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Starfield, come influiscono background, tratti, skills, armi e armature sulla vostra build

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Starfield

Starfield tra poche ora sarà nelle mani di tutti i giocatori, e sebbene il piacere della scoperta sia uno degli aspetti più riusciti del nuovo gioco di Bethesda, ci sono alcune cose che crediamo dovreste sapere prima di iniziare la vostra avventura. Non si tratta ovviamente di spoiler, o di guide su come recuperare questa o quell’arma, ma di consigli che dopo tante ore passate in compagnia del gioco ci sentiamo di raccomandare ad ogni nuovo membro della Costellazione.

In particolare in questa guida ci concentreremo sull’analisi delle caratteristiche che influiscono sulla costruzione del vostro personaggio: le skills, i backgrounds, le armi ecc.

Solo comprendendo questi valori si può arrivare alla costruzione di una build che faccia veramente al caso vostro, per la prima o la seconda run. Per ovvie finalità esplicative, in questo articolo prenderemo ad esempio un esempio di build Stealth.


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Come si crea la migliore build, i valori che influiscono sulla creazione

Le build in Starfield sono il frutto di una serie complessa di scelte che si effettuano a partire dalla schermata di creazione del personaggio iniziale, passando per la scelta delle abilità, la personalizzazione delle armi, i compagni e anche la propria astronave.

Le variabili come armi, armature, aiuti, oggetti da lancio, abilità, background, tratti, compagni e poteri della stirpe stellare influenzeranno il tuo potere, la storia e l’orientamento generale nel gioco.

La storia principale si sviluppa fino al livello 30, quindi potete aspettarvi un tempo di circa 30-50 ore per raggiungere l’ultimo livello. Tenete presente che c’è anche una nuova modalità NewGame+ che può essere sbloccata dopo il completamento (in circa 25 ore) della main quest. Questa modalità offre alcune cose incredibilmente utili di cui però non vi diremo nulla per non rovinarvi la sorpresa.

Di seguito trovate un elenco di tutte gli aspetti che influenzano la creazione del personaggio, elementi che andremo ad analizzare più approfonditamente nel corso di questo articolo.

AspettoDescrizione
Creazione del personaggioScegli aspetto, background e tratti che influenzeranno le tue abilità iniziali, le opzioni di dialogo e i risultati delle missioni.
LivelloOgni livello ti darà un punto abilità senza un massimo limite di livello.
Alberi delle abilitàCinque alberi in totale: Sociale, Tecnologia, Fisico, Scienza e Combattimento. Ognuno con 16 o più abilità da selezionare.
Rango delle abilitàOgni singola abilità che selezioni, incluso la tua skill iniziale, avrà ranghi che possono essere aumentati.
TrattiUn aspetto opzionale nella creazione del personaggio che ha pro e contro.
ArmiTre diversi tipi: fisico, energia, elettromagnetico, con oltre 40 armi tra cui scegliere.
Mod delle armiPersonalizza ogni arma da fuoco o arma corpo a corpo fino a 8 slot a seconda del tipo di arma.
ArmaturaInclude la riduzione del danno e la resistenza agli effetti ambientali e persino l’efficienza aerea.
Poteri StarbornIntrodotto nella storia, puoi sbloccare abilità ultra-potenti.
Equipaggio & CompagniHanno anche fino a quattro abilità che ti aiutano in combattimento.
Oggetti lanciabiliQueste sono le granate a frammentazione, le mine e altri oggetti ad uso singolo
AidCibo o sostanze che ti danno un boost o rimuovono gli effetti di stato negativi.

Creazione del Personaggio

Il creatore di personaggi di Starfield dispone di un robusto set di funzionalità per modificare il vostro aspetto, le abilità iniziali e i tratti opzionali. Durante la creazione del personaggio, vedrete l’immagine del personaggio e potrete modificare la tipologia di fisico e le caratteristiche del viso e infine il background; ed è qui che le cose si fanno interessanti!

Background

I background rappresentano la “classe iniziale” del personaggio. Potete scegliere la storia di origine del personaggio tra le 16 disponibili in totale. Questa impostazione determinerà le tre abilità iniziali e come l’ambiente di gioco e i personaggi NPC reagiranno e interagiranno con voi durante l’avventura. Come sappiamo dai precedenti titoli Bethesda, quali abilità e quale percorso decideterete di intraprendere successivamente è aspetto rimandato completamente alla vostra discrezionalità e senza alcuna limitazione, il che conferisce una incredibile rigiocabilità al titolo perché permette di provare nuove strade e opzioni di dialogo.

Partendo dalla creazione di un personaggio di tipo stealth, la scelta più logica da ciò che abbiamo visto finora è CyberPirata.

Ecco un elenco delle abilità del Cyberpirata sbloccate al livello 1:

AbilitàDescrizione
StealthAggiunge un Metro Stealth. Sei il 25% più difficile da rilevare quando ti muovi furtivamente. Le armi soppressate infliggono un danno aggiuntivo del 5% durante l’attacco furtivo.
SicurezzaPuoi tentare di violare le serrature avanzate, e 2 tentativi automatici possono essere accumulati.
FurtoSblocca la capacità di borseggiare i bersagli.

Queste abilità vi vengono date al livello 1 e progrediscono usando l’abilità o qualche altra funzione. L’abilità Stealth la potrete livellare muovendovi in modalità stealth (accovacciandovi) ed eseguendo attacchi furtivi simili a quelli effettuati in Skyrim con un arco. Per quanto riguarda la Sicurezza, cercate solo le serrature Digipick e risolvete il relativo meccanismo. Per borseggiare avrete bisogno di muovervi furtivamente e poi provare a borseggiare i bersagli. In caso di dubbio, leggete le breve descrizione dell’abilità e su come livellarla.

Tratti

I giocatori possono selezionare fino a tre attributi da un ampio elenco di tratti per modellare ulteriormente i loro personaggi. Ogni tratto fornisce vantaggi e svantaggi unici, e i tratti sono del tutto opzionali. Tuttavia, alcuni tratti non possono essere combinati con altri. Ad esempio, avere tratti come “Introverso” non può essere combinato con il tratto “Estroverso“.

Un esempio di selezione di tratti è quella che vi consente di avere i vostri genitori in vita . Il personaggio può visitare i suoi genitori, e il 2% di tutti i soldi che i giocatori guadagnano sarà detratto e inviato ai genitori. Il filmato mostra anche come far visita ai genitori e come potrebbe essere un’interazione tipica. Ora questo aggiunge molta varietà e narrazione, ma che ne è della creazione della build e delle prestazioni?

Diamo un’occhiata ad un altro esempio di un tratto di cui potrebbe beneficiare la nostra build per un giocatore stealth: Hero Worshipped. Avete attirato l’attenzione di un “Fan Adorante un tizio fastidioso che apparirà a caso e vi parlerà incessantemente (vi ricorda qualcosa?). Si unirà all’equipaggio della nave, vi darà regali, e vi infastidirà tutto il tempo.

Ma ciò che è più interessante di questo personaggio è in alto a sinistra, confermandolo come parte del proprio equipaggio, noterete tre abilità iniziali. Una di queste è la Dissimulazione. Questa è un’abilità fisica di 4° livello che gli permette di rimanere più facilmente nascosto e produce molte volte la quantità normale di danno mentre attacca da Stealth. Sorprendentemente, potrebbe essere il compagno perfetto in certe situazioni di combattimento.

Giocare con Ricercato invece, rende il gioco più difficile perché sarete regolarmente presi di mira da mercenari cacciatori di taglie. Man mano che il gioco si sviluppa, troverete modi nuovi e unici per sfruttare i tratti, ma Cyberpirata e Fan adorante potrebbero essere un ottimo inizio.

Livellamento e Limite di Livello

Come in ogni RPG, guadagnerete livelli acquisendo esperienze su più fronti. La maggior parte di questi meccanismi è simile a quelli nella serie Fallout e Skyrim. Uccidete i nemici, esplorate la mappa, completate le missioni. Ad ogni livello, riceverete un punto abilità da utilizzare. Non c’è un limite di livello in Starfield e pertanto la creatura di Bethesda è stata concepita, considerando anche il NG+, per essere giocata per ore e ore.

Abilità

In Starfield, ogni livello vi darà un punto abilità. Potrete spendere quel punto abilità per sbloccare un’abilità o classificarla. Una volta sbloccata un’abilità, dovrete completare le sfide per classificarla. Ad esempio, Addestramento Boost Pack richiede di usare il boost pack mentre siete in combattimento. Le abilità di crafting vi fanno fare crafting, e potrete sempre consultare la descrizione di ogni abilità per capire come migliorarla.

Avrete bisogno di 4 o più abilità per passare a un nuovo livello nell’albero delle abilità. Nei primi livelli la selezione di abilità è piuttosto scarna e per la maggior parte del tempo solo due o tre abilità sembrano aggiungere qualcosa di sostanziale alla build. Non sprecate i punti abilità.

Ecco un elenco dei cinque alberi delle abilità in Starfield:

Albero delle abilitàDescrizione
CombattimentoSi concentra principalmente sulle armi e gli aggiornamenti delle armi, aumentando il danno complessivo di ogni tipo di arma. Inoltre, questo albero delle abilità migliorerà le tue prestazioni in combattimento, precisione, velocizzazione, velocità di ricarica e conteggio delle munizioni.
SocialeTi aiuta a interagire con altri NPC e a persuaderli o addirittura a manipolarli a tuo piacimento. Queste abilità possono migliorare le tue abilità di trading e negoziazione.
TecnologiaSi concentra sulla tua capacità di controllare e utilizzare tecnologie avanzate in combattimento, navi, avamposti ed esplorazione. Consente anche ai giocatori di scegliere serrature digitali più sicure, di hackerare console e terminali o di estrarre qualsiasi dato.
FisicoSi concentra sul miglioramento delle statistiche di base del personaggio come salute, stamina e resistenza, aumentando la sopravvivenza del personaggio e migliorando la riduzione dei danni. Aumenta anche le capacità di combattimento corpo a corpo del personaggio.
ScienzaPuò migliorare il personaggio, le abilità mediche, di esplorazione e tecnologiche. Si concentra anche sui tempi di crafting, sbloccando più ricette e ricerche. Il Crafting di Starfield include armi, armature e materiali di consumo.

Ecco un esempio di progressione delle abilità della build Stealth

LivelloAbilità
1Stealth, Sicurezza, e Furto
2Allenamento Boost Pack
3Balistica
4Medicina
5Astrodinamica
6Fitness
7Wellness
8Stealth Rango 2
9Medicina Rango 2
10Astrodinamica Rango 2

Alcune abilità sono più difficili da ottenere di altre. Ad esempio, il gioco nasconde due abilità di crafting molto importanti nell’albero della Scienza, Ingegneria delle Armi e Design della Tuta Spaziale.

Queste due abilità sono essenziali per personalizzare le armi e le armature, pertanto consigliamo – per quasi tutte le build – di sbloccare almeno il grado 1 o 2 entro il livello 30. Un’altra incredibile abilità nascosta è Isolamento nell’albero delle abilità sociali di livello due. Questa abilità permette di ottenere i vantaggi del “lupo solitario” giocando senza un compagno come nei precedenti giochi Bethesda. Aumenta i danni e riduce quelli subiti, il che è perfetto per una build da cacciatore di taglie.

Armi

La personalizzazione delle armi si lega al sistema di crafting e richiede risorse dai pianeti, una stazione di ricerca e lo sblocco di abilità tipicamente dall’attributo Scienza. Ogni arma può avere fino a 8 mod disponibili, con la maggior parte che ne ha tra 5 e 7. Le armi sembrano appartenere a tre ampie categorie: Fisiche, Energetiche e Elettromagnetiche. Fra quelle citate, le armi elettromagnetiche o armi mag sembrano a dir poco incredibili e sono sicuramente qualcosa da sperimentare.

Il crafting delle armi richiede molti materiali e punti abilità ma consigliamo vivamente di investire nell’albero delle abilità della Scienza per ottenere la progettazione delle armi. Il primo passo è acquistare o trovare un’arma, poi una stazione di crafting dell’arma. Di default, viene fornita una stazione nel seminterrato del Lodge nella casa di Constellation a New Atlantis. Consigliamo di ottenere un avamposto in quanto è possibile avere molto più spazio di archiviazione. Diamo un’occhiata a un’arma e a una tabella per mostrarvi come potrebbero funzionare le mod.

Di seguito una tabella che indica le modifiche consigliate per l’arma Hard Target, in una build Stealth.

Slot dell’arma Hard TargetMod
CannaStabilizing Barrel
LaserRecon Laser Sight
OtticaLong Scope
MuzzleMuzzle Brake
Impugnatura e calcioTactical
Munizioni e batteriaArmor-Piercing Ammunition
InternoHigh Powered
Skin

La priorità in generale con la modifica dell’arma è moddare la canna. La principale fonte di danno proviene da Magazine e Battery, insieme a Internal. Muzzle è ottimo per lo stealth con i silenziatori mentre laser e ottiche aiutano con il puntamento. Alcune armi hanno ricevitori che possono regolare la cadenza di fuoco, come semi-automatico o automatico. Di nuovo, è imperativo investire subito in Scienza altrimenti arriverete al livello 30 senza la capacità di moddare le armi.

Cecchino

Per eseguire un colpo da cecchino in Starfield, è sufficiente tenere premuto il tasto di mira. A questo punto è possibile stabilizzare la mira e utilizzare l’ossigeno come risorsa. Per questo motivo è importante che i cecchini abbiano un’elevata capacità di ossigeno e più a lungo si tiene premuto il pulsante, più è probabile che si accumuli CO2. Abilità aggiuntive come Balistica, Tiro a segno e Marksman possono aggiungere ancora più danni, dandovi la possibilità di sparare a distanza con un solo colpo.

In Starfield, qualsiasi arma può essere tecnicamente un “fucile da cecchino”. L’abilità Certificazione da cecchino dà un vantaggio alle armi con mirino. Ovviamente, la scelta ricade su un fucile non automatico, in genere un’arma balistica.

Stealth

La meccanica stealth di Starfield funziona con una barra “nascosto” in alto al centro dello schermo. Quando si viene individuati, la barra cambia colore riempiendosi dai lati fino a diventare “scoperto” o “pericolo”. È inoltre possibile ottenere un moltiplicatore di danni furtivi durante la furtività, anche utilizzando i silenziatori. Questo richiede l’abilità Furtività dall’albero delle abilità fisiche.

L’idea alla base della furtività è quella di “accovacciarsi” fuori dal combattimento per attivare la barra “NASCOSTO” nella parte superiore dello schermo. In questo modo le abilità Furtività e Occultamento si attivano e aumentano i danni. L’obiettivo è muoversi senza essere scoperti e senza allertare i nemici, subendo danni in mischia o a distanza mentre si è nascosti.

Armatura

L’armatura è composta da tre pezzi, con un quarto elemento aggiuntivo che fornisce piccoli bonus. È possibile personalizzare e modificare l’armatura come le armi grazie all’abilità Progettazione di tute spaziali nell’albero delle abilità scientifiche. Avrete bisogno di un banco da lavoro per tute spaziali e all’inizio del gioco potrete ottenerlo alla Loggia di Nuova Atlantide dopo aver incontrato il gruppo Constellation. La cosa più importante su cui concentrarsi è ottenere l’abilità Addestramento Boost Pack nell’albero delle abilità tecniche. Questa abilità fa una grande differenza nel gioco. Man mano che si avanza, è possibile personalizzare questo potenziamento e ottenere una spinta essenzialmente indefinita. La personalizzazione dell’armatura è limitata rispetto alle armi, ma vale comunque la pena investirvi.

Armatura leggendaria della mantide di Starfield

Le armature sono disponibili in quattro qualità distinte: bianco, blu, viola e il leggendario giallo. Se un’armatura ha una rarità pari o superiore al blu, può vantare un’abilità o un tratto di accompagnamento. Questi potenziamenti introducono effetti supplementari accanto alle modifiche. Ad esempio, il perk “Cacciatore di bestie” riduce i danni dei nemici alieni del 15%. Sebbene la maggior parte di questi potenziamenti sia concessa in modo casuale, ci sono eccezioni degne di nota come gli oggetti legati alle missioni che possiedono attributi standardizzati. L’utilizzo ottimale delle risorse suggerisce di riservare le modifiche alle armature blu o di qualità superiore, evitando così di sprecare materiali per equipaggiamenti non funzionali che alla fine hanno un’efficacia limitata.

L’armatura leggendaria Mantide ha tre effetti di armatura:

  • 02 Filtro: -25% di consumo di ossigeno
  • Antisettico: +25 Resistenza aerea
  • Trasporto assistito: Drena il 75% in meno di 02 quando si corre con l’armatura.
  • Questo equipaggiamento è un’ottima aggiunta per chi fa crafting e trasporta costantemente risorse verso le proprie postazioni.

Equipaggio e compagni

Per quanto riguarda i compagni, è sufficiente reclutarli nel gruppo e fornire loro armi e armature. Dovete fargliele equipaggiare e, anche senza munizioni, spareranno con le loro armi. Hanno anche una capacità di trasporto, quindi è altrettanto bello portarli in un combattimento dove possono aiutarvi con il bottino che troverete. Si possono incontrare anche “ciurme”, che sono una versione più debole dei compagni, con meno storia e abilità. I compagni sono Barrett, Sarah Morgan, Andreja e Vasco, il compagno robotico.

Sam Coe è un ex cowboy spaziale che si unisce a voi nella missione principale della storia e le sue abilità sono:

  • Pilotaggio (4 stelle)
  • Certificazione del fucile (3 stelle)
  • Carichi utili (2 stelle)
  • Geologia (1 stella)

È anche possibile assegnare compagni all’avamposto e alla propria nave o giocare completamente da soli. La linea di abilità sociale Isolamento offre i vantaggi del gioco in solitaria con un aumento del danno e di riduzione del danno subito. L’abilità Leadership, in questa stessa linea di abilità, aumenta la potenza del vostro compagno, oltre a contribuire alla capacità di trasporto. A nostro giudizio, i compagni sono risultati particolarmente utili come “trasporto”.

Recensione Armored Core VI: Fires of Rubicon, From Software realizza il sogno degli amanti dei mecha

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C’era una volta, tanti anni fa, ben prima dell’avvento dei soulslike, una software house giapponese di nicchia, nota per due serie: King’s Field ed Armored Core. From Software non era esattamente, a quel tempo, nel pantheon dei maggiori sviluppatori videoludici del panorama mondiale. Entrambe le loro due serie si rivolgevano ad un pubblico di strenui appassionati, accomunate da alcune caratteristiche concettualmente simili: gameplay piuttosto acerbi benché con idee teoricamente brillanti, ed una curva di difficoltà decisamente severa. La storia di come King’s Field abbia ispirato e dato origine a Demon’s Souls, è cosa oggi piuttosto nota. Parimenti celebre è l’ascesa alla ribalta della piccola grande software house, capace di lasciare un segno ed un’influenza nell’industria e nel pubblico grazie a capolavori immortali come Dark Souls, Bloodborne, Sekiro ed Elden Ring. Ma un’altra serie era nel cuore della software house, che coltivava il sogno di un suo grande ritorno a distanza di oltre dieci anni dal precedente capitolo. Con queste premesse, vi parliamo oggi di Armored Core VI: Fires of Rubicon.

Diretto da Masaru Yamamura, il nuovo capitolo si pone il difficile obiettivo di riportare in auge una serie da sempre appannaggio di un piccolo pugno di appassionati e di elevarla, se possibile, verso nuovi orizzonti. Un traguardo estremamente complesso da raggiungere, complice un appeal, quello dei mecha, non più così diffuso oggi nel panorama occidentale. Ma c’è un dubbio che fin da subito ci è possibile fugare: From Software l’ha fatto di nuovo.

Edito da Bandai Namco, Armored Core VI: Fires of Rubicon è disponibile dal 25 Agosto per PC (via Steam), PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One ed Xbox Series.

Primo consiglio: non sottovalutate mai nessuno.

Versione testata: PC


Dalle ceneri al metallo

Rubicon 3 è un pianeta estremamente importante. Lì, l’umanità ha scoperto una fonte di energia, denominata Coral, dal potenziale straordinario. Grazie ad essa, il progresso tecnologico è incrementato drasticamente, facilitando l’avanzamento dell’umanità nell’intera galassia. Una risorsa tanto inestimabile quanto, sfortunatamente, volatile. A causa di un disastro naturale, il Coral del pianeta ha preso fuoco provocando non solo la perdita della stessa preziosa materia prima, ma anche e soprattutto un’ecatombe senza precedenti. Mezzo secolo dopo gli incendi passati alla storia come “I Bagliori di Ibis”, l’umanità torna sul morente Rubicon 3 a causa di una improvvisa ricomparsa del Coral. L’umano potenziato C4-621, mercenario con nome in codice “Raven”, si troverà al centro della lotta per il controllo della risorsa, tra corporazioni interplanetarie, gruppi di rivoluzionari e cellule terroristiche.

L’impianto narrativo di Fires of Rubicon parte da una basilare premessa di avidità umana per esplorare tematiche care alla fantascienza, quali l’ecologismo ed il transumanesimo sullo sfondo delle estreme conseguenze della logica capitalista. Una trama piacevole che si lascia seguire, a patto tuttavia di accettare lo storytelling sposato da From Software. Al di là di una lore tradizionalmente raccontata da stralci di descrizioni, la storia di Armored Core VI vive perlopiù di dialoghi recitati nel bel mezzo dell’azione o nel garage (il vostro hub dal quale accedere a missioni e modifiche) da comprimari senza volto. Una scelta probabilmente fin troppo asettica per alcuni giocatori che, complice anche l’assenza di un doppiaggio italiano, rischia di non fare una gran presa.

A volte la trama prosegue anche durante le frenetiche battaglie… e se non si è anglofoni, difficilmente riuscirete a leggere i sottotitoli.

Diversamente dal comparto narrativo, la presentazione generale fa tesoro di ogni lezione appresa dal team giapponese nel corso degli anni. A partire dalla colonna sonora, ispirata ed evocativa, passando per la direzione artistica, ossequiosa della tradizione della serie ma al contempo aperta agli influssi più recenti, Armored Core VI fa sfoggio di sé con maestria ed eleganza. Un risultato ottenuto anche grazie ad un comparto grafico che, seppur non particolarmente avveniristico (anzi, a dirla tutta anche piuttosto essenziale in alcune ambientazioni), appare nondimeno costantemente suggestivo. Gran parte del merito è dovuto al tripudio di effettistica e particellari che illuminano letteralmente gli scontri, specie contro gli incredibili boss del titolo.

Tutto sarebbe perfettamente vano, tuttavia, senza un adeguato controllo del motore grafico. E fortunatamente, Armored Core VI non delude. Nello specifico della versione da noi testata, le performance su PC sono semplicemente eccezionali. Non solo grazie ad una ottimizzazione capace di restituire solide prestazioni anche su configurazioni non high-end, ma anche per una scalabilità che può arrivare ai 120 fps (prima volta per un titolo From Software) ed al supporto per monitor ultra-wide. Altrettanto buone le performance su Steam Deck (seppur manchi ad oggi il “Verificato”), che permette di giocare a solidi 30 fps (anche di più, sacrificando la durata della batteria), ma che ospita altresì qualche problema sulla dimensione dei testi e sul riconoscimento degli input dei controller (per il momento bypassabile utilizzando i controlli di default scelti da From Software).

Requisiti MinimiRequisiti Consigliati
– Processore e Sistema Operativo 64 bit– Processore e Sistema Operativo 64 bit
– Windows 10– Windows 10/11
– Processore: Intel Core i7-4790K | Intel Core i5-8400 o AMD Ryzen 7 1800X | AMD Ryzen 5 2600– Processore: Intel Core i7-7700 | Intel Core i5-10400 o AMD Ryzen 7 2700X | AMD Ryzen 5 3600
– Memoria: 12 GB RAM– Memoria: 12 GB RAM
– Scheda Video: NVIDIA GeForce GTX 1650, 4 GB o AMD Radeon RX 480, 4 GB– Scheda Video: NVIDIA GeForce GTX 1060, 6GB o AMD Radeon RX 590, 8GB o Intel Arc A750, 8GB
– DirectX: Versione 12– DirectX: Versione 12
– Memoria: 60 GB di spazio disponibile– Memoria: 60 GB di spazio disponibile
– Scheda Audio: Windows Compatible Audio Device– Scheda Audio: Windows Compatible Audio Device
Colpi corpo a corpo? Ovviamente ci sono.

Pimp my mech

Armored Core VI, esattamente come i suoi predecessori, vive di due anime. Da un lato, l’azione sul campo, di cui vi parleremo più avanti. Dall’altro lato ed innanzitutto, in posizione propedeutica ad ogni battaglia: l’assemblaggio del proprio mech.

Tradizionalmente infatti, la serie mette nelle mani dei player grandi facoltà di personalizzazione del proprio robot. Non solo è da sempre possibile scegliere pezzi strutturali, ma anche le dotazioni offensive e difensive, nonché tutto ciò che riguarda la parte meramente estetica. Fires of Rubicon porta alle estreme conseguenze tutto questo. Anche perché, sia chiara una cosa: se alcuni elementi di Armored Core hanno influenzato la creazione di Demon’s Souls, preparatevi a dover studiare per creare il mech dei vostri sogni.

Lungi dal poter attingere liberamente dal numero gargantuesco di parti ed armi disponibili, Armored Core VI vi metterà costantemente davanti alla necessità di fare una scelta. Dal peso complessivo del mech, all’approvvigionamento energetico, dalla velocità di propulsione al tempo di cooldown di ciascuna arma, costruire un mech efficiente e reattivo in combattimento non sarà mai un’operazione scontata.

Con la configurazione tetrapod, potete diventare una sorta di fortezza volante.

Volete creare un peso massimo capace di contare su armi potentissime? Beh, si può fare, ma preparatevi a sacrificare la mobilità optando per un cingolato per gli arti inferiori. Volete, viceversa, una soluzione estremamente veloce in grado di schivare qualsiasi attacco nemico? Molto bene, ma sappiate che inevitabilmente non potrete contare sulle armi più pesanti in vostro possesso. Son percorsi mentali oramai cari ai fan dei soulslike, ma che in Armored Core VI assumono una connotazione più pura e primordiale, fatta di molti più elementi da incastrare e, soprattutto, da una vivacità intrinseca nella sua stessa formula.

Non esiste infatti immobilismo in Fires of Rubicon: nessuna build è efficace per sempre e nessuna tattica è valida per tutte le stagioni. Come da tradizione per la serie, la sconfitta assume un ruolo didattico nel game design, spingendo il player a ripensare costantemente, in modo critico, le proprie convinzioni tornando in officina per un nuovo setup. Si innesta dunque un ciclo costante di continuo miglioramento, con la sostituzione dei pezzi oramai obsoleti in cambio di nuovi prodotti maggiormente performanti per un compito specifico. Un concept che incarna la tradizione più pura di Armored Core e che, al contempo, potrebbe risultare concettualmente anomala per chi, negli anni, si è abituato alla lezione dei soulslike (ovvero: se indovini una build valida e la sposi completamente, puoi affrontare tendenzialmente chiunque). Certo, anche in Fires of Rubicon è possibile scegliere alcune soluzioni più performanti di altre: ma il nostro suggerimento è evitare di rovinarsi l’esperienza e sbatterci un pochino la testa.

Bramate la velocità? Allora le gambe a giuntura invertita sono un must.

Cameriere, c’è del Sekiro nel mio ZOE

Ma bando alle ciance. Pensate dunque di aver creato il mech ideale? Congratulazioni! Adesso però è il momento di scendere in campo e vedere se è destinato ad una celere rottamazione.

Fires of Rubicon, fin dalle prime fasi, è piuttosto sincero con il giocatore: è necessario piegarsi alle regole del suo gameplay, non ci sono sconti. Con un’operazione in grado di preservare le caratteristiche fondamentali del combat system della serie, From Software ha infuso nella loro nuova creatura idee e concept che rimandano non solo alle atmosfere di Zone of the Enders ed alla velocità di Metal Gear Rising, ma anche e soprattutto al flow di Sekiro: Shadows Die Twice.

Il gameplay risulta dunque un sagace e frenetico mix tra le fonti di ispirazioni citate, capace di essere al tempo stesso estremamente rapido ed estremamente tecnico. La validità del vostro mech verrà costantemente messa a dura prova da nemici con punti di forza e debolezza specifici, contro cui potreste trovarvi seriamente in difficoltà se non avrete una piena padronanza delle vostre capacità offensive e difensive. Il combattimento omnidirezionale permette di dare vita a scontri spettacolari e senza limiti, passando dalla terra all’aria in frazioni di secondo. La chiave di volta da sfruttare costantemente nel corso degli scontri è una meccanica ereditata proprio da Sekiro. Come nel GOTY 2019, anche in Fires of Rubicon sarà indispensabile spezzare la resistenza dei nemici colmando un’apposita barra, che li renderà esposti ad attacchi particolarmente dannosi.

Il boss della missione introduttiva metterà subito in chiaro come stanno le cose.

Si tratta di una meccanica che emerge in tutta la sua potenzialità negli scontri contro gli enormi ed implacabili boss del titolo. Proprio loro rappresentano il culmine dell’esperienza ludica, nonché il banco di prova definitivo per le vostre creazioni. Sono a tal punto temibili che riteniamo non pochi player potrebbero avere problemi a superare anche solo il primo capitolo del titolo. Come da tradizione From Software, infatti, i picchi di difficoltà improvvisi sono oramai qualcosa che ci aspettiamo, ma che in questo caso forse appaiono piuttosto ruvidi visto il gameplay integralista della produzione.

Tutto bellissimo dunque? A nostro avviso, si. L’avventura su Rubicon 3 è indubbiamente il miglior Armored Core mai concepito dalla software house giapponese, nonché uno dei migliori action game degli ultimi anni. Ma non possiamo nascondere alcune osservazioni.

Anzitutto, la struttura ludica conserva la suddivisione in missioni piuttosto concise, come nei precedenti capitoli. Se di per sé non sarebbe un problema (parliamo pur sempre di una longevità minima di 15/20 ore che può tranquillamente raddoppiarsi per fare ogni cosa), dall’altro lato può risultare una scelta anacronistica e che potrebbe essere oggetto di qualche ripensamento. Ovviamente non riteniamo che una formula open world sia adatta alla serie, ma potrebbe essere altresì più interessante offrire un maggior grado di esplorazione delle ambientazioni (come vi abbiam detto, fin troppo spoglie).

Lato gameplay, ci troviamo inoltre di fronte ad un atavico problema di questi titoli: la gestione della telecamera. Se già ogni action tradizionale deve scontare questo fastidio in fase di sviluppo, figuriamoci un titolo che sfrutta una velocità ragguardevole unita alla possibilità di un mobilità omnidirezionale a 360 gradi. Soprattutto durante alcune boss fight ci siamo ritrovati a “perdere” letteralmente il nemico, con un rischio esponenzialmente alto di lasciarci i bulloni. Il tutto è risolvibile con abitudine e buoni riflessi, ma è pur sempre uno sforzo extra richiesto ai giocatori, con alcuni di essi che potrebbero trovare sfiancanti determinate sezioni.

Non temete: questo boss non è così temibile. C’è di molto peggio.

Commento finale

Armored Core VI: Fires of Rubicon è l’ennesimo, grande successo di From Software, capace di non sbagliare praticamente nulla da oltre 10 anni a questa parte. Un trionfo che sa di rivalsa per una serie storica, che eredita le lezioni intraprese dalla software house giapponese e le applica preservando tuttavia la sua forte matrice identitaria. Il risultato è non solo il miglior Armored Core di sempre, ma anche uno degli action game più frenetici e galvanizzanti del panorama videoludico, nonché un autentico paradiso per tutti gli amanti dei mecha. Sia chiaro: non si tratta di un titolo per tutti i palati, che potrebbero trovare a tratti ingestibile il ritmo degli scontri o i picchi di difficoltà dei boss. Ma per tutti gli altri, gioite: il 2023 verrà a lungo ricordato.

Starfield – Guida: 10 (+1) cose da sapere prima di iniziare il viaggio

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Con l’Accesso Anticipato di Starfield disponibile da qualche giorno (e con la release dietro l’angolo per tutti gli altri utenti, compreso i fruitori di GamePass), inevitabile domandarsi quali siano i primi passi da dover compiere prima di iniziare questa nuova grande avventura.

La nuova IP Bethesda è infatti un titolo enorme, che potrebbe intimorire non solo i fan di Fallout e The Elder Scrolls, ma anche e soprattutto tutto chi si avvicina per la prima volta a questo genere di produzione. Starfield è stato accolto in maniera nettamente positiva dalla stampa internazionale, segno che, anche al netto di qualche piccolo sacrificio, il titolo è riuscito a centrare nel segno.

Pertanto, ecco i nostri consigli sulle 10 cose (ed una extra) da sapere prima di intraprendere la vostra conquista delle stelle.


Se poi avete necessità di ulteriori approfondimenti, ecco il nostro coverage sul titolo Bethesda:


Preparatevi a rimanere a bocca aperta.

Prima di passare alla guida, vi ricordiamo che Starfield arriverà nei negozi fisici e digitali il prossimo 6 Settembre in tre edizioni: Standard, Premium e l’esclusiva Constellation Edition.

  • L’edizione Standard sarà disponibile al prezzo di 79,99 euro per Xbox Series X|S e PC (Windows Store) e di 69,99 euro per PC tramite Steam. La Standard Edition inoltre è inclusa all’interno degli abbonati Xbox Game Pass (console), PC Game Pass e Xbox Game Pass Ultimate.
  • La Starfield Premium Edition, disponibile sugli store digitali o come codice download al prezzo di 109,99 euro per Xbox Series X|S e PC (Windows Store) e al prezzo di 99,99 euro per PC via Steam. Questa versione permette un accesso anticipato a partire dal 1° Settembre. Nel dettaglio questa edizione include inoltre: il gioco base, la futura espansione Shattered Space, il pacchetto skin Costellation, l’artbook digitale e la colonna sonora originale. Coloro che hanno acquistato l’edizione Standard possono eseguire l’upgrade alla Premium Edition al prezzo di 34,99 euro sia tramite gli store digitale che attraverso un codice download fisico da riscattare (da Gamestop è presente con qualche piccolo bonus fisico: la toppa di Constellation ed una custodia steelbook).
  • La Constellation Edition viene venduta al prezzo di 299,99 euro da GameStop e presso lo store ufficiale di Bethesda (purtroppo allo stato attuale segnata out of stock da entrambe le parti). Include una copia del gioco in versione digitale, una steelbook, un orologio Chronomark griffato Starfield all’interno di una custodia a forma di valigetta. Questa edizione comprende altresì tutti i bonus della Premium Edition.

Il bonus preorder disponibile per tutte le edizioni è rappresentato dal Pacchetto Skin Vecchio Marte, che include: Recisore Laser, Casco da Scavo e Zaino da Scavo.

Si può cambiare l’estetica del personaggio

Bethesda ha ascoltato i feedback dei fan e ha previsto un modo per cambiare le apparenze del vostro alter ego. Infatti, è ben possibile che dopo le ore iniziali spese nell’editor del personaggio, si possa aver voglia di rinfrescarne qualche aspetto. In Starfield è possibile modificare qualsiasi cosa, compreso il sesso ed il nome: non si può invece alterare la backstory o i tratti.

Per farlo, è necessario recarsi nei negozi chiamati “Enhance!”, presenti nella maggior parte delle grandi citta (incluse New Atlantis, Neon e Paradiso). Il costo di ogni seduta varia dai 500 ai 700 crediti. Quindi, non preoccupatevi se il vostro esploratore non vi soddisfa: c’è sempre modo di metterci mano.

Potenziate prima il jetpack

Al di là delle abilità che è preferibile upgradare a seconda della build che avete sposato, c’è una costante che ci sentiamo di consigliare a tutti. Ovvero, potenziare al massimo il jetback.

Non solo vi renderà la vita più facile nell’esplorazione e nei combattimenti, ma vi permetterà di ovviare al problema delle carenze di ossigeno. Sarà infatti possibile guadagnare molto tempo ed evitare guai saltellando verso un posto sicuro.

Investite sulla rigenerazione della salute

Un discorso simile a quello del jetpack riguarda la capacità di rigenerazione della salute.

A prescindere dagli attributi fisici e dalle abilità, un modo assolutamente saggio è investire sulla capacità di ripristinare più velocemente la salute senza l’uso di medipack. In questo modo, potrete ricaricare la vostra vita in massimo 20 secondi nei momenti di tranquillità, permettendovi di risparmiare tempo e risorse.

I tratti migliori

La scelta dei tratti dipende ovviamente dal tipo di approccio che vorrete seguire in Starfield, quindi difficilmente ne possiamo indicare alcuni oggettivamente superiori ad altri.

Tuttavia, ci sentiamo di tenere in considerazioni i seguenti:

  • Ricercato. Vi fornirà un flusso costante di cacciatori di taglie alle calcagna. Un’ottima soluzione per avere sempre a disposizione XP e loot.
  • Empatico. Incrementerà le abilità combattive del vostro compagno. Sempre che non vi comportiate da infami con lui/lei, sia chiaro.
  • Estroverso. Un aiuto significativo per i dialoghi, soprattutto quando viaggerete assieme ad un compagno.

La migliore astronave per iniziare

Partiamo da un presupposto: la vostra prima astronave sarà un catorcio. Potrete upgradarla e spenderci un pò di soldi, ma la situazione non migliorerà granché quindi non perdeteci troppo tempo. Anche perché, con lei avrete non pochi problemi nei combattimenti spaziali.

Tuttavia, se fate la quest Freestar, che sarà accessibile dopo aver risolto una situazione con un ostaggio con Sam Coe quando raggiungerete New Akila, sarete reclutati nei Freestar Rangers.

Senza cadere nello spoiler, completate quello che vi viene proposto ed otterrete un’astronave molto più valida.

Quest principale e New Game +

Parliamo adesso di una questione piuttosto particolare.

Come avrete sentito, Starfield presenta una modalità New Game +. Se già di partenza questa cosa rappresenta una novità rispetto alla tradizione Bethesda, una ulteriore particolarità è data dall’estrema importanza della main quest.

Senza svelarvi troppo, vi basti sapere che risulta essere piuttosto importante procedere per la quest principale con priorità rispetto al resto delle attività. Ed una volta terminata, si apriranno le porte del NG+, che sarà a sua volta legato alla narrativa di Starfield.

Quindi cosa è meglio fare? Buttarsi a capofitto nella storia principale e poi passare direttamente al NG+? Difficile dare una risposta. La nuova partita cancellerà ogni vostro progresso tranne gli skill points. Quindi dovrete affrontare nuovamente le quest secondarie e quelle che non avrete completato. Probabilmente, la scelta migliore è comunque quella di focalizzarsi inizialmente sulla quest principale, poi dedicarsi ai contenuti opzionali. Quando vi sentirete pronti e sazi, avventuratevi nel NG+.

I pianeti vuoti… potrebbero non esserlo realmente

Nelle vostre esplorazioni, incontrerete pianeti che sembrano vuoti. Anche guardandoli dalla mappa, sembrerà non esserci nulla… ma non sempre è vero.

Per prima cosa, utilizzate sempre lo scanner per rivelare dei punti di interessei.

Successivamente, tenete in considerazione che scendendo sulla superficie planetaria potrebbero apparire dei punti di interesse casuali. Alcuni di essi potrebbero portarvi ad un’arma leggendaria, o ad una nave pirata da saccheggiare.

L’unica occasione in cui un pianeta è effettivamente vuoto è quando non presenta forme di vita ed edifici, con l’unica cosa a vista una distesa disabitata ed arida. In questi casi, limitatevi a scannerizzare le rocce e le formazioni naturali.

L’importanza degli scanner

Parlando degli scanner, è abbastanza intuitivo capire che in Starfield sono fondamentali non solo per il loot delle risorse.

Anzitutto, costituiscono un veloce e facile sistema di fast travel. Grazie ad esso, potrete tornare in qualsiasi momento alla vostra nave, così come muovervi tra punti di interesse e pianeti.

Un’altra funzione interessante è la possibilità di far apparire delle frecce blu che permetteranno di indicare il vostro obiettivo più vicino.

Posizionate un faro per “salvare” un corpo celeste

Sebbene sia possibile costruire un buon numero di basi nella galassia, non sempre è la soluzione preferibile, visto il costo.

In alternativa, è piuttosto semplice posizionare un faro, in modo da “salvare” una luna o un pianeta per potervelo ricordare in futuro.

Oltre al faro, che vi permette di raggiungere istantaneamente il corpo celeste con il fast travel, vi consigliamo di piazzare anche una bounty board. Quest’ultima vi permetterà di poter abbordare navi e dare la caccia ad alcuni NPC nell’area, per fare XP e crediti.

Attenzione al carico delle astronavi

Merita una precisazione anche la gestione del carico, in Starfield.

Ciascuna nave ha un limite di peso al carico che può ospitare. Tuttavia, quando deciderete di cambiare astronave, il vostro cargo verrà spostato automaticamente al nuovo mezzo, incurante del limite specifico. Ad esempio, se passate da una nave con un limite di cargo di 500/1000 ad una nave con massimale 500, vi ritroverete già con lo spazio esaurito.

Ci sono due modi per risolvere la cosa: aggiungere spazio all’astronave o costruire basi per salvare quello che avrete accumulato.

Si può viaggiare in tempo reale tra i pianeti

Un punto piuttosto controverso di Starfield è quello del viaggio interstellare. Non poche opinioni, a livello internazionale, hanno segnalato che non esiste la possibilità di affrontare libere traversate nello spazio e che l’unica possibilità di muoversi è attraverso il fast travel.

Non è esattamente così.

Come segnalato da diversi utenti nel web, in Starfield è in realtà possibile viaggiare da un pianeta all’altro navigando liberamente. Tuttavia, questa scelta ha diverse controndicazioni.

Anzitutto, il tempo di percorrenza tra un corpo celeste e l’altro è molto alto: siamo nell’ordine delle 2/3 ore a salire. Secondariamente, è bene ricordare che nel titolo Bethesda non c’è una meccanica di atterraggio diretto su un pianeta, ma si effettua tramite una funzione apposita. Quindi, anche raggiungere il pianeta non vi porterà nulla se non una mera gratificazione personale. Oltretutto, alcuni corpi celesti potrebbero non avere una fisicità definita e potrebbero apparirvi in due dimensioni (limite di calcolo? bug?).

Pertanto, ecco: se volete provarci, sappiate che è possibile. Ma viceversa, se non volete impiegare tutte queste ore, usate il comodo fast travel.

Recensione Enchanted Portals, quando imitare il migliore non basta

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Enchanted Portals

“È meglio fallire nell’originalità che avere successo nell’imitazione”, diceva lo scrittore statunitense Herman Melville, padre di Moby Dick. E fallire nell’imitazione è ancora peggio, diciamo noi. Il gioco che recensiremo oggi, Enchanted Portals, è infatti un titolo che “non ce l’ha fatta” nonostante i palesi richiami visivi e ludici ad uno dei migliori titoli degli ultimi anni… tanto palesi che sarebbe anche superfluo nominarlo.

Volete sapere cosa c’è di sbagliato? Non vi resta che continuare la lettura!

Enchanted Portals sarà disponibile dal 6 settembre 2023 su PC e dall’8 settembre 2023 su PlayStation 5 e Xbox Series X|S. In seguito arriverà anche su PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch, seppure non ci sia ancora una finestra di lancio precisa.


Versione testata: PlayStation 5


Fuori controllo

Enchanted Portals è un action-platform, più nello specifico un run’n’gun, e proprio come Cuphead (ebbene sì, dobbiamo scomodarlo comunque) presenta interi livelli dedicati a boss fight.

I due maghetti protagonisti del gioco di Xixo Games trovano un libro magico, recitano una formula e vengono catapultati in una avventura dalle ambientazioni molto variegate, proprio grazie ai portali del titolo.

Appena preso il controllo del nostro maghetto ci ritroveremo di fronte ad un ventaglio di opzioni familiari. Salto, doppio salto, dash (anche aereo), tre tipi di attacchi a distanza (il nostro principale strumento offensivo), un attacco corpo a corpo e perfino una sorta di parry. Tutto molto bello.

I problemi, però, emergono con forza dirompente non appena cominceremo a muoverci nei livelli. Il sistema di controllo e più in generale l’intero impianto ludico di Enchanted Portals sono caratterizzati da una totale mancanza di reattività, da una pesantezza imbarazzante. Inoltre, l’utilizzo di alcune combinazioni (dash + salto, ad esempio), modifica la fisica in modo talmente innaturale ed esasperato che il personaggio schizzerà per lo schermo in maniera inaspettata. In poche parole, non avremo mai il pieno controllo del nostro personaggio e di conseguenza dell’azione a schermo.

Enchanted Portals
Già nel primo livello dovrete fare i conti con sistema di controllo e scarsa reattività

E non serve nemmeno citare la mancanza di profondità, di tattica e preparazione, elemento cardine del capolavoro di MDHR. In Enchanted Portals funziona tutto in maniera totalmente randomica. Anche capire quanti punti vita ci restano e agire di conseguenza risulta difficile. Questo perché i feedback audio-visivi sono quasi inutilizzabili. Per farvi un paio di esempi concreti, quando colpiremo i nostri nemici non avremo nessun suono di conferma, tanto che le transazioni tra le varie fasi dei boss avvengono sempre in maniera “inaspettata”, o ancora, quando verremo colpiti subito dopo aver già ricevuto un colpo, sentiremo il suono della perdita del punto vita, ma in realtà non lo perderemo realmente, perché in realtà saremo temporaneamente, e brevemente, invincibili (o forse no… realmente, non siamo sicuri di niente perché il gioco ha delle regole tutte sue totalmente casuali).

Livelli… di stress

Come se non bastasse, anche i livelli di gioco sono strutturati in maniera pessima. Prima di tutto, alcuni di essi presentano dei layout procedurali, altri no. L’assenza di “artigianalità”, unita a tutte le mancanze dell’impianto ludico di cui sopra, non fanno altro che renderli ancora più randomici di quanto possiate pensare e di conseguenza tediosi e frustranti da giocare. La cosa peggiore è che i livelli run’n’gun rappresentano il 60% dei contenuti di Enchanted Portals: 16 livelli in totale, divisi in 6 mondi, e nello specifico 9 sono run’n’gun e 7 boss fight.

Queste ultime rappresentano l’unico elemento positivo dell’intera offerta ludica. Fermo restando che il grosso problema dell’impianto di gioco resta, le battaglie con i boss sono almeno pensate con criterio e, a differenza dei livelli “normali”, riescono ad offrire un minimo di varietà.

Enchanted Portals
Pur con gli enormi difetti strutturali, le battaglie con i boss sono almeno varie

Ritornando ai contenuti, oltre a quanto appena spiegato, non troveremo ulteriori incentivi, se non la co-op locale. Ad onor del vero è presente una modalità Folle (e una Facile, per completezza) il cui completamento è richiesto per ottenere il trofeo di platino.

In essa non esistono checkpoint tra i livelli di uno stesso mondo, i nemici non rilasciano cuori e avremo qualche punto vita in meno. Se volete cimentarvi nell’impresa, le 5 ore richieste per il completamento della run a Normale potrebbero aumentare di 10 volte tanto. Ma fossimo in voi non rischieremo il nostro fegato in maniera tanto futile. E lo diciamo da videogiocatori “hardcore”, che amano le sfide e che hanno raggiunto parecchi “traguardi d’élite” nella propria “carriera”. Ma questa di Enchanted Portals pensiamo sia una delle sfide più sleali e scorrette che abbiamo mai provato ad affrontare.

Plagio o adulazione? In fondo va bene così… forse!

Al netto dei grossi problemi relativi ai feedback, e di animazioni ingessate che fanno il paio con sistema di controllo e reattività di cui vi abbiamo parlato in precedenza, la mera presentazione audio-visiva di Enchanted Portals è tutto sommato accettabile, per quanto sia così spudoratamente ispirata a Cuphead (e di conseguenza all’animazione americana anni 30).

Stesso discorso può essere fatto per la colonna sonora: accettabile, ma talmente tanto ispirata, in alcune tracce, ad alcune famosissime colonne sonore storiche, da sfiorare il plagio. Ad ogni modo, dobbiamo ammettere che quando abbiamo ascoltato il tema del primo livello del secondo mondo, ovvero un misto tra la ost di Metal Gear Solid e Final Fantasy, remixata con vibes da “alien movies”, abbiamo sorriso genuinamente, tanta è stata la sorpresa. E forse è stata la cosa che più ci ha divertito, pensate un po’.

Commento finale

Enchanted Portals è un titolo che non raggiunge la sufficienza perché, semplicemente, non è divertente da giocare. Ci dispiace essere così lapidari, soprattutto perché il titolo è stato sviluppato da due sole persone, però nelle nostra prova di dieci ore ci siamo divertiti genuinamente per un decimo del tempo giocato. E questo, purtroppo, è più indicativo di tutte le analisi e le considerazioni che possiamo fare.

Starfield, le 5 skill da avere immediatamente nel gioco

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Se siete appassionati dei giochi di ruolo Bethesda, non sarete affatto sorpresi dalla profondità offerta da Starfield. Il titolo vi lascia liberi di viaggiare con la propria astronave, esplorare, conoscere, saccheggiare e tanto altro ancora. E come ogni action rpg che si rispetti, anche Starfield, presenta un nutrito albero delle abilità e potenziamenti (ben 82) organizzati in cinque alberi delle abilità differenti.


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La maggior parte di queste abilità sono inizialmente bloccate, ma le 25 abilità di livello 1 disponibili rappresentano immediatamente una possibile scelta. Ce ne sono alcune a dir poco straordinarie e che risultano – sin dai primi istanti di gioco – molto più utili delle altre o abilitano meccaniche di base che Bethesda probabilmente avrebbe dovuto semplicemente abilitato sin dall’inizio.

Ecco cinque che consigliamo di ottenere immediatamente nel gioco:

  • Addestramento boost pack
  • Controllo puntamento
  • Furtività
  • Persuasione
  • Sicurezza

Addestramento boost pack

Livello 1 | Tecnologia
Se vi state chiedendo perché il doppio salto è ancora un salto singolo nonostante abbiate un boost pack, è perché i boost pack non funzionano perfettamente finché non avrete speso un punto abilità nell’addestramento boost pack. I potenziamenti non sono tecnicamente necessari per spostarsi in Starfield, ma sezioni durante i combattimenti sembrano essere state progettate pensando proprio ai doppi salti. Il grado 1 dell’abilità vi consente semplicemente di utilizzare i pacchetti di potenziamento, ma i gradi successivi vi faranno consumare meno carburante e si rigenereranno più velocemente. Dal grado 4, raddoppierete tutti i bonus che avete ottenuto in precedenza.

Controllo puntamento

Livello 1 | Tecnologia
Il gioco non lo spiega chiaramente, ma Starfield presenta il suo sistema di puntamento per le battaglie tra astronavi. Si chiama controllo puntamento e non potrete usarla finché non spenderete un punto abilità sui sistemi di controllo del targeting nell’albero tecnologico. La modalità di mira permette di rallentare il tempo e prendere di mira singoli sistemi su una nave nemica per disabilitarli: balistica, scudi, motori, ecc. Molto utile quando dovete disabilitare le armi del nemico per dare ai vostri scudi la possibilità di ricaricarsi.

Furtività

Livello 1 | Fisico
State cercando di rubare un pezzo di mela dal frigorifero di qualcun altro e vi state chiedendo dove sia finito l’indicatore “Nascosto” di Fallout e Skyrim? Si nasconde, ironicamente, nell’abilità Furtività. A differenza dell’addestramento boost pack, investire un solo punto in Furtività fa molto di più che abilitare semplicemente l’indicatore dello stealth: vi rende anche più difficile da individuare quando vi muovete furtivamente del 25% e fa sì che le armi con silenziate infliggano il 5% in più di danni da attacco furtivo. Fondamentalmente è lo starter kit per rendere effettivamente utile la furtività in Starfield.

Persuasione

Livello 1 | Sociale
Una delle abilità più utili da acquisire prima di subito è “Persuasione”. La Persuasione emerge molto nelle missioni di Starfield, spesso quando bisogna fare un favore a qualcuno o convincerlo a lasciarvi stare o semplicemente per farvi dare quello che volete. Il primo aumento del 10% dal Grado 1 (praticamente imprescindibile) contribuisce notevolmente a rendere Persuasione un valido risolutore di problemi, offrendovi maggiori opzioni di dialogo e al contempo evitandovi di risolvere la situazione con la forza.

Sicurezza

Livello 1 | Tecnologia:
Non so voi, ma odiamo trovare serrature che sono troppo “complicate” da scassinare nei giochi di ruolo di Bethesda. Starfield include un nuovo minigioco di scasso (ora si chiamano “digipicks”), ma presentano diversi livelli di difficoltà. Per impostazione predefinita, potete selezionare solo i blocchi “Principiante”, quindi se volete ottenere subito un bel po’ di bottino, investite almeno un punto in Sicurezza per ottenere l’accesso ai blocchi “Avanzati”.

Gamescom 2023: La nostra prova di Vorax, il survival horror tutto italiano!

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Alla Gamescom 2023, un intero padiglione era dedicato ai giochi indie e, sebbene tra i diversi booth ci fossero publisher che ci sembra davvero azzardato definire “indie”, per esempio Focus Interactive e Devolver Digital, il grande afflusso di visitatori in quest’area, testimonia il grande interesse dei videogiocatori per questo genere di prodotti. 

Fra i titoli più interessanti che abbiamo avuto modo di provare al citato padiglione Indie, c’era Vorax, produzione italiana di IndieGala conosciuta forse più per il suo store che per le sue più recenti iterazioni. 

Nell’ora passata presso il loro stand abbiamo anche avuto modo di fare due chiacchiere con il Ceo della compagnia e mentre provavamo il gioco, discutere e commentare con lui alcune scelte di game design visibili in una demo estesa del gioco, la cui versione reduced è disponibile gratuitamente anche su Steam

Che gioco è? 

Vorax è un survival horror in prima persona che trae ispirazione dagli amatissimi Sons Of The Forest e The Forest, ma infarcito di una componente horror che ci ha ricordato da vicino alcune produzioni come la serie Metro e STALKER

Si tratta di un gioco open world, con una mappa piuttosto ampia che tuttavia sembra offrire al giocatore anche una discreta progressione narrativa grazie ad una chiara missione principale che procedendo per obiettivi non lascia il giocatore sperduto. 

Il plot narrativo è incentrato su di un gruppo di militari specializzati (è piuttosto evidente si tratti di soldati russi, anche se il gioco non lo dice espressamente) inviati in una missione di ricognizione per individuare nuove basi missilistiche NATO e coinvolti in un incidente che lascia un unico superstite, il nostro protagonista.

L’incidente però non impedisce al nostro alter ego di riorganizzarsi e, in contatto con la base madre, provare a continuare la missione.

Servono pochi minuti tuttavia al nostro protagonista per scoprire che c’è molto di più pericoloso di una nuova base missilistica NATO nell’area dello schianto. 

Un misterioso virus ha cominciato ad infettare animali ed uomini e a trasformarli in abomini sensibili alla luce e tremendamente affamati di carne viva durante la notte. 

Senza spoilerare null’altro della trama possiamo solo dire che il plot narrativo sembra coerente, seppur non originalissimo, al genere di riferimento è funzionale alle dinamiche di gameplay. 

Il nostro hands on

La nostra avventura con la demo inizia subito dopo lo schianto. Una voce femminile in contatto radio con noi, dopo essersi accertata delle nostre condizioni, ci invita a proseguire nella missione e a raggiungere un casolare abbandonato dove pare si siano accampati soldati NATO. Arrivati sul posto, però, troviamo solo cadaveri e una misteriosa entità organica che sembra aver ricoperto l’intero edificio.

Esplorando questo edificio incontreremo un altro soldato, asserragliatosi in una delle stanze ancora integre e non contaminate da questo misterioso agente organico, il quale ci consiglierà di trovare riparo per la notte  costruendo barricate, perché con il calar del sole  orde di infetti, richiamati dalla misteriosa creatura che ha colonizzato l’abitazione ed i cui tanti occhi spuntano da fessure nelle pareti, proveranno a trasformarci nel loro pasto. 

Il ciclo giorno/notte è un aspetto particolarmente importante del gioco. Come in altri titoli horror come dead by daylight, infatti, durante la notte il numero di pericoli che il nostro alter ego dovrà affrontare, cresce esponenzialmente. Gli “infetti”, una sorta di zombie che rispondono al richiamo di un “Mindflayer”, sono infatti sensibili alla luce, e quindi i loro attacchi aumenteranno con il buio.

Di giorno, invece, potreste incontrarli in abitazioni disabitate o fare la spiacevole conoscenza di cani e altri animali anche loro colpiti dal morbo. 

Prima che calasse la notte abbiamo quindi provato a fare incetta di materiale utile alla protezione del nostro accampamento di fortuna, e abbiamo avuto modo di cimentarci con il crafting, uno degli elementi più importanti dell’esperienza di Vorax. 

Per design, tutto ciò che è presente nel gioco potrà essere costruito dal nostro protagonista con gli strumenti giusti. Le assi per costruire barricate ad esempio, possono essere ricavate dagli alberi della vegetazione che circonda l’abitazione, i chiodi, i proiettili, i medicamenti, recuperati da rottami; insomma tutto può essere costruito a partire da componenti di base recuperabili durante l’esplorazione e con la giusta attrezzatura: un’accetta, una motosega ecc. 

Lo spazio nell’ inventario all’inizio è piuttosto limitato e quindi anche il numero di strumenti, assi di legno, armi, munizioni ecc che può essere trasportato. Ma, come è ovvio, anche questo può essere ampliato. 

Recuperate sufficienti assi di legno, chiodi e martello, abbiamo quindi proceduto a barricare una delle finestre solo per accorgerci che eravamo rimasti a corto di assi per le altre aperture e per spingerci alla forsennata ricerca di altri materiali per la costruzione. 

Il senso di urgenza generato da Vorax in queste fasi è piuttosto efficace. L’avvicinarsi della notte è scandito da un orologio posto in alto a sinistra dell’hud di gioco mentre nella parte bassa, alcuni indicatori mostrano lo stato di salute e soprattutto quello di stress, che aumenta al calar della notte e con l’avvicinarsi dei nemici, e influisce sulla nostra capacità di mirare. 

Come ci spiega Riccardo, questo è un elemento la cui ispirazione è da ricercarsi niente meno che in Metal Gear Solid, e, proprio come nel capolavoro del maestro Kojima, esistono strumenti per tenere sotto controllo questo valore. 

Se nel gioco giapponese la soluzione si chiama Diazepam, la versione italiana prevede la classica sigaretta o il Cicchetto di alcohol, che da un lato aiutano nella gestione dello stress e dall’altro incidono sulla nostra barra della salute: questione di priorità…

Una volta organizzate le nostre difese alla bel l’è meglio (in questo senso, ci spiega uno degli sviluppatori, c’è sempre modo di fare meglio tempo permettendo, ad esempio fortificando ulteriormente le barricate con del filo spinato) è arrivato il momento di sparare. 

Old school 

Il Gunfight di Vorax è piuttosto classico e ricorda i classici fps alla Valve. Il roster delle armi è piuttosto variegato, la classica Beretta NATO, un fucile a pompa, un Kalashnikov e tante altre armi “classiche“ da recuperare nel corso dell’avventura. Il feeling è quello di un titolo vecchia scuola come Half life o Counter strike e questo, dobbiamo dire, non ci dispiace affatto. 

C’è tanta azione in questo titolo italiano ma anche necessità di usare il cervello.

Nella sezione del casolare, ci viene spiegato che, nonostante il nostro inventario sia a questo punto abbastanza rifornito di armi e munizioni recuperate sui cadaveri di poveri soldati NATO sparsi in giro nell’abitazione, pensare di poter sopravvivere facendo semplicemente strage di  zombie a ripetizione non è infatti la soluzione migliore, poiché gli stessi continueranno ad arrivare fino a quando avremo totalmente esaurito le nostre munizioni. 

Occorre quindi eliminare il mindflayer che però, protetto da una sorta di barriera cinetica, non è neppure scalfito dai proiettili o dai colpi di accetta, un’arma recuperata precedentemente nel boschetto che circonda il casolare. 

Ricordando le parole dell’uomo asserragliato nella stanza al secondo piano, e incalzati dagli zombie che oramai avevano fatto breccia nelle nostre precarie difese, ci siamo messi a caccia degli “occhi” che dalle fenditure ci osservavano sinistramente. 

Una volta eliminati questi, la barriera cinetica si è misteriosamente dissolta, permettendoci di eliminare il mindflayer e bloccare l’arrivo degli infetti. Questa è una delle dinamiche che tornerà anche in altri luoghi del gioco. Ciascun mini boss ha un punto debole e raccogliendo indizi o parlando con gli npc è possibile Scovarli e proseguire nell’avventura. Ed Infatti, subito dopo, tornati dal nostro uomo, questi ci informa che per superare una particolare area è necessario recuperare una maschera antigas, che però sfortunatamente è in un vecchio van sorvegliato da un enorme mostro. In questo caso, raggiunto il luogo indicato i dalla comoda bussola integrata nell’interifaccia che segnala sempre la missione attiva abbiamo dovuto sfruttare l’avversione alla luce della bestia per fargli lasciare il van e recuperare così il nostro item. 

L’avventura prosegue così, raccogliendo informazioni, recuperando un determinato item e sbloccando una nuova area, e così via garantendo una progressione libera, ma allo stesso tempo lineare. 

Obiettivo? Non ripetere gli stessi errori

Il precedente lavoro di Indiegala, Die Young non è stato accolto del tutto favorevolmente dal pubblico e questo soprattutto perché il gioco è arrivato al grande pubblico sostanzialmente “monco”. Tanti giocatori infatti, che avevano dato fiducia al team acquistando l’early access, si erano trovati poi con un gioco impossibile da portare a termine e quando poi il gioco è finalmente uscito da quella fase era oramai compromesso. Come ammette lo stesso Riccardo, il passo falso fatto co Die Young  è servito al team per individuare una serie di priorità per questo Vorax. 

Oltre al gameplay, ad un personaggio più “cazzuto” nel senso buono del termine,  e una trama più coerente, il gioco uscirà quando sarà giocabile dal principio alla fine e con il minor numero di bugs possibile. 

Recap

Vorax è un titolo che sostanzialmente ci ha molto intrigato. I valori produttivi in gioco non sono certo quelli di un tripla A, la grafica non è quella di Starfield o Call of duty, l’impianto narrativo non è profondo come quello di un titolo di Kojima, eppure questo titolo indipendente ha tutte la carte in regola per rubare diverse ore del vostro tempo e divertirvi come solo i vecchi sparatutto sanno fare tra un tripla a e l’altro, e noi non vediamo l’ora di averne di più. 

La demo alpha di Vorax è disponibile su Steam a questo indirizzo: https://store.steampowered.com/app/1874190/Vorax/

La versione provata, è una versione estesa della stessa demo, con una mappa molto più ampia. 

Starfield, disponibile in accesso anticipato in tutto il mondo da oggi!

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Starfield

Starfield, il primo nuovo universo in oltre 25 anni da Bethesda Game Studios, i pluripremiati creatori di The Elder Scrolls V: Skyrim e Fallout 4, è ora disponibile in tutto il mondo in fase di accesso anticipato su Xbox Series X|S e PC.

Se ve lo foste persi, ecco di seguito il trailer live action (mostrato per la prima volta alla ONL di qualche giorno fa):

L’uscita “regolare” di Starfield è fissata per il 6 settembre per Xbox Series X|S e PC. Potete ancora preordinare il gioco o giocare dal giorno di uscita con Game Pass. C’è ancora tempo per preordinare la Premium Edition e avere fino a cinque giorni di accesso anticipato al gioco (l’effettiva durata dell’accesso anticipato dipende dalla data di acquisto ed è soggetta a possibili interruzioni e alle differenze temporali dovute al fuso orario).

Inoltre, la collaborazione tra Bethesda Game Studios e il compositore Inon Zur sulla colonna sonora di Starfield è disponibile sempre da oggi su Spotify, Apple Music, Amazon Music e altri servizi di streaming. Dal momento in cui il gioco inizia con il tema principale, “Into The Starfield”, fino alle note di chiusura di “A Home in the Galaxy”, la colonna sonora di Starfield incarna i concetti di esplorazione, mistero e meraviglia.

Per scoprire di più su Starfield, potete visitare il sito ufficiale.

Lenovo, tutte le novità dall’IFA 2023 di Berlino

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Oggi Lenovo ha annunciato diversi nuovi prodotti e soluzioni che arriveranno sul mercato nella prossima stagione. Le novità includono soluzioni ottimizzate dall’intelligenza artificiale in ambito gaming, un rivoluzionario monitor 3D, soluzioni software, accessori e molto altro ancora.

Tutti i dettagli nel comunicato stampa qui di seguito:

Gaming-on-the-go: un dispositivo portatile e una serie accessori gaming Lenovo Legion per sfruttare tutta la potenza di gioco su PC

Il nuovo Lenovo Legion Go è il primo dispositivo portatile da gaming Windows di Lenovo che offre ai gamer più libertà di giocare come e dove vogliono. Lenovo Legion Go è progettato per soddisfare i player più esigenti, alla ricerca della massima qualità e delle migliori specifiche per il proprio device. Insieme ai nuovi Lenovo Legion Glasses dotati di micro-OLED e alle nuove cuffie Lenovo Legion E510 7.1 RGB Gaming In-Ear Headphones, il debutto di Lenovo Legion Go rappresenta una marcata espansione dell’ecosistema Lenovo Legion che oggi vanta PC gaming, monitor, accessori, software e servizi che consentono ai giocatori di immergersi nei loro titoli preferiti.

  • Il nuovo Lenovo Legion Go porta la potenza dei giochi per PC Windows in un fattore di forma mobile portatile, basato sui processori AMD Ryzen serie Z1 che danno vita ai giochi sul display Lenovo PureSight Gaming Display da 8,8 pollici.
  • Per i giocatori che desiderano portare la propria esperienza di gioco on-the-go a un livello superiore, possono aggiungere a Lenovo Legion Go i nuovi Lenovo Legion Glasses che sfruttano la tecnologia micro-OLED per offrire l’esperienza video su schermo ampio con un device che sta in tasca.
  • Per un’esperienza di gioco davvero coinvolgente, le nuove cuffie Lenovo Legion E510 7.1 RGB Gaming In-Ear Headphones offrono audio surround 7.1 ad alta risoluzione con controller multifunzione inline.

Lenovo presenta Legion 9i, il primo laptop da gaming al mondo con intelligenza artificiale e un sistema integrato di raffreddamento a liquido

Lenovo Legion 9i (16″, 8) è il primo laptop da gioco da 16 pollici top di gamma nell’ecosistema Lenovo Legion – e dell’intero settore – con un sistema di raffreddamento a liquido integrato, progettato per giocatori e content creator che hanno a che fare con pesanti carichi di lavoro grafico e necessitano di una soluzione di progettazione completa a portata di mano. Lenovo Legion 9i è il top di gamma Lenovo Legion che include anche la serie Lenovo Legion Pro per i giocatori più competitivi e la serie Lenovo Legion Slim per i giocatori più attenti alla mobilità, nonché display e periferiche Lenovo Legion. Oggi Lenovo annuncia anche zaini della linea gaming Lenovo Legion 16″ GB700 e GB400, due opzioni che offrono ai giocatori la possibilità di scegliere tra uno zaino agile e sottile o maggiore volume senza sacrificare la protezione del loro Lenovo Legion 9i (16″, 8) o qualsiasi altro laptop o accessorio.

Trasformare gli spazi di lavoro digitali: nuovi dispositivi e software per il futuro dell’hybrid work

Oltre ai nuovi dispositivi gaming, Lenovo svela nuove soluzioni tecnologiche per soddisfare le moderne esigenze in continua evoluzione degli utenti in azienda. Un nuovo monitor, software e accessori che non sono progettati solo per potenziare le capacità della forza lavoro da remoto nei moderni contesti di lavoro ibridi, ma anche per affrontare le sfide delle aziende mentre digitalizzano le operazioni tra i dipartimenti. Una recente ricerca di Lenovo mostra che la gestione della forza lavoro da remoto e dei team distribuiti a livello globale rimane una delle maggiori sfide per i CIO. Ecco perché le nuove soluzioni integrano un’impressionante potenza di elaborazione, 3D immersivo e sicurezza avanzata per creare un’esperienza unificata e incentrata sull’utente.

  • Per i creatori di contenuti professionali che necessitano di una visualizzazione 3D coinvolgente, il nuovo monitor ThinkVision 27 3D – uno straordinario monitor da 27 pollici, senza visore e compatibile con 2D/3D – offre effetti 3D fluidi e eye-tracking in tempo reale.
  • Le nuove cuffie Lenovo Wired VOIP e Lenovo Wired ANC headset Gen 2 sono soluzioni audio di alta qualità per i professionisti che operano in ambienti di lavoro ibridi, includono una casella di controllo delle chiamate in linea, cancellazione attiva del rumore e compatibilità con le piattaforme di video conferenza più diffuse.
  • Per il lavoro remoto e per supportare gli sforzi di sostenibilità, Lenovo Device Manager basato su cloud implementerà nuove funzionalità avanzate che includono una soluzione completa di gestione dell’energia basata sull’intelligenza artificiale che aiuta a gestire in modo efficiente le flotte di dispositivi e ottimizza il consumo energetico.
  • A completare la nuova gamma c’è una selezione di comodi zaini, lo zaino Lenovo ThinkPad Professional da 16 pollici Gen 2 e il ThinkPad Professional da 16 pollici e 14 pollici Topload Gen 2.

Epic Games Store, Cave Story+ in regalo!

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Come ogni giovedì Epic Games Store regala uno o più giochi gratuiti per il nostro PC, questa settimana riscopriamo il titolo che ha dato i natali al panorama indipendente fatto di metroidvania e omaggi al passato degli 8 e 16bit con Cave Story+.

Cave Story+, è la versione definitiva dell’iconico metroidvania in 2D con grafica pixel art di stampo action. La versione originale, creata da Daisuke “pixel” Amaya nell’arco di 5 anni, è considerata all’unanimità come il prototipo dei titoli indie moderni.

Il pubblisher Nicalis affina il lavoro dello sviluppatore giapponese offrendo in questa versione Plus una nuova grafica e colonna sonora rimasterizzate, 6 nuove modalità di gioco, e un vasto assortimento di migliorie da scoprire durante la nostra avventura nel mondo dei Mimiga.

Potete fare vostro Cave Story+ in forma gratuita solo sull’ Epic Game Store, creando un account -in caso non l’aveste ancora fatto- e seguendo il link al gioco. Non fatevi sfuggire quest’offerta, che scadrà alle ore 17:00 di giovedì 7 settembre.

Starfield, la recensione della stampa internazionale è… stellare!

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A pochi giorni dalla data di uscita, arrivano i primi voti della stampa internazionale per Starfield, l’attesissima esclusiva Microsoft che rappresenta la nuova IP di Bethesda.

Quale sembra essere il parere generale? Starfield riesce nell’impresa di raccogliere un ottimo risultato complessivo. Ad essere particolarmente apprezzati sono l’atmosfera generale e la grande varietà del game design, pur nella sua ferrea aderenza ai dettami Bethesda già seguiti nelle serie The Elder Scrolls e Fallout. Proprio l’eccessiva tendenza tradizionalista, assieme ad un comparto tecnico a volte incerto, non è stato pienamente condiviso da parte della stampa. Ci troviamo tuttavia di fronte ad un nuovo imperdibile titolo di questa straordinaria annata, solo a poche settimane dalla release di Baldur’s Gate 3 (a sua volta preceduto da titoli del calibro di Diablo IVStreet Fighter 6, Final Fantasy XVI e Pikmin 4).

L’esplorazione spaziale vi attende…

Ecco di seguito alcune delle recensioni finora pubblicate dai maggiori siti internazionali:

  • 10 – Destructoid
  • 10 – GamingBolt
  • 9 – Siliconera
  • 9 – PressStart
  • 9 – Shacknews
  • 9 – Videogamer
  • 8.5 – Game Informer
  • 7 – IGN
  • 7 – Gamespot
  • 7 – PCGamesN
  • 5/5 – VGC
  • 4/5 – VG247
  • 4/5 – ComicBook
  • 3.5/5 – Digital Trends
  • 75/100 – PC Gamer

Nel momento in cui scriviamo il titolo si attesta su una media delle recensioni di 87 su OpenCritic. Si tratta di un risultato provvisorio, in attesa delle altre opinioni in arrivo nelle prossime ore e nei prossimi giorni.

… ma anche lotte nello spazio profondo.

Starfield arriverà nei negozi fisici e digitali in tre edizioni: Standard, Premium e l’esclusiva Constellation Edition.

  • L’edizione Standard sarà disponibile al prezzo di 79,99 euro per Xbox Series X|S e PC (Windows Store) e di 69,99 euro per PC tramite Steam. La Standard Edition inoltre è inclusa all’interno degli abbonati Xbox Game Pass (console), PC Game Pass e Xbox Game Pass Ultimate.
  • La Starfield Premium Edition, disponibile sugli store digitali o come codice download al prezzo di 109,99 euro per Xbox Series X|S e PC (Windows Store) e al prezzo di 99,99 euro per PC via Steam. Questa versione permette un accesso anticipato a partire dal 1° Settembre. Nel dettaglio questa edizione include inoltre: il gioco base, la futura espansione Shattered Space, il pacchetto skin Costellation, l’artbook digitale e la colonna sonora originale. Coloro che hanno acquistato l’edizione Standard possono eseguire l’upgrade alla Premium Edition al prezzo di 34,99 euro sia tramite gli store digitale che attraverso un codice download fisico da riscattare (da Gamestop è presente con qualche piccolo bonus fisico: la toppa di Constellation ed una custodia steelbook).
  • La Constellation Edition viene venduta al prezzo di 299,99 euro da GameStop e presso lo store ufficiale di Bethesda (purtroppo allo stato attuale segnata out of stock da entrambe le parti). Include una copia del gioco in versione digitale, una steelbook, un orologio Chronomark griffato Starfield all’interno di una custodia a forma di valigetta. Questa edizione comprende altresì tutti i bonus della Premium Edition.

Il bonus preorder disponibile per tutte le edizioni è rappresentato dal Pacchetto Skin Vecchio Marte, che include: Recisore Laser, Casco da Scavo e Zaino da Scavo.

Starfield debutterà nei negozi fisici e digitali il prossimo 6 Settembre 2023 e sarà disponibile esclusivamente per PC e Xbox Series X|S. Il gioco sarà disponibile, come citato, all’interno del catalogo di Xbox Game Pass dal lancio. Il titolo fa inoltre parte del programma Xbox Play Anywhere di Microsoft, permettendo di avere entrambe le versioni console e PC acquistandolo su Xbox Store con supporto al cross save.

Super Mario Bros. Wonder, tantissime novità nel nuovo trailer di gameplay

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Come da attese, si è svolto poco fa il Direct monotematico dedicato a Super Mario Bros. Wonder, nuovo platform 2D in arrivo in esclusiva per Nintendo Switch.

Il Direct, di durata complessiva di circa 15 minuti, ha presentato ulteriormente il titolo (annunciato lo scorso 21 Giugno) mostrando le nuove caratteristiche di questo capitolo (tra cui le nuove forme ed abilità di Mario, ma anche i mondi di gioco e tanto altro), nonché le funzionalità multiplayer.

Ve lo proponiamo di seguito (saltate al minuto 18:50).

La prossima evoluzione dei giochi di Super Mario Bros. a scorrimento orizzontale in 2D è in arrivo su Nintendo Switch. Toccando un fiore meraviglia nel gioco si sbloccano le meraviglie del mondo. Per esempio, i tubi potrebbero animarsi, potrebbero comparire orde di nemici, o l’aspetto dei personaggi potrebbe subire delle modifiche, trasformando il gameplay in modi imprevedibili. Sorprese diverse si nascondono in ogni livello.

In Super Mario Bros. Wonder sarà possibile impersonare la Principessa Peach, la Principessa Daisy e Yoshi, oltre a personaggi familiari come Mario, Luigi e Toad. Inoltre, in questo gioco farà il suo debutto anche un nuovo potenziamento per Mario, che gli permetterà di trasformarsi in Mario elefante. Quali altre meraviglie avrà in serbo? Maggiori dettagli saranno comunicati in futuro.

Super Mario Bros. Wonder arriverà su Nintendo Switch il 20 Ottobre: è possibile prenotarlo su Nintendo eShop o in edizione fisica al prezzo più basso disponibile su Amazon.

Borderlands, Pandora’s Box per rigiocare l’intera serie e Ultimate Edition del terzo capitolo in arrivo!

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2K e Gearbox Software hanno svelato due nuovi modi di vivere l’universo di Borderlands, l’acclamato franchise a cui milioni di persone giocano ancora oggi.

Borderlands Pandora's Box
Un’ottima occasione per scoprire (o ri-scoprire) la saga
  • Borderlands Collection: Pandora’s Box arriverà il 1° settembre 2023 su PC via Steam, Xbox One, Xbox Series X|S, PlayStation 4 e PlayStation 5;

Borderlands Collection: Pandora’s Box raccoglie tutti e sei gli acclamati giochi base dell’iconico franchise: Borderlands, Borderlands 2, Borderlands: The Pre-Sequel, Tales from the Borderlands, Borderlands 3 e New Tales from the Borderlands, oltre a tutti i loro contenuti aggiuntivi, per la prima volta in un unico gigantesco pacchetto digitale.

In Borderlands Collection: Pandora’s Box, i fan potranno sperimentare l’iconico franchise che ha definito il genere looter-shooter con i suoi scontri a fuoco estremi, gli arsenali incredibilmente vari e le emozionanti avventure interplanetarie perfette sia per il gioco in solitaria sia per il gioco in cooperativa. È l’occasione migliore per gli amanti del franchise e per i nuovi arrivati di sperimentare questa serie in una unica raccolta.

  • Borderlands 3 Ultimate Edition sarà disponibile, invece, su Nintendo Switch il 6 ottobre 2023.

Borderlands 3 Ultimate Edition è la quintessenza dell’esperienza di Borderlands 3, con il pluripremiato gioco base più tutti e sei i contenuti aggiuntivi e la collezione completa di pacchetti decorativi.

Sfrecciate attraverso vari mondi nei panni di uno dei quattro Vault Hunters, i più forti cacciatori di tesori di Borderlands, ognuno dei quali è dotato di una serie di abilità, capacità e personalizzazioni diverse. Giocate da soli o con un amico in cooperativa locale o online a due giocatori per affrontare nemici mortali, accumulare bottini e salvare la vostra casa dai cult leader più spietati della galassia.

I contenuti di Borderlands 3 Ultimate Edition per Nintendo Switch includono:

  • Gioco base di Borderlands 3
  • Handsome Jackpot di Moxxi
  • Pistole, amore e tentacoli: Il matrimonio di Wainwright e Hammerlock
  • Bounty of Blood
  • Psycho Krieg e il Fantastico Fustercluck
  • Designer’s Cut
  • Director’s Cut
  • Oltre 30 oggetti cosmetici

Recensione Immortals of Aveum, si doveva fare di più!

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Immortals of Aveum

Non è sicuramente semplice sviluppare un gioco e la sfida è ancora più ardua quando si tratta di un titolo di debutto. Basti guardare ai ragazzi di Invader Studios e al loro Daymare: 1998, un titolo dal grande potenziale creativo, ma che – complice diversi passi falsi – non fu realizzato propriamente come ci si aspettava ma gettò le basi per i lavori futuri dello studio, che ha perseverato e migliorato quanto c’era da migliorare, lanciando sul mercato Daymare: 1994 Sandcastle, il secondo capitolo del franchise che abbiamo davvero tanto apprezzato (qui la nostra recensione).

Detto questo, probabilmente la creazione di un videogioco, è resa ancora più difficoltosa – complice aspettative elevatissime – quando lo studio si chiama Ascendant Studios – è nato da poco (nel 2018) – ma è pieno zeppo di sviluppatori che hanno lavorato su titoli del calibro di Dead Space e Call of Duty annoverando fra le proprie “schiere” personalità del calibro di Bret Robbins (director creativo di Dead Space, Call of Duty: WW2, Call of Duty: Advanced Warfare, Call of Duty: Modern Warfare 3). Insomma, un nome storico dell’industry. Il primo progetto di Bret & Co si chiama Immortals of Aveum; si tratta di un FPS in prima persona concepito per essere allo stesso tempo “divertente e stimolante da giocare con una trama forte e personaggi memorabili“. Ma sarà davvero così? Scopritelo nella nostra recensione completa.


Versione testata: PlayStation 5


Una guerra … eterna!

I regni del mondo fantastico di Aveum sono coinvolti in una guerra magica, brutale e incessante soprannominata “Sempiguerra“. I cinque regni che compongono il mondo di Aveum sono stati ridotti a due: Lucium e Rasharn. Tra di loro c’è lo Squarcio, un abisso senza fondo le cui crepe dividono i regni. I giocatori controllano Jak, un ragazzo cresciuto per strada la cui vita apparentemente normale viene stravolta completamente dall’improvviso attacco di Rasharn che – ATTENZIONE SPOLER – stermina tutta la sua famiglia. Il dolore e la rabbia per gli scioccanti eventi, però gli salvano la vita. Infatti, Jak è un Advenuto, ossia una persona che manifesta abilità magiche nel corso della propria vita (e sono state proprio tali abilità a salvargliela). È un raro Triarca, dotato di tutti i tipi di magia e, con questo nuovo potere, decide di unirsi agli Immortali e a Lucium con l’unico obiettivo di porre fine alla Sempiguerra.

Un incipit interessante e che inizialmente ci ha anche tenuto incollati allo schermo. Il problema principale del plot narrativo è che ogni personaggio, si sente in dovere di fare battute. Battute spesso anacronistiche e sopra le righe e quasi sempre fuori contesto. Questa strampalata scelta non fa altro che danneggiare la storia. E con così tanta “comicità” gratuita, risulta davvero difficile prendere sul serio gli eventi che sono accaduti e che accadono in Aveum. Anche titoli come Marvel’s Guardians of the Galaxy (qui la nostra recensione) sanno quando è il momento di evitare battute fuori contesto e darsi un certo tono di “serietà”. Ci sono alcuni momenti più seri nel gioco, ma non si riesce a raggiungere il giusto equilibrio portando il prodotto ad essere troppo scanzonato e spensierato.

E anche se si volesse soprassedere a quanto detto nel paragrafo precedente, Immortals of Aveum è pieno di cliché e di situazioni viste e riviste (e pertanto prevedibili) e stereotipate che rende impossibile lasciarsi coinvolgere dalla storia.

Gameplay

Fortunatamente le infelici scelte narrative sono controbilanciate da un gameplay a tratti strabiliante. Con scelte che funzionano e che divertono. Nello specifico, più di un Call of Duty “magico” ci ha dato più la sensazione che la produzione si sia ispirata ad uno dei recenti capitoli di DOOM di Bethesda e id Software (qui la recensione di DOOM del 2016 e qui di DOOM Eternal). Il grosso del combat system si basa essenzialmente su tre colori della magia, ognuno dei quali ha degli effetti differenti. In parole povere, il blu non è altro che una sorta di fucile a lungo raggio, il rosso funziona benissimo a corto raggio e il verde permette di sparare raffiche di colpi dalla media distanza. Ovviamente per massimizzare al meglio gli attacchi ed evitare cocenti sconfitte, è necessario capire che tipologia di nemico si sta affrontando, carpendone punti di forza e debolezza, e conseguentemente, utilizzando l’attacco giustoOltre ai colpi normali, il giocatore ha anche accesso a incantesimi speciali e più potenti, come ad esempio un’esplosione che permette agevolmente di respingere i nemici. Man mano che si andranno a sbloccare le abilità nell’albero delle abilità/talenti, ogni colore/magia diventa più complesso; alcuni attacchi verdi possono accumulare veleno, mentre alcuni attacchi rossi possono applicare corrosione, rendendo temporaneamente più deboli i bersagli. Con un albero dei talenti così variegato è possibile potenziare tutto ma proprio tutto del proprio arsenale. Ciò rende il sistema di combattimento molto personalizzabile oltre che solidissimo, dall’inizio alla fine.


Incantesimi di Furia: Gli attacchi Furia sono attacchi speciali potentissimi. Presentano la loro barra del mana, che viene consumata dopo il lancio e richiede l’uso di un materiale di consumo o di possedere precipui aggiornamenti per ricostituirsi. Vi permettono di eseguire diversi attacchi: lanciare una gigantesca onda d’urto energetica, lanciare missili a ricerca o creare un’esplosione. Sono utili quando si affrontano nemici di un certo livello. Alla fine sarà possibile anche combinare tutti e tre i colori della magia scagliando un enorme raggio laser mortale.

Tuttavia c’è da dire, che man mano che si avanza nel playthrough, ed entrano nell’arena nemici sempre più forti e preparati, il combattimento diventa un po’ troppo caotico. Lo schermo si riempie di una quantità incredibile di effetti luminosi che rendono difficile vedere cosa sta succedendo sul campo di battaglia, con gruppi di nemici che circondano il giocatore da tutti i lati e attaccandolo in tutti i modi possibili, fra attacchi violenti ed opportunistici, sebbene scudo e schivata (i principali sistema per difendersi dai nemici anch’essi potenziabili) funzionino egregiamente (forse il primo si rompe piuttosto facilmente e rapidamente), ci si ritrova a morire in modo travolgente ed il più delle volte … inaspettatamente.

C’è dell’altro?

Al di fuori dei combattimenti, Immortals of Aveum offre una leggera esplorazione in salsa Metroidvania. E’ possibile infatti sbloccare portali che riportano alle aree precedenti del gioco alla ricerca di nuovo equipaggiamento ed incantesimi bonus. 

Grafica e tecnica

In termini grafici, Immortals of Aveum è un vero spettacolo per gli occhi. L’Unreal Engine 5 è in grande spolvero offrendo un livello di dettaglio davvero buono, dai cristalli, passando per le rune luminose, fino ad arrivare a torri e strutture splendidamente realizzate. I modelli poligonali dei personaggi sono buoni ma – a nostro giudizio – potevano essere curati ulteriormente. Alcune incertezze le abbiamo riscontrate in termini tecnici, con cali di framerate e bug (in particolar modo nemici che sparivano o elementi con cui dovevamo interagire impossibili da azionare e che ci hanno costretto a ricominciare la sezione) che un po’ inficiano sull’esperienza di gioco complessiva.

Infine, per quanto riguarda il sound design è di prim’ordine con ogni elemento del gioco che presenta suoni ben realizzati. La musica è eclettica, alternando melodie soft e incalzanti a seconda della situazione di gioco. La recitazione vocale è anch’essa superba; tutto sembra così naturale e scorre bene fino ai titoli di coda (che per essere raggiunti chiedono circa 20/25 ore).

Commento finale

Immortals of Aveum rappresenta il primo tentativo di Ascendant Studios di proporre ai videogiocatori il proprio universo fantasy in cui la magia sostituisce i proiettili. Il buonissimo gameplay (anche se in svariate occasioni i combattimenti si sono rivelati piuttosto caotici), pieno zeppo di magie e stregonerie, non viene adeguatamente sorretto da un plot narrativo solido (l’incipit interessante finisce letteralmente per crollare su se stesso) e più di qualche glitch e bug inficiano negativamente sull’esperienza. Detto questo, il potenziale c’era tutto e data l’esperienza di gran parte del team di sviluppo, ci saremmo aspettati sicuramente un lavoro migliore. Incrociamo le dita per il futuro!

Street Fighter 6, la velenosa A.K.I. si mostra in un nuovo trailer

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Preparate gli antidoti: A.K.I. si unirà al roster di combattenti di Street Fighter 6, il prossimo 27 Settembre su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S e PC via Steam.

A.K.I. sarà il 20esimo personaggio giocabile del titolo, a seguito della release di Rashid lo scorso Luglio. Anche per lei, sarà disponibile in tutte le modalità del gioco: World Tour, Fighting Ground e Battle Hub.

Anche il Fightinng Pass “A.K.I. Arrives!” andrà live per un periodo limitato (dalle 08:00 BST/09:00 CEST del 1° Settembre) per permettere di ottenere esclusivi oggetti di personalizzazione a tema A.K.I..

Di seguito, vi proponiamo il trailer di gameplay della conturbante new entry, grazie all’account ufficiale YouTube di Street Fighter.

A.K.I. rende omaggio ed ispirazione dal suo maestro F.A.N.G, per la prima volta introdotto in Street Fighter V. Nella modalità World Tour, i giocatori potranno scoprire le motivazioni dell’interesse della donna nei confronti della organizzazione Shadaloo ed aiutarla a trovare le erbe mediche a Tian Hong Yuan, una nuova location nella quale la si potrà incontrare come Maestro.

Parlando delle sue letali mosse, troviamo:

  • Serpent Lash. Da lontano, A.K.I. fa volare le sue unghie in avanti come una catena, avvelenando i nemici che colpisce. Quando colpisce un avversario che è già avvelenato, un fiore tossico innescherà un’esplosione e aprirà i nemici agli attacchi successivi.
  • Nightshade Pulse. A.K.I. manda in avanti una bolla che avvelena anche i nemici che colpisce. Può colpire la bolla con Nightshade Chaser per farla scoppiare in anticipo, aumentandone l’area d’effetto.
  • Orchid Spring. A.K.I. posiziona una pozza di veleno davanti a sé che influenzerà gli avversari che vi entrano.
  • Sinister Slide. Scivola sullo schermo per evitare le minacce mentre avanzi ed esegui mosse successive come Venomous Fang, Heel Strike o Entrapment.
  • Claws of Ya Zi. La Super Art di Livello 3 applica diversi punti di pressione sul corpo dell’avversario, iniettando un veleno pronto a detonare per un alto danno.

A.K.I. ed il suo elegante Outfit 2 saranno disponibili per chi ha acquistato il Year 1 Character Pass, la Deluxe Edition o la Ultimate Edition il prossimo 27 Settembre. Potete inoltre provarla gratuitamente con un Rental Fighter, ottenibile tramite il Fighting Pass.

Street Fighter 6 è disponibile dal 2 Giugno per PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox Series e PC (via Steam). Qui trovate la nostra recensione sul capolavoro Capcom.

Sony annuncia l’aumento di prezzo di PlayStation Plus!

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Aumento PlayStation Plus

Sony ha annunciato un aumento di prezzo per il piano annuale di tutti i tier di PlayStation Plus.

Ecco i nuovi prezzi:

  • PlayStation Plus Essential 12 mesi, 71,99€ contro i 59,99€ di prima;
  • PlayStation Plus Extra 12 mesi, 125,99€ contro i 99,99€ di prima;
  • PlayStation Plus Premium 12 mesi, 151,99€ contro i 119,99€ di prima.

I nuovi prezzi entreranno in vigore a partire dal 6 settembre 2023, ma non toccheranno chi è già abbonato, almeno fino alla scadenza dell’abbonamento. I vecchi abbonati con l’abbonamento in scadenza entro il 6 novembre 2023, potranno rinnovarlo al vecchio prezzo fino a quella data.

Anche con l’aumento, il piano annuale, per tutte le fasce di PlayStation Plus, resta più conveniente di quello trimestrale e dell’abbonamento mensile.

L’annuncio è arrivato contestualmente a quello dei giochi gratis del tier Essentials di settembre 2023.

PlayStation Plus, ecco i giochi gratis di settembre dell’abbonamento Essentials

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Saints Row

Sony ha annunciato ufficialmente i giochi gratis di settembre dell’abbonamento Essentials.

Essentials settembre

Potranno essere aggiunti alla libreria da tutti gli abbonati al tier Essentials (quello base) di PlayStation Plus a partire da martedì 5 settembre e fino al 2 ottobre, ed essere scaricati in qualsiasi momento, anche dopo la data di uscita dall’abbonamento, a patto di disporre ancora di una sottoscrizione attiva, i seguenti titoli:

  • Saints Row (PS4 e PS5 – QUI la nostra recensione)
    Formerai i Saints e ne diventerai il capo, al fianco di Neenah, Kevin ed Eli. Insieme affronterete i Panteros, gli Idols e la Marshall, costruirete il vostro impero per le strade di Santo Ileso e vi batterete per dominare la città. In fin dei conti, Saints Row è la storia della nascita di una nuova attività imprenditoriale, solo che gli affari di cui si occupano i Saints sono del tutto illegali.
  • Black Desert Traveler Edition (PS4)
    Il MMORPG open-world Black Desert offre di tutto, dai combattimenti mozzafiato e le guerre d’assedio, all’esplorazione e una varietà di contenuti sulle abilità della vita come il commercio, la pesca, l’addestramento dei cavalli, l’alchimia, la cucina e la raccolta! Parti per l’avventura che hai davvero desiderato, oggi!
  • Generation Zero (PS4)
    Generation Zero è ambientato nell’open world familiare ma ostile di Östertörn, in Svezia. Quella che un tempo era la tua tranquilla casa ora è invasa da dei misteriosi nemici meccanici e letali. Devi scegliere con attenzione quali battaglie affrontare in questa guerriglia al cardiopalma contro le truppe meccaniche.

Se invece siete abbonati ai tier Extra Premium, potreste dare un’occhiata ai giochi inseriti nei cataloghi ad agosto al seguente articolo.

Recensione Daymare: 1994 Sandcastle, il titolo della consacrazione di Invader Studios?

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Daymare: 1994 Sandcastle

Daymare: 1994 Sandcastle è un gioco survival horror in terza persona, prequel di Daymare: 1998 (qui la nostra recensione completa). Un titolo ambizioso che nasceva inizialmente come “remake” di Resident Evil 2 (qui la nostra review del remake targato Capcom del 2019) e che poi è finito per essere un titolo a sé. Richiamando la nostra recensione: “inevitabilmente presenta davvero tante similitudini con la saga horror/zombie di Resident Evil e in particolare con il secondo capitolo. Anche se il prodotto potrebbe non essere all’altezza degli standard di un progetto AAA più blasonato, il risultato finale, al netto di alcune importanti lacune, è un’esperienza decisamente retrò che potrebbe valere la pena di vivere in prima persona“. Nel complesso – l’esperienza offerta da Daymare: 1998 – è stata abbastanza positiva e a tratti davvero memorabile – tanto da aver portato lo sviluppatore italiano – Invader Studios – a tornare a lavorare sulla propria IP. L’obiettivo? Offrire un’esperienza più solida e matura, andando a migliorare quegli elementi che proprio non avevano funzionato nel capitolo originale. Il prodotto finale mantiene le aspettative? Scopritelo nella nostra recensione di Daymare: 1994 Sandcastle.


Versione testata: PlayStation 5


Storia in breve

Il giocatore indossa i panni dell’agente speciale Dalila Reyes, un’ex spia governativa ora al servizio dell’unità chiamata H.A.D.E.S. (Hexacore Advanced Division for Extraction and Search), la quale è stata chiamata ad affrontare una missione all’apparenza di routine: entrare nel centro di ricerca sperimentale più avanzato di tutti gli Stati Uniti d’America. Purtroppo le cose prendono una piega inaspettata e Reyes si ritrova, suo malgrado, ad affrontare – nell’oscurità delle desolate e labirintiche profondità del centro di ricerca militare – qualcosa di inquietante, letale e apparentemente implacabile. Fra eventi elettromagnetici inspiegabili, esperimenti bizzarri, complotti governativi e chi più ne ha più ne metta, il plot narrativo si sviluppa piuttosto bene, con colpi di scena azzeccati che riescono a mantenere – salvo alcune piccole sbavature del tutto trascurabili – la storia fresca ed interessante. Anche il finale – senza svelarvi nulla a riguardo – è stato piuttosto interessante, in quanto, oltre ad anticipare un potenziale terzo capitolo di Daymare, fornisce allo stesso tempo alcune informazioni su Daymare: 1998.

Gameplay

In termini di gameplay, parliamo di un titolo in terza persona con una forte indole survivalista. La protagonista dispone di soltanto due bocche da fuoco: fucile a pompa e fucile d’assalto/mitragliatrice (interessante ma al contempo particolare, la scelta di non inserire una pistola di riserva nell’inventario o altre “armi”). Non dissimile da altre produzioni del genere, il giocatore deve ricercare indizi (fra cui interessanti documenti che ampliano ulteriormente l’universo narrativo della produzione) e che risultano al contempo utili per la risoluzione di diversi enigmi ambientali (questi non sono risultati essere né troppo banali né troppo complessi), raccogliere risorse come munizioni e kit di pronto soccorso (quest’ultimi piuttosto scarsi), con l’unico obiettivo di progredire nella storia. In Daymare: 1994 Sandcastle, il backtracking è ridotto all’osso; è necessario tornare indietro soltanto quando si è rimasti a secco di risorse o magari per qualche dimenticanza o per per aprire porte chiuse e che richiedono l’utilizzo di una chiave elettronica.

Fra le nuove meccaniche di gioco troviamo lo scanner HADES. Se nell’area è possibile scansionare qualcosa nelle immediate vicinanze del giocatore, apparirà una notifica che è giunto il momento di equipaggiare lo scanner. Più il puntatore è vicino all’oggetto scansionabile, più piccolo sarà l’indicatore. Una volta individuato l’oggetto/indizio, basterà premere R2 per risolvere il “mistero”. Si tratta in definitiva di uno strumento davvero utile che consente di capire meglio la lore del gioco e la sua ambientazione.

In termini di “combat system” – rispetto a Daymare 1998, è stato fatto un deciso passo in avanti. Il sistema di ricarica – a dir poco ostico e complesso del capitolo originale – è stato rivisitato. Ora è stato semplificato e reso più reattivo, il che si traduce in scontri più soddisfacenti e divertenti da portare a risoluzione, anche nelle situazioni a dir poco “disperate”, vuoi per mancanza di kit di cura, vuoi per scarsità di munizioni, una via d’uscita c’è praticamente sempre (salvo alcune piccole fasi che sono risultate essere a dir poco frustranti). Ciò sicuramente rende il gioco più adatto anche ad un’utenza più “casual”. Ma attenzione, non tutto funziona alla perfezione; nello specifico, il feedback delle armi non convince pienamente (anche se il DualSense è stato integrato abbastanza bene) e la camera “over the shoulder” è fin troppo ballerina quando si sparano più colpi con il fucile. Nulla di grave sia chiaro, ma ci saremmo aspettati un po’ di accortezza in più.

Detto questo, Invader Studios – oltre allo scanner HADES ambientale – ha ben pensato di introdurre un altro gadget del tutto inedito, stiamo parlando del Frost Grip, un device tecnologico collegato al braccio di Dalila (alimentato dal serbatoio di azoto liquido agganciato alla schiena) che rappresenta sia un’arma che un utile strumento di risoluzione di alcuni precisi enigmi. Il Frost grip, infatti, permette sia di congelare i famelici nemici (ne parleremo a breve), soprattutto quando ne sono più di due, il dispositivo torna davvero utilissimo per sopravvivere e sia per congelare tubature incandescenti o corridoi invasi dal fuoco che ci impediscono il passaggio. Inoltre, attraverso un sistema di potenziamento, il grip può essere migliorato, grazie all’aggiunta di nuove interessanti funzioni, come scudo, mina di ghiaccio, o semplicemente incrementandone gittata, capienza e velocità di congelamento. Insomma, tale aggiunta da parte del team di sviluppatori è stata davvero azzeccatissima e non rappresenta una meccanica “una tantum” ma un qualcosa da imparare a padroneggiare se si vuole uscire indenni dagli scontri.

Mostri “magnetici”

Altra importante novità in Daymare: 1994 Sandcastle è l’abbandono dei classici zombie – troppo simili alla creatura Capcom – a favore di mostruosità elettromagnetiche. Ma andiamo per gradi. I nemici da affrontare sono sempre dei cadaveri ma questi piuttosto che essere stati “resuscitati” da qualche virus, vengono riportati in vita da particolari sfere elettromagnetiche, le quali – una volta annientato il nemico di turno – abbandoneranno il suo corpo per impossessarsene di un altroPer evitare il peggio è quindi necessario affidarsi nuovamente al Frost Grip, e nello specifico sparando un “Proiettile di ghiaccio” è possibile far sì che la sfera di energia svanisca del tutto. Si tratta senz’altro di un’altra interessante intuizione da parte del team italiano che ci ha lasciato di stucco. E c’è da dire che funziona egregiamente. Meno bene invece per quanto riguarda la varietà di nemici, un po’ pochini; una volta capito lo schema d’attacco, non è affatto complicato sconfiggerli e proseguire nel proprio playthrough.

Grafica e tecnica

Dal punto di vista tecnico – sebbene il risultato finale non sia eccelso – non abbiamo riscontrato grosse incertezze. Qualche lieve calo di framerate c’è così come abbiamo riscontrato una gestione di luci e ombre non propriamente perfetta che rendeva – sebbene raramente – difficile vedere. Una grande cura è stata dedicata ai modelli poligonali dei personaggi, ben proporzionati e con un livello di dettaglio quasi da produzioni AAA. Ma ad averci affascinato maggiormente sono stati gli ambienti di gioco, davvero vari e ben fatti (ad eccezione di qualche texture un po’ slavata e in bassa definizione). In ultimo ma non meno importante, davvero niente male il doppiaggio in inglese così come la colonna sonora, ben curata e perfettamente arrangiata a seconda delle situazioni.

Commento finale

Daymare: 1994 Sandcastle rappresenta un deciso passo in avanti per Invader Studios. Il nuovo survival horror del team “made in Italy” convince e diverte. Fra eventi elettromagnetici inspiegabili, esperimenti bizzarri e complotti governativi, il plot narrativo si sviluppa piuttosto bene, con colpi di scena azzeccati che riescono a mantenere la storia fresca ed interessante. In termini di gameplay – invece – il balzo in avanti c’è e si vede tutto. Il sistema di mira e di ricarica è stato semplificato – il che rende l’esperienza più solida ed immediata – mentre l’aggiunta di nuovi gadget come lo scanner HADES e il Frost Grip, ci sono sembrate più azzeccate che mai, in quanto si tratta di espedienti non da utilizzare una sola volta ma sui quali contare fermamente nel corso del gioco. Ben fatti anche i nemici, sebbene manchi una certa varietà che avrebbe potuto dare ancora più profondità alla produzione. Insomma, se siete fan di Resident Evil ma in generale dei survival horror “vecchia scuola” Daymare: 1994 Sandcastle è un acquisto imprescindibile.

Recensione Madden NFL 24

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Quando si parla di Electronic Arts, una cosa è certa, il lancio annuale dei suoi franchise sportivi; da quel che fino all’anno scorso era conosciuto come FIFA (qui la nostra recensione di FIFA 23) e che a brevissimo si appresta a ritornare su console e PC con un nome totalmente nuovo: EA Sports FC 24 (qui il nostro approfondimento), passando per NHL e fino ad arrivare a Madden – il più longevo fra quelli citati (il primo capitolo fu pubblicato nel lontano 1988) e che ritorna immancabilmente quest’anno, senza stravolgere quello che fu il predecessore dello scorso anno (che ha riportato la serie in alto) ma aggiungendo una maggiore profondità alle sue modalità e rifinendo – qua e là – alcuni elementi (soprattutto in termini di animazioni disponibili) pensati per lo più per i possessori di console “current gen”. Detto questo, sappiamo benissimo che il “football americano” non è uno sport diffuso nel nostro paese (chi vi scrive un po’ ne mastica e ha anche giocato a svariati capitoli del franchise) ma ci tenevamo ugualmente a dirvi la nostra sul nuovo Madden NFL 24. Sarà all’altezza del suo altisonante nome? Scopritelo nella nostra recensione completa!

Disclaimer: Non si tratterà di una review tecnica, non avrebbe alcun senso!


Versione testata: PlayStation 5


Il Madden migliore di sempre?

Madden NFL 24 è – a nostro giudizio – il Madden più bello (graficamente parlando grazie alla combo micidiale Frostbite/tecnologia SAPIEN) mai realizzato fino ad oggi, con giocatori, allenatori, tifosi, stadi, animazioni ed elementi (che solitamente sono soltanto di contorno), che lasciano letteralmente a bocca aperta. Lo diciamo – dopo aver passato diverse ore in game – prediligendo soprattutto la modalità Performance su PlayStation 5. I menu – seppur leggermente rivisti – presentano una certa legnosità (soprattutto nella modalità – immancabile nelle produzioni EA Sports – Ultimate Team) che, al netto dei citati problemini di velocità, ora assomigliano tantissimo – in termine di esecuzione – al titolo cestistico di 2K (qui la nostra recensione di NBA 2K23). 

Ma al di là di una grafica quasi spacca mascella, animazioni incredibilmente fluide (con sporadiche stranezze che non inficiano in alcun modo sul gameplay), diversi aspetti, non sono cambiati, il che fa sempre tanto riflettere se sia un pro o un contro pubblicare titoli del genere annualmente. A partire dalla fisica, specificatamente quella relativa agli “impatti” fra i giocatori, che non sembra particolarmente convincente e passando per la nuova feature di lancio, che sebbene venga introdotta a mezzo di un “corposo” tutorial, e di base prometta “lanci e passaggi perfetti”, finisce per essere a dir poco complicatissima da assimilare, in un sistema di gioco – soprattutto per chi non conosce il brand – già ostico di suo.

L’IA rivista cambia le carte in tavola … o quasi

Forse l’unica caratteristica migliorata nettamente è quella relativa all’intelligenza artificiale, in particolare quando si tratta dei quarterback come ad esempio Josh Allen (l’uomo copertina di quest’anno), e che sembra agire diversamente – sfruttando in particolar modo i punti di forza e di debolezza – del giocatore di turno. Ma non è tutto, giocare contro la CPU è molto simile allo giocare contro un essere umano in carne e ossa. L’IA che muove la palla, effettua un placcaggio e trova il giusto “pertugio” per un touchdown, porta a “vivere” partite e competizioni più autentiche ed immersive. Inoltre, l’intelligenza artificiale del gioco ora ha capacità adattive. Per dirla in parole più semplici, l’intelligenza artificiale di Madden NFL 24 ora studia i piani di gioco in modo più accurato. Ciò porta il giocatore a dover ponderare ed elaborare (cercando di essere il più imprevedibile possibile) adeguatamente la strategia nelle sue giocate per ottenere i migliori risultati.

Eseguire la stessa giocata ripetutamente semplifica di gran lunga la vita dell’IA, la quale riuscirà agevolmente a fermare la nostra giocata, in quanto andrà a prevedere che il giocatore andrà a scegliere proprio quella stessa giocata. Questo è il vero motivo per cui è meno probabile che si riesca a completare una giocata semplicemente selezionandone una e correndo a perdifiato (un po’ come accade in quel che fu FIFA). Tali caratteristiche, almeno per l’edizione di quest’anno sono incluse esclusivamente nella “run defense” che serve ad evitare che la squadra avversaria possa guadagnare yard portando la palla oltre alla linea di scrimmage (si tratta di una linea immaginaria che attraversa il campo in modo trasversale e corrisponde al punto in cui parte lo snap/inizia l’azione. La linea in questione non può essere attraversata – prima dell’inizio della mossa – né dall’attacco né dalla difesa, se questo dovesse accadere la squadra che ha provocato l’infrazione perde yard, mentre l’altra ne guadagna).


Insomma, i miglioramenti ci sono ma si tratta di aggiunte davvero molto sottili e che forse – soprattutto per un videogiocatore americano sfegatato – non valgono assolutamente il prezzo del biglietto (per l’edizione Deluxe parliamo comunque di 79,99 €).

Contenuti

Un gioco del genere non può che essere accompagnato da una pluralità di modalità di gioco. C’è quella veloce per giocare casualmente e rapidamente contro la CPU o con gli amici, testa a testa online e partite di Pro Bowl in modalità solitaria o cooperativa. C’è poi la modalità Franchise che permette di avere il controllo della propria squadra e guidarla a vincere l’agognato Super Bowl. Immancabile – come già anticipato in precedenza, la modalità FUT- Ultimate Team che consente all’utente di creare la propria squadra dei sogni, fra giocatori del presente e star del passato. Il campo di allenamento, invece, consente ai nuovi arrivati, di carpire le tecniche di base e migliorare le proprie abilità. Inoltre, l’inclusione di nuovi minigiochi renderà l’attività decisamente più piacevole rispetto ad un campo di allenamento tradizionale.

Sono io la Superstar!

La modalità Superstar è sicuramente quella cardine della produzione di quest’anno. Questa permette di creare un giocatore personalizzato e sceglierne la posizione: quarterback, wide receiver, linebacker, cornerback e halfback

La modalità Superstar consente di partecipare a diverse sotto modalità. Giocare “The League“, la modalità carriera basata sulla storia in cui si dovrà dimostrare il proprio valore agli osservatori e agli allenatori della NFL fino magari a farsi un nome che vi porrà di diritti nella Hall of Famer. Oppure potreste pensare che la vostra superstar sia pronta per la modalità “showdown” online (tendenzialmente più arcade) per sfidare altre superstar personalizzate in tutto il mondo in partite 3v3. In termini di performance online, tutto risulta essere estremamente stabile e la tanto attesa aggiunta del crossplay, darà quel tocco in più alle competizioni.

Commento finale

Madden NFL 24 è sicuramente un buon titolo sportivo che diverte senza però raggiungere l’optimum. Le migliorie apportate al prodotto di quest’anno ci sono ma per i palati più fini, potrebbero essere un po’ pochine. La grafica è senz’altro incredibile, così come le nuove animazioni e la rivista IA – garantisce sfide – anche grazie ai diversi contenuti disponibili – a dir poco realistiche ed autentiche. Purtroppo ci sono alcune importanti incertezze, soprattutto per quanto riguarda la fisica – in più di una occasione poco convincente – mentre la nuova feature di lancio, finisce per essere a dir poco complicatissima da assimilare, in un sistema di gioco già ostico di suo. Aggiungeteci dei menu al limite dell’imbarazzante (troppo legnosi e lenti da navigare), e la frittata – almeno dal punto di vista tecnico – è servita. Ed è un peccato, perché con un po’ di cura staremmo parlando di un prodotto quasi perfetto.

Samba de Amigo: Party Central, ecco il trailer di lancio

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I giocatori di Nintendo Switch possono iniziare a scuotere le maracas a ritmo di musica con Samba de Amigo: Party Central!

Vi proponiamo di seguito il trailer di lancio ufficiale.

Samba de Amigo: Party Central farà scatenare i fan dei classici, gli appassionati dei giochi ritmici e gli amanti delle feste in famiglia con una playlist di 40 successi di alcuni dei generi più popolari al mondo, tra cui dance elettronica, pop, latina e altri ancora.

Inoltre, grazie a una grande varietà di minigiochi e sfide da affrontare, a tantissimi costumi e accessori unici da sbloccare e indossare e alle nuove funzionalità online della serie, tra cui la modalità Fiesta nel mondo multiplayer, la festa non finisce mai.

Dettagli sulle edizioni di gioco disponibili di Samba de Amigo: Party Central per Nintendo Switch

  • Edizione standard digitale o standard fisica (entrambe con un prezzo consigliato di €39,99)
  • Edizione Digitale Deluxe (prezzo consigliato €49,99)

Chi acquisterà l’edizione digitale deluxe di Samba de Amigo: Party Central (prezzo consigliato €49,99) su Nintendo eShop riceverà i seguenti contenuti:

  • L’edizione standard del gioco
  • Pacchetto musicale di Sonic the Hedgehog™️
    • “Open Your Heart” da Sonic Adventure™
    • “Reach For The Stars (Re-Colors)” da Sonic Colours™: Ultimate
    • “I’m Here” da Sonic Frontiers
  • Pacchetto musicale di SEGA (disponibile dal 27 settembre)
    • “Baka Mitai (Taxi Driver Edition)” da Ryu Ga Gotoku Studio
    • “Go Go Cheer Girl!” da Space Channel 5™: Part 2
    • “Rhythm Thief Theme” da Rhythm Thief e il Tesoro dell’Imperatore™
  • Pacchetto costume e accessori di Sonic the Hedgehog
  • Pacchetto costume e accessori di Tails
  • Pacchetto costume e accessori di Super Monkey Ball™️
  • Pacchetto accessori di Puyo Puyo™️
  • Pacchetto costume e accessori di Space Channel 5

Inoltre, da oggi i seguenti contenuti scaricabili possono essere acquistati singolarmente sul Nintendo eShop:

  • Bundle di aggiornamento Deluxe (prezzo consigliato €11,99)
    • Include gli elementi aggiuntivi che l’edizione digitale deluxe offre rispetto all’edizione standard.
  • Pacchetto musicale di Sonic the Hedgehog (prezzo consigliato €4,99)
  • Pacchetto musicale giapponese (prezzo consigliato €4,99)
    • “Kaikai Kitan” di Eve
    • “MATSUKEN SAMBA II” di Ken Matsudaira
    • “KING” di GUMI
  • E altri DLC non ancora annunciati!

Per maggiori informazioni, tra cui dove acquistare il gioco e scoprire i piani per i DLC post-lancio, visita il sito ufficiale all’indirizzo ufficiale.

È disponibile una patch del Day 1* per Samba de Amigo: Party Central che include i seguenti contenuti:

  • Tracce musicali aggiuntive di Pitbull
    • “Let’s Take a Shot”
    • “Shake Senora (feat. T-Pain e Sean Paul)”
  • Stabilità migliorata e usabilità ottimizzata.
  • Correzione di bug minori

*Per scaricare e installare la patch del Day 1 è necessaria una connessione a Internet.


Samba de Amigo: Party Central è ora disponibile su Nintendo Switch.

Recensione Trine 5: A Clockwork Conspiracy, comfort zone sì o no?

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Trine 5

Trine 5: A Clockwork Conspiracy è il quinto capitolo della ormai longeva serie di puzzle platformer 2.5D basati sulla fisica di Frozenbyte. Ed è la testimonianza diretta dell’amore degli sviluppatori finlandesi per la loro comfort zone.

Se da un lato tale scelta ha fatto sì che l’ultima iterazione del brand rappresenti la summa massima dell’esperienza quindicennale dello studio, è altresì vero che la formula, seppure affinata e perfezionata, ha oggi bisogno di nuove idee.

Ma in tutta sincerità non ci sentiamo di biasimare gli sviluppatori, e non solo per le comunque buone qualità del titolo oggetto di recensione. I costi di sviluppo dei videogiochi stanno lievitando vertiginosamente anche nel panorama indipendente, con la conseguenza che anche in questo contesto è diventato molto più rischioso sperimentare. E se pensiamo che loro qualcosa di diverso avevano già provato a farlo con il terzo capitolo, abbracciando la terza dimensione, e i risultati furono tutto fuorché positivi, beh… forse è meglio andare sul sicuro. Almeno fino a che non si raggiunge il punto di saturazione. Sarà stato raggiunto? Non vi resta che continuare la lettura per scoprirlo!

Trine 5: A Clockwork Conspiracy sarà disponibile dal 31 agosto 2023 su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch e PC.


Versione testata: PlayStation 5


Minaccia meccanica

Amadeus, Zoya e Pontius questa volta dovranno affrontare la minaccia dei Meccavalieri di Lady Solaria. La nobildonna, grazie alla sua astuzia, ha messo in cattiva luce gli eroi del Trine che dovranno quindi “ripulire” il loro nome e al tempo stesso salvare, per l’ennesima volta, il regno.

La storia, anche giustamente per il genere, è un mero pretesto per affrontare i tantissimi livelli di gioco e nulla più. A tal proposito, la longevità è veramente buona: sono richieste una quindicina di ore per la prima run e qualcosa in più per raccogliere tutte le fiale d’esperienza e i segreti.

Anzi, in un contesto così “macchiettistico”, abbiamo trovato addirittura esagerato il numero di cutscene presenti. Nulla di problematico, ma in un gioco così “gameplay-centrico” tale scelta, in più di un’occasione, spezza l’azione.

Più problematico il bug che ha fatto sparire i sottotitoli e l’audio dei filmati. Siamo stati costretti a cancellare il gioco e a riscaricarlo, il semplice riavvio non è bastato. Non abbiamo capito la natura del problema quindi non sappiamo dirvi altro ma ci sembrava giusto segnalarvelo.

Stessa spiaggia, stesso mare

La formula ludica di Trine 5: A Clockwork Conspiracy è la stessa di sempre. Dovremo affrontare una serie di livelli superando enigmi basati sulla fisica, risolvibili con le abilità peculiari dei tre personaggi.

Per chi non conoscesse la serie:

  • Amadeus è il mago, capace di far lievitare gli oggetti e addirittura materializzarli;
  • Zoya è la ladra, capace di raggiungere zone inaccessibili agli altri grazie al suo rampino;
  • Pontius è il guerriero, capace di caricare a testa bassa qualsiasi cosa.

Molti enigmi possono essere risolti anche da un singolo personaggio, ma la maggior parte di essi richiede un’armoniosa gestione dei poteri di tutti e tre i protagonisti.

Ovviamente nel corso dell’avventura il ventaglio delle abilità dei nostri eroi andrà ad espandersi, con la conseguenza che puzzle e level design diventeranno sempre più stimolanti e stratificati.

Trine 5
Gli enigmi basati sulla fisica sono molto stimolanti

Se la parte puzzle e platforming è quasi impeccabile e richiede un buon uso della materia grigia, i combattimenti, presenti fortunatamente in misura molto minore, non sono pensati altrettanto bene, risultando presto monotoni, anzi superflui e rappresentano la parte meno riuscita del pacchetto ludico.

Il “problema” principale di Trine 5: A Clockwork Conspiracy, tuttavia, come avrete avuto modo di intuire anche dall’introduzione, è da ricercarsi nella staticità della formula. Seppure siano state introdotte tante piccole novità ludiche e non (legate alla Quality of Life e alla gestione della coop e relativo bilanciamento), molto spesso abbiamo avvertito quasi una sensazione di déjà-vu, di quelle poco piacevoli, non legate a nostalgia o sentimentalismi.

Una fiaba in movimento

Trine 5: A Clockwork Conspiracy è, molto semplicemente, una fiaba in movimento. Il comparto audiovisivo dell’ultima opera di Frozenbyte è delizioso. Direzione artistica, scelta dei colori, stile dei menu, doppiaggio, colonna sonora, tutto è perfetto, anzi… magico.

Ottimo anche il comparto tecnico: il titolo gira a 60 fps stabili senza nessun calo e senza nessun altro tipo di compromesso.

Commento finale

Trine 5: A Clockwork Conspiracy è il classico sequel “bigger, better and more badass”, come diceva qualche anno fa quella sagoma di Cliff B. Il più grosso limite dell’ultima opera dei ragazzi finlandesi di Frozenbyte è un effetto collaterale della scelta di coccolarsi nella loro comfort zone. Speriamo che con la prossima iterazione possa arrivare la vera rivoluzione per il brand, dato che in questa veste ha ormai detto tutto. In maniera ottima, è vero, ma ha detto tutto.

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