Il piccolo clown Ayo ha bisogno della vostra guida in questo divertente platform sviluppato da Cloud M1 e pubblicato da EastAsiaSoft, arrivato su console Sony e Microsoft tramite store digitali il 22 Aprile 2022 dopo essere stato pubblicato lo scorso anno su Steam e Nintendo eShop.
Durante la ricerca del suo cane perduto Bo lungo un percorso composto da molti livelli variegati e colorati, in Ayo the Clown vi capiterà di imbattervi nelle richieste degli abitanti di un ridente villaggio. Questa guida vi aiuterà a risolvere in pochissimo tempo le loro missioni secondarie, in modo da completare il titolo al 100%.
Ricordate: le missioni sono tutte associate, nelle versioni per console Sony e Microsft, a trofei ed achievements. Pertanto, completarle tutte sarà indispensabile per massimo del completamento: seguite la guida ed Ayo sarà un pagliaccio felice.
Il calzolaio
Il calzolaio è decisamente un tipo smemorato.
Per accedere a questa missione, sarà necessario parlare con lo Shoemaker nel livello 6-1. Dopo averlo fatto, dirigetevi al livello 3-2 e noterete l’avviarsi di un timer con un countdown. Procedete spediti raccogliendo tutti i martelli per completare la sua missione ed ottenere un premio.
Il robot con la testa a lampadina
Dopo aver completato il livello 6-1, tornate in città e parlate con il robot con la testa a lampadina, che vi affiderà il compito di affrontare alcuni robot impazziti. Dirigetevi al livello 1-1 e continuate a procedere sempre più verso l’alto. Ci sarà un’area accessibile grazie al vostro palloncino, riconoscibile da una freccia verso sinistra. In questa area inesplorata troverete i quattro robot: per sconfiggerli dovrete prima colpirli con un martello e poi saltare sulle loro teste due volte. Potrete trovare un martello proprio in quest’area.
La mucca
Dopo aver completato il livello 7-3, parlate con la mucca in città e vi chiederà di recuperare delle uova per lei. Andate dunque al livello 2-3 e, all’incirca a metà dello stesso, troverete una fune gialla: arrampicatevi e salirete in una nuova area. Raccogliete tutte le uova presenti per ottenere un premio.
Sbloccate il prima possibile il potenziamento per il palloncino: costa 25.000 gemme, ma ne varrà la pena.
L’orso
Dopo aver completato il gioco, l’orsetto in città vi affiderà il compito di spegnere i focolai nel livello 8-2 prima che distruggano i suoi compiti per casa. Dirigetevi lì: circa a metà del livello troverete il power up dei palloncini d’acqua e nella stessa area, diversi incendi. Spegneteli tutti per completare la missione.
La fata
Subito dopo aver affrontato il livello 6-1, tornate in città e parlate con la fata, la quale vi informerà che i molluschi del livello 4-2 contengono delle perle preziose. Detto fatto, recatevi lì e circa a metà livello troverete i molluschi chiusi. Occorrerà usare l’attacco caricato del power up del martello, per poterli aprire ed ottenere il loro contenuto.
Il martello è un power up fondamentale per completare alcune missioni secondarie.
L’aliena
Dopo il livello 7-3, potrete parlare con l’aliena in città. Vi informerà di una minaccia nel livello 7-1. Recatevi lì e proseguite fino a trovare il power up del martello in prossimità del checkpoint. Raccogliete il potenziamento e lasciatevi cadere nell’area distruggibile in basso a sinistra: servirà usare l’attacco potenziato del martello. Troverete un nemico correre disperatamente: per abbatterlo, dovrete colpirlo a tempo con l’attacco caricato del martello. Una volta sconfitto, otterrete un premio.
La tartaruga
Affrontando il livello 5-4, una tartaruga vi chiederà una mano per poter raggiungere suo fratello. Salirà in spalla ad Ayo, per fargli da guida per una porzione del livello. Lungo il percorso sarà necessario raccogliere il power up del palloncino d’acqua e non perderlo. Raggiungerete dunque un’area con tre piattaforme in fiamme: usate il power up per spegnere gli incendi, salire le piattaforme e raggiungere il fratello della tartaruga.
Non perdete il power up del palloncino d’acqua, altrimenti non sarà possibile completare l’incarico.
Il capitano
Dopo aver completato il gioco, parlate con il capitano sulla spiaggia della cittadina. Vi parlerà di un pesce particolare da poter trovare cercando bene. Dirigetevi alla mappa dei livelli e, in prossimità del livello 6-3, recatevi al laghetto di caramelle. Qui troverete un pesce sushi: catturatelo.
Occhio a non sottovalutare il mondo dei dolciumi, potrebbe essere… indigesto.
Il sindaco
Il sindaco della cittadina vi informerà, dopo aver affrontato il livello 6-1, di una infestazione di ratti. Recatevi al livello 5-3, proseguite fino al checkpoint dopo il quale avete ottenuto l’abilità della corsa. Premete l’interruttore per poter camminare sul soffitto. Proseguite a sinistra fino a raggiungere un’area con ratti con elmetti appuntiti. Eliminateli schiacciandoli con le scatole presenti, prestando attenzione all’elettricità presente nell’area.
In streaming da oggi sulla piattaforma Disney+, il film Cip & Ciop Agenti Speciali accoglie in una delle sue scene Ugly Sonic, il terrificante meme apparso con la disastrosa presentazione del primo trailer di Sonic Il Film nel 2019.
Tra realtà e manovre di marketing, l’esistenza di Ugly Sonic resta ancora un mistero per i fan del porcospino blu, ma certamente rivedere la sua presenza in un film della Disney sembra dare un carattere completamente nuovo a quello che fino a qualche giorno fa era ricordato solo come un triste accadimento nel mondo del cinema e dei videogiochi.
Sonic, l’originale, non è nuovo alle apparizioni nel mondo delle pellicole Disney, la mascotte della compagnia Sega è apparsa anche in entrambi i film di Ralph Spaccatutto.
Cip & Ciop Agenti Speciali è una commedia surreale diretta da Akiva Schaffer, che ritrae il futuro delle star minori -principalmente comparse del grande e del piccolo schermo- ideate dalla Disney. Un futuro forse fin troppo realistico da sopportare per le star animate, che nel corso degli anni sono ricorse anche a “lifting” digitali pur di rimanere rilevanti.
Chiamati a scovare un pericoloso killer di cartoni, Cip e Ciop ritornano così in azione in un film che ricorda il sempreverde Chi ha incastrato Roger Rabbit.
Con le voci in italiano per Cip di RaoulBova e per Ciop di Giampaolo Morelli, Cip & Ciop Agenti Speciali è una singolare commedia action, che tra battute e nostalgia, funge anche da leggera critica al mondo delle produzioni ad alto budget nel cinema Hollywoodiano, e non solo.
Oggi 2K e Gearbox Software rilasciano il DLC “Azzardo di Glutton” di Tiny Tina’s Wonderlands (qui la nostra recensione). Il contenuto aggiuntivo è disponibile per l’acquisto individuale o attraverso il Season Pass. Nel nuovo trailer i giocatori si prepareranno ad affrontare il mostro nel secondo Specchio del Mistero di Vesper. I guai sono in agguato quando Imelda, la Strega della Sabbia, scatena la sua ultima creazione culinaria. Si tratta di una pozione che le conferisce un appetito vorace e una forza spaventosa.
Come per gli altri Specchi del Mistero, l’Azzardo di Glutton offrirà la possibilità di affrontare un dungeon più difficile e raccogliere bottini straordinari. Potrete mettere alla prova il vostro coraggio con questa sfida rigiocabile, mentre Vesper condivide la storia delle origini di Imelda.
Vesper e i suoi Specchi del Mistero si trovano nel Dreamveil Overlook, appena fuori Brighthoof nell’Overworld. I nemici all’interno hanno un livello base di 13 e scalano al livello del Fatemaker. In questo modo, gli Specchi del Mistero sono un’impresa da ripetere, sia per chi è ancora all’inizio della missione del Fatemaker, sia per i giocatori esperti. Morire in uno Specchio del Mistero, inoltre, vi farà uscire dallo specchio: dovrete ricominciare da capo se volete far vedere a Imelda chi comanda.
Per tre settimane consecutive dopo il lancio di Glutton’s Gamble su Tiny Tina’s Wonderlands, Imelda preparerà una nuova pozione che la trasformerà in una bestia sempre più vorace. Ad ogni forma progressivamente più difficile, si aggiungeranno al bottino nuovi oggetti leggendari che saranno una ricompensa adeguata per i giocatori.
Questi nuovi oggetti si aggiungono alla vasta gamma di nuovi oggetti cosmetici che si possono raccogliere, sia come drop casuali dai nemici all’interno degli Specchi del Mistero, sia quando si fa girare la Ruota del Destino di Vesper usando le Anime Perdute raccolte durante le battaglie nella dimensione dello specchio.
Tramite i propri canali social, Netflix Italia ha pubblicato oggi un nuovo trailer per La casa di carta: Corea, l’atteso remake asiatico della fortunatissima omonima serie spagnola.
Disponibile dal 24 Giugno 2022, la serie si propone come “rivisitazione” della famosa rapina alla Zecca di Spagna narrata nelle prime stagioni della serie iberica pur con un presupposto narrativo diverso.
Dal trailer apprendiamo infatti che la storia è ambientata in una realtà alternativa in cui è cessata la guerra tra Repubblica Popolare Democratica di Corea e Corea del Sud con la nascita di una nuova unione economica. Nonostante le promesse di sviluppo, tale scelta è andata a vantaggio delle classi economiche più ricche, lasciando i poveri in condizioni sempre peggiori. Di fronte alle iniquità economiche e sociali, un manipolo di ladri decide di porre in atto la più grande rapina della storia dell’umanità.
Diretta da Kim Hong-sun e scritta da Ryu Yong-jae, nel cast è presente Park Hae-soo famoso per il ruolo di Cho Sang-woo nella serie rivelazione Squid Game.
Il nuovo direttore narrativo è famoso per aver lavorato alla sceneggiatura dell’apprezzato Spec Ops The Line, ispirata al racconto “Cuore di Tenebra” di Joseph Conrad.
Williams ha inoltre lavorato ad importanti progetti legati a Star Wars come Battlefront, Battlefront II e Squadrons, oltre a decine di altre produzioni.
Non c’è un attimo di respiro per Insomniac Games, dopo il rilascio del recente Ratchet & Clank Rift Apart. L’attesa per Wolverine è purtroppo ancora lunga e non ha ancora una finestra di rilascio: nell’attesa, potreste recuperare Marvel’s Spider Man Miles Morales, di cui potete leggere la nostra recensione qui.
Dolmen: i cristalli sono stati avvistati sulla terra!
Prime Matter e Massive Work Studio hanno finalmente reso disponibile su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S e PC, Dolmen, il gioco di ruolo d’azione in terza persona (RPG) con un’ambientazione fantascientifica horror cosmica unica, è ora disponibile
Per celebrare l’uscita, i Vahani hanno creato questo trailer di lancio:
A proposito di Dolmen
Dolmen è ambientato in un universo fantascientifico in cui l’umanità ha colonizzato diversi sistemi stellari utilizzando la tecnologia dei viaggi spaziali e la manipolazione genetica per adattarsi alle condizioni.
Il sistema Reviam è lontano dalla principale area abitata della galassia, ma ha attirato l’attenzione della Zoan Corp. per l’emissione di radiazioni diverse da altri sistemi, suggerendo l’esistenza di altri universi. C’è solo un pianeta in questo sistema, chiamato Revion Prime.
Prima che si verificassero gli eventi, non c’erano prove dell’esistenza di altre dimensioni. L’interesse scientifico e militare alla base di questa scoperta potrebbe destabilizzare gli equilibri politici esistenti ma, soprattutto, la ricerca su Revion Prime ha rivelato anche l’esistenza di una specie aliena chiamata Vahani; il cui compito apparente è vagare per gli universi aiutando altre specie ad evolversi. I loro interessi sono oscuri e resta da vedere se la creazione di xenospecie potrebbe essere stata influenzata da loro. Il giocatore deve scoprire i segreti di Revion Prime e dei cristalli Dolmen.
Vi lasciamo di seguito alla galleria di screenshot tratti dal gioco
La Campagna celebrativa KC GT 2022 offre ai giocatori la carta Legend Foil Raggio Utopia Leone Finale, eventi in-game a tempo limitato e molto altro ancora in attesa del torneo
Konami Digital Entertainment B.V. (KONAMI) annuncia oggi la campagna celebrativa KC Grand Tournament 2022 (KC GT 2022), con nuovi oggetti ed eventi in-game per Yu-Gi-Oh! DUEL LINKS.
Effettuando il login, i Duellanti potranno ottenere la carta Legend Foil UR Raggio Utopia Leone Finale, vista nell’arco ZEXAL World Duel Carnival durante lo scontro tra Yuma e Vetrix. Inoltre, i Duellanti potranno ricevere fino a otto ticket UR e SR, 1.000 Gemme, uno Skill Ticket e una Skill esclusiva Yuma Tsukumo e Astral.
Con la cancellazione dello “Yu-Gi-Oh! World Championship 2022”, gli inviti “World Championship Finals Invitation” e “World Championship Regional Qualifiers Invitation” ottenuti durante le KC Cups sono ora convertiti rispettivamente in “KC GT 2022 Main Tournament Championship Invitation” e “KC GT 2022 Preliminary Tournament Qualifiers Invitation”.
Eventi di qualifica per KC GT 2022:
KC Cup settembre 2021, KC Cup novembre 2021, KC Cup febbraio 2022, KC Cup aprile 2022
Programma KC GT 2022*:
Torneo Preliminare fase 1: 30 maggio – 13 giugno, 2022 (JST)** Qualifiche Preliminari: 10 – 13 giugno, 2022 (JST) Torneo Principale fase 1: 9 luglio, 2022 (JST)*** Torneo principale: 27 agosto, 2022 (JST)
*Le date degli eventi sono soggette a modifiche. **I giocatori che riceveranno l’invito alle qualifiche preliminari del torneo KC GT 2022 potranno partecipare direttamente alle qualifiche preliminari e saltare la fase 1. ***I giocatori che riceveranno l’invito al torneo principale KC GT 2022 potranno partecipare direttamente all’evento finale e saltare sia il torneo preliminare sia la prima fase del torneo principale.
Il vincitore, il secondo e il terzo qualificato del KC GT 2022 riceveranno il trofeo Drago Nero Occhi Rossi (Extra Rara Segreta). Altri premi in-app saranno distribuiti separatamente.
Vi ricordiamo che Yu-Gi-Oh! DUEL LINKS è disponibile gratuitamente su App Store® per iPad®, iPhone® e iPod touch®, su Google Play™ per dispositivi Android™ e per PC via Steam. Per tutti gli ulteriori dettagli: konami.com/yugioh/duel_links oppure iscrivetevi al nostro canale Telegram per incontrare altri giocatori di Yu-Gi-Oh! DUEL LINKS
Ieri è stato il Global Accessibility Awareness Day (GAAD), arrivato alla sua undicesima manifestazione, il cui obiettivo è sensibilizzare circa l’accesso e l’inclusione digitale delle persone che soffrono di diverse disabilità. Proprio per questo motivo, Santa Monica Studios ha deciso di rivelare tutte le funzioni di accessibilità di God of War: Ragnarokche per ora è previsto per il 2022.
Mappatura dei comandi e interfaccia
Il Lead Ux Designer dello studio ha spiegato, prima di tutto, che è stato svolto un lavoro sulla mappatura dei comandi e sull’interfaccia, permettendo un grado di personalizzazione elevatissimo. Andando più nello specifico, le funzionalità che ritroveremo in God of War: Ragnarok saranno le seguenti:
Scatto/Scatto automatico: tieni premuta la levetta per scattare e rilasciala per fermarti. Quando lo Scatto automatico è attivo, puoi iniziare a scattare premendo la levetta del movimento in avanti per qualche secondo in una direzione. Puoi configurare la durata richiesta per attivare lo Scatto automatico.
Punto continuo (sempre su reticolo): se hai bisogno di punti focali aggiuntivi per ridurre la chinetosi o desideri semplicemente un promemoria costante del centro dello schermo, offriamo la possibilità di attivare un punto centrale in tre diverse dimensioni e sette colori diversi.
Stile di puntamento: puoi scegliere se tenere premuta o attivare/disattivare la posizione di mira.
Stile di difesa: puoi scegliere se tenere premuta o attivare/disattivare la posizione con lo scudo.
La grandezza delle icone a schermo sarà regolabile
Testi, sottotitoli e didascalie
Successivamente sono state presentate le varie opzioni relative a testi, sottotitoli e didascalie:
Dimensioni dei sottotitoli e delle didascalie: abbiamo incrementato la dimensione minima del testo e aggiunto un nuovo scaling. È inclusa una dimensione del testo extra-large per rendere più leggibili i sottotitoli e le didascalie. Abbiamo inoltre dedicato un’area di testo più ampia per soddisfare gli standard dei sottotitoli di TV e film.
Colori dei sottotitoli e delle didascalie: puoi regolare individualmente i colori dei nomi degli altoparlanti, del corpo dei sottotitoli e delle didascalie. Potrai scegliere tra sette diversi colori.
Nomi di chi parla: come in God of War (2018), puoi mostrare o nascondere i nomi dei parlanti. È possibile regolare questa impostazione indipendentemente dalla dimensione del testo dell’interfaccia utente.
Didascalie: con l’espansione delle didascalie degli effetti sonori, abbiamo aggiunto diversi nuovi modi per comprendere l’audio di gioco. Abbiamo aggiunto didascalie sia ai filmati che al gameplay per offrire una ricca comprensione del paesaggio sonoro di questo mondo. Inoltre, puoi attivare le didascalie che ti offriranno informazioni di gioco critiche per comprendere rompicapi e narrazioni.
Sfocatura dello sfondo di sottotitoli e didascalie: abbiamo incluso alcune opzioni che consentono di sfocare lo sfondo dietro i sottotitoli e le didascalie per renderli più leggibili durante scenari complessi.
Sfondo dei sottotitoli: oltre alla sfocatura, abbiamo incluso opzioni per scurire lo sfondo dietro i sottotitoli per una migliore leggibilità sulla neve. Lo sfondo a contrasto elevato include numerose impostazioni di opacità tra cui scegliere.
Indicatore di direzione: i suoni fondamentali dell’azione di gioco ora dispongono di un indicatore opzionale che mostra la direzione da cui provengono. Per facilitare la risoluzione di rompicapi con indizi sonori, questo indicatore consente di orientarsi verso la sorgente di un suono importante.
Ecco alcune opzioni relative a testi, sottotitoli e didascalie
Modalità a contrasto elevato
Infine, sarà presente una modalità a contrasto elevato per permettere ai videogiocatori ipovedenti di godere al meglio del titolo. Più nello specifico, le funzioni riguardano:
Personalizzazione dell’attivazione del contrasto elevato: seleziona Disattiva, Attiva o Sempre attiva solo per l’azione di gioco (questa opzione esclude i filmati). La modalità contrasto elevato può essere attivata e disattivata grazie allo scorrimento rapido con un dito. Questa modalità si disattiva automaticamente quando ci si trova nel menu Impostazioni o del personaggio.
Personalizzazionedei colori a contrasto elevato: seleziona una palette di colori che si adatta al tuo stile di gioco e regola i singoli colori per personaggi, nemici e oggetti.
Personalizzazione dellosfondo a contrasto elevato: consente di selezionare separatamente i livelli di contrasto dello sfondo con tonalità medie o scure.
Navigazioneassistita: novità di God of War, questo sistema di navigazione della telecamera ti consente di orientare la visuale verso l’obiettivo della bussola. Quando non sei in combattimento, premi il tasto Navigazione assistita e la visuale verrà orientata verso il prossimo obiettivo della storia.
Assistenzaagli spostamenti: è ora possibile automatizzare le funzioni di salto, volteggio, copertura e altre funzioni di spostamento in base alla direzione selezionata.
Assistenza+: aggiunge mosse basate sull’interazione come arrampicarsi, avanzare a carponi e percorrere passaggi stretti.
Indiziaudio: abbiamo collegato un segnale acustico a ciascuno dei messaggi di interazione sullo schermo, in modo che, utilizzando questa funzione, si possa sentire quando un’icona di interazione si trova nelle vicinanze e quando il tasto diventa attivo.
Ecco come si presenta la modalità a contrasto elevato
Tramite un post sui propri canali social, GameInformer ha mostrato The Callisto Protocol sulla cover del numero 347 in uscita il prossimo 24 Maggio.
Sviluppato da Striking Distance Studios, fondato da Glen Schofield (creatore della saga di Dead Space), il titolo è un survival horror in terza persona ambientato in un setting scifi. The Callisto Protocol è stato annunciato in occasione dei The Game Awards 2020. La produzionesi presenta come un’esperienza fortemente horror , nella quale il player dovrà sopravvivere agli orrori di una prigione spaziale costruita su Callisto, una delle lune di Giove, nell’anno 2330.
In attesa del coverage esclusivo proposto da GameInformer, la prima immagine in-game di The Callisto Protocol lascia ben sperare sulla qualità della produzione.
Sembra già palpabile la mano di Glen Schofield.
Il titolo è previsto in uscita nel 2022 per console e PC.
In un mondo in cui i giochi fanno sempre più affidamento sul multiplayer per intrattenere e divertire, la domanda che spesso ci si pone all’uscità di un nuovo titolo multigiocatore è: “Ma ha una funzionalità cross-platform? Potrò giocarci con gli amici anche se siamo su piattaforme diverse?”
Una volta il cross-platform, ovvero la possibilità di unirsi ad una partita in multigiocatore con amici o avversari che fanno girare il gioco su altre piattaforme, veniva considerato un lusso. Per un certo periodo è stato anche guardato con una certa diffidenza dai publisher, perché “consentiva ai giocatori di non acquistare versioni esclusive del titolo”.
Tuttavia oggi si tratta di una realtà concreta e consolidata e allora vale la pena di chiedersi quali, tra i giochi multiplayer più gettonati del momento, offrano l’opportunità di relazionarsi, in forma cooperativa o competitiva, con utenti di altre piattaforme. Di seguito riportiamo una lista di 10 titoli (non necessariamente i migliori, ma di sicuro tra i più giocati e popolati) che supportano il cross-platform integralmente (cioè tra tutte le piattaforme su cui girano).
Alcuni di questi sono cosiddetti Free to Play, ovvero non è necessario acquistare il gioco per poterci giocare ma potrebbe essere utile acquistare battle pass, skin personalizzate ecc. per altri invece è necessario un piccolo esborso iniziale, per acquistare la vostra copia fisica o digitale, ma con codici sconto GameStop come quelli offerti da Topnegozi potete risparmiare anche tanti soldini.
Minecraft
Capostipite di una nutrita serie di “builder game sandbox”, il popolare gioco a mattoncini di Mojang consente di indire sessioni multiplayer a cui possono partecipare utenti di tutte le piattaforme coinvolte.
Call of Duty
Gli episodi più recenti di una delle saghe di sparatutto in prima persona competitivi più giocate di sempre prevedono tutti il cross-platform. Call of Duty: Vanguard, Call of Duty: Modern Warfare, Call of Duty Black Ops Cold War e la popolare (oltre che gratuita) modalità “Battle–Royale”, Warzone, sono tutti giocabili in sessioni cross-platform tra tutte le piattaforme su cui girano.
Fortnite
Il gettonatissimo sparatutto in terza persona di tipo “Battle-Royale” di Epic ha visto una vera e propria rinascita e un rifiorire della sua utenza grazie all’introduzione della modalità “no building” (ovvero quella priva di costruzioni). Anche se ci si è arrivati non senza qualche tribolazione, ad oggi Fortnite consente il cross-platform completo tra le piattaforme per cui gira.
Destiny 2
Lo sparatutto in prima persona MMO a sfondo fantascientifico di Bungie e targato Activision prevede sessioni multiplayer cooperative per squadre di tre Guardiani, che difendono il sistema solare dai nemici della Luce. Oppure una modalità PvP con diverse arene in cui sfidarsi. Il gioco supporta una piena compatibilità multipiattaforma.
Rocket League
Questo titolo di Psyonix è un originalissimo incrocio tra una partita di calcio e una corsa di macchinine radiocomandate. Dotato di numerose modalità competitive, può essere giocato in partite private, pubbliche o tornei da tutte le piattaforme interessate.
No Man’s Sky
Pur essendo originariamente pensato come titolo single player, il gioco di esplorazioni stellari di Hello Games presenta una modalità cooperativa, che consente a più viaggiatori di esplorare il cosmo, costruire basi, esplorare pianeti e affrontare spedizioni insieme. E’ possibile giocarlo in coop da tutte le piattaforme (anche da Nintendo Switch dalla prossima estate).
Dead by Daylight
Un maniaco assassino, diverse prede. Il gioco di Behaviour vede diversi sopravvissuti intenti a cercare di salvarsi la vita mentre un efferato assassino, impersonato dall’ultimo giocatore, gli dà la caccia.
Back4Blood
Quattro superstiti pronti a tutto si fanno strada verso la salvezza lottando con un’orda apparentemente interminabile di infetti. Questi vanno dai classici “zombie” a mutanti diversi e spietati, ognuno con le sue caratteristiche, in partite sempre differenti in cui un occulto “regista” modifica in corso d’opera il grado di difficoltà.
Overwatch
Un frenetico sparatutto competitivo di Blizzard in cui due squadre di sei giocatori si affrontano in diverse arene e modalità. I personaggi vantano abilità diversificate e ruoli precisi in combattimento.
Among Us
Su un’astronave in viaggio nello spazio, l’equipaggio è minacciato da una coppia di impostori alieni e dovrà cercare di eliminarli, gettandoli nello spazio. Ma gli astuti impostori fingeranno fino alla fine di far parte dell’equipaggio. E quindi, oltre ad aggredire e uccidere di nascosto gli astronauti, cercheranno di spingerli ad accusarsi tra loro. Un’ottima trasposizione digitale di un popolare gioco di società, giocabile interamente in cross-platform.
Vista la pessima gestione di queste ultime da parte del publisher nipponico, i fan dei suddetti franchise si sono dimostrati, almeno la maggior parte, entusiasti di questo cambio di proprietà, nella speranza di poter finalmente giocare nuovi capitoli realizzati con la cura e la passione che meritano.
Raziel manca dalle scene da troppo tempo, speriamo sia la volta buona!
A tal proposito, nell’ultimo report finanziario la società Embracer si è detta piacevolmente sorpresa di questo riscontro positivo, affermando di vedere un grande potenziale in tutte queste IP e di volerlo sfruttare al meglio:
Alla fine del trimestre abbiamo ulteriormente rafforzato le nostre potenzialità di sviluppo e il portafoglio di IP stipulando un accordo per acquisire Crystal Dynamics, Eidos Montreal, Square Enix Montreal e relative IP. Tra queste spiccano quelle di Tomb Raider, Deus Ex e Legacy of Kain. L’annuncio ha avuto un riscontro travolgente e positivo. Vediamo un grande potenziale, non solo nei sequel, ma anche nei remake, remaster, spin-off e progetti transmediali.
Nuovi titoli, remaster, remake, spin-off, progetti legati alla TV o al cinema… ce n’è per tutti i gusti! Insomma, pare che la voglia di utilizzare al meglio le IP acquistate ci sia, speriamo poi che alle parole corrispondano i fatti.
Ci facciamo una pizza? Quante volte, specialmente chi come me vive in una città come Napoli, abbiamo sentito o esternato questa frase, tanto semplice quanto in realtà ricca di significato? La risposta a questo quesito è assai scontata, quasi superflua, ma gioca comunque un ruolo fondamentale nell’economia generale di un discorso che ultimamente si sta affacciando nella mia mente molto spesso. Lungo un percorso di vita durato ormai quasi trentacinque anni (quasi!), come tutte le persone, ho attraversato tantissimi periodi di cambiamento e transizione: dai gusti musicali a quelli cinematografici e televisivi fino ai cambi continui a quei poveri capelli, stravolti tante di quelle volte per assomigliare a uno dei tanti miti di un’infanzia che, oggi, ricordo con tanta nostalgia. Ne ho passate tante, anche da ragazzino, ho sempre avuto una vita difficile ma allo stesso tempo “normale” e in mezzo ai tanti cambiamenti c’è stato spazio per due sole costanti, che hanno definito in qualche modo quella che è la mia personalità: l’amore per la Lazio e per la pizza. E, ovviamente, per inaugurare al meglio il nuovo corso di 4News e della nuovissima divisione 4Pizza, che mi occuperò personalmente di curare nel corso dei prossimi mesi e anni, voglio partire proprio dall’analisi di quest’ultima affermazione, ossia della nascita e dell’evoluzione del mio rapporto con la pizza, un piatto diventato praticamente il simbolo della mia vita e della mia napoletanità, sempre più forte e fiera nel corso degli ultimi anni.
Ci facciamo una pizza?
Nella zona in cui abito, un quartiere storicamente con “problemi”, ho avuto modo di misurarmi con tante brutte esperienze, quasi tutte (per fortuna) vissute da spettatore, sia chiaro, che hanno segnato in qualche modo la mia concezione della vita e delle sue sfaccettature. Il quartiere in cui ho sempre vissuto non era un posto semplice, non lo è nemmeno oggi, ma ha sempre avuto una caratteristica che l’ha reso famoso anche in termini positivi: l’amore per la pizza e, di conseguenza, essere il teatro di una quantità impressionante di pizzerie, tutte per certi versi diverse e uniche e che hanno giocato un ruolo fondamentale nella nascita e nell’evoluzione del mio amore verso il disco di pasta più famoso al mondo. Da bambino, lo ammetto, avevo ben altri gusti. Chi mi conosce oggi potrebbe non credere a quanto dico, ma per quanto avessi già una forte empatia gustativa con la pizza, preferivo di gran lunga mangiare altro. Che fosse un bel gelato o comunque qualcosa di spettralmente dolce e con il retrogusto di nocciola o uno dei tanti snack ancora in vita oggi, come ogni buon ragazzino preferivo di gran lunga il dolce al salato e di conseguenza la frase “ci facciamo una pizza?” mi apparteneva in realtà molto poco e, anzi, mi rimbalzava un po’ addosso, come un proiettile di gomma che si schianta contro una parete di acciaio.
In verità, odiavo quella frase: a quei tempi, “facciamo una pizza?” era per forza di cose associato a potenziali rimpatriate e in generale a momenti caotici, fatti di lunghe e interminabili attese e ospiti indesiderati, che lasciavano in realtà poco spazio per la felicità, che si snelliva man mano col passare del tempo. E poi, sempre come ogni buon bambino, odiavo la mozzarella filante sulla pizza, un fattore che complicava ulteriormente le cose, specialmente quando non hai molta possibilità di scelta. Come in ogni bella favola, però, l’amore incondizionato che sarebbe nato da lì a qualche anno si stava iniziando a formare, lentamente ma inesorabilmente, tra un cornicione lasciato perché troppo amarognolo e un würstel aggiuntivo che mi svoltava il palato, il tutto osservando sempre quel tavolo pieno di persone, alcune di esse oggi non più con noi, di cui il sorriso ricordo oggi con grande nostalgia e dolore, ma anche con tanta felicità.
Il gusto della Pizza: il piacere di variare
In apertura vi parlavo, non a caso, dell’importanza che ha rivestito nella nascita del mio personalissimo sodalizio con la pizza il mio quartiere, famoso per l’appunto per la presenza di numerose pizzerie anche rinomate in cui ho potuto assaggiare un numero impressionante di prelibatezze. La mia preferita, all’epoca (e me ne vergogno!), era la pizza piccola, la “Mignon” con olio, pomodoro e würstel, rigorosamente quelli piccoli e cicciottelli, disposti a mò di raggi di sole sulla piccola superficie di pasta, divenuta in qualche modo il simbolo del mio nuovo legame. Adoravo quella pizza e adoravo ancora di più mio padre quando, al netto della stanchezza di una giornata di lavoro massacrante e con problemi di salute che non sto qui a elencare, mi portava la pizza, rigorosamente una volta a settimana (abitudine che mi è rimasta), che spesso significava staccare la spina da una alimentazione giustamente più normale e rigida, di cui però non mi sono mai lamentato. L’amore per i würstel fece poi il resto, tanto da spingermi a “osare di più” col passare del tempo e con qualche anno in più sulle spalle, che mi diede l’accesso a un mondo tutto nuovo e di cui avevo soltanto potuto odorare il potenziale: la pizza fritta.
Me lo ricordo ancora come se fosse ieri: era un sabato sera, rigorosamente invernale e particolarmente rigido, soprattutto per gli standard della mia zona, e mio fratello ebbe la superba idea di provare a riscaldare la serata facendo tappa, prima di rincasare, in una delle pizzerie più vicine a casa mia, una famosa, per l’appunto, proprio per la qualità delle fritture. Essendo però ancora fondamentalmente “piccolo” mio fratello evitò di prendermi una pizza fritta tradizionale, optando per una variante più “leggera”, con soltanto i würstel a rimpiazzare con solenne maestria la pesantezza strutturale dei ciccioli e della ricotta, ancora un tabù per le mie giovani papille. E, sempre rimanendo nella comfort zone della mia infanzia, ricordo ancora con quella fanciullesca innocenza la prima volta che assaggiai la cosiddetta pizzetta nel “rutiello”, tramandata negli anni dai proprietari dell’esercizio in questione, ancora in attività a tutt’oggi e per me una grande fonte di ispirazione per le mie creazioni casalinghe.
La crescita: lo sviluppo definitivo di un amore viscerale e incondizionato
Non a caso ho parlato di creazioni casalinghe, quello che è diventato a tutti gli effetti lo step definitivo e il coronamento del mio amore verso il pregiato alimento, di cui però tornerò a parlarvi in maniera più approfondita in un’altra sede. Questo passaggio è avvenuto fondamentalmente in età molto avanzata, al culmine di un percorso di crescita che ha saputo abbracciare e appoggiare un interesse sempre più marcato e sinceramente curioso. Crescendo ho imparato a mie spese che quella voglia di sperimentare e di provare nuove combinazioni di sapori non è andata a scemare ma, anzi, è rimasta più solida e radicata che mai, per quanto discretamente “sopita” dietro a un volto di apparente inno alla tradizione a conti fatti meno inattaccabile di quanto pensassi. Del resto, lo stesso concetto di pizza si è evoluto a dismisura negli ultimi anni, con gli stessi artisti della pizza che hanno iniziato a sfornare – è il caso di dirlo – una quantità spropositata di nuove ricette, nuove tipologie di impasti e di accostamenti, generando una sorta di epifania sensoriale nella mia testa, alla continua ricerca di quel nirvana culinario apparentemente impossibile da trovare ma allo stesso tempo così seducente da ricercare.
Ho ampliato così tanto il mio amore per la pizza e per le sue sfaccettature fino a far diventare questo interesse quasi un’ossessione, tanto da spingermi ad assaggiare veramente qualsiasi tipologia di accostamento, anche quelli più arditi e sulla carta improponibili, cosa che ha avuto un impatto dal frastuono smisurato sul mio rapporto con la pizza e nel creare un filo di un legame sempre più difficile da spezzare e piegare. Oggi come oggi, per me, la pizza è ben oltre un semplicemente “piatto” preferito: amo studiarne la forma, i colori, il sapore e la consistenza, ma voglio anche saperne sempre di più, con una “fame” di conoscenza che cresce esponenzialmente giorno dopo giorno, assaggio dopo assaggio. Il mio amore per la pizza è diventato un tratto indelebile del mio essere, si è consolidato ed è maturato insieme a me, ma la realtà dei fatti è che questo amore è nato proprio durante gli anni della mia infanzia, in quelle serate che all’epoca odiavo così tanto e che oggi ricordo con un sorriso difficile da nascondere. La pizza è unione, e del resto tanti spicchi ne compongono una intera. La pizza è condivisione, la pizza è per tutti e per tutti i gusti. Sì, amo la pizza, capace di darmi amore incondizionato, fieramente ricambiato e soltanto agli inizi di un viaggio che, senza dubbio, non finirà mai.
La stagione calcistica attuale sta per volgere al termine e su FIFA 22 è in corso l’evento del Team of the Season. Dopo i TOTS della Bundesliga, da oggi saranno disponibili i giocatori della Liga Santander che più si sono distinti nel corso dell’attuale annata calcistica.
La stagione calcistica è ormai agli sgoccioli, ma l’evento Team of the Season entra sempre più nel vivo
Più di metà squadra del Real Madrid è presente nella formazione, a testimonianza della grande stagione dei blancos. Ovviamente, non poteva che spiccare il nome di Karim “The Dream” Benzema, principale candidato al pallone d’oro, grazie alla sua stagione strepitosa, condita, fino ad ora, da 44 gol in 44 presenza stagionali, tra tutte le competizioni.
I fan di Daredevil si sono interrogati sul destino del personaggio per molti anni, con la lunga attesa dal termine dell’amata serie Netflix “Daredevil” che si è conclusa dopo tre stagioni nel 2018. Recentemente però, la star della serie Charlie Cox è tornata a vestire i panni di Matt Murdock in Spider-Man: No Way Home, e ora sembra che il personaggio stia per tornare sui nostri schermi.
Variety afferma: “Sembra che il progetto stia prendendo piede con l’assunzione di Corman e Ord, anche se la Marvel non ha ancora annunciato nulla di ufficiale riguardo allo show“.
La serie Disney+“Daredevil” avrà qualcosa a che fare con la serie Netflix? Charlie Cox, Deborah Ann e Helden Henson torneranno a interpretare i loro rispettivi ruoli della serie originale? Per ora non ci resta che aspettare notizie ufficiali da parte di Marvel per vedere cosa hanno in programma i piani alti di Disney.
Tra le serie in uscita prossimamente troviamo Ms Marvel (8 Giugno) e She Hulk (17 Agosto), nella quale, inoltre, si rumoreggiava anche una piccola comparsata del diavolo di Hell’s Kitchen nei panni di avvocato, il quale potrebbe fronteggiare proprio Jennifer Walters in tribunale.
E voi cosa ne pensate? Avete hype per una nuova serie su Daredevil? Fatecelo sapere su tutti i nostri social: Twitter, Instagram, Facebook, Youtube e Twitch
Il 28 maggio di quest’anno si celebra l’ottavo anniversario dell’acquisizione di Beats, la compagnia fondata dal produttore discografico Jimmy Iovine e il rapper Dr. Dre, da parte di Apple e per l’occasione Beats ha deciso di lanciare un piccolo aggiornamento nella gamma colori di uno dei suoi prodotti più amati: le Beats Studio Buds.
I nuovi colori Blu Oceano, Grigio Lunare e Rosa Tramonto, si aggiungono quindi ai già esistenti nero, bianco e rosso Beats; abbiamo avuto in prova le Beats Studio Buds per un mesetto ed abbiamo avuto di modo di testarle in praticamente ogni condizione: al mare, in aereo, in treno e persino in bici: ecco cosa ne pensiamo.
Design e contenuto della confezione
Le Beats Studio Buds sono cuffie auricolari wireless in ear dotate di Active Noise Cancellation, supporto per l’audio spaziale Dolby Atmos e, per la prima volta forse nella storia del marchio, offrono un audio piuttosto neutrale, a dispetto della tradizionale firma acustica di Beats che invece è “bass oriented”.
Il case ha dimensioni piuttosto compatte, solo leggermente superiori rispetto a quelle di altri auricolari nella stessa fascia di prezzo (7x5x2,5cm), tuttavia le forme arrotondate lo rendono abbastanza facile da tenere in tasca.
Il case, che dispone di una chiusura magnetica, ha un design minimale: nella parte frontale sotto il logo beats, un piccolo led di stato avvisa l’utente dello stato della carica e dell’accoppiamento del dispositivo.
Nella parte inferiore invece, trova posto la porta USB type C per la ricarica.
Gli auricolari sono compatti e dotati di un design particolare e riconoscibile immediatamente proprio come gli AirPods. Il pulsante fisico che serve a controllare le cuffie e sul quale sono posti anche i microfoni per la funzione trasparenza, infatti, sporge leggermente dall’orecchio consentendo un facile accesso ai controlli: singola pressione per rispondere alla chiamata o avviare o mettere in pausa la riproduzione, doppia pressione per skippare la traccia.
L’ultimo aggiornamento ha reso possibile la personalizzazione della pressione prolungata: è ora possibile utilizzarla o per attivare o disattivare le funzionalità ANC (funzione di default) oppure per alzare o abbassare il volume.
Nella confezione sono presenti un cavo di ricarica USB type C, la guida rapida e le informazioni di garanzia, un adesivo beats, e naturalmente i tappini in silicone di diverse misure. Questi ultimi offrono un buon isolamento dal mondo esterno e lasciano passare pochissimo suono verso l’esterno, anche ai livelli di volume più elevati. Il formato più piccolo, inoltre, si adatta perfettamente anche a chi, come vi scrive, ha un canale uditivo piuttosto stretto e questo garantisce un fit saldo anche quando si corre o si fa attività fisica.
Unboxing delle Beats Studio Buds
Funzionalità
Le Beats Studio Buds, come dicevamo, sono cuffie a cancellazione attiva del rumore. La cancellazione è di tipo fixed, ovvero non è possibile regolarne l’intensità, né adattarla ai diversi contesti di utilizzo e questo incide sulla capacità degli auricolari di cancellare le frequenze più alte. La digitazione di un testo, o il parlato di persone accanto a voi, saranno quindi pienamente percebili. Tuttavia, se confrontate con le AirPods Pro di prima generazione le Studio Buds si comportano in maniera simile, ad una frazione del prezzo.
Discreto, invece, il lavoro dell’ANC svolto sulle frequenze più basse, come il rumore del motore di un aereo, il vociare di un centro commerciale o il rumore di fondo di un treno. Abbiamo apprezzato particolarmente inoltre il fatto che con le Studio Buds è praticamente impossibile avvertire il rumore bianco di solito prodotto dalle cuffie ANC.
Il design riconoscibilissimo delle Beats Studio Buds
Gli Studio Buds dispongono nella modalità trasparenza, che può essere attivata tramite smartphone o tenendo premuto il tasto fisico posto sugli auricolari stessi (funzione di default). In questa modalità i microfoni ambientali reindirizzano l’audio esterno al vostro orecchio permettendovi di avere coscienza dell’ambiente circostante.
Le cuffie sono equipaggiate con Bluetooth 5.2 che assicura un’ottima stabilità della connessione al vostro dispositivo. Nel nostro provato con iPhone 13 Pro e con Mi9T Pro, non abbiamo mai rilevato perdita di segnale o fastidiosi balbettii anche a distanze superiori ai 10 metri, il che ci ha permesso di muoverci in tutta libertà in casa, lasciando magari il cellulare in carica.
Le cuffie purtroppo non dispongono di giroscopi o accelerometri come gli AirPods Pro o le Beats Fit Pro, quindi non supportano l’audio spaziale di Apple per cinema e serie TV, tuttavia sono compatibili con l’audio spaziale Dolbt Atmos offerto da Apple Music.
Altra funzionalità mancante è il sensore di prossimità che consente di mettere in pausa la musica quando si allonano gli auricolari dall’orecchio. Tuttavia non è una funzionalità essenziale, in quanto cuffie in ear come queste sono pensate per essere tenute sepre all’orecchio, ed è inoltre possibile attivare la modalità trasparenza o semplicemente mettere in pausa la musica con la semplice pressione di un tasto.
Perfette anche su Android
Apple con tutti i suoi prodotti ci ha da sempre abituati ad una integrazione perfetta nel suo ecosistema: grazie alla presenza di un chip denominato H1 ad esempio tutte le cuffie prodotte da Apple possono essere utilizzate con i dispositivi Apple senza dover effettuare il pairing per ciascuno di essi. Ma non solo, una volta configurate per il funzionamento con un dispositivo della mela è possibile passare ad esempio da iPhone, ad iMac ad Apple TV senza soluzione di continuità.
Le Beats Studio Buds purtroppo non dispongono del chip H1, tuttavia Apple e Beats con l’ultimo aggiornamento delle Studio Buds hanno trovato un felice compromesso grazie ad Apple Cloud.
Una volta effetuato il pairing con un dispositivo Apple, infatti, le Beats Studio Buds diventeranno immediatamente visibili nella lista dei dispositivi di tutti i prodotti Apple connessi con il medesimo account e basterà cliccare su di esse per effettuare la connessione. Non è una transizione automatica come quella garantita dai prodotti a brand Apple, ma facilita decisamente il passaggio da un dispositivo all’altro.
Purtroppo essendo la funzionalità basata su Apple Cloud, non sostituisce il multipoint devices di Bluetooth che, invece, quando implementato, è platform agnostic. Tuttavia le Beats si dimostrano eccellenti anche se non accoppiate ad un dispositivo Apple, grazie all’app Beats.
Questa, una volta installata, rende praticamente immediato il primo pairing delle cuffie (accertatevi di essere in possesso della versione più aggiornata dell’app e di Android) e istantanea la connessione al dispositivo Android una volta tirate fuori dal case.
Tra le altre funzionalità interessanti c’è la certificazione IPX4, ovvero la resistenza ad umidità e sudore che le rende perfette per lo sport (anche in ragione della musica d’elezione di questi auricolari, vedi paragrafo successivo ndr.).
Prova di ascolto
Come abbiamo detto nell’introduzione di questa recensione, le Beats Studio Buds sono le prime cuffie Beats ad abbandonare la tradizionale firma acustica di Beats, tendente ad enfatizzare le frequenze più basse, in favore di una impostazione più analitica e neutrale, non ai livelli di quella di AirPods Pro, ma sicuramente distante da quella per basshead tipica di Beats.
La nuova firma acustica ha il vantaggio di rendere le cuffie sicuramente più versatili con diversi generi musicali, tuttavia la prova di ascolto ha evidenziato un certo vuoto nelle frequenze medie e, soprattutto in brani rock come Even Flow dei Pearl Jam, l’impressione è di una resa un po’ sottotono ed impastata delle voci.
Decisamente necessaria quindi una leggera equalizzazione attraverso le impostazioni dell’app “Musica” di Apple. Con equalizzazione “Rock”, infatti, le Beats Studio Buds diventano più godibili anche con classici pezzi rock come Sweet Home My Alabama di Lynyrd Skynyrd.
Il discorso cambia totalmente con brani in cui sono le frequenze più alte a dover brillare. Higher di Mikey B, o Move your Body di Ownboss & SEVEK e più in generale Dubstep, Dance, House, sono la musica di elezione per questi auricolari, grazie ad una presenza eccezionale che vi porterà automaticamente a battere i piedi a tempo di musica
Buoni anche il Soundstage e l’imaging a volumi moderati, se si tiene a mente che si tratta di un paio di cuffie auricolari con driver da pochi millimetri. In Jack Sparrow brano di Hans Zimmer tratto da Pirati dei Caraibi – La maledizione del forziere fantasma, ad esempio, è possibile, a volumi moderati distinguere la posizione di basso e il violoncello sulla destra rispetto al centro dello stage e poi i violini e gli strumenti a corda che riempiono il soundstage al centro e a sinistra. Il tutto diventa più confuso quando si alzano i volumi, ma è davvero difficile (e forse inutile) chiedere tanto ad una coppia di auricolari pensati essenzialmente per la mobilità.
Perfette anche con Android
Autonomia e chiamate
L’autonomia dichiarata da Beats è di circa 8 ore con una singola carica, mentre il case dovrebbe fornire almeno altre due cariche complete. Nei nostri test l’autonomia a volume d’ascolto regolare non ha superato le 5 ore, mentre più veritiero è il dato della carica fornita dal case, che porta l’autonomia totale a circa 15 ore. Naturalmente il dato è influenzato dall’attivazione dell’ANC e dal volume di ascolto, ma sicuramente non si tratta delle cuffie con la migliore autonomia che ci sia capitato di provare.
L’audio in chiamata è molto buono, così come buono è l’audio registrato dai microfoni. Dal confronto effettuato con AirPods Pro, il nostro interlocutore non è stato in grado di rilevare la differenza tra i due auricolari, il che, considerando la differenza di prezzo tra gli auricolari Apple e questi Beats è decisamente sorprendente.
Commento finale
I Beats Studio Buds sono ottimi auricolari wireless, con tante funzionalità interessanti ed un prezzo molto competitivo rispetto ad altri prodotti concorrenti. Le funzionalità ANC sono buone, considerando la fascia di prezzo, mentre la prova d’ascolto ha suscitato qualche perplessità, soprattutto con alcuni materiali musicali, così come pure l’autonomia, non al vertice della categoria.
Le Beats Studio Buds, tuttavia, offrono un’eccellente compatibilità con il mondo Apple, e per la prima volta anche con quello Android il che le rende un prodotto estremamente versatile. Al prezzo di listino di 149 euro grazie alla perfetta qualità costruttiva e al design riconoscibilissimo, dettaglio da non sottovalutare per un prodotto così alla moda, sono un prodotto interessante, ma quando il prezzo in sconto scende intorno ai 100 euro (qui in offerta Amazon a 109,99 euro) diventano praticamente irresistibili. Ah, e non dimenticate che registrando sul vostro iPhone un prodotto Beats otterrete 6 mesi di Apple Music gratuiti, un regalo che da solo vale almeno 60 euro.
Oggi, Codemasters ed Electronic Arts hanno annunciato gli aggiornamenti di EA SPORTS F1 22 ai circuiti spagnoli, australiani e di Abu Dhabi, allineandoli alle loro controparti reali. Tutti i miglioramenti sono stati progettati per promuovere una maggiore competizione nell’ambito della nuova era della Formula 1, con l’introduzione di nuove auto e regolamenti per il FIA Formula One World Championship del 2022.
Il circuito di Albert Park è stato rimodellato utilizzando i dati LIDAR, con un’altezza e una curvatura più dettagliate. Le aree esterne vedono il riposizionamento dei muri e la sostituzione dei cordoli con nuove versioni fotogrammetriche. Il circuito è stato modificato in più punti, con un nuovo layout per le curve 1, 3, 6, 8/9 (che sostituisce la chicane), 11, 12 e 13.
La curva 5 di Yas Marina, dove Verstappen ha superato Hamilton per aggiudicarsi il Campionato del Mondo di Formula 1 2021, è stata modificata con la rimozione della chicane prima del tornante. Anche il tornante è stato spostato in avanti, aumentando il deflusso. La chicane della curva 9 e le curve a 90 gradi sono ora un’unica curva a gomito, che sostituisce le curve 11-14. Infine, le curve 13-15 sono state modificate. Infine, le curve 13-15 sono state arrotondate intorno all’hotel per consentire alle auto di seguire più da vicino.
F1 22 uscirà il 1° luglio 2022 per PlayStation 5, Xbox Series X|S, PlayStation®4, Xbox One e PC tramite EA App, Origin, Steam ed Epic Store. I giocatori possono preordinare la Champions Edition di F1 22, solo digitale, per ottenere contenuti aggiuntivi e tre giorni di accesso anticipato.
Epic continua a regalare su PC tramite il suo Epic Games Store -e relativo launcher- un nuovo titolo gratuito, e questa settimana tocca all’ecclettico terzo capitolo della saga di loot shooters per eccellenza: Borderlands 3!
🚨 THE VAULT HAS OPENED 🚨
Let's kick the Epic MEGA Sale off with some mayhem! @Borderlands 3 is free (yes, FREE, $0) this week on the Epic Games Store. Grab it from the Vault now and become the Vault Hunter of your dreams. https://t.co/wdzCiPEpO5pic.twitter.com/MprM9XN4qh
Targato Gearbox SoftwareBorderlands 3, uscito nel 2019, è ad oggi l’ultimo titolo della leggendaria serie di sparatutto open world ambientati su Pandora, ed ora anche nello spazio. Considerato come una versione migliorata dei predecessori, dal gameplay più profondo, e con vicende decisamente più folli di sempre, il regalo di questa settimana è stato scelto da Epic anche per celebrare l’inizio dei suoi Mega Saldi.
Dal 19 maggio al 16 giugno sarà possibile trovare sconti fino al 75% su titoli selezionati nel catalogo di giochi Epic Game Store. Far Cry 6, Ghostwire: Tokyo, e persino il seguito spirituale della serie Borderlands in salsa fantasy, Tiny Tina’s Wonderlands, si trovano ora in vendita a forti sconti.
Borderlands 3 sarà disponibile gratuitamente per tutti gli utenti con un account Epic GamesStore da oggi fino alle 17:00 del 26 maggio. Avete una settimana esatta per diventare anche voi dei Cacciatori della Cripta!
Arriva oggi da GameStop la Comic Edition di Batman: Arkham Asylum, realizzata in collaborazione con Panini. Questa edizione esclusiva e in tiratura limitata del primo capitolo della saga sviluppata da Rocksteady Studios e pubblicata da Warner Bros. Interactive, contiene l’edizione Game Of The Year del gioco per PlayStation 4, un poster con un’illustrazione di Carlos D’Anda e il comic book La strada per Arkham, di Panini.
Il comic book presente nella Comic Edition consente ai lettori di scegliere quali azioni far intraprendere al protagonista nel corso della storia raccontata originariamente negli albi Batman: Arkham Origins (2014) di Adam Beechen e Batman Arkham Asylum: Road to Arkham (2009) di Alan Burnett e Carlos D’Anda. In questi volumi vediamo un Batman alle prime armi, ancora inesperto e troppo spesso impulsivo, diverso dal personaggio maturo protagonista delle avventure attualmente pubblicate in Italia.
Batman: Arkham Asylum – Comic Edition arriva oggi in esclusiva da GameStop al prezzo di €59,99. Questa edizione è stata annunciata poche settimane fa in contemporanea alla versione blu-ray di The Batman. Il film diretto da Matt Reeves con Robert Pattinson nel ruolo di Batman sarà presto disponibile in versione DVD, Blu-Ray, 4K Ultra HD e Steelbook 4K Ultra HD per Warner Bros. Al fianco di Robert Pattinson, troviamo Zoë Kravitz (Catwoman), Paul Dano (Enigmista), Jeffrey Wright (Gordon), John Turturro (Falcone), e Colin Farrell (Pinguino).
Anche la versione home video di The Batman, arricchita da due ore di contenuti aggiuntivi che si alternano tra backstage e scene tagliate, sarà disponibile a partire da oggi, 19 maggio 2022.
Elegoo ci ha abituati a stampanti a resina estremamente affidabili e con caratteristiche all’avanguardia. Con la sua Mars 2 Pro, la compagnia cinese è riuscita a rendere le stampanti a resina user friendy anche per chi si avvicina per la prima volta al mondo della stampa in resina, come abbiamo provato a raccontarvi nella nostra recensione. Questa volta però Elegoo punta ancora più in alto, con la sua Saturn 2, la prima stampante 8K della compagnia nonchè la prima ad offrire l’innovativo sistema con sorgente luminosa a collimazione Fresnel.
Sotto lo schermo LCD, ELEGOO Saturn 2 8K vanta infatti il primo design ottico combinato di COB (Chip On Board) e Fresnel Collimating Light Source (FCLS), una tecnologia brevettata e inventata dal team di ricerca e sviluppo di ELEGOO.
La nuova Elegoo Saturn 2 con risoluzione 8K e sistema di lenti Fresnel promette stampe di qualità senza pari
La lente di Fresnel, nota anche come lente filettata (e ben nota agli appassionati di VR considerando che questo tipo di lenti è utilizzato in pressochè tutti i moderni headsets) , è realizzata in materiale PMMA di grado ottico, ha un’elevata trasmissione della luce e può distribuire la luce UV in modo molto uniforme. È inoltre estremamente semplice e di facile manutenzione.
Rispetto alle stampanti con solo una luce COB (ad esempio Mars 2 Pro), questo design ottico aggiornato consente di ottenere un’ampia dispersione della luce e una maggiore uniformità.
Il design elimina anche i punti caldi che si trovano nelle stampanti con una serie di LED multipli e consente di distribuire la luce UV in modo preciso e uniforme da un angolo all’altro e di concentrarla sul serbatoio della resina. Questo contribuisce a proiettare una vera luce parallela alla vasca, assicurando che l’intensità luminosa rimanga uniforme e costante sull’intero schermo.
Grazie al design COB e FCLS, Elegoo promette stampe con dettagli realistici e una nitidezza superiore.
La nuova stampante arriverà a Giugno di quest’anno in preordine sul sito Elegoo.
In attesa di poterla provare di persona, vi invitiamo ad iscrivervi al nostro canale Telegram, per restare aggiornati sulle ultime novità sulle stampanti in 3D e per ricevere consigli e suggerimenti dalla nostra community di appassionati.
Elegoo tra le più importanti compagnie nel settore della stampa 3D (qui la nostra recensione della straordinaria Elegoo Mars 2 Pro) da pochissimo annunciato il lancio della terza versione della sua celeberrima serie di stampanti FDM Netpune.
Neptune 3 arriverà in presale a partire dal 28 di maggio ma dalle caratteristiche che vi riportiamo di seguito in calce (la recensione arriverà prestissimo!), possiamo essere sicuri che si tratterà sicuramente di uno dei best buy di quest’anno.
Tra le caratteristiche più interessanti la presenza di funzionalità di autoleveling, del sensore che rileva il blocco del filamento o la fine della bobina di filamento, l’estrusore in metallo a doppio ingranaggio che presenta una struttura di regolazione elastica della molla di estrusione, che riduce il blocco dell’ugello e garantisce stampe più precise e un bello schermo lcd touch da 4,3″.
Non mancano il piatto flessibile e riscaldato con resistenza da ben 250w che in pochi secondi puo’ portare il piatto fino a 100°C.
Nell’immagine la Neptune 2S di Elegoo. Non abbiamo ancora immagini della Neptune 3, ma ci aspettiamo che il design sia molto simile a questo.
Crescono anche se solo di poco rispetto alla Neptune 2, anche le dimensioni di stampa ora arrivate 220*220*280mm sulla Neptune 3 contro i 220x220x250 della Neptune 2.
In attesa di potervi dire la nostra sulla nuova stampante FDM di Elegoo, vi invitiamo a iscrivervi al nostro canale Telegram per non perdere nessun aggiornamento sul mono della stampa 3D e non solo.
Neptune 3 specifiche
Rated power: 300W
Rated voltage: 115/230V 50/60Hz
Forming size: 220*220*280mm
Platform size: 235*235mm
Equipment dimensions: 442*452*530mm
Nozzle maximum temperature: 260℃
Maximum temperature of hot bed: 100℃
Caratteristiche principali
Automatic leveling function: it can collect platform data automatically which canreduce the tedious and complicated leveling operations;
Lack of material/blocked detection: it will alert when lacking of material or blocked,which avoids wasting the consumables.
Silent printing: The whole machine adopts a silent drive, and takes reasonable heatdissipation structure of the nozzle reduces fan noise. Also equipped with a guide wheelstructure to reduce the feeding resistance of consumables and effectively prevent noise.
Dual-cooling fans: which can cool the machine in more comprehensive ways, and improved model hanging printing effect;
The double-gear metal extruder is equipped with an extrusion spring elastic adjustmentstructure, which reduces the blockage of the nozzle, so the printing accuracy is higher.
High temperature hot bed: 250W hot bed, which can be quickly heated to 100°C tomeet the temperature requirements of different materials.
Full-color 4.3-inch high-definition serial screen, with the sensitive operation;The machine comes with a gantry structure, including a plastic fireproof material casing,so the whole machine is very light.The V wheel is made of imported POM material, which has the advantages of ultra-quiet,high precision, and wear resistance.