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Recensione Sunday Gold

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Partiamo da un presupposto.

Non abbiamo la minima idea di come i BKOM Studios siano arrivati alla decisione di voler creare un videogioco con così tante identità diverse. E’ probabile che lo studio sia composto da innumerevoli persone tutte in disaccordo tra di loro, ed ognuno ha voluto mettere la propria firma su questo Sunday Gold, oppure tutti quanti sono finiti nel solito sporco pub londinese, e dopo diversi ettolitri di birra sono arrivati alla solita conclusione.

Fatto sta che la creatura di questo loro brainstorming, Sunday Gold, ha raggiunto le nostre scrivanie virtuali, ed in questa recensione capirete perchè ne siamo rimasti piacevolmente colpiti.


Versione testata: Steam PC

Release date: 13 Ottobre 2022


London Calling

Siamo in una Londra distopica dell’Ottobre 2070, il pensiero transumanistico è agli albori, l’uomo che vuole trascendere il limite che la natura gli ha imposto si chiama Kenny Hogan, il CEO della Hogan Industries, che gestisce la lega sportiva che ha soppiantato il calcio: le corse tra i cani. Non cani qualunque, cani tecnologicamente potenziati, violenti, veloci, virtuosi.

Vestiremo i panni di un trio di improbabili protagonisti, che sembrano usciti direttamente da un film di Guy Ritchie (Lock & Stock, The Snatch ecc), due rapinatori con dei trascorsi ed un ex ingegnere delle Hogan Industries con l’intenzione di vendicarsi del suo oramai ex datore di lavoro. Inutile dire che un lavoretto che inizialmente sembrava facile e veloce si trasformerà in un folle rapina che ci mostrerà le reali intenzioni di questa corporativa.

Un incipit semplice ma interessante, narrativamente Sunday Gold fa il suo sporco lavoro, come un barista dell’underground londinese. Non sarà sorretto da una scrittura sofisticata o un’umorismo tagliente tipico del regista sopracitato, ma riesce ad accompagnare degnamente il giocatore fino ai titoli di coda, che raggiungerà in circa 13 ore, con una narrazione sintetica ma efficace.

Il nostro covo

Clicco qui, clicco là

Come detto in prefazione, Sunday Gold prende varie meccaniche di diversi generi e li mischia con una certa cognizione (vorremmo dire sapientemente ma la sensazione che sia tutto frutto del caso è davvero persistente). Inizialmente si presenta come un’avventura grafica punta e clicca di vecchio stampo, tanto che il supporto al controller non è nemmeno contemplato.

Proseguendo con l’avventura Sunday Gold inizierà a mostrare le facce del suo poliedro: è un’avventura grafica? Sì. E’ un jrpg? Sì. E’ un escape room game? Sì. E’ uno strategico? Sì. Ecco i quattro generi sui quali il titolo BKOM poggia le basi.

L’impianto ludico si srotola in una sequenza di schermate fisse (da un angolazione ispirata alle telecamere di videosorveglianza) tipiche di un punta e clicca dove dover interagire con l’ambiente per scoprire come proseguire. Ogni ambientazione è disseminata di enigmi in pieno stile Escape Room, piuttosto semplici ma sufficientemente studiati per non sentirsi offesi intellettualmente, ma non avremo totale libertà in questa fase esplorativa.

Tatticamente parlando…

Saltiamo adesso nel mondo degli strategici, poichè avremo un determinato numero di PA (punti azione) per poter eseguire le nostre mosse esplorative nelle varie schermate. Una volta finiti sarà il turno del nemico che piano piano aumenterà il suo livello di allerta: livelli di allerta alti porteranno a combattimenti più frequenti (di cui parleremo dopo).

Impareremo a sfruttare in maniera efficiente i PA delegano ai nostri protagonisti i compiti giusti: Frank scassinerà le casseforti, Sally eseguirà i lavori di forza bruta, e Gavin in quanto hacker ci spianerà la strada attraverso serrature biometriche e terminali di sicurezza. Queste tre attività le effettueremo attraverso tre diversi minigame oggettivamente mal concepiti: spostare oggetti pesanti tramite l’equilibrio di un cursore, scassinare serrature con un click banale o hackerare terminali giocando a sudoku risulterà frustrante e noioso. Dal momento che hanno preso spunto da diversi generi sarebbe stato saggio ricordarsi degli scassinamenti e gli hackeraggi di Sam Fisher.

Piccolo appunto: il salvataggio libero incentiva il trial & error. Il giocatore in determinate situazioni ricaricherà un vecchio salvataggio per ripetere la stessa sezione in maniera perfetta, in modo tale non sprecare PA negli scontri che verranno. Forse andava prevista questa evenienza.

Final… Fantasy?!

Gli scontri con il nemico però saranno inevitabili, ed è qui che esce fuori l’anima jrpg di Sunday Gold.

Ricordate i PA? Gli stessi punti azione che consumiamo durante l’esplorazione ci serviranno per eseguire le tecniche di combattimento, dal semplice attacco fisico alle tecniche di supporto più avanzate.

Un classico skill tree ed un inutilmente astruso sistema di equip/inventario ci permetteranno di sviluppare i nostri protagonisti, piegando il proseguo dell’avventura secondo le nostre esigenze, che siano più incentrate sul semplificarci la vita nell’hackerare o magari nel poter infliggere qualche status negativo al nemico (sulla falsariga degli status elementali nei fantasy qua avremo sanguinamento, ossa rotte, stordimento…).

A complicarci la vita nei combattimenti ci sarà la barra dell’autocontrollo, che andrà tenuta sempre su dei valori alti per poter vivere senza ansie i combattimenti. I personaggi saranno soggetti a variazioni di umore che andranno ad intaccare tale barra, che al suo svuotamento farà comparire un timer ad ogni turno dei nostri personaggi: se non si esegue l’azione voluta entro lo scadere del tempo si perde un turno.

Per quanto i combattimenti risultino sufficientemente strategici, quest’ultima variabile ci è rimasta un pò sullo stomaco, in quanto i consumabili per riportare l’autocontrollo a dei livelli decenti sono rari e un pò debolucci, che tradotto significa fare lunghe battaglie sotto l’egemonia di un timer a volte troppo severo, quando invece un pò più di calma per far emergere le qualità ruolistiche degli scontri sarebbe stata una scelta più sensata.

Queste molteplici anime riescono a coesistere dignitosamente ma non ad esaltarsi a vicenda, i molteplici cambi di ritmo dell’avventura non sembrano essere stati calcolati adeguatamente, ed il rischio di snervare il giocatore è piuttosto presente. Questo è probabilmente il vero grande difetto di Sunday Gold, che alterna momenti di divertimento genuino ad altri abbastanza frustranti.

A BKOM piace Disco Elysium

Esteticamente Sunday Gold è pieno di carattere.

I personaggi caricaturali e decadenti sono figli di una chiara influenza del capolavoro di Robert Kurvitz, mentre le ambientazioni sembrano uscite da un fumetto noir in stile Watchmen, queste due linee artistiche si intrecciano per un risultato convincente e dannatamente intrigante da osservare, seppur nella quasi totale staticità dell’universo di gioco inspiegabilmente afflitto da qualche drop di frame rate (che speriamo vengano risolti con una patch al D1).

A condire l’ottima direzione artistica ci pensa una buona colonna sonora elettrofunky ed un discreto doppiaggio in lingua originale, e per originale non mi riferisco solo all’inglese ma proprio allo slang dei london’s suburbs.

Imparerete ad amare l’art design di Sunday Gold

Commento Finale

Sunday Gold è come un bicchiere di whiskey di qualità discutibile preso in un bar di un sobborgo londinese. Ogni tanto farete delle smorfie quando tirerete giù un sorso, ma le buone sensazioni che vi farà vivere vi porteranno a chiedere al barista un altro giro.

Peccato che l’ottima idea non sia stata supportata da un’ adeguata distillazione, avrebbe potuto dare nuova linfa ad un genere estremamente radicato alle sue origini. Ad ogni modo….’un altro giro perfavore‘.

Come installare Epic Games launcher in maniera facile su Steam Deck  (No Heroic – No Lutris) 

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Steam Deck

Epic Games, la compagnia che ha regalato al mondo l’Unreal Engine ( ma anche Fortnite :'( ) come saprete, in questi anni ha regalato tantissimi giochi attraverso il suo Epic Games Launcher.  Chi dall’inizio ha creduto nel progetto di Epic, infatti, ora puo’ contare nella propria libreria oltre 100 giochi, alcuni di altissimo livello come Control, GTAV, Alan Wake, la serie di Borderlands e di Bioshock, quella di Batman Arkham, ma anche tantissime perle indie, che sarebbe un peccato perdersi.  

L’arrivo di Steam Deck ci permette di recuperare queste perle e di portarci un po’ avanti con il backlog oramai sconfinato, ma come forse sapete, SteamOS non è altro che una versione personalizzata di Linux e pertanto installare il launcher di Epic come fareste su Windows non è possibile.  

La community in questi mesi ha escogitato diversi sistemi e anche due nuovi launcher universali, Heroic e Lutris, con i quali accedere alla libreria Epic e GoG (le guide che troverete online fanno quasi tutte riferimento ai due launcher indicati); entrambi i sistemi però, oltre che complicati da installare per chi è alle prime armi, potrebbero avere diverse incompatibilità. In questa guida, invece, ci dedicheremo alla maniera più semplice ed efficace per installare l’Epic Games Launcher direttamente sulla vostra Steam Deck.  

Dalle nostre prove, nessuno degli oltre 40 giochi provati, ha incontrato incompatibilità. L’unico vero problema di questa metodologia di installazione è che per avviare il gioco, dovrete prima avviare il launcher dall’interfaccia di Steam, e poi avviare il gioco direttamente dall’Epic Games Launcher. Non è in altri termini possibile aggiungere il gioco direttamente alla libreria di Steam.

Bando alle ciance e via con la guida 

N.B. E’ consigliato l’uso di una tastiera e di un mouse, in quanto dovranno essere digitati alcuni comandi che potrebbero essere complicati da scrivere con la tastiera digitale.

Installazione Epic Games Launcher su Steam Deck

  1. Passate alla modalità Desktop, tenendo premuto il pulsante di accenzione
  1. Avviate Firefox o Chrome, il primo può essere installato semplicemente cliccando sull’icona sulla task bar, il secondo invece potete trovarlo Cliccando su “Discover”, la terza icona della task bar a forma di sacchetto e scrivendo nel campo search Chrome
  1. Una volta avviato il browser, scaricate l’app Epic Game Launcher Msi (per windows) dal sito ufficiale https://store.epicgames.com/it/download ma non apritelo  

Aprite l’app Steam sempre in modalità Desktop, e cliccate su Giochi e poi su Aggiungi un gioco non di steam alla Libreria; cliccate su Sfoglia e poi e selezionate in Tipo di file “Tutti i file”. Ora dalla barra in alto spostatevi su /Home/Deck/Downloads e selezionate l’app EpicInstaller.Msi appena scaricata.  

  1. Tornate a Steam, cercate l’app di installazione appena aggiunta e fate click con il pulsante destro, selezionando proprietà (se non avete un mouse, il pulsante destro è sostituito dal click sul trackpad sinistro). Selezionate Proprietà, spostatevi su Compatibilità dal menù a sinistra e poi selezionate Proton 7.0-4 (questo potrebbe cambiare in futuro, ma al momento è la vostra scelta migliore; attenzione non selezionate Proton Experimental)  
  1. Avviate l’installer e procedete con l’installazione nel percorso di default. Una volta completata l’installazione, cliccate con il pulsante destro su EpicInstaller.msi, poi su Gestisci e rimuovete dalla libreria l’applicazione.  
  1. Tornate a Steam e cercate la nuova App Epic Games Launcher appena installata; cliccate con il pulsante destro del mouse su proprietà e dalla finestra “Collegamento” cliccate su Sfoglia. Ora dobbiamo cercare il file eseguibile appena scaricato, quindi selezionate tutti i file, e poi dal menù a cascata tornate fino al percorso che indichiamo qui e che trovate nell’immagine qui sotto.  
/home/deck/.local/share/Steam/steamapps/compatdata/ 

A questo punto ci saranno cartelle con numeri casuali: ogni installazione è differente e dipende dai giochi installati, in ogni caso per individuare quella che contiene i dati del nostro launcher, selezionate sempre quella con il maggior numero di numeri. Le app non di steam vengono infatti indicate con un nome cartella molto più lungo rispetto alle app di steam. Quindi proseguite  

 /home/deck/.local/share/Steam/steamapps/compatdata/(numerodellavostracartella)/pfx/drive c/Program Files (x86)/Epic Games/ Launcher/Portal/Binaries/Win32 

Selezionate quindi il file Exe di EpicGamesLauncher

  1.  Tornate ora a Steam, cliccate sul tasto destro del mouse e poi su proprietà; selezionate la voce “compatibilità” dal menù a sinistra e ancora una volta scegliete Proton 7.0-4 (questo potrebbe cambiare in futuro, ma al momento è la vostra scelta migliore; attenzione non selezionate Proton Experimental);  
  1. Ora siete pronti ad avviare l’Epic Games Launcher. Come prima cosa vi consigliamo di disattivare nelle impostazioni dell’app, una volta avviata, le notifiche sui giochi che potrebbero “rompere” il layout dello store; Se volete utilizzare la vostra MicroSD per le installazioni dei giochi, inoltre, avrete ancora un ultimo passaggio da fare che vi indichiamo di seguito. Se invece preferite installare tutto sul disco principale, potete cominciare a godervi i vostri giochi 

Passaggio opzionale, ma consigliato, per aggiungere il supporto alle MicroSD 

  1. Avviate l’Epic Games Launcher da Steam e riducetelo a icona;
  1. Ora cliccate su Dolphine (il file explorer di SteamDeck è rappresentato dall’icona della cartella azzurra sulla task bar) e scorrete dal menu a sinistra fino alla voce “Primary” selezionatala e poi cliccate di fianco alla voce “Primary” sulla finestra in alto per mostrare il percorso della vostra MicroSD. Copiate l’intero percorso ovvero /run/media/mmcblk0p1/ 
  1. Tornate all’app di Steam, cliccate con il tasto destro sull’app Epic launcher, e poi su proprietà e scorrete fino a OPZIONI DI AVVIO e scrivete esattatamente questo:
STEAM_COMPAT_MOUNTS=/run/media/mmcblk0p1/ %command% 
  1. Ora siete pronti ad installare i vostri giochi nella MicroSD installata su Steam Deck, quindi tornate all’Epic Launcher e cliccate sul gioco che intendete installare, e poi selezionate Sfoglia e dal menù che si aprirà selezionate la vostra MicroSD. Non c’è modo di sapere se è taggata con la lettera D: o E: (nel nostro caso) ma potete facilmente accorgervene verificando che ci siano installate le app “Lost+Found” e Steam Apps (se avete già installato qualcosa nella MicroSD precedentemente.  

Se state cercando una buona MicroSD card al giusto prezzo per la vostra Steam Deck, vi consigliamo questa Lexar Play, disponibile nei formati 1TB e 512GB; Potete dare anche uno sguardo qui, dove vi spieghiamo come scegliere la MicroSD giusta per il vostro Steam Deck

Se questa guida vi è piaciuta vi chiediamo di condividerla il più possibile e di lasciare un like sui nostri social che trovate in basso.   

Disco Elysium, gli autori principali hanno lasciato il team e non saranno coinvolti nel sequel

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Disco Elysium

Gli autori principali di Disco Elysium hanno lasciato il team di sviluppo, ZA/UM, e dunque non verranno coinvolti nella realizzazione del sequel.

Tra le figure chiave che hanno abbandonato lo studio troviamo Robert Kurvitz (sceneggiatore), Aleksander Rostov (main artist) e Helen Hindpere (game designer).

Senz’altro una rivoluzione importante, non c’è che dire.

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, la genesi di Mordor

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Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere

Il sesto episodio di Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere ha introdotto un evento storico per la geografia della Terra di Mezzo. Prima di parlarne e analizzare le possibili conseguenze di questo momento, vi ricordiamo che questo articolo conterrà degli spoiler piuttosto importanti all’interno della trama della serie. Pertanto, vi invitiamo a non proseguire la lettura se non avete ancora visto il sesto episodio.

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La genesi di Mordor

Nell’ultimo episodio della serie di Amazon Prime Video, infatti, abbiamo visto un importante momento della guerra tra uomini e orchi che cambierà per sempre la conformazione delle Terre del Sud. Oltre a questo, abbiamo scoperto interessanti novità sul piano di Adar per il futuro degli orchi.

Ovviamente, chi ha visto l’episodio sei di Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, saprà che stiamo parlando del finale, in cui la battaglia tra uomini e orchi è conclusa in un evento catastrofico per il futuro di tutto il mondo tolkieniano. Al termine di un duro scontro che sembrava conclusosi in un trionfo, infatti, gli uomini, guidati da Arondir e Bronwyn, scoprono non solo di aver compiuto atti orrendi nei confronti della loro specie, ma anche di essere stati essenzialmente sconfitti.

Quella che sembrava l’elsa di una spada piuttosto familiare, in possesso di Theo, infatti, si rivela un oggetto fondamentale per il piano di Adar. Utilizzandola come chiave, questa reliquia causa una fuga d’acqua che si riversa all’interno del calderone di un vulcano. L’impatto che deriva da questa fusione provoca un’enorme esplosione dalle conseguenze potenzialmente devastanti.

Il futuro della Terra di Mezzo

Sembra evidente, dunque, che quello a cui abbiamo assistito è il momento in cui Mordor viene formata. Tuttavia, questo evento è di una rilevanza enorme non solo per il proseguo della serie ma anche per tutto il futuro della Terra di Mezzo. Si tratta, infatti, della landa desolata governata dagli orchi che sarà anche la base principale di Sauron e delle sue truppe.

Dunque, sembra che Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere abbia definitivamente abbandonato i momenti di pace e prosperità dei territori descritti da Tolkien per concentrarsi sull’imminente clima di guerra. Anche se non abbiamo ancora visto l’esito di questa esplosione, infatti, inevitabilmente le Terre del Sud non saranno mai più quelle di prima. Inoltre, la presenza di circa metà del cast, con Galadriel e i numenoriani arrivati in soccorso degli uomini va ad aumentare il peso di questo evento già di per sé catastrofico.

A questo punto della narrazione, dunque, le linee di trama inizieranno ad allinearsi verso l’ormai inevitabile ritorno di Sauron. I ruoli sono piuttosto delineati con Halbrand incoronato dagli uomini del sud, Galadriel e i numenoriani pronti a supportare e Adar che sembra più pericoloso che mai. I misteri che avvolgono alcuni dei personaggi sono ancora molti e, probabilmente, non saranno svelati tutti durante la prima stagione. Tuttavia, dopo la prima grande battaglia mostrata durante il sesto episodio di Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, è ormai chiaro che gli ultimi due appuntamenti di questa prima stagione saranno totalmente focalizzati sulla guerra.

Insomma, quando la serie sembrava aver leggermente perso il ritmo dei primi episodi, gli autori sono riusciti a mettere in scena un evento dal fascino clamoroso come la creazione di Mordor. Vedere il prima e il dopo di quella che nella Terza Era sarà una terra del tutto inospitale e priva di vita è stato senza dubbio una scelta intrigante che, siamo certi, porterà ad altri risvolti di trama altrettanto spettacolari.

Dead Space Remake, gameplay trailer la prossima settimana!

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Dead Space

Il primo gameplay trailer di Dead Space Remake sarà pubblicato la prossima settimana, come emerso dalla soluzione di un particolare enigma proposto dagli sviluppatori.

EA Motive ha pubblicato sul proprio profilo Twitter una particolare immagine:

E l’utenza nel giro di poche ore ha decifrato l’arcano ampliando l’immagine in maniera simmetrica e svelando in questo modo il QR Code nascosto:

Il QR Code rimanda ad una pagina Instagram con un ulteriore enigma da risolvere. Senza però perderci in altre chiacchere, alla fine della caccia al tesoro si arriva a questo video:

Dunque, appuntamento al 4 ottobre!

WRC Generations rinviato di qualche settimana

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WRC Generations

Nacon ha rinviato il suo WRC Generations, pubblicando contestualmente un nuovo trailer della Peugeot 206 WRC.

La nuova data di uscita è stata fissata al 3 Novembre su PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One e Xbox Series X|S. La versione Nintendo Switch uscirà successivamente.

Recensione Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer

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Fra le serie che stanno spopolando di più in questi ultimi giorni sul Netflix, c’è Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer, che narra le vicende del noto serial killer cannibale, Jeffrey Dahmer. La serie è riuscita a raggiungere il traguardo di 196,2 milioni di ore guardate nella settimana dal 19 al 25 settembre. Un dato che le consegna il record di terza miglior premiere di tutti i tempi per una serie Netflix. Solo Stranger Things 4 (286,79 milioni di ore) e La casa di carta 5 (201,91 milioni) hanno fatto meglio. Addirittura superati gli esordi record di Bridgerton 2 (193,02 milioni) e della serie horror coreana Non siamo più vivi (124,79 milioni).

Storia in breve

Jeffrey Lionel Dahmer è nato il 21 maggio 1960 ed è deceduto il 28 novembre 1994; noto anche come Milwaukee Cannibal o Milwaukee Monster, è stato un serial killer statunitense che ha ucciso 17 giovani tra il 1978 e il 1991. È balzato alla cronaca per l’efferatezza dei suoi massacri: necrofilia, cannibalismo e addirittura la conservazione permanente di parti del corpo, in genere tutto o parte dello scheletro, dei cuori delle vittime, degli organi genitali. I corpi venivano dilaniati con una sega e ogni procedimento veniva meticolosamente documentato da Dahmer mediante fotografie. Le parti umane venivano conservate in freezer come cibo o disciolte direttamente nell’acido. Dahmer è noto anche per aver “tentato” alcuni esperimenti scientifici, come lobotomia a mezzo di acqua bollente o acido che veniva iniettata attraverso dei fori eseguiti nel cranio, allo scopo di “creare zombie”.

Sebbene gli fosse stato diagnosticato un disturbo borderline di personalità un disturbo schizotipico di personalità e un disturbo psicotico, Dahmer è risultato essere legalmente sano di mente al suo processo. È stato condannato per quindici dei sedici omicidi che aveva commesso in Wisconsin ed è stato condannato a quindici ergastoli il 17 febbraio 1992. Dahmer è stato successivamente condannato a un sedicesimo ergastolo per un ulteriore omicidio commesso in Ohio nel 1978; in totale ha ricevuto una condanna a quasi mille anni di carcere. Il 28 novembre 1994, Dahmer fu picchiato violentemente (e fino a causarne la morte) da Christopher Scarver, un compagno di cella del Columbia Correctional Institution di Portage, nel Wisconsin.

Una serie targata Ryan Murphy

Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer è stata ideata e creata da Ryan Murphy (noto per Nip/Tuck, Glee, American Horror Story, American Crime Story) la serie analizza gli orribili e cruenti delitti realmente compiuti da Jeffrey Dahmer ed i fallimenti sistemici che hanno permesso a uno dei più celebri serial killer degli Stati Uniti di perpetrare la propria follia omicida alla luce del sole per oltre un decennio. E lo fa ripercorrendo la sua vita, dall’infanzia fino ad arrivare agli ultimi giorni. Un personaggio particolare (interpretato da Evan Peters il quale ha offerto una performance magistrale ma allo stesso tempo inquietante, talmente realistica da fare paura), che ha manifestato i primi sintomi di “disturbo” già da bambino. Dahmer era infatti il primo di due figli; la madre: Joyce Annette (Dahmer) e Lionel Herbert Dahmer, uno studente di chimica della Marquette University e successivamente un chimico ricercatore. Alcune fonti riferiscono che Dahmer è stato privato dell’attenzione da bambino (tesi condivisa da molti studiosi del suo profilo criminale); spesso lasciato solo e “libero” di poter sviluppare l’indole malvagia che lo avrebbe accompagnato per tutta la sua vita. Altre, suggerirebbero invece il contrario. Quando Dahmer ha iniziato le scuole elementari, gli studi universitari di Lionel lo hanno tenuto lontano da casa per svariato tempo (cosa che ha contributo a sviluppare il carattere chiuso e apatico del figlio); quando era a casa, sua moglie, un’ipocondriaca che soffriva di depressione, richiedeva un’attenzione costante e trascorreva sempre più tempo a letto. In svariate occasioni, ha anche tentato il suicidio. Di conseguenza, nessuno dei due genitori dedicò molto tempo al figlio, il quale in seguito raccontò di essersi sentito, fin dalla tenera età, «incerto sulla solidità della famiglia», ricordando l’estrema tensione e le numerose liti tra i genitori durante i suoi primi anni.

Fin dalla tenera età, Dahmer ha manifestato interesse per gli animali morti. La sua passione per gli animali morti potrebbe essere iniziata quando, all’età di quattro anni, vide suo padre rimuovere delle carcasse di animali da sotto la casa di famiglia. Secondo Lionel, Dahmer era “particolarmente attratto” dal suono prodotto dalle ossa. Occasionalmente cercava altre ossa intorno alla casa di famiglia e vivisezionava i corpi di animali vivi per saperne di più. Dahmer iniziò a collezionare insetti come libellule e falene e scheletri di piccoli animali come scoiattoli e roditori vari. Alcuni di questi resti furono conservati in vasi di formaldeide e stivati ​​all’interno della casa. Addirittura durante una cena, Dahmer chiese al padre cosa sarebbe successo se le ossa di pollo fossero state immerse nella candeggina. Lionel, soddisfatto di quella che credeva essere una banale curiosità scientifica del figlio, dimostrò come sbiancare e preservare in sicurezza le ossa degli animali. Dahmer imparò egregiamente queste tecniche di conservazione che avrebbe più volte attuato durante i suoi omicidi.

Nella serie, tutti questi eventi vengono raccontati ma quasi mai mostrati dettagliatamente allo spettatore. Molte brutalità sono state rese chiaramente invisibili, perché ammettiamolo i crimini di Dahmer vanno ben oltre la crudeltà. Gli eventi narrati partono dal 1991 e nello specifico mostrando Tracy Edwards (Shaun J. Brown) che corre per strada a torso nudo e vistosamente sotto shock, il quale racconterà alla polizia che un uomo aveva cercato di ucciderlo. La polizia si reca quindi a casa di Dahmer (Evan Peters) per trovarsi davanti ad una vera e propria bottega degli orrori. Ed è quei che tutti scoprono la vera personalità di Jeffrey; all’apparenza un giovane educato e riservato che vive con sua nonna, ma che si “trasforma” completamente adescando giovani ragazzi nei locali (Dahmer era omosessuale), drogandoli, uccidendoli, smembrandoli e mangiandoli, senza l’accompagnamento di “fave e un bel chianti”. Per inciso, Il silenzio degli innocenti con Anthony Hopkins nei panni di Hannibal the Cannibal è stato pubblicato nel 1991, l’anno in cui Dahmer fu arrestato. Lo show va avanti e indietro da questo specifico evento, tornando all’infanzia di Dahmer e ai suoi (già citati) problemi di abbandono con sua madre Joyce (Penelope Ann Miller), la sua depressione e l’assunzione di pillole e le lunghe assenze da casa di suo padre Lionel (Richard Jenkins).

Dahmer finisce in un vero e proprio vortice senza ritorno; dedito fortemente all’alcool e a vivere in uno stato di assoluta solitudine. Lascia il college, prova vari mestieri, entra nell’esercito diventando medico da campo ma viene congedato (per la sua dipendenza dall’alcool). Il padre, ormai divorziato da Joyce e la sua nuova compagna, tentano di aiutare il giovane Dahmer sia economicamente e sia facendolo sottoporre a cure specifiche; purtroppo senza alcun risultato. Dahmer non riesce ad uscire in alcun modo dalla spirale che ormai lo ha inghiottito.

“Non guardare nell’abisso, perché l’abisso guarda anche dentro di te”

L’episodio più forte di questa serie – a nostro giudizio – è il sesto, “Ridotto al silenzio”, che è raccontato dal punto di vista di Tony Hughes (Rodney Burford). Anche se uomo di colore, sordo e gay, Tony non lascia che il mondo lo abbatta. È ottimista, cerca l’amore piuttosto che una frequentazione di una sera e aspira a diventare un modello. Il suono in dissolvenza in entrata e in uscita ci aiuta a vedere e ascoltare il mondo dal punto di vista proprio di Tony, che suo malgrado finisce per innamorarsi proprio di Dahmer. Nell’episodio quest’ultimo viene mostrato diversamente, quasi propenso a lasciarsi i suoi crimini alle spalle e cambiar vita. Invece, il demone interiore si risveglia anche contro il povero Tony, il quale viene assassinato (anche stavolta non viene mostrato nulla a riguardo) e privato del suo cuore, il quale verrà trovato impacchettato e conservato nel congelatore dell’appartamento di Dahmer.

La serie prosegue seguendo le conseguenze dell’arresto di Dahmer, il processo, lo sfogo di Rita Isbell (una parente di una delle vittime di Dahmer), i mass media, l’incarcerazione di Dahmer, la posta dei fan e la sua morte in prigione. Le conseguenze della follia di Dahmer sulle famiglie delle vittime è passato quasi in secondo piano nella serie Netflix, così come il razzismo che ha permesso a Dahmer di depredare le persone di colore. Quando una delle vittime scappata alla follia di Jeffrey, Ron, (Dyllón Burnside) chiede alla polizia, “ha più valore la parola di un uomo bianco con precedenti penali rispetto a quella di un ragazzo di colore senza precedenti penali?” non segue alcuna risposta … Ancora più tragico è il destino della famiglia laotiana, il cui figlio tredicenne è stato aggredito da Dahmer nel settembre 1988. Successivamente, nel maggio 1991, attacca il figlio minore, Konerak, (Kieran Tamondong). In modo orribile, quando Konerak scappa, la polizia lo scorta all’appartamento di Dahmer dopo che Dahmer li ha convinti che erano amanti. Dahmer poi uccide il 14enne. In tribunale, il padre di Konerak dichiarerà: “Credevamo nel sogno americano ma viviamo in un incubo, non c’è più nessuna soluzione, o via da seguire”.

La recitazione è eccellente così come la rappresentazione di quegli anni, il tutto impreziosito da alcuni brani iconici come Please Don’t Go di Joel Adams che accompagna alcuni intermezzi piuttosto forti. Molly Ringwald nei panni della matrigna incredibilmente comprensiva di Jeffrey, Shari, Michael Learned nei panni di Catherine, sua nonna, e Niecy Nash nei panni di Glenda Cleveland, la vicina tenace e coraggiosa di Dahmer, forniscono eccellenti spunti di interesse sul personaggio di Jeffrey Dahmer.

Commento finale

Il dolore e la morte non dovrebbero mai essere utilizzati per intrattenere; le famiglie delle vittime sono “arrabbiate” in quanto Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer ha riaperto vecchissime ferite. Ma la società ha bisogno di conoscere anche eventi tristi come questo e i serial killer per capire le loro motivazioni e cosa li ha resi dei veri e propri mostri. Come mai? In modo che possiamo imparare dai nostri errori e captare i segnali di pericolo in modo che il prossimo assassino possa essere fermato prima che sia troppo tardi. Alcune persone dicono che lo spettacolo glorifica Dahmer e i suoi crimini, ma questo non potrebbe essere più lontano dalla verità. La serie cattura la sua lotta per apparire normale, la sua inquietudine per avere un’esistenza “normale” e rivela che era umano, un uomo imperfetto, disturbato, malato, ma umano. Inoltre, ci fornisce si delle presentazioni “superficiali” di alcune delle sue vittime (fra cui Tony che ancora non riusciamo a toglierci dalla testa) e alle loro famiglie, ma anche i loro retroscena e consente di connetterci con loro, rendendole più di un semplice nome su un elenco. Quando si tratta di ciò che ha reso Dahmer un assassino, dobbiamo chiederci se fosse la natura o l’educazione, o forse il fatto che doveva nascondere la sua sessualità, ma la verità è che non lo sapremo mai. Era un uomo pericoloso e il mondo sta meglio senza di lui. Abbiamo guardato tanti documentari, film e serie sui serial killer e dobbiamo ammettere che Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer è la migliore attualmente in circolazione È straziante, brutale e molto più inquietante di qualsiasi film horror o mostro che potrebbe essere inventato di sana pianta da qualsiasi autore/regista. Se non avete guardato la serie vi esortiamo a farlo immediatamente, ma assicuratevi che non ci siano bambini in giro.

Prima di concludere, vi lasciamo alle parole di Dahmer al termine del suo processo:

«Ora è finita. Qui non si è mai trattato di cercare di essere liberato. Non ho voluto mai la libertà. Sinceramente, volevo la pena capitale per me stesso. Qui si è trattato di dire al mondo che ho fatto quello che ho fatto, ma non per ragioni di odio. Non ho odiato nessuno. Sapevo di essere malato, o malvagio o entrambe le cose. Ora credo di essere stato malato. I dottori mi hanno parlato della mia malattia, e ora mi sento in pace. So quanto male ho causato… Grazie a Dio non potrò più fare del male. Credo che solo il Signore Gesù Cristo possa salvarmi dai miei peccati… Non chiedo attenuanti.»

Eufy Security lancia Edge Security System, la soluzione di sicurezza domestica diventa intelligente

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Il nuovo sistema include una base HomeBase 3, due telecamere eufyCam 3 4K con energia solare, memoria locale espandibile, intelligenza artificiale con riconoscimento accurato del 99% e analisi automatica di video ed eventi direttamente dal dispositivo. App mobile eufy Security migliorata.

BELLEVUE, Washington, 30 settembre 2022 – eufy Security, il marchio di sicurezza intelligente di Anker Innovations, ha appena annunciato il suo nuovo Edge Security System, la soluzione di sicurezza domestica più intelligente, precisa e connessa al mondo.

Il sistema di sicurezza Edge è gestito dal nuovo HomeBase 3, che è alimentato dall’esclusiva tecnologia BionicMind™ di eufy Security, un’IA ad autoapprendimento che nel tempo fornirà una precisione del 99% nel riconoscimento delle persone, nonché nel rilevamento di animali domestici e oggetti . Questi video verranno quindi classificati e catalogati automaticamente utilizzando la memoria locale integrata di HomeBase 3. Tutti questi dati sono accessibili sempre e ovunque dall’app mobile eufy Security.

“Quando abbiamo lanciato la nostra prima eufyCam nel 2018, che includeva un’archiviazione locale crittografata gratuita, ci siamo impegnati a proteggere le case dei nostri clienti e la loro privacy”, ha affermato Frank Zhu, direttore generale di eufy Security. “La maggior parte dei sistemi di sicurezza domestica odierni sono videoregistratori digitali attivati dal movimento, che creano un flusso costante di falsi allarmi e enormi quantità di dati video sprecati. Il nostro nuovo sistema di sicurezza Edge risolve entrambi i problemi mantenendo intatto il nostro impegno e la nostra cura per i nostri clienti. Inoltre, i nostri clienti non pagano alcun canone di abbonamento per la memorizzazione o l’accesso ai propri dati”

Monitoraggio più intelligente e accurato

Come cervello del sistema di sicurezza Edge, HomeBase 3 funziona con la tecnologia di apprendimento automatico BionicMind AI per riconoscere volti familiari, forme umane, posizioni del corpo, diversi tipi di oggetti e persino comportamenti umani. Con BionicMind, ogni volta che una persona viene visualizzata, il viso, il corpo e i movimenti vengono inviati a HomeBase 3. Più informazioni riceve il nuovo concentratore di dati, più accurata sarà la sua analisi, fino al 99% di precisione. HomeBase 3 utilizza la tecnologia di edge computing che analizza i dati degli utenti nel dispositivo stesso, non nel cloud. Ciò crea un’esperienza utente più efficiente in cui il proprietario ha il pieno controllo su chi può accedere alle proprie riprese video.

Le capacità di riconoscimento facciale di BionicMind aiutano gli utenti a catturare e classificare automaticamente le riprese video riprodotte da familiari, amici o altri visitatori frequenti. HomeBase 3, BionicMind e l’app mobile lavorano insieme per identificare e avvisare istantaneamente gli utenti di estranei o intrusi che sono stati individuati vicino alla loro casa o proprietà.

Eufy Security Home Base 3

Classificazione automatizzata di video ed eventi

L’app eufy Security è stata aggiornata per consentire agli utenti di gestire tutte le notifiche e i dispositivi in un’unica interfaccia e sfruttare la tecnologia BionicMind di HomeBase 3 per catalogare e organizzare istantaneamente i filmati. L’utente segue i seguenti passaggi per avviare il processo di cura dei dati:

  • Apri l’app mobile eufy Security e carica le immagini di familiari, amici e altri visitatori abituali.
  • Assegna nomi e relazioni a ciascuna delle immagini
  • Apri Impostazioni per decidere quali volti familiari richiedono notifiche e quali volti ignorare. Le stesse impostazioni di notifica possono essere applicate anche agli animali domestici.

Espansione di memoria fino a 16 TB

HomeBase 3 viene fornito con 16 GB di spazio di archiviazione locale gratuito, crittografato a 256 bit. Può supportare fino a 16 TB di memoria aggiuntiva utilizzando un disco rigido esterno (non incluso) per archiviare fino a 60 anni di video in locale senza dover liberare spazio.

Compatibile con un ecosistema di dispositivi in continua evoluzione

Al momento del lancio, HomeBase 3 viene fornito con due delle nuove telecamere di sicurezza eufyCam 3. eufyCam 3 è progettato con risoluzione 4K Ultra-HD e include visione notturna, audio bidirezionale, faretto integrato e batteria da 13.400 mAh con solare integrato pannello per alimentazione continua.

Eufy Security Home Base 3

Il nuovo sistema di sicurezza Edge di eufy sarà infine compatibile con una serie di altri dispositivi di sicurezza eufy, inclusi i videocitofoni, Floodlight Cam 2 Pro, Solo Indoor Cam e Door Sensor. Verrà mantenuto un elenco completo dei dispositivi.

Specifiche

HomeBase 3
Attrezzatura1 Processore ARM Cortex A-55 quad-core 2 Memoria DDR da 1 GB 3 Processori AI (NPU) 1 TOP 4 Porte: 1 x USB, 1 x LAN 1000Mbps, 1 x interfaccia SATA 3.0
Archiviazione(video e audio)Memoria locale integrata da 16 GB (fino a 3 mesi)Espandibile fino a 16 TB (con HDD SATA o SSD da 2,5″)
Intelligenza artificialeRiconoscimento facciale, rilevamento di esseri umani, veicoli e animali.Sistema di autoapprendimento per un’intelligenza in continua evoluzione (precisione fino al 99%)
App mobiliiOS e Android
eufyCam 3
Risoluzione4K (3840 x 2160)
Visione notturnaSensori di visione notturna a infrarossi e a colori con portata fino a 8 metri (con faretto acceso)
Durata della batteria/backup solareBatteria integrata da 13.400 mAh (fino a un anno per carica)Pannello solare integrato in cristallo di silicio Sun Power (minimo di due ore di sole al giorno richieste per un’alimentazione di backup solare infinita).
AudioComunicazioni bidirezionali
ProiettoreProiettore integrato con rilevatore di movimento fino a 100 lumen
Resistenza agli agenti atmosfericiGrado di protezione IP 67 (resistente all’acqua e alla polvere)

Prezzo e disponibilità

L’intero sistema di sicurezza Edge, inclusa HomeBase 3 e due telecamere eufyCam 3, è disponibile oggi su Amazon.it per € 549. 

Pokémon Scarlatto e Violetto, pubblicato il video della canzone di Ed Sheeran che sarà nella colonna sonora dei giochi

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Pokémon Scarlatto e Violetto

Ed Sheeran ha pubblicato “Celestial”, il brano dedicato ai Pokémon che a quanto pare sarà presente anche in Scarlatto e Violetto.

Stando a un leak proveniente da una fonte attendibile, la canzone accompagnerà le fasi finali dell’imminente avventura dedicata alle creaturine che ci accompagnano ormai da quasi 30 anni.

Pokémon Scarlatto e Violetto saranno disponibili a partire dal 18 novembre in esclusiva su Nintendo Switch.

Hogwarts Legacy, un divertente trailer ci illustra le regole non scritte per sopravvivere nella scuola di magia!

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Hogwarts Legacy

Nelle scorse ore, Avalanche ha pubblicato un nuovo trailer dedicato alle regole non scritte per sopravvivere ad Hogwarts.

Hogwarts Legacy sarà disponibile a partire dal 10 febbraio 2023 su PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S e Nintendo Switch.

Amazfit annuncia la disponibilità dei suoi smartwatch GTR 4 e GTS 4

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Dotati di numerose funzioni aggiornate per il fitness e la salute, gli smartwatch Amazfit GTR 4 e GTS 4 sono progettati per ispirare uno stile di vita più sano e attivo. Questi nuovi dispositivi mirano ad aiutare gli utenti a mantenersi in salute e a tenere traccia delle loro attività e prestazioni a livello quotidiano.

GTS 4 & GTR 4 HIGHLIGHT FEATURES  

  • Tecnologia dell’antenna GPS a doppia banda con polarizzazione circolare, all’avanguardia nel settore.
  • Oltre 150 modalità sportive e riconoscimento intelligente degli esercizi.
  • Altoparlante incorporato; trasmissione di dati sportivi in diretta e memorizzazione e riproduzione di musica.
  • Design classico orientato alle più recenti mode.
  • Sensore ottico biometrico BioTracker™ 4.0 PPG aggiornato.
  • Modalità di risparmio della batteria aggiornata per un uso continuativo.
  • Nuove funzioni di monitoraggio del sonno e aggiornamento mattutino.
  • Zepp OS 2.0 aggiornato; layout e temi personalizzabili e un ecosistema di mini app più ricco.

SPORTS MODE AVANZATE

I nuovissimi orologi Amazfit sono dotati di oltre 150 modalità sportive e di funzioni fitness avanzate, che consentono agli appassionati di sport di tracciare i dati di tutti i tipi di attività, tra cui calcio, tennis, nuoto, bicicletta e corsa. La nuova serie riconosce automaticamente otto modalità sportive e integra una nuova modalità avanzata Track Run e la nuova modalità Golf Swing. Nel frattempo, gli utenti possono sincronizzare i propri dati di allenamento con Strava e presto anche con adidas Running, grazie alla nuova partnership tra Amazfit e adidas Runtastic.

Gli orologi sono anche i compagni perfetti per un allenamento professionale ed efficiente. Grazie al riconoscimento intelligente di 15 esercizi (che diventeranno 25 dopo l’aggiornamento del firmware), l’orologio conta automaticamente le ripetizioni, le serie e il tempo di riposo dell’utente. È inoltre possibile creare modelli personalizzati per l’allenamento a intervalli di 10 sport diversi direttamente sul display dell’orologio, mentre l’algoritmo di stato dell’allenamento PeakBeatsTM sviluppato dal marchio fornirà dati sulle prestazioni, come il VO2 Max, al termine di qualsiasi allenamento.

La nuova serie è inoltre dotata di un grado di protezione 5 ATM, il che significa che può resistere a una pressione dell’acqua equivalente a una profondità di 50 metri e supporta il tracking del nuoto con il riconoscimento intelligente delle bracciate, i dati SWOLF per misurare l’efficienza dell’allenamento e il monitoraggio della frequenza cardiaca per accompagnare gli utenti nelle loro avventure acquatiche.

SISTEMA DI NAVIGAZIONE SENZA PARI

Entrambi i dispositivi GTR 4 e GTS 4 sono i primi smartwatch del settore a includere la tecnologia dell’antenna GPS a doppia banda con polarizzazione circolare, che garantisce un’elevata potenza del segnale di posizionamento e consente agli utenti di muoversi in qualsiasi ambiente riducendo il margine di errore.

La tecnologia GPS recentemente aggiornata offre ora una doppia banda e cinque sistemi satellitari, consentendo a chi li indossa di seguire in tempo reale i propri movimenti in qualsiasi attività. In un futuro aggiornamento del firmware, la tecnologia supporterà sei sistemi satellitari. Gli orologi supporteranno anche l’importazione di percorsi e la navigazione in tempo reale, in modo che gli utenti possano importare un file di percorso dall’app Zepp e tracciare i loro movimenti in tempo reale, direttamente sull’orologio.

MONITORAGGIO E GESTIONE DELLA SALUTE MIGLIORATI

Il nuovo sensore ottico BioTracker™ 4.0 PPG, sviluppato in proprio, è potenziato a 2LED e raccoglie il 33% di dati in più rispetto alla generazione precedente. Inoltre, se combinato con l’algoritmo di rilevamento della frequenza cardiaca aggiornato degli orologi, le potenziali interferenze del segnale causate dal movimento del braccio durante l’esercizio fisico sono notevolmente ridotte, con il risultato di un rilevamento della frequenza cardiaca quasi equivalente a quello delle fasce cardiache.

Questi dispositivi Amazfit possono anche monitorare la frequenza cardiaca, la saturazione di ossigeno nel sangue e i livelli di stress 24 ore su 24, 7 giorni su 7, e possono testare rapidamente queste tre metriche – oltre alla frequenza respiratoria – in soli 45 secondi con un solo tocco, grazie alla funzione One-tap Measuring.

Gli orologi offrono inoltre numerose altre funzioni per la salute, tra cui un migliore monitoraggio del sonno. Gli utenti possono ora regolare il loro programma di sonno in base alle loro abitudini. Con il Monitoraggio giornaliero del sonno, il dispositivo identifica il sonno in base al programma predefinito. Il sonno che coincide con il periodo pianificato della giornata verrà registrato come momento di riposo principale. Gli utenti che fanno turni di notte potranno ora monitorare il loro sonno totale e le fasi del sonno anche durante il giorno con un programma di sonno impostato.

BATTERIA CAPIENTE E SMART ASSISTANCE

Amazfit GTR 4 può durare 14 giorni con un utilizzo tipico. Nel frattempo, anche Amazfit GTS 4 racchiude nel suo corpo super sottile una potente batteria che può durare oltre una settimana con un utilizzo tipico.

GTR 4 e GTS 4 sono arrivati in Italia per semplificare la vita quotidiana degli utenti con i nuovi aggiornamenti mattutini e le telefonate Bluetooth, per una gestione più veloce e comoda delle notifiche. Il sistema operativo Zepp OS, potente e facile da usare, è stato aggiornato e arricchito con il Mini App Ecosystem, che include due nuovissimi giochi e le app di terze parti GoPro e Home Connect.

Gli orologi Amazfit offrono anche l’assistente vocale Alexa integrato per i comandi vocali online, oltre ad allenamenti a mani libere grazie alle funzioni di archiviazione e riproduzione autonoma di musica. Dispongono inoltre di un altoparlante integrato e della possibilità di trasmettere in tempo reale i dati della modalità sport, come la frequenza cardiaca, la durata e la distanza dell’allenamento e persino i promemoria per l’idratazione tramite l’altoparlante o le cuffie Bluetooth dell’utente.

DESIGN RAFFINATO

La quarta generazione delle serie Amazfit GTR e GTS è disponibile in diverse palette di colori, per unire stile, personalità e prestazioni.

Amazfit GTR 4 unisce un design di alto livello che include una lunetta in vetro antiriflesso, una cornice metallica e una corona classica ispirata alle auto sportive, rendendolo il compagno perfetto per chi vuole essere elegante in ufficio. Lo smartwatch vanta inoltre più di 200 watch faces con design always-on, tra cui oltre 30 animati e quattro nuovi watch faces interattivi. È disponibile in tre splendidi colori, tra cui Superspeed Black, Vintage Brown Leather e Racetrack Grey.

Amazfit GTS 4 adotta una struttura sottile e leggera di 9,9 mm e 27 g, con un telaio centrale in lega di alluminio e una squisita corona di navigazione tagliata a gemma. Il dispositivo, attento alla moda, è inoltre dotato di un display HD AMOLED ultra grande da 1,75″ per un’interazione fluida e senza interruzioni e gode di un impressionante rapporto schermo/corpo del 72,8% e di 341 ppi. Lo schermo dell’orologio può essere visibile in qualsiasi momento grazie al display always-on e dispone di oltre 150 watch faces scaricabili. Lo smartwatch è disponibile in quattro vivaci colori: Infinite Black, Misty White, Autumn Brown e Rosebud Pink.

ZEPP OS 2.0

Il sistema operativo Zepp OS di Amazfit, potente e facile da usare, è stato aggiornato. Oltre a beneficiare di interazioni super fluide e a un’interfaccia utente su misura per lo smartwatch, progettata per consumare meno energia, gli utenti possono ora selezionare uno dei due stili di layout dei menu delle app e schemi dai colori più naturali o più vivaci.

La gamma ampliata di mini app scaricabili ha aggiunto anche “Baby Records”, che consente agli utenti di registrare i tempi di sonno e di alimentazione del proprio bambino, oltre a due nuovissimi giochi scaricabili e alle app di terze parti GoPro e Home Connect.

Amazfit GTR 4 e GTS 4 sono ora disponibili in Italia al prezzo consigliato al pubblico di 199,90€ da Euronics, entro il 1° Ottobre i prodotti saranno disponibili anche sui canali ufficiali di Amazfit e presso gli altri rivenditori.

Recensione F1 Manager 2022

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F1 Manager 2022, il nuovo simulatore di Frontier Developments (sviluppatore noto per le serie Rollercoaster Tycoon 3, Planet Coaster, Planet Zoo, Jurassic World Evolution, Jurassic World Evolution 2) permette ad ogni appassionato di Formula 1 di diventare il “Team Principal” di una delle dieci squadre del paddock. L’utente deve controllare la strategia di gara, preparare la squadra, migliorare le skill del personale (attraverso lo sviluppo dello stesso o mediante nuove assunzioni), migliorare l’auto, trovare nuovi sponsor e molto altro ancora. Dato che si tratta di un gioco gestionale, il giocatore, a differenza di F1 22 di Codemasters, non potrà guidare direttamente la monoposto ma dovrà “limitarsi” a controllare le prestazioni in gara del pilota settando la sua strategia, trovando il giusto assetto dell’auto e persino gestendo l’utilizzo degli pneumatici, del carburante e dell’ERS.

A seconda della tipologia di squadra prescelta, cambierà anche il ruolo (e le relative responsabilità) del team principal. Le aspettative sono in linea con le prestazioni del mondo reale, quindi chiunque manchi i migliori risultati per scuderie come Red Bull, Mercedes, Scuderia Ferrari non avrà “vita lunga” alla guida del team, mentre gestendo team come la Williams, così come la Haas oppure l’Alfa Romeo, avrà sicuramente obiettivi più abbordabili, come conquistare qualche punto in gara o raggiungere regolarmente la Q3 nelle qualifiche. Partire da una squadra più piccola e migliorarla gara dopo gara è sicuramente più gratificante rispetto ad un team già affermato. Chiunque scelga team meno competitivi può trovare la ricerca più vantaggiosa poiché avrà la possibilità di ottenere maggiori vantaggi nel lungo periodo. C’è molto da imparare in F1 Manager 2022 ma i tutorial (che vi consigliamo caldamente di seguire per filo e per segno) vi aiuteranno nel carpire ogni meccanica offerta dal prodotto di Frontier.


Versione testata: PS5


Dalla “teoria” alla pratica

Dopo aver terminato le attività quotidiane richieste, arriverà presto il weekend di gara. Oltre a dover rispettare le aspettative del consiglio di amministrazione, ogni squadra ha fissato obiettivi di prestazione derivanti direttamente dagli sponsor; ottenerli permette di racimolare un bel po’ di finanziamenti. Possono includere anche obiettivi opzionali, che vanno dalla registrazione del giro più veloce al raggiungimento della Q2 in qualifica; ma il mancato raggiungimento di quanto selezionato comporterà il pagamento di una piccola penale. Tuttavia, il potenziale finanziamento ottenibile è significativamente maggiore, quindi è consigliabile sempre provarci. Una volta che il giocatore ha stabilito gli obiettivi e ha preparato il team e la relativa monoposto, sarà pronto a scendere in pista.

Proprio come in un vero Gran Premio, ci sono tre sessioni di prove libere che consentono di mettere a punto la vettura e di far familiarizzare i due piloti con il circuito. I driver principali possono essere sostituiti con il pilota di riserva nelle prove libere, permettendo loro di fare preziosa esperienza. È un ottimo modo anche per testare il set up dell’auto. Più un pilota avrà “confidenza” con l’auto, maggiore sarà la sua prestazione e velocità in pista. Le qualifiche utilizzano il classico formato a eliminazione diretta suddiviso in tre fasi; ad ogni sessione verranno eliminati i cinque piloti più lenti fino a raggiungere la top ten. Per inciso, le gare sprint non sono (stranamente) incluse. Inoltre, se siete preoccupati di dover gestire ogni dettaglio durante le prove libere o le qualifiche, potrete optare per la gestione automatica da parte del vostro team, ma dovrete comunque gestire voi stessi la gara della domenica.

Durante la gara, sarete chiamati a prendere decisioni talvolta complicate; quale strategia adottare al pit stop? Tenere d’occhio le condizioni meteo, e così via. Una volta iniziata la gara, come anticipato, non potrete controllare direttamente la vettura, ma dovrete gestire al meglio i vostri piloti impartendo ordini. In qualità di team principal, potrete impartire ordini relativi all’andatura da tenere, in modo tale da gestire al contempo anche il consumo di carburante, l’aggressività della guida di un pilota che andrà ad influenzare direttamente il degrado degli pneumatici, oltre a gestire l’ERS. Se lo si desidera, è possibile anche impartire ordini di scuderia, come evitare che uno dei due piloti possa ostacolare l’altro o evitando che possano rivaleggiare fra loro, oppure di fare di tutto per impedire che l’auto che precede possa sorpassare (Sergio Peres ne sa qualcosa). Ogni decisione, per l’ottenimento della prestazione ricercata, conta e, poiché è possibile mettere in pausa la gara, non c’è alcun bisogno di essere frettolosi.

Una volta terminata la gara, i piloti guadagnano esperienza la quale permette di intervenire su alcuni aspetti specifici, come ad esempio migliorare alcune determinate abilità. Se qualche pilota continua ad avere costantemente prestazioni insufficienti, potrete sempre vagliare la possibilità di sostituirli. Le stagioni successive alla prima non si discostano particolarmente da quella iniziale; è però possibile negoziare nuovi accordi di sponsorizzazione e cercare di chiudere per avere a bordo della propria vettura un nuovo propulsore.

Il segreto? La pazienza!

F1 Manager 2022 è un gioco che richiede pazienza, specialmente quando si sceglie una squadra di fascia bassa, ma mettere a punto strategie di successo e assicurarsi quei punti cruciali è incredibilmente soddisfacente. I controlli si adattano bene anche alle console, risultando sì un po’ complicati data l’ampiezza delle opzioni, ma facili da imparare gara dopo gara. Anche le opzioni di accessibilità come i colori dell’interfaccia utente alternativi per i daltonici sono un’aggiunta davvero gradita.

Non si tratta di solo statistiche, dati e grafici: tutto è gestito attraverso un impressionante motore 3D che trasmette bene l’azione in pista. Le auto e le piste prendono vita con una straordinaria nitidezza visiva, rendendo le gare piacevoli da guardare mentre state cercando di tracciare il vostro percorso verso la vittoria. Certo, graficamente siamo lontani da F1 22 di Codemasters – alcuni modelli poligonali non convincono appieno – ma F1 Manager 2022 è dannatamente bravo ad immergere il giocatore nel ruolo di team principal. Inoltre, lo sviluppatore ha meticolosamente lavorato sugli effetti ambientali e sui team radio fra piloti ed ingegneri, i quali davvero risultano essere in linea con le gare reali di Formula 1. Ogni volta che darete al vostro pilota un’istruzione sentirete la voce del (reale) ingegnere e la risposta (reale) del pilota. Si tratta di una inezia ma che abbiamo particolarmente apprezzato.

Commento finale

È passato troppo tempo dall’ultimo sim gestionale con licenza ufficiale della F1, parliamo di quasi vent’anni; F1 Manager 2022 di Frontier Developments riporta i giocatori a sentirsi parte di un team di F1 e lo fa in un modo incredibilmente intelligente e immersivo. Non si tratta soltanto di statistiche, dati e grafici ma grazie al superbo motore grafico, auto e piste prendono letteralmente vita offrendo un’esperienza di gioco incredibile catturando lo spirito della Formula 1. Se siete fan del motorsport e dei gestionali non potete assolutamente farvi scappare F1 Manager 2022.

Community, il film è finalmente ufficiale!

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Peacock e Sony Pictures TV hanno appena annunciato ufficialmente che il film di Community si farà.

Peacock si è infatti aggiudicata la produzione del film basato sulla serie cult di Dan Harmon.

Nel film torneranno gli attori Joel McHale, Danny Pudi, Alison Brie, Gillian Jacobs, Jim Rash e Ken Jeong. Nessuna anticipazione sulla trama, se non che scopriremo cosa ha fatto il gruppetto di Greendale da quando lo show si è concluso nel 2015.

Peacock si è inoltre aggiudicata, nell’ambito dell’accordo, i diritti non esclusivi per le precedenti sei stagioni della serie televisiva.

Anche i canali social dell’emittente hanno partecipato ai festeggiamenti.

Il creatore della serie, Dan Harmon sarà il produttore esecutive e curerà la sceneggiatura, assieme ad Andrew Guest.

Una notizia che riempirà di gioia i fan, che vedranno finalmente avverarsi la profezia del “six seasons and a movie”. Si tratta di una storica battuta delle prime stagioni tramutatasi col tempo in una prospettiva sempre più concreta, fino ad oggi.

‘Six seasons and a movie’ è iniziata come una frase divertente delle prime stagioni di Community e ha dato rapidamente vigore ad un movimento appassionato da parte dei fan di questa comedy NBC iconica, esilarante e davvero bella“. Queste le parole di Susan Rovner, responsabile di NBCUniversal Television and Streaming. “Siamo incredibilmente grati che dopo 15 anni, siamo in grado di regalare ai fan questo film promesso e non vediamo l’ora di lavorare con Dan Harmon, Andrew Guest, Joel McHale, Sony ed i nostri partner UTV per continuare questa epica comedy per il pubblico di Peacock.

Non sono stati condivisi ulteriori dettagli in merito a regista o data di lancio. Altrettanto dubbia la presenza di altri attori del cast, come Yvette Nicole Brown, Chevy Chase e Donald Glover.

Harrison Ford avrà un ruolo in Thunderbolts?

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Un interessante rumor sta prendendo piede nelle ultime ore, secondo il quale Harrison Ford sarebbe la prima scelta per un ruolo molto importante in Thunderbolts, pellicola Marvel in uscita nel 2024.

Stando al giornalista Jeff Sneider, Ford è (o è stato…) la principale opzione dei Marvel Studios per il recasting del Generale Ross (noto per diventare l’Hulk Rosso), un ruolo ricoperto dal compianto William Hurt nel corso di cinque pellicole dell’MCU.

Sneider sostiene che era nei piani della Marvel effettuare l’annuncio nel corso del D23 Expo assieme alla presentazione del resto del cast. Idea tuttavia scartata da Disney e Lucasfilm che non volevano rischiare che un tale annuncio potesse oscurare il ritorno di Ford nei panni di Indiana Jones.

Non è tuttavia chiaro se si tratta di una ipotesi ancora attuale. Lo stesso Sneider afferma di non sapere se l’idea è tramontata e/o scartata dai diretti interessati oppure Ford è ad oggi legato al progetto.

Non ci resta che attendere. Thunderbolts arriverà nelle sale cinematografiche americane il 26 Luglio 2024.

Nel frattempo, altre notizie arrivano dall’universo del Marvel Cinematic Universe: accanto ai guai per Blade, che perde regista e necessita di un nuovo script, c’è la promozione a film per Armor Wars.

Sam & Max Beyond Time and Space – Guida ai trofei

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Sam & Max Beyond Time and Space arriva finalmente su PS4 con la remastered di un’avventura grafica leggendaria ed entusiasmante. Il duo più cinico dei videogiochi si troverà stavolta alle prese con un viaggio al di là del tempo e dello spazio con enigmi complessi e personaggi incredibili.

Il titolo ci è molto piaciuto e vi consigliamo di leggere la nostra recensione qui: Recensione in pillole Sam & Max Beyond Time and Space – 4News .

Vi segnaliamo inoltre che è anche disponibile il predecessore, Sam & Max Save the World, che vi suggeriamo parimenti di recuperare (ecco la nostra recensione: Recensione in pillole Sam & Max Save the World – 4News ) per apprezzare ancor meglio la seconda stagione.

La guida ai trofei che andrete a leggere vale non solo per i trofei delle versioni Sony di Sam & Max Beyond Time and Space, ma altresì anche per gli obiettivi di Steam e gli achievements di Microsoft.

Detto ciò non ci resta che lasciarvi alla nostra guida, buona lettura!

Informazioni preliminari

  • Difficoltà stimata per il Platino: 3/10
  • Tempo stimato per il Platino: circa 8/10 ore
  • Trofei offline: 12
  • Trofei online: 0
  • Trofei missabili: 6 (Did Someone Say Birthday?, Sandwich Seller, Monster Master, AI Interrogator, Hellacious Detective, DeSoto Dominator)
  • Trofei glitchati: 0
  • La difficoltà influisce sui trofei? No
  • Run minime: una
  • Free-roam/selezione livelli dopo aver finito il gioco: Si, si possono giocare liberamente tutti gli episodi

Road map

Step 1: Sam & Max Beyond Space and Time è una classica avventura punta e clicca. Pertanto, tutta la bontà dell’esperienza ludica è legata al non avere anticipazioni o spoiler sugli enigmi e sulla folle trama del titolo. Pertanto il primo step è semplicemente di giocare e divertirsi. E’ possibile che qualche trofeo missabile lo lasciate per strada, ma non vi preoccupate. L’unico suggerimento che ci sentiamo di darvi è di completare tutti i minigiochi che gli S.B.I.R.R.I. vi proporranno durante i capitoli 1, 2,3 e 5. Capirete di averli completati e di aver ottenuto tutti i corrispondenti adesivi, visto che vi celebreranno dandovi una modifica per la DeSoto.
Step 2: E’ possibile che, una volta terminato il gioco, non abbiate ottenuto tutti i trofei relativi a particolari azioni opzionali. Pertanto, vi dovrete focalizzare su questi: fortunatamente potrete selezionare in libertà ogni episodio, in modo da poter recuperare ogni trofeo mancante.

Guida ai trofei

Went Beyond Time & Space
Completed Sam & Max: Beyond Time and Space.

Ottenete tutti gli altri trofei per sbloccare il platino.

Did Someone Say Birthday?
Celebrated the bug’s birthday before his family arrived.

Un trofeo che potreste perdervi, ma che verosimilmente otterrete casualmente. Durante il primo episodio, vi ritroverete al diner di Stinky. Non appena potrete, andare a parlare con la cimice che vi aveva aiutato in Save the World. Esaurite le opzioni di dialogo e salutatela. Quando parlerete nuovamente con l’insetto, assisterete ad una cutscene ed avrete il trofeo.

Qualcuno ha detto “compleanno”?

Nearly Saved Christmas
Completed episode 1.

Trofeo impossibile da mancare. Semplicemente, completate il primo episodio.


Sandwich Seller
Offered the granite sandwich to everyone on the island.

Un trofeo in cui dovrete stare attenti all’esatto ordine di cose da fare. Prima di entrare nel Triangolo delle Bermuda, parlate con Stinky alla tavola calda. Fatevi dare il menù della casa, ovvero un sandwich al granito. Ottenuto l’oggetto, proseguite con la storia ed arrivate sull’isola di Pasqua. Qui dovrete offrire il panino ad ogni personaggio presente, ovvero: Sybil, Abramo Lincoln, le tre teste, Baby Jimmy Hoffa. Nella schermata dove trovare il Tiny Tiki, dovrete altresì offrirlo ai quattro personaggi ivi presenti. Fatto questo, otterrete il trofeo.

Nota bene: fate tutto non appena arrivati sull’isola di Pasqua, visto che proseguendo alcuni personaggi potrebbero non essere più disponibili.

Offrite il delizioso (?) panino a tutti i personaggi.

Et tu, Spatula?
Completed episode 2.

Trofeo impossibile da mancare. Semplicemente, completate il secondo episodio.


Monster Master
Tried every possible body part on the monster.

Nel corso del terzo episodio, si dovrà rianimare un mostro ricostruendolo con le parti giuste. Il trofeo richiede invece di provare tutte le possibili parti del corpo sul mostro. Per farlo dovrete usare su di lui tutti gli oggetti disponibili: visto che non sempre è intuitivo quale oggetto debba andare dove, il consiglio è di usare ogni oggetto in ogni posto (quindi braccio, petto e testa).

Inoltre, andando avanti nella storia troverete tre oggetti non missabili: il cervello di Abe Lincoln, la mano di Jesse James ed il cuore di cioccolata di Sybil. Dovrete usarli sul mostro. Dopo aver usato il cuore di cioccolata, potrete usarlo sul macchinario per trasformarlo in un cuore d’oro. Usando anche quello d’oro, otterrete il trofeo.


Vampire Slayer
Completed episode 3.

Trofeo impossibile da mancare. Semplicemente, completate il terzo episodio.

E’ più disturbante il vampiro eurotrash o l’intenzione poco amichevole di Max?

AI Interrogator
Tried every dialog choice with all AI personalities.

Arrivati sull’astronave nel quarto episodio, interagite con il pannello a nord: è l’intelligenza artificiale. Per ottenere il trofeo, dovrete porle tutte le domande possibile con ognuno delle personalità. Si tratta di un lavoro metodico, non dovreste avere problemi.


Time Lord
Completed episode 4.

Trofeo impossibile da mancare. Semplicemente, completate il quarto episodio.


Hellacious Detective
Witnessed Satan berating the staff each time hell efficiency dropped.

Un trofei piuttosto semplice che si ottiene al quinto episodio. Ogni volta che completerete un diorama, attraversate la porta verso l’ufficio. Dovrete farlo 3 volte. Vedrete la barra dell’efficienza scendere ogni volta, quindi sarà sufficiente attraversare la porta ed assistere per ottenere il trofeo.


Sympathy for the Devil
Completed episode 5.

Trofeo impossibile da mancare. Semplicemente, completate il quinto episodio.


DeSoto Dominator
Won all upgrades for the DeSoto.

Un trofeo al quale prestare attenzione lungo tutta l’avventura. Gli S.B.I.R.R.I. vi proporranno, a partire dal primo episodio, di cimentarvi in diversi minigiochi per ottenere adesivi ed upgrade per la DeSoto. Ogni episodio avrà minigiochi diversi con premi diversi, pertanto dovrete completarli volta per volta. Solo il quarto episodio non ha minigiochi. Potrete osservare il poster accanto alla DeSoto per capire quali obiettivi vi mancano: vi ricordiamo che l’obiettivo principale va completato tre volte per ottenere l’adesivo oro corrispondente (le prime due saranno bronzo ed argento). Capirete di aver completato la raccolta di adesivi perché contestualmente gli S.B.I.R.R.I. vi premieranno con un upgrade per l’auto.

Sam & Max Beyond Space and Time non ha trofei d’argento.

Sam & Max Beyond Space and Time non ha trofei di bronzo.


Guai per Blade: il regista lascia il film Marvel, sceneggiatura da riscrivere

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Brutte notizie per la pellicola Marvel dedicata a Blade, interpretato da Mahershala Ali.

Apprendiamo infatti che il regista Bassam Tariq ha lasciato il proprio incarico.

Secondo l’Hollywood Reporter, i problemi sarebbero nati a causa dei ritardi accumulati nella produzione del film, ammessi anche dalla stessa Marvel.

Ma c’è di più. Secondo il giornalista Jeff Sneider, ci sarebbero infatti grossi problemi di sceneggiatura. Sembrerebbe infatti che lo script di Blade sia ad oggi decisamente scarno, contando solo novanta pagine (contro le centoventi che solitamente rappresentano lo standard per produzioni di questo tipo) con appena due vere sequenze d’azione ritenute blande. Un insieme di problemi che sarebbero alla base anche di malumori e frustrazioni da parte dell’attore protagonista, il premio Oscar Mahershala Alì.

Tariq ha condiviso il seguente comunicato: “È stato un onore lavorare con le persone meravigliose della Marvel. Siamo stati in grado di mettere insieme un cast e una troupe fantastici. Non vedo l’ora di scoprire dove il prossimo regista porterà il film”. L’ex regista rimarrà coinvolto nel progetto nella veste di produttore esecutivo.

Nel frattempo, il compito di metter mano alla sceneggiatura è caduto su Beau DeMayo, noto per aver lavorato per The Witcher, The Originals nonché per Moon Knight e la prossima serie animata X-Men ’97.

Secondo un recente rumor di The Illuminerdi, sembra che il contestato script fosse prevalentemente ambientato negli anni ’20 del 1900, con vampiri europei. Sembra inoltre che la sceneggiatura prevedeva diversi stacchi temporali in periodi successivi.

Restiamo in attesa di nuove informazioni sulla pellicola.

Nel frattempo, è notizia di poche ora fa la trasformazione della serie Armor Wars in una vera e propria pellicola cinematografica.

Recensione in pillole Lemon Cake

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Lemon Cake fa parte di quella fascia del panorama indipendente che si propone di mettere il player nei panni di piccole realtà quotidiane. E’ un fascino, quella della routine, sul quale molti filosofi e letterati hanno da sempre messo in guardia l’animo umano. Un fascino che diventa ambiguo nel farsi videogioco, acquisendo la capacità di intrigare nella prospettiva di offrire un breve e fugace riparo sicuro dalla frenesia del mondo moderno. Nella realtà, sappiamo bene i sacrifici di dover gestire una panetteria o una pasticceria: ma in un videogioco, le prospettive si fanno più soffuse, tenui, ludiche.

Pubblicato da SOEDESCO, il titolo è prodotto da Cozy Bee Games, un piccolo studio indipendente canadese fondato nel 2021 da Éloïse Laroche. L’intento dichiarato della giovane developer è quello di realizzare titoli simulativi, esplorando tematiche legate alla natura ed alla creatività. Un obiettivo che, con Lemon Cake, possiamo ritenere centrato.

Lemon Cake è disponibile da oggi 30 Settembre per Nintendo Switch, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One ed Xbox Series. Il titolo è altresì già disponibile su PC via Steam.

Occhio, si sta bruciando qualcosa!

Versione testata: Nintendo Switch


Che gioco è?

Lemon Cake si presenta come un puzzle game simulativo in cui dovrete gestire una bakery, dalla preparazione dei manicaretti fino al servizio nei confronti della clientela.

Dopo aver creato la vostra alter ego virtuale, sarete chiamati da un’amichevole fantasmina a rimettere a nuovo il forno per tornare a soddisfare le richieste del pubblico. Affronterete dunque la giornata tipo: prima dell’apertura dovrete mettere in ordine il locale e predisporre strumenti e materie prime. Quando sarà tutto in ordine, potrete aprire i battenti fino ad orario di chiusura. In mezzo, affronterete sporadici clienti che si accontenteranno pigramente dei prodotti che avrete messo in esposizione, così come le classiche cavallette delle ore di punta con ordini che si accavalleranno nel giro di pochi istanti. Starà a voi gestire con rapidità ed un pizzico di tattica le richieste, in modo da soddisfare il maggior numero di persone mantenendo nel contempo pulito il locale.

Andando avanti, dovrete correre sempre di più per soddisfare tutti.

Perché si sa, una bakery ordinata è una bakery lucrativa. Lavorate bene e vedrete i frutti della vostra fatica, con maggiori incassi che vi permetteranno di arricchire l’attività. Nuovi forni, più materie prime ed upgrade vari saranno solo alcuni degli oltre 40 miglioramenti disponibili. Nel contempo, la vostra avatar imparerà sempre di più il mestiere, portandola ad apprendere nuove ricette che spazieranno dai classici biscotti a torte, gelati e leccornie assortite.

Proprio il menù svolgerà un ruolo fondamentale nella crescita della bakery. Se infatti proporrete sempre le stesse tipologie di prodotto, ben presto la clientela ne sarà delusa e gli incassi caleranno. Viceversa, imparando ad ascoltare le esigenze del pubblico, a fine giornata la cassa sarà decisamente più florida. Spazio dunque anche a proposte vegane e dolci misti, sempre con un occhio di riguardo ad un buon bilanciamento dei prezzi: una bakery troppo elitaria potrebbe allontanare la clientela abituale. Gestite bene ogni esigenza e potrete mettere da parte ulteriori risorse per il prossimo grande upgrade.

Gli upgrade sono tanti ed interessanti… ma anche piuttosto costosi, soprattutto all’inizio.

Perché giocarlo?

Lemon Cake è quello che potrebbe essere definito come un guilty pleasure o, per rimanere in tema, un comfort food.

Gestire una bakery potrebbe non essere il sogno nel cassetto di tutti, ma la produzione Cozy Bee Games propone un approccio alla simulazione piuttosto magnetico che rende l’esperienza ludica piacevole e rilassante. Nonostante il ritmo tenda ad essere sempre più sostenuto con il proseguire delle ore, Lemon Cake ha il fascino della partita mordi e fuggi che distende e rasserena anche al termine di una lunga e faticosa giornata.

Il gameplay prende spunto da prodotti ben più famosi come Overcooked per calare il player nei panni di un alter ego al contempo cuoco, cameriere ed agricoltore. Le tre fasi ludiche si mescolano in armonia, scandendo il ritmo della giornata lavorativa e fornendo sempre nuovi stimoli, anche da un punto di vista tattico.

Massimizzate la mance per poter far crescere più velocemente la bakery.

Immaginate di aver introdotto nel menù un nuovo dolce che richiede frutta ed uova, oltre all’immancabile farina. Una scelta di questo tipo vi impegnerà a tenere sotto controllo la rispettiva pianta affinché non appassiscano i frutti, così come pulire le galline per garantire un flusso regolare di uova. Il tutto ovviamente tenendo pulito il locale e cucinando attivamente le pietanze richieste dai clienti. Il giorno successivo? Il ritmo e le necessità potrebbero cambiare, perché magari non vorrete più offrire prodotti a base di uova in favore di un menù solo vegano. Con chiare conseguenze anche nell’attività che dovrete svolgere.

Lemon Cake restituisce attimi di serena distensione, proprio grazie alla capacità di potersi rifugiare in piccole e gratificanti azioni cicliche e metodiche.

Perché no?

Sfortunatamente, la produzione Cozy Bee Games inciampa in un problema connaturato al genere di appartenenza: la ripetitività.

Il titolo vanta una ottima longevità ed un buon ritmo delle varie giornate lavorative. Questo soprattutto grazie anche alla necessità di dover continuamente variare menù per soddisfare i clienti. Tuttavia, nonostante il ritmo tenda ad essere progressivamente sempre più sostenuto, si finisce con l’avvertire una ridondanza della struttura ludica. Ogni giornata lavorativa avrà il medesimo inizio, lo stesso concitato svolgimento ed un’identica chiusura. I miglioramenti che apporterete alla bakery vi permetteranno di svolgere nuove azioni o automatizzarne altre, ma non produrranno una variazione significativa al gameplay che accusa anche la limitazione e monotonia degli ambienti.

La mattina dovrete passare a curare le piante e gli animali… così anche il giorno dopo… e quello dopo ancora… e ancora.

Anche la linearità della direzione artistica potrebbe concorrere ad aumentare la percezione di “stanchezza” nel player. Lemon Cake è colorato e grazioso come ci si aspetterebbe, tuttavia la penuria di ambienti ed un character design senza molta personalità potrebbero pesare eccessivamente quando le ore di gameplay cominceranno ad accumularsi. Da questo punto di vista, anche le musiche, sebbene altrettanto piacevoli, sono piuttosto ripetitive e concorrono ad appesantire l’esperienza sulla distanza.

Commento finale

Lemon Cake incarna la filosofia professata da Cozy Bee Games, giovane studio canadese che punta a fornire piacevoli esperienze simulative con un occhio al potere della creatività. Sebbene il nucleo del game design sia solido e divertente, purtroppo il titolo presta il fianco ad una ripetitività comune al genere di appartenenza anche a causa di un lato artistico non sfruttato al meglio. Lemon Cake resta un titolo gradevole e rilassante, da prendere a piccole dosi come un dolce nella pasticceria di paese.

Armor Wars, la serie Marvel diventa un film

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In nottata, Marvel Entertainment ha confermato ufficialmente che Armor Wars non sarà più una serie bensì una vera e propria pellicola cinematografica.

La notizia era stata anticipata poco prima da uno scoop di The Hollywood Reporter.

L’attore protagonista Don Cheadle (War Machine) era recentemente apparso in occasione del D23 Expo, annunciando un nuovo logo senza tuttavia fornire una data di uscita.

Yassir Lester, capo sceneggiatore della serie, rimarrà per adattare lo script alla versione cinematografica. La trasformazione da serie a film potrebbe tuttavia portare ad un ulteriore posticipo del progetto.

Marvel Entertainment ha motivato la decisione perché “durante il processo di sviluppo, è stato deciso che la storia che vogliamo raccontare è più adatta ad un film rispetto che ad una serie su Disney+“.

Armor Wars vedrà come protagonista War Machine ed adatterà una classica storia dei fumetti del 1987. Cosa accade quando la migliore tecnologia di Tony Stark cade nelle mani sbagliate?

Don Cheadle apparirà prossimamente anche nella serie evento Secret Invasion con protagonista Samuel L. Jackson.

Attendiamo nuove notizie sulla produzione, che verosimilmente arriverà nelle sale non prima della Fase 6 del Marvel Cinematic Universe.

Nel frattempo, vi ricordiamo che tra pochi giorni uscirà su Disney+ lo speciale dedicato a Werewolf by Night (in italiano, Licantropus).

Jetpack Interactive sta sviluppando un nuovo gioco AAA live service basato su una IP PlayStation

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Jetpack Interactive

Jetpack Interactive, tramite un annuncio su Linkedin, ha rivelato di stare lavorando ad un gioco live service basato su una IP PlayStation.

Lo studio ha già lavorato con Sony al porting PC di God of War.

god of war
Jectpack Interactive è uno degli “studi di supporto” più importanti degli ultimi anni

Nello specifico, lo studio sta “assumendo programmatori […] per lavorare ad un nuovo videogioco live service tripla A con Sony”.

The Callisto Protocol, trailer annuncia la presenza di Karen Fukuhara nel cast

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The Callisto Protocol

Come vi avevamo anticipato ieri, Striking Distance Studios ha pubblicato un nuovo trailer per The Callisto Protocol. Il video ha svelato la presenza nel cast dell’attrice Karen Fukuhara di The Boys.

Vi ricordiamo che la data d’uscita di The Callisto Protocol è stata fissata al 2 dicembre 2022 su PC, PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S e Xbox One.

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