Il nuovo titolo sviluppato da Insomniac Games, in collaborazione con Sony Interactive Entertainment e Marvel, verrà lanciato su PlayStation 5 il 20 ottobre
Per celebrare il lancio dell’attesissimo videogioco per PlayStation®5, Marvel’s Spider-Man 2, Sony Interactive Entertainment è orgogliosa di presentare e condividere il suo nuovo spot cinematografico dedicato all’ultima avventura dell’acclamato franchise Marvel’s Spider-Man. Gli Spider-Man, Peter Parker e Miles Morales, affronteranno un’ultima sfida che li metterà alla prova fuori e dietro la maschera mentre combattono per salvare la città, se stessi e coloro che amano.
Lo spot è stato realizzato in collaborazione con Blur Studios, ed è ora disponibile a questo link:
Marvel’s Spider-Man 2 consente ai giocatori di oscillare, saltare e utilizzare le nuove Web Wings per viaggiare in una New York della Marvel ampliata rispetto al passato; passando rapidamente dal ruolo di Peter Parker a quello di Miles Morales, per sperimentare storie diverse e nuovi epici poteri; mentre combattono contro inediti Super Villains Marvel – inclusi una versione originale di Venom, lo spietato Kraven “Il Cacciatore”, l’esplosivo Lizard e molto altro ancora dalla Marvel Rogues’ Gallery.
Marvel’s Spider-Man 2 è stato realizzato da zero per sfruttare la tecnologia immersiva disponibile solo su PlayStation®5 (PS5®). Queste le principali feature:
Grafica mozzafiato: esplora nuovi incantevoli e vivaci ambienti, come i quartieri Queens e Brooklyn, e ammira come la spettacolare New York della Marvel è stata potata in vita;
Feedback aptico: prova il potere di Spider-Man! Le vibrazioni reattive del controller wireless DualSense® portano le abilità simbiotiche di Peter Parker e quelle bioelettriche di Miles Morales sulla punta delle tue dita;
Grilletti adattivi: padroneggia le mosse acrobatiche, esegui combo da brivido e prova l’emozione mozzafiato di oscillare sulla ragnatela grazie ai grilletti adattivi del controller wireless DualSense®;
SSD ad altissima velocità: scopri la potenza della console PS5®: tempi di caricamento fulminei per un cambio di personaggio quasi istantaneo attraverso diverse parti della città; viaggi veloci e il nuovo metodo di spostamento Web Wing, per un’esplorazione della New York di Marvel più rapida che mai;
Tempest 3D AudioTech: immergiti nella New York di Marvel, mentre l’audio 3D crea paesaggi sonori unici intorno a te. Individua i suoni delle ragnatele, dei poteri bioelettrici, del traffico frenetico,
degli scattanti newyorkesi e dei pericolosi attacchi nemici.
EA Sports FC 24, come i titoli precedenti, è diventato un titolo estremamente competitivo. Per questo motivo, potrebbe non bastare l’acquisto dei vari top player presenti nel gioco, infatti, come nel calcio reale, senza una buona tattica anche la migliore delle squadre può conoscere il sapore amaro (e poco edificante) della sconfitta.
L’introduzione delle Tactical Visions ha fornito una serie di importanti novità in modalità Carriera, fornendo una serie di maggiori possibilità di personalizzazione. Queste potrebbero tornarvi utili anche su Ultimate Team. Scopriamo insieme quali sono le migliori tattiche per dominare le partite su EA Sports FC 24.
Con così tante variabili in campo, potrebbe essere problematico provare a comprendere quali moduli e tattiche possono rivelarsi efficaci.
Ecco alcuni nostri suggerimenti.
4-3-2-1
Ad ora il modulo meta di EA Sports FC 24 è proprio questo, nonostante ciò, essendo il gioco nelle sue fasi iniziali, il meta cambierà piuttosto frequentemente. Detto questo, la strategia principale legata a questo modulo e alle tattiche relative ruota attorno al piede preferito dei vostri attaccanti in mediana. Infatti, se il giocatore in questione sarà destrorso utilizzatelo come AD, in caso contrario come AS. Il terzino invece deve rimanere arretrato in fase di attacco, l’altro esterno dovrà dare equilibrio alla manovra.
Istruzioni per i giocatori
Terzino Sinistro: Resta dietro in Attacco
Terzino Destro: Bilanciato
CC: Copertura al centro, Resta dietro in Attacco
CC (sinistra): Copertura al centro, Resta dietro in Attacco
CC (destra): Inserisciti alle spalle
ATT: Rimani Centrale, Inserisciti alle spalle
Tattiche Difesa
Stile Difesa: Equilibrato
Ampiezza: 45
Profondità: 65
Tattiche Attacco
Costruzione Manovra: Equilibrato
Creazione Occasioni: Passaggi Diretti
Ampiezza: 45
Giocatori in Area: 5 barre
Angoli: 1 barra
Punizioni: 1 barra
Utilizzando questa tattica, il vostro team attaccherà con un 4-2-4 e difenderà con un classico 4-4-2.
4-1-2-1-2 (stretto)
La tattica abbinata a questo modulo, vuole che il centrocampo sia il perno del gioco. Infatti, offre una grande quantità di opzioni per costruire interessanti azioni di gioco, effettuando passaggi fra le linee e mandando in confusione l’avversario. La scelta perfetta per gli eredi di Pep Guardiola.
Istruzioni per i giocatori
Terzino Sinistro: Resta dietro in Attacco
Terzino Destro: Resta dietro in Attacco
CDM: Copertura al centro, Resta dietro in Attacco
CC (tutti e due): Entra in area per il cross, Avanza
COC: Rimani in avanti
ATT: Rimani Centrale, Inserisciti alle spalle
Tattiche Difesa
Stile Difesa: Equilibrato
Ampiezza: 40
Profondità: 50
Tattiche Attacco
Costruzione Manovra: Equilibrato
Creazione Occasioni: Corri in Avanti
Ampiezza: 40
Giocatori in Area: 70
Angoli: 2 barre
Punizioni: 2 barre
Se siete amanti del gioco sulle fasce, potete dotare questo schema di un po’ di ampiezza. Vi basterà scegliere due centrocampisti veloci (e con almeno 4 skill abilità) per simulare il gioco sulle ali. Oppure potreste chiedere ai vostri terzini di correre in avanti e disegnare cross perfetti per i vostri attaccanti (dovrete averne due di riserva, la loro spinta non durerà per tutto il match).
4-2-3-1
Questa scelta è per i giocatori che gradiscono una squadra ben bilanciata. Infatti, con entrambi i CDC ed esterni in fase offensiva, il contropiede avversario resterà un lontano ricordo. Tale scelta, renderà difficile anche l’organizzazione di qualsiasi attacco rapido. Non sarà facile nemmeno per voi arrivare al gol, ma con una rete di passaggi intelligenti riuscirete a scardinare le difese.
Istruzioni per i giocatori
Terzino Sinistro: Resta dietro in Attacco
Terzino Destro: Resta dietro in Attacco
CDM (tutti e due): Copertura al centro (entrambi), Resta dietro in Attacco (uno a scelta), Bilanciato (l’altro)
COC: Rimani in avanti, Entra in area per il cross
ATT: Rimani Centrale, Inserisciti alle spalle
Tattiche Difesa
Stile Difesa: Equilibrato
Ampiezza: 35
Profondità: 55
Tattiche Attacco
Costruzione Manovra: Passaggi Diretti
Creazione Occasioni: Corri in Avanti
Ampiezza: 40
Giocatori in Area: 70
Angoli: 2 barre
Punizioni: 2 barre
Questo tipo di tattica e modulo sono pensati per chi soffre in difesa o in attacco. Facendo pratica con questa particolare tattica potrete poi appoggiarvi a soluzioni più ardite e congeniali alla vostra idea di calcio.
3-4-2-1
Questa formazione è pensata per coloro che riescono a far girare palla con velocità fino all’attacco. Ciò dovrebbe essere più facile grazie ai tre giocatori offensivi che si muovono assieme.
Istruzioni per i giocatori
Terzino Sinistro: Resta al limite per il cross, Gioca largo, Rientra in Difesa
Terzino Destro: Resta al limite per il cross, Gioca largo, Rientra in Difesa
CC (tutti e quattro): Copri il Centro, Resta indietro in Attacco, Resta al limite per il cross
AT e ATT: Rimani Centrale, Inserisciti alle spalle, Resta in Attacco
Tattiche Difesa
Stile Difesa: Equilibrato
Ampiezza: 35
Profondità: 55
Tattiche Attacco
Costruzione Manovra: Equilibrato
Creazione Occasioni: Passaggi Diretti
Ampiezza: 50
Giocatori in Area: 6 barre
Angoli: 2 barre
Punizioni: 2 barre
Ovviamente, l’ampiezza difensiva è bassa per mantenere efficace la difesa. Questa, se accompagnata dal ritorno in difesa degli esterni vi aiuterà ad evitare goleade.
5-4-1
Tra le migliori tattiche in EA Sports FC 24, non possiamo non citare il 5-4-1, un’opzione decisamente forte dal punto difensivo ed utile nelle partite competitive di alto livello. Se state affrontando le ultime partite della Weekend League e vi manca poco per raggiungere il traguardo di vittorie, questa tattica potrebbe salvarvi il fine settimana.
Istruzioni per i giocatori
ASA: Partecipa all’Attacco, Sovrapponi
ADA: Partecipa all’Attacco, Sovrapponi
CC (tutti): Copertura al centro e Resta dietro in Attacco (uno a scelta), Bilanciato e Copertura al centro (l’altro)
ES/ED: Torna in difesa, Inserisciti alle spalle, Entra in area per il cross
ATT: Resta in attacco, Rimani Centrale, Inserisciti alle spalle
Tattiche Difesa
Stile Difesa: Equilibrato
Ampiezza: 35
Profondità: 50
Tattiche Attacco
Costruzione Manovra: Palle Lunghe
Creazione Occasioni: Passaggi Diretti
Ampiezza: 50
Giocatori in Area: 8 barre
Angoli: 3 barre
Punizioni: 2 barre
I giocatori che amano giocare la palla in mezzo al campo non potranno fare buon uso di questa tattica. Infatti, il team di EA ha pensato a quei giocatori che dotati di terzini ed esterni veloci (con un buon passaggio e con almeno 4 skill abilità) vogliono bombardare l’area avversaria di cross.
Speriamo che questa guida dedicata alle migliori tattiche da utilizzare su EA Sports FC 24 vi torneranno utili. Fateci sapere nei commenti quale è la vostra tattica preferita.
Oggi Hunt: Showdown lancia il suo nuovo evento a tempo, Tide of Corruption(Marea della Corruzione), che porterà sulle sponde del bayou nuove funzionalità e offrirà ai giocatori l’opportunità di ricevere una vasta gamma di ricompense, tra cui due nuovi Legendary Hunters, armi, attrezzature e un nuovo consumabile esplosivo: Fire Beetle.
I giocatori vivranno una storia completamente nuova, che proseguirà da dove si è interrotta la Marea di ombre, e potranno spingere i loro Hunters a prestare giuramento ai nuovi patti, ognuno con una serie di tratti unici da equipaggiare. Accumulando punti evento, sarà possibile affrontare la Wildcard Condition, Dark Inferno, che incendierà alcune aree del bayou nelle mappe notturne. L’evento a tempo Marea della corruzione inizia oggi e terminerà il 29 novembre 2023.
“Siamo lieti di rilasciare il più vasto e grandioso evento a tempo che Hunt: Showdown abbia mai visto” ha affermato Scott Lussier, direttore del design di Hunt: Showdown. “I giocatori affronteranno una nuova serie di sfide perché riproporremo l’Inferno Wildcard Condition dell’evento Devil’s Moon Live, stavolta incendiando aree delle mappe notturne. Il nuovo consumabile, Fire Beetle (lo scarabeo incendiario), consentirà ai giocatori di far piovere fuoco sui nemici e innescare esplosioni a catena in tutto il bayou, mentre la nuova storia li condurrà nel mondo e nell’atmosfera da brivido di Hunt: Showdown. Siamo impazienti di vedere come i giocatori altereranno le loro strategie per far fronte alle nuove sfide e alle funzionalità offerte dal gioco.”
Le funzionalità dell’evento a tempo Tide of Corruption includono:
Dark Inferno
Per tutto il tempo in cui Dark Inferno sarà attivo nel corso del Live Event, alcune aree del bayou verranno incendiate spingendo i giocatori a riformulare le proprie strategie. Gli Hunters potrebbero dover cambiare strada per evitare il fuoco o decidere di sfruttarlo per celare la loro posizione e sorprendere i nemici. Questa nuova Wildcard Condition si verificherà nel corso di alcuni giorni prescelti durante l’evento a tempo Tide of Corruption.
Il nuovo Fire Beetle
Il nuovo consumabile, Fire Beetle, è la diretta evoluzione degli altri scarabei disponibili nel gioco, che conferiscono agli Hunters una visione aerea per individuare e inseguire la preda. I Fire Beetle offrono gli stessi vantaggi, ma possono anche essere innescati per esplodere in una sfera di fuoco in grado di danneggiare Hunters e mostri vicini, nonché incendiare gli oggetti infiammabili nelle vicinanze.
Pacts
Tide of Corruption introduce tre nuovi Pacts a cui prestare giuramento: The Demented Pact, The Death Pact, e The Infernal Pact. Ogni patto conferisce ai giocatori l’opportunità di utilizzare una serie di tratti specifici che offrono nuove strade per raggiungere i loro obiettivi. Avanzando nell’evento, verranno sbloccati alcuni frammenti di trama che riveleranno nuove informazioni sulla natura e le motivazioni di ciascun gruppo. Ogni patto offre la possibilità di ricevere delle ricompense uniche.
Ricompense
Il nuovo Battle Pass offre percorsi gratuiti e premium per sbloccare diversi livelli di ricompense mentre si avanza nell’evento a tempo. Le ricompense includono due nuovi Legendary Hunters, Burnt Marshall e The Butcher’s Cleaver, una nuova arma da mischia, la mazza da baseball (Baseball Bat melee weapon), e una vasta gamma di armi e attrezzature nuove, tra cui la Vetterli 71 Karabiner Cyclone, la Derringer Penny Shot e la Bornheim No. 3 Silencer. Tra i premi dell’evento a tempo più impegnativo e gratificante della storia di Hunt: Showdown sono disponibili anche Weapon Charms e Blood Bond Prizes.
Tide of Corruption è disponibile da oggi per PC, mentre per console nei prossimi giorni.
Hunt: Showdown è disponibile oggi su PC, PlayStation 4 e Xbox One.
“Barbie“, il film campione d’incassi e fenomeno globale, arriva a casa vostra in DVD, Blu-Ray, 4K Ultra HD+ Blu-Ray e Steelbook 4K Ultra HD a partire da giovedì 19 ottobre. Dalla sceneggiatrice/regista candidata all’Oscar Greta Gerwig (“Piccole donne“, “Lady Bird“), “Barbie” è interpretato dagli attori candidati all’Oscar Margot Robbie (“Bombshell – La voce dello scandalo “, “Tonya“) e Ryan Gosling (“La La Land“, “Half Nelson“) nei panni di Barbie e Ken. ‘Barbie’ è diretto da Greta Gerwig che ha curato la sceneggiatura del film insieme al candidato all’Oscar Noah Baumbach (“Storia di un matrimonio”, “Il calamaro e la balena”). Il film è basato su Barbie di Mattel.
All’interno dell’edizione Blu-ray del film i numerosi contenuti speciali vi porteranno alla scoperta di Barbie Land tra dietro le quinte, immagini inedite e imperdibili interviste ai protagonisti.
“Barbie” ha sbancato il botteghino, guadagnando più di 1,43 miliardi di dollari in tutto il mondo diventando il film di maggior incasso nei 100 anni di storia della Warner Bros. Il film ha inoltre registrato il maggior incasso per un film diretto da una regista ed è la più grande uscita cinematografica del 2023 ad oggi.
Il mese di Ottobre 2023, è un mese incredibilmente impegnativo per l’industry videoludica, poiché è ricco di uscite a dir poco “strepitose” come Alan Wake 2, Marvel’s Spider-Man 2, Sonic Superstars,Forza Motorsport (quila nostra recensione completa), Super Mario Bros. Wonder, Detective Pikachu: Il Ritorno e tanti altri. Fra le migliori uscite, c’è sicuramente Assassin’s Creed Mirage che uscirà il 5 ottobre su PlayStation 4, PlayStation 5, PC Windows, Xbox One, Xbox Series X|S, Amazon Luna e iOS se siete possessori di un iPhone 15 Pro. I giocatori indosseranno i panni di Basim, introdotto per la prima volta in Assassin’s Creed Valhalla, e scopriranno come è arrivato a unirsi agli Occulti. La particolarità del nuovo prodotto targato Ubisoft, è che a differenza delle uscite degli ultimi anni, torna ad essere un action adventure puro caratterizzato da una mappa decisamente più “contenuta” proponendo – pertanto – un pacchetto relativamente “piccolo” e più “snello” (con una durata di circa 20 ore), in una sorta di “back to the past“, che lo avvicina alle iterazioni originarie (omaggiandole) come Assassin’s Creed e Assassin’s Creed 2 ma anche proiettando la serie verso un glorioso futuro.
Versione testata: Xbox Series X
Alamut, la leggendaria residenza degli Assassini che posero le basi del Credo, in un omaggio al gioco che ha dato inizio a tutto.
Dimenticate la vastità dell’Inghilterra, della Grecia e la scalata piramidale dell’Egitto, stavolta vi ritroverete a Baghdad (all’apice del suo splendore), una città densa, popolosa e piena di vitalità. Ed è proprio così che dovrebbe essere uno “scenario” di Assassin’s Creed: ben realizzato, con ogni cosa a “portati di mano” e tante attività collaterali (che preferiamo scopriate da soli) da fare, fra strade cittadine irte di pericoli e spesso affollatissime, passando per i bazar e fino ad arrivare ai tetti (che vi permettono di muovervi agevolmente dall’alto in quanto la struttura della città garantisce che i giocatori eseguano il parkour per arrivare praticamente ovunque). Mirage, insomma, riesce a catturare e a riproporre ciò che ha reso la serie così speciale riportandola (finalmente) e nel miglior modo possibile, alle sue radici.
La città abbaside è il centro nevralgico commerciale più importante della Via della Seta. Un luogo attrattivo per viaggiatori, commercianti, scienziati e studiosi dall’impero e non solo. Questo contesto storico favorisce numerose opportunità di gioco e narrative, sfruttando al massimo questo “parco giochi urbano” altamente coinvolgente e reattivo.
Storia
Mirage è ambientato 9 secoli dopo Origins, in un’epoca in cui gli Assassini erano ancora conosciuti come gli Occulti. Il gioco esplora il background di Basim nei panni di un giovane ladro cresciuto nella Baghdad del IX secolo offrendo nuove chiavi per comprendere il personaggio e la narrativa del gioco può essere pienamente apprezzata senza una conoscenza preliminare del contesto del franchise. Valhalla – dove per la prima volta facciamo la conoscenza di Basim, racconta la storia di Sigurd ed Eivor, due guerrieri vichinghi che decidono di lasciare la Norvegia per l’Inghilterra, alla ricerca di un luogo dove stabilirsi per il loro clan. Basim, che incontrò Sigurd intorno all’870 mentre gestiva gli Occulti a Costantinopoli, decide di seguirli, accompagnato dal suo giovane apprendista Hytham. Mentre Sigurd e Basim viaggiano attraverso quei nuovi regni, indagando sui misteri di un’antica civiltà scomparsa da tempo, Basim scopre una verità che sospettava su Sigurd ed Eivor. In effetti, Sigurd sembra essere la reincarnazione del dio nordico Tyr e Eivor di Odino, il Padre di Tutti. La narrativa di AC Valhalla rivela anche la vera identità di Basim, come reincarnazione di un antico dio …
Gameplay
In termini di gameplay, una fondamentale differenza rispetto al passato, risiede nel sistema di notorietà (su tre livelli) di Mirage, questa volta non è così facile attraversare un gruppo di guardie “ostili” senza essere minimamente notati e/o scoperti (in questo nuovo capitolo è davvero difficile combattere gruppi di due o più nemici, quindi occhio). Più problemi causerete (uccidere, rubare, borseggiare sono fra questi) e più attenzione dei nemici attirerete, come arcieri e guardie pesantemente armate. I civili – inoltre – reagiranno alla vostra presenza e vi indicheranno in mezzo alla folla se non sarete così lesti da “mimetizzarvi” in mezzo a loro e le guardie collaboreranno fra loro (comunicando) per stanarvi il più possibile e portare a completamente “la caccia” (anche se talvolta, l’IA non è proprio brillantissima. Insomma, anche sotto questo punto di vista, per i giocatori che hanno vissuto i primi capitoli di Assassin’s Creed, si ha un certo senso di “familiarità” con l’atmosfera degli “inseguimenti” che contribuisce (a nostro giudizio) a riportare – con questa iterazione – la serie ai fasti passati.
IGettoni e i token favore, in Assassin’s Creed Mirage, sono una forma di valuta che può essere utilizzata per incassare favori (ma anche per accedere a nuove interessanti opportunità) con funzionari, studiosi, commercianti e abbassare il livello di notorietà. La loro introduzione sta a significare che non è semplice come per Ezio “far cadere l’attenzione su di sé” lanciando qualche manciata di monete d’oro e questo aggiunge quel qualcosa in più su come andrete ad interagire con la città di Baghdad e i suoi quartieri.Resta altresì possibile ridurre il “livello di notorietà” strappando i manifesti attaccati ai muri; ma attenzione, dovrete farlo con una certa discrezione, perché i cittadini potrebbero chiamare le guardie.
In termini di combat system, in Mirage, non abbiamo notato particolari differenze rispetto ad Odyssey o Valhalla (tant’è che le meccaniche generali di Mirage, ad esclusione del sistema caratterizzato dal “numero di danni” che lascia nuovamente spazio alla barra della salute, sembrano praticamente identiche ai due citati titoli). Risulta essere piuttosto divertente e “serrato”, con scontri – che una volta portati a risoluzione – vi lasceranno un certo senso di appagamento. Badate bene che sebbene le meccaniche siano pressoché identiche, con un lieve ritorno al passato, gli scontri in Mirage richiederanno tutta la vostra attenzione. Non ci sono combattimenti “semplici”, non aspettatevi situazioni simil Assassin’s Creed 2, i nemici sono più “smart”, preparati, reattivi ed impegnativi. Se vi buttate a capofitto nello scontro (senza utilizzare il sempreverde “Occhio dell’Aquila“), ne uscirete con le “ossa rotte” o quasi; la migliore “tattica” è quella di individuare i nemici e di affrontarli in modalità stealth (sfruttando quanto offre lo scenario di gioco: paglia, tetti, ecc.), in modo tale da evitare che possano chiamare rinforzi (che non tarderanno ad arrivare), costringendovi ad una fuga rapida o ad uno scontro “all’ultimo sangue”.
A tal fine, il combattimento furtivo è dove Assassin’s Creed Mirage brilla per davvero. Muoversi celati nell’ombra e nascondersi quando la situazione si sta “riscaldando” sembra più immersivo, coinvolgente e soddisfacente. Cercherete in tutti i modi di mimetizzarvi e – al momento giusto – uscire allo scoperto per ammazzare il nemico di turno. Per la prima volta da innumerevole tempo, Assassin’s Creed sembra di nuovo autentico, offrendo una vera esperienza stealth, simile ai primi capitoli della serie. Ogni missione, infatti, è un piccolo sandbox con percorsi multipli e guardie che possono essere abbattute (con la lama celata o mediante i coltelli da lancio) o semplicemente essere evitate o raggirate (a mezzo di utili attrezzi, come bombe fumogene, trappole non letali ecc.) con la furtività (ben ponderata). Quando Basim verrà individuato, lascerà dietro di sé un “fantasma” in modo che i giocatori conoscano l’area in cui le guardie andranno effettivamente ad indagare. Quando siamo stati individuati – più per un mero errore di valutazione che per la prontezza della IA (che comunque risulta essere decisamente convincente) – siamo riusciti a sfruttare questa “conoscenza” per aggirare alcuni edifici ed entrare nel luogo di destinazione finale e comodamente attraverso la porta principale mentre le guardie ci cercavano sul retro. Inoltre, Ubisoft ha pensato davvero a come impreziosire la meccanica stealth in questione. Infatti, più utilizzerete lo stealth e più sarete ricompensati. Eseguendo tali “intelligenti” manovre, otterrete un’abilità utile che vi consentirà di eliminare rapidamente piccoli gruppi di guardie.
Nel gioco sono inoltre disponibili 6 strumenti che vi aiuteranno nell’approccio furtivo e che sono facilmente accessibili – a seconda delle situazioni – dalla ruota degli strumenti. A seconda del proprio e personalissimo stile di gioco, tali strumenti possono essere potenziati, andando in tal modo, a proporre un’esperienza ancora più personale.
Le meccaniche stealth non sono soddisfacenti da utilizzare soltanto durante i combattimenti, infatti, ci hanno particolarmente entusiasmato su altri interessanti fronti. Nello specifico, Basim può borseggiare civili e soldati per raccogliere oggetti unici (chiavi, oggetti di missione, argento, materiali artigianali…) e utilizzare la meccanica furtiva quando la situazione richiede di intrufolarsi senza essere scoperti. Un breve esempio? Attraverso l’Occhio dell’Aquila, abbiamo identificato il personaggio che aveva addosso una chiave, siamo riusciti ad eseguire l’uccisione dai cespugli e abbiamo ottenuto la suddetta chiave. Siamo entrati dove dovevamo entrare, abbiamo portato a compimento quanto richiestoci e siamo andati via sgattaiolando, lontani da occhi indiscreti. Insomma, sebbene si tratti di un breve esempio, vi fa chiaramente capire che lo stealth in Mirage è tutto, spingendovi a ricercare manovre furtive intelligenti.
Detto questo, se lo scontro “fisico” dovesse essere inevitabile, sappiate che le meccaniche di schivata, parata e di contrattacco – eseguite con il giusto tempismo – possono (ancora) portare all’esecuzione di uccisioni non soltanto soddisfacenti (sebbene il tutto caratterizzato da un tasso di sfida tarato verso l’alto rispetto ai primi prodotti dello sviluppatore canadese) ma anche piuttosto divertenti (con delle animazioni tutto sommato ben fatte). Affrontare gruppi di nemici frontalmente, anche se praticabili, e anche se acquisirete dimestichezza nel combattimento, resterà una sfida, e – per forza di cose – ricercherete ad ogni costo di evitarli (anche perché, in Mirage, non è possibile eseguire assassinii continui come accade nella trilogia di Ezio, il che lo rende ancora più realistico e divertente).
Grafica e tecnica
Mirage permette di selezionare due modalità su Xbox Series X, Performance e Qualità. In modalità Performance raggiunge i 60 fps, ma purtroppo alcune parti del gioco perdono molti dettagli e finiscono per sembrare come se provenissero dalla trascorsa generazione di console. La modalità Qualità,sebbene faccia sì che il gioco abbia un aspetto decisamente migliore e più pulito, non riesce a raggiungere i 30 fps solidi. Questo rappresenta una nota piuttosto negativa per un titolo in uscita quasi a fine 2023.
Per quanto riguarda l’aspetto puramente grafico, gli ambienti sono stati ben costruiti e caratterizzati; dalle affollate strade del Bazar ai lussureggianti giardini, ogni luogo è una vera e propria opera d’arte. L’attenzione all’accuratezza storica è encomiabile, con l’architettura, l’abbigliamento e i paesaggi meticolosamente ricreati. Gli effetti luce, le transizioni meteorologiche e le animazioni dei personaggi del gioco sono state finemente realizzate, rendendo l’esplorazione di questo mondo antico un’esperienza davvero coinvolgente. Tuttavia, le animazioni facciali dei personaggi non ci sono sembrate troppo convincenti (le solite gioie e dolori targati Ubisoft). Detto questo, se volete dare un aspetto retrò al gioco, sappiate che è disponibile un filtro che vi permetterà di vivere l’esperienza in stile AC 1 mediante l’iconica tonalità blu del gioco originale del franchising. Il gioco, è, inoltre, localizzato completamente in italiano ma per un’esperienza ancora più coinvolgente, Mirage vi da la possibilità di giocare in arabo VO, selezionando per l’appunto il pacchetto arabo. Infine, la suggestiva colonna sonora aggiunge profondità all’atmosfera del gioco, catturando l’essenza dell’antica Baghdad.
Commento finale
Assassin’s Creed Mirage sembra finalmente aver riportato la serie alle sue radici e lo fa nel miglior modo possibile. La storia e il gameplay sono davvero molto simili a ciò che ha reso Assassin’s Creed così popolare quando arrivò nel lontano 2007 su PlayStation 3, Xbox 360 e PC e la nuova ambientazione e le meccaniche di gioco incentrate chiaramente sullo stealth puro, anche se alcuni potrebbero storcere il naso per la drastica riduzione degli elementi RPG, funzionano, divertono e convincono. Insomma, Mirage, se come noi avete amato i primi capitoli della saga di Altair prima ed Ezio poi, rappresenta un nuovo corso che sicuramente vale la pena di sperimentare.
Sono passati ormai sei lunghissimi anni dall’ultima volta che abbiamo messo le mani su un titolo della serie Forza Motorsport. L’ultimo capitolo del franchise racing di Turn 10Studios – nato nel 2005 – è stato Forza Motorsport 7 (qui la nostra recensione completa), pubblicato nel 2017. La nuova iterazione, esclusiva per Xbox Series X, Xbox Series S e Microsoft Windows, pur rappresentando un sequel del settimo capitolo, è stata chiamata semplicemente “Forza Motorsport“, rappresentando – pertanto – un vero e proprio reboot della serie Forza.
Detto questo, quando Microsoft pubblicò Forza Motorsport 7, lo fece in un periodo piuttosto critico e poco florido. Mancavano esclusive di peso e le sorti di Xbox One, Xbox One S e della “neonata” Xbox One X, erano nelle mani del gioco di corse di Turn 10. Il titolo, riuscì ad avere un grande successo di pubblico (ma anche di critica, aggiudicandosi più di qualche prestigioso riconoscimento), grazie ad un sistema di guida solido e convincente, alla grafica sbalorditiva offerta dal motore proprietario Forza Tech e all’enorme parco auto. Ciò aiutò anche Microsoft che fino al 2017, aveva fatto scelte un po’ bizzarre (soprattutto in termini comunicativi). Forza Motorsport, invece, giunge in un periodo praticamente opposto, dove non si fa altro che parlare della casa di Redmond, dello stellare Starfield (qui la nostra review) e delle tante acquisizioni che la società ha portato a termine (qui la notizia relativa all’approvazione da parte della CMA dell’acquisizione di Activision Blizzard).
Insomma, Forza Motorsport (sebbene superare il predecessore non sia una compito facile) può rappresentare la classica “ciliegina sulla torta” di “quasi” fine anno per Microsoft. Mentre per Turn 10, l’ennesima occasione di dimostrare che il “giocatore viene prima di ogni altra cosa” (ricordiamo che il suo “rivale”, Gran Turismo, è stato aspramente criticato dopo che Gran Turismo 7 ha aggiunto le microtransazioni dopo il lancio).
Prima di continuare, vi ricordiamo che Forza Motorsport (2023) sarà disponibile su Xbox Series X|S e PC Windows il 10 ottobre 2023.
Versione testata: Xbox Series X
Gameplay
Per prima cosa, con Forza Motorsport, Turn 10 si è concentrato nell’affinare la componente racing, cercando – come già accaduto in passato – il giusto compromesso fra sim racing e arcade racing (sebbene – in quest’ultimo caso – non si possa mai arrivare ai livelli di Forza Horizon 5e predecessori). L’obiettivo, quindi, è quello di offrire un’esperienza giusta e bilanciata, non troppo simulativa, come magari possa essere quella di Assetto Corsa o di iRacing, né tantomeno troppo indulgente (anche se ampiamente personalizzabile) come quella proposta da F1 23 di Codemasters e EA Sports, ma certamente richiedendo al giocatore una maggiore attenzione e dedizione – in termini di preparazione alle gare e alle competizioni – rispetto alle iterazioni precedenti.
Infatti, per migliorare la sua formula vincente, Turn 10 – per il nuovo Forza Motorsport – ha tratto spunto direttamente dalle corse del mondo reale con sessioni di prova che vi offriranno l’opportunità di apprendere il layout di una determinata pista (circa una ventina), migliorare la “confidenza” con il veicolo e di racimolare PE auto. Si tratta di un nuovo sistema che – oltre a permettere di affinare le proprie abilità – vi stimolerà a dare il meglio per ottenere PE aggiuntivi. Nello specifico, durante le “practice” sarete chiamati a percorrere dei “segmenti chiave“, ossia delle sezioni di una certa rilevanza del tracciato. Meglio percorrerete tali segmenti e migliore sarà il vostro giro. Ogni volta che stabilirete un “record personale” nel segmento chiave otterrete PE auto (PEA) aggiuntivi. Inoltre, ogni sessione di prova ha un tempo sul giro prefissato che sarà basato sulla difficoltà del Drivatar selezionata. Raggiungendo l’obiettivo, guadagnerete ulteriori PE auto. Insomma, le prove libere sono fondamentali se si vuole progredire in Forza Motorsport.
Difficoltà Drivatar: valori più elevati faranno sì che l’IA avversaria sarà in grado di affrontare meglio la gara, gestendo meglio l’accelerazione, la frenata e nel complesso risultando più veloce sul giro. Piazzandovi sul podio, riceverete un bonus. Potrete, altresì definire anche un “bonus regole”; potrete scegliere fra: “Regole club” (solo danni estetici, possibilità di riavvolgimento e penalità limitate); “Regole sport” (simulazione carburante e gomme, riavvolgimento e penalità limitate); infine, “Regole esperto” (simulazione danni e carburanti, nessuna possibilità di riavvolgimento, penalità completa). In quest’ultimo caso – sebbene si tratti di un sistema da valutare nel lungo periodo – ci saremmo aspettati sicuramente di più. In termini di usura gomme, nulla da dire; ci siamo ritrovati ad affrontare l’ultimo giro praticamente con le gomme ormai arrivate, tant’è che abbiamo faticato a controllarlo e a sterzare tenendo la giusta traiettoria. Mentre se non si attenziona accuratamente il livello di carburante, si potrebbe finire anzitempo la gara. Non abbiamo ben – invece – compreso il sistema di penalità in quanto collisioni evitabilissime e dalle conseguenti ingenti non hanno comportato alcuna penalizzazione, mentre in altre (di lieve entità) ci siamo ritrovati con avvisi e secondi di penalità. Anche comportamenti aggressivi dell’IA, non hanno avuto conseguenze di alcun tipo. Come avevamo premesso, si tratta di un sistema che va valutato sulla lunga distanza e che dovrebbe avvicinare ancor di più il prodotto alle corse del mondo reale.Ovviamente più “alzerete l’asticella” e più crediti guadagnerete!
Terminate le sessioni di pratica, affronterete la relativa gara. Potrete determinare anche la posizione di partenza, più indietro partirete e maggiori saranno i Punti Esperienza che potrete ottenere. Completando ogni gara, sbloccherete anche potenziamenti specifici per il veicolo; tali upgrade (oltre 800 pezzi sono disponibili e completamente sbloccabili) saranno installabili a proprio piacimento (sia manualmente e sia mediante potenziamento automatico). Badate bene che dovrete tenere a mente sia la potenza complessiva del veicolo e sia la maneggevolezza dello stesso (oltre a dover rientrare in un certo parametro che non può difatti essere superato se si vuole partecipare ad una gara o una serie di gare con quella autovettura).
Per quanto riguarda invece il “feeling di guida“, è a dir poco impressionante. Pad alla mano (non abbiamo purtroppo avuto modo di testare il gioco con un volante ma sappiate che il team ha lavorato duramente per fare in modo che il gioca possa supportare più configurazioni e fornire un migliore force feedback), sembra davvero di star guidando una macchina da corsa. Era difficile migliorare un sistema collaudato e rodato come quello di Forza Motorsport, ma lo sviluppatore è riuscito a rendere l’esperienza ancora più coinvolgente ed immersiva. Ogni sterzata, ogni frenata, ogni curva, ogni sorpasso, trasmette sensazioni uniche e che mai abbiamo provato in un titolo racing (sebbene sovrasterzo e sottosterzo siano piuttosto marcati ed in più di una occasione è necessario procedere a rapide correzioni). E’ un sistema – come anticipato in apertura di paragrafo – davvero bilanciato (anche se si dovesse aumentare la difficoltà). Certo, più salirete di livello e più dovrete mettervi alla prova. Gli avversari tenderanno a chiudere le traiettorie, ad allungare la staccata, difendendo la posizione con le unghie e con i denti (e non disdegnando evitabilissimi tamponamenti e sportellate). Ma vi garantiamo che è tutto davvero graduale e superare un avversario, dopo una lotta serratissima, vi appagherà e non poco.
La fisica, rispetto al predecessore, è stata ulteriormente rifinita, facendoci percepire ancora meglio la differenza delle varie tipologie di superfici; in particolar modo, quando si finisce fuoripista, il cambio da zona asfaltata a terreno, erba, ghiaia, è evidentissima. Il veicolo – oltre ad alzare un grande polverone – perde immediatamente stabilità, il tutto chiaramente avvertibile nelle vostre mani. Inoltre, il meteo dinamico, rende ogni competizione davvero unica. Partire dalla griglia di partenza con il meteo nuvoloso e ritrovarsi a 2 giri dal traguardo con un acquazzone, cambia (e non di poco) le carte in tavola, portandovi a ponderare le mosse da fare, cosa evitare per non finire in testacoda, cambiare leggermente le traiettorie per evitare aquaplaning e portare l’auto al traguardo “sana e salva”.
Per i piloti che sono alla ricerca di un’esperienza più “pepata”, è naturalmente possibile settare i parametri di guida a proprio piacimento accedendo alla sezione “assistenza alla guida“. Le regolazioni possibili influiscono e non di poco. Potrete settare la tipologia di traiettoria a schermo, la frenata, l’accelerazione, la sterzata, il controllo di trazione e stabilità, se gareggiare con cambio manuale o automatico o se avere l’ingresso ai box assistita o meno. Naturalmente, molti dei settaggi dipendono dalla periferica utilizzata; il pad per forza di cose richiede l’attivazione di gran parte dei controlli e degli aiuti, con un volante invece, potreste disattivare alcuni di questi o decidere di disattivare tutti gli aiuti e i controlli del veicolo. Insomma, Forza Motorsport presenta un certo equilibrio che fanno in modo che il titolo possa adattarsi a qualsiasi palato, dal giocatore di passaggio, fino a quello cresciuto a pane e “racing game”.
Modalità di gioco
La modalità reggina è sicuramente quella “Carriera” che permette di “scrivere la propria storia” in diversi eventi su una pluralità di tracciati, mettendo alla prova le proprie abilità. Questa non si discosta particolarmente rispetto a quella del capitolo passato e ciò può sembrare una sorta di “more of the same”. A noi è comunque piaciuta e apprezziamo che lo sviluppatore non abbia deciso di stravolgerla. In modalità “gioco libero” è invece possibile prendere parte – proprio come dice il nome – ad una o più gare rapidamente (settando lo schema del tracciato, l’ora del giorno, il meteo, i giri da percorrere, il numero di Drivatar e selezionando l’auto che più vi aggrada). Interessante anche la possibilità di provare la propria auto selezionando “test di guida“. In “Rivali” invece, affronterete il “fantasma” del miglior pilota; i vostri tempi potranno essere condivisi con la community online. Infine, per chi volesse optare per una partita in locale, la scelta migliore è “multigiocatore privato”.
Modalità multigiocatore online: Abbiamo testato anche la modalità multigiocatore online del titolo. Parte integrante della stessa, è rappresentata dalle “Qualifiche” che andranno a determinare l’ordine di partenza della gara. Il giocatore ha un numero limitato di giri di qualifica, quindi è necessario prepararsi adeguatamente per sfruttarli al meglio. Per farlo, è possibile prendere parte alle “Prove”, le quali permettono di prendere dimestichezza con il veicolo, il tracciato e le condizioni atmosferiche. La gara, ha inizio soltanto allo scadere di un timer. Detto questo, siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla stabilità dei server e dalla fluidità complessiva. Inoltre, il Regolamento di gara (FRR), permette di partecipare a gare in gran parte “pulite” in quanto richiede ai giocatori di mantenere una certa “condotta” (come ad esempio evitare collisioni inutili ed evitabili e non tagliare le curve). In ultimo ma non meno importante, le prestazioni negli eventi andranno ad influire direttamente sulla “valutazione abilità” e “sicurezza” e di conseguenza sul matchmaking.
Grafica e tecnica
Parliamo ora di modalità e prestazioni. Su Xbox Series X ci sono tre opzioni tra cui scegliere: Prestazioni, Prestazioni RT e Grafica. La modalità Prestazioni gira a 60 fps senza alcuna funzionalità ray tracing abilitata e con upscaling dinamico della risoluzione che permette di raggiungere i 4K. Il gioco utilizza il TAA (riadattato direttamente da Halo Infinite), anziché l’MSAA utilizzato dai capitoli precedenti, quindi la qualità dell’immagine è significativamente migliore. La modalità prestazioni con ray tracing aggiunge due funzionalità: riflessi ray tracing e occlusione ambientale ray tracing. Considerando che questi effetti sono attivabili su console – sebbene presentino dei limiti rispetto alla versione PC – il risultato è comunque impressionante. I riflessi dinamici delle auto sono più evidenti durante una gara. Questo è davvero un bel aggiornamento visivo se si predilige la prospettiva in terza persona. Tuttavia, a volte ci è sembrato che i riflessi fossero renderizzati a una risoluzione inferiore. Ciò è probabilmente dovuto al rendering dinamico 4K utilizzato dal gioco.
Naturalmente, tutto ha un costo. Tali aggiunte impattano (negativamente) sulla risoluzione. Sebbene questa modalità supporti lo scaling dinamico della risoluzione fino al 4K a 2160p, abbiamo riscontrato una risoluzione di circa 1440p, con sporadici cali sotto i 1440p durante le scene cinematografiche (a dir poco superlative). In combinazione con il TAA, la qualità visiva subisce un lieve calo, ma risulta essere comunque nitida e pulita ed il frame-rate (a 60 fps) è a dir poco granitico.
Nel nostro provato, ritrovarsi nel bel mezzo della gara ad ammirare come cambiano dinamicamente i riflessi ha aggiunto un senso di realismo impareggiabile. In più di una occasione quando ci siamo trovati a gareggiare durante il giorno, il riflesso della luce solare è stato così intenso che siamo riusciti a malapena a vedere dove finisse la pista. Il bagliore accecante ci ha fatto leggermente socchiudere gli occhi … credeteci, davvero impressionante. I fari durante le gare notturne reagiscono dinamicamente se le auto avversarie sono proprio davanti a voi e il retro delle stesse “brilla” grazie al riflesso dei fari della nostra auto.
Per quanto riguarda invece la modalità Grafica, sembra raggiungere il 4K nativo in modo molto simile alla normale modalità performance, ma presenta funzionalità aggiuntive di ray tracing: in particolare, i riflessi appaiono su tutte le superfici lucide (compresi gli elementi del circuito), rispetto alla modalità RT ad alte prestazioni che limita i riflessi solo alle auto. Il framerate – invece – è bloccato a 30 fps.
Questa fedeltà visiva extra è resa possibile da una sorta di approccio ibrido. Oggetti dinamici come auto e scenari molto vicini all’auto del giocatore vengono riflessi utilizzando il ray tracing, mentre la maggior parte dello scenario intorno al giocatore viene gestito tramite una sorta di texture mappa cubica ambientale campionata (a 30 fps), il che crea un po’ di discrepanza rispetto a i riflessi RT che si aggiornano a 60fps. Inoltre, i rifletti RT sono limitati a superfici simili a specchi piuttosto che ad altre.
Ovviamente (avendone la possibilità) abbiamo testato Forza Motorsport anche sulla piccola di casa Microsoft, Xbox Series S. Anche su Series è possibile scegliere fra la modalità prestazioni e quella grafica ma nessuna delle due presenta RT nel gameplay o nei replay. La modalità Performance permette di raggiungere una risoluzione full-hd a 1080p a 60 fps, mentre quella grafica arriva a 1440p a 30 fps, con DRS attivo in entrambe le modalità. Nel complesso, anche l’esperienza è piuttosto appagante, certo qualche lieve differenza c’è, come elementi particellari meno definiti e “minori” dettagli per quanto riguarda l’ambiente interno ed esterno (soprattutto degli alberi),, ma ai quali – dopo varie gare – non farete caso più di tanto!
Per quanto riguarda infine il sonoro, rispetto al capitolo precedente, c’è stato un ben passo in avanti. Ogni auto (sono disponibili più di 500 modelli), presenta un precipuo rombo che oltre ad essere dettagliato e fedele alla controparte reale, cambia in base alle modifiche apportate al veicolo.
Commento finale
Dopo ben sei lunghi anni, il titolo racing di Turn 10Studios, Forza Motorsport è in forma più smagliante che mai. L’esperienza di guida offerta – a nostro giudizio – è giusta e bilanciata, non troppo simulativa, come magari possa essere quella di Assetto Corsa o di iRacing, né tantomeno troppo indulgente come quella proposta da F1 23 di Codemasters e EA Sports, ma certamente richiede al giocatore una maggiore attenzione e dedizione – in termini di preparazione alle gare e alle competizioni – rispetto alle iterazioni precedenti. Fra sessioni di prova, qualifiche, gare e chi più ne ha più ne metta, vi ritroverete ben presto a “forgiare” la vostra carriera da pilota e a raggiungere grandi successi. Il tutto attraverso un feeling di guida impareggiabile, ancora più coinvolgente ed immersivo, che – grazie alla sua ampia personalizzazione – fa sì che Forza Motorsport possa risultare accessibile e alla portata dei novizi mentre i piloti più accaniti e navigati – oltre a trovare pane per i loro denti – rimarranno estasiati da quella che è la nuova era di Forza Motorsport.
Il team di Humble Bundle ha svelato i giochi disponibili per il mese di ottobre nell’abbonamento Humble Choice!
The Quarry: Deluxe Edition – Sopravviviamo agli orrori della notte in un avventura horror interattiva che catapulta un gruppo d’ignari ragazzi nella tana del lupo.
Metal: Hellsinger – Affrontiamo gli 8 reami dell’inferno in questo FPS, e massacriamo orde di nemici demoniaci a ritmo di musica heavy metal, segnata dai colpi delle nostre pistole.
The Dark Pictures: House of Ashes – Terzo capitolo della serie di giochi horror, che questa volta ci mette nei panni di un gruppo di soldati chiamati a investigare un lugubre tempio sumero.
Rebel Inc: Escalation – In questo strategico prendiamo il controllo di una nazione uscita dalla guerra, e cerchiamo di risaldarla sfruttando la politica, o se necessario, la forza militare.
Spirit of the Island – Avventuriamoci in solitaria, o con un amico, in un simulatore di costruzione, e trasformiamo un’isola deserta in una fiorente cittadina, e destinazione turistica.
Lords and Villeins – Guidiamo il nostro popolo nei tempi del medioevo e forgiamo il loro destino, controllando la costruzione di una nuova città, le loro relazioni e influenze, per generazioni a venire.
A Juggler’s Tale – Scortiamo la marionetta Abby attraverso fiabeschi scenari in un gioco di piattaforme, ricco di puzzle, e arricchito con una forte narrativa.
Mr. Prepper – Non fidiamoci di nessuno e prepariamoci per il peggio costruendo in segreto nella nostra casa un bunker contro qualsiasi minaccia, anche i fastidiosi venditori porta a porta.
In aggiunta avrete anche accesso all’Humble Games Collection -una selezione di titoli accessibili in maniera gratuita-, e fino al 20% di sconto addizionale per qualsiasi gioco acquistato sull’Humble Store. Questi 8 giochi per PC, e i relativi bonus, possono essere vostri sottoscrivendo all’abbonamento Humble Choice al prezzo di soli 9,99€ al mese, oppure a 109€ con il piano annuale, e riscattandoli prima delle 19:00 del 7 novembre 2023!
Usare le migliori formazioni dell’FC 24 è una parte importante per vincere le partite in Ultimate Team.
Ma quali sono le migliori formazioni da utilizzare in FC 24? Se state cercando di affrontare le Division Rivals o la Weekend League, dovrete assicurarvi di utilizzare una delle migliori formazioni in FC 24 per trarre il massimo dai vostri giocatori.
In questa guida vi aiuteremo a capire come su quali formazioni orientarvi.
Le migliori formazioni FC 24 per Ultimate Team sono:
4-2-2-2
4-3-2-1
4-1-2-1-2 (2)
4-2-4
Sappiamo che ogni formazione ha i suoi pro e contro, ma approfondiremo come ottenere il massimo da ciascuna di queste formazioni. Alla fine, però, entrano in gioco le preferenze personali del giocatore ed il meta che prevediamo cambierà più e più volte nei mesi a venire. Il primo consiglio è di provare tutti gli schemi consigliati.
Il primo modulo di cui vogliamo parlare è il 4-2-2-2. Con due CDC, due COM e due ATT; si tratta di un modulo piuttosto equilibrato sia in termini difensivi e sia offensivi. Se avrete a disposizione i migliori COC dovreste “ovviare” agevolmente alla mancanza delle ali.
Entrando più nel dettaglio, lo “schieramento” difensivo deve essere bilanciato, da 45 a 50 di larghezza e circa 39 di profondità. Ciò impedirà ai CDC di pressare e lasciare spazi vuoti, mantenendo la linea difensiva. Quando si tratta di attaccare, però, vi consigliamo di utilizzare Palla Lunga o Costruzione Lenta, che permetterà effettivamente di portare la palla ai vostri COC.
Insomma, il 4-2-2-2 – con i giusti giocatori – complicherà le meccaniche d’attacco diretto da parte dei vostri avversari.
4-3-2-1
Se prediligete una fase maggiormente offensiva e avete a disposizione giocatori veloci, allora il 4-3-2-1 è la formazione che fa per voi. I tre CC, devono stare “stretti” per chiudere gli spazi, mentre al contempo, dovranno supportare gli attaccanti, i due AT e l’ATT. Consigliamo di scegliere un terzino che si sovrapponga e uno che resti indietro mentre attaccate. Questo vi darà un po’ di ampiezza, portando altresì la linea difensiva a passare a tre quando siete in fase d’attacco. Tuttavia, anche i DC devono essere dotati di una buona velocità altrimenti correrete il rischio di subire un contropiede.
Detto questo, questa è davvero un’ottima formazione offensiva, sebbene si corra più di qualche rischio in fase difensiva (ma sappiate che il gioco vale la candela).
4-1-2-1-2 (2)
Un altro modulo stretto che vale la pena considerare è il famigerato 4-1-2-1-2 (2). Se avete in rosa molti centrocampisti, questo è perfetto per voi. Vi consente di giocare con un CDC, due CC e un COC. Certo, potreste non essere in grado di sfruttare appieno le migliori ali di FC 24 con questo modulo, ma vale la pena controllare le posizioni alternative di ciascun giocatore. Non si sa mai chi potrebbe adattarsi a queste posizioni.
Ma come va impostato? La larghezza va settata intorno a 40 e la profondità a 47. Ciò dovrebbe aiutare i vostri giocatori ad effettuare un pressing passivo e a riconquistare la palla a centrocampo. Tuttavia, per evitare di stringere un po’ troppo, dovrete dare istruzioni ai vostri attaccanti di restare centrali e ad un dei terzini di sovrapporsi.
Se nella squadra avete alcune delle migliori opzioni CC , dovreste riuscire ad adattarvi al modulo in questione. Tuttavia, questa formazione richiederà alcuni passaggi accurati.
4-2-4
Il 4-2-4 è un modulo che richiede al giocatore di avere una certa abilità, oltre – naturalmente – ad avere in rosa giocatori di un certo rilievo. La difesa deve lavorare molto, in quanto a “coprirla” ci sono soltanto due CC (questi devono essere centrocampisti top se si vogliono evitare pericolose ripartenze e “voragini” a centrocampo”). E’ chiaro che la fase offensiva la fa da padrone; due ATT e due ali, possono davvero mettere in difficoltà la retroguardia avversaria. Nello specifico, è necessario avere due ATT forti, magari uno veloce e l’altro maggiormente “piazzato” fisicamente (anche se avere due ATT veloci, è altrettanto consigliabile). Anche le ali devono essere veloci e magari “skillate”. Per quanto riguarda la difesa, i terzini devono rimanere indietro e non accompagnare la fase offensiva, altrimenti il contropiede avversario è praticamente certo. In definitiva si tratta di un modulo non bilanciato e a dir poco “spudorato” che va utilizzato con attenzione e avendo le giuste abilità sia come giocatore ma sia dei propri calciatori in rosa.
In un 2023 tanto ricco di grandi titoli quanto di situazioni problematiche per molte software house e publisher, anche Naughty Dog non fa eccezione, compreso il progetto The Last of Us Multiplayer.
Secondo quanto riportato da Kotaku sembra che Naughty Dog abbia provveduto al licenziamenti di 25 sviluppatori a contratto. Si tratta di un numero indicativo (potrebbe essere minore o maggiore), tuttavia la scelta farebbe parte di un’operazione di ridimensionamento del team.
Sebbene sembra che non siano a rischio i contratti di lavoro a tempo indeterminato, Kotaku altresì riporta che i colpiti dai licenziamenti non riceveranno alcuna buonuscita. Inoltre, sembra sia stato richiesto a tutti i membri del team di non parlare della questione in pubblico.
La notizia, già piuttosto triste in sé, si intreccia con aggiornamenti relativi al progetto The Last of Us Multiplayer, in lavorazione da diversi anni presso Naughty Dog.
L’unica immagine del progetto, condivisa nel corso del Summer Game Fest del 2022.
Noto anche come The Last of Us Factions, sembrerebbe che il titolo, sebbene non formalmente cancellato, si trovi sostanzialmente bloccato e “messo in ghiaccio“. Possibile che lo sviluppo abbia subito una battuta di arresto dopo il coinvolgimento di Bungie che, stando ai rumors di qualche tempo fa, abbia espresso dubbi sulla potenzialità della formula ludica del multiplayer.
Una situazione dunque non facile anche per i premiatissimi Naughty Dog, che potrebbero essere incappati in un progetto rivelatosi più complicato del previsto, dopo il recente The Last of Us Remake. I diretti interessati non hanno commentato la notizia: restiamo in attesa di aggiornamenti.
Star Wars, il leggendario franchise che ha incantato milioni di persone in tutto il mondo, ha una storia complessa e affascinante che si sviluppa attraverso una serie di film, serie TV e cartoni animati pubblicati nel corso di quasi 50 anni. L’universo creato da George Lucas, infatti, ha fatto la sua comparsa per la prima nel 1977 e da allora è entrato nell’immaginario e nella cultura popolare. In questi quasi cinque decenni, Star Wars è riuscito a creare un arco narrativo unico, che spazia dalle remote origini della Forza fino ai conflitti più recenti tra il Primo Ordine e la Resistenza.
La timeline di Star Wars può sembrare un puzzle complesso, con una serie di prequel, sequel e storie parallele che si intrecciano in modi inaspettati. Ciò che rende ancora più interessante questo universo, però, è il modo in cui ogni produzione aggiunge profondità e dettagli all’universo complessivo, la cosiddetta “lore”, arricchendo il contesto e la trama dei personaggi principali. Con l’acquisizione da parte di Disney del franchise Star Wars, poi, i titoli dedicati al mondo della galassia lontana lontana, si sono moltiplicati.
In questo articolo, abbiamo raccolto in un elenco cronologico tutte le produzioni di Star Wars uscite fino ad ottobre 2023, compresi i contenuti esclusivi di Disney+. Questa guida, quindi, può essere utile non soltanto a chi si avvicina per la prima volta al mondo di Star Wars, ma anche a coloro che non riescono a stare al passo con tutto l’enorme materiale prodotto soprattutto in questi ultimi anni.
Trilogia Prequel
Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (1999): La saga di Star Wars inizia con l’incontro del piccolo Anakin Skywalker, un potenziale Jedi, sul pianeta Tatooine. Il film presenta anche la minaccia emergente della Federazione dei Mercanti e l’ascesa di un oscuro Sith, Darth Maul.
Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni (2002): Dieci anni dopo, l’ormai adolescente Anakin viene assegnato a proteggere la senatrice Padmé Amidala, mentre la Repubblica Galattica è sull’orlo di una guerra civile.
Star Wars: Clone Wars (Serie TV animata, 2003-2005): Questa serie segue le avventure dei Jedi e delle loro truppe clone durante la guerra tra la Repubblica e i Separatisti.
Star Wars: The Clone Wars (Film d’animazione, 2008): Il film introduce Ahsoka Tano, la padawan di Anakin, e approfondisce la trama della guerra dei cloni.
Star Wars: The Clone Wars (Serie TV animata, 2008-2020): Continuando dove il film si è interrotto, la serie esplora le storie di personaggi familiari e nuovi durante la guerra.
The Bad Batch (Serie TV animata, 2021-in corso): Questa serie segue le vicende di un gruppo unico di cloni chiamato “The Bad Batch” nel periodo immediatamente successivo alla guerra dei cloni.
Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith (2005): Conclude la trilogia prequel, mostrando la trasformazione di Anakin in Darth Vader e l’ascesa dell’Impero Galattico.
Obi-Wan Kenobi (Serie TV, 2022): La serie esplora la vita di Obi-Wan durante il suo esilio su Tatooine dopo gli eventi di “La vendetta dei Sith”.
Trilogia Originale
Solo: A Star Wars Story (2018): Questo spin-off racconta la giovinezza di Han Solo, le sue avventure con Chewbacca e la sua acquisizione del Millennium Falcon.
Star Wars: Rebels (Serie TV animata, 2014-2018): Ambientata tra i prequel e i film originali, la serie segue un gruppo di ribelli nel loro sforzo di resistere all’Impero.
Andor (Serie TV, 2022): Questa serie prequel a “Rogue One” segue le avventure del ribelle Cassian Andor.
Rogue One: A Star Wars Story (2016): Questo film racconta la storia dei ribelli che hanno rubato i piani della Morte Nera, un evento chiave che conduce direttamente a “Una nuova speranza”.
Star Wars: Episodio IV – Una nuova speranza (1977): Inizia la trilogia originale con Luke Skywalker che si unisce alla lotta contro l’Impero e l’addestramento con Obi-Wan Kenobi per diventare un Jedi.
Star Wars: Episodio V – L’Impero colpisce ancora (1980): L’Impero esercita la sua vendetta contro la Ribellione. Luke cerca Yoda per continuare il suo allenamento Jedi.
Star Wars: Episodio VI – Il ritorno dello Jedi (1983): La trilogia originale si conclude con la Ribellione che sconfigge l’Impero e Luke che affronta suo padre, Darth Vader.
Trilogia Sequel
Star Wars: Resistance (Serie TV animata, 2018-2020): Questa serie segue un pilota della Resistenza che spia il Primo Ordine nel periodo precedente “Il risveglio della Forza”.
Star Wars: Episodio VII – Il risveglio della Forza (2015): La nuova trilogia inizia con l’emergere del Primo Ordine. Segue le avventure di nuovi personaggi come Rey, Finn e Poe e il ritorno di personaggi classici.
Star Wars: Episodio VIII – Gli ultimi Jedi (2017): Rey cerca Luke Skywalker per addestrarsi come Jedi, mentre la Resistenza continua a lottare contro il Primo Ordine.
Star Wars: Episodio IX – L’ascesa di Skywalker (2019): Il capitolo finale della trilogia sequel e della saga Skywalker vede Rey e la Resistenza affrontare il Primo Ordine e l’Imperatore Palpatine.
Serie Disney+ e altri contenuti slegati dalla trama principale
The Mandalorian (Serie TV, 2019-in corso): Ambientata dopo la caduta dell’Impero, la serie segue le avventure di un mandaloriano nel settore più esterno della galassia, lontano dall’autorità della Nuova Repubblica.
Star Wars: Visions (Serie TV animata, 2021): Questa serie antologica presenta una serie di cortometraggi animati realizzati da diversi creatori giapponesi, ciascuno con una propria interpretazione unica dell’universo di Star Wars.
Book of Boba Fett (Serie TV, 2022-in corso): Ambientata nello stesso periodo di The Mandalorian, la serie segue le avventure del leggendario cacciatore di taglie Boba Fett.
Rogue Squadron (Film, 2023): Il film si concentra sul leggendario squadrone di piloti di X-wing, noto come Rogue Squadron.
Da notare che la serie animata originale Star Wars: Droids (1985-1986), Star Wars: Ewoks (1985-1986), e il film per la televisione Star Wars: L’avventura degli Ewoks (1984) e Star Wars: Gli Ewoks – La battaglia di Endor (1985) non sono inclusi in questa lista, in quanto non si inseriscono direttamente nella timeline principale di Star Wars.
Questa lista, ci teniamo a precisarlo ancora una volta, rappresenta l’ordine cronologico della timeline di Star Wars, ma non l’ordine di uscita dei film. Star Wars infatti è un franchise che continua ad espandersi con una velocità impressionante, quindi è probabile che per quando leggerete questo articolo (ottobre 2023), la lista sarà già non più completa ma faremo di tutto per stare al passo.
Nella lista, inoltre, non abbiamo considerato i videogames, alcuni dei quali considerati degli assoluti capolavori come Star Wars Knights of the Old Republic, ma di questi vi parleremo in un prossimo articolo. Nel frattempo vi ricordiamo che all’ubisoft forwards sono state svelate nuove informazioni su Star Wars Outlaws, un nuovo videogames open world prodotto da Ubisoft e sviluppato da Massive EntertainmentGames, in arrivo nel 2024 per PC, PS5, Xbox Serie X|S, che ci metterà nei panni di un gruppo di fuori legge che cercano di sopravvivere nel mondo dominato dall’impero galattico.
Cocoon è un affascinante puzzle game che riesce ad assumere la fisionomia del gioco d’avventura e quindi a sottrarsi all’asetticità del genere di riferimento.
Proprio Jeppe Carlsen, già Lead Gameplay Designer di Limbo e Inside, nonché la mente dietro questo Cocoon, lo ha definito “un po’ Portal e un po’ Zelda”, a sottolineare la fresca dicotomia che lo contraddistingue.
Tale impostazione, unita al concept davvero originale, che vi illustreremo tra poco, formano la base di uno dei puzzle game più interessanti degli ultimi anni. Volete saperne di più? Non vi resta che continuare la lettura!
Cocoon, sviluppato da Geometric Interactive ed edito da Annapurna Interactive, è disponibile dallo scorso 29 settembre 2023 su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch e PC. Ricordiamo, inoltre, che il titolo è altresì presente sul servizio in abbonamento Game Pass.
Versione testata: PlayStation 5
Mondi misteriosi
In Cocoon interpreteremo una specie di insetto umanoide e dovremo risolvere diversi misteri all’interno di ermetici mondi alieni.
Non ci sono cutscene vere e proprie o dialoghi. Non c’è nessuna forma di narrativa “evidente” o nascosta che sia, eppure il mistero riesce a tenere incollato il videogiocatore fino alla fine. La storia, semplicemente, va avanti attraverso le azioni ed interazioni tra il protagonista e gli ambienti di gioco, squisitamente delineati.
A tal proposito, una piccola parentesi sulla presentazione audio-visiva di Cocoon: è deliziosa e si rifà al canone “ambient”. Il sound design, soprattutto, è sublime. Riesce a svolgere la duplice funzione di essere propedeutico al gameplay ed altresì indispensabile a ricreare la giusta atmosfera.
Dicevamo, l’opera prima del neonato studio Geometric Interactive riesce a slegarsi dalla metodicità e dai binari dei puzzle game, offrendo un’avventura nel senso più ampio del termine che riesce a coinvolgere emotivamente il videogiocatore.
Questo senso di progressione, difficile da ritrovare in una struttura a stanze chiuse tipica degli altri esponenti del genere, è figlio di un certosino lavoro di level e game design che riesce a comunicare in vari modi con il videogiocatore senza abusare del fin troppo comodo comando “riavvia puzzle”.
Questa intuitività, sottolineata anche dal fatto che è possibile svolgere tutte le azioni con la pressione di un singolo tasto, rende l’incedere dell’avventura molto ritmato.
Un solo tasto per tutte le azioni e/o interazioni
Anzi, proprio per questo motivo, ci è parso che il gioco ci sia scivolato via. Ai titoli di coda è sopravvenuta una leggera sensazione di “appetito”, come se avessimo appena iniziato ad addentrarci nei misteri di Cocoon. Proprio la longevità, infatti, è forse l’unica nota dolente di questo titolo. Lo abbiamo completato al 100% in 5 ore, con tanto di trofeo di platino, e per giunta non è presente nessun incentivo alla rigiocabilità.
Riconosciamo che una realizzazione così millimetrica e puntuale di ogni elemento di gioco (perfino l’IA amica è impeccabile!) richiede tanto tempo, test e risorse, ma un paio di ore di contenuti in più di questa qualità avrebbero alzato ancora di più l’asticella, facendo raggiungere a Cocoon, forse, anche lo status di capolavoro.
Effetto matrioska
Intuitivo e geniale, dicevamo. Il primo aggettivo ve lo abbiamo spiegato nel paragrafo precedente, il secondo è strettamente legato al concept alla base del progetto, attorno a cui ruota tutto il gameplay.
Cercheremo di spiegarvelo senza spoilerarvi nessuna delle tantissime situazioni in cui incapperete, senza nemmeno illustrarvi i vari “poteri” che acquisiremo nel corso del gioco.
Dopo pochissimi minuti di gioco raggiungeremo delle particolari piattaforme che ci permetteranno di saltare “dentro” e “fuori” dal mondo. Quando passiamo in un mondo “superiore”, il mondo in cui ci trovavamo fino a pochi secondi prima diventerà una sfera, che potremo raccogliere e portare con noi. Nel gioco ci sono diversi mondi/sfere, ognuna delle quali ci conferisce un particolare potere. Per sbloccare un “mondo” dovremo affrontare il Guardiano in una boss fight stuzzicante e mai banale.
Le boss fight sono molto riuscite
Ovviamente vien da sé che il concept “a matrioska”, ben presto svelerà tutte le sue carte: ci ritroveremo a risolvere enigmi su “più livelli” che si sono rivelati alcune delle sfide più geniali degli ultimi anni. E la cosa più bella, come avrete ormai capito, è che il gioco è tanto geniale, quanto intuitivo, sia come ragionamento che come “esecuzione”.
Commento finale
Cocoon è una piccola perla che grazie alla sua struttura ludica da puzzle game “avvolgente” e al suo concept geniale è riuscito a stupirci completamente. Tuttavia, anche perché il gioco è così bello e intenso, quando siamo arrivati ai titoli di coda, dopo solo 5 ore, ci sembrava di aver appena cominciato a scalfirne la superficie. Nonostante questa piccola criticità, Cocoon è un prodotto che merita assolutamente di essere giocato.
Il trofeo di platino di Cocoon è davvero molto semplice da ottenere. Vi basterà completare il gioco e trovare gli unici Antenati Lunari. E con questa nostra guida ai trofei sarà ancora più facile!
Informazioni preliminari
Difficoltà stimata per il platino: 1/10
Tempo stimato per il platino: 5/7 ore
Trofei offline: 18
Trofei online: 0
Trofei missabili: 0 – Niente è missabile perché potrete ricaricare tutti i capitoli/checkpoint ogni volta che vorrete.
Trofei glitchati: 0
La difficoltà influisce sui trofei? No, non esiste un selettore di difficoltà.
Run minime: 1 + eventuale clean-up.
Free-roam/selezione livelli dopo aver finito il gioco: Come detto poco su, potrete ricaricare tutti i capitoli/checkpoint ogni volta che vorrete.
Road-map
Step 1: Godetevi il gioco.
Step 2: Eventuale clean-up tramite Carica capitolo/checkpoint se avete saltato uno degli 11 Antenati Lunari
Ottenere il platino di Cocoon sarà un gioco da ragazzi… soprattutto con la nostra guida!
Guida ai trofei
Fatto tutto Sblocca tutti i trofei
Ottenete tutti gli altri trofei per sbloccare il trofeo di platino di Cocoon.
Una prospettiva sulle cose Hai sbloccato un antenato lunare
Cocoon, l’ultimo titolo del lead gameplay designer di Limbo ed Inside, è disponibile da qualche giorno. Nell’attesa della nostra recensione, vi proponiamo questa video-guida per trovare tutti i collezionabili, gli Antenati Lunari.
Nel video riportato qui di seguito tutti i collezionabili appaiono in ordine, tuttavia ricordate che è possibile utilizzare l’opzione Carica per selezionare il checkpoint/capitolo indicato.
Per qualsiasi domanda, potete scriverci sotto il video o direttamente qui nei commenti e arriveremo ad aiutarvi in un battibaleno!
Da Jeppe Carlsen, il progettista principale del gameplay di LIMBO e INSIDE, COCOON ti porta in un’avventura attraverso mondi dentro mondi. Padroneggia i meccanismi che fanno saltare il mondo per svelare un mistero cosmico.
Mondi nei mondi COCOON è una versione unica del genere di avventura puzzle, in cui ogni mondo esiste all’interno di una sfera che puoi portare sulla schiena. Avvolgi la testa intorno alla meccanica di base del salto tra i mondi e combinali, manipolali e riorganizzali per risolvere intricati enigmi
Macchine Aliene Interagisci con ambienti alieni e dispositivi biomeccanici lasciati da un’antica civiltà. Viaggia attraverso biomi unici e diversificati, dalle strutture industriali alle enormi caverne organiche, e scopri come sono collegati tra loro.
Abilità del globo Ogni globo ha un’abilità che può essere sbloccata, trasformando così il globo in uno strumento unico da utilizzare in altri mondi. Usa queste abilità per scoprire percorsi e oggetti nascosti, spara proiettili per attivare interruttori e altro ancora.
Guardiani mostruosi Potenti guardiani proteggono ogni mondo e devi affrontarli in feroci battaglie. Ogni combattimento è unico e richiede di padroneggiare meccaniche nuove e soddisfacenti.
Sony ha annunciato ufficialmente i giochi gratis di ottobre dell’abbonamento Essentials.
Potranno essere aggiunti alla libreria da tutti gli abbonati al tier Essentials (quello base) di PlayStation Plus a partire da martedì 3 ottobre e fino al 7 novembre, ed essere scaricati in qualsiasi momento, anche dopo la data di uscita dall’abbonamento, a patto di disporre ancora di una sottoscrizione attiva, i seguenti titoli:
The Callisto Protocol (PS4 e PS5) In questo gioco horror narrativo in terza persona, ambientato 300 anni nel futuro, il giocatore veste i panni di Jacob Lee: uno sfortunato prigioniero rinchiuso nella prigione di Black Iron, carcere di massima sicurezza situato su Callisto, la luna morta di Giove. Quando gli altri detenuti iniziano a trasformarsi in creature da incubo, la prigione piomba nel caos. Per sopravvivere, Jacob dovrà farsi strada con la forza verso la libertà e scoprire gli oscuri e inquietanti segreti sepolti sotto la superficie di Callisto. Usando una combinazione unica di combattimento in mischia e a distanza, Jacob dovrà adattare costantemente le sue tattiche per affrontare creature mostruose in continua evoluzione, e trovare quante più nuove armi, oggetti e abilità possibili per avere la meglio sulla crescente minaccia posta dagli orrori della luna morta di Giove.
Farming Simulator 22 (PS4 e PS5) Intraprendi una carriera nell’agricoltura moderna! L’agricoltura, l’allevamento degli animali e la silvicoltura offrono un’ampia varietà di operazioni agricole, a cui si aggiungono le sfide poste dalle quattro stagioni, specialmente dall’inverno. Usa tutta la tua creatività per costruire la tua fattoria e allargare le tue attività grazie alle catene di produzione: dai forma a un impero agricolo! Puoi anche gestire la fattoria con i tuoi amici e divertirti con il multiplayer tra piattaforme diverse.
Weird West (PS4 e PS5) Scopri una rivisitazione in stile dark fantasy del selvaggio west, in cui tutori dell’ordine e pistoleri condividono la frontiera con creature fantastiche. Intraprendi un viaggio attraverso la storia di un gruppo di eroi atipici, trasformandola in leggenda tramite le decisioni che prendi in una terra implacabile. Ciascun viaggio è unico e si adatta alle azioni intraprese; un serie di avventure ad alto rischio, in cui tutto conta e il mondo reagisce alle tue scelte. Forma una banda o avventurati da solo nei confini sovrannaturali di Weird West e fai tua ogni singola leggenda.
Se invece siete abbonati ai tier Extra e Premium, potreste dare un’occhiata ai giochi inseriti nei cataloghi a settembre al seguente articolo.
Se finora l’anno non ha concesso respiro, l’Autunno porta con sé un vero e proprio colpo da KO con un Ottobre 2023 ricco di novità attese.
Lo sappiamo: sia Agosto, sia Settembre hanno proseguito il trend del 2023, con veri e propri blockbuster tra cui Starfield, Mortal Kombat 1, Lies of P ed EA Sports FC 24. Ottobre 2023 non sarà tuttavia da meno… anzi!
Il primo appuntamento è per il 5 Settembre con il nuovo Assassin’s Creed Mirage, che torna alle origini dei capitoli classici. Solo pochi giorni ed è il turno di una nuova grande release per Microsoft con Forza Motorsport. Sarà poi la volta di titoli come Lords of the Fallen e Sonic Superstars, che saranno l’antipasto all’appuntamento clou del mese. Il 20 Ottobre si daranno infatti battaglia Sony e Nintendo, con Marvel’s Spider-Man 2 da un lato e Super Mario Bros. Wonder dall’altro. Finita qui? Assolutamente no. Sarà poi la volta del disturbante Alan Wake 2 nonché del cinetico Ghostrunner 2. Ma c’è anche molto, MOLTO altro!
Ecco di seguito una lista (con i trailer completi) dei titoli di Ottobre 2023: troverete anche un comodo link per Amazon, per assicurarvi il prezzo più basso disponibile!
2 Ottobre
Trepang 2 (Xbox Series, PS5)
3 Ottobre
Silent Hope (PC, NSW)
Scorn (PS5)
High on Life: High on Knife (PC, Xbox One, Xbox Series, PS4, PS5)
A pochi mesi dalla release per PC, l’adrenalinico Trepang2 si appresta ad approdare su console con un alto tasso di violenza e spettacolarità. Questo è infatti il più evidente biglietto da visita della produzione canadese Trepang Studios, che sceglie il titolo del titolo d’esordio con una leggera dose di autorefenzialismo. Un progetto nato quasi per caso nel lontano 2016 come hobby, fattosi notare in una game jam del 2017. Da lì, come frequente per i piccoli progetti, una lenta ma inesorabile crescita verso lo sviluppo per il grande pubblico, complice anche l’interessamento di un publisher rilevante come Team17.
Trepang2 segna l’esordio del proprio team di sviluppo con un esagerato ed esaltante FPS, che punta ad essere un mix di aspirazioni ma con una precisa idea: divertire. Nonostante una chiarezza di intenti di questo tipo, il prodotto sarà riuscito a munirsi di abbastanza frecce al proprio arco per farsi notare sul mercato?
Trepang2 è disponibile dal 21 Giugno per PC (via Steam) ed arriverà su PlayStation 5 ed Xbox Series S/X il prossimo 2 Ottobre.
Dual wielding? Ma certo!
Versione testata: PlayStation 5
Soggetto 106, a rapporto
Imprigionati e legati ad una sedia, in balia di qualche strano trattamento che ricorda la cura Ludovico di kubrickiana memoria. Ad un tratto, una irruzione violenta ci restituisce la libertà. Non prima di aver recuperato le forze ed aver imbracciato la prima arma a disposizione. Non sappiamo chi siamo e perché ci troviamo lì, men che meno il motivo per cui siamo in grado di sfruttare strani poteri sovrumani. L’unica cosa che conta è riabbracciare la libertà… che si cela tuttavia con il gruppo armato responsabile della liberazione e che chiede il nostro aiuto contro la misteriosa corporazione Horizon, con i suoi strani esperimenti.
Il colpo d’occhio tutto sommato è davvero piacevole.
Le vicende del Soggetto 106 vengono raccontate con uno storytelling piuttosto semplice, dedito più al pretesto per fornire nuove ed esaltanti sequenze, che non ad una particolare cura espositiva. Si badi bene, la trama non è assolutamente brutta ed anzi, riserva qualche piacevole colpo di scena e più di qualche sorpresa. Tuttavia, è altrettanto saggio non prenderla seriamente, per poterne apprezzare lo spirito e calarsi in un ritmo folle e spregiudicato, senza troppi ragionamenti su caratterizzazione e profondità.
Proprio la trama infatti fornisce gli agganci giusti per portare il silenzioso protagonista a spasso per diversi livelli in giro per il mondo, per un’avventura di circa cinque ore (senza contare le missioni secondarie, che portano la longevità complessiva verso le otto ore). Una durata tutto sommato idonea per l’entità della produzione, impreziosita da una presentazione pulita grazie ad un Unreal Engine 4 sfruttato adeguatamente. Il colpo d’occhio, pur non potendo contare su una direzione artistica particolarmente ispirata (anzi), è comunque di buon livello ed introduce il giocatore verso l’essenza di Trepang2.
Occhio ai cultisti, tendono a… darsi fuoco.
John Woo e frattaglie
Assodato che la storia è dunque un simpatico ma modesto pretesto per metterci in situazioni pericolose con una missione da compiere, possiamo parlare del vero cuore ludico di Trepang2: lo shooting.
Qui c’è ben poco spazio per filosofia e sofismi. Trepang2 è emblema di divertimento casinista ed ignorante, fatto di sparatorie intense, esplosioni fragorose e sanguinose amputazioni. Il team di sviluppo ha lavorato duramente per proporre un gameplay che omaggiasse, nelle intenzioni, il primo leggendario F.E.A.R.. Ancora oggi famoso per essere uno degli shooter migliori della sua generazione, la produzione Monolith Productions è passata alla storia del media grazie al proprio shooting viscerale, alla incredibile IA nemica nonché alla spettacolarità legata al reflex time, una modalità a rallentatore ispirata a Matrix e John Woo. Se l’IA di Trepang2 non è esattamente memorabile, tuttavia dobbiamo ammettere che il gunplay e la grandiosità del ritmo sono assolutamente garantite.
Sette contro uno? Non c’è problema, figuriamoci.
Gran parte del merito della validità del gameplay è strettamente connesso alla realizzazione della armi da fuoco, che vantano feedback volutamente esagerati ed in linea con i target ludici. I superpoteri del Soggetto 106 permettono altresì di spingere il pedale sull’acceleratore del caos, grazie ad una modalità a rallentatore che si autoalimenta con le uccisioni portate a segno. Un gameplay che premia dunque i giocatori più abili, capaci di ripulire potenzialmente un’area con un’unica azione al rallentatore ininterrotta… come anche seminare distruzione con armi pesanti, o ancora sfruttare l’invisibilità temporanea per sgattaiolare alle spalle degli avversari per far piovere fuoco e cenere.
Tutto sarebbe reso vano da una realizzazione tecnica non all’altezza e fortunatamente Trepang2 non fallisce le aspettative. Il titolo si è infatti dimostrato solido nel nostro test su PlayStation 5, anche al netto di qualche piccolo rallentamento nelle fasi assolutamente più infernali. Non va infatti taciuto una ulteriore feature del titolo, ovvero una massiccia deformazione ambientale. Una feature che, nell’ottica generale dell’intera esperienza, ci ha ricordato quella piccola perla dimenticata di Black. E che la dice lunga sia sul coraggio di alcune produzioni del passato, ma anche del merito di questi talentuosi sviluppatori.
Alcuni scorci son suggestivi, pur nella loro semplicità.
Siamo shooter, oltre i proiettili c’è di più…?
Come avrete capito, Trepang2 è semplicemente esaltante quando si tratta di sparare, con la sua capacità di dare vita ad incredibili coreografie di morte. Raramente un titolo indipendente è riuscito nel comunicare degnamente la sensazione di potere, spettacolarità e frenesia come in questo caso.
Tuttavia, nonostante il plauso (enorme) che va fatto al ridottissimo team di sviluppo (quattro persone, più qualche collaboratore esterno) per essere riusciti a creare un titolo così avvincente, non possiamo omettere di essere incappati in qualche problema di troppo.
La scivolata è importante, ma preparatevi a restare interdetti in molte occasioni.
Il problema principale di Trepang2 purtroppo risiede nella poca coesione tra core gameplay e level design. Nei panni del Soggetto 106, il player è capace di dominare il campo di battaglia tra superpoteri e scivolate assortite. Tuttavia, la presenza di layout ambientali spesso ristretti e confusionari finisce col mortificare le velleità acrobatiche del gameplay. In molte situazioni ci siamo ritrovati nell’affrontare orde di nemici in aree strutturalmente capricciose, che ci han reso davvero difficile portare avanti l’azione in maniera fluida.
Alcuni esempi. La scivolata non riveste un ruolo solo di fast traversal, ma è anche funzionale nell’abbattere taluni nemici altrimenti impossibili da affrontare faccia a faccia, come i soldati armati di scudo antisommossa. Tuttavia, la ristrettezza di molti ambienti rende di fatto estremamente caotico portare a segno la strategia (anche a causa di un ragdoll eccessivo). Sorvoliamo poi sulla introduzione delle meccaniche stealth, sinceramente poco abbozzate, funzionali più ad azioni diversive ed estemporanee che non a vere e proprie tattiche alternative. Ancor più confusionarie alcune sezioni, complici alcuni accostamenti cromatici che rendono addirittura intricato leggere adeguatamente l’azione.
Paradossalmente, dove il gameplay di Trepang2 brilla maggiormente è nelle missioni secondarie… che tuttavia si presentano fin troppo ripetitive. Disponibili nel corso della campagna, si tratta di brevi incarichi in cui dovrete presidiare un’area in attesa dell’hacking di taluni dispositivi. L’obiettivo sarà resistere ad ondate progressivamente più aggressive di nemici, sfruttando le risorse accumulate per rifornirvi di armi e bonus per sopravvivere. Una struttura che si ispira palesemente alle modalità Zombie dei Call of Duty, che tuttavia riesce a fornire un adeguato playground per le abilità del protagonista. Peccato però per la piattezza strutturale.
Lungo corridoio e tanti nemici… una situazione piuttosto ricorrente.
Commento finale
Trepang2 riesce ad essere al contempo tanto impressionante quanto deludente. Nel suo essere un progetto di esordio realizzato da un team estremamente ridotto, sbalordisce la cura nelle fasi shooting e nel core gameplay, tanto esaltanti quanto spettacolari. Dall’altro lato, la produzione Trepang Studios palesa tutti i limiti di un progetto di esordio che vuol misurarsi con un genere complesso, inciampando soprattutto nell’importanza del level design nell’economia ludica. Al netto di ogni problematica, Trepang2 è un trionfo d’azione esagerata che va preso per quello che è: un divertentissimo passatempo.
Lies of P è il primo titolo single-player dei talentuosissimi ragazzi coreani di Round8 Studio, edito da Neowiz Games, che omaggia e rielabora in chiave dark una delle opere letterarie italiane più iconiche di sempre: “Le avventure di Pinocchio – Storia di un burattino“ di Carlo Collodi. Ma non solo, lo fa tuffandosi nel periglioso sotto-genere dei soulslike, oggi giorno quasi “sacro”. Ispirandosi, per giunta, proprio ai maestri, a quelli che lo hanno di fatto inventato.
Un po’ Bloodborne, un po’ Sekiro, Lies of P prende qualcosa da questi due capolavori riuscendo tuttavia a restituire sensazioni leggermente diverse. Esperienza simile, certo, ma con un retrogusto “nuovo”, particolare.
Lo diciamo da subito, l’opera di Round8 Studio non raggiunge la maestosità delle opere della sua musa ispiratrice, ma ci va molto vicino. È il primo soulslike non di From Software che ci ha pienamente convinto dall’inizio alla fine. Volete sapere il perché? Non vi resta che continuare la lettura!
Lies of P è disponibile dallo scorso 19 settembre 2023 su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S e PC. Ricordiamo, inoltre, che il titolo è altresì presente sul servizio in abbonamento Game Pass.
Versione testata: PlayStation 5
Io, rob… burattino
Lies of P è ambientato nell’oscura città di Krat, ispirata alla Belle Époque. Un tempo una bellissima e sfarzosa città, Krat si è trasformata nel tetro scenario da incubo in cui burattini assetati di sangue, infrangendo il Grande Patto, hanno eliminato quasi tutti gli esseri umani. Grande Patto che non è altro che una rivisitazione delle leggi della robotica di Asimov, a cui si aggiunge l’impossibilità, per i burattini, di mentire.
Noi, ovviamente, vestiremo i panni di P(inocchio), bugiardo per antonomasia. Tramite un sistema di bugie e verità, (solo) all’apparenza molto semplice e intuitivo, dovremo interfacciarci con tanti altri comprimari ispirati alla favola di Collodi. Tali interazioni andranno a definire varie sfumature della storia, nonché porteranno a diversi finali.
P, il bugiardo per antonomasia, è il protagonista della nuova avventura di Round8 Studio
Il comparto narrativo di Lies of P ci ha letteralmente sorpreso soprattutto per l’eccellente lavoro di reinterpretazione del classico a cui si ispira. Che sia l’incontro con la “scontata”Maiden Turchina, o il meno prevedibile ruolo del famoso pescecane, ogni “adattamento” ci ha letteralmente stupito in positivo. A ciò aggiungiamoci una storia ben raccontata che è riuscita a tenere alta la nostra curiosità anche per 40 ore. Ma soprattutto un lavoro di background narrativo impeccabile e mai fuori luogo.
Un burattino maraviglioso che sa tirare di scherma
Lies of P è la più pura forma di omaggio al sotto-genere ideato da From Software con il primo Demon’s Souls. Attacchi normali e caricati sui dorsali, la barra della stamina che scandisce il ritmo dell’azione, oggetti curativi che si ricaricano ai falò, qui Stargazer. E che ovviamente riportano in vita tutti i nemici al loro utilizzo.
Seppure sia tutto così familiare, dopo pochi minuti di gioco ci renderemo conto che il feeling è leggermente diverso, particolare. Quasi “originale”, in un certo senso. Prima di tutto, la schivata, lo strumento difensivo primario dei Souls classici, presenta pochissimi frame di invulnerabilità e quindi il suo utilizzo richiede un tempismo molto maggiore rispetto al passato. In secondo luogo, il gioco incentiva l’uso della guardia e della perfect parry da eseguire con precisione millimetrica. Tra l’altro, se eseguita un numero sufficiente di volte potrà anche spezzare l’arma dei nostri nemici, diminuendo danni e portata dei loro attacchi.
Si viene a creare un sistema di gioco bivalente, un ibrido tra Bloodborne e Sekiro, anche per l’aggressività dell’offensiva che ci viene richiesta, che riesce ad offrire un’esperienza abbastanza fresca, particolare come dicevamo prima, e che rende l’incedere davvero appagante. E non bisogna dimenticare il Braccio a Legione. Anche questo ispirato al braccio protesico di Sekiro e che riesce a fornire un’ulteriore chiave di lettura strategica a tutti gli encounters, soprattutto nelle boss fight, che sono davvero stupende e ben pensate.
Le boss fight sono tutte ben pensate
Totalmente originale invece la meccanica con cui si possono smontare le armi comuni. Queste sono composte da due parti indipendenti: la lama e l’impugnatura. La prima è quella che potrà essere potenziata utilizzando i classici materiali di forgiatura e determina il quantitativo di danni inferto, la seconda invece ne determina il moveset base e perfino le arti, mosse “speciali” di ciascun arma utilizzabili con l’indicatore di Favola (il classico mana), e soprattutto il tipo di scaling (Forza motrice, Tecnica, Sviluppo).
Tale meccanica fa sì che ogni arma sia utile, cosa che in molti giochi di questa tipologia non si verifica perché il videogiocatore andrà a privilegiare sempre le armi speciali (quelle che di solito si ottengono dalle anime dei boss, come avviene tra l’altro anche in questo Lies of P). Man mano che avanzeremo nella nostra avventura sbloccheremo, ovviamente, sempre più elementi utili a rendere l’esperienza sempre più personalizzabile in termini di build e approcci.
A mio credere il burattino è bell’e morto
In questi giorni avrete sicuramente letto in giro per la rete che Lies of P è uno dei soulslike più punitivi di sempre. Sì e no. Ma lasciateci spiegare per bene.
Senz’altro, come abbiamo scritto anche poco sopra, è quello che richiede i migliori tempi di reazione, tuttavia, nonostante non esista una vera modalità cooperativa per giocare con altri videogiocatori, potremo invocare il classico Spettro guidato dall’IA, e questa volta potremo anche potenziarlo. Ma non è tutto, il gioco vi tenderà la mano in molti altri modi, ma lasciamo scoprirli a voi.
Ci troviamo di fronte, dunque, ad un sistema non solo assuefacente e appagante, ma anche stratificato e tutto sommato bilanciato, studiato in maniera certosina a tavolino.
A proposito di bilanciamento, qualche svista è comunque presente. Ad esempio ci sarebbe piaciuto vedere la barra della “struttura” dei nemici nell’HUD in modo da ponderare meglio i nostri attacchi, o ancora, avremmo preferito una migliore gestione delle armor sugli attacchi caricati e sulle arti delle armi. Queste mancanze in alcuni casi portano a situazioni un po’ scorrette, ma nulla che vada ad inficiare più di tanto l’esperienza.
Una barra della “struttura” visibile nell’HUD ci sarebbe davvero servita mentre affrontavamo questo pacioccone qui
Poi è opportuno sottolineare che questa tipologia di giochi viene sempre un minimo ri-bilanciata nei messi successivi alla release. E proprio nei giorni scorsi è uscita una prima patch che ha nerfato gli HP di un paio di boss, ha ridotto il peso di alcuni oggetti e ha aumentato gli HP base dello Spettro. Noi abbiamo finito la nostra partita prima della patch, quindi non abbiamo potuto provare i boss specifici, tuttavia riteniamo che le leggere modifiche al peso e alla vita dello Spettro siano molto mirate e sensate, soprattutto in ottica NG+.
Ricapitolando, partendo da elementi collaudatissimi, gli sviluppatori sono riusciti a rendere il sistema di combattimento di Lies of P in un certo senso “unico”, vuoi per l’importanza che sono riusciti a dare a tutte le armi, vuoi per il maggior tempismo richiesto che tuttavia riesce ad andare di pari passo con un bilanciamento stratificato e ponderato in maniera ottimale… e noi ne siamo rimasti letteralmente stregati.
Vado ad abitare in un paese… che è il più bel paese di questo mondo: una vera cuccagna!
Di fianco al sistema di combattimento, l’altro elemento cardine di questo sotto-genere è rappresentato dal level design, ed anche qui i ragazzi di Round8 Studio hanno fatto centro, seppure con una grossa criticità. La città di Krat e i suoi dintorni sono pieni di viuzze, strade alternative, percorsi sopraelevati e scorciatoie, tantissime scorciatoie. E tutto è collegato in maniera coerente.
Il grosso problema di Lies of P è che ogni area “funziona” in maniera circoscritta, per conto suo. Non è presente il certosino lavoro di level design spiraliforme tipico dei capolavori di Hidetaka Miyazaki e soci. Caratteristica che non rappresenta solo un virtuosismo a sé stante, ma che rende la progressione dei Souls “originali” (anche della pecora nera Dark Souls II) molto più aperta e stimolante, mentre in Lies of P l’incedere dell’avventura è totalmente lineare.
Nonostante Krat e i suoi dintorni siano pieni di viuzze, strade alternative, percorsi sopraelevati e scorciatoie, la progressione in Lies of P è totalmente lineare
Ed è qui che si nota maggiormente la differenza tra i maestri ed uno studio alla sua prima vera grande opera. Studio che tuttavia è riuscito ad eliminare problemi atavici che proprio From Software si trascina dietro da anni, inserendo una serie di feature legati alla Quality of Life che ci hanno fatto esclamare: “Finalmente!”. Un esempio? Un intuitivo ma per niente invasivo sistema di identificazione delle missioni secondarie, o ancora una serie di “appunti” che sono stati implementati in maniera ottima ma che non vanno a snaturare la cripticità tipica del sotto-genere.
Non è il vestito bello che fa il signore, ma è piuttosto il vestito pulito
La presentazione audio-visiva e tecnica di Lies of P è sublime. Anche qui, pur rifacendosi a Bloodborne (e un po’ a Bioshock Infinite), Lies of P riesce a creare qualcosa di particolare e ben distinguibile.
Krat è una città cupa, ma sotto le tenebre si intravede la sfarzosità dei tempi che furono. Ogni scenario vive nella dicotomia del maestoso e decadente.
L’Opera, il simbolo della dicotomia di cui sopra
I personaggi poi, sono caratterizzati visivamente benissimo, anche grazie al lavoro maniacale realizzato sugli abiti, sui capelli e su tutti i piccoli dettagli che impreziosiscono solo le opere più grandi. Anche le animazioni sono sublimi, con addirittura fisica dedicata su certi elementi (mantelli, capelli) e senza nessuna compenetrazione (!) tra le armi imbracciate e il nostro P. Il comparto sonoro è aulico, sia nel doppiaggio inglese (ci sono comunque i sottotitoli in italiano) che nelle scelte musicali.
Commento finale
Senza perderci in inutili giri di parole, Lies of P è una vera perla. L’opera di Round8 Studio è un titolo che seppure ispirato ai grandi di questo ormai sacro sotto-genere degli action-rpg, riesce a distinguersi grazie a tanti piccoli dettagli ludici e non, tra cui una favolosa rivisitazione del classico di Carlo Collodi. Complice un impianto ludico che richiede impegno ma al tempo stesso stratificato nel suo bilanciamento, tutti i videogiocatori dovrebbero vivere questa grande avventura.
“«Vieni con noi, oppure rimani?». Pinocchio non rispose, ma fece un sospiro. Poi fece un altro sospiro, poi un terzo sospiro. Finalmente disse: «Fatemi un po’ di posto: voglio venire anch’io!»”.
Come ogni giovedìEpic Games Store regala uno o più giochi gratuiti per il nostro PC, questa settimana scegliamo il kit perfetto e mettiamoci all’opera in Model Builder e aiutiamo due sorelle maledette a sconfiggere le armate dell’oscurità in Soulstice.
Model Builder è un simulatore di modellismo che ci porta nel seminterrato di un hobbista con tutti gli strumenti del “mestiere”. Seguiamo le istruzioni alla lettera (o costruiamo alla cieca), coloriamo, aggiungiamo dettagli, seguendo un intrigante modalità storia, o dando puro sfogo alla nostra fantasia, con la possibilità di scattare foto alle nostre creazioni e condividerle con il mondo intero.
Soulstice è un hack and slash che ci permette di controllare simultaneamente le sorelle Briar e Lute, maledette e ora trasformate in Chimere. Chiamate dall’Ordine a riconquistare una città soggiogata da entità malefiche, vivremo un avventura cupa e ricca di sorprese, tra sezioni di combattimento viscerali e di platforming.
Potete fare vostri Model Builder e Soulstice in forma gratuita solo sull’ Epic Game Store, creando un account -in caso non l’aveste ancora fatto- e seguendo i corrispettivi linkai giochi. Non fatevi sfuggire quest’offerta, che scadrà alle ore 17:00 di giovedì 5 ottobre.
L’arrivo di Ottobre segna l’inizio dell’ultimo trimestre del 2023 anche per Netflix: ecco tutte le nuove uscite di film e serie TV.
A pochi giorni dalla conferma ufficiale della seconda stagione del live action di One Piece, autentico crack dell’anno per la piattaforma streaming, Netflix si avvia al periodo autunnale con un palinsesto piuttosto interessante. A farla da padrone saranno quattro grandi produzioni, molto attese: la pellicola Pain Hustlers con Emily Blunt e Chris Evans, la terza parte della serie Lupin con Omar Sy, la settima stagione di Elite, nonché la nuova produzione firmata Mike Flanagan: La caduta della casa degli Usher. Proprio quest’ultimo ci ricorda che Ottobre è sinonimo di Halloween. Ecco dunque un fiorire di thriller ed horror, tra produzioni originali e pellicole su licenza: occhi puntati sulla serie coreana Ballerina ed il film Il Convegno. Anche gli amanti dei documentari avranno pane per i loro denti: dallo sportivo Beckham all’inquietante The Devil on Trial, fino ad arrivare all’atteso La vita sul nostro pianeta dal produttore esecutivo Steven Spielberg.
Netflix è in procinto di condividere il catalogo delle nuove uscite per Ottobre 2023sulla propria pagina ufficiale. Oltre ai titoli che verranno annunciati da Netflix, sulla piattaforma arriveranno altri prodotti, che troverete nell’elenco sottostante.
Troverete inoltre qualche piccolo consiglio sui titoli da tenere in considerazione in grassetto per il Ottobre proposto da Netflix.
Rise of the Triad: Ludicrous Edition rappresenta il terzo progetto annuale del prolifico team Nightdive Studios. Specializzati in recupero e restauro di grandi FPS del passato, all’inizio dell’estate vi abbiamo parlato del remake di System Shock mentre poche settimane fa è toccata all’edizione definitiva di Quake II. In entrambi i casi, gli sviluppatori hanno dato prova delle loro doti, andando a modernizzare e dare nuovo lustro a classici intramontabili. Il caso odierno, tuttavia, è leggermente diverso ed indubbiamente più peculiare.
Il titolo originale infatti, sviluppato e pubblicato nel lontano 1995 da Apogee Software (la ex 3D Realms), non ha mai calcato i lidi home console, restando relegato al mondo PC per quasi trent’anni. Un peccato originale che, complice la concorrenza molto più blasonata e risonante, ha tolto un pò di notorietà ad una produzione singolare fin dalla propria origine concettuale. Nightdive Studios avrà realizzato l’obiettivo di dare una nuova vita al dissacrante FPS?
Rise of the Triad: Ludicrous Edition è disponibile dal 31 Luglio per PC (via Steam) ed arriverà per PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series e Nintendo Switch il prossimo 29 Settembre.
Versione testata: PlayStation 4
Il fu Wolfenstein sequel
Impossibile parlare di Rise of the Triad senza citare le sue particolari origini.
Rise of the Triad era infatti nato come sequel diretto di Wolfenstein 3D, sotto diretta emanazione di id Software. Il titolo, a suo tempo noto come Wolfenstein 3D: Rise of the Triad, condivideva lo stesso engine del precedente capitolo, introducendo nuove caratteristiche, nemici e personaggi. Tuttavia, John Romero decise di staccare la spina al progetto, forse timoroso di dover condividere le luci della ribalta con l’imminente Doom. Tom Hall dell’allora Apogee Software decise di acquistare la licenza del titolo, rendendolo una IP indipendente da Wolfenstein.
Fu così che il prodotto arrivò sul mercato, con la consapevolezza del proprio lignaggio e della difficile vita che avrebbe dovuto affrontare. Un lascito, quello firmato id Software, che traspare non solo nel riciclo di molti elementi ludici (su tutti, la presenza di nazisti e di armi della seconda guerra mondiale), ma anche dello stesso motore grafico, una variante modificata (e molto più avanzata) dell’engine di Wolfenstein 3D.
I rimandi a Wolfenstein in molti punti sono abbastanza palesi.
Nei panni di uno dei membri dell’unità speciale chiamata HUNT (High-risk United Nations Task-force), dovrete investigare le attività di un culto esoterico presso un antico monastero sull’isola di San Nicolas. Presto tagliati fuori dal resto del mondo, la minaccia si rivelerà molto più grande del previsto e necessiterà di un intervento molto più incisivo.
Rise of the Triad strutturalmente è un classico FPS figlio degli anni ’90 in cui l’obiettivo è farsi strada lungo livelli labirintici in cerca delle chiavi giuste per proseguire. Il tutto ovviamente falciando ogni essere vivente ostile lungo il percorso. La scelta del membro dell’HUNT da controllare ha un diretto impatto sul gameplay, visto che ciascuno dei cinque personaggi giocabili ha attributi diversi, comprendenti, tra gli altri, salute e precisione. Oltre a questo, il titolo apre ad una maggiore verticalità delle mappe, nonché ad una mescolanza con il mondo esoterico, grazie al mix tra bocche da fuoco e magie. Il tutto nel tripudio di sangue ed interiora di monaci nerboruti e pseudo nazisti.
Il titolo è un mix di influenze, che preme l’acceleratore su violenza e follia.
HUNT returns again
Dopo la piccola lezione di storia, passiamo a parlare della Ludicrous Edition.
Nightdive Studios ha, ancora una volta, preso a cuore il lavoro di adattamento di un piccolo cult della storia degli FPS, sfornandone una edizione definitiva. Prendendo le distanze dal remake in Unreal Engine di dieci anni fa, accolto tiepidamente da pubblico e critica, la Ludicrous Edition recupera il titolo originario sottoponendolo ad un restauro sontuoso.
A partire dall’aspetto puramente tecnico, Rise of the Triad supporta adesso la risoluzione fino a 4K, con supporto all’Ultrawide e ad un framerate sbloccato. L’approdo su console ha portato con sé l’alternatività tra controller e KB/M rebinding, oltre a particolari occhi di riguardo verso caratteristiche peculiari di alcune versioni. Si tratta del caso delle versioni Sony, che supportano la possibilità di mirare con il giroscopio del pad: come accaduto nel recente caso di Quake II, una gimmick e poco più che sinceramente si poteva evitare.
Un bel po’ di sano divertimento old school.
Ma non è tutto. Il team di sviluppo ha infatti introdotto nuovi HUD, SFX alternative per le armi ed una rielaborazione degli effetti luminosi, nel rispetto del colpo d’occhio originario. Anche la colonna sonora è stata rivista, permettendo di scegliere tra l’originale e quella riarrangiata del 2013.
Il lavoro forse più encomiabile è sul versante contenutistico, dove gli sviluppatori, supportati da alcuni sviluppatori dell’epoca, hanno ripristinato personaggi e contenuti dalle beta perdute. Si tratta di elementi tagliati dalla versione originaria, che qui fanno il loro ritorno, all’interno di tutti i livelli, compresi quelli degli expansion packs. Inoltre, è presente altresì una sezione totalmente inedita, realizzata ex novo, chiamata Return of the Triad.
Anche il multiplayer non è stato trascurato. Le modalità Comm-Bat prevedono di poter giocare fino ad 11 giocatori contemporaneamente, attraverso stipulazioni multiple sia online sia in LAN. E se tutto questo non fosse abbastanza, vi segnaliamo anche la presenza di un nuovo editor di livelli.
Anche la magia verrà in vostro soccorso.
Nightdive x Remasterminds
Nightdive Studios si riconfermano dunque un team di riferimento nel panorama mondiale per i lavori di remastering di vecchi classici. La loro abilità è indiscussa, così come lo sforzo, pressoché costante, di non voler fare solo un lavoro sbrigativo, bensì di creare vere e proprie edizioni definitive dei titoli di riferimento.
Tutto ciò avviene anche per Rise of the Triad, che per l’occasione esce da un isolamento su PC durato quasi trent’anni, dando al pubblico la possibilità di conoscere una piccola pagina di storia del gaming. Tuttavia, qualche osservazione aggiuntiva sull’operazione è doverosa.
Alcune cose son semplicemente a caso. Divertenti si, ma alcuni potrebbero chiedersene il senso.
Assodata infatti la qualità del lavoro svolto dagli sviluppatori, le perplessità più grandi riguardano la capacità, da parte di questo titolo, di poter dire effettivamente ancora qualcosa alle generazioni attuali.
Se infatti altri titoli possono contare sul loro evidente blasone, Rise of the Triad ha in sé tutti i limiti di un titolo di trent’anni fa. Ancora divertente, certo, ma forse non così imprescindibile se non per i fan più irriducibili di quel periodo storico. Anche i toni della produzione e il bilanciamento della difficoltà non depongono in favore dell’ex sequel di Wolfenstein 3D.
Rise of the Triad abbraccia infatti una miscela fatta di ispirazioni assai diverse, a volte in aperto contrasto tra loro, che potrebbero essere percepite come eccessive nelle loro intenzioni palesemente trash. Un quadro estroso ma paradossalmente monotono, a causa di una palette cromatica che vira fin troppo verso i toni rossi e marroni. Il bilanciamento non aiuta poi a rendere il tutto particolarmente digeribile dal pubblico odierno, complici picchi di difficoltà piuttosto ripidi ed infami.
Cultisti appesantiti da foracchiare, ma occhio che la morte è dietro l’angolo.
Commento finale
Rise of the Triad: Ludicrous Edition è l’ennesima dimostrazione della spiccata attitudine, da parte di Nightdive Studios, nel realizzare remaster di qualità per titoli storici. Stavolta è il turno tuttavia di un titolo quasi sconosciuto al giorno d’oggi, una piccola perla della storia degli FPS. Un lavoro ancora una volta impeccabile per il team di sviluppo, grazie ad un’ottima realizzazione tecnica e la solita, meticolosa, cura per i contenuti (anche inediti). Resta tuttavia un titolo con un’elevata difficoltà, nonché un prodotto inevitabilmente di secondo rilievo rispetto ai classici dello stesso periodo storico. Per estimatori e nostalgici.