A seguito delle numerosissime notizie divulgate in occasione del Nintendo Direct dello scorso 8 febbraio, di cui trovate qui un rapido riassunto, pare proprio che le informazioni relative ad uno dei titoli più attesi di questo 2023 non accennino a fermarsi.
Come è facile intuire, uno dei protagonisti principali dell’evento è stato The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, per il quale è stato presentato un nuovissimo (e bellissimo) trailer.
Ebbene, nelle scorse ore il nuovo capitolo della saga di Link e compagni è tornato nuovamente a far parlare di sé, per mezzo addirittura del sito ufficiale della casa di Kyoto.
Secondo quanto riporta il portale della grande N infatti, nella scheda dedicata all’atteso gioco viene evidenziata una frase che lascia poco spazio all’immaginazione:
La versione completa del gioco è richiesta per usare i DLC
Per quanto il tutto possa ricondursi ad una frase placeholder, indubbiamente mette la pulce nell’orecchio a molti appassionati, che ovviamente si aspettano dei contenuti aggiuntivi sulla prossima avventura di Link. Non ci resta altro da fare che attendere comunicazioni ufficiali.
Grim Guardians: Demon Purge è disponibile da qualche giorno. Noi lo abbiamo adorato, come avrete avuto modo di leggere nella nostra recensione, pertanto stiamo cercando di platinarlo scoprendone contestualmente tutti i segreti.
Oggi vi proponiamo questa video-guida che vi aiuterà a capire le migliori strategie per avere la meglio sulla modalità Assalto ai Boss (Boss Rush) alla difficoltà più elevata, Leggendaria.
Così facendo otterrete il trofeo oro “Leggendaria”, la cui descrizione recita: “Hai completato la modalità Assalto ai Boss a difficoltà Leggendaria”.
Prima di tutto, il miglior setup per ottenere il trofeo è il seguente:
Giocatori: 1 Giocatore
Stile: Leggendaria (l’unica scelta obbligatoria per ottenere il trofeo)
Difficoltà: Normale
Armi secondarie: Potenziate
Per il resto, non vi resta che seguire il nostro video, “copiando” le nostre strategie. Vi assicuriamo che con un minimo di attenzione e manualità avere la meglio su tutti e otto i boss di fila non sarà un’impresa impossibile.
Marvel’s Spider-man 2 è indubbiamente uno dei prodotti più attesi di questo 2023. Insomniac Games ha recentemente affermato infatti che il nuovo capitolo dell’Uomo Ragno giungerà, salvo complicazioni, il prossimo autunno, unicamente su PlayStation 5 (e successivamente, supponiamo, su PC).
Ebbene, come spesso accade, la macchina dei leak e delle indiscrezioni continua a macinare informazioni in merito all’attesa produzione. Nelle recenti ore infatti, è trapelata una nuova voce che sembra confermare la presenza, all’interno del gioco, di un altro noto villain di Spider-Man. Ovviamente vi invitiamo a prendere questa notizia con le dovute accortezze, in attesa di una conferma ufficiale da parte degli sviluppatori.
Un presunto playtester di Insomniac Games ha svelato che, nella prova a cui ha potuto accedere, è stato presentato Mangiapeccati (apparso per la prima volta nel fumetto dell’Uomo Ragno targato 1985). In aggiunta a questo, il tester ha comunicato che il sequel è molto più cupo rispetto al primo capitolo del 2018. Ecco quanto affermato:
All’inizio del gioco Pete e Miles si aggirano per la città alla ricerca di un tizio con un passamontagna verde, che assomiglia molto al Mangiapeccati. Posso QUINDI confermare che nel gioco c’è qualcuno che assomiglia MOLTO A QUESTO PERSONAGGIO.
Probabilmente se siete qui a leggere questa nostra recensione di Moss: Book II, avrete già letto quella del primo capitolo del puzzle adventure di Polyarc. Saprete quindi che consideriamo Moss uno dei titoli imprescindibili della VR, indipendentemnete dalla piattaforma dove lo acquisterete.
Se il primo capitolo di Moss era tuttavia quasi un esperimento, con il gameplay semplificato al massimo, puzzle ambientali piuttosto semplici ed una longevità che non superava le quattro ore, (leggete qui la nostra recensione della versione Quest e quella della versione PSVR 2) Moss: Book II pur senza stravolgere la formula che ne ha decretato il successo, migliora in tutti gli aspetti, a partire dalla longevità, quasi raddoppiata, passando per il gameplay che offre ora sequenze di puzzle solving più articolate e una maggiore interattività con l’ambiente di gioco.
Sfogliando il libro di Moss
Moss: Book II riparte proprio dove il primo Moss si era interrotto. Dopo aver salvato lo zio Argus dal malvagio serpente Sarfogg, l’avventura di Quill continua con la rivelazione che un tiranno alato le sta dando la caccia all’interno del castello in cui lo zio era tenuto prigioniero. Ma Quill ha un piano tutto suo, che potrebbe finalmente porre fine allo spietato dominio degli Arcani e salvare il mondo da una grande catastrofe. In questo nuovo capitolo dell’avventura, però, Quill avrà dalla sua parte anche nuovi alleati (di cui però dovrà conquistare la fiducia) e soprattutto la nostra fedele collaborazione.
Gameplay
Il gameplay era l’aspetto che necessitava la maggiore attenzione del team anche per una certa ripetitività di fondo del primo capitolo: i puzzle si risolvevano fondamentalmente tutti nell’individuare il blocco da spostare, il nemico da bloccare su un interruttore etc., mentre le fasi di combattimento, vista l’unica arma a disposizione di Quill, si risolvevano tutte, o quasi, con la pressione del pulsante di attacco magari mentre il nemico veniva da noi rallentato.
In Moss: Book II alla spada si affiancano due nuove armi sbloccabili nel corso del gioco, che introducono anche un nuovo approccio al combat system: il martello e il chakram.
Se la spada è la più versatile, il martello con il suo attacco lento e devastante si rivela utile per abbattere i nemici con la corazza, mentre il chakram ritorna particolarmente utile per abbattere quelli a distanza e in quelle situazioni in cui ci sono davvero tanti nemici a schermo. In questo senso, rispetto al primo capitolo, anche il livello di difficoltà si alza e occorre prestare una certa attenzione all’intera scena per evitare di essere colti alla sprovvista da nemici che spuntano alle spalle. Purtroppo non possiamo svelarvi di più di queste nuove armi senza correre il rischio di spoilerarvi troppo dell’avventura.
Gli sviluppatori sono stati bravi a rendere più diversificato il gameplay
Le armi tuttavia non sono utili soltanto ad eliminare i nemici, ma anche per risolvere i nuovi puzzle ambientali, ora molto più vari e intricati, e utili a generare anche un nuovo livello di collaborazione tra la topolina e il lettore. Ad esempio ad un certo punto dell’avventura, acquisterete la capacità di sovraccaricare la spada di Quill donandole in questo modo la capacità di effettuare un dash utile a superare ostacoli precedentemente insuperabili con il semplice salto.
Anche il lettore, ovvero il vostro alterego virtuale senza volto, nel corso dell’avventura acquisirà nuove interessanti abilità capaci ad esempio di far crescere una pianta rampicante sulla quale Quill potrà arrampicarsi, oppure piante in grado di generare veri e propri sentieri e percorsi collegando zone irragiungibili in precedenza.
Ambientazioni
Le ambientazioni, già splendide nel primo capitolo, ora appaiono ancor più mozzafiato. Viaggerete tra le gigantesche sale di un castello un tempo meraviglioso e ora abbandonato in seguito all’arrivo dell’Arcano, tra le segrete usate come prigioni, passando per montagne innevate e caverne ricche di preziosi elementi.
Non mancano anche in questo secondo capitolo le pergamene, i collezionabili del mondo di Moss, ma come nel primo capitolo, creare qualcosa che premi il giocatore in-game per la loro ricerca sarebbe stato un aspetto sicuramente molto gradito.
Comparto tecnico
Per Moss: Book II su PSVR 2 vale quanto abbiamo detto anche per il primo capitolo. Il gioco sfrutta tutte le novità del nuovo visore VR, ovvero il feedback aptico sul visore, che inizia a vibrare e durante le cutscenes o quando un nemico sta per caricare il suo attacco, dandovi la percezione dell’imminente pericolo, e i grilletti adattivi, che restituiscono una resistenza maggiore o minore quando si spostano gli oggetti o si rompono i vasi e i barili dandovi la percezione del peso o della forza di un determinato oggetto.
Un’altra interessante funzionalità, è il supporto all’eye tracking che consente di evidenziare con un leggero bagliore gli oggetti interattivi quando vi posiamo lo sguardo. In questo modo è possibile individuarli più rapidamente durante gli enigmi e nel corso del gioco. Il tracciamento degli occhi informa anche Quill su dove i giocatori stanno guardando, in modo che possa offrire suggerimenti se ha capito qualcosa prima di loro.
Moss: Book II rappresentava già un deciso passo avanti rispetto al primo capitolo sia nella versione per il primo PSVR che in quella Quest 2. Il mondo di gioco era decisamente più dettagliato e le ambientazione più vaste e tridimensionali. Questa versione PSVR 2 migliora ulteriormente il già ottimo lavoro di Polyarc, offrendo texture in alta definizione e una risoluzione 4k a 90FPS che renderà ancora più piacevole ammirare i tanti dettagli delle ambientazioni. Alla sensazione di meraviglia contruibuisce inoltre anche il FOV migliorato di PSVR 2.
Moss: Book II è una gioia per gli occhi
Commento finale
Moss: Book II è un gioco meraviglioso e, a costo di risultare ripetitivi, uno dei giochi essenziali per chiunque si avvicini al mondo della VR. Nella versione PSVR 2, che arriva a distanza di un anno dalla versione per il primo PSVR, sono stati effettuati tanti miglioramenti tecnici e piccole aggiunte in grado di sfruttare le caratteristiche del nuovo visore. Se vi state domandando se valga la pena riacquistarlo in versione PSVR 2 dopo averlo giocato nelle versioni precedenti, vi diciamo di no. Si tratta infatti di aggiunte marginali che nulla aggiungono all’esperienza già meravigliosa del gioco originale. Se invece non avete ancora giocato a questo secondo capitolo, beh cosa state aspettando?
Da pochissime ore è finalmente giunto sugli scaffali fisici e digitali Octopath Traveler 2, l’atteso gioco di ruolo sviluppato e pubblicato da Square Enix. Come è facile intuire dal genere, sono presenti diverse classi che ogni personaggio può possedere.
Ognuno degli otto protagonisti ha infatti una propria classe primaria ma, proseguendo nell’avventura, vi sarà data la possibilità di equipaggiarne una seconda, a patto però che l’abbiate sbloccata e previo possesso delle relative Licenze.
Ecco di seguito un elenco di tutte le classi “primarie” presenti in Octopath Traveler 2:
Milite
Cacciatore
Ecclesiasta
Speziale
Sapiente
Furfante
Mercante
Artista
Per cercare di aiutarvi nel raggiungere questo obiettivo, trovate di seguito una descrizione esaustiva di dove trovare le varie Gilde, così da poterne completare le missioni per ottenere le relative Licenze di utilizzo. Qualora foste invece interessati ad una piccola guida utile per descrivere meglio le meccaniche del titolo, trovate qui l’articolo dedicato, oltre ad uno incentrato su come massimizzare l’esperienza ottenuta in gioco.
Gilda dei Militi
Per entrare nella Gilda dei Militi, non dovrete fare altro che visitare il dojo presente nella città di Sai, situata nel continente occidentale.
I requisiti per ottenere le tre Licenze sono:
L’ingresso nella gilda dei militi – la Licenza verrà data automaticamente dopo la prima conversazione con il capo della gilda.
La via della spada – la Licenza verrà data dopo che uno dei protagonisti avrà imparato l’abilità divina “Lama di Brand” della classe Milite.
Amichevole rivalità – la Licenza verrà data dopo che almeno due dei protagonisti avranno imparato l’abilità divina “Lama di Brand” della classe Milite.
Gilda dei Cacciatori
Per entrare nella Gilda dei Cacciatori, sarete chiamati a visitare la via a ovest di Trophop sull’isola di Totohaha (poco più a nord del villaggio dove incontrerete Ochette). Questa location è piuttosto nascosta, in quanto la mappa suggerisce non si possa andare verso sinistra, cosa in realtà non vera. In caso di difficoltà, seguite quindi il video sotto riportato per trovarla senza troppi problemi.
Here's how to reach the Octopath Traveler 2 Western Tropu'hopu Traverse Hunter guild. pic.twitter.com/ia6YuYWjZ0
L’ingresso nella gilda dei cacciatori – la Licenza verrà data automaticamente dopo la prima conversazione con il capo della gilda.
Il mostro delle sabbie – la Licenza verrà data dopo aver consegnato il Fegato di mostro delle sabbie mobili, ottenibile eliminando un particolare nemico presente nella Prigione nelle sabbie, un dungeon situato a Hinoeuma.
Un’ombra gigantesca – la Licenza verrà data dopo aver consegnato il Barbiglio di mostro marino, ottenibile sconfiggendo un particolare nemico nascosto dentro ad un vortice nell’oceano. Per raggiungerlo, sarà necessario possedere la nave di Partitio.
Gilda degli Ecclesiasti
Per entrare nella Gilda degli Ecclesiasti, sarete chiamati a visitare la Cascata sul confine, posta sulla strada tra Valpirea e Scibilmonte nella parte orientale del mondo di gioco. In questa particolare zona noterete una piccola chiesa, al cui interno è custodita la Gilda.
I requisiti per ottenere le Licenze sono:
L’ingresso nella gilda degli ecclesiasti – la Licenza verrà data automaticamente dopo la prima conversazione con il capo della gilda.
La via dell’alto ecclesiasta, prima parte – la Licenza verrà data dopo aver consegnato l’Amuleto dell’alto ecclesiasta.
La via dell’alto ecclesiasta, seconda parte – la Licenza verrà data dopo aver consegnato il Testo sacro dell’alto ecclesiasta.
Gilda degli Speziali
Per entrare nella Gilda degli Speziali, non dovrete fare altro che visitare la città di Piancanale nel continente occidentale. Subito dopo essere entrati in città, dirigetevi ad est, su per le scale. Virate poi leggermente a sud ed entrate nel piccolo edificio con due scatole di fiori all’esterno.
I requisiti per ottenere le Licenze sono:
L’ingresso nella gilda degli speziali – la Licenza verrà data automaticamente dopo la prima conversazione con il capo della gilda.
Ottenere una pianta preziosa – la Licenza verrà data dopo aver consegnato tre unità di Bocciolo di Erbagrazia, recuperabili a Totohaha.
Procurarsi un corno raro – la Licenza verrà data dopo aver consegnato tre unità di Essenza di corno primordiale, ottenibile sconfiggendo determinati nemici nella regione di Verdefoglia.
Gilda dei Sapienti
Per entrare nella Gilda dei Sapienti, basterà semplicemente visitare la Zona innevata a ovest di Fiordinverno, posta nella parte orientale del continente (praticamente dove incontrerete Osvald).
I requisiti per ottenere le Licenze sono:
L’ingresso nella gilda dei sapienti – la Licenza verrà data automaticamente dopo la prima conversazione con il capo della gilda.
Materiali per la ricerca, prima parte – la Licenza verrà data dopo aver consegnato cinque unità di Nucleo di sentinella antica, ottenibile sconfiggendo l’omonimo mostro all’interno dei vari Dungeon del continente.
Materiali per la ricerca, seconda parte – la Licenza verrà data dopo aver consegnato cinque unità di Pietranima onnipotente, ottenibile sconfiggendo i vari mostri elementali (delle sorte di spiritelli di differente colore).
Gilda dei Furfanti
Per entrare nella Gilda dei Furfanti, non dovrete fare altro che visitare la città di Lidorario nel continente orientale. Potrete entrare nella Gilda unicamente di notte. Una volta in città, dirigetevi verso l’area settentrionale. Raggiungete poi la via principale (in cui si trova anche la locanda) ed andate poi a sinistra. Successivamente, virate verso sud. Vi troverete in una zona con una piccola casa a sinistra. Dirigetevi quindi nel vicolo accanto all’abitazione ed entrate nella porta. Qualora aveste difficoltà, ecco un piccolo video esplicativo:
L’ingresso nella gilda dei furfanti – la Licenza verrà data automaticamente dopo la prima conversazione con il capo della gilda.
Prova di bravura – la Licenza verrà data dopo aver consegnato la Gemma dei ladri, tesoro che sarete chiamati a rubare al più forte dei ladri di Lidorario.
Il tesoro del re dei ladri – la Licenza verrà data dopo aver consegnato la Pietra azzurra del re dei ladri, uno dei tesori leggendari del gioco.
Gilda dei Mercanti
Per entrare nella Gilda dei Mercanti, non dovrete fare altro che visitare il Sentiero a ovest di Petraltura, presente nel continente occidentale. Per raggiungerlo facilmente, dirigetevi a nord di Fortargento. Una volta che raggiungerete il punto di salvataggio, troverete anche un bivio. Dirigetevi verso ovest così da salire su un ponte roccioso e, proseguendo, noterete l’accampamento.
I requisiti per ottenere le Licenze sono:
L’ingresso nella gilda dei mercanti – la Licenza verrà data automaticamente dopo la prima conversazione con il capo della gilda.
Un incontro di mercanti – la Licenza verrà data dopo aver pagato una somma di 100.000 foglie.
Una prova di capacità – la Licenza verrà data dopo aver pagato una somma di 300.000 foglie.
Gilda degli Artisti
Per entrare nella Gilda degli Artisti, non dovrete fare altro che visitare la città di Welfronda nel continente occidentale. Il luogo si trova a sud-ovest di dove incontrerete Agnea. Una volta in città, la Gilda sarà raggiungibile nei pressi di una casetta con alcuni fiori intorno alla porta.
I requisiti per ottenere le Licenze sono:
L’ingresso nella gilda degli artisti – la Licenza verrà data automaticamente dopo la prima conversazione con il capo della gilda.
Presentazione di danza – la Licenza verrà data dopo che uno dei protagonisti avrà imparato l’abilità divina “Malia di Sealticge” della classe Artista.
In due è meglio – la Licenza verrà data dopo che due dei protagonisti avranno imparato l’abilità divina “Malia di Sealticge” della classe Artista.
Moss, opera prima dello studio Polyarc è, come lo abbiamo definito nella nostra recensione della versione Quest 2 (che vi consigliamo caldamente di recuperare), un vero e proprio manifesto della VR. Un gioco capace di farvi innamorare della realtà virtuale e della sua capacità di creare mondi e personaggi capaci di restare nel cuore del giocatore. Non è un gioco longevo, né con meccaniche di gameplay complicate. Un leggero puzzle solving e un sistema di combattimento molto elementare che vi permette di interagire con Quill e di spendervi in prima persona per aiutarla negli scontri con misteriose creature un po’ organiche un po’ meccaniche. Sta tutta qui la formula del successo del titolo.
Con l’arrivo di PSVR 2, Polyarc ha deciso di riproporre i primi due capitoli del gioco anche sul nuovo visore di Sony consentendo ai videogiocatori che per la prima volta si avvicinano alla realtà virtuale di fare la conoscenza con un personaggio davvero iconico, quello di Quill.
Una versione fatta apposta per PSVR 2
Nella versione per PSVR 2 sono tante le novità introdotte, nate soprattutto dalla necessità di sfruttare le caratteristiche del nuovo visore di Sony, alcune più interessanti, altre decisamente meno.
Con questa versione, Polyarc ha cercato di sfruttare le caratteristiche del nuovo visore di Sony
Tra le più interessanti c’è innanzitutto un miglioramento generale dell’aptica. Quando la piccola topolina subisce un danno, ad esempio, il visore inizia a vibrare così come quando un nemico sta per caricare il suo attacco, offrendovi un feedback aptico oltre che visivo che vi aiuta a percepire gli attacchi dei nemici. Peraltro il feedback è attivo non soltanto in-game, ma anche durante le cutscenes.
Polyarc ha poi introdotto anche il supporto agli adaptive trigger, una delle grandi novità dei controller Sense. I trigger restituiscono in questo caso una resistenza maggiore o minore quando si spostano gli oggetti, o si rompono i vasi e i barili disseminati nella mappa di gioco, offrendo in questo modo una percezione più realistica del peso degli oggetti virtuali mentre li spostiamo.
Un’altra interessante funzionalità è il supporto all’eye tracking che consente di evidenziare con un leggero bagliore gli oggetti interattivi quando vi posiamo lo sguardo. In questo modo è possibile individuare più rapidamente gli oggetti interattivi durante gli enigmi e nel corso del gioco. Il tracciamento degli occhi informa anche Quill su dove i giocatori stanno guardando, in modo che possa offrire suggerimenti se ha capito qualcosa prima di loro.
Un comparto tecnico rinnovato
Anche rispetto alla versione PCVR, Moss (e, come vedremo, Moss: Book II) arrivano su PlayStation 5 in una versione decisamente tirata a lucido. Oltre ad un nuovo sistema di illuminazione e a texture decisamente più dettagliate, prese dal secondo capitolo, Polyarcha sfruttato il foveat rendering per offrire piena risoluzione 4K e frame rate a 90FPS. La differenza rispetto al passato è evidente e questo unito ad un campo visivo più ampio, offre un impatto visivo ancora migliorato. Alcuni degli scorci di Moss, come quello sulla spiaggia, sono oggi ancora più emozionanti su PlayStation 5.
Moss continua ad emozionarci, oggi come ieri
Commento finale
Il primo capitolo di Moss è ancora oggi tra i nostri giochi preferiti in VR. L’arrivo su PlayStation 5 e PSVR 2 ha solo confermato la nostra preferenza offrendoci una versione del titolo decisamente più rifinita e ricca di funzionalità che di certo non cambieranno radicalmente la vostra esperienza di gioco ma la renderanno sicuramente più piacevole ed immersiva. Unico appunto che ci sentiamo di fare a Polyarc è l’assenza di una modalità di upgrade della versione PlayStation 4: chi ha acquistato la versione per il primo PSVR e PlayStation 4, dovrà necessariamente acquistare a prezzo pieno questa nuova versione. Per fortuna il pacchetto con entrambi i titoli può essere acquistato a soli 34 euro.
Codice review gentilmente fornito da https://keymailer.co
Final Fantasy XVI rappresenta senza troppi dubbi uno dei titoli più attesi di questo 2023. Previsto per il prossimo 22 giugno su PS5 (e successivamente su PC), il sedicesimo capitolo di una delle serie videoludiche più famose di tutti i tempi ha adottato delle scelte che vanno in controtendenza rispetto alle precedenti produzioni del franchise.
Una di queste è l‘assenza totale della componente open world che, stando a quanto riportato dal Director Hiroshi Takai, andrebbe a distrarre troppo i giocatori dalla trama. Il gioco infatti punterà molto sulla gestione del ritmo narrativo, e l’eccessiva libertà fornita dal mondo aperto darebbe meno mordente alla storia.
Che dire, sicuramente una decisione che farà felici molti appassionati del genere che al contempo mal digeriscono la dispersione generata dai mondi aperti.
A distanza di poco più di due settimane dalla sua uscita, si può dire che Hogwarts Legacyha riscosso un ragguardevole successo. Nonostante il ciclone di polemiche riguardanti l’autrice del franchise, J.K. Rowling, che ha preceduto l’uscita del gioco, il titolo di Avalanche sembra riuscito nell’intento di riportare legioni di appassionati tra le sale di Hogwarts, nel cuore di quel mondo che tanti hanno amato al cinema quanto tra le pagine della saga del mago occhialuto.
Il gioco ha dato ai fan la possibilità di fantasticare sul fatto di frequentare Hogwarts nei panni di uno studente, di immedesimarsi e vivere dall’interno la comunità dei maghi, come un magnifico Luna Park in cui riconoscere tutte le attrazioni alle quali già si era affezionati. A distanza di poco più di due settimane dalla sua uscita, potremmo ragionevolmente definire Hogwarts Legacy un successo commerciale.
Hogwarts Legacy vs “Animali Fantastici”
La riflessione che segue nasce invece dal fatto che non si può dire lo stesso delle recenti uscite cinematografiche del franchise. Laddove la popolarità delle vecchie pellicole di Harry Potter rimane intatta agli occhi di appassionati e non, gli ultimi “capitoli” non sembrano aver avuto un impatto paragonabile.
I tre film usciti finora della serie Animali Fantastici hanno faticato ad emergere, di sicuro non sono stati all’altezza delle glorie della passata serie di Harry Potter e sono andati in progressiva discesa, riscuotendo ognuno meno consenso del precedente. Warner Bros. ha iniziato addirittura a chiedersi cosa dovrebbe fare come prossima mossa con il franchise del Mondo della Magia. Ma è proprio in questo scenario che Hogwarts Legacy ha dimostrato che i fan sono ancora affezionati al contesto e il pubblico ha continuamente sete di nuove storie ambientate lì. Esiste forse una lezione che Warner Bros. potrebbe imparare da Avalanche?
Fin dall’uscita di Harry Potter e i Doni della Morte – Parte II, Warner Bros. ha tentato di capire dove e come dovesse proseguire il franchise. L’ambiziosa serie-prequel Animali Fantastici, che avrebbe seguito le vicende di Newt Scamander e la sua valigetta di creature fantastiche, era pensata per spalmarsi su cinque episodi. J.K. Rowling avrebbe scritto la sceneggiatura e David Yates ne avrebbe curato la regia. Il primo episodio, Animali Fantastici e dove trovarli si era rivelato un inizio promettente, ma gli altri due hanno decisamente registrato un sostanziale calo al botteghino.
La ben poco fantastica discesa di “Animali Fantastici”
La serie era partita col botto, mostrando agli spettatori come si presentasse il Mondo della Magia guardato dal punto di vista di New York. Presentava nuovi personaggi e raccontava una storia divertente su come Newt Scamander dovesse recuperare gli animali magici scappati dalla sua valigetta. Una vicenda per lo più spensierata, che lasciava qualche tonalità scura a malapena riconoscibile sullo sfondo, accennando al losco Grindelwald. Il pubblico ne fu soddisfatto, se ne parlò bene e la riuscita al cinema fu più che dignitosa.
Malgrado le note altisonanti del primo episodio, la serie ha però rapidamente perso mordente con la seconda uscita, Animali Fantastici: I crimini di Grindelwald. Il film non era affatto spensierato, la storia era lenta e si impegnava ben poco per tenere alto l’interesse in vista di ben altre tre pellicole. Con recensioni che andavano dal “negativo” a “mediocre”, ha costituito il punto più basso della serie al momento in cui è uscito. Animali Fantastici: I segreti di Silente, pur essendo leggermente migliore e raccogliendo commenti più favorevoli, ha avuto una resa al botteghino ancora più scadente.
Hogwarts Legacy e il “ritorno alle origini”
Ma anche se il Mondo della Magia ha visto una netta flessione al botteghino del cinema, non lo stesso può dirsi per l’industria del gaming. Hogwarts Legacy, pur tra le mille controversie “sociali” da cui è stato circondato, si è rivelato un grosso successo per Avalanche e gli appassionati del franchise se ne stanno gustando ogni attimo. Il gioco gli ha consentito di rivivere il mondo di Harry Potter in tutta la sua magnificenza ed è anche riuscito là dove Animali Fantastici sembra aver fallito: espandere quel mondo e proporre delle novità, ma immerse in un contesto familiare. In breve, Hogwarts Legacy ha dimostrato che l’interesse del pubblico per il magico mondo di Harry Potter non è affatto calato.
Hogwarts Legacy non cerca di addentrarsi in una storia cupa e dalle tonalità seriose, ma in un certo senso torna alle origini. Mette il giocatore nei panni di uno studente e gli fa sperimentare tutti gli aspetti della vita a Hogwarts. Una delle cose che hanno dettato il successo della saga, prima letteraria e poi cinematografica era il senso di immedesimazione che derivava dal seguire le vicende di giovani maghi che cominciavano la loro esperienza come studenti di magia da ragazzini, per poi assistere alla loro crescita ed evoluzione nel corso della serie.
Sempre con un tocco di gioia e spensieratezza, anche quando poi le tematiche affrontate nel corso della storia si facevano più tetre e “mature”. Un autentico “magico viaggio nel Mondo della Magia”, vissuto con intensità e partecipazione anche da chi doveva essere un fruitore “passivo” (lettore o spettatore). Chiaramente il contesto di un videogioco, in cui il giocatore è protagonista attivo e il mondo è interattivo, accresce ulteriormente questo senso di immersione e il merito di Avalanche sta nell’aver saputo sfruttare pienamente questo vantaggio.
Il futuro del Mondo della Magia
Quello che i fan di Harry Potter non vogliono è una trilogia di film che seguano le vicende di personaggi sì, noti, ma ormai maturi e cresciuti, specie se raccontate con toni adulti e tetri. Quello che vogliono è vedere il mondo con gli occhi di un personaggio diverso (magari più giovane), proprio come accade in videogiochi o serie spin-off di franchise affermati come Star Wars. Quello che vogliono continuare a vedere è un/una protagonista che si evolve, che cresce nel corso della storia e nel cui viaggio ci si può immedesimare anche attraverso un miglioramento (anche questa è una cosa che nei videogiochi riesce piuttosto bene, grazie al concetto ormai radicato di “progressione”).
E anche se queste emozioni non si ritrovano in Animali Fantastici, potrebbero appartenere al prossimo progetto cinematografico di Warner Bros. La saga di Harry Potter lascia un mucchio di “spazi liberi” nei quali muoversi per inventare una storia nuova, proprio come accade in universi come quelli di “Star Wars”, de “Il Trono di Spade” o “Il Signore degli Anelli” (tutti contesti in cui serie TV, videogiochi e film si sono lanciati a capofitto, con alterni successi).
Hogwarts Legacy come “spunto di partenza”
Anziché continuare a cercare di trasformare il Mondo della Magia in qualcosa che non è, Warner Bros. potrebbe prendere spunto (o addirittura prendere appunti) dal lavoro di Avalanche per riportare il franchise ai suoi antichi fasti e facendogli reclamare il suo posto di primo piano nelle sale cinematografiche oltre che sui nostri schermi di videogiocatori. Inutile dire che già si parla di capitoli successivi che vadano a proseguire lo spettacolare debutto videoludico di Hogwarts Legacy. Non DLC, ma proprio nuovi episodi.
Aspettiamo e speriamo. E, nel mentre, continuiamo a giocare a Hogwarts Legacy. Il titolo di Avalanche è uscito il 10 febbraio 2023 per PC, PS5 e Xbox Serie X/S. Uscirà il 4 aprile 2023 su PS4 e Xbox One e il 25 luglio 2023 su Nintendo Switch.
Da pochissime ore è finalmente giunto sugli scaffali fisici e digitali Octopath Traveler 2, l’atteso gioco di ruolo sviluppato e pubblicato da Square Enix. Come è facile intuire dal genere, buona parte dell’esperienza di gioco sarà incentrata nell’incrementare la potenza dei propri personaggi, al fine di avere la meglio su tutti i temibili nemici che si incontreranno durante l’avventura.
Partiamo subito da un rapido presupposto: in Octopath Traveler 2 non esiste un metodo particolarmente “rotto” per farmare l’esperienza. Vi sono tuttavia alcune strategie che si possono applicare per ridurre al minimo il “grinding” che spesso i giochi di ruolo richiedono.
Il primo consiglio, per quanto naturale possa essere, è quello di affrontare i nemici di livello più alto possibile. Potete infatti visionare, prima di entrare in un determinato ambiente, il grado di potenza degli avversari, così da scegliere quello in cui il tutto risulta maggiormente gestibile.
Per incrementare di livello tutti i personaggi, potrete inserire all’interno del gruppo qualche protagonista di livello più basso, così che quelli più performanti possano eliminare i nemici e far guadagnare molta esperienza a quelli più acerbi. Attenzione: qualora un personaggio dovesse morire, non sarà in grado di guadagnare punti al termine della battaglia.
Accessori e buio fan livellare sicuro
Come ogni GDR insegna, all’interno del titolo Square Enix sono presenti numerosi accessori ed abilità passive che, oltre che incrementare le statistiche dei vari personaggi, possono aumentare anche i punti esperienza assegnati al possessore.
Ad esempio, la classe del Ladro gode di un’abilità di supporto che aumenta l’EXP guadagnata durante la notte. Lo Studioso invece possiede “Extra Esperienza” che aumenta l’EXP dopo ogni battaglia. Oltre a queste utili abilità, è consigliato equipaggiare anche l’accessorio EXP Augmentor per aumentare ulteriormente i guadagni di EXP. Potete recuperare questo prezioso oggetto all’interno di un forziere situato nella porzione di mare, dopo aver acquisito la nave di Partitio.
Otre a questo, assicuratevi di combattere sempre di notte, in quanto i nemici notturni sono molto più forti e garantiscono quindi un maggior numero di punti esperienza, indispensabili per aumentare di livello con più velocità.
Quando la musica cambia…meglio fare in fretta!
All’interno del gioco, in maniera paritetica con quanto accade con la saga di Dragon Quest, gli sviluppatori hanno inserito dei nemici particolari che, se sconfitti, garantiscono una grande mole di punti esperienza e di denaro. Sarete in grado di riconoscere questi due particolari avversari molto facilmente, in quanto la musica della battaglia muta in una melodia molto allegra.
I nemici in questione sono gli Octopuff ed i Cait. La particolarità dei mostri, oltre a quanto sopra riportato, è anche un’altra: hanno una elusione agli attacchi fisici elevatissima e sono in grado di fuggire dalla battaglia in qualsiasi momento. Per cercare di eliminarli il più facilmente e rapidamente possibile, è fortemente consigliato l’utilizzo di abilità con danno elementale, oppure gli incantesimi, dato che la magia non mancherà mai il bersaglio.
E’ possibile inoltre aumentare le possibilità di incontro con questi due ricchi avversari indossando due determinati accessori, ossia il Cait Powder ed l’Octopuff Pot. Potete ottenere il secondo rubandolo ad un NPC presente a Belgolfo, la città posta nella parte sud occidentale del continente.
Il primo invece sarà recuperabile all’interno di un forziere situato a Totohaha, la città ad est dove sarà possibile ottenere Ochette.
Oltre a questo, un altro consiglio utile (quanto scontato) è quello di visitare ogni dungeon opzionale e di affrontare ogni battaglia, così da ottenere il maggior numero di punti esperienza ed abilità possibili, in modo da potenziare quanto prima ogni membro della squadra.
Nelle recenti ore Exoprimal è tornato a far parlare di sé, dopo un lungo periodo di assenza. Il titolo basato sui dinosauri di Capcom sembra infatti in procinto di sbarcare su PS4 e PS5 con una Open Beta.
Stando a quanto riportato da un leaker, sul database del PlayStation Store giapponese si è aggiunto un nuovo elemento dedicato proprio allo sparatutto in terza persona della casa di Osaka, suggerendo che la rivelazione della fase di test dovrebbe essere prossima.
Se queste informazioni dovessero trovare conferma a breve, non tarderebbe nemmeno la comunicazione della data di uscita ufficiale di Exoprimal, che probabilmente Capcom sta valutando in questo periodo.
La prossima edizione dell’Electronic Entertainment Expo si svuota di un altro protagonista di peso. Dopo infatti PlayStation (che comunque da anni non partecipava) e Microsoft, anche Nintendo ha comunicato ufficialmente che non parteciperà all’E3 del 2023.
Il documento stampa rilasciato spiega infatti che la kermesse non è al momento nei piani dell’azienda, in quanto non allineata alle politiche marketing. Come ben sappiamo infatti, le varie major hanno iniziato un progetto di divulgazione basato sugli State of Play, Nintendo Direct ed il nuovo format Xbox, ossia il Developer Direct.
Ecco un piccolo estratto dal comunicato della grande N:
Prendiamo in considerazione il nostro coinvolgimento in qualsiasi evento valutando caso per caso e pensiamo sempre a varie maniere per mantenere alto l’interesse dei nostri fan. Considerando che l’E3 di quest’anno non si confà ai nostri piani attuali, abbiamo preso la decisione di non partecipare.
Che dire, indubbiamente la manifestazione che si terrà dal 13 al 16 giugno si preannuncia particolarmente spoglia di contenuti, considerato che l’unico supporto sembra essere arrivato da Ubisoft, di certo non in acque più tranquille.
Il famoso quotidiano britannico The Sun ha lanciato pochi giorni fa una notizia potenzialmente esplosiva.
Stando a quanto riportato dalla testata infatti, per mezzo della penna di Simon Boyle, Warner Bros. sembra volenterosa di portare Harry Potter e la Maledizione dell’Erede sul grande schermo. Questa particolare decisione sarebbe propedeutica per rinvigorire il Wizarding World ed esplorare la possibilità di lanciare una nuova saga, con quindi altre pellicole connesse all’originale opera teatrale.
Per chi non conoscesse la sinossi della Maledizione dell’Erede, questa trova la propria origine pochi anni dopo i Doni della Morte, dove i nostri tre protagonisti sono chiamati ad utilizzare una GiraTempo per modificare alcune fasi cruciali della storia della magia.
Tornando alla questione relativa alla trasposizione cinematografica dello spettacolo, i tempi sembrano ormai maturi in casa WB per l’inizio della lavorazione del film, soprattutto a seguito del grave flop della saga di Animali Fantastici.
Ecco quanto affermato da Simon Boyle:
Al momento il progetto è in fasi molto embrionali. Il sogno dello studio sarebbe il ritorno delle grandi star della saga, incluso Daniel Radcliffe, ma è ancora tutto da decidere. Tutti coloro che lavorano nel mondo di Harry vogliono che Daniel torni, ma prima devono decidere quanti film fare, la sceneggiatura e il budget.
Le informazioni trapelate sembrano infatti annunciare la volontà, nei pensieri di WB, di realizzare due film dedicati alla Maledizione dell’Erede, così da rafforzare ulteriormente l’impatto della trama.
Ovviamente queste informazioni vanno prese con le dovute accortezze, trattandosi di notizie non ufficiali né tantomeno confermate, ma sono indubbiamente sintomo che qualcosa potrebbe giungere nel medio termine. Incrociamo le bacchette.
A circa 8 anni dal primo titolo, oggi parte ufficialmente la nuova missione spaziale per la razza aliena dei Kerbal con il rilascio in Early Access di Kerbal Space Program 2. Il neonato team Intercept Games, composto dai developers Squad, ed ex-membri di Star Theory, questa volta ha alle spalle il publisher Private Division, una sezione di Take-Two Interactive creata appositamente dal colosso per sostenere progetti di medie dimensioni.
Nel corso dei suoi anni di sviluppo Kerbal Space Program è riuscito a imporsi come il simulatore di missioni spaziali più completo e appagante dell’ultimo decennio, ma la strada è stata molto ardua e burrascosa. Cosa sarà cambiato quindi con questa prima apparizione di Kerbal Space Program 2 sugli store digitali PC?
Rotta di collisione
Kerbal Space Program 2 allo stato attuale non è altro che una gigantesca demo a pagamento dove potremmo sbizzarrirci nell’ideare e lanciare navi in orbita senza una reale meta. Il nuovo sistema a blueprint facilita la disposizione delle parti sul nostro razzo o veicolo, inoltre è ora possibile anche modificare il colore e personalizzare alcuni componenti. L’intrinseca complessità nella costruzione di una nave spaziale che possa sostenere forze, temperature, e gravità stellari restano inalterate, con forse la mancanza di alcune features che i giocatori del primo titolo già fruiscono grazie all’infinito mondo delle Mod create dalla community stessa.
La cura riposta nella presentazione di Kerbal Space Program 2 renderà felice chiunque non voglia avvicinarsi al mondo delle simulazioni a causa della loro ripida barriera d’apprendimento. A guidarci nelle varie sezioni di costruzione e manovre spaziali ci penserà la voce di P.A.I.G.E., una simpatica intelligenza artificiale, mentre dei semplici tutorial animati ci accompagneranno nelle varie fasi dell’addestramento.
Il nuovo modello di fisica, e la gran mole d’aggiunte nel comparto componenti per costruire il nostro razzo, cozza con la mancanza di una corretta ottimizzazione, riuscendo a mettere a dura prova anche configurazioni PC di fascia alta.
Le sezioni di volo sono state semplificate, grazie a nuovi strumenti che misurano fattori e influenze atmosferiche, oltre che una bussola in volo per determinare l’orientamento e la direzione del nostro razzo. Ritorna il calcolatore di traiettoria per eseguire manovre d’entrata e uscita dalle orbite dei vari pianeti, il tutto con un UI più accattivante e di chiara lettura, anche se con qualche bug nell’interazione con alcune icone.
Ri-pianificare la rotta
Questa prima versione di Kerbal Space Program 2 non offre molto altro in termini d’esperienza, non solo simulativa, ma di contenuti veri e propri. La mancanza di un set missioni strutturate rende poco chiara la presenza di un tutorial che paradossalmente termina per coprire solo le basi, rendendo per i neofiti ancora più frustrante la comprensione delle mille variabili avanzate da tenere in conto in fase di costruzione.
In queste prime battute anche l’esperienza per i più navigati non è comunque particolarmente esaltante, se paragonata a quella offerta oggi dal primo capitolo, con problemi di calcolo dei valori Delta-V degli strumenti, e l’assoluta mancanza di una fisica che gestisca i surriscaldamenti sugli scafi in entrata alle atmosfere planetarie.
Non solo Intercept Games è però a conoscenza di queste problematiche e mancanze, ma il team ha ben chiarito da tempo che la strada per il completamento di Kerbal Space Program 2 sarà lunga. La roadmap è chiara, ma non sono ancora stati definiti i periodi indicativi per l’arrivo delle features che potrebbero rendere il titolo un must-have per gli amanti dello spazio.
La corsa alla scienza, con quindi obbiettivi strutturati, l’esplorazione stellare con l’aggiunta di nuovi astri da esplorare -e persino da colonizzare-, e l’agognata modalità multiplayer sembrano ancora distanti anni luce. E se le polemiche possono apparire sterili, il quesito che sta divampando nelle discussioni su Kerbal Space Program 2 resta solo uno: La presenza di un pubblisher nelle fasi iniziali non avrebbe dovuto migliorare l’esperienza al lancio?
Impressioni finali
I primi mesi di sviluppo dell’originale Kerbal Space Program hanno messo a dura prova la fiducia e le speranze di chi aveva dato al team Squad il beneficio del dubbio, e il proprio denaro, ma col tempo il progetto ha pienamente rispettato le aspettative, raccogliendo persino i favori della European Space Agency.
Il costo d’entrata per prendere parte alle nuove -dis-avventure della razza Kerbal potrebbe dissuadere molti. Le pessime performance e la mancanza attuale di contenuti non distoglie la produzione dall’ombra degli Early Access, quindi l’arrivo di una vera demo gratuita potrebbe aiutare i più a fare una scelta verso un possibile acquisto.
Gli amanti dello spazio invece possono già saggiare con mano il lavoro svolto da Intercept Games su Kerbal Space Program 2 fino a questo punto, e prendere parte nel processo che potrebbe portare la nuova fatica di Intercept Games a ridefinire nuovamente lo standard per i titoli simulativi spaziali, e anche un po’ demenziali.
Successivamente a questo evento, la software house ha deciso di rivelare ulteriori dettagli in merito all’attesa produzione, principalmente dedicati alla progressione ed alla modalità cooperativa.
Stando a quanto affermato, Baldur’s Gate 3 supporterà il cross save tra PS5 e PC/MAC, così come lo split screen co-op ed il pieno supporto alla tecnologia presente sul DualSense. Per chi non sapesse il significato, il cross save permette ad un utente di proseguire la propria partita in qualsiasi piattaforma supportata dal gioco.
Exclusively next-generation? ✅ Split-screen co-op across the entire adventure? ✅ Cross-save progression? ✅ Full DualSense support? ✅ PlayStation 5, PC, Mac, GeForce NOW. August 31. https://t.co/ljzJ4O9Epi
— Larian Studios is releasing BG3 on August 31st 🥳 (@larianstudios) February 24, 2023
REFUGIUM GAMES e Perp Games sono orgogliose di annunciare che l’atteso survival horror Greyhill Incident uscirà il 9 Giugno 2023 su PlayStation 4, console next gen e PC.
Di seguito vi proponiamo il trailer ufficiale.
Greyhill Incident è un gioco Survival-Horror basato sulla trama su un classico Alien-Invasion che si svolge nei primi anni ’90 negli Stati Uniti. I media parlano di palloni meteorologici e teorie del complotto. Ma i residenti del piccolo quartiere si rendono presto conto! .
Il recente aumento delle attività paranormali negli ultimi giorni ha convinto i residenti spaventati e ora paranoici di Greyhill, che il governo è in qualche modo coinvolto.Non si fidano di nessuno. Il piccolo quartiere di Greyhill ha paura di parlare e, temendo di essere mandato in reparto psichiatrico, evita di chiamare la polizia. Da soli, si preparano sbarrando le finestre e fondando una guardia di quartiere.
Nei panni di Ryan Baker, “un ragazzo normale” equipaggiato con una mazza da baseball e alcuni proiettili nel suo revolver, il tuo percorso è attraversare il suggestivo quartiere di Greyhill per salvare un vicino che è in guai seri. Trova oggetti utili, risolvi enigmi e incontri altri vicini mentre combatti per sopravvivere all’invasione e guida Ryan attraverso il quartiere.
Sgattaiola attraverso le aree aperte del suggestivo quartiere degli Stati Uniti che è stato invaso da alieni e UFO. Indaga su case e fienili e cerca munizioni mentre ti fai strada attraverso il villaggio e scopri la cospirazione aliena.
Una minaccia costante che ha invaso il villaggio con i loro dischi volanti. “Loro” stanno cercando di rapire tutti nel villaggio, prelevando campioni di tutto, facendo esperimenti e sondando le persone. Intrufolati, corri o combatti per superare Greyhill e fai attenzione a “The Greys”.
Greyhill Incident arriverà anche in una speciale edizione retail denominata Abducted Edition
Oggi SQUARE ENIX ha pubblicato OCTOPATH TRAVELER II, il secondo capitolo dell’acclamatissima serie di GdR OCTOPATH TRAVELER, per Nintendo Switch, PlayStation 5, PlayStation 4 e PC (tramite STEAM).
Di seguito vi proponiamo il trailer di celebrazione del lancio.
OCTOPATH TRAVELER II è stato sviluppato dai creatori dell’acclamato gioco originale, che ha venduto più di tre milioni di copie in tutto il mondo*, ed è ambientato nel nuovo mondo di Solistia, in cui otto viandanti con storie e motivazioni uniche dovranno esplorare terre pericolose, affrontare i nemici in battaglie strategiche a turni e scoprire i pericoli e le promesse di una nuova era industriale.
OCTOPATH TRAVELER II narra una storia epica inedita ambientata in un nuovo mondo indipendente da quello del gioco originale. Incontrerai otto personaggi originali e scoprirai delle funzionalità e delle meccaniche di gioco completamente nuove. OCTOPATH TRAVELER II è ideale per chi non conosce la serie e conserva allo stesso tempo l’incanto del gioco originale per la gioia dei fan, migliorando l’iconica grafica HD-2D della serie: un’impressionante combinazione di personaggi rétro in 2D e un meraviglioso mondo in 3D.
Tra le meccaniche di gioco nuove e ricorrenti troviamo:
Il sistema di Dominio e Potenza per i combattimenti: dovrai giocare in modo strategico per approfittare dei punti deboli dei nemici dominandoli e infliggendo più danni, oltre a potenziare le abilità dei viandanti.
Azioni viaggio: potrai interagire con i PNG di tutto il mondo in vari modi usando le azioni specifiche di ciascun personaggio, come sfidare le persone nei panni del milite o rubare gli averi altrui nei panni del furfante. Le Azioni viaggio dipenderanno a seconda del protagonista e del ciclo giorno/notte.
Storia e personaggi nuovi: parti per un’avventura epica nel nuovo mondo di Solistia e scopri le storie di otto nuovi viandanti; Hikari (milite), Agnea (artista), Partitio (mercante), Osvald (sapiente), Throné (furfante), Temenos (ecclesiasta), Ochette (cacciatrice) e Castti (speziale).
Ciclo giorno/notte: le città e le Azioni viaggio disponibili cambieranno a seconda del giorno o della notte, offrendo più opportunità per esplorare e scoprire varie cose.
Potere latente: un nuovo elemento che permette ai personaggi di usare una potente abilità durante le battaglie quando la barra è completamente piena.
Storie che si intrecciano: a mano a mano che si prosegue, verranno rivelate nuove storie tra i protagonisti che faranno in modo che la trama si intrecci ancora di più.
Una demo del prologo di OCTOPATH TRAVELER II è disponibile su Nintendo Switch, PlayStation 5, PlayStation 4 e PC (tramite STEAM). Nella demo del prologo puoi scegliere uno qualsiasi degli otto protagonisti, iniziare la loro avventura e giocare per tre ore. I dati di salvataggio potranno essere trasferiti al gioco completo una volta effettuato l’acquisto.
OCTOPATH TRAVELER II è ora disponibile su Nintendo Switch, PlayStation5, PlayStation 4 e PC (su STEAM). Per maggiori informazioni, visita: https://www.octopathtraveler2.com
Nella giornata di oggi è finalmente giunto sugli scaffali fisici e digitali Octopath Traveler 2, l’atteso gioco di ruolo sviluppato e pubblicato da Square Enix. Per cercare di aiutarvi nel muovere i primi passi all’interno di questo mondo denso di stile e caratterizzazione, abbiamo deciso di fornirvi alcuni consigli utili per poter affrontare al meglio l’avventura.
SCEGLIETE CON CAUTELA IL PERSONAGGIO
Ebbene si, prima di selezionare il primo personaggio, cercate di ponderare bene la vostra decisione. Il titolo Square Enix non vi permetterà infatti di modificarlo fino a quando non terminerete la sua trama. Fortunatamente si incontrerà il resto del party abbastanza rapidamente nel corso dell’avventura ma, in caso di scelta “sbagliata”, sarete chiamati a tenere quel determinato protagonista per un discreto lasso di tempo. Quindi prendetevi inizialmente qualche minuto per riflettere sulla classe che rispecchia meglio il vostro stile di gioco
STREGA COMANDA COLORE…
A meno che non utilizziate l’abilità “Scan” di uno studioso, non sarete in grado di vedere quanti HP ha un nemico. Octopath Traveler 2 presenta però un indizio cromatico per stimare l’energia dei vostri avversari. Una volta che selezionerete infatti il destinatario di un vostro attacco, sarete in grado di notare che il suo nome, visualizzato nella parte inferiore dell’interfaccia utente, ha un determinato colore. Se il nome è bianco, la salute del nemico è ancora elevata, se è giallo si trova a metà della propria energia, mentre se è rosso significa che è al minimo.
UNO ALLA VOLTA
Una delle strategie che spesso ripaga maggiormente in Octopath Traveler 2 è quella di concentrarsi sul danneggiamento di un nemico per volta. Se ad esempio si rompe la guardia di un avversario (distruggendo lo scudo azzurro vicino al nome), questo subirà molti più danni e quindi vale la pena focalizzare le proprie abilità offensive su di esso. Anche per quanto riguarda le battaglie con i Boss che generano dei minions, cercate di eliminarne uno alla volta, così da evitare la suddivisione dei danni ed il prolungamento eccessivo della battaglia.
IL MIGLIOR ATTACCO E’ L’ATTACCO
In Octopath Traveler 2 si incontreranno spesso nemici e boss che utilizzano dei turni per caricare la propria energia al fine di sferrare un attacco più potente successivamente. Molto spesso si opta per una strategia difensiva, così da poter gestire meglio il danno in arrivo. Ebbene, è doveroso sapere che in questa avventura, qualora si distruggesse lo scudo del nemico (mediante un attacco a cui è debole) non solo lo si stordirebbe, ma si annullerebbe completamente l’attacco che si sta preparando a sferrare. Per questo motivo, controllate sempre con attenzione l’ordine dei turni presenti nella parte alta dello schermo.
L’ABITO FA IL MONACO, NON IL LIVELLO
Come accade in molti giochi di ruolo recenti, il livello non è assolutamente un indicatore primario di potenza del vostro personaggio. In Octopath Traveler 2 conta molto di più l’equipaggiamento utilizzato dai vari protagonisti, piuttosto che le loro statistiche di esperienza. Il sistema di gioco infatti utilizza principalmente le statistiche associate alle armi, rispetto a quelle che si guadagnano aumentando di livello, quindi controllate sempre bene il vostro inventario, ed esplorate al meglio le varie ambientazioni, così da recuperare più oggetti possibili.
LA MEMORIA SALVA LE SORTI DELLA BATTAGLIA
Durante ogni battaglia, sarete in grado di notare che sotto ai nemici è presente una barra con diversi quadrati. Questi non rappresentano altro che le debolezze varie degli avversari e, fortunatamente, vengono mostrati sempre nello stesso ordine. Qualora infatti i punti deboli fossero nascosti da un punto di domanda, potrete utilizzare quelli conosciuti per dedurre quali sono gli altri, così da andare a segno con più efficacia.
Usando le abilità Furto di Throné o Supplica di Agnea, sarete in grado di ottenere degli oggetti dai vari personaggi non giocanti, presenti nelle città od altrove. Nonostante la percentuale di riuscita dell’azione dipenda molto dal livello del personaggio, è fortemente consigliato rubare o supplicare chiunque si trovi sul vostro cammino, al fine di ottenere preziosi oggetti gratuitamente.
POCHI MA BUONI
Come è ormai noto, il party presente nel gioco sarà composto (prima o poi) da ben otto personaggi. Per evitare difficoltà ed eccesso di lentezza in termini di progressione, è fortemente consigliato concentrare le proprie energie nello sviluppo di tre-quattro protagonisti per volta. Così facendo, potrete scambiare uno o due membri della squadra con altri di livello inferiore per farli salire velocemente in aree di gioco avanzate.
LA MAGIA NON SBAGLIA MAI
Qualora vi doveste trovare accecati durante una battaglia, oppure alle prese con un nemico in grado di eludere facilmente gli attacchi fisici, ricorrete alla magia. Questa infatti andrà sempre a segno, così come le varie pietre dell’anima che recupererete durante il vostro viaggio (utilizzabili come dei consumabili).
Quella di Clive ‘N’ Wrench è una storia romantica. Un progetto nato dall’amore dello sviluppatore Rob Wass per i videogiochi, e più nello specifico, per il genere dei platform 3D.
L’idea di realizzare Clive ‘N’ Wrench balenò nella testa di Rob nel lontano 2011. In una recente intervista ha dichiarato che fu la pessima situazione in cui versava il genere a far scattare in lui la scintilla. Trasformò quel sentimento di frustrazione e impotenza nella forza motrice necessaria a spingerlo a mettersi in gioco in prima persona. Se nessuno realizzava più platform 3D, se ne sarebbe sviluppato uno in autonomia.
Dopo aver fondato uno studio di sviluppo, Dinosaur Bytes Studio, aver collaborato con Numskull Games per la pubblicazione e Pocket Sized Hands per i porting delle versioni console, il sogno di Rob, a distanza di 12 anni, si è realizzato. Fortunatamente in questo arco di tempo la situazione del genere è migliorata, anche grazie all’esplosione del mai troppo lodato panorama indipendente, ma non divaghiamo.
Dicevamo, l’amore e la passione. Quando questi sono gli ingredienti principali, la ciambella riesce sempre con il buco. Sarà anche questo il caso? Non vi resta che continuare la lettura e scoprirlo con la nostra recensione!
Clive ‘N’ Wrench è disponibile da oggi 24 febbraio 2023 su PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch e PC.
Versione testata: PlayStation 5
Che gioco è?
Clive ‘N’ Wrench è un platform 3D a metà strada tra i collectathon e quelli più “classici”, ispirato a grandi esponenti del macro genere di fine anni 90 e inizi anni 2000 come Spyro, Crash Bandicoot, Bugs Bunny, Jak and Daxter, Banjo–Kazooie, e compagnia saltellante.
Non solo come meccaniche e impostazione, anche visivamente. Il titolo, infatti, si presenta con uno stile low poly caratteristico che strizza l’occhio proprio alla golden age del platform 3D. Scelta molto azzeccata e che dona identità al prodotto, a parer nostro.
Clive il coniglio e Wrench la scimmia sono i protagonisti di un’avventura attraverso lo spazio e il tempo (cliché del genere, dagli anni 90 ad oggi, come dimostra anche il recente SpongeBob SquarePants: The Cosmic Shake) che ci porterà a scoprire 11 livelli dalle generosissime dimensioni in diverse parti del mondo e in diversi periodi temporali.
Il livello ambientato in Egitto è uno dei più grandi
All’interno di ciascuno livello, a cui si accede, in prima battuta, secondo un ordine prestabilito, dovremo raccogliere orologi da taschino e pietre che ci permetteranno di sbloccare il relativo boss. Solo dopo averlo sconfitto potremo passare al livello successivo. Vedrete i titoli di coda dopo una decina di ore, che potrebbero aumentare leggermente in caso vogliate raccogliere tutti gli oggetti e scoprire tutti i segreti del gioco.
Le abilità a disposizione del duo sono parecchio classiche. Salto, doppio salto, corsa, salto in corsa, salto da accovacciati, planata e ovviamente attacco per eliminare i nemici che incontreremo nei vari livelli. Le avremo a disposizione tutte dall’inizio. Se da un lato questa scelta elimina qualsivoglia senso di progressione, è anche vero che così facendo già dal primo livello ci siamo ritrovati ad affrontare sezioni che richiedevano di utilizzare l’intero moveset dei protagonisti.
Perché giocarlo?
Un platform, ancora di più nella sua declinazione 3D, funziona quando i controlli sono precisi e puntuali e permettono al videogiocatore di avere il pieno controllo del personaggio. E fortunatamente in Clive ‘N’ Wrench tutto ciò avviene. Non ci siamo mai ritrovati a fare i conti con prospettive sbagliate, con problemi di telecamera o, in generale, con défaillance legate al sistema di controllo.
Il sistema di controllo funziona veramente molto bene
Questo è anche merito dei 60 fps che rendono tutto molto fluido. Purtroppo questi non sono impostati di base e dovremo “attivarli” noi. A tal proposito, a differenza della stragrande maggioranza dei casi, in Clive ‘N’ Wrench non c’è possibilità di scegliere la modalità di visualizzazione dai menù di gioco, bensì dovremo agire dalla dashboard della PlayStation 5. Vi lasciamo questa mini-guida in modo che possiate godervi il titolo a 60 fps perché la loro mancanza, credeteci, si farebbe sentire (le versioni PlayStation 4 e Nintendo Switch non hanno beneficiato di questo trattamento, per questo ve le sconsigliamo).
Un altro grande pregio della produzione è da ricercarsi nel layout dei livelli. Come accennato, questi sono enormi e all’interno di uno stesso livello incapperemo in situazioni di gioco sempre diverse, da enigmi a fughe rocambolesche, passando per zuffe in piena regola e ovviamente salti, salti e ancora salti. Nulla di innovativo, anzi, il gioco è volutamente un continuo tributo ai topoi che abbiamo imparato ad amare (e perché no, detestare, come le sezioni subacquee), ma il lavoro di amalgama si può dire pienamente riuscito.
Perché no?
Nonostante, come detto poco sopra, il sistema di controllo di Clive ‘N’ Wrench funzioni alla perfezione, il titolo soffre di una mancanza di pulizia che potrebbe rendere qualche passaggio frustrante. Molto spesso ci siamo ritrovati a fare i conti con hitbox e collisioni sballate, compenetrazioni con appigli e appoggi che rallentano il flow dell’azione ed in generale abbiamo assistito ad una serie di situazioni che ci hanno fatto storcere il naso e che alla lunga potrebbero compromettere l’esperienza. Queste si verificano maggiormente quando avremo a che fare con i nemici o con i boss, con questi ultimi che rappresentano proprio la parte peggiore del pacchetto. Per dovere di cronaca sono già uscite diverse patch: la situazione è migliorata, ma non è ancora ottimale.
Il boss del Far West potrebbe leggermente infastidirvi a causa della scarsa pulizia generale di cui parlavamo
Sempre connesso ai nemici (per giunta presenti in pochissime tipologie) ed in generale ai combattimenti, troviamo l’altro importante difetto di Clive ‘N’ Wrench: è facilissimo. Ma non per motivazioni “logiche”, proprio per una scelta di design pessima, che, in un certo senso, “ridicolizza” anche la messa in scena visiva a causa dalla scarsa pulizia di cui sopra.
Ma lasciateci spiegare. I nemici sono solo una scocciatura, ludica e anche visiva perché “sporcano” l’azione incastrandosi dappertutto e creano situazioni veramente grottesche. Quando ci vengono addosso, noi perdiamo uno dei sei punti vita disponibili e loro muoiono, senza che dovremo fare nulla. E quelli grossi lasciano cadere anche un pezzo di torta che ripristina il nostro punto vita appena perso. Insomma, capite bene che qualcosa non funziona come dovrebbe.
Da segnalare, infine, una impostazione narrativa veramente pessima. Siamo consapevoli di come in questo genere la narrazione sia accessoria, ma già negli anni 90 il lavoro di regia, i dialoghi e soprattutto i personaggi erano molto più apprezzabili e carismatici di quanto non siano i protagonisti e le varie comparse di Clive ‘N’ Wrench.
Commento finale
Clive ‘N’ Wrench è un titolo più che discreto che però poteva essere molto di più. L’ottimo sistema di controllo e la buonissima varietà di situazioni di gioco riescono a controbilanciare la scarsa rifinitura generale del prodotto, che comunque potrebbe far insorgere un minimo di frustrazione, e la sua eccessiva facilità, demandata per giunta a scelte che francamente non comprendiamo. Nonostante tutto, da buoni nostalgici e romantici quali siamo, una chance Clive ‘N’ Wrench la merita comunque.
Ultimamente quasi tutti i giochi per PlayStation 5 hanno, in linea di massima, una doppia modalità di visualizzazione tra cui scegliere. Una che predilige la risoluzione e una le performance, leggasi il framerate.
Inizialmente, per le versioni console di Clive ‘N’ Wrench tale opzione non era prevista e il gioco girava solo a 30 fps. Fortunatamente gli sviluppatori del porting per PlayStation 5 hanno prontamente ascoltato le lamentele della community e hanno implementato la modalità “prestazioni” (su PlayStation 4 e Nintendo Switch, tuttavia, il gioco non ha ricevuto tale trattamento).
Noi lo abbiamo provato sia a 30 fps che a 60 fps e, credeteci, la fruizione del titolo cambia come il giorno e la notte.
Il motivo che ci ha portato a scrivere questa mini-guida è che Clive ‘N’ Wrench è stato il primo titolo che non ci ha permesso di scegliere la modalità di visualizzazione dai suoi menù in-game. Per attivare la modalità “prestazioni”, infatti, bisogna agire dalla dashboard di PlayStation 5. Visto che quindi la procedura è meno intuitiva del solito, abbiamo pensato di venire in vostro soccorso.
Per prima cosa, partendo dalla schermata principale della dashboard di PlayStation 5 andate su Impostazioni, l’iconcina dell’ingranaggio in alto a destra:
Selezionate ora Dati salvati e impostazioni giochi/app:
Per finire, andate su Preimpostazioni del gioco -> Modalità prestazioni o modalità risoluzione e dal menù a tendina scegliete Modalità prestazioni:
Badate bene, se lasciate su Impostazione predefinita del gioco, Clive ‘N’ Wrench girerà a 30 fps, quindi l’unico modo per giocare con i 60 fps è seguire la nostra procedura per filo e per segno.