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Dolmen, ecco il trailer di lancio

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Dolmen

Dolmen: i cristalli sono stati avvistati sulla terra!

Prime Matter e Massive Work Studio hanno finalmente reso disponibile su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S e PC, Dolmen, il gioco di ruolo d’azione in terza persona (RPG) con un’ambientazione fantascientifica horror cosmica unica, è ora disponibile

Per celebrare l’uscita, i Vahani hanno creato questo trailer di lancio:

A proposito di Dolmen

Dolmen è ambientato in un universo fantascientifico in cui l’umanità ha colonizzato diversi sistemi stellari utilizzando la tecnologia dei viaggi spaziali e la manipolazione genetica per adattarsi alle condizioni.

Il sistema Reviam è lontano dalla principale area abitata della galassia, ma ha attirato l’attenzione della Zoan Corp. per l’emissione di radiazioni diverse da altri sistemi, suggerendo l’esistenza di altri universi. C’è solo un pianeta in questo sistema, chiamato Revion Prime.

Prima che si verificassero gli eventi, non c’erano prove dell’esistenza di altre dimensioni. L’interesse scientifico e militare alla base di questa scoperta potrebbe destabilizzare gli equilibri politici esistenti ma, soprattutto, la ricerca su Revion Prime ha rivelato anche l’esistenza di una specie aliena chiamata Vahani; il cui compito apparente è vagare per gli universi aiutando altre specie ad evolversi. I loro interessi sono oscuri e resta da vedere se la creazione di xenospecie potrebbe essere stata influenzata da loro. Il giocatore deve scoprire i segreti di Revion Prime e dei cristalli Dolmen.

Vi lasciamo di seguito alla galleria di screenshot tratti dal gioco

God of War: Ragnarok, ecco le funzioni di accessibilità

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God of War Ragnarok

Ieri è stato il Global Accessibility Awareness Day (GAAD), arrivato alla sua undicesima manifestazione, il cui obiettivo è sensibilizzare circa l’accesso e l’inclusione digitale delle persone che soffrono di diverse disabilità. Proprio per questo motivo, Santa Monica Studios ha deciso di rivelare tutte le funzioni di accessibilità di God of War: Ragnarok che per ora è previsto per il 2022.

Mappatura dei comandi e interfaccia

Il Lead Ux Designer dello studio ha spiegato, prima di tutto, che è stato svolto un lavoro sulla mappatura dei comandi e sull’interfaccia, permettendo un grado di personalizzazione elevatissimo. Andando più nello specifico, le funzionalità che ritroveremo in God of War: Ragnarok saranno le seguenti:

  • Scatto/Scatto automatico: tieni premuta la levetta per scattare e rilasciala per fermarti. Quando lo Scatto automatico è attivo, puoi iniziare a scattare premendo la levetta del movimento in avanti per qualche secondo in una direzione. Puoi configurare la durata richiesta per attivare lo Scatto automatico.
  • Punto continuo (sempre su reticolo): se hai bisogno di punti focali aggiuntivi per ridurre la chinetosi o desideri semplicemente un promemoria costante del centro dello schermo, offriamo la possibilità di attivare un punto centrale in tre diverse dimensioni e sette colori diversi.
  • Stile di puntamento: puoi scegliere se tenere premuta o attivare/disattivare la posizione di mira.
  • Stile di difesa: puoi scegliere se tenere premuta o attivare/disattivare la posizione con lo scudo.
God of War Ragnarok
La grandezza delle icone a schermo sarà regolabile

Testi, sottotitoli e didascalie

Successivamente sono state presentate le varie opzioni relative a testi, sottotitoli e didascalie:

  • Dimensioni dei sottotitoli e delle didascalie: abbiamo incrementato la dimensione minima del testo e aggiunto un nuovo scaling. È inclusa una dimensione del testo extra-large per rendere più leggibili i sottotitoli e le didascalie. Abbiamo inoltre dedicato un’area di testo più ampia per soddisfare gli standard dei sottotitoli di TV e film.
  • Colori dei sottotitoli e delle didascalie: puoi regolare individualmente i colori dei nomi degli altoparlanti, del corpo dei sottotitoli e delle didascalie. Potrai scegliere tra sette diversi colori.
  • Nomi di chi parla: come in God of War (2018), puoi mostrare o nascondere i nomi dei parlanti. È possibile regolare questa impostazione indipendentemente dalla dimensione del testo dell’interfaccia utente.
  • Didascalie: con l’espansione delle didascalie degli effetti sonori, abbiamo aggiunto diversi nuovi modi per comprendere l’audio di gioco. Abbiamo aggiunto didascalie sia ai filmati che al gameplay per offrire una ricca comprensione del paesaggio sonoro di questo mondo. Inoltre, puoi attivare le didascalie che ti offriranno informazioni di gioco critiche per comprendere rompicapi e narrazioni.
  • Sfocatura dello sfondo di sottotitoli e didascalie: abbiamo incluso alcune opzioni che consentono di sfocare lo sfondo dietro i sottotitoli e le didascalie per renderli più leggibili durante scenari complessi.
  • Sfondo dei sottotitoli: oltre alla sfocatura, abbiamo incluso opzioni per scurire lo sfondo dietro i sottotitoli per una migliore leggibilità sulla neve. Lo sfondo a contrasto elevato include numerose impostazioni di opacità tra cui scegliere.
  • Indicatore di direzione: i suoni fondamentali dell’azione di gioco ora dispongono di un indicatore opzionale che mostra la direzione da cui provengono. Per facilitare la risoluzione di rompicapi con indizi sonori, questo indicatore consente di orientarsi verso la sorgente di un suono importante.
God of War Ragnarok
Ecco alcune opzioni relative a testi, sottotitoli e didascalie

Modalità a contrasto elevato

Infine, sarà presente una modalità a contrasto elevato per permettere ai videogiocatori ipovedenti di godere al meglio del titolo. Più nello specifico, le funzioni riguardano:

  • Personalizzazione dell’attivazione del contrasto elevato: seleziona Disattiva, Attiva o Sempre attiva solo per l’azione di gioco (questa opzione esclude i filmati). La modalità contrasto elevato può essere attivata e disattivata grazie allo scorrimento rapido con un dito. Questa modalità si disattiva automaticamente quando ci si trova nel menu Impostazioni o del personaggio.
  • Personalizzazione dei colori a contrasto elevato: seleziona una palette di colori che si adatta al tuo stile di gioco e regola i singoli colori per personaggi, nemici e oggetti.
  • Personalizzazione dello sfondo a contrasto elevato: consente di selezionare separatamente i livelli di contrasto dello sfondo con tonalità medie o scure.
  • Navigazione assistita: novità di God of War, questo sistema di navigazione della telecamera ti consente di orientare la visuale verso l’obiettivo della bussola. Quando non sei in combattimento, premi il tasto Navigazione assistita e la visuale verrà orientata verso il prossimo obiettivo della storia.
  • Assistenza agli spostamenti: è ora possibile automatizzare le funzioni di salto, volteggio, copertura e altre funzioni di spostamento in base alla direzione selezionata.
  • Assistenza +: aggiunge mosse basate sull’interazione come arrampicarsi, avanzare a carponi e percorrere passaggi stretti.
  • Indizi audio: abbiamo collegato un segnale acustico a ciascuno dei messaggi di interazione sullo schermo, in modo che, utilizzando questa funzione, si possa sentire quando un’icona di interazione si trova nelle vicinanze e quando il tasto diventa attivo.
God of War Ragnarok
Ecco come si presenta la modalità a contrasto elevato

The Callisto Protocol si mostra su GameInformer

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Tramite un post sui propri canali social, GameInformer ha mostrato The Callisto Protocol sulla cover del numero 347 in uscita il prossimo 24 Maggio.

Sviluppato da Striking Distance Studios, fondato da Glen Schofield (creatore della saga di Dead Space), il titolo è un survival horror in terza persona ambientato in un setting scifi. The Callisto Protocol è stato annunciato in occasione dei The Game Awards 2020. La produzione si presenta come un’esperienza fortemente horror , nella quale il player dovrà sopravvivere agli orrori di una prigione spaziale costruita su Callisto, una delle lune di Giove, nell’anno 2330.

In attesa del coverage esclusivo proposto da GameInformer, la prima immagine in-game di The Callisto Protocol lascia ben sperare sulla qualità della produzione.

Sembra già palpabile la mano di Glen Schofield.

Il titolo è previsto in uscita nel 2022 per console e PC.

Guida ai titoli cross-play più giocati del momento

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Cross-Platform

In un mondo in cui i giochi fanno sempre più affidamento sul multiplayer per intrattenere e divertire, la domanda che spesso ci si pone all’uscità di un nuovo titolo multigiocatore è: “Ma ha una funzionalità cross-platform? Potrò giocarci con gli amici anche se siamo su piattaforme diverse?

Una volta il cross-platform, ovvero la possibilità di unirsi ad una partita in multigiocatore con amici o avversari che fanno girare il gioco su altre piattaforme, veniva considerato un lusso. Per un certo periodo è stato anche guardato con una certa diffidenza dai publisher, perché “consentiva ai giocatori di non acquistare versioni esclusive del titolo”.

Tuttavia oggi si tratta di una realtà concreta e consolidata e allora vale la pena di chiedersi quali, tra i giochi multiplayer più gettonati del momento, offrano l’opportunità di relazionarsi, in forma cooperativa o competitiva, con utenti di altre piattaforme. Di seguito riportiamo una lista di 10 titoli (non necessariamente i migliori, ma di sicuro tra i più giocati e popolati) che supportano il cross-platform integralmente (cioè tra tutte le piattaforme su cui girano).

Alcuni di questi sono cosiddetti Free to Play, ovvero non è necessario acquistare il gioco per poterci giocare ma potrebbe essere utile acquistare battle pass, skin personalizzate ecc. per altri invece è necessario un piccolo esborso iniziale, per acquistare la vostra copia fisica o digitale, ma con codici sconto GameStop come quelli offerti da Topnegozi potete risparmiare anche tanti soldini.

Cross-Platform

Minecraft

Capostipite di una nutrita serie di “builder game sandbox”, il popolare gioco a mattoncini di Mojang consente di indire sessioni multiplayer a cui possono partecipare utenti di tutte le piattaforme coinvolte.

Minecraft Cross-Play

Call of Duty

Gli episodi più recenti di una delle saghe di sparatutto in prima persona competitivi più giocate di sempre prevedono tutti il cross-platform. Call of Duty: Vanguard, Call of Duty: Modern Warfare, Call of Duty Black Ops Cold War e la popolare (oltre che gratuita) modalità “Battle–Royale”, Warzone, sono tutti giocabili in sessioni cross-platform tra tutte le piattaforme su cui girano.

Call of Duty Cross-Platform

Fortnite

Il gettonatissimo sparatutto in terza persona di tipo “Battle-Royale” di Epic ha visto una vera e propria rinascita  e un rifiorire della sua utenza grazie all’introduzione della modalità “no building” (ovvero quella priva di costruzioni). Anche se ci si è arrivati non senza qualche tribolazione, ad oggi Fortnite consente il cross-platform completo tra le piattaforme per cui gira.

Fortnite Cross-Platform

Destiny 2

Lo sparatutto in prima persona MMO a sfondo fantascientifico di Bungie e targato Activision prevede sessioni multiplayer cooperative per squadre di tre Guardiani, che difendono il sistema solare dai nemici della Luce. Oppure una modalità PvP con diverse arene in cui sfidarsi. Il gioco supporta una piena compatibilità multipiattaforma.

Destiny 2 - Cross-platform

Rocket League

Questo titolo di Psyonix è un originalissimo incrocio tra una partita di calcio e una corsa di macchinine radiocomandate. Dotato di numerose modalità competitive, può essere giocato in partite private, pubbliche o tornei da tutte le piattaforme interessate.

Rocket League - Cross-platform

No Man’s Sky

Pur essendo originariamente pensato come titolo single player, il gioco di esplorazioni stellari di Hello Games presenta una modalità cooperativa, che consente a più viaggiatori di esplorare il cosmo, costruire basi, esplorare pianeti e affrontare spedizioni insieme. E’ possibile giocarlo in coop da tutte le piattaforme (anche da Nintendo Switch dalla prossima estate).

No Man's Sky - Cross-platform

Dead by Daylight

Un maniaco assassino, diverse prede. Il gioco di Behaviour vede diversi sopravvissuti intenti a cercare di salvarsi la vita mentre un efferato assassino, impersonato dall’ultimo giocatore, gli dà la caccia.

Dead by Daylight Cross-platform

Back4Blood

Quattro superstiti pronti a tutto si fanno strada verso la salvezza lottando con un’orda apparentemente interminabile di infetti. Questi vanno dai classici “zombie” a mutanti diversi e spietati, ognuno con le sue caratteristiche, in partite sempre differenti in cui un occulto “regista” modifica in corso d’opera il grado di difficoltà.


Overwatch

Un frenetico sparatutto competitivo di Blizzard in cui due squadre di sei giocatori si affrontano in diverse arene e modalità. I personaggi vantano abilità diversificate e ruoli precisi in combattimento.


Among Us

Su un’astronave in viaggio nello spazio, l’equipaggio è minacciato da una coppia di impostori alieni e dovrà cercare di eliminarli, gettandoli nello spazio. Ma gli astuti impostori fingeranno fino alla fine di far parte dell’equipaggio. E quindi, oltre ad aggredire e uccidere di nascosto gli astronauti, cercheranno di spingerli ad accusarsi tra loro. Un’ottima trasposizione digitale di un popolare gioco di società, giocabile interamente in cross-platform.

Among Us - Cross-platform

Tomb Raider, Deus Ex, LoK: Embracer promette nuovi capitoli

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Embracer

Qualche settimana fa Embracer Group ha acquistato gli studi occidentali di Square-Enix e relative IP. Tra queste spiccano quelle di Tomb Raider, Deux Ex, Legacy of Kain e Thief.

Vista la pessima gestione di queste ultime da parte del publisher nipponico, i fan dei suddetti franchise si sono dimostrati, almeno la maggior parte, entusiasti di questo cambio di proprietà, nella speranza di poter finalmente giocare nuovi capitoli realizzati con la cura e la passione che meritano.

Embracer
Raziel manca dalle scene da troppo tempo, speriamo sia la volta buona!

A tal proposito, nell’ultimo report finanziario la società Embracer si è detta piacevolmente sorpresa di questo riscontro positivo, affermando di vedere un grande potenziale in tutte queste IP e di volerlo sfruttare al meglio:

Alla fine del trimestre abbiamo ulteriormente rafforzato le nostre potenzialità di sviluppo e il portafoglio di IP stipulando un accordo per acquisire Crystal Dynamics, Eidos Montreal, Square Enix Montreal e relative IP. Tra queste spiccano quelle di Tomb Raider, Deus Ex e Legacy of Kain. L’annuncio ha avuto un riscontro travolgente e positivo. Vediamo un grande potenziale, non solo nei sequel, ma anche nei remake, remaster, spin-off e progetti transmediali.

Nuovi titoli, remaster, remake, spin-off, progetti legati alla TV o al cinema… ce n’è per tutti i gusti! Insomma, pare che la voglia di utilizzare al meglio le IP acquistate ci sia, speriamo poi che alle parole corrispondano i fatti.

Da dove nasce il mio amore per la pizza?

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pizza

Ci facciamo una pizza? Quante volte, specialmente chi come me vive in una città come Napoli, abbiamo sentito o esternato questa frase, tanto semplice quanto in realtà ricca di significato? La risposta a questo quesito è assai scontata, quasi superflua, ma gioca comunque un ruolo fondamentale nell’economia generale di un discorso che ultimamente si sta affacciando nella mia mente molto spesso. Lungo un percorso di vita durato ormai quasi trentacinque anni (quasi!), come tutte le persone, ho attraversato tantissimi periodi di cambiamento e transizione: dai gusti musicali a quelli cinematografici e televisivi fino ai cambi continui a quei poveri capelli, stravolti tante di quelle volte per assomigliare a uno dei tanti miti di un’infanzia che, oggi, ricordo con tanta nostalgia. Ne ho passate tante, anche da ragazzino, ho sempre avuto una vita difficile ma allo stesso tempo “normale” e in mezzo ai tanti cambiamenti c’è stato spazio per due sole costanti, che hanno definito in qualche modo quella che è la mia personalità: l’amore per la Lazio e per la pizza. E, ovviamente, per inaugurare al meglio il nuovo corso di 4News e della nuovissima divisione 4Pizza, che mi occuperò personalmente di curare nel corso dei prossimi mesi e anni, voglio partire proprio dall’analisi di quest’ultima affermazione, ossia della nascita e dell’evoluzione del mio rapporto con la pizza, un piatto diventato praticamente il simbolo della mia vita e della mia napoletanità, sempre più forte e fiera nel corso degli ultimi anni.

Ci facciamo una pizza?

Nella zona in cui abito, un quartiere storicamente con “problemi”, ho avuto modo di misurarmi con tante brutte esperienze, quasi tutte (per fortuna) vissute da spettatore, sia chiaro, che hanno segnato in qualche modo la mia concezione della vita e delle sue sfaccettature. Il quartiere in cui ho sempre vissuto non era un posto semplice, non lo è nemmeno oggi, ma ha sempre avuto una caratteristica che l’ha reso famoso anche in termini positivi: l’amore per la pizza e, di conseguenza, essere il teatro di una quantità impressionante di pizzerie, tutte per certi versi diverse e uniche e che hanno giocato un ruolo fondamentale nella nascita e nell’evoluzione del mio amore verso il disco di pasta più famoso al mondo. Da bambino, lo ammetto, avevo ben altri gusti. Chi mi conosce oggi potrebbe non credere a quanto dico, ma per quanto avessi già una forte empatia gustativa con la pizza, preferivo di gran lunga mangiare altro. Che fosse un bel gelato o comunque qualcosa di spettralmente dolce e con il retrogusto di nocciola o uno dei tanti snack ancora in vita oggi, come ogni buon ragazzino preferivo di gran lunga il dolce al salato e di conseguenza la frase “ci facciamo una pizza?” mi apparteneva in realtà molto poco e, anzi, mi rimbalzava un po’ addosso, come un proiettile di gomma che si schianta contro una parete di acciaio.

In verità, odiavo quella frase: a quei tempi, “facciamo una pizza?” era per forza di cose associato a potenziali rimpatriate e in generale a momenti caotici, fatti di lunghe e interminabili attese e ospiti indesiderati, che lasciavano in realtà poco spazio per la felicità, che si snelliva man mano col passare del tempo. E poi, sempre come ogni buon bambino, odiavo la mozzarella filante sulla pizza, un fattore che complicava ulteriormente le cose, specialmente quando non hai molta possibilità di scelta. Come in ogni bella favola, però, l’amore incondizionato che sarebbe nato da lì a qualche anno si stava iniziando a formare, lentamente ma inesorabilmente, tra un cornicione lasciato perché troppo amarognolo e un würstel aggiuntivo che mi svoltava il palato, il tutto osservando sempre quel tavolo pieno di persone, alcune di esse oggi non più con noi, di cui il sorriso ricordo oggi con grande nostalgia e dolore, ma anche con tanta felicità.

Il gusto della Pizza: il piacere di variare

In apertura vi parlavo, non a caso, dell’importanza che ha rivestito nella nascita del mio personalissimo sodalizio con la pizza il mio quartiere, famoso per l’appunto per la presenza di numerose pizzerie anche rinomate in cui ho potuto assaggiare un numero impressionante di prelibatezze. La mia preferita, all’epoca (e me ne vergogno!), era la pizza piccola, la “Mignon” con olio, pomodoro e würstel, rigorosamente quelli piccoli e cicciottelli, disposti a mò di raggi di sole sulla piccola superficie di pasta, divenuta in qualche modo il simbolo del mio nuovo legame. Adoravo quella pizza e adoravo ancora di più mio padre quando, al netto della stanchezza di una giornata di lavoro massacrante e con problemi di salute che non sto qui a elencare, mi portava la pizza, rigorosamente una volta a settimana (abitudine che mi è rimasta), che spesso significava staccare la spina da una alimentazione giustamente più normale e rigida, di cui però non mi sono mai lamentato. L’amore per i würstel fece poi il resto, tanto da spingermi a “osare di più” col passare del tempo e con qualche anno in più sulle spalle, che mi diede l’accesso a un mondo tutto nuovo e di cui avevo soltanto potuto odorare il potenziale: la pizza fritta.

pizza

Me lo ricordo ancora come se fosse ieri: era un sabato sera, rigorosamente invernale e particolarmente rigido, soprattutto per gli standard della mia zona, e mio fratello ebbe la superba idea di provare a riscaldare la serata facendo tappa, prima di rincasare, in una delle pizzerie più vicine a casa mia, una famosa, per l’appunto, proprio per la qualità delle fritture. Essendo però ancora fondamentalmente “piccolo” mio fratello evitò di prendermi una pizza fritta tradizionale, optando per una variante più “leggera”, con soltanto i würstel a rimpiazzare con solenne maestria la pesantezza strutturale dei ciccioli e della ricotta, ancora un tabù per le mie giovani papille. E, sempre rimanendo nella comfort zone della mia infanzia, ricordo ancora con quella fanciullesca innocenza la prima volta che assaggiai la cosiddetta pizzetta nel “rutiello”, tramandata negli anni dai proprietari dell’esercizio in questione, ancora in attività a tutt’oggi e per me una grande fonte di ispirazione per le mie creazioni casalinghe.

La crescita: lo sviluppo definitivo di un amore viscerale e incondizionato

Non a caso ho parlato di creazioni casalinghe, quello che è diventato a tutti gli effetti lo step definitivo e il coronamento del mio amore verso il pregiato alimento, di cui però tornerò a parlarvi in maniera più approfondita in un’altra sede. Questo passaggio è avvenuto fondamentalmente in età molto avanzata, al culmine di un percorso di crescita che ha saputo abbracciare e appoggiare un interesse sempre più marcato e sinceramente curioso. Crescendo ho imparato a mie spese che quella voglia di sperimentare e di provare nuove combinazioni di sapori non è andata a scemare ma, anzi, è rimasta più solida e radicata che mai, per quanto discretamente “sopita” dietro a un volto di apparente inno alla tradizione a conti fatti meno inattaccabile di quanto pensassi. Del resto, lo stesso concetto di pizza si è evoluto a dismisura negli ultimi anni, con gli stessi artisti della pizza che hanno iniziato a sfornare – è il caso di dirlo – una quantità spropositata di nuove ricette, nuove tipologie di impasti e di accostamenti, generando una sorta di epifania sensoriale nella mia testa, alla continua ricerca di quel nirvana culinario apparentemente impossibile da trovare ma allo stesso tempo così seducente da ricercare.

pizza

Ho ampliato così tanto il mio amore per la pizza e per le sue sfaccettature fino a far diventare questo interesse quasi un’ossessione, tanto da spingermi ad assaggiare veramente qualsiasi tipologia di accostamento, anche quelli più arditi e sulla carta improponibili, cosa che ha avuto un impatto dal frastuono smisurato sul mio rapporto con la pizza e nel creare un filo di un legame sempre più difficile da spezzare e piegare. Oggi come oggi, per me, la pizza è ben oltre un semplicemente “piatto” preferito: amo studiarne la forma, i colori, il sapore e la consistenza, ma voglio anche saperne sempre di più, con una “fame” di conoscenza che cresce esponenzialmente giorno dopo giorno, assaggio dopo assaggio. Il mio amore per la pizza è diventato un tratto indelebile del mio essere, si è consolidato ed è maturato insieme a me, ma la realtà dei fatti è che questo amore è nato proprio durante gli anni della mia infanzia, in quelle serate che all’epoca odiavo così tanto e che oggi ricordo con un sorriso difficile da nascondere. La pizza è unione, e del resto tanti spicchi ne compongono una intera. La pizza è condivisione, la pizza è per tutti e per tutti i gusti. Sì, amo la pizza, capace di darmi amore incondizionato, fieramente ricambiato e soltanto agli inizi di un viaggio che, senza dubbio, non finirà mai.

FIFA 22 Ultimate Team, ecco il TOTS della Liga

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FIFA 22

La stagione calcistica attuale sta per volgere al termine e su FIFA 22 è in corso l’evento del Team of the Season. Dopo i TOTS della Bundesliga, da oggi saranno disponibili i giocatori della Liga Santander che più si sono distinti nel corso dell’attuale annata calcistica.

La formazione è stata svelata ieri sera dall’account Twitter ufficiale di EA Sports FIFA e i giocatori della stessa potranno essere trovati nei pacchetti dalle 19 nostrane.

L’elenco completo dei giocatori del TOTS della Liga spagnola è, dunque, il seguente:

– Karim Benzema (Real Madrid) – 98
– Luka Modrić (Real Madrid) – 97
– Pedri (Barcellona) – 96
– Vinicius Jr. (Real Madrid) – 96
– Thibaut Courtois (Real Madrid) – 95
– João Félix (Atletico Madrid) – 95
– Éder Militão (Real Madrid) – 95
– David Alaba (Real Madrid) – 94
– Sergio Canales (Betis) – 93
– Nabil Fekir (Betis) – 93
– Jules Koundé (Siviglia) – 93
– Marcos Acuña (Siviglia) – 92
– Ronald Araujo (Espanyol) – 92
– Iker Muniain (Atletico Madrid) – 91
– Raul de Tomas (Espanyol) – 90


FIFA 22
La stagione calcistica è ormai agli sgoccioli, ma l’evento Team of the Season entra sempre più nel vivo

Più di metà squadra del Real Madrid è presente nella formazione, a testimonianza della grande stagione dei blancos. Ovviamente, non poteva che spiccare il nome di Karim “The Dream” Benzema, principale candidato al pallone d’oro, grazie alla sua stagione strepitosa, condita, fino ad ora, da 44 gol in 44 presenza stagionali, tra tutte le competizioni.

Nuova serie su Daredevil in arrivo su Disney +

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I fan di Daredevil si sono interrogati sul destino del personaggio per molti anni, con la lunga attesa dal termine dell’amata serie Netflix “Daredevil” che si è conclusa dopo tre stagioni nel 2018. Recentemente però, la star della serie Charlie Cox è tornata a vestire i panni di Matt Murdock in Spider-Man: No Way Home, e ora sembra che il personaggio stia per tornare sui nostri schermi.

Daredevil Deleted Scene Teased in Spider-Man: No Way Home Featurette Leak |  My TV Online

Variety riporta oggi pomeriggio che un nuovo progetto su “Daredevil è in fase di sviluppo per Disney+, con Matt Corman e Chris Ord (“Covert Affairs”) impegnati nella scrittura e nella produzione esecutiva.

Variety afferma: “Sembra che il progetto stia prendendo piede con l’assunzione di Corman e Ord, anche se la Marvel non ha ancora annunciato nulla di ufficiale riguardo allo show“.

La serie Disney+ “Daredevil” avrà qualcosa a che fare con la serie Netflix? Charlie Cox, Deborah Ann e Helden Henson torneranno a interpretare i loro rispettivi ruoli della serie originale? Per ora non ci resta che aspettare notizie ufficiali da parte di Marvel per vedere cosa hanno in programma i piani alti di Disney.

Marvel's She-Hulk Star Shows Support For Daredevil's MCU Appearance

Tra le serie in uscita prossimamente troviamo Ms Marvel (8 Giugno) e She Hulk (17 Agosto), nella quale, inoltre, si rumoreggiava anche una piccola comparsata del diavolo di Hell’s Kitchen nei panni di avvocato, il quale potrebbe fronteggiare proprio Jennifer Walters in tribunale.

E voi cosa ne pensate? Avete hype per una nuova serie su Daredevil? Fatecelo sapere su tutti i nostri social: Twitter, Instagram, Facebook, Youtube e Twitch

Recensione Beats Studio Buds

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Il 28 maggio di quest’anno si celebra l’ottavo anniversario dell’acquisizione di Beats, la compagnia fondata dal produttore discografico Jimmy Iovine e il rapper Dr. Dre, da parte di Apple e per l’occasione Beats ha deciso di lanciare un piccolo aggiornamento nella gamma colori di uno dei suoi prodotti più amati: le Beats Studio Buds.

I nuovi colori Blu Oceano, Grigio Lunare e Rosa Tramonto, si aggiungono quindi ai già esistenti nero, bianco e rosso Beats; abbiamo avuto in prova le Beats Studio Buds per un mesetto ed abbiamo avuto di modo di testarle in praticamente ogni condizione: al mare, in aereo, in treno e persino in bici: ecco cosa ne pensiamo.

Design e contenuto della confezione

Le Beats Studio Buds sono cuffie auricolari wireless in ear dotate di Active Noise Cancellation, supporto per l’audio spaziale Dolby Atmos e, per la prima volta forse nella storia del marchio, offrono un audio piuttosto neutrale, a dispetto della tradizionale firma acustica di Beats che invece è “bass oriented”.

Il case ha dimensioni piuttosto compatte, solo leggermente superiori rispetto a quelle di altri auricolari nella stessa fascia di prezzo (7x5x2,5cm), tuttavia le forme arrotondate lo rendono abbastanza facile da tenere in tasca.

Il case, che dispone di una chiusura magnetica, ha un design minimale: nella parte frontale sotto il logo beats, un piccolo led di stato avvisa l’utente dello stato della carica e dell’accoppiamento del dispositivo.

Nella parte inferiore invece, trova posto la porta USB type C per la ricarica.

Gli auricolari sono compatti e dotati di un design particolare e riconoscibile immediatamente proprio come gli AirPods. Il pulsante fisico che serve a controllare le cuffie e sul quale sono posti anche i microfoni per la funzione trasparenza, infatti, sporge leggermente dall’orecchio consentendo un facile accesso ai controlli: singola pressione per rispondere alla chiamata o avviare o mettere in pausa la riproduzione, doppia pressione per skippare la traccia.

L’ultimo aggiornamento ha reso possibile la personalizzazione della pressione prolungata: è ora possibile utilizzarla o per attivare o disattivare le funzionalità ANC (funzione di default) oppure per alzare o abbassare il volume.

Nella confezione sono presenti un cavo di ricarica USB type C, la guida rapida e le informazioni di garanzia,  un adesivo beats, e naturalmente i tappini in silicone di diverse misure. Questi ultimi offrono un buon isolamento dal mondo esterno e lasciano passare pochissimo suono verso l’esterno, anche ai livelli di volume più elevati. Il formato più piccolo, inoltre, si adatta perfettamente anche a chi, come vi scrive, ha un canale uditivo piuttosto stretto e questo garantisce un fit saldo anche quando si corre o si fa attività fisica.

Funzionalità

Le Beats Studio Buds, come dicevamo, sono cuffie a cancellazione attiva del rumore. La cancellazione è di tipo fixed, ovvero non è possibile regolarne l’intensità, né adattarla ai diversi contesti di utilizzo e questo incide sulla capacità degli auricolari di cancellare le frequenze più alte. La digitazione di un testo, o il parlato di persone accanto a voi, saranno quindi pienamente percebili. Tuttavia, se confrontate con le AirPods Pro di prima generazione le Studio Buds si comportano in maniera simile, ad una frazione del prezzo.

Discreto, invece, il lavoro dell’ANC svolto sulle frequenze più basse, come il rumore del motore di un aereo, il vociare di un centro commerciale o il rumore di fondo di un treno. Abbiamo apprezzato particolarmente inoltre il fatto che con le Studio Buds è praticamente impossibile avvertire il rumore bianco di solito prodotto dalle cuffie ANC.

Gli Studio Buds dispongono nella modalità trasparenza, che può essere attivata tramite smartphone o tenendo premuto il tasto fisico posto sugli auricolari stessi (funzione di default). In questa modalità i microfoni ambientali reindirizzano l’audio esterno al vostro orecchio permettendovi di avere coscienza dell’ambiente circostante.

Le cuffie sono equipaggiate con Bluetooth 5.2 che assicura un’ottima stabilità della connessione al vostro dispositivo. Nel nostro provato con iPhone 13 Pro e con Mi9T Pro, non abbiamo mai rilevato perdita di segnale o fastidiosi balbettii anche a distanze superiori ai 10 metri, il che ci ha permesso di muoverci in tutta libertà in casa, lasciando magari il cellulare in carica.

Le cuffie purtroppo non dispongono di giroscopi o accelerometri come gli AirPods Pro o le Beats Fit Pro, quindi non supportano l’audio spaziale di Apple per cinema e serie TV, tuttavia sono compatibili con l’audio spaziale Dolbt Atmos offerto da Apple Music.

Altra funzionalità mancante è il sensore di prossimità che consente di mettere in pausa la musica quando si allonano gli auricolari dall’orecchio. Tuttavia non è una funzionalità essenziale, in quanto cuffie in ear come queste sono pensate per essere tenute sepre all’orecchio, ed è inoltre possibile attivare la modalità trasparenza o semplicemente mettere in pausa la musica con la semplice pressione di un tasto.

Perfette anche su Android

Apple con tutti i suoi prodotti ci ha da sempre abituati ad una integrazione perfetta nel suo ecosistema: grazie alla presenza di un chip denominato H1 ad esempio tutte le cuffie prodotte da Apple possono essere utilizzate con i dispositivi Apple senza dover effettuare il pairing per ciascuno di essi. Ma non solo, una volta configurate per il funzionamento con un dispositivo della mela è possibile passare ad esempio da iPhone, ad iMac ad Apple TV senza soluzione di continuità.

Le Beats Studio Buds purtroppo non dispongono del chip H1, tuttavia Apple e Beats con l’ultimo aggiornamento delle Studio Buds hanno trovato un felice compromesso grazie ad Apple Cloud.

Una volta effetuato il pairing con un dispositivo Apple, infatti, le Beats Studio Buds diventeranno immediatamente visibili nella lista dei dispositivi di tutti i prodotti Apple connessi con il medesimo account e basterà cliccare su di esse per effettuare la connessione. Non è una transizione automatica come quella garantita dai prodotti a brand Apple, ma facilita decisamente il passaggio da un dispositivo all’altro.

Purtroppo essendo la funzionalità basata su Apple Cloud, non sostituisce il multipoint devices di Bluetooth che, invece, quando implementato, è platform agnostic. Tuttavia le Beats si dimostrano eccellenti anche se non accoppiate ad un dispositivo Apple, grazie all’app Beats.

Questa, una volta installata, rende praticamente immediato il primo pairing delle cuffie (accertatevi di essere in possesso della versione più aggiornata dell’app e di Android) e istantanea la connessione al dispositivo Android una volta tirate fuori dal case.

Tra le altre funzionalità interessanti c’è la certificazione IPX4, ovvero la resistenza ad umidità e sudore che le rende perfette per lo sport (anche in ragione della musica d’elezione di questi auricolari, vedi paragrafo successivo ndr.).  

Prova di ascolto

Come abbiamo detto nell’introduzione di questa recensione, le Beats Studio Buds sono le prime cuffie Beats ad abbandonare la tradizionale firma acustica di Beats, tendente ad enfatizzare le frequenze più basse, in favore di una impostazione più analitica e neutrale, non ai livelli di quella di AirPods Pro, ma sicuramente distante da quella per basshead tipica di Beats.

La nuova firma acustica ha il vantaggio di rendere le cuffie sicuramente più versatili con diversi generi musicali, tuttavia la prova di ascolto ha evidenziato un certo vuoto nelle frequenze medie e, soprattutto in brani rock come Even Flow dei Pearl Jam, l’impressione è di una resa un po’ sottotono ed impastata delle voci.

Decisamente necessaria quindi una leggera equalizzazione attraverso le impostazioni dell’app “Musica” di Apple. Con equalizzazione “Rock”, infatti, le Beats Studio Buds diventano più godibili anche con classici pezzi rock come Sweet Home My Alabama di Lynyrd Skynyrd.

Il discorso cambia totalmente con brani in cui sono le frequenze più alte a dover brillare. Higher di Mikey B, o Move your Body di Ownboss & SEVEK e più in generale Dubstep, Dance, House, sono la musica di elezione per questi auricolari, grazie ad una presenza eccezionale che vi porterà automaticamente a battere i piedi a tempo di musica

Buoni anche il Soundstage e l’imaging a volumi moderati, se si tiene a mente che si tratta di un paio di cuffie auricolari con driver da pochi millimetri. In Jack Sparrow brano di Hans Zimmer tratto da Pirati dei Caraibi – La maledizione del forziere fantasma, ad esempio, è possibile, a volumi moderati distinguere la posizione di basso e il violoncello sulla destra rispetto al centro dello stage e poi i violini e gli strumenti a corda che riempiono il soundstage al centro e a sinistra. Il tutto diventa più confuso quando si alzano i volumi, ma è davvero difficile (e forse inutile) chiedere tanto ad una coppia di auricolari pensati essenzialmente per la mobilità.

Autonomia e chiamate

L’autonomia dichiarata da Beats è di circa 8 ore con una singola carica, mentre il case dovrebbe fornire almeno altre due cariche complete. Nei nostri test l’autonomia a volume d’ascolto regolare non ha superato le 5 ore, mentre più veritiero è il dato della carica fornita dal case, che porta l’autonomia totale a circa 15 ore. Naturalmente il dato è influenzato dall’attivazione dell’ANC e dal volume di ascolto, ma sicuramente non si tratta delle cuffie con la migliore autonomia che ci sia capitato di provare.

L’audio in chiamata è molto buono, così come buono è l’audio registrato dai microfoni. Dal confronto effettuato con AirPods Pro, il nostro interlocutore non è stato in grado di rilevare la differenza tra i due auricolari, il che, considerando la differenza di prezzo tra gli auricolari Apple e questi Beats è decisamente sorprendente.

Commento finale

I Beats Studio Buds sono ottimi auricolari wireless, con tante funzionalità interessanti ed un prezzo molto competitivo rispetto ad altri prodotti concorrenti. Le funzionalità ANC sono buone, considerando la fascia di prezzo, mentre la prova d’ascolto ha suscitato qualche perplessità, soprattutto con alcuni materiali musicali, così come pure l’autonomia, non al vertice della categoria.

Le Beats Studio Buds, tuttavia, offrono un’eccellente compatibilità con il mondo Apple, e per la prima volta anche con quello Android il che le rende un prodotto estremamente versatile. Al prezzo di listino di 149 euro grazie alla perfetta qualità costruttiva e al design riconoscibilissimo, dettaglio da non sottovalutare per un prodotto così alla moda, sono un prodotto interessante, ma quando il prezzo in sconto scende intorno ai 100 euro (qui in offerta Amazon a 109,99 euro) diventano praticamente irresistibili. Ah, e non dimenticate che registrando sul vostro iPhone un prodotto Beats otterrete 6 mesi di Apple Music gratuiti, un regalo che da solo vale almeno 60 euro.

F1 22 aggiunge aggiornamenti ai circuiti per rispecchiare le modifiche ai tracciati

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Oggi, Codemasters ed Electronic Arts hanno annunciato gli aggiornamenti di EA SPORTS F1 22 ai circuiti spagnoli, australiani e di Abu Dhabi, allineandoli alle loro controparti reali. Tutti i miglioramenti sono stati progettati per promuovere una maggiore competizione nell’ambito della nuova era della Formula 1, con l’introduzione di nuove auto e regolamenti per il FIA Formula One World Championship del 2022.

Spagna

  • La curva 10 presenta un nuovo layout che corrisponde a quello introdotto nella realtà per la gara rinviata del 2021.
  • Le curve 10-14 presentano aree fuori pista aggiornate, oltre a diversi cordoli a salsicciotto lungo il circuito. 

Australia

  • Il circuito di Albert Park è stato rimodellato utilizzando i dati LIDAR, con un’altezza e una curvatura più dettagliate. Le aree esterne vedono il riposizionamento dei muri e la sostituzione dei cordoli con nuove versioni fotogrammetriche. Il circuito è stato modificato in più punti, con un nuovo layout per le curve 1, 3, 6, 8/9 (che sostituisce la chicane), 11, 12 e 13. 

Abu Dhabi

  • La curva 5 di Yas Marina, dove Verstappen ha superato Hamilton per aggiudicarsi il Campionato del Mondo di Formula 1 2021, è stata modificata con la rimozione della chicane prima del tornante. Anche il tornante è stato spostato in avanti, aumentando il deflusso. La chicane della curva 9 e le curve a 90 gradi sono ora un’unica curva a gomito, che sostituisce le curve 11-14. Infine, le curve 13-15 sono state modificate. Infine, le curve 13-15 sono state arrotondate intorno all’hotel per consentire alle auto di seguire più da vicino.

Per ulteriori informazioni, visitare il sito: Spagna, Australia e Abu Dhabi.

F1 22 uscirà il 1° luglio 2022 per PlayStation 5, Xbox Series X|S, PlayStation®4, Xbox One e PC tramite EA App, Origin, Steam ed Epic Store. I giocatori possono preordinare la Champions Edition di F1 22, solo digitale, per ottenere contenuti aggiuntivi e tre giorni di accesso anticipato.

Epic Games Store, iniziano i Mega Saldi e Borderlands 3 è in regalo!

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Borderlands 3

Epic continua a regalare su PC tramite il suo Epic Games Store -e relativo launcher- un nuovo titolo gratuito, e questa settimana tocca all’ecclettico terzo capitolo della saga di loot shooters per eccellenza: Borderlands 3!

Targato Gearbox Software Borderlands 3, uscito nel 2019, è ad oggi l’ultimo titolo della leggendaria serie di sparatutto open world ambientati su Pandora, ed ora anche nello spazio. Considerato come una versione migliorata dei predecessori, dal gameplay più profondo, e con vicende decisamente più folli di sempre, il regalo di questa settimana è stato scelto da Epic anche per celebrare l’inizio dei suoi Mega Saldi.

Dal 19 maggio al 16 giugno sarà possibile trovare sconti fino al 75% su titoli selezionati nel catalogo di giochi Epic Game Store. Far Cry 6, Ghostwire: Tokyo, e persino il seguito spirituale della serie Borderlands in salsa fantasy, Tiny Tina’s Wonderlands, si trovano ora in vendita a forti sconti.

Borderlands 3 sarà disponibile gratuitamente per tutti gli utenti con un account Epic Games Store da oggi fino alle 17:00 del 26 maggio. Avete una settimana esatta per diventare anche voi dei Cacciatori della Cripta!

Batman: Arkham Asylum, disponibile la Comic Edition

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Arriva oggi da GameStop la Comic Edition di Batman: Arkham Asylum, realizzata in collaborazione con Panini. Questa edizione esclusiva e in tiratura limitata del primo capitolo della saga sviluppata da Rocksteady Studios e pubblicata da Warner Bros. Interactive, contiene l’edizione Game Of The Year del gioco per PlayStation 4, un poster con un’illustrazione di Carlos D’Anda e il comic book La strada per Arkham, di Panini.

Il comic book presente nella Comic Edition consente ai lettori di scegliere quali azioni far intraprendere al protagonista nel corso della storia raccontata originariamente negli albi Batman: Arkham Origins (2014) di Adam Beechen e Batman Arkham Asylum: Road to Arkham (2009) di Alan Burnett e Carlos D’Anda. In questi volumi vediamo un Batman alle prime armi, ancora inesperto e troppo spesso impulsivo, diverso dal personaggio maturo protagonista delle avventure attualmente pubblicate in Italia.

Batman: Arkham Asylum – Comic Edition arriva oggi in esclusiva da GameStop al prezzo di €59,99. Questa edizione è stata annunciata poche settimane fa in contemporanea alla versione blu-ray di The Batman. Il film diretto da Matt Reeves con Robert Pattinson nel ruolo di Batman sarà presto disponibile in versione DVD, Blu-Ray, 4K Ultra HD e Steelbook 4K Ultra HD per Warner Bros. Al fianco di Robert Pattinson, troviamo Zoë Kravitz (Catwoman), Paul Dano (Enigmista), Jeffrey Wright (Gordon), John Turturro (Falcone), e Colin Farrell (Pinguino).

Anche la versione home video di The Batman, arricchita da due ore di contenuti aggiuntivi che si alternano tra backstage e scene tagliate, sarà disponibile a partire da oggi, 19 maggio 2022.

Elegoo Saturn 2, la nuova stampante a resina 8k promette meraviglie

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Elegoo Saturn 2

Elegoo ci ha abituati a stampanti a resina estremamente affidabili e con caratteristiche all’avanguardia. Con la sua Mars 2 Pro, la compagnia cinese è riuscita a rendere le stampanti a resina user friendy anche per chi si avvicina per la prima volta al mondo della stampa in resina, come abbiamo provato a raccontarvi nella nostra recensione. Questa volta però Elegoo punta ancora più in alto, con la sua Saturn 2, la prima stampante 8K della compagnia nonchè la prima ad offrire l’innovativo sistema con sorgente luminosa a collimazione Fresnel.

Sotto lo schermo LCD, ELEGOO Saturn 2 8K vanta infatti il primo design ottico combinato di COB (Chip On Board) e Fresnel Collimating Light Source (FCLS), una tecnologia brevettata e inventata dal team di ricerca e sviluppo di ELEGOO.

La nuova Elegoo Saturn 2 con risoluzione 8K e sistema di lenti Fresnel promette stampe di qualità senza pari

La lente di Fresnel, nota anche come lente filettata (e ben nota agli appassionati di VR considerando che questo tipo di lenti è utilizzato in pressochè tutti i moderni headsets) , è realizzata in materiale PMMA di grado ottico, ha un’elevata trasmissione della luce e può distribuire la luce UV in modo molto uniforme. È inoltre estremamente semplice e di facile manutenzione.

Rispetto alle stampanti con solo una luce COB (ad esempio Mars 2 Pro), questo design ottico aggiornato consente di ottenere un’ampia dispersione della luce e una maggiore uniformità.

Il design elimina anche i punti caldi che si trovano nelle stampanti con una serie di LED multipli e consente di distribuire la luce UV in modo preciso e uniforme da un angolo all’altro e di concentrarla sul serbatoio della resina. Questo contribuisce a proiettare una vera luce parallela alla vasca, assicurando che l’intensità luminosa rimanga uniforme e costante sull’intero schermo.

Grazie al design COB e FCLS, Elegoo promette stampe con dettagli realistici e una nitidezza superiore.

La nuova stampante arriverà a Giugno di quest’anno in preordine sul sito Elegoo.

In attesa di poterla provare di persona, vi invitiamo ad iscrivervi al nostro canale Telegram, per restare aggiornati sulle ultime novità sulle stampanti in 3D e per ricevere consigli e suggerimenti dalla nostra community di appassionati.

Elegoo lancia la nuova stampante FDM Neptune 3

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Elegoo logo

Elegoo tra le più importanti compagnie nel settore della stampa 3D (qui la nostra recensione della straordinaria Elegoo Mars 2 Pro) da pochissimo annunciato il lancio della terza versione della sua celeberrima serie di stampanti FDM Netpune.

Neptune 3 arriverà in presale a partire dal 28 di maggio ma dalle caratteristiche che vi riportiamo di seguito in calce (la recensione arriverà prestissimo!), possiamo essere sicuri che si tratterà sicuramente di uno dei best buy di quest’anno.

Tra le caratteristiche più interessanti la presenza di funzionalità di autoleveling, del sensore che rileva il blocco del filamento o la fine della bobina di filamento, l’estrusore in metallo a doppio ingranaggio che presenta una struttura di regolazione elastica della molla di estrusione, che riduce il blocco dell’ugello e garantisce stampe più precise e un bello schermo lcd touch da 4,3″.

Non mancano il piatto flessibile e riscaldato con resistenza da ben 250w che in pochi secondi puo’ portare il piatto fino a 100°C.

Elegoo Nepture 2S
Nell’immagine la Neptune 2S di Elegoo. Non abbiamo ancora immagini della Neptune 3, ma ci aspettiamo che il design sia molto simile a questo.

Crescono anche se solo di poco rispetto alla Neptune 2, anche le dimensioni di stampa ora arrivate 220*220*280mm sulla Neptune 3 contro i 220x220x250 della Neptune 2.

In attesa di potervi dire la nostra sulla nuova stampante FDM di Elegoo, vi invitiamo a iscrivervi al nostro canale Telegram per non perdere nessun aggiornamento sul mono della stampa 3D e non solo.

Neptune 3 specifiche

  • Rated power: 300W
  • Rated voltage: 115/230V 50/60Hz
  • Forming size: 220*220*280mm
  • Platform size: 235*235mm
  • Equipment dimensions: 442*452*530mm
  • Nozzle maximum temperature: 260℃
  • Maximum temperature of hot bed: 100℃ 

Caratteristiche principali

  • Automatic leveling function: it can collect  platform data automatically which canreduce the tedious and complicated leveling operations;
  • Lack of material/blocked detection: it will alert when lacking of material or blocked,which avoids wasting the consumables.
  • Silent printing: The whole machine adopts a silent drive, and takes reasonable heatdissipation structure of the nozzle reduces fan noise. Also equipped with a guide wheelstructure to reduce the feeding resistance of consumables and effectively prevent noise.
  • Dual-cooling fans: which can cool the machine in more comprehensive ways, and improved model hanging printing effect;
  • The double-gear metal extruder is equipped with an extrusion spring elastic adjustmentstructure, which reduces the blockage of the nozzle, so the printing accuracy is higher.
  • High temperature hot bed: 250W hot bed, which can be quickly heated to 100°C tomeet the temperature requirements of different materials.
  • Full-color 4.3-inch high-definition serial screen, with the sensitive operation;The machine comes with a gantry structure, including a plastic fireproof material casing,so the whole machine is very light.The V wheel is made of imported POM material, which has the advantages of ultra-quiet,high precision, and wear resistance.

Amazon presenta il nuovo Fire 7, il tablet di nuova generazione

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Con Fire 7 guardare film, giocare e rimanere connessi è ancora più facile, a casa e in viaggio

Fino a 10 ore di autonomia della batteria, connettore USB-C per una ricarica semplice, processore più veloce del 30% e RAM raddoppiata rispetto alla generazione precedente, a soli 79,99 euro

Lussemburgo, 18 maggio 2022 – Amazon presenta oggi Fire 7, il tablet di nuova generazione. Maggiori prestazioni, velocità e autonomia per il nuovo tablet di Amazon: l’esperienza migliorata offre il doppio della RAM e il 40% in più di durata della batteria per divertirsi e intrattenere tutta la famiglia. Le dimensioni compatte del nuovo tablet di Amazon lo rendono il perfetto compagno di viaggio. Fire 7 è disponibile da oggi per il pre-ordine in Italia, e sarà spedito a partire dal 29 giugno.

“Il nostro tablet più venduto ora è ancora più performante”, ha affermato Eric Saarnio, Vice President di Amazon Devices International. “Questa nuova generazione offre ai clienti ancora di più di ciò che amano, come prestazioni migliorate e una maggiore durata della batteria, a soli 79,99 euro. Fire 7 è l’ideale per chi cerca portabilità e durata, perché consente di godersi facilmente libri, film, app, giochi, navigare sul Web e gestire al meglio la propria lista di cose da fare.”

  • Prestazioni più veloci: Fire 7 ha un processore quad-core da 2,0 GHz più veloce del 30% e una RAM con una capacità doppia rispetto alla generazione precedente, per tornare velocemente al proprio videogame o saltare rapidamente da un’applicazione all’altra.
  • Maggiore autonomia della batteria:40% di autonomia in più rispetto alla generazione precedente per un massimo di 10 ore di navigazione, riproduzione video e altro ancora. Disponibile con adattatore USB-C e 5W in-box per una ricarica più facile.
  • Sottile, leggero e resistente: Con uno schermo da 7 pollici, Fire 7 è comodo da portare in giro e resiste a schizzi d’acqua, cadute e usura quotidiana, risultando due volte più resistente di iPad Mini (2021) nei test di caduta.
  • Accesso all’intrattenimento: È possibile guardare o scaricare film e programmi TV su Prime Video, Netflix, Disney+, e altri servizi[1]. Si possono anche utilizzare applicazioni come TikTok, effettuare chiamate su Zoom, connettersi con gli amici su Facebook o Instagram, navigare sul web, leggere eBook, e giocare.
  • Contenuti Kindle: Con la modalità scura supportata da Android, i clienti possono comodamente leggere in qualsiasi momento, sia di giorno che di notte, grazie ad una visualizzazione bianco su nero.
  • Rimanere connessi: Ottimizzato per le videochiamate in modalità orizzontale, con telecamere HD frontali e posteriori da 2 MP e registrazione video HD 720p per foto e videochiamate.
  • Climate Pledge Friendly: Come parte dell’impegno di Amazon per il Global Climate Pledge, i tablet Fire 7 presentano la certificazione ‘Reducing CO2’ di Carbon Trust, con un design che riflette l’obiettivo di decarbonizzazione in linea con il Climate Pledge. Inoltre, i tablet Fire 7 presentano il 35% di plastica riciclata post-consumo e il 95% del suo imballaggio è realizzato con fibra di legno proveniente da foreste gestite in modo sostenibile o da fonti riciclabili.

Prezzi e disponibilità

A partire da soli 79,99 euro, Fire 7 è disponibile da oggi per il pre-ordine su www.amazon.it/fire7. Il nuovo Fire 7 è disponibile nella colorazione nera, con custodie vendute separatamente e disponibili a 29,99 euro nelle colorazioni blu, rosso e viola. Le spedizioni ai clienti verranno effettuate a partire dal 29 giugno.

Mario Kart 8 Deluxe, torna la competizione Seasonal Circuit Italy

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Con oltre 43 milioni di copie, Mario Kart 8 Deluxe è il videogioco più venduto in assoluto sulla famiglia di console Nintendo Switch. Il merito di questa popolarità non va ricercato solamente nel suo gameplay semplice e intuitivo o nella presenza di tanti amatissimi personaggi del mondo Nintendo. Molto è dovuto anche e soprattutto nei momenti di divertimento condiviso che il gioco riesce a creare.

Proprio per questo, Nintendo ha deciso di riportare in auge una delle competizioni online più amate in assoluto dai fan del racing game. Il Mario Kart 8 Deluxe Seasonal Circuit Italy torna il 5 giugno 2022 con la prima di tre tappe. Queste si alterneranno nei prossimi mesi fino a novembre 2022.

Ad attendere i giocatori ci saranno premi speciali e, per i piloti migliori, sorprese davvero esclusive. Per non parlare della possibilità di gareggiare anche sulle piste comprese nel Pass percorsi aggiuntivi. Sarà un’occasione davvero imperdibile per mettere alla prova le proprie abilità su questi nuovi tracciati, anche per chi non è in possesso del DLC. Per accedere alla competizione, che prenderà il via ufficialmente domenica 5 giugno dalle ore 19:00 alle 21:00, sarà sufficiente utilizzare il codice torneo 0252-4222-9291. Tutte le informazioni sul Seasonal Circuit Italy e le istruzioni per utilizzare un codice torneo sono disponibili sul sito ufficiale Nintendo.

Ogni tappa del Mario Kart 8 Deluxe Seasonal Circuit Italy sarà autoconclusiva e vedrà trionfare ben dieci giocatori, che si spartiranno una serie di imperdibili premi offerti da LEGO e Big Ben Interactive oltre che, per la prima volta in assoluto, delle speciali ricompense celebrative della competizione. Nello specifico, i primi tre classificati riceveranno rispettivamente i set Super Mario 64, Caccia ai fantasmi di Luigi’s Mansion e Laboratorio e Poltergust di Luigi’s Mansion. I giocatori fino all’ottava posizione, invece, potranno portarsi a casa ognuno una custodia Nintendo Switch Big Ben NNS50GR.

Inoltre, per tutti i dieci migliori piloti ci saranno i premi brandizzati Seasonal Circuit come una giacca per il primo classificato, un case in metallo per il secondo gradino del podio, una T-shirt per la medaglia di bronzo e cappellini per le restanti sette posizioni. Infine, tutti i partecipanti, a prescindere dal piazzamento, riceveranno 50 punti di platino utilizzabili all’interno del programma My Nintendo. Anche gli appuntamenti successivi metteranno in palio tanti altri premi esclusivi, perciò gli appassionati avranno la possibilità di partecipare a tutte le tappe per aumentare le loro chance di vittoria e tentare di portarsi a casa il titolo di Campione.

Recensione Moon Knight

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Il fu Ma…rc Spector

Dopo un inizio intrigante di cui vi abbiamo già parlato nella nostra recensione parziale, Moon Knight ha raggiunto la sua conclusione: sarà riuscita a rispettare le attese? Sesta serie legata al Marvel Cinematic Universe ad approdare in esclusiva sulla piattaforma Disney+, lo show si fa carico di portare su schermo uno dei personaggi più complessi della Casa delle Idee.

Originariamente creato da Doug Moench e Don Perlin, Moon Knight è l’alter ego di Steven Grant… e di Marc Spector. La particolarità del personaggio (e del suo percorso editoriale) è legata a doppio filo alla condizione dell’uomo sotto il costume bianco. La serie, infatti, affronta il delicato tema della salute mentale e della condizione di disturbo dissociativo della personalità. Un terreno scivoloso ed accidentato, foriero di possibili rischi di fronte alla possibilità di imbastire uno show in cui banalizzare gli aspetti più delicati di una condizione medica rara e sulla quale la scienza ancora oggi non ha trovato tutte le risposte… nei limiti dei una serie in cui si finisce sempre con il prendere a calci e pugni malfattori, nel nome di reali (o forse no?) divinità egizie.

Le scene d’azione non mancano e son ben coreografate, nonostante una CGI a tratti incerta.

Sotto questo punto di vista, lo showrunner Jeremy Slater ha il merito di aver raccolto la difficile sfida ed aver trattato con il giusto focus gli argomenti più complessi, seppur restando più leggero in altri frangenti, trovando un equilibrio tutto sommato accettabile ed idoneo per il pubblico di riferimento. Un successo per il produttore statunitense, sul quale i maligni avevano avanzato non pochi dubbi alla luce della sua (non invidiabile, c’è da riconoscerlo) precedente esperienza da sceneggiatore con prodotti come il Fantastic 4 del 2015 e l’adattamento di Death Note del 2017.

La serie di Moon Knight sembra più uno show su Steven Grant e Marc Spector, piuttosto che sull’eroe: il cavaliere della Luna appare meno di quanto ci si sarebbe aspettato mentre la maggior parte del tempo è riservato ad un one-man-show del bravissimo Oscar Isaac. L’attore guatemalteco naturalizzato statunitense tiene sulle spalle la produzione, riuscendo nel compito di fornire una interpretazione convincente e profonda di due personaggi antitetici con lo stesso corpo. In tal senso, è impossibile non restare meravigliati di fronte alla maestria con la quale Isaac riesce a passare da un personaggio all’altro anche senza dire una parola, con incisivi o sottili cambi di espressione o di linguaggio corporeo.

Moon Knight è a tutti gli effetti un one-man-show del talentuoso Oscar Isaac.

Lo show si diverte a giocare con lo spettatore, facendolo vacillare di ciò che vede ed insinuando dubbi sulla realtà degli eventi stessi. In questo senso, il culmine della serie è sicuramente rappresentato dal quinto episodio, in cui l’analisi della psiche del protagonista è posta completamente in primo piano consegnando all’MCU uno dei suoi momenti più profondi e maturi, sia a livello narrativo, sia per tematiche trattate.

Il rovescio della medaglia di uno show costruito intorno al protagonista è di non aver potuto dare sufficiente spazio e risalto agli altri attori presenti nel cast, come l’attrice egiziano-palestinese May Calamawy e soprattutto Ethan Hawke. Proprio il suo personaggio, Harrow, troppo spesso appare utilizzato poco e male, sebbene quando condivida lo schermo con Oscar Isaac l’alchimia è palpabile. Altresì spiace vedere sprecato, con poche battute, il classico (ma sempre affascinante) tema morale della dicotomia tra libero arbitrio e giudizio delle colpe.

Il ridotto formato della serie purtroppo sacrifica il minutaggio a disposizione degli altri attori, soprattutto Ethan Hawke.

Dobbiamo ammettere in questa recensione che la colpa maggiore di Moon Knight appare proprio quella della mancanza di un giusto spazio ed adeguato respiro, difetto finora comune a praticamente tutte le produzioni Disney+ legate al Marvel Cinematic Universe. Le sei puntate scorrono veloci e dritte alla meta, fornendo un finale tutto sommato convincente e soddisfacente (e non privo di sorprese, attese e non) ma al contempo aperto a futuri sviluppi: sebbene ad oggi non sia confermata una seconda stagione della serie, appare indubbio che il personaggio verrà ripreso all’interno dell’MCU in altre produzioni (magari nel caldeggiato e rumoreggiato team up dedicato ai Midnight Sons?). Una corsa rapida ed a tratti frettolosa, che spreca temi e situazioni per esigenze di format, forse ancora incerto se essere pienamente una serie tv, una mini serie evento o un film “esteso”.

Moon Knight sta a Marc Spector come Mr. Knight sta a Steven Grant.

La frettolosità (e forse la necessità di tirare la cinghia sul budget) si nota anche nella CGI offerta allo spettatore, che alterna cose pregevoli ad altre decisamente meno. Quello che non funziona pienamente nella computer grafica, funziona invece sul fronte registico grazie all’impegno profuso da Mohamed Diab, responsabile della maggior parte degli episodi. Non solo per la gestione di una eterogenea varietà di ambientazioni, in cui si oscilla tra musei londinesi e caverne buie, strade di montagna e dune di sabbia, ma anche per una credibile inquietudine generale mista a momenti leggeri. Un mix che rimanda alle atmosfere di pellicole classiche come La Mummia di Stephen Sommers… ma che avvicina Moon Knight anche al contemporaneo Doctor Strange nel Multiverso della Follia di Sam Raimi (di cui potete leggere la nostra recensione qui).

Moon Knight offre dunque un unicum nel panorama dell’Universo Cinematografico Marvel, con un prodotto sicuramente imperfetto ma focalizzato sul proprio protagonista, sulle sue problematiche e difficoltà, anche a scapito del minutaggio concesso all’azione in costume.

Commento finale

La nuova serie MCU approda su Disney+ portando a schermo forse il personaggio più complesso del proprio universo cartaceo: lo fa con consapevolezza ed un equilibrio tutto sommato coerente con il proprio target, nonostante alcune scelte narrative potrebbero scontentare una parte del pubblico… ma al contempo potrebbero essere di estremo gradimento per l’altra fetta dello stesso. Il mix tra azione, commedia, horror e dramma psicologico permette a Moon Knight di essere uno dei prodotti più interessanti della Fase 4 nonostante debba fare i conti con una atavica “fretta” espositiva, e relativi annessi problemi, comune a tutte le produzioni televisive della Casa delle Idee.

eFootball nuovo update, svelata la data ed il contenuto

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efootball 2022

Continua l’incessante lavoro da parte di Konami per recuperare il tempo perduto e rendere il suono nuovo free-to-play calcistico eFootball, quello che ci ha promesso in passato.

Progetto partito malissimo, devastando le aspettative di milioni appassionati, vecchi fan di PES, sta risalendo la china in questo 2022 a suon di update e patch.

Ultimo ad essere annunciato in ordine cronologico è l’update 1.1.0.

La data prevista per il download è il 2 giugno, e riguarderà alcuni miglioramenti su console, nonché la tanto attesa aggiunta della versione mobile.

Version 1.1.0 update will include improvements of win/loss decision-making in online matches, enhancements of server capacity and preparation for future initiatives such as data sharing between console and mobile.
The maintenance period will be from 30th May to 2nd June.

— eFootball (@play_eFootball) May 19, 2022

In sostanza in mobile eFootball 2022, sarà nient’altro che l’aggiornamento di eFootball 2021, sviluppato con lo stesso engine presente su console e che abiliterà il relativo cross-play.

Verranno potenziati i server, ai fini di una maggiore stabilità in game, con ping più bassi e lag minore, nonché a livello di codice saranno rivisti gli script ai fini di regolare con maggior equilibrio il rapporto vittorie/sconfitte online.

Al fine di garantire il corretto funzionamento di questo update è già stato programmato un periodo di manutenzione dal 30 maggio al 2 giugno, mantenendo disponibili i trial match (potendo aggiungere la difficoltà beginner) e potendo finalmente selezionare 10 minuti come durata del match.

Come di consueto oramai, Konami si è scusata con la sua utenza per l’attesa, indorando la pillola con l’annuncio della Season 2 di eFootball in partenza ufficiale dal 16 giugno.

Aspettiamo con ansia questo nuovo update, nella speranza che il titolo calcistico di Konami, anche se sotto una nuova veste, possa tornare a rivivere i gloriosi fasti di un tempo.

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