The Last of Us, l’atteso adattamento televisivo di uno dei titoli più amati dai videogiocatori che ha conquistato il pubblico di tutto il mondo, è disponibile in Steelbook 4K Ultra HD, 4K Ultra HD, Blu-ray e DVDper Warner Bros. Home Entertainment. Basata sull’omonimo videogioco di successo (qui la nostra recensione), The Last of Us ha registrato il secondo più grande debutto per una serie targata HBO®, dietro solo a “House of the Dragon”, ottenendo una crescita di audience costante nel corso della sua messa in onda, con un aumento del 75% di share nel suo finale di stagione.
In attesa della seconda stagione, gli appassionati di The Last of US possono finalmente acquistare la loro copia dell’acclamatissima prima stagione, ‘The Last of Us: Stagione 1”, in Steelbook 4K Ultra HD, 4K Ultra HD, Blu-ray e DVD. Ad accompagnare i 9 episodi della prima stagione saranno quasi 3 ore di inediti contenuti speciali incluse tre nuovissime e imperdibili featurette.
Sinossi
La storia di The Last of Us si svolge 20 anni dopo la distruzione della civiltà moderna. Joel, uno scaltro sopravvissuto, viene incaricato di far uscire di nascosto Ellie, una ragazzina di 14 anni, da una zona di quarantena sotto stretta sorveglianza. Un compito all’apparenza facile che si trasforma presto in un viaggio brutale e straziante attraverso gli Stati Uniti nel quale i due dovranno dipendere l’uno dall’altra per sopravvivere.
Un cast stellare
Tra le star della prima stagione Pedro Pascal, protagonista della serie nel ruolo di Joel e Bella Ramsey, che interpreta il personaggio di Ellie. Nel cast anche Gabriel Luna, nel ruolo di Tommy, Anna Torv che interpretaTess, Nico Parker è Sarah, Murray Bartlett è Frank, Nick Offerman è Bill, Melanie Lynskey è Kathleen, Storm Reid è Riley, Merle Dandridge è Marlene, Jeffrey Pierce interpreta Perry, Lamar Johnson è Henry, Keivonn Woodard è Sam, Graham Greene è Marlon ed Elaine Miles riveste i panni di Florence. Fanno parte del cast anche Ashley Johnson e Troy Baker.
Il miglior adattamento di un videogioco?
Con un punteggio di 96% su Rotten Tomatoes, The Last of Us è stato acclamato come “il nuovo grande successo della HBO®” da Rolling Stone mentre per Variety “presto questa sarà considerata come una delle migliori serie della storia della televisione“. Secondo IndieWireThe Last of Us “è il migliore adattamento da un videogioco“, con IGN che l’ha riconosciuta come “una brillante rivisitazione di una delle storie più amate del mondo dei videogame” e ha aggiunto che “offre uno spettacolo arricchente per i fan del titolo di successo di PlayStation, riuscendo al contempo ad appassionare i nuovi arrivati”. La CNN ha definito la narrazione della serie “decisamente impavida e risoluta, capace di creare scenari e momenti di assoluto terrore alternati a scene toccanti e totalmente tragiche“.
The Last of Us, basata sull’omonimo videogioco sviluppato da Naughty Dog in esclusiva per le piattaforme PlayStation e acclamato dalla critica, è scritto da Craig Mazin (anche produttore esecutivo della serie, già premiato con l’Emmy Award per “Chernobyl“) e Neil Druckmann (creatore e sceneggiatore del pluripremiato franchise “The Last of Us” e co-presidente di Naughty Dog). La serie è una coproduzione con Sony Pictures Television, ed è prodotta da Carolyn Strauss, Evan Wells, Asad Qizilbash, Carter Swan e Rose Lam. Società di produzione: PlayStation Productions, Word Games, The Mighty Mint e Naughty Dog.
Una colonna sonora d’eccezione
La colonna sonora di The Last of Usè già disponibile e presenta brani originali ad opera del due volte vincitore dell’Oscar® Gustavo Santaolalla e di David Fleming. Avendo realizzato sia la colonna sonora del videogioco originale che del suo sequel del 2020, Gustavo Santaolalla si è basato sul suo lavoro precedente, espandendo il paesaggio sonoro intimo guidato dalla chitarra, per ottenere una colonna sonora carica di emozioni, come la storia stessa. Oltre alla colonna sonora, l’album include anche la cover di Nick Offerman di “Long Long Time” di Linda Ronstadt, e la cover di Jessica Mazin di “Never Let Me Down Again” dei Depeche Mode.
Qui di seguito, la nostra analisi della colonna sonora, episodio per episodio:
The Last of Us: La prima stagione completa è disponibile nelle versioni Steelbook 4K Ultra HD, 4K Ultra HD, Blu-ray e DVD sui maggiori siti di e-commerce.
La nostra prova di Koa and the Five Pirates of Mara ci ha riportato alla mente diverse esperienze. Solo pochi mesi fa abbiamo infatti affrontato una delicata avventura in un mondo tropicale con la sorpresa Tchia (qui la nostra recensione). L’atmosfera che si respira ci ha ricordato molto la produzione di Awaceb, seppur gli intenti alla base dei due progetti sono piuttosto diversi. Se l’odissea di Tchia rappresentava un sognante omaggio alla terra degli sviluppatori, Koa si propone viceversa di essere semplicemente un platform alla portata di tutti. Pescando a piene mani ora da Super Mario 3D World, ora dal gusto mai sopito per lo speedrunning (visto anche in progetti sorprendenti come Lunistice), scopriamo se l’obiettivo può dirsi raggiunto con successo.
Edito da Chibig Studio e da loro co-sviluppato con Talpa Games e lo studio catalano Undercoders, il titolo è “un affettuoso tributo alle classiche avventure platform” che cala il player nei panni di una giovane ragazzina contro un gruppo di temibili pirati.
Koa and the Five Pirates of Mara sarà disponibile dal prossimo 27 Luglio per PC (via Steam), Nintendo Switch, Xbox One, Xbox Series, PlayStation 4 e PlayStation 5.
In pieno rispetto dei canoni delle più tradizionali avventure platform, vestiremo i panni di un giovane alter ego incaricato di dover risolvere un problema assai più grande di lui. Nello specifico, assumeremo le sembianze della piccola ragazzina Koa. Arrivata sull’isola principale del proprio arcipelago, si accorgerà del nocivo influsso dei pirati sulla regolare vita della popolazione. Dietro suggerimento di alcune coetanee, ammaliate dalla prospettiva di diventare esse stesse pirati, Koa verrà a conoscenza di una fantomatica gara concessa dal codice piratesco. La vittoria di questa gara permette non solo di diventare un bucaniere a tutti gli effetti, ma anche di far valere il proprio ruolo all’interno di questa casta… magari ponendo fine all’oppressione su Mara.
I colori son sempre piuttosto saturi, anche se in alcuni livelli fanno spazio a soluzioni leggermente meno accese.
Inizia così un viaggio coloratissimo e ricco di azione che porterà il player da isole selvagge a vulcani attivi, da caverne ghiacciate irte di trappole agli immancabili scontri coi boss. Puntuale nel settare il giusto mood è la colonna sonora, tanto leggera quanto precisa nel tratteggiare i vari momenti dell’avventura.
Ciò che salta subito all’occhio è la direzione artistica della produzione. Senza esagerare né ricorrere ad una complessità tecnica, Koa and Five Pirates of Mara si presenta in maniera vibrante e luminosa. A fronte di un versante poligonale piuttosto asciutto ed essenziale, l’uso di colori saturi da estro alla presentazione visiva anche a fronte di una direzione artistica non esattamente originale.
Quello che infatti il titolo riesce ad ottenere grazie ad un accorto uso degli accostamenti cromatici viene bilanciato da un character design piuttosto anonimo, senza grandi attimi di originalità. La stessa Koa sebbene, in definitiva, svolga il proprio ruolo di protagonista “carina e coccolosa”, non lascia il segno rischiando di essere accostata a fin troppe caratterizzazioni omonime (senza allontanarci troppo, basti richiamare Tchia). Spiace inoltre vedere i fin troppi imbarazzi della telecamera che, nonostante sia fissa, riesce ad essere in molte circostante fin troppo lenta nel seguire l’azione a schermo, se non posizionata palesemente male.
Non c’è platform senza boss fights.
La X non indica mai il punto in cui scavare
Le aspirazioni ludiche di Koa and the Five Pirates of Mara, come anticipato, sono piuttosto chiare: realizzare un platform che possa essere tanto godibile dai più giovani, quanto intrigante per chi ha qualche primavera in più alle spalle. Un obiettivo che viene perseguito attraverso una duplice anima.
Da un lato, Koa rappresenta il più classico dei platform collectathon, in cui l’obiettivo è rappresentato non solo dal completamento dei vari livelli, ma anche dalla puntuale raccolta di oggetti sparsi. Sia che si tratti di spazzatura sparsa per i paradisiaci livelli del titolo, sia che si tratti di conchiglie da poter barattare per oggetti di personalizzazione, Koa mette il player nella condizione di assecondare la propria smania di completismo.
Esplorate bene i livelli, anche se sono piuttosto contenuti e non avrete grossi grattacapi.
I livelli, presenti in buon numero, sono tutti piuttosto vari e presentano archetipi classici del genere (ad esempio, le corse a perdifiato in cui il vostro pensiero sarà schivare gli ostacoli), anche se non brillano per anticonformismo. Koa and the Five Pirates of Mara attinge infatti a piene mani dai classici del genere, non solo per quanto riguarda la direzione artistica, ma anche per le situazioni ludiche. Non sarà dunque strano trovarsi ad affrontare sezioni ispirate a Super Mario o Crash Bandicoot, ma anche Sonic ed altri mostri sacri del genere. Ma non aspettavi tanto altro di più e, soprattutto, non aspettatavi obiettivi complessi… anzi!
Piuttosto interessante è invece la possibilità, concessa a Koa, di attraversare l’intero arcipelago, costellato di livelli principali ed opzionali, segreti da raccogliere ed attività da intraprendere. La vostra fida imbarcazione potrà essere potenziata per raggiungere sempre nuove destinazioni, previo ritrovamento di nuove mappe che possano estendere l’area di navigazione. Una piccola spruzzata di DREDGEche fornisce un collante piacevole tra un livello e l’altro.
Gli enigmi presenti son anch’essi molto semplici e non ci perderete il sonno.
Running Up That Hill
Dall’altro lato invece, Koa and the Five Pirates of Mara decide di rivolgersi anche ad un altro pubblico, più “navigato”, proponendo un’ampia attenzione alle classiche time trial.
Se già tutto il titolo poggia sull’idea di una competizione costante nei confronti dei pirati di Mara, ludicamente il titolo si lascia la porta aperta proponendo una sfida costante per gli amanti delle speedrun. Ciascun livello può infatti essere affrontato a testa bassa, tentando di ottenere il tempo migliore per l’ambita medaglia d’oro.
Koa potrà balzare molto più velocemente e molto più lontano apprendendo una specifica combinazione di tasti.
In questi fasi, il titolo cambia volto lasciando da parte la rigida facilità dell’attività di raccolta in favore di uno studio più attento del level design, richiedendo una maggiore manualità per grattare secondi preziosi. Lo stesso sistema di controllo tradisce una certa predilezione verso le corse sfrenate, a partire dalla scelta di assegnare un tasto specifico alla corsa. Una scelta che non ci ha tuttavia pienamente convinto, soprattutto visto l’enorme differenza con l’andatura regolare. Se possiamo capire la necessità di sfruttare ogni peculiarità della mappatura dei tasti per incrementare la propria velocità ai fini delle time trial (Crash Bandicoot 4 docet), tuttavia il paradosso è evidente. Anche coloro che non sono interessati alle gare di velocità si vedranno costretti a tener sempre premuto il tasto della corsa, proprio a causa dell’estrema lentezza di Koa che si limiterà a saltellare a destra e sinistra. Forse una gradualità diversa tra le tipologie di incedere sarebbe stata preferibile.
Le time trial costituiscono dunque un aspetto decisamente interessante e gratificante dell’offerta (quale amante dei platform non le ama?), che viene tuttavia mitigato da alcuni passaggi comunque fin troppo semplici. In determinati livelli, infatti, i tempi saranno decisamente permissivi anche a fronte di diversi errori. In altre situazioni, sarà richiesta una maggiore precisione, ma nulla che un esperto non possa portare a termine senza preoccupazioni.
L’obiettivo degli sviluppatori di parlare sia a novizi sia a veterani si può dunque sommariamente centrato, pur senza incappare in inevitabili problematiche legate al voler tentare di accontentare tutti.
Corsa in un vulcano sul tracciato di carrelli minerari? Dove lo abbiamo già visto?
Commento finale
Koa and the Five Pirates of Mara riesce a centrare i suoi obiettivi dichiarati: offrire un’esperienza platform rilassante ed alla portata di tutte le abilità, dai più piccoli agli amanti delle speedrun. Nonostante questo, è bene essere consapevoli dei limiti della produzione: il level design è piuttosto ordinario, la telecamera soffre di lapsus preoccupanti e la difficoltà generale è tarata verso il basso. Con questa piena consapevolezza di pregi e limiti, l’avventura piratesca di Koa e Napopo può essere un simpatico passatempo nelle calde giornate estive.
La serie APC Back-UPS BX è stata concepita dal produttore francese per quegli utenti che necessitano di una soluzione a protezione dei propri device contro sovratensioni e sovracorrente, solida, facile da configurare e soprattutto duratura nel tempo (“in condizioni normali” la durata della batteria varia tra i tre e i cinque anni). Abbiamo avuto modo di testare il gruppo di continuità APC Back-UPS da 2200 VA (modello BX2200MI). Si tratta di un UPS (Uninterruptible Power Supply) che può essere utilizzato in ambito “Home Office“, in quello “Home Entertainment” e addirittura nella gestione domotica (Smart Home). Nello specifico, il prodotto in questione ben si adatta alla protezione di reti wireless, PC/Laptop, console (come PS5 e Xbox Serie X/S) e altri dispositivi elettronici aziendali e non sensibili. E lo fa fornendo energia tramite la sua batteria durante le interruzioni di corrente (magari causate da blackout inaspettati) e fluttuazioni della tensione instabili.
Specifiche tecniche
Modello
BX500MI
BX750MI
BX950MI
BX1200MI
BX1600MI
BX2200MI
Ingresso
Tensione
220 -240 V c.a.
Frequenza
50 Hz o 60 Hz (rilevamento automatico)
Trasferimento bassa tensione
140 V c.a., tipico
Trasferimento sovratensione
300 V c.a., tipico
Uscita
Potenza UPS (totale)
500VA/ 300W
750VA/ 410W
950VA/ 520W
1200VA/ 650W
600VA/ 900W
2100 VA/1200 W (sol per modello AR/AZ) 2200 VA/1200 W (per altri modelli)
Tensione a batteria
230 V c.a. ±10%
Frequenza – A batteria
50 Hz / 60 Hz ± 0,5Hz
Tempo di trasferimento
6 ms tipico, 10 ms max.
Corrente di cortocircuito
Circa 500 A di picco, circa 42 A rms
Circa 230 A di picco, circa 3,73 A rms
Circa 166 A di picco, circa 2,49 A rms
Circa 205 A di picco, circa 4,05 A rms
Circa 242 A di picco, circa 4,38 A rms
Circa 282 A di picco, circa 4,21 A rms
Protezione
Ingresso c.a. Interruttore
5 A/ 250 V c.a.
5 A/ 250 V c.a.
7A/ 250 V c.a.
10A/ 250 V c.a.
12A/ 250 V c.a.
15A/ 250 V c.a.
Fusibile ingresso c.a.
/
T 5 A L 250 V c.a.
T 8A L 250 V c.a.
T 10A L 250 V c.a.
T 12A L 250 V c.a.
T 15A L 250 V c.a.
Batteria
Tipo (senza manutenzione)
12 V, 7 AH x 1 acido di piombo
12 V, 9 AH x 1 acido di piombo
12 V, 9 AH x 1 acido di piombo
12 V, 9 AH x 1 acido di piombo
12 V, 7 AH x 2 acido di piombo
12 V, 9 AH x 2 acido di piombo
Durata media
La durata normale della batteria è da 3 a 5 anni. I fattori ambientali influiscono sulla durata della batteria. Temperature elevate, umidità elevata, alimentazione di rete di scarsa qualità, nonché l’esaurimento breve e frequente della carica riducono la durata della batteria. La batteria dell’unità Serie Back-UPS non è sostituibile dall’utente. Per un elenco di centri di assistenza nelle vicinanze, rivolgersi all’assistenza tecnica SEIT.
Tempo di ricarica tipico
8 ore al 90% della capacità
Caratteristiche fisiche
Peso netto
4,2 kg
5,4 kg
6,1 kg
7,6 kg
10,3 kg
12,3 kg
Dimensioni (A x L x P) cm
13,8 x 9,8 x 31
16 x 12 x 35,5
19 x 14 x 39
Peso del prodotto imballato
4,9 kg
5,9 kg
6,6 kg
8,6 kg
11,3 kg
13,3 kg
Prodotto imballato (A x L x P) cm
22,5 x 18,9 x 37,5
25 x 19,7 x 43
29,7 x 23,5 x 49,5
Temperatura
Durante l’uso
Da 0° a 40°C
Durante l’immagazzinamento
Da -15° a 40°C
Altitudine
Durante l’uso
0-3000 m
Da 0 a 1000 m: funzionamento normale, da 1000 a 3000 m: la potenza in uscita si riduce dell’1% per ogni 100 m di aumento di altezza.
Durante l’immagazzinamento
0-3000 m
Umidità
Da 0 a 95% di umidità relativa, senza condensa
Codice di protezione internazionale
IP20
Sistema di distribuzione dell’alimentazione della rete elettrica applicabile
Sistema di alimentazione TN
Livello di inquinamento
2
Categoria di sovratensione
II per la modalità normale
Standard applicabile
IEC 62040-1
* Quando viene fornito il cavo di alimentazione in ingresso, la lunghezza del cavo di alimentazione in ingresso è 1,2 m. Per un funzionamento ottimale, non utilizzare cavi di uscita più lunghi di 2 m.
** La lunghezza del cavo di comunicazione USB è 1,2 m. Per un funzionamento ottimale, non utilizzare cavi di comunicazione più lunghi di 3 m.
Back-UPS Serie BX 500VA, 750VA, 950VA, 1200VA, 1600VA, 2200VA
Primo avvio
Il prodotto, dalle dimensioni piuttosto importanti, parliamo di 19 cm x 39 cm x 14cm e dal peso “monster” di ben 12,3 kg, dopo essere stato “estratto” dalla scatola, deve essere posizionato sul pavimento o comunque su una superficie stabile e priva di vibrazioni. Per avviare l’unità APC Back-UPS 2200 VA, è necessario collegare la batteria, sollevando e spingendo una apposita maniglia di colore giallo, all’interno del device. Dopodiché, il cavo di alimentazione va collegato direttamente alla presa a muro, non ad una multipresa. Niente di più semplice. Il modello fornitoci per il test, presenta 6x IEC, una porta dati USB, porte Ethernet di ingresso e uscita per la protezione da sovratensioni.
Nota bene: il modello testato, essendo munito di 6 porte IEC e nessuna presa Schuko non permetterebbe (almeno di default) il collegamento di dispositivi come TV, Console, Home Theatre. Abbiamo “ovviato” al problema – sebbene ci siano opinioni contrastanti a riguardo – acquistando una multipresa tipo IEC C14, con 5 uscite tipo Schuko/Italia 10/16 A.
Se vi state chiedendo se potrebbero esserci potenziali problematicità nell’utilizzare una “ciabatta” come “hub” per collegare i vari dispositivi dotati di Schuko, potete star tranquilli, in quanto la stessa Schneider Electric ci ha assicurato che non ci sono controindicazioni di sorta. I problemi si potrebbero verificare quando si collega l’ingresso dell’UPS a una ciabatta e questa viene collegata alla presa di alimentazione: per questo caso, se si presenta la necessità comunque di usare una ciabatta, APC propone un prodotto ad hoc per collegare le uscite.
Tornando al nostro test, staccando la corrente del nostro appartamento, l’UPS ha immediatamente dato alimentazione alla multipresa e di conseguenza a tutti i dispositivi ad essa collegati.
Per essere sicuri che l’UPS stia operando normalmente, sul fronte della serie APC Back-UPS, troviamo l’interruttore on/off e due strisce LED (che possono essere regolate in termini di intensità tenendo pigiato per circa 3/5 secondi il tasto di accensione/spegnimento).
Queste ultime, se sono di colore verde fisso (e senza alcun allarme sonoro), indicano che l’unità Back-UPS sta erogando alimentazione c.a. alle apparecchiature collegate (pertanto lo stato è “in linea”). Se invece i LED sono accessi ma è udibile un segnale sonoro dal tono continuo, ciò sta ad indicare che c’è un sovraccarico in linea e che l’alimentazione utilizzata dalle apparecchiature collegate ha superato la capacità dell’unità. Per risolvere, è necessario scollegare qualche apparecchiatura.
Tipologie di UPS e differenze di onda
Prima di “raccontarvi” la nostra prova, dobbiamo fare una doverosa precisazione. L’UPS provato viene indicato come: “Approssimazione a gradini ad una sinusoide“, ma che cosa sta a significare?
Partiamo dalle tipologie di UPS/gruppo di continuità:
A sinusoide pura dal costo piuttosto esoso e pertanto utilizzati per impianti di alto valore e che offrono una maggiore affidabilità e protezione per le apparecchiature elettroniche;
Offline (i più economici, la corrente in ingresso va ad alimentare i device, anche se dovessero esserci disturbi) o cosiddetta approssimata/simulata o pseudo sinusoidale e quasi sempre Line-Interactive;
ed è in quest’ultima categoria che rientra il modello APC Back-UPS da 2200 VAil cui costo, comunque in questa variante, sfiora i 400 €.
Essendo per l’appunto anche “Line-Interactive”, include le più recenti tecnologie UPS, come ad esempio l’AVR che va a regolare automaticamente i picchi di tensione e più in generale, i disturbi. Non raggiunge di certo le performance di una sinusoide pura, diciamo che va – come anticipato – a “simulare” la sinusoide e pertanto garantisce il regolare funzionamento della stragrande maggioranza dei dispositivi potendo però presentare problemi qualora si andassero a collegare device provvisti di trasformatore o se si tratta di alimentatori a PFC attivo.
Entrando ancora più nel dettaglio e soprattutto per cercare di essere il più precisi possibili: “Approssimazione a gradini ad una sinusoide” indica che quando l’UPS riceve una buona potenza e frequenza in ingresso dalla fonte di alimentazione, non farà nulla per correggerla. Una volta che l’UPS ha rilevato che si è verificato un disturbo dell’alimentazione come un blackout, variazione di frequenza, sotto/sovratensione, utilizzerà la batteria per fornire alimentazione “pulita”.
Nel momento in cui passa all’alimentazione a batteria, è allora che andrà a produrre l’onda (simil) sinusoidale. La sua uscita è – se ancora ci fossero dei dubbi – più discontinua rispetto ad una onda pura e fornisce all’apparecchiatura una forma d’onda di uscita meno stabile. Ma state tranquilli, non avrete bisogno di un costosissimo UPS ad onda sinusoidale pura, in quanto questi vengono utilizzati per la protezione di server, reti, apparecchiature mediche e nei campi delle telecomunicazioni o per proteggere apparecchiature elettroniche particolarmente sensibili alla potenza in ingresso, come quelle da laboratorio.
I sistemi UPS a onda sinusoidale modificata o a gradini in genere proteggono PC, sistemi di home entertainment, componenti A/V e media center.
Onda sinusoidale pura
Pro
Contro
Uscita più fluida e pulita per apparecchiature sensibili; Migliora le prestazioni e l’efficienza delle apparecchiature;
Circa due volte il costo di un analogo sistema UPS a onda sinusoidale modificata
Fonte:
Onda sinusoidale modificata
Pro
Contro
Circa la metà del costo di un sistema UPS a onda sinusoidale pura
Uscita meno pulita e stabile; Diminuzione delle prestazioni e dell’efficienza delle apparecchiature;
La nostra prova
Abbiamo testato il prodotto sia con il nostro PC da gaming (ormai non più di primissima fascia) e sia collegandoci PlayStation 5, TV Neo QLED 4K 55″ QN90B di Samsung e la Soundbar Creative Sound Blaster Katana SE. Ma andiamo con ordine.
Configurazione PC
CONFIGURAZIONE BASSA
CPU + MOTHERBOARD
AMD Ryzen 5 3600, + MSI B450M-A PRO MAX AMD RYZEN Gen3
GPU
Nvidia GeForce RTX 1080
RAM
16GB DDR4 3200mhz
STORAGE
1TB meccanico + 500GB NVME
VENTOLE
2 ventole da 120mm
ALIMENTATORE
750w
Per calcolare la potenza necessaria per un PC composto da questi componenti (come vi abbiamo già spiegato nel nostro articolo dedicato alla scelta dell’UPS: Gruppo di continuità, come scegliere quello giusto per il proprio PC), è necessario considerare la potenza nominale di ciascun componente e il tempo di autonomia desiderato.
Il processore AMD Ryzen Ryzen 5 3600 ha un TDP (Thermal Design Power) di 86w, la scheda grafica GeForce RTX 1080 ha un TDP di 175w, l’alimentatore da 750w ha una potenza massima di uscita di 750w, gli altri componenti non richiedono molto assorbimento.
Per quanto riguarda il tempo di autonomia, concettualmente, sarebbe meglio avvicinarsi il più possibile ad un tempo di autonomia di almeno 15-20 minuti per garantire che il PC possa essere spento in modo sicuro in caso di interruzione dell’alimentazione.
Per calcolare la potenza necessaria per questo sistema, si può utilizzare la seguente formula:
Potenza necessaria (VA) = (86 + 175 + 750) x (1 + tasso di scarica)
Si suppone che un tasso di scarica del 20% sia accettabile, quindi si può utilizzare questo valore per il calcolo:
Potenza necessaria (VA) = (86 + 175 + 750) x 1.2
Potenza necessaria (VA) = 1011 x 1.2 = 1213 VA (o 1.213 KVA)
Quindi, per alimentare per circa 15-20 minuti (almeno teoricamente parlando) un sistema con questi dati TDP, è necessario utilizzare un gruppo di continuità con una potenza di uscita di almeno 1.213 KVA.
Per il nostro sistema era quindi consigliabile scegliere un gruppo di continuità con una potenza di uscita di almeno 1.2 KVA. E con l’UPS fornitoci da APC, non abbiamo avuto alcun problema.
Nel nostro test- staccando la corrente – abbiamo avuto circa 7 minuti di autonomia prima che il segnale acustico ci segnalasse che la batteria dell’UPS si stava esaurendo. Considerate che avevamo collegato anche il nostro router e lo schermo del PC da 24″.
Configurazione PS5 + TV + Soundbar
PlayStation 5 ha un TDP (Thermal Design Power) di 350w, il TV Neo QLED 4K 55″ QN90B di Samsung un TDP di 225w, la Soundbar Creative Sound Blaster Katana SE ha una potenza massima di uscita di 180w.
Per calcolare la potenza necessaria per questo sistema, utilizziamo nuovamente la seguente formula:
Potenza necessaria (VA) = (350 + 225 + 180) x (1 + tasso di scarica)
Si suppone che un tasso di scarica del 20% sia accettabile, quindi si può utilizzare questo valore per il calcolo:
Potenza necessaria (VA) = (350 + 225+ 180) x 1.2
Potenza necessaria (VA) = 755 x 1.2 = 906 VA (o 0.906 KVA)
Quindi, per alimentare un sistema con questi dati TDP, è necessario utilizzare un gruppo di continuità con una potenza di uscita di almeno 0.906 KVA.
Per il nostro sistema era quindi consigliabile scegliere un gruppo di continuità con una potenza di uscita di almeno 0.9 KVA.
Nel nostro test- staccando la corrente – abbiamo avuto circa 12 minuti di autonomia prima che il segnale acustico ci segnalasse che la batteria dell’UPS si stava esaurendo.
Software
L’UPS può essere gestito – collegandolo direttamente al PC tramite la porta USB collocata sul retro – anche attraverso due software dedicati: PowerChute Serial Shutdown, che permette di configurare e monitorare il gruppo di continuità. Fra le metriche che l’utente può tenere sott’occhio ci sono: l’energia consumata, il costo dell’energia e la quantità di CO2 prodotta; in aggiunta c’è anche un altro software, PowerChute Personal Edition (sostanzialmente il precursore di Serial Shutdown e che andrà definitivamente in pensione nel 2024).
Commento finale
APC Back-UPS da 2200 VA è un UPS/Gruppo di continuità piuttosto solido, performante e facile da configurare che riesce agevolmente a garantirvi il tempo necessario per spegnere il vostro PC da Gaming o la vostra postazione da gioco (Console + TV + Soundbar), in caso di blackout improvviso. E’ altresì anche abbastanza silenzioso (al ronzio iniziale basta farci l’abitudine), il che gli permette agevolmente di “mimetizzarsi” nel vostro salotto di casa e i comodi LED (sebbene uno schermo LCD sarebbe stato sicuramente più comodo) vi permettono di capire se sta operando nel modo giusto oppure no. Il prezzo, anche se potrebbe sembrare “alto” è in linea per un prodotto di tale genere e di tale valore.
Negli ultimi giorni è più acceso che mai il dibattito sull’affannosa questione della preservazione dei videogiochi. Quasi il 90% di quelli rilasciati prima del 2010 è quasi impossibile da recuperare e/o giocare. In quest’ottica, e senza addentrarci volutamente in territori “pericolosi”, possiamo dire che le rimasterizzazioni per sistemi attuali di vecchi videogiochi non solo sono (quasi sempre) ben accette, ma addirittura necessarie, soprattutto se la release originaria del prodotto era stata pensata per una specifica piattaforma. Ghost Trick: Detective Fantasma rientra proprio in questa casistica.
Il titolo di Shu Takumi, che nel corso degli anni è diventato un piccolo cult, uscì proprio a cavallo tra il 2010 e il 2011 (le uscite worldwide all’epoca erano molte meno) su Nintendo DS e, solo in Giappone, su dispositivi Mobile. Quindi, sia per un discorso qualitativo che per uno pratico, quando durante il Nintendo Direct di febbraioCapcom annunciò questa rimasterizzazione, abbiamo esultato, seppure avremmo preferito una versione fisica anche per il territorio europeo, proprio in relazione alla preservazione di cui sopra, dato che il digitale rimanda solo il “problema”, senza risolverlo del tutto.
Ghost Trick: Detective Fantasma è disponibile dallo scorso 30 giugno 2023 su PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch e PC.
Versione testata: PlayStation 4
La notte dei misteri
Una ragazza dai capelli rossi in pericolo. Uno spietato assassino. Il cadavere di un uomo. La lunga notte dei misteri, caratterizzata da continui colpi di scena, può cominciare.
Noi vestiremo i panni (si fa per dire) di Sissel che dopo essere stato ucciso si risveglia nel “regno dei fantasmi” senza nessun ricordo dell’accaduto e della sua identità. Con l’aiuto di Ray, una presenza spettrale impossessatasi di una lampada da scrivania, il nostro protagonista comincerà a capire come sfruttare i suoi “poteri dei morti” per risolvere il mistero dietro la sua morte.
Tutto ha inizio in una discarica fuori città…
Oltre ad essere piena di colpi di scena, la trama di Ghost Trick: Detective Fantasma è geniale. Riesce a catturare il videogiocatore grazie alle sue trovate fuori di testa tanto che non riuscirete a staccarvi dal pad fino allo scorrere dei titoli di coda, che giungeranno dopo una decina di ore di gioco. Nonostante si vadano ad esplorare parecchi “campi minati” di sceneggiatura, alla fine della fiera tutto torna e il cerchio si chiude in maniera perfetta, regalando una sensazione di soddisfazione difficilmente riscontrata in altre opere simili.
Menzione d’onore per l’eccentrico cast dei comprimari, caratterizzati magnificamente sia dal punto di vista estetico che della personalità.
Destino scongiurato
Ghost Trick: Detective Fantasma è un titolo molto peculiare, a metà strada tra graphic novel e puzzle game.
Sissel, dopo essersi “risvegliato”, scopre di poter possedere gli oggetti inanimati nel “regno degli spettri” e manipolarli poi nel mondo reale dando vita ad esiti inaspettati. Ma, cosa più importante, può riavvolgere il tempo a 4 minuti prima di una morte per cambiare il destino del malcapitato e riscrivere così la storia.
Date queste basi, il gameplay loop di Ghost Trick: Detective Fantasma è caratterizzato da una componente trial and error marcata, ma implementata in maniera intelligente. A differenza di altri videogiochi in cui tale situazione è figlia di scelte di design fallaci, qui è parte integrante del core ludico: è necessario sbagliare per vedere come determinati eventi si svolgono nei quattro minuti a nostra disposizione e capire in che modo cambiare le cose.
Ray, il nostro mentore
Ovviamente la formula basata sui “ghost trick” si evolve nel corso dell’avventura, in modo tale da rendere il gioco sempre più complesso (ma non difficile) e vario. A tal proposito, possiamo affermare che tutti gli enigmi, per quanto “limitati” dalla visione originaria, basata su pennino e touch screen di Nintendo DS, riescono ad essere sempre molto soddisfacenti e appaganti. Intuizione, osservazione, pensiero laterale e un pizzico di tempismo sono gli ingredienti su cui si basano i vari rompicapo che dovremo risolvere.
Per avere un’esperienza più simile all’originale (in cui, di conseguenza, i “limiti” di cui sopra sono molto meno evidenti) consigliamo la versione per Nintendo Switch in cui è possibile utilizzare il touch screen per controllare i poteri di Sissel. Tuttavia, anche giocando su PlayStation, Xbox e PC, utilizzando il classico pad con gli stick analogici e i tasti fisici l’esperienza risulta comunque piacevole e molto fedele.
Remaster con la R maiuscola
L’aspetto visivo di questa nuova versione di Ghost Trick: Detective Fantasma è semplicemente delizioso. Ancora di più se pensiamo che la risoluzione dell’originale era di appena 256 x 192 pixel, mentre ora possiamo goderne alla classica risoluzione standard a 1080p. Anche le animazioni hanno subito lo stesso lavoro di lifting e sono ora molto più fluide e piacevoli.
Una cosa però ci ha fatto storcere il naso, dobbiamo ammetterlo: le bande laterali. Purtroppo Capcom non è riuscita ad “allargare” le ambientazioni. L’aspect ratio della produzione è il 4:3 proprio come nella versione per Nintendo DS.
Quelle bande laterali…
Per quanto riguarda la colonna sonora di Yasumasa Kitagawa, essa è stata ri-arrangiata, tuttavia è possibile scegliere anche l’originale dal menu Opzioni.
Per concludere, vogliamo sottolineare la presenza di diversi contenuti aggiuntivi. L’enciclopedia, aggiornata in tempo reale capitolo dopo capitolo è senza dubbio l’aggiunta più gradita. Sono presenti poi una galleria di immagini e artwork molto interessante, un jukebox dove ascoltare tutti i brani della colonna sonora e infine un mini-gioco chiamato Ghost Puzzle che si ispira al “Gioco del quindici“.
Commento finale
Ghost Trick: Detective Fantasma è senza dubbio una remaster di cui sentivamo il bisogno. Capcom ha riportato in auge un piccolo cult di ormai 13 anni fa svolgendo un lavoro quasi impeccabile. Gli unici “limiti” di questa nuova versione sono da ricercarsi nelle peculiarità di design della release originaria. Una piccola perla ieri come oggi, da provare assolutamente.
Il noto leaker Tom Henderson ha svelato i primi dettagli di Project Trinity, il nome in codice di PS5 Pro.
Con la nuova console Sony punta ad ottenere un frame rate maggiore e più stabile alla risoluzione 4K, nonché una nuova modalità Prestazioni pensata per gli 8K. Inoltre il ray tracing potrà contare sull’accelerazione hardware. Il boost prestazionale garantito da PS5 Pro dovrebbe riflettersi anche sul comparto grafico dei videogiochi usciti in precedenza.
Anche RedGamingTech ha trattato l’argomento. Il content creator ha parlato di una console “mostruosa” che potrebbe addirittura montare architetture Zen 4 e RDNA 3.5.
Tale scelta potrebbe finalmente risolvere quei problemi relativi ai cali di risoluzione nativa e/o di frame rate riscontrati anche nel recente Final Fantasy XVI che, come vi abbiamo spiegato nella nostra recensione, è “afflitto” da un onnipresente fenomeno di micro-stuttering.
Queste informazioni, trapelate nelle score ore da diverse “fonti”, paiono coincidere, e sia Tom Henderson che RedGamingTech sono degli insider molto affidabili.
Non ci resta che attendere ancora qualche mese visto che la console sarebbe in fase di progettazione dall’inizio del 2022, con già degli eventi interni organizzati e kit di sviluppo pronti ad essere consegnati entro fine novembre 2023 con commercializzazione prevista un anno più tardi, ovvero novembre 2024.
La telefonia mobile è, senza ombra di dubbio alcuno, uno dei settori in cui si registrano il maggior numero di cambiamenti; in gran parte ciò è dovuto al fatto che, continuamente, si registrano evoluzioni di tipo tecnologico che permettono di mettere a disposizione della clientela soluzioni smartphone che, a parità di prezzo, sono decisamente più performanti di quelle di pochi mesi prima; non si deve poi trascurare il fatto che, più passa il tempo, più capillari diventano le coperture sul territorio nazionale e quindi si hanno comunicazioni migliori, senza “buchi”, più veloci ecc.
Non si può poi non notare che anche per quanto riguarda le offerte telefonia mobile si registrano, in un arco di tempo piuttosto breve cambiamenti nelle proposte commerciali da parte delle varie compagnie che si trovano sul nostro territorio nazionale. Quello della telefonia mobile è infatti un settore particolarmente “affollato” dal punto di vista commerciale e la concorrenza è davvero notevole.
Tutti i vari cambiamenti tecnologici sono sicuramente da considerarsi come positivi perché migliorano l’esperienza dei clienti che ormai utilizzano i propri smartphone come veri e proprio piccoli personal computer; la telefonia vera e propria, per alcuni utenti, sembra quasi un accessorio. Si deve inoltre constatare che anche i cambiamenti improvvisi che riguardano l’aspetto commerciale sono sicuramente interessanti perché, di norma, sono sempre più vantaggiosi; è però vero che talvolta le offerte sono così tante e diversificate che gli utenti si trovano un po’ disorientati. Ecco, quindi, alcuni consigli utili per scegliere con consapevolezza.
Offerte di telefonia mobile: qualche consiglio per scegliere al meglio
Parlando di offerte di telefonia mobile è opportuno partire dalla tariffa, aspetto importante che deve essere valutato con attenzione. Iniziamo col dire che le tariffe delle varie compagnie telefoniche spesso sembrano del tutto sovrapponibili; in realtà non è così; ad apparente parità di prezzo (vedasi per esempio le classiche offerte 9,99 euro mensili) le condizioni sono diverse; il primo consiglio è quindi quello di analizzare attentamente la proposta: innanzitutto è “per sempre” oppure prevede un limitetemporale?
Importante è anche verificare quanto traffico Internet una determinata tariffa mette a disposizione; l’utilizzo della Rete è ormai comunissimo e quindi non si tratta certo di un dato che è possibile sottovalutare.
Un altro consiglio fondamentale è quello di verificare a chi si rivolge una determinata offerta; il prezzo non è l’unica discriminante; spesso è il tipo di utilizzo del telefono che fa la differenza a livello di convenienza, non soltanto il prezzo; è inutile attivare un’offerta magari focalizzata sull’invio di centinaia di sms gratuiti e che penalizza un altro aspetto, se non si utilizza tale modalità di comunicazione. Ma la domanda principale che spesso bisogna porsi è soprattutto se lo smartphone serve prevalentemente per chiamate vocali oppure se viene sfruttato soprattutto per Internet; nel primo caso si sceglierà un piano che privilegia tale utilizzo, nel secondo un piano focalizzato sull’uso intensivo della Rete Internet.
Non si deve poi assolutamente dimenticare di verificare con grande attenzione le varie e numerose condizioni contrattuali; è importante essere sicuri che una tariffa particolarmente allettante all’apparenza non celi la presenza di altre spese (i cosiddetti costi occulti); nella valutazione di una compagnia telefonica infatti, uno dei requisiti fondamentali è la trasparenza delle offerte.
Si verifichi poi la copertura di rete; se il costo mensile del piano è basso, ma ho difficoltà a comunicare a causa di una copertura di rete inadeguata non si può certo dire di aver fatto un buon affare; a molti lo smartphone serve per lavorare.
Un ultimo consiglio è quello di verificare la durata del contratto; questo vale soprattutto per coloro che tendono a cambiare frequentemente operatore telefonico sfruttando le promozioni. Si tratta di una strategia percorribile, ma spesso tariffe piuttosto basse sono tali solo se il cliente non disdice il contratto per un determinato periodo di tempo.
Carol Danvers alias Captain Marvel ha recuperato la propria identità dai tirannici Kree e si è vendicata della Suprema Intelligenza. Ma a causa di conseguenze impreviste, Carol deve farsi carico del peso di un universo destabilizzato. Quando i suoi compiti la portano in un wormhole anomalo collegato a un rivoluzionario Kree, i suoi poteri si intrecciano con quelli della sua super fan di Jersey City Kamala Khan, alias Ms. Marvel, e con quelli della nipote di Carol, il capitano Monica Rambeau, diventata ora un’astronauta S.A.B.E.R.. Insieme, questo improbabile trio deve fare squadra e imparare a lavorare in sinergia per salvare l’universo come “The Marvels”.
Il sequel di Captain Marvel del 2019, porterà dunque ad interagire non solo il personaggio di Carol Danvers, interpretato da Brie Larson, ma anche Monica Rambeau (Teyonnah Parris) e Kamala Khan (Iman Vellani). Questi ultime due personaggi sono stati introdotti nelle serie televisive Disney+, rispettivamente in WandaVision ed in Ms. Marvel (qui la nostra recensione).
Il film è diretto da Nia DaCosta e da lei co-sceneggiato con il supporto di Megan McDonnell, Elissa Karasik e Zeb Wells. Nel cast, ci sarà anche Samuel L. Jackson (Nick Fury), Saagar Shaikh, Zenobia Shroff, Mohan Kapur, Zawe Ashton e Park Seo-joon.
The Marvels arriverà al cinema il prossimo 8 Novembre.
Dopo il grande successo del primo volume dedicato a The Legend of Zelda Breath of the Wild, Piggyback torna a parlarci di Hyrule e del suo regno con questa Guida ufficiale a The Legend of Zelda Tears of the Kingdom.
Le guide Piggyback sono da sempre un compendio essenziale per chiunque ambisca a esplorare completamente tutte le sfaccettature di un videogame, ma in particolare, ancor più che per il precedente capitolo, questa guida dedicata a Tears of the Kingdom appare uno strumento assolutamente indispensabile per tutti.
Tears of the Kingdom (qui la nostra recensione con il suo roboante final score), infatti, rispetto a Breath of the Wild nasconde una complessità e una vastità infinitamente superiore a quella del primo capitolo. Pensate solo, ad esempio, alle due nuove mappe, quella dei cieli e quella del sottosuolo, che si aggiungono alla già vasta e sconfinata mappa di Hyrule.
A tutto questo, poi, vanno aggiunte le nuove meccaniche “sandbox” introdotte dall’abilità del compositor, che nasconde una complessità solo in parte svelata dal gioco stesso e che spetta al giocatore disvelare attraverso un try and repeat continuo.
Provare insomma a scoprire da soli ogni novità introdotta in questo Tears of Kingdom, ogni nuova grotta, pozzo, rompicaco, easter egg, sarebbe un’impresa che vi impegnerebbe probabilmente per centinaia di ore. Piggyback grazie all’accordo di licenza con Nintendo, ci offre una piccola scorciatoia aiutandoci a completare i rompicapi e ad apprezzare ancor di più il meraviglioso lavoro che il team di Hidemaro Fujibayashi e Eiji Aonuma hanno realizzato.
L’edizione da collezione
Quest’anno le edizioni della guida sono solo due: quella standard in brossura con in copertina l’artwork classico del gioco e quella limited edition o meglio “Edizione da Collezione” (oggetto di questa recensione) con copertina rigida e decisamente più elegante e curata.
La copertina rigida dell’edizione da collezione, infatti, è decorata sia nella parte frontale che nel retro, con uno splendido motivo geometricoa cerchi concentrici in rilievo, che abbiamo visto sul retro della Nintendo Switch Oled Limited di Tears of Kingdom.
Al centro solo il logo del gioco dorato con la Master Sword spezzata conferisce a questa edizione limitata la giusta “epicità”. In maniera speculare, sul retro, è invece presente il medaglione con la mano Zonai, mentre il dorso stampato, come si trattasse di un antico volume in pelle, presenta la dicitura “La guida ufficiale completa Edizione da collezione”, il logo e due motivi a cerchi concentrici, in lettering dorato.
In generale la rilegatura ci sembra decisamente più forte rispetto alla precedente edizione di Breath of the Wild, che invece appariva un po’ deboluccia, tanto da costringerci a chiedere la sostituzione della nostra prima copia, arrivata purtroppo già scollata dal dorso.
I risguardi (il retro della copertina rigida e la prima pagina prima della guida), sono in colore marroncino e decorati on il simbolo della famiglia reale di Hyrule e con i classici motivi geometrici circolari.
Quanto alla stampa, abbiamo decisamente notato un miglioramento con testi più leggibili rispetto alla precedente edizione da collezione, mentre le pagine in carta lucida sembrano le stesse.
Manca in questa edizione la bella mappa inclusa nell’edizione da collezione dedicata a Breath Of the Wild, ma in compenso ci sono due segnalibri in seta nei colori del gioco, oro e verde.
In totale la guida conta 498 pagine, contro le 514 dell’edizione limitata dedicata a Breath of the Wild.
Contenuti
La guida è organizzata in maniera logica e intuitiva e suddivisa in 10 capitoli:
Primi passi, un’ infografica che spiega il funzionamento della guida;
Introduzione, con una spiegazione delle meccaniche di gioco;
Compendio, che contiene la vera e propria guida alla trama principale, alle sfide più interessanti, ai luoghi di interesse; questa sezione è incredibilmente dettagliata, con mappe, screenshots e suggerimenti utili che aiuteranno il giocatore a superare ogni sfida. Nonostante la vastità del contenuto, la guida fa un ottimo lavoro nel presentare le informazioni in modo chiaro e facile da seguire;
Sfide principali, contiene invece la soluzione alle sfide della main quest;
Sacrari, come è facile intuire, indica la posizione dei sacrari e il modo per risolverli;
Sfide Secondarie, si concentra invece sulle quest secondarie;
Minisfide, fornisce utili consigli per la risoluzione di queste mini quest, come per esempio quella del volo negli anelli presso il villaggio Rito. Tutte le minisfide come anche per quelle della mainquest e quelle secondarie, sono organizzate per regioni, quindi Terre di Hebra, Akkala, e cosi’ via;
Atlante, contiene le utilissime mappe di Hyrule, del sottosuolo e dei cieli, suddivise in 35 tavole ciascuna con una comoda legenda per tutti i punti di interesse;
Borsa, contiene le statistiche complete di tutti gli oggetti, i potenziamenti, gli effetti aggiuntivi, le ricette, le armature e le armi, che è possibile trovare nel mondo di gioco. Offre anche interessanti informazioni sugli oggetti necessari (e dove trovarli) per effettuare determinati potenziamenti, come quelli richiesti dalle fate radiose, e gli effetti delle combinazioni delle armi con gli oggetti grazie al compositor;
Bestiario, come è facile intuire offre informazioni su tutti i principali personaggi e nemici che è possibile incontrare durante l’esplorazione, i loro punti di forza e naturalmente i loro punti deboli. Contiene inoltre un’utilissima guida al percorso dei draghi, che vi può tornare utile per recuperare qualche scheggia per i vostri potenziamenti;
Indice, infine, contiene un comodo indice analitico che vi permette di individuare facilmente gli elementi di vostro interesse.
Infine ciascuna pagina, reca sul margine sinistro, un altro indice molto comodo per l’orientamento nella guida.
E’ pericoloso andare da soli, prendi questo!
Nella nostra seconda run del gioco abbiamo più volte fatto ricorso alla guida proprio per valutarne la semplicità e l’esattezza delle indicazioni fornite, trovandola praticamente perfetta sotto questo punto di vista. La guida non solo vi svela come risolvere un enigma, ma anche il modo più intelligente per farlo per consumare meno risorse, meno tempo ecc.
Ad esempio, nell’indicare la soluzione agli enigmi ambientali del tempio del fuoco, uno dei più vasti tra i templi della main quest, la guida Piggyback offre un percorso estremamente semplice e lineare alla soluzione che vi consente di procedere senza inutili backtracking avanti e indietro per la mappa.
Un altro punto di forza della Guida ufficiale Completa in edizione da collezione di Tears of the Kingdom è l’attenzione ai dettagli. Gli screenshots sebbene un po’ piccoli e a volte un po’ scuri, contengono tuttavia sempre delle indicazioni aggiuntive come una freccia colorata che indica il percorso da seguire, o la posizione di un determinato oggetto o scrigno.
Un acquisto essenziale per i collezionisti
In conclusione, come abbiamo detto in apertura, la Guida ufficiale Completa in edizione da collezione di Tears of the Kingdom prodotta da Piggyback è un’acquisto assolutamente consigliato per tutti i fan del gioco e per i collezionisti. Non solo è infatti un compendio essenziale per apprezzare al cento per cento l’immane lavoro di Nintendo, ma con la sua alta qualità di produzione, l’enorme mole di contenuti esclusivi e informazioni, è anche un bellissimo oggetto che siamo sicuri non sfigurerà nella vostra biblioteca.
Nel corso del San Diego Comic-Con, Insomniac ha condiviso un nuovo esaltante trailer per Marvel’s Spider-Man 2, focalizzato sulla trama e sul grande villain protagonista: Venom.
Gli Spider-Man Peter Parker e Miles Morales entrano in un nuovo capitolo della loro vita, cercando di convivere con la loro responsabilità di protettori della New York di Marvel. Mentre Harry Osborne, il migliore amico di Peter, ritorna nella sua vita e Miles cerca di costruirsi un futuro al termine del liceo, il rapporto tra i nostri eroi è messo alla prova fino al punto di rottura dalla comparsa del Simbionte: una temibile minaccia, per loro, per la città e per tutte le persone a cui tengono davvero.
Sviluppato da Insomniac Games in collaborazione con Marvel Games e PlayStation, Marvel’s Spider-Man 2 è il nuovo capitolo dell’acclamata serie Marvel’s Spider-Man.
Negli ultimi tempi, complice l’arrivo dalla Cina di soluzioni sempre più economiche, è esploso anche nel nostro paese il fenomeno delle custom Keyboard, tastiere in un certo senso “artigianali” che l’utente ha la possibilità di customizzare in ogni più piccolo aspetto: dal tipo di switch, agli stabilizzatori, passando naturalmente per il layout dei tasti e per il materiale dei keycaps.
Questo permette di creare combinazioni assolutamente personalizzate e perfette per il proprio modo di digitare e giocare nella consapevolezza che il nostro unico elemento di contatto fisico con il nostro computer è appunto la nostra tastiera e il nostro mouse.
La Epomaker TH80 con switch Gateron Pro Gialli si presenta come una soluzione di alta qualità pre assemblata dallo specialista Epomaker che, pur rimanendo estremamente personalizzabile (dai keycaps, agli switch, al layout) e mantenendo altissimo lo standard qualitativo di costruzione, permette di superare tutti i “fastidi” dell’assemblaggio fatto in casa.
Questa recensione dettagliata esplorerà le specifiche tecniche, il design, le prestazioni e il software di personalizzazione di questa tastiera, mettendola a confronto con altri prodotti simili sul mercato.
Specifiche Tecniche
La Epomaker TH80 è una tastiera 75% a 80 tasti, comunemente nota come tastiera tenkeyless (TKL). Questo significa che non ha un pad numerico sulla destra, e vi permette di risparmiare spazio sulla scrivania liberandolo per il mouse. Le sue dimensioni sono di 36 cm in lunghezza, 14 cm in larghezza e 4 cm di altezza (nel punto più basso l’altezza è di 2,3cm), con un peso di 1 kg, indicativo della sua costruzione solida e del suo robusto telaio in alluminio.
Dimensioni
36 cm x 14 cm x 4 cm
Peso
1 kg
Layout
ANSI
Keycaps
PBT Double-shot
Switch
Gateron Pro Gialli
Hotswap
Sì
Stabilizzatori
A vite, prelubrificati di fabbrica
Gasket
No
Sound-dampening
Schiuma ad alta densità
Connessioni
USB-C, Bluetooth 5.0 (fino a 3 dispositivi), wireless con dondle 2,4ghz
Epomaker TH80 Specifiche tecniche
Il layout della tastiera in prova è ANSI con un profilo dei tasti di tipo MDA (in fondo a questo articolo trovate una comoda infografica che spiega il significato del profilo MDA) . Il nome esatto di questo modello con colorazione della barra spaziatrice, del tasto ESC e del tasto Enter, in colore giallo, è “Theory – MDA”, mentre la versione Theory – MDAv2, è in una altrettanto piacevole colorazione gradient da beige a indaco, ma è possibile scegliere anche il layout ISO dal sito Epomaker.
Sempre in fase di configurazione gli utenti possono scegliere tra diversi tipi di Switch, ovvero queli proprietari di Epomaker: i Flamingo (Linear) o Budgerigar (Tactile) oppure i Gateron Pro Neri, Blu, Marroni, Rossi o Gialli.
Gli switch utilizzati nella tastiera in prova sono i Gateron Pro Gialli, noti per la loro linearità e una forza di attuazione di 50g. Questo rende la digitazione silenziosa e fluida, con un ritorno rapido dei tasti alla posizione di riposo. Gli switch equipaggiati sul nostro modello sono a 3 poli, ma è possibile optare per questa tastiera anche per quelli a 5 poli. La Epomaker TH80, infatti, supporta l’hot-swapping, permettendo di sostituire gli switch senza bisogno di saldatura.
I keycaps sono realizzati in PBT (Polybutylene Terephthalate), un materiale resistente che non ingiallisce o si consuma facilmente nel tempo. A differenza del processo double-shot in cui le lettere sono “infuse” con un secondo strato di plastica, il processo Dye-shot è più economico e consiste in una stampa per sublimazione delle lettere sul keycap. In questo modo, poichè l’inchiostro trasformato in gas attraverso il processo di sublimazione penetra nella plastica in maniera molto più profonda, anche dopo migliaia di digitazioni il lettering non svanisce.
Gli stabilizzatori sono a vite e prelubrificati, per una digitazione stabile e un rumore minimizzato. Non c’è un sistema di gasket mount, ma la tastiera è dotata di una sound-dampening foam per minimizzare la risonanza.
La Epomaker TH80 infatti utilizza uno strato di schiuma assorbente ad alta densità per migliorare la qualità del sound, che come vedremo è davvero eccellente. La combinazione tra il pannellino di schiuma ad alta densita, stabilizzatori switch e keycaps rendono la tastiera in oggetto un’opzione eccellente per gli utenti che desiderano un’esperienza di digitazione silenziosa, come quelli che lavorano in spazi condivisi o che lavorano spesso a tarda notte quando gli altri potrebbero dormire.
In termini di connettività, la TH80 offre sia una connessione USB-C che una connessione wireless via Dongle 2,4 ghz o Bluetooth 5.0. In quest’ultimo caso è possibile associare la tastiera a tre dispositivi contemporanemanete e switchare dall’uno all’altro attraverso la digitazione della combinazione TASTO FN + 1, 2 o 3: un’opzione eccellente per chi lavora su più piattaforme.
Il dongle wireless, in maniera molto intelligente può essere conservato in un apposito spazio sotto la tastiera stessa.
Contenuto della Confezione
La confezione della TH80 include la tastiera, il manuale di istruzioni, un cavo USB-C di colore bianco rivestito con guaina in tessuto e della lunghezza di circa 1,5 metri, un puller per la rimozione degli switch e dei keycaps, quattro switch Gateron Pro Gialli aggiuntivi e 8 tasti aggiuntivi (tra cui quelli specifici per Mac).
Software di Personalizzazione e Illuminazione RGB
Nel nostro test abbiamo incontrato qualche difficoltà con il software di personalizzazione Epomaker Driver (v. 1.2.69). L’ultima versione scaricata, infatti, non si avvia correttamente nella nostra configurazione ma resta bloccata sulla schermata iniziale. Non è stato possibile, pertanto, valutare con completezza il sofware di personalizzazione. Stando a quanto abbiamo verificato online, il problema purtroppo non è isolato e pare che un aggiornamento firmware possa risolvere il problema. Purtroppo però dalla pagina di supporto Epomaker non siamo riusciti ad accedere al firmware giusto, né alla procedura per effettuare l’aggiornamento, il che ci lascia con una tastiera, sostanzialmente “monca”.
Quanto all’illuminazione RGB, invece, è possibile selezionare uno dei 18 preset disponibili direttamente tramite la pressione della combinazione “FN + \”. I LED sono luminosi e vividi, anche se gli effetti RGB sono piuttosto standard. E’ possibile impostare schemi di colore individuali per ogni tasto, ma purtroppo questa funzionalità è disponibile solo con il software Epomaker che, come abbiamo detto, non è stato possibile avviare correttamente.
Confronto con Altre Tastiere
Nella stessa fascia di prezzo, quella intorno ai 100 euro la TH80 si confronta con altri mostri sacri del settore, come l’apprezzatissima Keychron K8, superando quest’ultima sia dal punto di vista della qualità costruttiva che in termini di possibilità di personalizzazione.
Esperienza di digitazione
La Epomaker TH80 equipaggiata con gli switch Gateron Pro Gialli ci ha offerto una delle migliori esperienze di digitazione che ci sia mai capitato di provare su una tastiera professionale. La digitazione è fluida, veloce, silenziosissima. Il suono è delicato e ovattato grazie alla presenza dell’abbondante strato di schiuma ad alta densità utilizzata nella tastiera e che ne porta il peso addirittura a sfiorare il KG, anche se il campione audio che potete trovare qui sotto, a causa delle caratteristiche del microfono utilizzato, uno Shure Beta57, potrebbe non rispecchiarne al 100% il sound. I tasti sono ampi e il formato 75% pur liberando tanto spazio sulla scrivania, non vi fa mancare nulla o quasi.
La qualità dei Keycaps in PBT è eccellente, anche se il lettering è un po’ “sguaiato”, nel senso che le lettere forse sono anche un po’ troppo grandi e bold. Questo è però un giudizio puramente estetico, pertanto il lettering e l’ aspetto un po’ retrò potrebbe piacere a qualcuno.
Altro elemento che purtroppo non ci è piaciuto è l’assenza di keycaps shinetrough il che rende più difficile la digitazione di sera. In assenza di una qualche forma di illuminazione, infatti è davvero difficile rendersi conto dei tasti, e per coloro che non hanno particolare dimestichezza con il layout TKL Ansi, potrebbe essere un po’ difficile l’adattamento all’inizio.
La presenza inoltre di led “south facing” cioè posizionati nella parte bassa dello switch, o se volete, rivolti verso di voi, impedisce di avere una visione chiara dei tasti, anche utilizzando keycaps shinetrough.
La rotellina multimediale in metallo di colore rosso, restituisce un buon feedback tattile permettendo di regolare con semplicità e precisione il volume.
Commento finale
Epomaker TH80 è una delle tastiere più piacevoli sulle quali si siano posate le nostre dita. Abbiamo apprezzato il feeling dei tasti, la robustezza e il peso, gli ottimi switch Gateron Pro Gialli ma soprattutto il sound ovattato. Digitare su di una tastiera così è un piacere, peccato per l’assenza di Keycaps shinetrough e soprattutto per l’impossibilità di utilizzare il software di personalizzazione, elemento questo che ci lascia con una tastiera “monca” di un elemento importante. L’assenza di questi due problemi, infatti, avrebbe potuto davvero far sfiorare a questa tastiera il perfect score.
Come ogni giovedìEpic Games Store regala uno o più giochi gratuiti per il nostro PC, questa settimana entriamo nell’immenso universo di The Elder Scrolls Online e cerchiamo di risolvere intricati crimini usando la matematica in Murder by Numbers.
Viviamo una nuova avventura all’interno delle lande di The Elder Scrolls, un profondo MMORPG che racchiude moltissimi territori di Tamriel, alcuni apparsi nei capitoli principali della leggendaria serie ideata da Bethesda Softworks.
Gestiamo ogni aspetto del nostro eroe, e scegliamo qualsiasi approccio riteniamo più giusto per compiere le nostre imprese. Scopriamo segreti, affrontiamo mostri ed altri giocatori, sia in solitaria che assieme ad un affiatato gruppo d’amici.
Torniamo negli anni 90′, e aiutiamo Honor Mizrahi, ex attrice e ora improvvisata detective, a risolvere degli efferati omicidi, in questa interessante e avvincente visual novel che mescola enigmi e puzzle games matematici.
Con musiche di Masakazu Sugimori (compositore per Phoenix Wright: Ace Attorney, Ghost Trick e Viewtiful Joe), un buona dose di battute, e una forte rappresentazione del mondo LGBTQ, facciamoci rapire dallo charme sgangherato di questo indie game.
Potete fare vostri The Elder Scrolls Online e Murder by Numbers in forma gratuita solo sull’ Epic Game Store, creando un account -in caso non l’aveste ancora fatto- e seguendo i corrispettivi linkai giochi. Non fatevi sfuggire quest’offerta, che scadrà alle ore 17:00 di giovedì 27 luglio.
Diablo IV ha accolto la prima grande patch di aggiornamento solo pochi giorni fa, eppure la risposta dei fan non sembra essere esattamente entusiasta… anzi.
Con l’arrivo dell’attesa Stagione 1, Diablo IV ha ottenuto il grosso update 1.1.0a che introduce numerose novità al gioco, sia dal punto di vista dei contenuti che per quanto riguarda fix, buff e nerf.
Se l’elenco completo delle modifiche è decisamente corposo e vi invitiamo a leggerlo direttamente sul blog di Blizzard, un autentico vespaio di polemiche si è acceso tra i fan per alcuni ritocchi alla formula ludica. L’ondata di entusiasmo per l’inizio della Stagione degli Abietti sembra infatti completamente svanita in poche ore. Tanti i motivi della delusione.
Anche il Negromante soffre la nuova patch.
Uno dei principali punti riguarda il bilanciamento delle classi a causa di un nerf generalizzato che ha ridotto pesantemente l’efficacia delle abilità mantenendo inalterate le resistenze nemiche, rendendo il gioco più frustrante ed illogicamente più difficile. In particolare l’Incantatore sembra essere la figura più mortificata dall’aggiornamento, che ha visto perdere il suo principale punto forte (l’attacco) rendendolo di fatto ancora più indifeso di prima. Il problema si è riversato anche sulle build dei giocatori, con personaggi divenuti ingiocabili o incapaci di affrontare con successo dungeon altrimenti alla piena portata del livello raggiunto.
Una ulteriore critica più aspra riguarda la mancanza di contenuti significativi nella Stagione, con una sola nuova Uber Unique introdotta.
Gli sviluppatori di Diablo IV, compresa la situazione, hanno annunciato un Campfire Chat per instaurare un dialogo con i giocatori, anche se la situazione appare piuttosto delicata. Le reazioni negative della community hanno infatti impattato anche su Metacritic, il cui punteggio degli utenti del gioco è precipitato a 2.4, un vero e proprio review bombing.
Riuscirà Blizzard a placare il malcontento del pubblico dopo questo autogoal?
A distanza di quattro anni dal lancio del fortunato ed apprezzato Remnant: From the Ashes, arriva sulle nostre console (PS5, Xbox Series X/S) e PC l’atteso secondo capitolo della saga, Remnant II. Il team di Gunfire Games non ha fatto attendere nemmeno troppo i suoi fan, completando il lavoro (visti i periodi che corrono) in un tempo più che ragionevole.
Versione testata: PC
Ciò, considerando anche le alte aspettative nutrite dalla community e dagli addetti ai lavori, dovuta al successo del predecessore Remnant: From the Ashes, pubblicato alla stregua di un indie game, che poi però ha ottenuto notevole apprezzamento e seguito.
Noi abbiamo passato parecchie ore in compagnia del titolo, triturando nemici senza pietà, e siamo giunti a delle conclusioni. Leggete la nostra recensione per conoscerne l’esito finale!
A che punto siamo dopo Remnant: From the Ashes?
Vestiremo i panni degli ultimi sopravvissuti del genere umano, all’interno di un contesto malato e catastrofico. Il vecchio mondo come lo si conosceva non esiste più ed è ora infestato da creature terrificanti, Boss sovraumani e qualsiasi altra aberrazione si possa immaginare.
Un insieme di mondi “governati” dal caos, in cui la proliferazione di queste creature procede incessantemente. L’incipit narrativo ed ambientale di Remnant II nasce dall’unione di elementi post apocalittici ed horror.
TPS, RPG, procedurale, Soulslike…what else???
Sin dalle prime ore in compagnia di Remnant II, ci si rende inevitabilmente conto da quanti elementi diversi sia composto il titolo sviluppato da Gunfire Games. Partiamo dalle basi: è un third person “per lo più” shooter, nel senso che volendo si può approcciare il gioco anche con un gameplay completamente incentrato sui combattimenti corpo a corpo. Ha degli elementi RPG, come dialoghi a risposta multipla (anche se quasi per nulla incidenti), esperienza da accumulare e dei punti caratteristica da assegnare man mano che si progredisce con il proprio personaggio. E’ stata potenziata ed ampliata la meccanica procedurale già presente in From the Ashes.
In Remnant II, secondo quanto affermato da Gunfire Games, anche i tipi di nemici, l’estetica di una regione, i boss, gli npc, la trama e le missioni del gioco potranno essere generati casualmente.
Altro elemento cardine della produzione è il netto richiamo ad alcune meccaniche di gioco tipiche di Soulslike, già presenti nel primo capitolo, tanto da essere etichettato “un Souls con le pistole”. Le enormi pietre del teletrasporto del tutto simili ai falò di Miyazaki, il relativo respawn dei nemici collegato all’utilizzo di quest’ultime, la presenza di temibili Boss presenti dentro ad un’area coperta da una sorta di velo e non ultima la difficoltà complessiva del gioco.
In riferimento a quest’ultimo aspetto, e a differenza dei Souls, in Remnant 2 si può scegliere tra 3 livelli di difficoltà (Sopravvissuto, Veterano ed Incubo) più un quarto sbloccabile più avanti (Apocalisse). Per quanto riguarda la nostra esperienza di gioco, abbiamo approcciato il titolo al primo livello di difficoltà, scelta per altro consigliata anche dallo sviluppatore stesso, in quanto già ottimo banco di prova per testare le abilità dei giocatori.
Per quel che mi riguarda, ho inoltre trovato delle evidenti similitudini con Returnal, qui la mia recensione, ovviamente riguardo alla creazione procedurale dei vari stage di gioco, ma soprattutto riguardo alla nuova realizzazione della mappa. Questa è stata realizzata in 3D per migliorare la quality of life dei giocatori, rendendo più agevole la propria localizzazione in ambienti a più livelli. La visualizzazione a schermo, nonché persino la scelta estetica di alcune icone utilizzate, ha rimandato la mia mente direttamente al capolavoro di Housemarque, per quanto io consideri la mappa di Remnant II una copia “bruttina” rispetto a quella di Returnal.
Raramente un gioco in cui convivono tanti elementi derivanti da generi diversi, e magari lontani tra loro concettualmente, a nostro avviso è riuscito a creare un’amalgama così convincente. Sarebbe stato lecito aspettarsi un risultato più pastrocchiato, con tanta carne al fuoco… ma con più fumo che arrosto. Invece Remnant II ci è parso capace di intersecare bene tutte le varie dinamiche di gameplay (e non) utilizzate, raggiungendo un risultato convincente.
Archetipi
Il gameplay ovviamente costituisce il core della produzione. Remnant II successivamente alla creazione del proprio personaggio, e alle prime fasi di gioco che fungono da vero e proprio tutorial, permette di selezionare la propria classe preferita. Ce n’è per tutti i gusti: dal Cacciatore assoluto fuoriclasse dal danno da distanza puro (un vero e proprio cecchino), al medico fondamentale per tenere in vita se stessi ed i propri compagni, al pistolero contraddistinto da un combattimento agile ed ultra veloce a base di letali pistole ed altro ancora. Ma l’aspetto maggiormente determinate è quello degli Archetipi. In sostanza la classe iniziale sarà semplicemente un punto di partenza, che potremo modificare a nostro piacimento durante la progressione, mediante i Tomi della Conoscenza.
“Una delle funzioni più grandi di Remnant 2 è il sistema degli Archetipi completamente rinnovato. Nel gioco originale, gli Archetipi servivano come un corredo di equipaggiamento iniziale pensato per fornire un punto di partenza solido per il vostro viaggio basato su alcuni stili di gioco differenti. Giocando, alla fine tutto era disponibile per ogni personaggio, a prescindere dall’Archetipo di partenza. L’unico requisito era che dovevate andare semplicemente là fuori a guadagnarvelo.
In Remnant 2, la vostra scelta iniziale è importante!
Mentre gli Archetipi prevedono ancora un corredo di equipaggiamento personalizzato – che consiste nel loro caratteristico set di armatura, tre armi completamente uniche e il loro Tratto di Archetipo peculiare – hanno anche due straordinarie nuove aggiunte: i Vantaggi dell’Archetipo e le Abilità dell’Archetipo! Queste nuove funzioni vengono sbloccate ottenendo esperienza e livellando l’Archetipo.”
Gameplay
Il gameplay ovviamente costituisce il core della produzione. Per la nostra partita abbiamo optato per l’Addestratore, incuriositi dalla presenza del cane come compagno animale. Scelta che ci ha soddisfatti in quanto a gameplay, in quanto il nostro fido cagnolino può attaccare nemici lontani, rimanere vicino a proteggerci e utilizzare altre abilità speciali.
Nella prima fase di gioco abbiamo trascurato completamente la componente melee, con il risultato di rimanere spesso senza proiettili. Caricatore vuoto oggi, caricatore vuoto domani, abbiamo preso alla lettera uno dei tip durante i caricamenti “le munizioni sono importanti, utilizza armi da mischia per liberarti dei nemici meno pericolosi”. E così abbiamo fatto, con una consistente variazione del nostro gameplay.
In generale Remnant II riesce a mantenere tensione e dinamicità sempre costanti. Muoversi attraverso le varie mappe del mondo è divertente, quanto dinamico, pericoloso ed adrenalinico. Come già accennato, anche al primo livello di difficoltà il senso di sfida è ben presente, e bisognerà gestire bene le proprie skill e quelle del nostro alter ego in game. Nonostante dalla mappa possiamo già sapere se la prossima zona faccia parte del percorso obbligatorio della storia, la voglia di tuffarci nelle zone “secondarie” sarà sicuramente alta, grazie alle rare e preziose ricompense, come nuove armi ed equipaggiamento.
Considerando che per la nostra recensione abbiamo avuto la possibilità di provare il titolo esclusivamente in single player, senza dubbi giocandolo in coop la componente tattica acquisirà maggior spessore. Già in solitaria bisogna approcciare i vari ambienti di gioco con cautela, marcando se possibile i nemici, utilizzando bene il proprio equipaggiamento e le varie skill. L’idea di aggiungere a tutto ciò una corposa componente tattica e cooperativa, costituirà la vera ciliegina sulla torta per il gameplay codificato da Gunfire Games.
La nostra prova è stata effettuata con un PC equipaggiato di GPU Nvidia 3080Ti e CPU AMD 5800X, con il gioco installato su ssd NVMe. Prendete il nostro parere con le pinze, in quanto la versione che abbiamo provato era beta tester e lo stesso sviluppatore ci ha rassicurati che i difetti riscontrati sono già oggetto di modifiche, per il codice disponibile al day one e nei giorni successivi.
Abbiamo impostato il gioco a risoluzione 4K, mantenendo i dettagli grafici ad ULTRA ed il DLSS su prestazioni. Così facendo abbiamo riscontrato un frame rate non in grado di mantenere i 60 FPS rock solid, e soprattutto molto ballerino. Spesso ci siamo ritrovati a passare da 80/90 FPS a 40/50, semplicemente voltandoci verso zone diverse. Nel nostro caso il G-Sync di Nvidia ha mitigato molto la cosa, ma ad ogni modo è visibile e riscontrabile da giocatori dall’occhio attento.
Come detto, congeliamo il nostro giudizio sul frame rate, in attesa delle prime patch correttive.
Per il resto il gioco non ha mai crashato, non ci sono stati freeze, ed anzi ci ha soddisfatti dal punto di vista grafico. Abbiamo utilizzato un OLED tramite cui abbiamo potuto apprezzare gli ambienti cupi e tetri, nonché una paletta di colori enfatizzata dall’HDR.
Remnant II non è una produzione proverbialmente “spacca mascella”, tuttavia è comunque un bel vedere. Le ambientazioni, forse un po’ troppo ridondanti, sono artisticamente ispirate. Osservandone i dettagli dai vari scorci, a volte sembrava di essere in Bloodborne, a volte in Resident Evil 4. Il senso di devastazione e di maligno sono ben permeati negli ambienti di gioco, soffocati da un opprimente sensazione di caos.
Longevità e rigiocabilità
Vuoi per la presenza di molte classi ed archetipi con gameplay molto diverso tra loro. Vuoi per la possibilità di approcciare al titolo in single player in coop. Vuoi per la creazione potenzialmente infinita di tutti gli elementi procedurali, Remnant II già ai nastri di partenza promette longevità e rigiocabilità ad alti livelli.
Missioni dalle diverse ramificazioni, potenziamenti, fabbricazione di oggetti, bottini… Remnant II metterà alla prova anche i giocatori più esperti, con le sue aree e i suoi dungeon generati in modo dinamico. Ogni partita sarà diversa dalla precedente, garantendovi ogni volta dure sfide e soddisfazioni. I vari intrecci narrativi abbracceranno i molteplici mondi di gioco, incoraggiandovi a esplorarli e a visitarli più volte.
Commento finale
Remnant II è quanto di buono ci si potesse attendere come sequel, di un titolo con ottime potenzialità, quale era Remnant: From the Ashes. Tecnicamente ancora un po’ acerbo, eccessivamente ridondante nella realizzazione dei biomi, rappresenta comunque un titolo divertente da giocare, che potrà tenervi incollati e garantirvi un ampio numero di ore di gioco da soli o in compagnia dei vostri amici. Artisticamente ben ispirato, ha senza dubbio nel gameplay il fulcro della produzione. Una curva di difficoltà settata già alta anche al livello più basso, ma pur sempre accessibile e superabile, ed un mondo pieno di pericoli affrontabili con archetipi sempre diversi, dal gameplay e gunplay vari, ma sempre dinamici, adrenalinici ed entusiasmanti. Una complessa risultante di vari generi diversi, tuttavia ben amalgamati, che hanno dato vita ad un titolo originale e ben congeniato.
Internet è diventato una parte integrante delle nostre vite, collegandoci con persone provenienti da tutto il mondo. Mentre questa connettività online porta numerosi benefici, presenta anche sfide importanti come quelle collegate alla necessità di creare fiducia e rispetto, senza un contatto umano diretto. Internet è inoltre un pianeta meraviglioso capace di favorire l’incontro con l’altro, con il diverso da sè, ma anche un mare pericoloso in cui a volte è possibile incontrare individui senza scrupoli. Coltivare una cultura di fiducia e rispetto online, anche per i genitori, è fondamentale per creare interazioni positive e significative che vadano al di là della necessità di “controllo” del telefono del proprio figlio o partner (un controllo sempre più semplice grazie ad alcuni strumenti facilmente accessibili come dimostra l’articolo che trovate qui https://hackerare.it/spiare-whatsapp/).
In questo articolo, esploreremo strategie e tecniche per favorire un ambiente in cui la fiducia e il rispetto prosperano.
Introduzione
Nell’era digitale di oggi, in cui le interazioni online sono diventate la norma, costruire fiducia e rispetto è più importante che mai. La fiducia forma la base delle relazioni sane, che siano offline o online. Il rispetto, d’altra parte, garantisce che le persone si sentano valorizzate e ascoltate nel mondo virtuale. Comprendendo la dinamica della cultura online e attuando strategie efficaci, possiamo favorire un ambiente che promuove fiducia e rispetto tra gli utenti di Internet.
L’Importanza di Fiducia e Rispetto Online
La fiducia e il rispetto sono essenziali per favorire comunità online sane. Quando le persone si sentono sicure e rispettate, sono più propense a impegnarsi in conversazioni aperte e costruttive. La fiducia consente alle persone di condividere idee, collaborare e stabilire connessioni significative. Il rispetto assicura che opinioni diverse siano riconosciute e valorizzate, creando un ambiente online inclusivo e diversificato.
Definizione di Cultura Online
La cultura online si riferisce alle credenze collettive, ai comportamenti e alle norme che emergono all’interno delle comunità virtuali. È plasmata dalle interazioni e dalle esperienze condivise degli utenti di Internet. La cultura online può variare tra diverse piattaforme e comunità, influenzata da fattori come demografia, interessi e scopi.
Caratteristiche della Cultura Online
La cultura online presenta diverse caratteristiche che influiscono sulla fiducia e sul rispetto. L’anonimato e la distanza possono portare a una disinibizione, permettendo alle persone di esprimersi più liberamente, ma possono anche essere sfruttati negativamente. L’abbondanza di informazioni e la velocità della comunicazione contribuiscono a un panorama digitale frenetico e in continua evoluzione.
Creare un’atmosfera di fiducia e rispetto richiede un impegno deliberato. Le seguenti strategie possono aiutare a instaurare interazioni online positive:
Comunicazione Efficace
Una comunicazione chiara e concisa è fondamentale per costruire fiducia e rispetto. Utilizza un linguaggio semplice e comprensibile per esprimere pensieri e idee. Sii consapevole del tono che usi nei tuoi messaggi, assicurandoti che rimanga positivo e rispettoso.
Ascolto Attivo
Ascoltare attivamente gli altri è un aspetto fondamentale per costruire fiducia e rispetto. Presta attenzione a ciò che gli altri dicono, mostra un vero interesse e rispondi con attenzione. Riflettere sui loro punti di vista e porre domande di chiarimento dimostra il tuo coinvolgimento e rispetto per la loro prospettiva.
Empatia e Comprensione
L’empatia ci permette di connetterci con gli altri a un livello più profondo. Mettiti nei panni di qualcun altro e cerca di capire le sue esperienze ed emozioni. Questo approccio empatico favorisce la fiducia e il rispetto, mostrando che ti preoccupi sinceramente del benessere degli altri.
Tono e Linguaggio Positivi
Il tono e il linguaggio che utilizzi nelle interazioni online influenzano notevolmente l’atmosfera e le percezioni degli altri. Sii consapevole delle parole che scegli, optando per un linguaggio positivo e inclusivo. Evita di utilizzare termini offensivi o dispregiativi che potrebbero danneggiare o alienare gli altri.
Gestire Conflitti e Disaccordi
I conflitti e i disaccordi sono inevitabili in ogni comunità, inclusi gli spazi online. Tuttavia, è fondamentale gestirli in modo costruttivo per mantenere fiducia e rispetto. Per farlo è possibile tenere a mente le seguenti tecniche:
Critiche Costruttive
Quando fornisci feedback o esprimi opinioni diverse, concentra l’attenzione su critiche costruttive. Indica specificamente le aree in cui è possibile migliorare, riconoscendo nel contempo i punti di forza della persona o delle sue idee. Questo approccio favorisce la crescita e impedisce che i conflitti si acuiscano.
Tecniche di Risoluzione dei Conflitti
Quando sorgono conflitti, adotta tecniche di risoluzione dei conflitti efficaci. Favorisci un dialogo aperto e facilita le discussioni in cui tutte le parti possono esprimere i loro punti di vista. Cerca punti in comune ed esplora soluzioni reciprocamente vantaggiose. La mediazione può essere utile per risolvere i conflitti tra individui.
Evitare Attacchi Personali
Nel fervore di un dibattito online, è fondamentale evitare attacchi personali o linguaggio dispregiativo. Concentrati sulla discussione di idee e opinioni anziché attaccare le persone. Ricorda che i disaccordi rispettosi contribuiscono alla crescita intellettuale e alla comprensione reciproca.
Per coltivare una cultura di fiducia e rispetto, è essenziale promuovere comportamenti positivi. Per farlo è possibile considerare i seguenti approcci:
Promuovere la Collaborazione
Incoraggia la collaborazione e il lavoro di squadra sottolineando il valore delle prospettive diverse. Spingi le persone a lavorare insieme, sfruttando le loro uniche
capacità e esperienze per raggiungere obiettivi comuni. Sottolinea i benefici della risoluzione collettiva dei problemi e della condivisione delle conoscenze.
Riconoscere e Apprezzare gli Altri
Dedica del tempo a riconoscere e apprezzare i contributi degli altri. Che si tratti di riconoscimenti pubblici, parole di incoraggiamento o distintivi virtuali, piccoli gesti di apprezzamento fanno molto per costruire fiducia e rispetto. Celebra traguardi e obiettivi all’interno della comunità.
Celebrare la Diversità
Promuovi un ambiente che celebra la diversità e l’inclusione. Incoraggia persone provenienti da background diversi a condividere le loro storie ed esperienze. Abbraccia differenze culturali, etniche e ideologiche, riconoscendole come opportunità di apprendimento e crescita.
Dare il Buon Esempio
Come membro di qualsiasi comunità online, hai il potere di dare il buon esempio. Per farlo è possibile considerare le seguenti pratiche:
Essere un Modello
Dimostra i comportamenti che ti aspetti dagli altri. Mostra rispetto, empatia e inclusività nelle tue interazioni. Le tue azioni servono da modello per gli altri, ispirandoli a emulare il tuo comportamento.
Stabilire Aspettative Chiare
Comunica chiaramente le aspettative e le linee guida per il comportamento all’interno della comunità. Stabilisci regole che promuovono fiducia e rispetto e assicurati che siano facilmente accessibili a tutti i membri. Aspettative trasparenti riducono l’ambiguità e contribuiscono a un ambiente online più sano.
Fornire Feedback e Riconoscimento
Fornisci regolarmente feedback costruttivo alle persone all’interno della comunità. Offri orientamento, suggerimenti per il miglioramento e riconosci i loro successi. Il feedback costruttivo dimostra il tuo interesse nella loro crescita e favorisce un ambiente di fiducia e rispetto.
Stabilire Linee Guida e Politiche
Le linee guida e le politiche giocano un ruolo significativo nel coltivare fiducia e rispetto online. Per farlo è possibile considerare i seguenti approcci:
Codice di Condotta
Sviluppa un codice di condotta completo che delinei comportamenti attesi e le conseguenze per le violazioni. Questo documento serve come punto di riferimento per tutti i membri della comunità e stabilisce chiaramente le aspettative per un comportamento accettabile.
Etichetta Online
Educa i membri sull’etichetta online per garantire un comportamento rispettoso e responsabile. Affronta argomenti come la netiquette, la privacy e l’uso responsabile delle risorse digitali. Incoraggia i membri a seguire queste linee guida per mantenere un ambiente online sano.
Il bullismo e il molestare online sono realtà sfortunatamente sempre più frequenti ed inquietanti. Per contrastare questi problemi e favorire fiducia e rispetto, considera i seguenti passaggi:
Riconoscere i Segnali
Educa i membri della comunità sui segnali di bullismo e molestie online. Incoraggiali a segnalare tempestivamente eventuali comportamenti preoccupanti. Riconoscendo i segnali, le persone possono intraprendere azioni appropriate per proteggere se stesse e gli altri.
Agire e Segnalare
Crea un sistema di segnalazione che consenta alle persone di denunciare casi di bullismo e molestie. Assicurati che il processo sia semplice, confidenziale e reattivo. Affronta prontamente le segnalazioni, adottando le misure appropriate per proteggere le vittime e mantenere la fiducia all’interno della comunità.
Supportare le Vittime
Fornisci sistemi di supporto per le persone che hanno subito bullismo o molestie online. Offri risorse, servizi di consulenza o collegamenti ad organizzazioni pertinenti. Mostra empatia e fornisce uno spazio sicuro in cui le vittime possano condividere le loro esperienze e cercare assistenza.
Favorire una Comunità Online Sicura e Inclusiva
Creare una comunità online sicura e inclusiva è fondamentale per favorire fiducia e rispetto. Considera le seguenti strategie:
Moderazione e Monitoraggio
Implementa pratiche di moderazione e monitoraggio per garantire il rispetto delle linee guida e delle politiche. Ciò contribuisce a mantenere un ambiente sicuro, riducendo il rischio di contenuti dannosi o offensivi. Rivedi e modera regolarmente le discussioni, adottando le misure appropriate quando necessario.
Creazione di Spazi di Supporto
Designa aree o canali specifici all’interno della comunità in cui le persone possono cercare supporto e consigli. Incoraggia i membri a condividere apertamente le loro preoccupazioni e sfide, sapendo che saranno accolti con comprensione ed empatia. Favorisci un senso di comunità e responsabilità condivisa per il benessere di tutti i membri.
Promuovere la Cittadinanza Digitale
Promuovere la cittadinanza digitale è fondamentale per coltivare fiducia e rispetto online. Considera le seguenti pratiche:
Comportamento Online Responsabile
Educa i membri della comunità sul comportamento online responsabile. Incoraggia pratiche etiche, come il rispetto della proprietà intellettuale, la citazione delle fonti e l’evitare il plagio. Insegna alle persone le possibili conseguenze delle loro azioni e l’impatto che queste hanno sugli altri.
Educare ed Empowerment degli Utenti
Offri risorse educative per aiutare i membri della comunità a navigare in modo sicuro e responsabile negli spazi online. Fornisci informazioni su temi come la privacy online, la sicurezza e la competenza digitale. Responsabilizza le persone a prendere decisioni informate e a prendere il controllo della propria presenza online.
Conclusioni
Coltivare una cultura di fiducia e rispetto online richiede un impegno collettivo. Comprendendo la cultura online, attuando strategie di comunicazione efficace, gestendo i conflitti in modo costruttivo e promuovendo comportamenti positivi, possiamo creare spazi virtuali che favoriscono connessioni significative e interazioni rispettose. Abbracciando i principi di fiducia e rispetto, contribuiamo a costruire un mondo online migliore per tutti.
FAQs
1. Come posso costruire fiducia con gli altri online?
Costruire fiducia online comporta una comunicazione efficace, l’ascolto attivo, l’empatia e dimostrare coerenza nelle tue azioni. Partecipa a conversazioni significative, rispetta gli impegni presi, sii trasparente e sincero.
2. Cosa dovrei fare se mi trovo di fronte al cyberbullismo?
Se incontri il cyberbullismo, è fondamentale segnalare prontamente l’incidente alle autorità competenti o agli amministratori della piattaforma. Conserva le prove, blocca o ignora l’offensore e cerca supporto da amici o familiari fidati.
3. Come posso promuovere una cultura del rispetto nelle discussioni online?
Promuovi una cultura del rispetto incoraggiando un linguaggio inclusivo, affrontando i punti di vista degli altri con empatia e valorizzando la diversità. Favorisci un ambiente sicuro in cui le persone si sentano a loro agio ad esprimersi senza paura di giudizio o derisione.
4. In che modo le linee guida e le politiche aiutano a coltivare fiducia e rispetto online?**
Le linee guida e le politiche forniscono un quadro per un comportamento accettabile e aiutano a mantenere l’ordine all’interno delle comunità online. Stabiliscono aspettative chiare e le conseguenze per le violazioni, favorendo un ambiente in cui fiducia e rispetto possono prosperare.
5. Quali sono alcune tecniche efficaci di risoluzione dei conflitti per le interazioni online?
Le tecniche efficaci di risoluzione dei conflitti includono l’ascolto attivo, la ricerca di punti in comune, l’astenersi dagli attacchi personali e la ricerca di soluzioni reciprocamente vantaggiose. La mediazione, se necessaria, può aiutare a facilitare un dialogo costruttivo e risolvere i conflitti in modo amichevole.
Xbox ha annunciato che il nuovo DLC di Sea of Thieves: The Legend of Monkey Island, è disponibile gratuitamente per i possessori di qualsiasi edizione di Sea of Thieves su Xbox Series X|S, Xbox One, PC Windows 10/11, Steam e per tutti i membri di Xbox Game Pass.
Sea of Thieves: The Legend of Monkey Island è il frutto di una collaborazione tra Rare e Lucasfilm Games che unisce le due amate ciurme per raccontarci una storia inedita. Al link Xbox Wire è disponibile un’intervista con il team di Rare sulla combinazione di due universi videoludici che cattura lo spirito di Monkey Island in Sea of Thieves.
The Legend of Monkey Island è un’esilarante e profonda lettera d’amore dedicata all’iconica serie di giochi d’avventura Monkey Island. L’espansione comprende tre Tall Tales, che seguono le avventure di Guybrush Threepwood in Sea of Thieves e vedono la partecipazione di Guybrush, del pirata fantasma LeChuck e di altri personaggi (e doppiatori) della serie di Monkey Island. I Tall Tales saranno rilasciati durante gli update mensili, come aggiornamenti gratuiti per i possessori di qualsiasi edizione di Sea of Thieves e per i membri di Xbox Game Pass a partire da oggi.
Questo aggiornamento gratuito dell’espansione guida i videogiocatori in un viaggio all’insegna dell’esplorazione dell’universo di Monkey Island come mai prima d’ora, navigando tra gli universi di Sea of Thieves e la serie Monkey Island. I tre nuovi Tall Tales in uscita quest’estate ci vedranno impegnati a risolvere enigmi, padroneggiare il combattimento e attraversare catacombe piene di lava.
Con stadi dedicati, tornei a livello mondiale e milioni di utenti a seguire ogni match, gli eSports hanno raggiunto un picco di risonanza pari, se non addirittura superiore in alcuni Paesi, a quella degli sport tradizionali.
Il gaming competitivo si è fatto strada nella quotidianità degli spettatori più giovani, diventando un vero e proprio fenomeno, la cui crescita e popolarità sembrano inarrestabili. Il numero di sponsor aumenta insieme agli incassi generati dalle competizioni che si svolgono tra i team di massimo rilievo nel settore, generando introiti sempre maggiori.
A guidare il carro ci sono Asia e Nord America, pionieri nel rendere gli eSports quello che sono oggi: una grande hit internazionale.
Dati e previsioni sulla crescita futura degli eSports
Al momento, il mercato degli eSports sta sperimentando una crescita costante. Nei diversi grafici presentati dagli analisti, sia per il numero di spettatori che per la quantità di denaro generata dal gioco digitale competitivo, la linea è sempre tendente verso l’alto.
I dati rilasciati dall’OIES per il 2023 parlano di circa 4.9 milioni di giocatori in Italia. Di conseguenza, aumenta anche la portata dei creator e degli streamer che pubblicano video o live su piattaforme come Twitch e altri portali simili.
Il CAGR calcolato per il 2030 è del 21,5% e l’industria, nella sua totalità, arriverà a valere circa 6,75 miliardi di dollari.
Gli artefici del successo
Dietro questo incredibile sviluppo degli eSports, ci sono sicuramente i giovani, che costituiscono il pubblico di riferimento principale. Con il loro interesse nei confronti del mondo del gaming competitivo, hanno portato il settore sotto i riflettori.
Una volta arrivati alle luci della ribalta grazie agli utenti, gli eSports hanno incontrato quelli che sono i reali motori della loro attuale popolarità: gli sponsor. Se le grandi aziende non avessero realizzato il potenziale effettivo degli sport digitali, probabilmente gli introiti e la diffusione del fenomeno sarebbero, in una qualche misura, rimasti arginati.
Hanno investito negli eSports bookmakers, come quelli che puoi trovare navigando su questo sito e altre grandi società, come Red Bull, Mastercard, Telecom, o squadre di calcio, come Verona, Roma o Inter, per citare formazioni italiane.
È stata l’Asia a precedere gli altri mercati in fatto di eSports. Quando in altri Paesi si pensava ancora a questa attività come un semplice hobby delle nuove generazioni, Cina e Corea del Sud già costruivano stadi e iniziavano a pubblicizzare le competizioni in atto.
A farla da padrone sono i MOBA, gli FPS e gli RTS, tutte tipologie di giochi con floride scene competitive. I MOBA più popolari sono Dota 2 e League of Legends, con quest’ultimo che ha un mondiale interamente dedicato seguito da milioni di utenti da ormai diversi anni.
Parlando di FPS o sparatutto, il primo nome in fatto di successo è Call of Duty, dominando la scena da quasi due decadi. Lo stesso vale per un classico degli RTS (Real time strategy o strategia in tempo reale), cioè StarCraft II.
Complessivamente, Nord America e Asia, con riferimento particolare agli USA e alla Cina, tengono in pugno il mercato eSports con il 30% del fatturato totale dell’intera industria.
Francia al primo posto
In Europa, a cavalcare l’onda degli eSports è la Francia, che negli ultimi anni ha approvato diversi incentivi per coloro che aprono delle sale LAN in cui i player, amatoriali o professionisti, possono recarsi per divertirsi e giocare.
Sempre più aziende investono nel gaming competitivo, sponsorizzando team in diversi campionati nazionali e competizioni internazionali. Anche l’Italia si sta facendo largo nel panorama europeo, avvicinandosi agli sport del futuro.
Il fatidico 18 Luglio è arrivato, con un nuovo colpo di scena: Microsoft ha infatti formalmente comunicato di aver posticipato il termine ultimo per la definizione dell’acquisizione di Activision Blizzard.
La notizia è arrivata direttamente da Phil Spencer, che attraverso il suo profilo Twitter ufficiale ha dichiarato: “Microsoft e Activision hanno esteso la scadenza per l’acquisizione, fissato ora al 18 ottobre. Siamo fiduciosi sulla conclusione positiva dell’affare, così da portare più giochi ai videogiocatori ovunque essi siano.”
Come vi avevamo anticipato, infatti, sebbene Microsoft abbia vinto contro FTC ottenendo anche il rigetto della più recente ingiunzione, i tempi stretti potevano creare qualche problema alla luce della situazione con la CMA.
Con la proroga infatti l’obiettivo è quello di guadagnare tempo e trovare un accordo con la Competition and Markets Authority, l’ultimo grande ostacolo nel matrimonio tra Microsoft ed Activision. Il prezzo da pagare, per ottenere questo slittamento, è strettamente connesso con la celebre penale de 3 miliardi di dollari prevista laddove Microsoft non riesca a raggiugere l’acquisizione.
Le parti hanno infatti innalzato le cifre e previsto nuove penali nel caso in cui la transazione dovesse saltare da qui al prossimo ottobre. Fino al 29 Agosto 2023 ci sarebbe da pagare una somma di 3,5 miliardi di dollari, destinata a schizzare a 4,5 miliardi di dollari se l’accordo non ci sarà entro il 15 Settembre 2023.
Parimenti significativo è l’inevitabile aumento del costo per azione di Activision Blizzard di 0,99 centesimi di dollari, una mossa che innalzerà ancora di più le incredibili cifre dell’affare per Microsoft.
Gunbrella è un’avventura d’azione cruda dai toni noir e punk ambientata in un mondo che sopravvive solo grazie a una risorsa ormai in rapido esaurimento.
Indossa i panni infradiciati dalla pioggia di un rude boscaiolo in cerca di vendetta ed esplora una città sconosciuta armato solo del tuo Gunbrella, un’arma da fuoco di alto calibro che funge anche da ombrello.
Nel corso della tua pragmatica indagine finirai per rimanere coinvolto nei meccanismi di un’inquietante congrega di ghoul e gangster, poliziotti e cultisti, e assisterai alle conseguenze dello sfruttamento aziendale.
PADRONEGGIA IL GUNBRELLA. Affronta un’emozionante avventura a scorrimento laterale sfruttando appieno la manovrabilità unica del Gunbrella e le sue capacità di combattimento ravvicinato. Il Gunbrella è più di una semplice arma: usalo per scivolare, oscillare, sfrecciare e tuffarti in giro, scoprendo segreti apparentemente irraggiungibili lungo il percorso.
NON FARTI SFUGGIRE NULLA. Da una piccola città minacciata dai rapimenti di una setta a una fortezza-discarica governata da una spietata e lurida banda: esplora un assortimento di luoghi insoliti e interroga personaggi bizzarri alla ricerca di risposte. Tieni traccia delle tue scoperte nel tuo fidato taccuino e ricordati di tornare sui tuoi passi…
RECUPERA. RICARICA. RIPETI. Recupera rottami e pezzi di ricambio da scambiare con munizioni e potenziamenti per il tuo arsenale impermeabile. Ti saranno decisamente utili, più la tua ricerca si approfondisce e più terrificanti agenti del soprannaturale ti troverai ad affrontare.
A due giorni dalla data di uscita, arrivano i primi voti della stampa internazionale per Pikmin 4, che segna il ritorno della serie Nintendo nata su GameCube.
Quale sembra essere il parere generale? Pikmin 4 raccoglie un eccellente risultato: tra gli highlight della produzione vengono segnalate la maggiore varietà ed offerta contenutistica, capace di parlare sia ai fan della serie, sia ai nuovi arrivati. Abbiamo dunque all’orizzonte un nuovo titolo imperdibile di una estate videoludica storica grazie a titoli come Diablo IV, Street Fighter 6 e Final Fantasy XVI.
Ecco di seguito alcune delle recensioni finora pubblicate dai maggiori siti internazionali:
Eurogamer 5/5
IGN 9/10
GamesRadar+ 4,5/5
Metro Game Central 8/10
Game Informer 9/10
GameSpot 7/10
Destructoid 9,5/10
Daily Mirror 5/5
Wccftech 9/10
Digital Trends 4/5
GamePro 83/100
TrustedReviews 4,5/5
Nintendo Life 9/10
We Got This Covered 4,5/5
Press Start 8,5/10
Stevivor 9/10
SECTOR.sk 9/10
Siliconera 10/10
Nel momento in cui scriviamo il titolo si attesta su una media delle recensioni di 87 su OpenCritic. Si tratta di un risultato provvisorio, in attesa delle altre opinioni in arrivo nelle prossime ore e nei prossimi giorni.
Vi ricordiamo che Pikmin 4 arriverà venerdì 21 Luglio su Nintendo Switch.
Siete ancora in tempo per prenotarlo, con la garanzia del prezzo più basso disponibile, su Amazon.
Sony tramite il PlayStation Blog ha annunciato i giochi che verranno inseriti nei cataloghi Extra e Premium di PlayStation Plus nel mese di Luglio. Nello specifico, tutti i titoli saranno disponibili dal 18 del mese.
Nuovi giochi PlayStation Plus Extra e Premium
It Takes Two (PS4 e PS5 – Hazelight Studios) Parti per la più folle avventura della tua vita con It Takes Two, un platform creato appositamente per il co-op. Invita un amico a giocare gratis con il Pass amici, collaborate per superare sfide incredibili con un gameplay fuori dagli schemi.
Sniper Elite 5 (PS4 e PS5 – Rebellion) Il nuovo capitolo della pluripremiata serie, Sniper Elite 5, offre cecchinaggio senza precedenti, combattimenti tattici in terza persona e una telecamera uccisione migliorata. Fatti strada su mappe più coinvolgenti che mai, con molti luoghi del mondo reale catturati con dettagli sorprendenti e un sistema di attraversamento migliorato, che consente di esplorare ancora di più.
SnowRunner (PS4 e PS5 – Saber Interactive) SnowRunner ti mette alla guida di potenti veicoli e ti permette di conquistare ambienti ostili grazie al simulatore di terreni più avanzato di sempre. Guida 40 veicoli tra marchi come Ford, Chevrolet e Freightliner e lascia il segno su un vasto mondo tutto da esplorare.
World War Z (PS4 e PS5 – Saber Interactive) World War Z è un adrenalinico sparatutto cooperativo in terza persona per un massimo di 4 giocatori in cui dovrai affrontare immense orde di zombi. Basato sul film di Paramount Pictures, il gioco è un concentrato di azione e sparatorie condite da avvincenti storie ambientate in varie parti del mondo.
The Ascent (PS4 e PS5 – Neon Giant) Ti diamo il benvenuto alla massima espressione dell’arcologia del gruppo The Ascent, una metropoli verticale, popolata da creature provenienti da tutta la galassia, e gestita dalle multinazionali. Vestirai i panni di un lavoratore, proprietà della compagnia che possiede te e tutti gli abitanti del tuo distretto. In un giorno qualunque, una serie di catastrofici eventi ti travolge: il gruppo The Ascent chiude i battenti per motivi ignoti, e la sopravvivenza del tuo distretto è a rischio. Dovrai imbracciare le armi e partire per una nuova missione per scoprire la causa di quanto è successo.
Undertale (PS4 – Toby Fox) UNDERTALE, il classico per PC, arriva su sistema PlayStation 4 e PS Vita! Esplora un variopinto mondo RPG pieno di personaggi strabilianti, dove la violenza non è l’unica risposta. Danza con una creatura di melma, accarezza un cane, sussurra un segreto a un cavaliere… Oppure ignora tutti e distruggi i tuoi nemici. A te la scelta: ma avrai la determinazione necessaria a prevalere?
Accanto ai sei titoli di “copertina”, saranno disponibili i seguenti giochi (molti veramente di spessore):
SpongeBob SquarePants: Battle for Bikini Bottom – Rehydrated (PS4)
Melty Blood: Type Lumina (PS4)
Dysmantle (PS4 e PS5)
Circus Electrique (PS4)
Dynasty Warriors 9 (PS4)
Samurai Warriors 5 (PS4)
MY LITTLE PONY: A Maretime Bay Adventure (PS4 e PS5)
Fast & Furious: Spy Racers Rise of SH1FT3R (PS4 e PS5)
Monster Jam Steel Titans (PS4)
Nuovi giochi PlayStation Plus Premium
Gravity Crash Portable (PS4 e PS5 – Just Add Water) Divertimento in stile retrò ed emozioni futuristiche nello sparatutto spaziale Gravity Crash Portable. Domina gli alieni di 30 pianeti ostili in missioni stellari ricche di condotti spazio-temporali, raggi laser e incredibili esplosioni. La battaglia per le stelle ha inizio: scarica Gravity Crash Portable oggi stesso e preparati a spiccare il volo.