valutarlo, confrontarlo con i precedenti episodi e con le produzioni più o meno “simili”: solo allora saremo in grado di esprimere pareri, opinioni e litigare sui social su se veramente “Rockstar ha tradito se stessa” e altre, roboanti affermazioni del genere.

Ma un trailer di poco più di un minuto, forse dovremmo ricominciare a prenderlo per quello che è: una presentazione, tanto per dire: “Sì, uscirà. Ci stiamo lavorando e queste sono alcune delle cose che potreste vedere.

Questo è quello che sarebbe giusto e intellettualmente onesto fare. Ma invece…

GTA VI

GTA VI e la (solita) polemica sessista

Anche se si tratta di una storia già vista e rivista e, tutto sommato, annunciata, non si può non rimanere allibiti davanti a una parte delle obiezioni che sono state mosse alla vista di questo trailer e dalle conseguenti discussioni che si leggono su certi social.

Al “centro” di tali discussioni sembra esserci il fatto che una dei protagonisti – attenzione, non LA protagonista, ma una dei due personaggi che appaiono al centro della vicenda (presentati come una “coppia turbolenta” alla Bonnie & Clyde) – sia una donna.

Questo genere di polemiche (ma potremmo anche dire: “questa polemica di genere”) non è certo una novità. A distanza di quasi trent’anni dall’uscita di Tomb Raider (non certo il primo, ma sicuramente uno dei più significativi titoli che hanno affermato il carisma e l’emancipazione di una protagonista femminile in un videogame) non abbiamo ancora smesso – ed è preoccupante – di sentire commenti del tipo: “Ah, se la protagonista è una donna non lo gioco” o “non riesco a identificarmi” o peggio ancora “che tristezza”.

I commenti e i meme sull’aspetto fisico di Aloy nella seconda incarnazione della serie, Horizon: Forbidden West, erano stati al centro di un’altra incresciosa polemica, dilagata come un’epidemia sui social.

Horizon: Forbidden West

Ma a prescindere dalla battaglia di genere (nel cui merito non entriamo perché ampiamente discusso in altre regioni del web, presumibilmente più adatte) c’è da rimanere sbigottiti una volta di più sulla ferrea, quanto inappropriata tendenza del “pubblico” a voler entrare nel merito delle scelte di sviluppo e design di un videogioco mentre questo è ancora in corso di lavorazione, anche con affermazioni minacciose o in stile “ultimatum” del tipo: “Se ci metti questo allora il gioco non lo compro.

Non crediamo si intenda questo con “ascoltare il feedback dei giocatori” da parte di uno studio di sviluppo.

La parola stessa “feedback” suggerisce che si commenti qualcosa di già uscito, non ancora ampiamente in lavorazione.

GTA VI

Certo, essendo GTA una delle serie più controverse e discusse di sempre ci si aspettava che il suo annuncio ufficiale, dopo un periodo così lungo, sarebbe stato contornato da polemiche a prescindere. Ma quello che ora è inevitabile chiedersi (una volta di più, dopo Cyberpunk e dopo Horizon) è se le obiezioni insensate di qualcuno che per nulla al mondo dovrebbe avere voce in capitolo (ma invece ha un portafogli e può esercitare un potere di acquisto o non acquisto), con tutta la polemica mediatica a cui hanno dato adito sui social, rischino seriamente di incidere sullo sviluppo di un prodotto in evoluzione.

Vorremmo poter dare l’unica risposta che avrebbe senso in un ambiente dell’industria videoludica sano e rispettoso di tutte le parti. Cioè un “no” secco e, a suo modo, tranquillo. Purtroppo sappiamo di non poterne essere così certi ed è quindi con un certo rammarico che rimandiamo anche questa discussione, così come quelle sul gameplay e sulla riuscita tecnica di GTA VI a quando lo sviluppo sarà in fase un po’ più avanzata. E incrociando le dita.

TGA 2023, Capcom ha annunciato Monster Hunter Wilds

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Monster Hunter Wilds

Durante i The Game Awards, Capcom ha annunciato Monster Hunter Wilds, nuovo capitolo della pluripremiata serie. Il titolo è in fase di sviluppo e verrà pubblicato nel 2025 per PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC.

Siamo entusiasti di annunciare oggi Monster Hunter Wilds e di svelare ai fan di tutto il mondo il nuovo capitolo della serie Monster Hunter“, ha dichiarato Ryozo Tsujimoto, producer della serie Monster Hunter. “Il nostro team sta lavorando con passione per creare la più grande esperienza di Monster Hunter, e non vediamo l’ora di giocare con tutti voi al lancio del gioco nel 2025. Fino ad allora, vi invitiamo ad attendere l’estate 2024, quando avremo maggiori informazioni da condividere”.

La serie Monster Hunter celebra ora il suo 20° anniversario. Dal 2004, gli amati giochi di ruolo d’azione cooperativi hanno venduto oltre 95 milioni di unità in tutto il mondo. Nei giochi, i giocatori danno la caccia a nemici più grandi di loro in vasti ambienti naturali. Ogni mostro rappresenta una sfida unica, quindi i giocatori devono pianificare attentamente, formare gruppi di caccia con gli amici e utilizzare tutto ciò che hanno a disposizione per sopravvivere a queste emozionanti missioni. Come ricompensa per aver superato le loro prede, i cacciatori possono raccogliere i resti per creare equipaggiamento e potenziare il loro arsenale personalizzabile per le sfide future.

Per maggiori dettagli potete visitare il Capcom Press Center.

TGA 2023, Dragon Ball: Sparking! Zero porta Goku nella next-gen

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Dragon Ball: Sparking

Nel corso dei The Game Awards 2023, Bandai Namco ha mostrato ai fan di tutto il mondo DRAGON BALL: Sparking! ZERO – il primo capitolo della serie DRAGON BALL Z: BUDOKAI TENKAICHI in oltre 15 anni. Il trailer di annuncio, che ha mostrato filmati di gioco, ha svelato una continuazione visivamente sbalorditiva e autentica della serie BUDOKAI TENKAICHI, insieme a fedeli riproduzioni dei leggendari personaggi e dei loro poteri speciali, mentre combattono epiche battaglie in arene enormi e distruttibili. 

Sviluppato da Spike Chunsoft, gli sviluppatori della serie originale BUDOKAI TENKAICHIDRAGON BALL: Sparking! ZERO porta la serie in una nuova era sfruttando la potenza dell’Unreal Engine 5 e spingendo i limiti del gameplay e delle funzionalità in un picchiaduro ad arene. 

Dopo più di 15 anni, siamo felici di portare una delle serie più amate di giochi di DRAGON BALL a nuovi livelli, dando ai giocatori ciò che stavano aspettando e presentandolo a un’intera nuova generazione“, ha dichiarato Arnaud Muller, CEO di Bandai Namco Europe. “DRAGON BALL Z: BUDOKAI TENKAICHI ha aperto la strada alle battaglie d’azione in 3D e DRAGON BALL: Sparking! ZERO prosegue questa strada aggiungendo nuove feature rese possibili solo dalle più recenti piattaforme di gioco, per offrire una delle esperienze di gioco anime più coinvolgenti di tutti i tempi“.

Grazie ai poteri distruttivi e alle abilità Ki tipiche di ogni personaggio mostrate in stupefacente dettaglio e in grado di distruggere intere parti delle arene, le battaglie del gioco promettono di “scuotere la terra, far tremare il cielo”.

DRAGON BALL: Sparking! ZERO è in arrivo solamente su PlayStation 5, Xbox Series X e PC via Steam.

TGA 2023, Square-Enix presenta il nuovo Visions of Mana

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Visions of Mana

Durante i The Game AwardsSquare-Enix ha presentato Visions of Mana, il nuovo capitolo della popolare serie Mana, il primo della serie principale in oltre quindici anni. Visions of Mana tornerà alle radici da GdR d’azione della serie portando i giocatori in una nuova avventura con il protagonista Val, una Soul Guard incaricata di proteggere la sua amica d’infanzia, scelta dalla Fata come Alm del fuoco per raggiungere il Tree of Mana.

SQUARE-ENIX ha pubblicato un nuovo trailer, che fornisce un primo sguardo al nuovo mondo di Visions of Mana. Il trailer mostra sequenze di gioco ricche d’azione e un mondo vivace in cui i giocatori potranno visitare diversi scenari mozzafiato, affrontare una serie di nemici e mostri tra cui i popolari Rabite ed esplorare un mondo in cui il potere della natura e gli spiriti elementali sono collegati. Appassionati e neofiti della serie avranno a che fare con dinamiche di gioco nuove e più evolute e combattimenti in 3D in tempo reale.

Sono felice di poter finalmente mostrare Visions of Mana, il primo capitolo della serie principale Mana in oltre quindici anni“, ha commentato Masaru Oyamada, produttore della serie Mana. “Il team di sviluppo ha lavorato sodo per assicurarsi che la nuova iterazione restasse fedele alla serie che i giocatori conoscono e amano, offrendo al tempo stesso agli appassionati di vecchia data e ai neofiti un’esperienza innovativa con una nuova storia, nuovi personaggi e nuove dinamiche di gioco. Siamo impazienti di condividere al più presto con voi altri dettagli.”

Vision of Mana arriverà nel 2024 per PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Windows PC e PC.

TGA 2023, svelati i due DLC di Final Fantasy XVI!

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Final Fantasy XVI

Durante i The Game Awards 2023, Square-Enix ha presentato un nuovo trailer che ha mostrato i due DLC a pagamento per l’acclamato GDR d’azione FINAL FANTASY XVI per PlayStation 5. Il primo DLC, intitolato “Echoes of the Fallen”, è ora disponibile sul PlayStation Store. L’uscita del secondo DLC, intitolato “The Rising Tide”, è in programma per la primavera del 2024. È possibile anche acquistare il Pass di espansione di FINAL FANTASY XVI, che include entrambi i capitoli a prezzo scontato.

“Echoes of the Fallen” include una nuova storia, combattimenti, armi, accessori, un limite di livello superiore e molto altro. L’avventura inizia prima dello scontro finale del gioco base, quando degli strani cristalli oscuri iniziano a circolare sul mercato nero. I giocatori accompagneranno Clive e compagnia durante la loro indagine, che li porterà a incontrare un gruppo di mercanti sospetti e a raggiungere la Guglia del saggio, una torre abbandonata da tempo in cui si annidano terribili segreti.

Tra gli oggetti speciali bonus inclusi nell’acquisto di “Echoes of the Fallen” o del Pass di espansione ci sono la Spada Potens, l’iconica arma di Cloud Strife di FINAL FANTASY VII che ora potrà essere utilizzata da Clive, e la Bobina per orchestrion “Away (1987)“, che permette di riprodurre una versione chip-tune del brano “Away” nel Rifugio.

“The Rising Tide” offre nuove sfide e altri contenuti, tra cui il confronto tra Clive e il leggendario Eikon Leviatano.

Qui trovate la nostra recensione di Final Fantasy XVI.


FINAL FANTASY XVI narra una nuova storia dark fantasy nell’universo di FINAL FANTASY, questa volta ambientata nel regno di Valisthea, una terra benedetta dalla luce dei Cristalli Madre. La pace di questo mondo vacilla quando la diffusione della Piaga minaccia di distruggere i domini dei Cristalli. Il destino del mondo è nelle mani dei potenti Eikon e dei loro Dominanti, uomini e donne in grado di evocarne il temibile potere. Questa è la storia di Clive Rosfield, un guerriero che è stato investito del titolo di Primo Scudo di Rosaria e che ha giurato di proteggere il suo fratello minore Joshua, il Dominante della Fenice, l’Eikon del Fuoco. Presto Clive verrà coinvolto in una grossa tragedia e giurerà vendetta sull’Eikon Ifrit, un’entità oscura e misteriosa che porta con sé una grande calamità.

TGA 2023, Xbox si porta a casa tre premi e mostra tre nuovi titoli (più due)

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Ai TGA 2023 appena conclusosi, nonostante manchi un premio, secondo noi meritato, a Starfield, Xbox ha portato a casa la pellaccia, totalizzando ben 10 nomination e vincendo in 3 categorie:

Ma Microsoft ha sfruttato il palco dei TGA per presentare anche quelli che saranno alcuni dei titoli di punta del catalogo Xbox per i prossimi anni.

In particolare a fare particolarmente scalpore, è stata la presenza di Hideo Kojima, salito sul palco non per presentare Death Stranding 2 – di cui fino ad ora abbiamo visto solo un breve teaser – ma un nuovo gioco in esclusiva sviluppato in collaborazione con Xbox Game Studios: OD (qui trovate il trailer e le altre informazioni sul titolo).

Alla TGA 2023, inoltre, trova finalmente spazio l’attesissimo Senua’s Saga: Hellblade II: Ninja Theory ha infatti finalmente aperto le porte al fantastico mondo di Hellblade II con una performance avvincente degli Heilung, seguita da un trailer che offre uno sguardo al viaggio di Senua.

C’è poi spazio per un’altra bomba che si va ad aggiungere al sempre più ricco catalogo di esclusive Xbox (e Game Pass) Marvel’s Blade Game by Arkane Lyon. Il nuovo titolo in terza persona sviluppato dallo Studio Arkane Lyon e pubblicato da Bethesda Softworks e Marvel Games che avrà come protagonista niente meno che il cacciatore di vampiri più famoso del Marvel universe, Blade.

Tutte le info e il trailer le trovate cliccando su questo articolo.

Non meno importanti, infine, gli annunci che riguardano Baldur’s Gate 3 su Xbox Series X|S e l’arrivo della Season 1 di Call of Duty: Modern Warfare III – (oramai un gioco “in-house”) che introduce tre nuove mappe e molte novità tra cui nuovi modi per giocare a Modern Warfare Zombies.

TGA 2023, ecco Rise of the Ronin: nuovo trailer e data di uscita dell’esclusiva PlayStation 5

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Nel corso dei The Games Awards 2023, è tornato a mostrarsi Rise of the Ronin, attesa esclusiva PlayStation 5 publicata da Sony Interactive Entertainment e sviluppata dal Team NINJA.

Vi proponiamo di seguito il trailer, grazie all’account ufficiale YouTube della manifestazione.

Alla fine del XIX secolo, il Giappone ha assistito alla caduta dello shogunato Tokugawa, un periodo caratterizzato da oppressione e immobilismo. Durante quel momento storico, alcuni innovatori come Ryoma Sakamoto e Shoin Yoshida cercarono di modernizzare la nazione. Il ronin protagonista del gioco scoprirà che il suo destino è legato a questi personaggi (alcuni dei quali presenti nel trailer) in tanti modi diversi.  Le tue scelte porteranno il tuo personaggio a schierarsi o scontrarsi con i personaggi della storia e con le loro fazioni.

Esplorerai il vasto mondo del Giappone nel tardo periodo Edo a cavallo e con il deltaplano, mentre combatterai contro i nemici utilizzando una vasta gamma di armi e attrezzature: armi da mischia come spade e lance, ma anche armi a distanza come quelle da fuoco e da lancio. Inoltre, con un rampino e con le tattiche di furtività a tua disposizione, potrai goderti gli stessi livelli di versatilità e libertà mostrati nel nostro ultimo trailer.

Oltre alla data di lancio, Sony ha svelato le varie modalità con cui sarà possibile giocare a Rise of the Ronin. Il preordine inizierà il 14 dicembre 2023 presso tutti i rivenditori aderenti, su PlayStation Store e su Direct. I preordini saranno disponibili a partire dalle 10:00 (ora locale) del 14 dicembre 2023. Preordinando una versione qualsiasi di Rise of the Ronin sarà possibile ottenere l’accesso anticipato alla katana e al set armatura ninja Iga, e sbloccare in anticipo i quattro stili di combattimento con cui plasmare il proprio destino.

Acquista l’edizione standard a € 79,99 (prezzo consigliato). Sarà disponibile anche una Digital Deluxe Edition del gioco.

La Digital Deluxe Edition di Rise of the Ronin (€ 89,99 prezzo consigliato) include il gioco, tutti gli incentivi del preordine, e anche il Bastone ninja Iga, le Spade gemelle Toyokuni, l’Armatura da guerriero Bando e un Abito formale giapponese.

Rise of the Ronin arriverà in esclusiva per PlayStation 5 il prossimo 22 Marzo 2024.

TGA 2023, ecco finalmente Baldur’s Gate 3 su Xbox Series X|S

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Dopo giorni di speculazioni e l’annuncio che la data di uscita su Xbox Series X|S di Baldur’s Gate 3 sarebbe arrivata a Dicembre, Larian Studios sul palco dei TGA2023 ha confermato che il gioco arriverà sulle console Microsoft… da oggi!

La versione Xbox di Baldur’s Gate 3 è stata decisamente molto travagliata. I motivi del ritardo, purtroppo erano da ascriversi non ad un presunto accordo di esclusività con Sony, ma all’aspetto puramente tecnico. In particolare, lo studio non era riuscito a far funzionare la funzione di co-op a schermo condiviso senza soluzione di continuità su Xbox Series S, la console meno potente della famiglia.

Larian sosteneva che si trattava di una caratteristica fondamentale di Baldur’s Gate 3 e che quindi il gioco non poteva essere distribuito senza di essa. Tuttavia, a causa della cosiddetta clausola di parità applicata da Microsoft (i giochi devono essere identici in quanto a funzionalità e contenuti su Xbox Series X e Series S ndr. ) questo escludeva anche la Xbox Series X dal gioco.

Tuttavia, dopo un incontro con Phil Spencer alla Gamescom, Larian è tornata con la soddisfazione e ora finalmente l’annuncio. Quindi cari boxari, gioite perché Baldur’s Gate 3 è davvero un capolavoro assoluto anche su Console (qui la nostra recensione della versione PS5)!

TGA 2023, shock SEGA: ecco il ritorno di cinque saghe storiche!

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Nel corso dei The Game Awards 2023, SEGA ha shockato la platea annunciando il ritorno di ben cinque saghe storiche legate all’immaginario della software house giapponese.

Vi proponiamo di seguito il trailer, grazie all’account ufficiale YouTube di SEGA.

L’annuncio ha del clamoroso e le saghe interessate e mostrate fugacemente sono dei grandissimi classici intramontabili, ovvero: Jet Set Radio, Shinobi, Golden Axe, Streets of Rage e Crazy Taxi.

Nessun altro dettaglio è stato condiviso dalla software house, ma siamo elettrizzati all’idea di un nuovo corso per tutte queste IP. Non vediamo l’ora.

TGA 2023, Arkane Lyon annuncia Marvel’s Blade: pronti a dare la caccia ai vampiri nei panni del Diurno?

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Nel corso dei The Games Awards 2023, uno degli annunci più sorprendenti ha riguardato il nuovo progetto di Arkhan Lyon: Marvel’s Blade, adattamento dedicato al famoso cacciatore di vampiri della Casa delle Idee.

Vi proponiamo di seguito il trailer, grazie all’account ufficiale YouTube della manifestazione.

Gli sviluppatori di Dishonored e Deathloop sono al timone di questa nuova avventura in terza persona, ambientata in una Parigi sotto lockdown a causa di una epidemia di vampiri. Nei panni del Diurno, dovremo provvedere a fare piazza pulita ed eliminare la minaccia.

Lo sviluppo è appena agli inizi e si baserà su una storia originale non tratta dai fumetti.

Non è stata comunicata una data di uscita per Marvel’s Blade, né una conferma delle piattaforme di uscita, ma siamo sicuri che si tratterà di una release destinata ad Xbox e PC, che sarà verosimilmente disponibile al D1 per tutti gli abbonati al Game Plus.

TGA 2023, ecco il primo story trailer di Prince of Persia The Lost Crown

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Prince of Persia The Lost Crown

Dopo averlo preannunciato nei giorni scorsi con un tweet, Ubisoft ha finalmente svelato il primo story trailer di Prince of Persia, The Lost Crown, l’action adventure in arrivo il 15 gennaio 2024, per PlayStation 5, Nintendo Switch, PlayStation 4, Xbox One, PC Windows, Xbox Series X/S.

The Lost Crown è un gioco ambientato nell’universo di Prince of Persia, senza essere né un sequel né un prequel. I poteri temporali della serie Le sabbie del tempo sono presenti anche in The Lost Crown, anche se vengono utilizzati dall’antagonista del gioco anziché da Sargon.

Ma bando alle ciance e godetevi il trailer:

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